Questo capitolo è dedicato tutto a Naika per il suo compleanno e per essere un’amica preziosa e sincera.

A dirla tutta come capitolo fa un po’ schifo e mi dispiace di questo ma spero che gradirai comunque il regalino. Un bacione. Denise.

I personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla..

Buona lettura (Spero) Ise.

 


 

Another country

Parte XII

di Ise

 

CAPITOLO 12 – LA SCELTA DI APRIL

 

Quattro giorni dopo April e July insieme ad una folta delegazione di Brezze Marine e Terre Rovente si incontrarono nel territorio neutro vicino al rifugio del Popolo di mezzo. Nello stesso luogo in cui solo pochi giorni prima si combatteva per la supremazia ora si parlava di pace. Durante i giorni intercorsi prima del meeting per ambo le parti si era proceduto ad analizzare varie ipotesi di convivenza, a stabilire diversi canoni di comportamento che dopo sarebbero stati vagliati insieme agli ex nemici. Si doveva raggiungere un accordo pieno se si voleva avere la speranza che la nuova alleanza sarebbe durata per sempre. April, Rouge, Bora, Blond da una parte e Vulcano, Noir, Green e July dall’altra erano stati quelli che più avevano lavorato per predisporre una linea di condotta da seguire ed ora aspettavano impazientemente di sapere come avrebbe reagito la controparte alle loro idee.

 

Hanamichi e Kaede stranamente si erano tenuti fuori dalle discussioni. Si erano limitati a partecipare alle riunioni preparatorie rimanendo in disparte, ascoltando e concedendo solo se interpellati qualche monosillabo di risposta. Se per il secondo quel comportamento poteva considerarsi normale anche se da quando era arrivato ad Another Country si era sforzato di rinunciare alla sua ritrosia per le parole, per il primo non lo era di sicuro. C’era qualcosa che non andava, ma nessuno a causa del frenetico via vai dovuto all’avvicinarsi dell’incontro che finalmente avrebbe dato la pace ad Another Country se n’era accorto. La strana sensazione provata quando i due guardiani si erano rifiutati di andare a portare la sua missiva al volpino attanagliava ancora il cuore del rossino. Non riusciva a farsene una vera ragione e allora il suo pensiero tornava sempre a quell’episodio, lo analizzava nei minimi particolari, tentava di capire cosa ci fosse di sbagliato ma….ogni volta falliva. Era diventato un’ossessione e non gli permetteva di concentrarsi su nient’altro neanche sulla pace prossima, sull’incontro con il sua adorato Kaede, era completamente in balia di quei pensieri. Kaede d'altra parte pensava e ripensava all'intuizione che aveva avuto, se aveva ragione tutto il processo di pace era compromesso. Anche se in quel momento si fosse raggiunto un accordo fra un po’ di anni gli stessi errori, le stesse divisioni sarebbero sorte di nuovo e sta volta chi avrebbe bloccato la distruzione del pianeta? Lui ed Hanamichi dovevano trovare una soluzione, se necessario dovevano unire i loro poteri e... Cosa dovevano fare? Boh, un'idea ce l'aveva ma la faccenda era complessa e soprattutto pericolosa. Non aveva la più pallida idea se loro due insieme erano in grado di fare quello che aveva fatto Mistica senza rischiare inutilmente la vita. Dopo tutto anche il fisico dell'evocatrice era rimasto provato dall'esperienza. Eppure sentiva che il suo orgoglio e il suo onore l'obbligavano a fare qualcosa. Inutile doveva parlarne con Hanamichi il prima possibile e decidere con lui il da farsi.

 

Non appena le due comitive arrivarono al posto del ritrovo, Kaede destato dal tepore che lo aveva accompagnato per tutto il viaggio uscì in fretta e furia dalla "carrozza" e corse in direzione dei Terre Roventi per abbracciare Hanamichi, aveva così tanto sentito la sua mancanza. Anche il rossino aveva avuto la stessa reazione, nell'ultima fase del viaggio mentre guardava fuori dal finestrino era riuscito finalmente a concentrarsi sull'eminente rincontro con il suo ragazzo e l'eccitazione in lui era cresciuta alle stelle tant'è che per uscire dal suo mezzo di trasporto non aveva nemmeno aspettato che si fermasse. I due ragazzi si trovarono a metà strada e si abbracciarono con passione.

 

"Hai visto è andato tutto bene" sussurrò Sakuragi "Mi sei mancato"

 

"Hn" fu l'unica risposta di Kaede mentre le sue braccia stringevano più forte il compagno come a dimostrargli con i fatti quanto gli era stato difficile rimanere lontano da lui.

 

Si separarono e si presero per mano giusto in tempo per vedere Rouge fiondarsi verso Noir gridando "Mamma, come sono felice di rivederti". Anche Bora raggiunse in fretta la moglie e la figlia e strinse entrambe in un tenero abbraccio. Blond camminò lentamente verso Green sorridendole dolcemente e ricevendo di risposta un altrettanto tenero sorriso. Giunto da lei la baciò e le passò il braccio destro intorno alla vita.

 

L'incontro fra i due regnanti invece fu molto più freddo, April e July si limitarono a stingersi la mano in segno di amicizia prima di dichiarare aperto il primo meeting universale di Another Country. Diedero ordine ai loro uomini di preparare gli accampamenti e di predisporre una tenda gigantesca dove si sarebbe potuto discutere in santa pace sul futuro del loro mondo protetti dai raggi solari terribilmente fastidiosi in quel periodo di siccità.

 

Intanto Hanamichi e Kaede si erano un po’ appartati. Si sedettero su dei sassi e insieme dissero "Ti devo parlare", poi aggiunsero in contemporanea per galanteria "Prima tu". Si guardarono negli occhi intensamente per qualche minuto e dopo il rossino cominciò a ridere sguaiatamente sconfitto dall'umorismo nascosto dietro il loro comportamento, era così raro che parlassero in quella sincronia perfetta. Rukawa invece sorrise leggermente felice del buon umore del compagno.

 

Quando il rossino riuscì a tornare serio disse asciugandosi le piccole lacrime che si erano formate intorno ai suoi occhi "Allora cosa volevi dirmi?"

 

Il volpino si schiarì la voce "Alcuni giorno fa ho provato a mandarti i miei guardiani per avvertirti di come procedevano le cose ma…"

 

"Non ci sei riuscito" intervenne Hanamichi "Anche a me è successa la stessa cosa e volevo parlarti proprio di questo. Ho una brutta sensazione che non riesce mai ad abbandonarmi del tutto da quando si è verificato quel fatto, sono convinto che dietro quello strano comportamento dei guardiani si nasconde qualcosa di sbagliato"

 

"Io penso di aver capito cosa c'è che non va" sospirò Rukawa "Cosa ne pensi di Another Country dal punto di vista fisico?"

 

Hanamichi ci pensò su un po’ e poi rispose "Non è proprio un bel posto dove vivere. La ripartizione dell'acqua, la desolazione di certi territori, i raccolti monotematici, il fatto che i vulcani sono ripartiti in un'unica fetta del territorio e il mare pure non mi dicono niente di buono. Dubito che un terrestre riuscirebbe mai ad adattarsi a vivere in questo modo. Io ci resisto a stento. A proposito hai dell'acqua vera da darmi da bere, non ne posso più dei soli cibi Terra Rovente"

 

"Ma certo che ho dell'acqua. Dopo te ne do quanta ne vuoi, ma prima volevo chiederti un'altra cosa, ti ricordi chi ha dato questa forma ad Another Country?" continuò a porre i suoi quesiti Kaede.

 

"Vediamo un po’, c'è stato lo scontro tra la meteorite ed il pianeta che ha…" cominciò a dire il rossino, poi però il suo volto si illuminò mentre continuava "Ma certo è stata Mistica. Ha usato i guardiani per modificare la morfologia del pianeta". Fu allora che capì e s'incupì "Tu pensi che anche quel fatto facesse parte del suo piano di vendetta. Che abbia modificato l’aspetto di Another Country in questo modo solo perché si accentuassero le differenza fra i due popoli che aveva intenzione di creare. Pensi che sia per questo che i miei guardiani non riescono ad andare nei territori dei Brezza Marine?"

 

Kaede si limitò ad asserire con il capo.

 

"Ma se questo fosse vero allora anche se adesso i Brezza Marine e i Terra Rovente decidessero di coesistere in futuro le differenze potrebbero ritornare a farsi sentire perché è proprio l'ambiente che le crea" esclamò sbigottito Sakuragi.

 

"Già" confermò Kaede.

 

"Cosa possiamo fare?" chiese allora ancora un po’ incredulo il ragazzo dai capelli rossi.

 

"Quello che ha fatto Mistica" fu la proposta che uscì dalle labbra del moretto.

 

Il rossino sbiancò al ricordo di come Mistica era diventata dopo quell'esperienza, i suoi capelli erano diventati bianchi, era diventata più fragile e la sua vita si era accorciata drasticamente tant'è che per consacrare il suo piano aveva dovuto annullarsi quando era ancora molto giovane.

 

L’idea di finire in quel modo non garbava moltissimo a Sakuragi eppure sapeva che era suo dovere fare qualcosa. Guardò negli occhi il suo ragazzo e leggendovi gli stessi dubbi ma nel contempo la stessa volontà di rendersi utile trovò il coraggio per dire "Proviamoci. In due forse riusciremo meglio a compensare l’energia che ci richiederà tale sforzo. Ma come credi di procedere, come pensi di riuscire a far collaborare come un unico essere i guardiani, non ci sarà una sola persona a comandarli ma bensì due?"

 

"Seguiremo l’istinto e ci faremo guidare da quello che proviamo l’uno per l’altro, fonderemo le nostre anime e diventeremo un unico essere, penso sia per questo che siamo noi due i guerrieri, perché ci amiamo e tramite questo siamo più sensibili ad entrare in sintonia" spiegò il volpino rivelando le sue ultime intuizioni.

 

Hanamichi arrossì, quelle parole valevano più di una vera dichiarazione d’amore, si alzò in piedi ed allegro ed esuberante com’era il solito disse "Vedrai che la faremo, dopo tutto in questa impresa hai con te il grande Tensai. Non c’è niente che non sappia fare"

 

"Do’aho" fu l’unica parola che uscì dalle labbra del volpino sussurata in maniera molto dolce.

 

"Kitsune" mormorò Sakuragi prima di tuffarsi sulle labbra dell’altro per baciarlo con passione.

 

Dei colpi di tosse li fecero separare bruscamente. Rouge era davanti a loro che tentava di attirare la loro attenzione. La bambina abbassò gli occhi imbarazzata mentre farfugliava "Fra dieci minuti inizia la riunione, sono solo venuta ad avvisarvi" dopo girò i tacchi e se ne andò.

 

Kaede pensieroso seguì con lo sguardo la ragazzina che si allontanava. Il rossino notò quella strana occhiata e gli chiese spiegazioni in merito.

 

Il volpino sorrise amaramente mentre raccontava la conversazione che aveva avuto con Rouge qualche giorno prima. Il rossino alla fine dovette ammettere "In effetti quelle parole sono molto emblematiche e il suo comportamento pure, però può darsi che sia sul serio propensa ai vanneggiamenti. Per ora penso sia meglio concentrarsi esclusivamente sulla nostra nuova missione primaria, al comportamento di Rouge penseremo più avanti che ne dici?"

 

"Hai ragione, concentriamoci su una cosa per volta" asserì il volpino "Andiamo ad informare gli altri circa le nostre intenzioni. Sei ancora sicuro di andare fino in fondo vero?" chiese poi rivolto al rossino.

 

"Si con te, per te sarei disposto a fare qualsiasi cosa. Ti amo" affermò con decisione Hanamichi.

 

"Lo so" sussurrò Rukawa calcando le parole in modo che alle orecchie del suo ragazzo significassero –Anch’io-.

 

Quando giunsero sulla tenda adibita per le riunioni i due si sedettero un po’ in disparte dal gruppo principale composto da una ventina di persone oltre ai membri del popolo di mezzo ed ai regnanti e rimasero ad ascoltare molto attentamente quello che avevano da dirsi.

 

Vulcano si offrì volontario per andare al rifugio del popolo di mezzo e avvertire circa il buon esito della missione e quindi far uscire definitivamente allo scoperto il resto dei sangue misti. Subito la richiesta venne accolta e si stabilì che si sarebbe incamminato non appena finita la riunione. Il primo incontro si protrasse per molte ore ma alla fine sia i Terra Rovente che i Brezza Marine si ritennero molto soddisfatti. Si decise di eliminare le guardie di confine e di procedere a stage di scambio fra le due razze molto frequenti, di favorire i matrimoni misti e una volta l’anno in quello stesso giorno fare una festa comune ai due popoli in quel posto.

 

Quando April e July stabilirono che vista l’ora tarda la prima seduta poteva ritenersi conclusa e, quindi, i rappresentanti dei due popoli cominciarono ad abbandonare la tenda, Hanamichi e Kaede si avvicinarono ai due regnanti pronti per parlare della loro decisione. "July, April vi dobbiamo parlare" dissero contemporaneamente attirando l’attenzione su di se anche di Noir, Bora e Rouge che ancora si trovavano la vicino.

 

"Si cosa volete?" risposero i regnanti.

 

Hanamichi come al solito si prese la responsabilità di comunicare agli altri le loro conclusioni. Raccontò dettagliatamente dello strano comportamento avuto dai guardiani pochi giorni prima visto che c’era chi non ne era a conoscenza. Poi passò a parlare dell’episodio del Passato Remoto in cui Mistica aveva cambiato la morfologia di Another Country. E alla fine concluse dicendo "Crediamo che sia lo stesso pianeta a consentire la differenziazione della razza e se fosse così anche se adesso vi unirete in un unico popolo, fra un po’ di anni potrebbero rinascere incompatibilità e si tornerebbe tutto da capo. Tutto questo potrebbe essere una specie di circola vizioso in cui Mistica vi ha fatto cadere per mettervi alla prova. Io e Kaede abbiamo deciso che vogliamo provare a cambiare la morfologia del pianeta con l’aiuto dei guardiani così come ha fatto l’evocatrice."

 

"Ma è pericoloso, da quel che ci avete detto dopo quell’intervento Mistica non si è più ripresa fisicamente" intervenne April.

 

"Lo sappiamo April ma crediamo sia la cosa più giusta da fare, non vogliamo guardarci indietro e vivere nel dubbio, nei sensi di colpa per non aver fatto tutto il possibile per questo pianeta" intervenne Rukawa.

 

"E poi" continuò il rossino "Mistica era da sola, noi siamo in due, la nostra forza riunita potrebbe compensare la perdita di energia e, quindi, potremmo cavarcela con poco, con un po’ di stanchezza per qualche giorno"

 

"Ma proprio perché siete in due come potete pensare di coordinare i quattro guardiani per realizzare una cosa così grande? Mi sembra infatti di aver capito che Mistica li ha usati in sintonia per il cambiamento" chiese July.

 

"Ce la faremo" dissero Hanamichi e Kaede insieme stringendosi la mano "Non preoccupatevi di questo"

 

"Io penso che dovremo farli provare" la voce di Rouge mise a tacere le nuove proteste di July ed April che si rifiutavano categoricamente di far rischiare di nuovo la vita ai due terrestri a causa di una guerra che non avrebbe dovuto neanche riguardarli e che, quindi, stavano pensando a come fare per persuaderli visto che dal modo in cui avevano parlato sembravano molto decisi.

 

"Cosa?" dissero i due regnanti.

 

"Anch’io penso che questo mondo così com’è non sia molto adatto ad una riunificazione delle razze e che quindi bisogna cambiarlo" disse la ragazzina con un tono adulto.

 

"Forse hai ragione" disse April "Ma io non voglio che loro corrano dei pericoli"

 

"Loro sono convinti di farcela, dovremmo avere fiducia nelle loro capacità a questo servono gli amici. Io credo in loro e sono sicura che ce la faranno perché sono miei amici e so di cosa sono capaci, da quel che ho capito Kaede è riuscito a sconfiggere il kolai e non è una cosa facile, nonostante li abbiate messi l’uno contro l’altro hanno sempre mantenuti vivi i loro sentimenti, sono riusciti a scalfire la fiducia di voi due April e July, a farvi capire che era possibile convivere, se adesso parliamo di pace è solo grazie a loro. Sono due persone eccezionali perché non dovrebbero riuscire a cambiare la morfologia di Another Country? Io ho una fede assoluta in loro, scommetterei qualsiasi cosa sulla loro riuscita, perché sono straordinari" s’infervorò la bambina dimostrando un’innata capacità di analisi che sorprese tutti anche i suoi genitori.

 

April e July sospirarono, poi il re chiese "Siete proprio decisi a farlo?"

 

Hanamichi e Kaede asserirono con il capo guardando fieramente i due regnanti.

 

Fu la regina allora a dire "Rispetteremo la vostra volontà. Fate quello che vi dice il vostro cuore. Ha ragione Rouge essendo vostri amici non ci rimane che accettare tutto quello che volete fare per noi, dopo tutto anch’io penso che Another Country non sia il mondo più bello dove vivere anche se come pianeta lo amo più della mia stessa vita. Da parte mia anche se temo per voi, mi sforzerò di avere fiducia e credere che ce la farete perché siete davvero eccezionali e due fonti continue di sorprese"

 

"Anche per me è lo stesso" confermò July.

 

 

"Grazie per aver accettato la nostra decisione" disse Hanamichi.

 

"Adesso se volete scusarci vorremmo solo riposare per un paio di giorni. Proveremo durante il mattino del terzo a portare a compimento la nostra speriamo ultima missione in questo mondo" borbottò Rukawa.

 

"Ok daremo ordine che per tutto questo periodo nessuno vi disturbi. Immagino che vorrete riposare sotto la stessa tenda?" chiese la regina di Brezze Marine.

 

"Si, vorremo stare insieme" arrossì Sakuragi.

 

"Bene. Wind" urlò April "Porta i due guerrieri nella tenda che è stata loro assegnata".

 

"Certo regina" disse il muscoloso biondo.

 

Quando i due terrestri uscirono April guardò Rouge "Prima mi hai stupito. Sembravi più matura di me quando avvaloravi la tesi di Hanamichi e Kaede"

 

"Dici?" ridacchiò la ragazzina alzando le spalle e tornando improvvisamente bambina "Io non credo ho detto solo quello che pensavo"

 

"Sai sei veramente stran…" stava per dire il re di Terre Roventi ma fu bloccato dalla stessa ragazzina che abbracciando i suoi genitori gridò "Mamma, papà posso accompagnare Vulcano al rifugio voglio rivedere i miei amici"

 

"Ma certo" dissero Bora e Noir sorridendo allegri alla figlia e così la rossa sparì velocemente dall’anta della tenda.

 

Sia April che July guardarono l’apertura da dove era uscita Rouge sbigottiti, quella ragazzina era un enigma. I genitori della bambina notando quegli sguardi cominciarono a ridere e intanto spiegarono "Tutte le persone che incontrano nostra figlia non possono che prima o poi avere quello sguardo. Rouge è una personcina stupefacente, a volta sa dimostrare una maturità fuori dal comune mentre altre volte è incredibilmente infantile. Sa cambiare umore nel giro di pochi minuti, un attimo prima può darti tutta la sua attenzione e il secondo dopo il suo cervello è già lontano dieci miglia e se ne va senza aspettare o senza salutare come ha fatto adesso. E’ una ragazzina difficile da inquadrare ed incomprensibile anche per noi che siamo i suoi genitori. Spero comunque che quello che ha detto oggi non vi abbia fatto pensare male di lei, è un comportamento egoista far lavorare persone straniere per la nostra causa soprattutto se ci sono care e rischiano la vita lo sappiamo ma anche noi la pensiamo come nostra figlia, solo i due guerrieri possono fare qualcosa per rendere più abitabile questo posto, si rischia sul serio che quello che stiamo facendo sia inutile se fra un po’ di secoli tutto potrebbe tornare come qualche giorno fa. Per il bene di Another Country non ci rimane che credere in loro"

 

"Non vi preoccupate Rouge continua ad essermi simpatica, dopo tutto mi ha solo aiutato a decidere fra i miei sentimenti personali che mi spingerebbero a proteggere Kaede ed Hanamichi e la fiducia che dovrei avere in loro per il bene del mio popolo. Credo che principalmente sia questo suo carattere strano ad avermi colpito di Rouge, altrimenti non ci avrei mai fatto amicizia" sorrise April.

 

"Già non si può non volerle bene" confermò July.

 

Dopo di che anche Noir e Bora ed April e July si separarono. Il re chiese alla bionda se poteva accompagnarla fino alla sua tenda e lei accettò. Sapevano entrambi di quale argomento dovevano parlare per cui senza mezze frasi July andò subito al sodo "Allora hai deciso quale risposta darmi?

 

"Mi dispiace, ma ancora non ho una risposta per te. Ho bisogno ancora di più tempo. Per il momento permettimi di concentrami sull’unificazione, sul trattato di pace. Ti prometto che prima di andarcene da questo posto ti dirò se ti sposerò o meno"

 

"Non volevo darti fretta" mormorò July "Volevo solo sapere se avevi novità per me. Non ti assillerò più per sapere una risposta, me la darai tu quando ti sentirai pronta puoi anche decidere dopo questo incontro. Non ci sono problemi"

 

"Grazie" sussurrò la bionda.

 

"Buona notte" la salutò poi July lasciandola davanti alla sua tenda e sorridendole dolcemente.

 

"Buona notte" disse la ragazza guardandolo allontanarsi in direzione del suo accampamento.

 

Sia il re che la regina erano confusi. Non potevano non ammettere che si trovavano bene in compagnia l’uno dell’altra, durante il meeting avevano discusso di tutto con argutezza e non si erano annoiati nemmeno per un secondo. July era bravo a tagliare la tensione con qualche battuta mentre April era straordinaria a riportare l’attenzione subito sul problema da trattare. Si ammiravano a vicenda e questo ormai lo avevano capito, ma cosa poteva esserci fra loro in futuro? Amore, può darsi pensò il moro, dopo tutto a lui April era sempre piaciuta ed ora che non esistevano più problemi di incompatibilità e poteva far parlare sinceramente i suoi sentimenti come Hanamichi lo aveva spinto più di una volta a fare poteva anche ammettere che non gli sarebbe spiaciuto se fra lui ed April in futuro ci fosse del tenero. Non lo so, invece pensò la bionda, non riusciva ancora a leggere i suoi sentimenti, per quelle cose era davvero un’incapace. Non riusciva a capire cosa provava per July e cosa avrebbe voluto che ci fosse fra loro. Aveva ammesso dentro di se che lo trovava simpatico ma….la simpatia era abbastanza per sposarlo e passare tutta la vita con lui. Non credeva o forse si. Entrò nella sua tenda, si stese sul giaciglio e si addormentò.

 

Hanamichi e Kaede erano abbracciati sul loro letto di fortuna all’interno della tenda un po’ isolata che era stata scelta per loro, a metà strada fra gli accampamenti dei Brezza Marine e dei Terra Rovente. Il rossino aveva cominciato a baciare Rukawa sulle labbra con passione, poi con la lingua era passato a stuzzicargli il collo. Il volpino lo aveva lasciato fare per un po’ mentre lo accarezzava sulla schiena, poi però lo aveva interrotto dicendo "Dobbiamo riposare"

 

Il rosso lo guardò stranito prima di affondare il suo viso sul petto del compagno e cominciare stuzzicare con la mano destra il capezzolo del moretto. "Io pensavo che avremmo fatto l'amore" poi trovò il coraggio di dire arrossendo.

 

Rukawa gemette afferrò la testa del rossino e gliela sollevò in modo di guardarlo negli occhi, lo baciò con foga e dopo disse con voce roca "Lo vorrei anch'io ma….adesso tutte le nostre energie devono essere focalizzate ad uno scopo. Non possiamo permetterci di non farcela perché ci siamo spompati in un altro modo"

 

"Ma mancano tre giorni" esclamò il rossino "Potremo riposarci domani e dopodomani"

 

"Se adesso faccio l’amore con te, dubito che mi basterebbe una volta. Ti desidero così tanto e da così tanto tempo. Tre giorni non basterebbero per soddisfare la mia voglia di te, ci vorrebbe una vita. Ti legherei su questo giaciglio e ti farei mio più volte, ancora, ancora, perdendo la ragione. Capisci?" spiegò Rukawa.

 

"Si" asserì il rossino diventando ancora più rosso "Anch’io vorrei essere legato su questo giaciglio per poter fare l’amore con te tante volte. Ti capisco su questo ma per noi questa potrebbe essere anche la nostra ultima possibilità di fare l'amore, potremmo morire comunque"

 

"Non moriremo, non lo permetterò. Non mi farò sconfiggere, non prima almeno che io possa amarti come meriti, non prima di aver passato tutta la nostra vita insieme, non prima di essere tornati a casa, non prima di aver realizzato i nostri sogni" esclamò il volpino "Mistica non vincerà"

 

"Ne parli come una sfida" borbottò sorpreso il rossino.

 

"Perché non è una sfida degna del tensai?" lo stuzzicò il volpino.

 

"Certo il tensai e la kitsune non moriranno per così poco. Insieme sono invincibili" si esaltò il rosso "Aiuteremo Another Country, sconfiggeremo la maledizione di Mistica e torneremo a casa più uniti che mai".

 

"Do’aho" sussurrò il volpino sulle labbra dell’altro prima di chiudergli la bocca in modo da non dover sentire ancora a lungo i suoi vaneggiamenti. Si baciarono con passione, poi si strinsero forte l’uno all’altra e crogiolati dalla loro reciproca presenza si addormentarono sereni.

 

 

Nel frattempo ad Airwater tre figure incappucciate si erano introdotte nelle prigioni cittadine. Approfittando del buio e della poca sorveglianza visto che la maggior parte delle truppe stanziate nella capitale avevano seguito April al ritrovo erano riusciti a mettere fuori combattimento i due soldati di guardia all’entrata e con passo spedito si erano diretti alle celle.

 

Per camminare nell’oscurità degli stretti cunicoli che formavano quel posto uno di quegli uomini tirò fuori una lampada da sotto il mantello e vi accese una leggera fiammella. Passarono velocemente le segrete dei delinquenti comuni e raggiunsero una porta di legno spesso chiusa a chiave che non rivelava niente della stanza che proteggeva. Era la cella dei criminali più pericolosi, quelli che avevano commesso complotti, molteplici omicidi, attentati ecc.ecc.

 

Uno degli intrusi afferrò la chiave che aveva portato via alle guardie che sorvegliavano l’entrata, la mise sulla serratura e aprì lentamente la porta. Afferrò la lampada dalle mani del suo compagno e l’introdusse all’interno per vedere la situazione. Scorse una ventina di uomini stesi sul pavimento che tentavano di dormire ma con scarsi risultati visto che la sistemazione non era delle migliori e loro erano abituati agli agi.

 

Ad un tratto uno dei consiglieri fatti arrestare da April che ora occupavano quella cella scorse la luce e con un grido avvertì gli altri. Venti teste si voltarono in direzione della porta. Uno si alzò dal posto in cui era steso e si avvicinò. Notò cosa faceva illuminare la lampada e urlò "Fuoco".

 

Anche gli altri consiglieri urlarono di rimando "Fuoco. Dannati Terra Rovente, vi hanno già fatto il lavaggio del cervello e già vi siete ritrovati ad usare le loro diavolerie"

 

Ma l’incappucciato li sorprese tutti sfilandosi il mantello e rivelando i suoi capelli neri, i suoi occhi neri e la sua carnagione scura.

 

"Ma tu sei un Terra Rovente?" balbettarono i consiglieri.

 

"Già il mio nome è Bare e sono venuto per trovare un accordo con voi. Io voglio che la guerra tra i nostri due popoli continui perché ho fede solo nelle tradizioni eppure tutti le hanno già dimenticate e si buttano a pesce su questa pace fittizia" sputò per terra "Voglio trovare il modo di bloccare le trattative e mi serve anche il vostro appoggio. Quando ho saputo che April aveva fatto arrestare il suo consiglio reo di aver attentato alla sua vita, di aver ucciso degli innocenti e di aver ostacolato la pace ho pensato che momentaneamente avremmo potuto unire le nostre forze per l’utilità comune".

 

"Credo che si possa fare" disse il consigliere che si era avvicinato per primo alla porta "Ha già un piano Bare?"

 

"Io sono riuscito a riunire un piccolo drappello di uomini Terra Rovente che la pensano come me, sanno combattere e vorremmo attaccare di sorpresa il luogo in cui avviene il meeting. Voi dovreste fare la stessa cosa. Uccideremo tutti compreso i membri del popolo di mezzo e, pure, i guerrieri se sarà necessario. Dopo di che ci accuseremo a vicenda, noi Terra Rovente diremo che voi Brezza Marine ci avete ingannato con la storia della pace solo per riuscire ad uccidere il nostro re e voi ci accuserete di aver ucciso la vostra regina. Sia i Terra Rovente che i Brezza Marine chiederanno vendetta e di nuovo ci sarà la guerra. Dite che si può fare?" sghignazzò Bare.

 

"Si non ci sarà difficile trovare alcuni uomini fedeli a noi e non ad April, dateci un giorno. Quando faremo l’attacco?"

 

"Fra tre giorni che ne dite?"

 

"Per noi va bene" dissero i consiglieri di Brezze Marine.

 

"Noi adesso ce ne andiamo e vi lasciamo aperta la porta. Scappate come volete e ci vediamo tra tre giorni" poi il Terra Rovente ridendo a squarciagola si allontanò.

 

I consiglieri Brezze Marine si guardarono l’un l’altro sorridendo biecamente mentre raccoglievano le loro cose. Finalmente avrebbero potuto vendicarsi di April, di quei giorni passati in galera e ci sarebbe stata di nuovo la guerra. Poi i Brezza Marine fra non molto l’avrebbero vinta e avrebbero regnato da soli sul pianeta così come era giusto, visto che solo loro meritavano di vivere.

 

 

La notizia circa la fuga dei consiglieri arrestati arrivò ad April il pomeriggio del giorno dopo durante la nuova riunione. Subito decise di aumentare la sorveglianza intorno agli accampamenti non voleva brutte sorprese in quel momento e sospettava che quei pazzi non sarebbero stati ad aspettare con le mani in mano che la pace si consacrasse definitivamente. Anche perché se erano riusciti a scappare significava che qualcuno li aveva aiutati e quindi la fazione contraria alla pace poteva essere più pericolosa di quello che pensava all’inizio.

 

Alla sera poi lei e July come stabilito fecero un comizio e parlarono ai loro uomini sia di quello che fino a quel momento era stato stabilito, sia della volontà dei due guerrieri di cambiare la morfologia del pianeta per renderlo più vivibile per tutti. I presenti accolsero la notizia con gioia e cominciarono a costruire un piccolo palco e a tracciare una pentacola sulla sabbia per aiutare i guerrieri ad accrescere il loro potere.

 

Hanamichi e Kaede per quasi tutto il giorno rimasero sulla loro tenda a riposarsi, a baciarsi, a parlare. Uscirono solo per qualche ora e fecero una piccola passeggiata prima di andare ad ascoltare le novità relative al processo di pace.

 

Nel giorno successivo non ci furono sorprese. La riunione fra April e July fu molto proficua come al solito ed i due guerrieri nonostante il nervosismo dovuto a quello che sarebbe successo fra poche ore si sforzarono di non farsi condizionare. Si rilassarono con le loro rispettive coccole e si addormentarono alla sera abbastanza tranquilli.

 

Il giorno dopo il rossino e il volpino uscirono dalla loro tenda determinati. Andarono da April e da July i quali erano già svegli e nervosamente stavano sistemando le ultime strisce della stella a cinque punte rovesciata, non avevano la più pallida idea se sarebbe servita a qualcosa ma almeno ….volevano essere d’aiuto in qualche modo.

 

Sia i Terre Roventi che i Brezze Marine si fecero loro incontro e li ringraziarono uno ad uno per quello che stavano per fare. Proprio in quel momento Rouge fece la sua comparsa accompagnata dal popolo di mezzo al completo, la ragazzina aveva raccontato loro quello che stava per accadere ed avevano deciso all’unanimità di andare ad assistere. In quel posto si sarebbe cambiata la storia, si sarebbe cambiato il destino e loro volevano poterci assistere.

 

Il loro arrivo fu accompagnato da gridi increduli e stupiti. Era stranissimo vedere così tanta gente mista, i membri dei due popoli principali dovevano ancora farci l’abitudine ma sapevano che molto presto sarebbe stata una cosa di tutti i giorni e l’idea li elettrizzava.

 

Tutti i presenti in rigoroso silenzio rapidamente si sedettero per terra stando ben attenti di non calpestare i segni tracciati sul terreno mentre i due terrestri si posizionavano al centro della stella. Rouge che non li aveva ancora salutati corse verso di loro. Schiacciò con i suoi piedi i segni della pentacola, molti la schernirono per questo ma lei non demorse. Al centro della stella abbracciò prima Kaede e dopo Hanamichi, sorrise loro dolcemente e sussurrò "Mi raccomando non deludetemi, finalmente tutto andrà come doveva e io sarò libera. Spero solo che qualcuno non venga a rovinare questo momento prima che voi finiate il vostro intervento altrimenti io…." e s’interruppe.

 

I due terrestri si guardarono l’un l’altro, il volto della rossa era sfigurato e nuovamente Rukawa pensò di trovarsi davanti una persona completamente diversa dalla solita Rouge e pure il rossino avvertì questo cambiamento. "Altrimenti?" chiese quest’ultimo per tentare di chiarire lo strano comportamento della ragazzina, non voleva avere sorprese all’ultimo minuto.

 

"Non fateci caso a quello che ho detto" sorrise enigmatica la rossa "Sappiate soltanto che mi affido a voi e che qualunque difficoltà troverete durante questo compito la soluzione è già dentro di voi" dopo di che se ne andò senza aspettare le reazioni che sarebbero di sicuro arrivate.

 

Quelle parole colpirono Hanamichi e Rukawa come un fulmine a cielo sereno. Erano identiche a quelle che erano state dette loro nel passato remoto da ….. era impossibile, Rouge e quella donna cosa avevano in comune? Eppure i suoi capelli rossi, quei suoi cambi repentini di umore, quella maturità che a volte fuoriusciva dalla sue parole, i discorsi enigmatici che faceva, il suo apparire sempre nel momento giusto quando la situazione degenerava e si aveva bisogno di un aiuto erano sospetti. Era tramite lei che erano giunti al popolo di mezzo, era lei che aveva conquistato April facendola capitolare, era lei che aveva convinto i suoi compagni a fare da prova per i Brezza Marine e i Terra Rovente, era lei che aveva fatto capire a Kaede che era la morfologia di Another Country ad essere sbagliata, era lei che tre giorni prima aveva convinto April e July a farli provare a cambiare le cose, insomma tutto conduceva ad un piano superiore in cui lei muoveva gli eventi, così come l’evocatrice aveva fatto in passato. Però Rouge sembrava li stesse aiutando e non che li portasse alla distruzione, possibile che fosse tutta una trappola e loro ci erano caduti come degli allocchi. Perché ora Rouge si comportava in quel modo se sul serio aveva a che fare con Mistica?

 

Anche se i due terrestri non lo sapevano in quel momento le loro menti stavano producendo gli stessi ragionamenti e non appena contemporaneamente dentro di loro pronunciarono il nome di Mistica, un forte vento si levò rivelando Irk, una fontanella d’acqua nacque dal terreno formando Hack, il fuoco avvampò sulla brulla terra spegnendosi in Efreet, una tempesta di sabbia cadde dal cielo facendo nascere Tetraf. I quattro guardiani contemporaneamente chiesero cosa desiderassero i loro guerrieri. Hanamichi e Kaede erano stupefatti dalla loro apparizione visto che non li avevano ancora chiamati. Volsero lo sguardo in direzione di Rouge e le videro stampato sul volto un sorriso bellissimo e sincero, decisero di fidarsi e capirono di avere poco tempo, che era giunto il momento di dare inizio alla nuova prova che li attendeva.

 

I due terrestri si guardarono negli occhi, sollevarono le loro mani destre in alto e intrecciarono le loro dita, dopo di che urlarono "Irk, Tetraf, Hack, Efreet vogliamo cambiare la morfologia di questo mondo in modo da creare un puro equilibrio fra i quattro elementari"

 

I quattro giganti interpellati acconsentirono con il capo e trasformandosi nel loro elemento principale ovvero aria, acqua, terra e fuoco entrarono in Hanamichi e Kaede con una potenza sconvolgente che fece nascere una smorfia di dolore nel volto dei due ragazzi. I due però non cedettero tennero le loro mani unite rincuorati da quel piccolo contatto e quando i guardiani uscirono da loro mentre i loro corpi rimanevano fermi immobili sul posto le loro anime li seguirono. Vennero trascinati ovunque su Another Country, ai due ragazzi sembrava di essere contemporaneamente in più posti, sembrava che i loro spiriti coprissero tutto il pianeta insieme agli elementari. Le uniche cose certe erano la presenza dell’altro visto che anche le loro anime si tenevano per mano e la consapevolezza che le cose stavano andando come volevano. In quel momento facevano parte della natura, sentirono l’erba crescere sui terreni di Terre Rovente, sentirono la forza del magma far emergere un enorme isola simile ad un continente sui territori di Brezze Marine, sentirono l’acqua gorgogliare in fretta formando laghi sui territori di Terre Rovente, sentirono che il territorio di Brezze Marine stava cambiando diventando fertile anche in profondità. Passarono sopra il deserto in cui non si potevano usare i poteri magici e incredibilmente sentirono che la forza ostile li custodita cominciava a cedere, quel posto stava tornando ad essere fertile, il potere di Mistica si stava affievolendo, tutto stava andando al posto giusto senza mettere in pericolo comunque la vita degli abitanti dei due popoli dato che il cambiamento avveniva in sintonia pure con loro. Improvvisamente però ci fu uno scossone. Il deserto e con lui il potere di Mistica si rigenerò diventando potentissimo. I due terrestri vennero colpiti dagli stessi elementari che tentavano di comandare, tentarono di potenziare la loro concentrazione ma fu inutile. L’ostilità dell’evocatrice antica stava riprendendo il controllo dei guardiani e tentava di separare le loro mani, tentava di spingerli lontani l’uno dall’altro in modo da ridurre le loro potenzialità. Rukawa e Sakuragi non riuscivano a capire cosa potesse essere successo a far cambiare così tanto le cose, perché Mistica che prima sembrava propensa ad abbandonare i suoi propositi bellicosi ora li stava osteggiando? Stavano perdendo il senso della realtà, non vedano più niente intorno a loro, era tutto nero, non riuscivano a capire quello che accadeva accanto ai loro corpi visto che risultava impossibile tornare dentro di loro, la situazione non era più chiara, erano completamente vittima degli elementari che si infrangevano su di loro e tentavano di separarli, ma non cedettero, le loro mani continuarono a rimanere strette sapevano che l’unico modo di sopravvivere era mantenere quel contratto e trovare in lui la forza di sconfiggere l’odio dell’evocatrice.

 

 

Era passata circa un’ora dall’inizio della prova quando i Brezza Marine e i Terra Rovente contrari alla pace attaccarono l’accampamento sorprendendo i presenti visto che erano concentrati sui due terrestri. Il gruppo degli assalitori era di circa 200 persone inferiore a quello dell’esercito in campo per i regnanti ma prima che si riuscisse a preparare un’azione di difesa già molte vittime del secondo si contarono sul campo. La situazione si stava facendo disperata anche perché July ed April avevano dato l’ordine primario di proteggere i due terrestri che erano indifesi agli attacchi al centro della stella rovesciata e che erano diventati anche l’obiettivo principale dei guerrafondai e delle loro frecce. Eliminati i guerrieri sarebbe stato più facile sopprimere l’esercito poiché non avrebbero più dovuto temere il potere dei guardiani.

 

Anche il popolo di mezzo stava dando il suo contributo nei combattimenti mentre alcune donne stavano tentando di portare al sicuro i bambini. Noir trascinava via Rouge, la quale come in trance guardava quello che stava accadendo con occhi lucidi. Poi ad un tratto il suo volto si trasformò in una maschera di rabbia, si divincolò dalla stretta della madre e correndo si mise in mezzo agli aggressori sollevando le mani.

 

La ragazzina recitò una formula in una lingua antica e subito al centro delle sue mani si materializzò una sfera di quattro colori, blu, rosso, verde, e marrone. Dopo di che urlò "Guardiani tornate a me". Dai corpi di Kaede ed Hanamichi cominciarono ad uscire fasci di luce che concludevano la loro corsa sulla sfera rendendo sempre più luminosi ed intensi i colori. Intanto gli elementari sembrarono impazzire nell’accampamento, cominciarono a scoppiare incendi senza senso, folate di vento terrificanti si alternavano a momenti di calma piatta, apparivano e sparivano a ripetizione tormente di sabbia e l’acqua zampillava dalla roccia.

 

Tutti erano allibiti di fronte a quello spettacolo e guardavano la bambina increduli. Fu allora che Rouge cominciò a parlare "Avrei voluto vivere in pace ma la vostra stupidità non me lo ha permesso. Alcuni anni fa quando questa bambina era molto piccola ebbe un incidente ed io la soccorsi. Le salvai la vita fondendomi con lei. Le diedi una parte di me e lei tramite la mia linfa vitale sopravvisse. Per tutto questo tempo io sono rimasta vigile nel suo cuore pronta ad annullarmi solo quando tutto si sarebbe risolto con la pace. Sapevo che mancavano pochi anni all’eclissi, sapevo che i guerrieri arrivati qui sarebbero stati in grado di trovare una soluzione per voi e sarebbero riusciti a convincervi che si doveva vivere in pace. La mia vendetta era durata anche troppo a lungo. Volevo farvi capire quale errore avevate commesso ad uccidere tutto il mio popolo, ma non mi rendevo conto che stavo diventando come voi. Vi odiavo ma dopo alcuni anni mi accorsi che non era così. Era diventato un peso per me fare lo spirito vendicativo che doveva presiedere la guerra. Per una volta voleva aiutare la pace assecondando quei nuovi sentimenti che erano nati in me negli ultimi anni della mia vita mortale e che io avevo represso per orgoglio e questa bambina me ne dava la possibilità. Tramite il suo aiuto potevo fare girare le cose nel modo giusto. I guerrieri poi avrebbero fatto il resto e io finalmente avrei potuto cancellare i miei ricordi e vivere per sempre come Rouge in Rouge. Ma voi no, avete rovinato tutto. Finalmente la maggior parte del popolo si era accorto che l’unica soluzione per sopravvivere era quella di convivere e di unirsi senza far prevalere un popolo su un altro ma alcuni di voi sono rimasti fermi nelle loro posizioni e io come il demone che sono ancora non posso chiudere gli occhi e devo tornare a fare il mio lavoro ovvero osteggiare la pace. Ancora una volta qualcuno ha osato tentare di prevalere sugli altri e io devo prenderne nota. Mi dispiace per quelli che avevano capito ma è il momento di far finire tutto, quando i poteri dei guardiani converranno tutti su questa sfera io la romperò e per Another Country sarà la fine. La cosa che più mi rattrista è che le prime vittime di questa storia saranno i due terrestri che con questo mondo non avevano nulla a che fare. Per riavere il dominio sui guardiani non posso che sopprimerli. Stanno già cedendo anche se la loro forza combattiva è ancora grande. E’ per questo che l’energia fuoriesce dai loro corpi lentamente e i guardiani non sono ancora completamente nelle mie mani. Meritavano di essere i guerrieri peccato che Another Country non meritasse loro. State ben certi comunque che vincerò, non confidate troppo in loro perché io sono Mistica e non perdo mai"

 

"Ma che cavolo stai dicendo Rouge? Tu sei mia figlia" urlò Bora tentando di avvicinarsi alla ragazzina ma una forza lo respinse distante facendolo sbattere contro un macigno.

 

"Mi dispiace papà" disse la voce di bambina della rossa "Io sono Rouge" poi il suo tono cambiò diventando quello di un adulto "Ma sono anche Mistica. Ormai le nostre due esistenze sono unite per sempre in un unico corpo"

 

"Adesso basta" gridò April fronteggiando Rouge "Pensavo fossimo amiche ed invece mi hai sempre ingannata. E dopo parli di noi che non capiamo niente, ma sei proprio tu Mistica-Rouge a non voler capire che noi abitanti di Another Country non siamo perfetti ma tentiamo a calci e a pugni di sopravvivere con le poche cose che proprio tu ci hai dato a disposizione"

 

La ragazzina fece ruotare i suoi occhi e sbuffando disse "Non m’importa quello che pensi ormai è troppo tardi"

 

"Non è troppo tardi, questo pianeta vive ancora. Noi vogliamo la pace, ci sono solo poche persone che non lo vogliono e riusciremo a convincerle in qualche maniera. Non puoi ucciderci tutti, innocenti e non, senza considerare le attenuanti. Per pochi non si possono sopprimere milioni di persone. E’ un’assurdità stratosferica. Rouge torna in te. Tu vuoi la pace, permettici di costruirla. Dacci una nuova possibilità" continuò a dire la regina avanzando verso la ragazzina che la guardava freddamente.

 

Mistica sembrò pensarci sopra ed intanto April si avvicinava. Poi, però, un sorriso beffardo si dipinse sul volto della rossa mentre il suo sguardo si fissava inquietante sulla regina. "Ormai non mi è più permesso di dare dilazioni di tempo, la vostra possibilità l’avete avuta fino a poche ore fa, questi aggressori se io non fossi intervenuta vi avrebbero uccisi tutti senza pietà. Sarebbero stati loro i vincitori e la sottoscritta non avrebbe che potuto mettere in atto lo stesso questo piano ho solo anticipato un pochino i tempi"

 

"Tu non puoi sapere chi avrebbe vinto, non sei onnipotente. Sei intervenuta troppo presto" ringhiò April.

 

Mistica non sembrò gradire quell’affermazione perché il suo sguardo si fece incandescente e lanciò contro la regina una raffica di vento. April chiuse gli occhi pronta ad essere colpita ma ….intervenne July in suo soccorso e fu lui ad essere preso in pieno. Il re barcollò e cade in ginocchio tenendosi il torace "Sta bene April?" chiese poi.

 

"Certo che sto bene. Sei tu quello che è stato colpito" rispose la ragazza inginocchiandosi al suo fianco per sorreggerlo.

 

"Non ti preoccupare, non mi ha colpito per uccidermi. E’ solo un graffio" disse July stoicamente trattenendo a malapena un gemito di dolore. Doveva avere qualche costola rotta.

 

"Non fare l’eroe" esclamò April controllando le contusioni.

 

Mistica-Rouge era concentrata su di loro e li guardava quasi dolcemente quando Bare approfittando della distrazione si scagliò contro di lei, seguito da uno dei suoi soliti leccapiedi e due consiglieri Brezza Marine contrari alla pace. "Maledetta ragazzina, pensi davvero che io creda che tu sia la mia Mistica. Ti ucciderò e dopo mi occuperò anche degli altri. L’unica mia fede va alle tradizioni che la vera Mistica ci ha insegnate, tu sei solo una spergiura e meriti di morire. Non mi fai nessuna paura". Fece appena in tempo a finire questa frase e a sferrare un attacco con la daga che si infranse su una barriera invisibile all’altezza del viso della rossa che alcune fiamme lambirono la sua tunica e quella dei suoi soci tramutandoli nel giro di pochi minuti in cenere.

 

Gli altri aggressori che fino a quel momento erano rimasti fermi con le mani in mano a guardare quello che stava succedendo gridarono di sconforto. Dieci consiglieri Brezze Marine esasperati per la sorte dei loro compagni si scagliarono contro Mistica-Rouge urlando "Piccola peste!!! Maledetta!!! Come hai osato?" ma ottennero solo di venire buttati giù nel profondo dirupo da una grande raffica di vento dove morirono sbattendo la testa.

 

Altri trenta uomini tentarono di avvicinarsi alla ragazzina in silenzio puntando sulla forza del loro numero quando July camminando con difficoltà scostandosi da April li fermò mettendosi davanti "Credo che si possa trovare un’altra soluzione invece di farci ammazzare tutti"

 

Si volse verso Mistica, dopo verso i suoi uomini che lo guardavano sconvolti in attesa di ordini, guardò velocemente i cadaveri riversi a terra e alla fine concentrò la sua attenzione sugli aggressori rei di aver fatto scatenare quegli eventi che stavano portando alla distruzione Another Country. Ad alta voce disse "Voi fautori della guerra io vi sfido. Affronterò il vostro campione più potente. Se vincerò io ci sarà la pace altrimenti deciderete voi e …" riguardò la ragazzina dai capelli rossi continuando nella sua mente la frase –tu sarai libera di ucciderci tutti"

 

April gli si avvicinò preoccupata "Ma sei ferito, non puoi combattere"

 

"Non sono ferito così gravemente da non poter combattere. Non sono un vigliacco e non mi tirerò indietro. Farò di tutto per impedire la distruzione" disse fieramente July.

 

"Combatto io" si propose April.

 

"No, so che tu sei abile con la spada ma sei pur sempre una ragazza e la forza bruta di questi combattenti ti farebbe a pezzi. Devo combattere io, visto che l’ho proposto ma non preoccuparti ce la farò" sorrise July.

 

Qualcosa in April era cambiato da quando il re di Terre Roventi si era messo in mezzo a proteggerla dal vento, quando lo aveva visto cadere in ginocchio si era preoccupata, aveva temuto che potesse morire e quell’ansia non l’aveva ancora abbandonata. Il suo cuore batteva forte e si rendeva conto di non riuscire a sopportare l’idea di non poter più vedere July per sempre. Fu per questo che lo abbracciò stretto sorprendendo tutti e gli sussurrò all’orecchio "Ricordati che ti devo dare ancora una risposta per cui non farti ammazzare"

 

Il re ricambiò l’abbraccio "Spero sia positiva altrimenti che senso avrebbe vincere per essere scaricato"

 

"Sei proprio un idiota, ma ti dirò se è un si o se è un no solo alla fine del combattimento"

 

Quando si separarono July alzò nuovamente la voce "Ci state o siete così codardi da non voler affrontarmi?"

 

"Per noi va bene" dissero gli aggressori e si fece avanti un colosso alto sui due metri, dalle braccia e le gambe muscolose quasi da sembrare sproporzionate, aveva una spada a due mani enorme che però maneggiava agilmente con una. Era un Brezze Marine puro ed era imponente e terribile.

 

July deglutì a vuoto un paio di volte prima di guardare per l’ultima volta Mistica in segno di un consenso che però non arrivò. Anche se vinceva non aveva nessuna garanzia che la rossa sarebbe tornata indietro nella sua decisione però ormai non poteva che giocarsi il tutto per tutto.

 

Il brezza marine sferrò il suo primo attacco e la spada passò solo pochi cm. sopra la testa di July che fu lesto a schivarsi. Il re si gettò avanti tentando di resistere al dolore e con un affondo mirò al cuore però il suo avversario mostrando una buona agilità nonostante le sue dimensioni fu veloce a spostarsi e il colpo gli sfiorò solo il braccio sinistro.

 

Dopo quei due primi attacchi i due contendenti per un po’ si studiarono pronti a colpire alla prima distrazione. July sapeva che più avanti andava l’incontro più lui rischiava di perderlo. La sua resistenza era compromessa dalle ferite. Doveva pensare a qualcosa. Respirò a fondo ed una fitta di dolore gli provocò una smorfia, l’altro fu subito veloce ad approfittarne e tentò di schiacciare la testa del re sotto la mole della sua spada pesante. Il moretto si lasciò cadere seduto a terra per schivare il colpo. L’altro sbatté violentemente la spada a terra non riuscendo a frenare il suo attacco, per un attimo le sue mani tremarono all’urto e July capì che era il momento che cercava. Si alzò in piedi velocemente e con eleganza fece volare la punta della sua spada verso il cuore del suo avversario. Il Brezza Marine riuscì nuovamente a schivarsi, ma July non aveva ancora finito il suo attacco. Sollevando il piede riuscì ad impegnare la spada del suo avversario allontanandola dal punto in cui aveva intenzione di colpire, una ferita profonda gli solcò la gamba ma non ci fece caso. Con forza usando tutte le due mani puntò al collo dell’avversario e lo tranciò di netto. Aveva vinto.

 

Per un attimo tutto intorno fu silenzio, poi i guerrafondai d’onore lasciarono cadere le armi e si inginocchiarono di fronte al re. In base alle tradizioni quella era una sfida legittima e l’avevano persa. Alcuni però recidivi ancora provarono a far girare la situazione dalla loro parte e si diressero contro July per ucciderlo ma vennero tutti inceneriti.

 

April corse verso July e lo abbracciò "Ce l’hai fatta. Sei stato grande"

 

Il re arrossì, era la prima volta che la ragazza gli faceva un complimento, di solito lo insultava e basta. Poi, insieme si girarono verso Mistica per sapere quale sarebbe stato il loro destino "Adesso più nessuno vuole la guerra, cosa farai?" gridarono all’unisono.

 

Mistica-Ruoge li guardò per un attimo senza dire una parola, poi i suoi occhi si abbassarono e con voce di bambina disse "Adesso è troppo tardi, il potere è quasi tutto in questa sfera e il processo contrario non è possibile. Solo i guerrieri usando la loro energia potrebbero interrompere ancora questo incantesimo ma ormai…..Another Country è in bilico, se qualcuno romperà la sfera, se cadrà sarà la fine"

 

"Ormai cosa? Come stanno Hana e Kaede?" chiese April.

 

"Non sento quasi più le loro auree, stanno morendo" mormorò fievolmente la rossa.

 

"Non è vero" gridò April. Poi si volse verso i due terrestri e urlò a squarciagola "Kaede, Hana reagite, non potete morire" Anche July le fece da supporto "Ragazzi è tutto nelle vostre mani. Siete stati grandi fino ad ora, non crollate proprio sul più bello, sopravvivete e fate vedere a tutti la vostra vera forza"

 

Proprio allora il flusso dell’energia che andava verso la sfera si interruppe e velocemente cominciò ad invertirsi. Nel giro di pochi minuti la sfera sparì. Tutta l’energia era ritornata all’interno dei due ragazzi che ancora si tenevano per mano e che avevano preso a brillare di una luce intensa e dai mille colori.

 

Rouge non appena la sfera svanì, senza più dire una parola, sorrise dolcemente serena e chiuse gli occhi spossata, per effettuare quell’incantesimo infatti aveva sprecato molte energie, poi cadde a terra svenuta. Sua madre e suo padre le furono subito accanto seguiti anche da July ed April. Bora controllò il polso e quando si accorse che batteva regolarmente nonostante fosse molto debole tirò un profondo respiro di sollievo "Sta bene" disse e Noir sorrise di liberazione. Nonostante dentro Rouge ci fosse anche Mistica per loro era sempre la loro tenera e dolce bambina e forse ora avrebbe potuto diventarlo ancora di più al 100%.

 

Anche i due regnanti accolsero la notizia felicemente. Si sedettero a terra seguiti anche dal resto dei sopravvissuti, adesso non potevano che aspettare che Hanamichi e Rukawa si svegliassero da quella trance sperando che non morissero e portassero a termine il loro compito.

 

July comunque non si era dimenticato di una cosa e prendendo una mano di April tra le sue le chiese "E allora la risposta? Mi vuoi sposare? Pensi che potresti un giorno volermi bene, io da parte mia ne sono sicuro, già adesso infatti per te provo dei sentimenti molto difficili da spiegare e alcuni giorni fa poi mi sono pure accorto che mi piacerebbe che fra noi ci fosse del tenero"

 

La bionda gli sorrise, sollevò il suo volto e sfiorò le labbra dell’altro con le proprie "Si, ti voglio sposare. Quando ti sei messo in mezzo per salvarmi dall’attacco di Rou..Mistica ho capito che non mi sei indifferente e che anzi mi piaci".

 

Tutti i presenti assistettero a quelle strane dichiarazioni e accolsero la notizia con rinnovata gioia. Per tutti quello era infatti il passo che mancava per la consacrazione definitiva della pace e molti anzi lo avevano pure di già sperato visto che fortuna aveva voluto che i regnanti in quell’epoca fossero stati un uomo e una donna.

 

 

Hanamichi e Kaede stavano per cedere sopraffatti dalla troppa forza degli elementari, ormai erano svuotati e non riuscivano più a reagire, le loro mani era unite solo tramite i due mignoli e anche questi si stavano staccando quando ad un tratto la conversazione avuta tre giorni prima li rinvigorì. Non potevano morire, non avrebbero permesso a Mistica di vincere, dovevano ancora tornare nel loro mondo, amarsi nel gesto più divino dell’amore, fondersi l’un l’altro e realizzare i loro sogni. Contemporaneamente le voci di April e July che li spingevano a non cedere infransero l’oscurità dei loro sensi. La stretta delle dita si fece più forte, riuscirono poi ad estendere l’unione alla mano e con un ultimo sforzo arrivarono fino ad abbracciarsi ed a baciarsi. Sentirono le loro anime fondersi e diventare una sola cosa. Dopo non ci fu più spazio per niente, se non per loro due, i loro sentimenti, i guardiani, Another Country. In poco tempo tramite la forza del loro cuore unito in un unico battito a tutto l’ecosistema di quel pianeta riuscirono a fare il miracolo che era stato loro chiesto. Sconfissero definitivamente gli ultimi spasmi dell’odio di Mistica i quali comunque non fecero nessuna resistenza e soddisfatti ritornarono nei loro corpi.

 

Ripresero conoscenza giusto in tempo per sentire le dichiarazioni di April e July. Stanchi si lasciarono cadere a terra abbracciandosi teneramente come a ricercare quell’unità totalizzante che avevano avuto le loro anime solo pochi istanti prima. Dalle loro labbra uscì un leggero "Congratulazioni" rivolto ai loro due amici che in quel momento si tenevano per mano e si guardavano teneramente che attirò l’attenzione che fino a quel momento era stata catalizzata dalla proposta di matrimonio di July su di loro. Solo in quel momento notarono che su quel terreno prima brullo adesso c’era l’erba. Sorrisero soddisfatti, si baciarono dolcemente e l’ultima cosa che videro furono i due regnanti avvicinarsi a loro felici lanciando ringraziamenti sinceri al loro indirizzo, poi chiusero gli occhi e si addormentarono troppo spossati per resistere.

 

FINE CAPITOLO 12 – LA SCELTA DI APRIL

 

Ise: Che strazio!!!!!! Era ora che finisse!!!!!!

Kaede ed Hanamichi: Questo capitolo non ci piace per niente, dov’è la lemon?

Ise: Ma quanto rompete. So che il capitolo fa schifo ma non lamentatevi per la lemon vi ho sempre detto che ve la scrivevo sul secondo epilogo.

Kaede ed Hanamichi: Si brava, scrivila, chissà che non salvi questa fic pallosa.

Ise: Ancora con questi insulti? Guarda che cambio idea e non scrivo più niente.

Kaede ed Hanamichi: Fa come vuoi.

Ise: Ok allora elimino tutte le lemon che avevo in corso e scriverò moltissime death fic.

Kaede ed Hanamichi: No, non puoi fare una cosa del genere. E va bene non ti insultiamo più.

Ise: Ok e spero che sta volta sia la volta buona. Ah dimenticavo il primo epilogo si intitolerà "La consacrazione dell’alleanza". Bye Bye gente.

 

L’ANGOLO DI ISE

Sinceramente il modo in cui mi è venuto fuori questo capitolo non mi è piaciuto. Mi dispiace soprattutto perché era l’ultimo e dovevo regalarlo a Naika. Spero di aggiustare un po’ le cose sul primo epilogo. Un bacione. Ise

Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it

 


 

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