Tanti auguri Natsume (anche se non è il nuovo capitolo de La vittima e il carnefice spero che lo apprezzerai comunque). Buon compleanno. Cento di questi giorni.

I personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla..

Buona lettura (Spero) Ise.

 


 

Another country

Parte IX

di Ise

 

CAPITOLO 9 – L’ALTRA SOLUZIONE (Il popolo di mezzo)

 

Hanamichi e Kaede guardavano con occhi strabuzzati dalla sorpresa i bambini che camminavano con circospezione controllandosi attorno come se avessero paura di essere scoperti. Dopo tutto quello che April e July avevano raccontato loro sulla uniformità della razza, dopo aver visto solo Brezza Marine biondi con gli occhi chiari e carnagione pallida e Terra Roventi mori con gli occhi scuri e carnagione abbronzata, dopo aver sentito mille volte parlare di incompatibilità fra i due popoli quello che era apparso davanti ai loro occhi teoricamente non avrebbe dovuto essere possibile.

 

Erano cinque ragazzini, tre maschi e due femmine di circa 10 anni e fin qui nulla di strano, il problema se così si poteva definire era che erano misti. Una delle bambine e uno dei bambini avevano i capelli neri, carnagione lattea tempestata da lentiggini ed occhi d’un verde accecante, si assomigliavano molto l’unica vera differenza era nel taglio di capelli, lungo per lei e corto per lui, forse erano fratelli. Gli altri due bambini avevano entrambi i capelli biondi, uno però aveva gli occhi azzurri ed un incarnato scuro, mentre l’altro aveva occhi neri e una carnagione ben rosata. Ma la più stupefacente di tutti era l’ultima bambina, quella che camminava davanti agli altri con fare sicuro e sprezzante, aveva dei lunghissimi e finissimi capelli rossi, occhi azzurri con sfumature nocciola, pelle delicata suscettibile agli influssi solari, la tipica pelle chiara in inverno ed arrossata in estate proprio com’era in quel momento.

 

Mentre procedevano per la loro strada i cinque bambini parlottavano tra loro ed il volpino e il rossino dopo il primo attimo di sbigottimento durato per diversi minuti decisero di avvicinarsi senza farsi notare per ascoltare quello che avevano da dirsi in modo da venire a capo di quella stranezza.

 

"Rouge sei proprio sicura di andare fino in fondo" si stava lamentando uno dei biondini, rivolgendosi alla rossa.

 

La ragazzina senza voltarsi gli disse semplicemente "Si, voglio vederli"

 

"Ma se venissimo scoperti finiremmo in un mare di guai" disse l’altra bambina non molto sicura della missione che stavano portando a termine.

 

"Uffa come siete noiosi, non vi ho obbligato io a seguirmi per cui se avete paura tornate indietro" disse un po’ seccata la capo comitiva spingendo indietro con un gesto della mano i suoi lunghi capelli rossi.

 

"Prima di tutto non cominciare con la storia della paura, nessuno di noi è codardo" disse il moretto che camminava affiancato alla sorella "E secondo siamo amici per cui non ho nessuna intenzione di tornare indietro e lasciarti sola, abbiamo sempre condiviso tutto e se tu sei proprio convinta allora io sarò con te"

 

"Lo stesso vale anche per noi" dissero gli altri tre in coro e decisi.

 

Rouge sorrise compiaciuta "Bene allora smettetela di rompere sui guai che potremmo passare se ci scoprissero perché intanto non ci scopriranno, i Terra Rovente e i Brezza Marine saranno troppo assorti nella battaglia per far caso a noi. Adesso saliremo la montagna e ci nasconderemo in un posto sicuro lontano da occhi indiscreti. Bastano pochi minuti voglio solo vedere come sono fatti i guardiani, come sono imponenti. Sono troppo curiosa per restarmene segregata in una grotta in attesa che tutto finisca per l'una o l'altra parte"

 

All'udire quell'ultima parte del discorso Hanamichi e Kaede si lanciarono uno sguardo d'intesa e su due piedi decisero di rendere partecipi i bambini della loro presenza. Uscirono dal loro nascondiglio e mentre Rukawa tagliava la strada ai ragazzini parandoglisi davanti, Sakuragi toglieva loro ogni via di fuga sovrastandoli da dietro.

 

I cinque bambini non appena videro il volpino davanti a loro urlarono simultaneamente mentre istintivamente tentando di fuggire fecero dei piccoli passi all'indietro finendo con lo sbattere contro il rossino. Si voltarono rapidamente per guardare contro cosa avevano urtato e si pietrificarono sul posto colti da un gran spavento.

 

La bambina dai capelli neri cadde a terra in ginocchio e cominciò a piangere emettendo dei piccoli gemiti che assomigliavano ad una disperata richiesta d'aiuto. Il fratello le fu subito vicino e l'abbracciò tentando di consolarla mentre con gli occhi sgranati dalla paura continuava a fissare i due ragazzi che li avevano scoperti. I due biondini dopo un attimo d'indecisione tentarono di fuggire passando ai lati dei due ostacoli ma Hanamichi gli fu subito addosso e presoli per la collottola li fece sedere sulla ruvida terra accanto agli altri due bambini. Solo Rouge era ancora in piedi e continuava imperterrita a guardare con occhi attenti e volto assorto ogni mossa del volpino e del rossino. In effetti fu lei dopo un pò a rompere il silenzio che si era creato chiedendo con voce ferma "Ma voi chi siete?"

 

"Secondo te?" fu però l'unica risposta che ottenne da Kaede che a sua volta si era fermato a fissarla con la sua più glaciale delle espressioni. Hanamichi fu sorpreso da quella reazione da parte del suo volpino ma decise di assecondarlo e sorvegliando gli altri bambini rimase in silenzio.

 

Rouge deglutì rumorosamente e si ritrovò costretta ad abbassare gli occhi, lo sguardo freddo ed indifferente di quell'alto ragazzo dai capelli neri aveva avuto l'effetto di renderla insicura e timorosa. Tuttavia dopo qualche secondo ritrovò il coraggio di rialzare lo sguardo e con voce un pò alterata disse "Insomma non siete di sicuro ne Terra Roventi ne Brezze Marine, i tuoi capelli neri stonano con l'incarnato pallido e gli occhi azzurri per non parlare dei suoi capelli rossi" e indicò Hanamichi "E' impossibile che un abitante normale di Another Country abbia quel colore di capelli"

 

"Potremmo dire la stessa cosa di te e dei tuoi amici" ribatté Rukawa continuando con il suo gioco di sguardi incandescenti nella loro freddezza.

 

"Hai ragione, ma noi abbiamo un motivo per cui siamo così" tentò di dire la bambina senza rivelare troppo capendo di essere caduta in un tranello.

 

"Anche noi abbiamo un motivo per cui siamo così" continuò con la sua strategia ormai chiara anche al rossino Kaede mantenendo la sua imperturbabilità. Voleva infatti che la ragazzina gli rivelasse il motivo del loro strano aspetto e aveva pensato di giocarla mettendola a disagio e controbattendo ad ogni sua richiesta con qualcosa di vago.

 

La rossa aprì la bocca per parlare ma la richiuse subito non trovando niente di utile da dire. Allora Kaede notando che Rouge era confusa e scossa a puntino si decise a farle la proposta che aveva in mente dal principio ben sapendo che ormai la ragazzina non avrebbe più potuto rifiutarla anche perché era vantaggiosa pure per lei "Senti facciamo un patto, noi vi riveliamo chi siamo noi e tu ci dirai chi siete voi. Ci stai?"

 

La bambina non sapeva più cosa fare, se parlava poteva mettere in pericolo i suoi compagni che ora erano nascosti nelle grotte se non parlava però chissà cosa quei due avrebbero potuto farle. Li guardò attentamente. Dall'aspetto quei due non sembravano poi tanto cattivi, strani si, il moretto pure freddo e glaciale però non cattivi. Può darsi visto il loro aspetto che fossero come lei ed i suoi amici, solo di un altro gruppo, però lei non era a conoscenza di altri gruppi come il suo. Ci rifletté sopra, prima avevano detto che avrebbero rivelato loro per primi il motivo del loro strano aspetto, lei poteva ascoltare quello che avevano da dirle e valutare dopo se era il caso di parlare o meno. Sospirò e guardò i suoi compagni di sventura, vi lesse il loro totale appoggio e decise di prendere tempo accettando la richiesta di Kaede.

 

Il volpino con un gesto fece capire a Sakuragi di procedere con le spiegazioni e il rossino fu ben felice di farlo. Con un tono di voce allegro ed altisonante infatti disse "Noi veniamo da un altro mondo ovvero dal pianeta Terra, siamo stati portati qui dai regnanti di Terre Roventi e Brezze Marine per diventare i guerrieri e liberare così i guardiani" fece una piccola pausa e dopo riprese con un tono di voce pomposo "Io sono l'eccelso Hanamichi Sakuragi detto il genio e sono il guerriero di Terre Roventi avendo sotto il mio potere Efreet ed Hack mentre lui" e accennò a Kaede abbassando la voce per renderla più neutrale "è Kaede Rukawa il guerriero di Brezze Marine. Il suo soprannome è stupida volpe"

 

"Ma si può essere più idioti" ringhiò Kaede "Ti sembra questo il modo di fare le presentazioni?"

 

"Si cos'ho detto di male?" disse innocentemente il rossino "Ho detto solo la verità"

 

Rukawa non rispose ma si limitò a guardare il compagno con uno sguardo sarcastico che intendeva -Sì, certo. Come no?-

 

Il rossino gli si avvicinò corrucciato e sollevando un pugno disse "Sai che ti dico la prossima volta ti arrangi visto che non ti va mai bene niente di quello che dico. Io parlo al tuo posto perché so quanto ti dia fastidio aprire bocca e cosa ottengo solo il tuo sarcasmo"

 

Kaede alzò a sua volta le mani ma sorprendendo il rossino invece di usarle come pugni per difendersi da un suo possibile attacco le appoggiò sulle sue spalle e riducendo completamente le distanze lo abbracciò sussurrandogli a fior di labbra "Tu sai che io adoro la tua voce nonostante le cavolate che spari" e senza aspettare una possibile reazione del suo ragazzo lo baciò intensamente dimentico dei bambini.

 

Hanamichi tentò di opporre resistenza e di non corrispondere il bacio, era offeso per il modo in cui il volpino aveva definito le sue genialate, le aveva chiamate cavolate, non era giusto, però dopo un po’ cedette. Era impossibile resistere al ritmo ipnotico della lingua del suo amato all'interno della sua bocca. Gli passò le mani intorno alla vita e si lasciò andare.

 

Le mani di Kaede cominciarono a vagare in dolci carezze sulla schiena del rossino quando furono interrotti da dei colpi di tosse imbarazzati. Si voltarono verso i bambini e mentre Hanamichi arrossiva biascicando un scusa veloce, il volpino ancora una volta si ritrovò a pensare che quello che provava per quel do'aho era un sentimento straordinario, era l'unica persona che riusciva fargli perdere completamente il controllo, fargli completamente perdere il senso della misura, del luogo e del posto. Era infatti così assorto da lui e dai loro battibecchi che per un pò aveva pure dimenticato che doveva scoprire chi erano quei bambini e si, che saperlo poteva essere una questione di vita e di morte.

 

Sia Hanamichi che Kaede riportarono la loro piena attenzione a quei ragazzini e rivolsero uno sguardo interrogativo a Rouge aspettando le sue spiegazioni, ma la rossa sembrava più interessata ad un'altra faccenda.

 

La bimba infatti li guardava incredula e dopo molti tentativi andati a vuoto balbettando riuscì a dire "Vvvvv--voi sssssssietttte i guguerrrrrieri?"

 

Il rossino e il volpino riuscirono solo ad asserire con il capo prima di ritrovarsi abbracciati da una piccola furia dai capelli rossi che saltellando urlava a squarciagola in preda ad un'incredibile esultanza "Non ci posso credere. Finalmente vi conosco. Lo desideravo tanto. Da quando ho sentito parlare di voi anni fa, da quando ho saputo dell'eclissi, da quando ho saputo che eravate arrivati ad Another Country, da quando ho saputo che avevate svegliato i guardiani, da quando ho saputo che eravate in zona non avevo che un unico chiodo fisso in testa ovvero conoscervi. Voi per me siete due miti" poi si allontanò dai due e battendo le mani disse "Mi fareste vedere i guardiani?".

 

I due terrestri così come gli amici della ragazza erano increduli. Tutti i presenti guardavano Rouge con gli occhi fuori delle orbite, non capendo esattamente quello che era successo.

 

Non si erano ancora ripresi che la rossa si rifece pensierosa in volto e seria disse "Ma voi non dovreste essere nemici? E soprattutto non dovreste essere impegnati in una battaglia cruciale per le sorti di Another Country?"

 

"Ecco in teoria avresti ragione tu ma…" disse il rossino portandosi una mano tra i capelli imbarazzato "come avrai notato noi siamo tutto fuorché nemici. In verità noi due stiamo insieme e ci vogliamo molto bene. Tuttavia tutta una serie di coincidenze ci hanno fatto diventare i due guerrieri e per un po’ ci siamo ritrovati l’uno contro l’altro. Però durante la battaglia a causa di un piccolo incidente ci siamo ritrovati qua giù e …."

 

"Vorrei sapere perché le stai raccontando tutte queste cose Do’aho" lo interruppe il volpino un po’ seccato "Secondo gli accordi noi abbiamo già detto abbastanza, adesso lei sa chi siamo, spetta a lei dirci chi è"

 

"E’ vero" disse Rouge titubante "Hai ragione. Ma adesso come adesso anche se per me voi siete degli idoli, non so se posso fidarmi o meno di raccontarvi tutto. La mia gente potrebbe rischiare grosso se i Brezza Marina e i Terra Rovente venissero a sapere della nostra esistenza"

 

Sia Hanamichi che Rukawa la fissarono intensamente prima che il primo chiedesse "Chi è la tua gente per avere così tanta paura dei Brezza Marine e dei Terra Roventi?"

 

Rouge cominciò a guardare ovunque fuorché in direzione dei due terrestri alla ricerca di un aiuto che però non ottenne. I suoi compagni erano più preoccupati di lei e l'ambiente circostante non le dava nessun appiglio su cui afferrarsi per resistere. Non sapeva se parlare o meno.

 

Il rossino allora le si avvicinò, le si inginocchiò davanti in modo d'avere la sua altezza e poterla guardare negli occhi senza problemi. Si schiarì la voce e mettendole le mani sulle spalle le disse molto dolcemente "Devi fidarti di noi, quello che hai da dirci potrebbe essere importante per tutti. Non ti preoccupare non tradiremo la tua fiducia, dopo tutto anche noi adesso siamo in fuga sia dai Terra Rovente che dai Brezza Marine. Se ci trovassero tenterebbero nuovamente di metterci l'uno contro l'altro e noi non vogliamo"

 

La ragazzina guardando gli occhi sinceri di Hanamichi sembrava quasi propensa a parlare, quei due ragazzi sembravano sul serio così innamorati, non che lei fosse un'esperta nell'amore visto che era solo una bambina ma....quando si guardavano avevano la stessa luce negli occhi che scorgeva nei suoi genitori nei momenti di intimità, però aveva ancora dei forti dubbi su una cosa "Però chi mi dice che questo non sia soltanto un bluff per fregarmi, per quello che ne so potreste anche non essere i guerrieri, il vostro aspetto potrebbe essere solo un'illusione che utilizzate per ingannarmi"

 

"Ti possiamo assicurare che siamo i guerrieri, tuttavia ora come ora non possiamo darti una prova di questo. Per avere la tua piena fiducia dovrei richiamare i guardiani ma adesso non posso farlo. Irk e Tetraf sono alquanto voluminosi e non voglio che la regina di Brezza Marine li veda visto che ovviamente mi starà cercando" disse Kaede intervenendo nella discussione. Dopo di che affiancò il suo ragazzo inginocchiandosi davanti alla bambina e tentando di apparire il più sincero possibile continuò dicendo "Visto che hai paura che i Terra Rovente e i Brezza Marine ti scoprano è meglio se parli subito, se aspettiamo ancora un pò ...." a questo punto si interruppe rendendosi conto di non riuscire più a pronunciare il nome di April e di July. Perché? Fino a pochi minuti prima non aveva mai avuto problemi di questo tipo.

 

Il rossino si accorse dello strano modo in cui aveva troncato la frase il volpino e lo guardò in volto per controllarne il motivo. Lesse nei suoi occhi confusione, tuttavia intuendo quello che avrebbe voluto dire prima di sincerarsi effettivamente delle sue condizioni si decise a continuare la frase in modo da convincere la bambina dai capelli rossi "Se aspettiamo ancora un pò April e July potrebbero trovarci"

 

Proprio in quel momento i quattro amici della rossa si alzarono dal posto leggermente in disparte in cui erano rimasti seduti e l'affiancarono sussurrandole qualcosa all'orecchio, avevano deciso di farle sentire la loro presenza e dirle il loro parere. Lei accennò ad un si con il capo e, poi, cominciò a parlare "E va bene abbiamo deciso di fidarci di voi" fece una leggera pausa prima di proseguire "Vedete noi siamo figli di coppie miste. Circa un secolo fa un piccolo drappello di Brezze Marine e un altro di Terre Roventi si ritrovarono in questo posto per analizzare dei resti archeologici ritrovati. In principio i due gruppi si diedero battaglia, poi però decisero di collaborare a discapito dell'odio generazionale. Ben presto un Terra Rovente si innamorò di una Brezza Marine ricambiato e decisero di convivere comunque, fregandosene della convinzione che voleva che le due razze fossero incompatibili. Due anni dopo nacque il primo bambino e la piccola comunità di quei studiosi pensò ad un miracolo. Velocemente si crearono altre coppie miste e quelle persone si trasferirono definitivamente qui lontani dalle zone trafficate dalle due tribù. Ora siamo circa un centinaio e ...." non riuscì a finire la frase perché....

 

Mentre Rouge parlava Kaede stava male, sentiva un gran calore partirgli dalla nuca e bruciarlo come una febbre che lo divorava di ogni forza, i nomi di July ed April da quando Hanamichi li aveva usati insieme gli provocavano una strana sensazione ostile e continuavano a rimbombargli in testa rendendo le cose ancora più confuse, si sforzava di stare attento a quello che la ragazzina diceva e il senso delle sue parole arrivavano fino a lui ma da un remoto recesso del suo cervello un'altra frase che lui non voleva ascoltare si stava facendo largo distruggendo tutto quello che sentiva. Ad un certo punto non riuscì più porre resistenza a quell'ondata devastante che rifluiva nel suo cervello e la frase che aveva provato a seppellire si fece largo di prepotenza lasciandolo inerme. Sentiva la voce di April che diceva "Devi uccidere July e anche il suo guerriero se proverà a difenderlo, devi ucciderlo, te lo ordino, non puoi fare altrimenti". Si lasciò cadere sulla nuda terra in preda alle convulsioni.

 

Hanamichi era così assorto dal racconto di Rouge di non accorgersi del turbamento del suo ragazzo fino a quando questi non cadde agitandosi sul terreno. I bambini emisero un grido stridulo alla scena mentre il rossino s’avventò su Kaede tentando di superare lo scudo di gambe e braccia che si muovevano per abbracciarlo e rassicurarlo. "Kitsune" invocava disperato "Che ti succede?".

 

Quando finalmente riuscì ad afferrarlo per entrambe le braccia e stringerlo a se, si sentì spingere malamente a terra da un colpo di reni e si ritrovò il moretto sopra di lui che lo premeva a terra. Sorpreso com’era non riuscì a porre nessuna resistenza per impedire che le mani del suo ragazzo si stringessero intorno al suo collo per soffocarlo. Sentì quella morsa stritolargli le carni e dopo alcuni minuti di attesa spasmodica incapace di ragionare portò le sue mani su quelle dell’altro per staccarsele di dosso, ma fu impossibile. Il tempo che aveva impiegato a capire quello che stava succedendo gli era stato fatale, la sua mente cominciava infatti già ad annebbiarsi.

 

Si accorse che le labbra di Kaede cercavano di formare alcune parole, anche se non riusciva a far venire fuori il fiato. Sembrava dire –Hana fermami, il kolai- e capì. Con le ultime forze rimastogli tentò di richiamare Hack ma dalle labbra gli uscì solo un leggero rantolo. Si rese conto che stava per soccombere, disperatamente tentò di focalizzare la sua attenzione sull’immagine del guardiano della Terra per richiamarlo ma era inutile, i suoi pensieri vagavano in lande desolate verso la regione dell’oblio. Tentò di farsi aiutare dai ragazzini ma questi li guardavano disperati raggelati dalla paura.

 

Ormai stava per perdere le speranze quando sentì le mani del volpino allontanarsi dal suo collo e l’aria ritornargli sui polmoni, avvertì un grosso peso ricadergli sul torace mentre dalla sua bocca usciva un flebile sussurro "Kaede hai di nuovo sconfitto il kolai" poi però vide una grande ombra che gli si avvicinava minacciosa mentre la voce di Rouge urlava "Papà", dopo di ciò non riuscì più a capire nulla, chiuse gli occhi e svenne.

 

Il rossino rinvenne solo qualche ora più tardi. Da quando era arrivato ad Another Coountry ormai era diventata una mania svenire e la cosa non gli andava giù. Era stressante dover impiegare diversi minuti per capire chi si era, cosa era successo, dove ci si trovava e soprattutto in che stato si era. Tirò un profondo respiro e aprì gli occhi. Era Hanamichi Sakuragi e fin qui non ci pioveva, si ricordò dell’ombra scura e del grido di Rouge e si rese conto che forse era stato il padre della ragazzina a salvarlo dalle grinfie del suo ragazzo. Tutto intorno a lui era immerso nell’oscurità e in quel posto faceva tremendamente freddo. Si mise seduto e notò che fino a quel momento era stato steso su un materasso direttamente appoggiato al terreno. Tentò di scalfire le tenebre con i suoi occhi e a fatica scorse sul lato opposto della piccola stanza, sarà stata due metri per due metri, una porta. Si alzò in piedi e controllò il suo stato di salute. Si portò le mani sul collo dove Kaede lo aveva stretto ma non provò dolore, si diede qualche pacca sulle spalle e sulle cosce per rassodare i suoi muscoli e si arrischiò a fare qualche passo notando comunque che camminava con disinvoltura. Insomma sembrava stare in perfetta forma.

 

Si fermò un attimo in mezzo alla stanza pensieroso sul da farsi, doveva infatti capire dove era stato portato e soprattutto sapere dov’era la Kitsune dato che non era in camera con lui.

 

Andò verso l’unica uscita deciso a bussare e ad urlare fino a quando non lo avrebbero aperto ma non fu necessario. Appena appoggiò una mano sulla porta infatti questa si aprì su una nuova stanza, molto più grande della precedente e molto illuminata. Era un posto confortevole fece appena in tempo a pensare quando la sua attenzione fu attirata da un letto bianco ad alcuni metri a sinistra della sua persona.

 

"Kaede" urlò correndo verso il capezzale del suo ragazzo. Il moretto infatti era adagiato su quel letto, era ricoperto da bianche e soffici coperte e aveva intorno al capo una fasciatura molto stretta. Era più esangue del solito e sembrava di una fragilità incredibile. Si capiva che era vivo solo per il movimento quasi impercettibile che il suo torace faceva quando doveva espellere l’aria.

 

Sakuragi si sedette vicino al corpo esausto del suo ragazzo guardandolo con un misto di apprensione, dolcezza e incredulità. Prese una delle mani fredde del ragazzo addormentato tra le sue per riscaldargliela e si sporse per sfiorargli le labbra con le sue.

 

Sentiva crescere dentro di se una gran rabbia mentre pensava a chi poteva aver fatto una cosa del genere al suo ragazzo, mentre pensava al motivo per il quale Kaede doveva essere ridotto in quel modo.

 

Fu per questo che quando entrò nella stanza un uomo alto e muscoloso dai lunghi capelli biondi, occhi azzurri e incarnato pallido Hanamichi impulsivamente si sollevò dal letto e scagliando pugni a destra a manca per colpirlo cominciò ad urlare "Perché Kaede è in quello stato? Cosa gli avete fatto?"

 

L’uomo sulla quarantina si schivò agilmente dei primi colpi di quella furia dai capelli rossi. Dopo però decise di passare all’attacco, bloccò un pugno diretto sul suo volto con il palmo della mano sinistra, afferrò saldamente il polso con la mano destra e torse il braccio del rossino facendolo girare dietro alla sua schiena in modo da immobilizzarlo.

 

Hanamichi però non si diede per vinto, continuava a scalciare anche se il dolore all’attaccatura della spalla gli provocava delle fitte mostruose.

 

Il biondo allora per tentare di calmarlo dato che non voleva fargli male sul serio cominciò a parlare con un tono dalla cadenza dolce e dal ritmo lento quasi ipnotico "Non fare così ragazzo, il tuo amico sta benissimo. Ha solo subito un piccolo intervento per privarlo del kolai".

 

"Kolai?" chiese Hanamichi bloccando i suoi tentativi di liberarsi.

 

L’uomo ripeté "Si kolai, se adesso ti libero mi permetterai di spiegarti alcune cose senza che tu provi a farmi nero"

 

Il rossino acconsentì con il capo e il biondo lo liberò. Hanamichi si massaggiò la spalla e rimase in attesa di delucidazioni.

 

L’uomo gli sorrise, gli indicò un tavolo un po’ più a destra del letto e vi si diresse. I due si sedettero e solo allora quel signore sulla quarantina cominciò a parlare "Prima di tutto è meglio se ci presentiamo, io sono Bora e sono il padre di Rouge"

 

"Il mio nome è Hanamichi Sakuragi e sono il guerriero di Terre Roventi" disse allora di rimando il rossino, poi indicò il ragazzo addormentato sul letto e continuò "E lui è Kaede Rukawa il guerriero di Brezze Marine"

 

"Lo so chi siete, Rouge mi ha raccontato un po’ di cose mentre vi portavamo qui. Anzi vorrei chiedervi di perdonare mia figlia se con il suo comportamento vi ha in qualche modo disturbato. Vedete mia figlia ha la brutta abitudine di imbarcarsi nelle imprese più folli, questa volta voleva conoscere a tutti i costi i guerrieri e alla fine si è imbattuta proprio in voi" disse Bora guardando dritto negli occhi il rossino.

 

Hanamichi sorrise sinceramente "Non si preoccupi Rouge non ci ha infastidito, anzi…nel suo piccolo in un certo senso ci ha dato pure una mano. E’ una bambina forse un po’ strana ma molto intelligente e seria"

 

"Bene mi fa piacere che tu apprezzi mia figlia" sospirò il biondo sorridendo a sua volta "Immagino che ora tu voglia sapere come sei arrivato qui e cosa è successo dopo che Rukawa ti ha quasi strangolato".

 

Il rossino asserì con il capo e Bora si sentì autorizzato a continuare "Diciamo che sono arrivato in tempo. Quando ho scoperto che mia figlia non era più nel rifugio, sono uscito a cercarla e seguendo le sue tracce sono giunto fino a voi. Ho visto il guerriero di Brezze Marine che tentava di strangolarti e subito senza pensarci l’ho colpito con un sasso sulla nuca per fargli perdere i sensi. Ad essere sincero era mia intenzione prendere i bambini ed andarmene lasciandovi al vostro destino ma Rouge in lacrime mi ha raccontato chi eravate, cosa vi aveva raccontato su di noi, cosa voi gli avevate raccontato di voi e ho deciso di portarvi qui. Tramite i racconti di mia figlia e le tue ultime parole sul kolai ho anche capito che il tuo amico ne era sotto l’influsso e visto che io sono un Brezza Marine puro e che quando vivevo ancora con la mia tribù ero un buon medico ho deciso di operare Rukawa in modo di liberarlo di questa costrizione. Questo è in breve quello che è successo".

 

"In poche parole" disse il rossino con un accento triste nella voce portandosi una mano dietro la nuca in segno di imbarazzo "invece di tentare di picchiarla come ho fatto prima, dovrei ringraziarla. Se lei non fosse intervenuto ora io sarei morto e Kaede si starebbe disperando per l’accaduto"

 

"Non mi devi ringraziare" disse Bora massaggiandosi gli occhi stanchi "Piuttosto adesso non so più cosa farne di voi"

 

Il rossino corrugò la fronte mentre con voce incerta chiedeva "Cosa intende?"

 

"Onestamente parlando" disse scandendo bene tutte le parole Bora "Io so ben poco di voi, giusto quello che mi ha raccontato Rouge e prendendo la decisione di portarvi qui per quel che ne so potrei aver messo in pericolo la mia comunità. Forse è scorretto da parte mia, ma gradirei che tu mi raccontassi la vostra storia nel dettaglio, vorrei sapere se ho fatto bene ad aiutarvi o meno"

 

"Desiderio legittimo" affermò Sakuragi "Io non ho nessun problema a raccontarti la nostra storia, però dopo anche tu dovrai chiarirmi alcuni dubbi che ho su di voi"

 

"Se potrò soddisfare la tua curiosità, lo farò ovviamente dipenderà da quello che mi dirai" stabilì Bora.

 

Soddisfatto Hanamichi dopo aver lanciato uno sguardo veloce alla sua volpe per accertarsi che dormisse tranquillamente cominciò a parlare, raccontò tutto quello che era successo da quando lui e Kaede avevano conosciuto July sulla Terra a quando poche ore prima si erano incontrati con i cinque bambini. Omise soltanto il passato remoto fatto vedere loro dai guardiani e la relativa discussione che avevano avuto a proposito con i due regnanti delle tribù principali. Alla fine si ammutolì e restò in attesa di una qualche reazione da parte del suo interlocutore.

 

Bora picchiettò a lungo con le dite della mano sinistra il tavolino mentre con la mano destra prendeva a coppa il mento e con sguardo assorto rifletteva. Ad un tratto riportò la sua attenzione su Hanamichi e parlò "Capisco, in questa storia voi siete solo due vittime, vi siete trovati in mezzo a qualcosa più grande di voi senza poter fare niente per impedirlo". Ci fu ancora un attimo di silenzio prima che il biondo sorridesse e continuasse dicendo "Effettivamente ancora non ho prove che quello che mi hai detto è vero, però i tuoi occhi sono sinceri Hanamichi. Sembri la tipica persona che non sa mentire e in più assomigli moltissimo a quella peste di mia figlia per cui ho deciso che ti credo e che posso fidarmi di te". Si stiracchiò e poi sempre mantenendo il sorriso chiese "Cosa vuoi sapere di noi?"

 

"Rouge ci ha raccontato che siete una comunità mista composta da Terre Roventi e Brezza Marine e che siete la prova vivente del fatto che in verità non esiste incompatibilità fra le due razze" cominciò a dire Sakuragi cercando conferme.

 

"Quello che dici è vero, noi siamo una comunità mista e abbiamo figli anche se ci sposiamo con gente appartenente all'altra tribù. Mia moglie ad esempio è già lei la figlia di un misto e di una Terra Rovente. Penso che il termine più giusto per definirci sia infatti popolo di mezzo"

 

"Tu però hai detto di essere un Brezza Marine puro, vuol dire che la comunità continua a crescere anche con l'introduzione di nuova gente dall'esterno?"

 

"Vuoi sapere se per sbaglio ogni tanto andiamo in giro per il pianeta a cercare nuovi adepti per la nostra comunità? Certo che no, tutte le persone che vivono qui sono arrivate qui di loro spontanea volontà. Ogni tanto arriva un nuovo Terra Rovente o un nuovo Brezza Marine ma...." Bora si fermò pensieroso a questo punto.

 

"Ma?" lo spinse a proseguire il rossino.

 

"Non so come spiegartelo, posso solo parlarti della mia esperienza personale. Io ero un medico Brezza Marine disilluso. Non mi piaceva il mio modo di vivere, la gente ipocrita che mi circondava, mi sentivo schiacciato dalle tradizioni che non capivo, mi sentivo oppresso per non poter approfondire i miei studi sul nostro metabolismo. Non so se lo sai ma a noi abitanti di Another Country è proibito indagare troppo sia sul nostro passato sia sul nostro fisico. Siamo stati fatti così e basta. Ma allora come si poteva trovare una cura alle morti premature che ci affliggevano, mi chiedevo non trovando una risposta. Così a venticinque anni ho lasciato tutto, la mia casa, la mia famiglia e mi sono messo in viaggio. Ho vagato per tutto il territorio di Brezza Marine alla ricerca di qualcosa che mi facesse sentire appagato ma è stato tutto vano. Poi, spinto da una forza che non ho mai capito mi sono ritrovato da queste parti giusto nel momento in cui Noir, la mia futura moglie, era uscita dalle caverne che ci fanno da rifugio per andare a fare una passeggiata. Ho notato subito che c’era qualcosa che non andava, aveva dei bellissimi capelli neri tagliati a caschetto, due occhi verdi intensi e una pelle ben rosata anche se delicata. L’ho guardata come se fosse stata un fantasma fino a quando lei accorgendosi di me non ha tentato di scappare, allora mi sono svegliato dal mio torpore e l’ho inseguita. Sono riuscito ad afferrarla per un braccio e ad immobilizzarla, le ho parlato dolcemente di me non nascondendole niente come sotto ipnosi riuscendo in questo modo a carpire la sua fiducia. Lei di rimando mi ha parlato di se e della sua comunità, mi ha portato qui in questo posto e non me ne sono più andato. A tutti quelli che arrivano da questi parti non soddisfatti della propria vita succede la stessa cosa. Vengono spinti qui da una forza inspiegabile si imbattono in un membro della comunità e, poi, vi vengono introdotti facendosene conquistare e in questo modo finiscono con il rimanere qui per sempre"

 

L'apprendere quest'informazione lasciò Hanamichi sconcertato, quale forza poteva spingere dei Brezza Marine e dei Terra Rovente in quel posto in modo che finissero l'uno nelle braccia dell'altro? Si portò le mani sul collo per massaggiarselo mentre tentava di capirci qualcosa. Era così impegnato nelle sue elucubrazioni che effettivamente non lo portavano da nessuna parte da non accorgersi del passare del tempo.

 

Dopo mezz'ora di assoluto silenzio Bora che si era limitato a guardare il volto espressivo di Hanamichi, pensò che il ragazzo non avesse più niente da chiedergli per cui fece il segno di alzarsi dal tavolino per andarsene.

 

Quel semplice gesto permise al rossino di tornare in se rendendosi conto di non aver ancora chiesto lo cosa che più gli premeva di sapere. Afferrò il braccio di Bora per fermarlo e chiese "Un'ultima cosa perché avete così tanto paura di essere scoperti dai Terra Roventi e dai Brezza Marine? Dopo tutto non avete fatto nulla di male, siete soltanto un misto fra le loro due razze"

 

Il biondo si accomodò di nuovo e spiegò "E' proprio perché siamo un misto fra le due razze che li temiamo. Entrambe le tribù dominanti di questo pianeta sono bigotte e ottuse, non vedono lontano un palmo dal loro naso. La loro popolazione diminuisce a vista d'occhio perché disabilitata ed invece di pensare a questo problema pensano solo a fare la guerra fra loro. Non permettono un progredire della scienza perché tutto deve rimanere come le tradizioni stabiliscono e in questo modo frenano lo sviluppo in positivo che potrebbe avere questo pianeta. Rigettano tutte le novità e noi cosa siamo? Un nuovo gruppo che ha deciso di evolversi e loro questo non lo possono accettare. Se ci scoprissero ci ammazzerebbero tutti perché per loro noi non dovremmo esistere. Le razze sono incompatibili dicono le tradizioni e noi siamo solo degli scherzi della società da sopprimere"

 

"Non pensi di essere troppo duro nel giudicare le due tribù" provò a dire Hanamichi "Forse davanti a voi reagirebbero meglio di quanto credi anzi… grazie al vostro esempio potrebbero addirittura capire l'assurdità del loro comportamento e smettere di combattersi"

 

"Non sono duro, parlo così per esperienza. Un paio di anni fa due ventenni misti stanchi della vita che si faceva qui decisero di andarsene. Noi tentammo di fermarli ma poi capitolammo e li lasciammo fare quello che volevano. In cuore nostro speravamo che venissero accettati così da poter smettere di nasconderci, ma non fu così. Quando arrivarono sulla prima città Brezza Marine sulla costa e gli abitanti notarono il loro aspetto diverso vennero arrestati con una scusa assurda e impiccati subito. La cosa venne subito messa a tacere e solo chi era presente a quel fatto la sa. Io la so proprio per questo, io c'ero. Li avevo seguiti di nascosto perché ero preoccupato per loro. Uno di loro infatti era mio nipote, il figlio della sorella di mia moglie. Non ho potuto fare niente per salvarli anche se ci ho provato difendendoli pubblicamente. I giudici non hanno voluto ascoltarmi e io l'ho fatta franca solo perché ero un Brezza Marine. Sono tornato qui e ho raccontato alla comunità quello che era successo, così abbiamo deciso che la cosa migliore per la nostra sopravvivenza era isolarci ancora di più"

 

"Forse in quel frangente siete stati sfortunati, ma non avete mai pensato di parlarne direttamente con J…" obiettò nuovamente il rossino venendo però bruscamente interrotto.

 

"Con July o April? I due regnanti? Vuoi scherzare vero? Tu li potrai anche considerare degli amici ma per noi sono solo i nostri peggiori nemici. Loro sono la perfetta consacrazione delle tradizioni, non fanno mai niente di testa loro, si limitano ad obbedire a quello che gli altri vogliono che facciano. Il vostro caso è lampante, se non mi sbaglio vi hanno messo in mezzo a questa storia solo per la profezia di Mistica, solo perché il loro popolo voleva che si avverasse senza considerare minimamente i vostri sentimenti" esplose sarcastico Bora.

 

"E' vero ma July dopo mi ha rivelato la verità e io ho deciso di aiutarlo senza costrizioni"

 

"Ti avrà anche detto la verità perché non riusciva più a mentirti ma conoscendoti avrà comunque pensato che l'avresti aiutato"

 

"Non è vero, July non è così come lo dipingi tu è…."

 

"Visto che è diverso, dimmi cosa ha fatto per cambiare le cose qui ad Another Country"

 

Il rossino s'ammutolì in effetti July era sempre stato fedele alle tradizioni e per cambiare le cose non aveva fatto assolutamente nulla. Anche quando gli aveva parlato di Mistica e del passato di quel mondo, si era inchinato a quello che sapeva gli anziani avrebbero detto senza fare neanche il benché minimo sforzo per far loro cambiare idea. Tuttavia...

 

Bora vedendo negli occhi del rosso la confusione che provava nel cuore decise di alzarsi ed andarsene "Ormai si è fatto tardi. E' meglio se ti riposi un pochino. Se ancora ne avrai voglia ne riparleremo domani a qualche ora, così potrà prendere parte alla discussione anche il tuo ragazzo. Per domani mattina infatti anche Kaede dovrebbe essere nel pieno delle sue forze. Appena si sveglia togligli pure le bende da noi le ferite si cicatrizzano subito"

 

Hanamichi fece -Si- con il capo. Si sentiva sul serio molto stanco forse dormendo per qualche ora sarebbe riuscito a pensare più lucidamente a quello che doveva fare. Per ora infatti aveva solo il vuoto nella mente. Non riusciva più a capire come si doveva comportare.

 

Il biondo andò verso l'uscita ed aprì la porta. Si girò nuovamente verso il rossino e disse "Domani mattina avrò da fare per cui manderò Rouge ad intrattenervi. Le darò il permesso di farvi vedere il nostro rifugio sempre se lo vogliate. Buona notte" e chiuse l'uscio.

 

Dopo che il padre di Rouge se ne fu andato Hanamichi si alzò dalla sua postazione e andò verso il letto in cui si trovava Rukawa. Si stese vicino a lui e l'abbracciò forte insinuando il volto sulla sua spalla. Aveva bisogno del calore del suo volpino, del suo profumo, del suo amore. Avrebbe tanto voluto che ricambiasse il suo abbraccio, ne aveva un disperato bisogno. Si sentiva triste senza un vero motivo dato che sapeva già che la situazione di quel mondo era disperata, eppure quando aveva trovato quei bambini e aveva scoperto che erano misti in cuor suo aveva cominciato a farsi viva una speranza che non era riuscito a spiegarsi e che ora era di già stata uccisa dalle parole di Bora. Senza poterselo impedire stava per cominciare a piangere quando sentì le braccia di Kaede avvolgerlo. Alzò il capo per guardarlo in volto pronto a scusarsi per averlo svegliato ma si accorse che era ancora nel mondo dei sogni. Il suo corpo doveva averlo sentito e quindi si era mosso istintivamente per abbracciarlo. Sorrise e lo baciò lievemente sulle labbra, dopo di che si mise comodo fra le braccia del suo amore e si addormentò placidamente.

 

L'indomani Hanamichi fu svegliato da delle carezze insistenti che vagavano in tutto il suo corpo. Era così bello farsi coccolare che avrebbe voluto fingere di dormire ancora per un po’ ma ricordati gli avvenimenti del giorno prima e capendo che doveva parlarne con Kaede prima dell'arrivo di Rouge di malavoglia con il broncio fece lo sforzo di aprire gli occhi.

 

Subito si perse negli occhi azzurri del suo volpino e biascicando un "Buon Giorno" sollevò leggermente il volto per ricevere un casto bacio sulle labbra. Nei successivi minuti rimasero prigionieri del loro piccolo mondo fatto da dolci effusioni fino a quando Kaede non ruppe l'incanto chiedendo "Cosa è successo?" indicando le sue bende "Non mi ricordo nulla da quando quella bambina dai capelli rossi ha cominciato a parlare dicendoci di far parte di una comunità mista di Brezze Marine e Terra Rovente".

 

Hanamichi appoggiò la testa sul petto del compagno che lo abbracciò stretto e dopo un profondo respiro usato per trovare le parole giuste gli raccontò tutti gli avvenimenti del giorno prima. Lo sentì irrigidirsi quando gli parlò di come aveva tentato di strangolarlo, rilassarsi quando parlò di come il padre di Rouge era arrivato in tempo per salvarli e che lo aveva operato per levargli il kolai, stringerlo più forte come a consolarlo a dimostrazione che forse lo capiva meglio di quanto lui stesso si capiva quando gli parlò della conversazione avuta con Bora.

 

Alla fine Kaede sollevò il volto del rossino incrociando le mani dietro la sua nuca e guardandolo negli occhi gli accarezzò delicatamente le guance con i pollici. Era tutto così perfetto, le loro labbra si sporsero per l'ennesimo bacio e….

 

…la porta di quella spaziosa stanza si aprì facendo entrare una super allegra Rouge con i suoi quattro inseparabili amici.

 

I due ragazzi ancora stesi sul letto si alzarono di colpo separandosi mentre i cinque bambini arrossendo balbettavano "Scusate non volevamo disturbarvi"

 

"No, no non ci avete disturbato" s'affrettò a dire Sakuragi.

 

"Bene" esclamò allora la rossa avvicinandosi ai due "Mio padre mi ha detto di venire a farvi compagnia e che se volete posso portarvi in giro per il rifugio"

 

"Si mi piacerebbe vedere come vivete" affermò il rossino tornando spontaneo e di buon umore guardando il suo ragazzo per controllare se anche lui ne aveva voglia.

 

"Ok" confermò il volpino con un leggero sorriso sulle labbra rivolto alla sua testa rossa.

 

Dopo di che Hanamichi sorprendendo tutti si rivolse agli altri quattro bambini rimasti in disparte e con un sorriso solare e travolgente chiese "Lei so come si chiama ovvero Rouge, ma voi?"

 

Quei bambini si lasciarono subito conquistare dalla spontaneità del rossino e fecero a gara per dire il loro nome. I due fratelli furono i più scaltri, subito si fecero avanti e dissero in perfetta sincronia "Air" la bambina, "Water" il bambino. Gli altri due ragazzini invece prima di parlare fecero entrambi un inchino e con voce solenne sancirono "Io sono Ray" "Il mio nome è Sun"

 

- Che strani nomi- pensarono contemporaneamente i due terrestri - Sembra quasi di sentir parlare delle capitali delle due tribù principali-

 

"Allora andiamo?" disse un po’ spazientita per essere stata messa in secondo piano Rouge mentre andava verso la porta.

 

"Un attimo soltanto" disse Hanamichi riavvicinandosi al suo ragazzo e passandogli le mani intorno alla fronte per levargli le bende. "Non sono più necessarie" gli sussurrò incontrando il suo sguardo interrogativo. Poi mano nella mano seguirono i bambini.

 

Rouge si dimostrò davvero un ottima guida. Fece visitare loro in lungo e in largo le grotte, protette ad occhi indiscreti da insenature naturali e lontane dalla "civiltà", in cui il popolo di mezzo aveva trovato rifugio per vivere la sua vita in tutta tranquillità al sicuro da qualsiasi minaccia esterna. Le grotte si estendevano per diversi km. sia in lunghezza che in profondità. C'erano diversi sotto cunicoli che permetteva ad ogni famiglia di avere una casa con più stanze ricavate con scavi che però non avevano danneggiato per nulla la consistenza della roccia. Gli spazi naturali più grandi invece erano occupati da dei piccoli negozi, dall'ospedale, dalla scuola e da un grande magazzino di riserve alimentari. C'erano pure un orto interno e un piccolo parco con annesso giardino. Era una gioia per il cuore vedere quella comunità formata da tribù diverse svolgere le normali attività quotidiane in perfetta sintonia. Si lavorava, si giocava, si studiava, si chiacchierava come se si facesse parte di un'unica famiglia.

 

Quando Hanamichi e Kaede si imbattevano in qualcuno, questi fermava la sua attività e cordialmente salutava e si presentava, mettendoli a loro agio con domande anche senza senso legate al tempo o ad altro, offrendo loro qualcosa da mangiare e da bere, mostrandogli il proprio lavoro. Circa a metà mattinata poi vennero raggiunti da un gruppo di bambini amici di Rouge che con occhi imploranti chiesero loro di parlare della Terra. Inutile dire che la maggior parte dei racconti riguardarono il basket.

 

Ripreso il cammino il volpino si fece pensieroso ed ad un tratto saltò fuori dicendo "Senti Rouge, ma qui tu sei l'unica ad avere i capelli rossi?"

 

"No c'è anche lui" rispose innocentemente la ragazzina indicando Hanamichi.

 

Kaede nascose benissimo nell'impassibilità del suo volto un gesto di stizza "Intendevo nella comunità" poi disse atono.

 

"Ah beh allora si, però a dirla tutta non ho avuto i capelli sempre di questo colore. Sia i miei capelli che i miei occhi intorno ai quattro anni hanno avuto una mutazione incredibile. E questa è una cosa di cui vado molto fiera perché mi rende diversa da tutti" affermò la ragazzina con gli occhi scintillanti.

 

"Mutazione?" chiese curioso Sakuragi.

 

"Mutazione" confermò Rouge "Quando ero piccola avevo i capelli castani con riflessi ramati, mentre i miei occhi erano nocciola. Ad un tratto però i miei capelli hanno cominciato a potenziare l'effetto ramato diventando rossi mentre i miei occhi si sono schiariti diventando azzurri, dell'antico colore marrone ci sono solo poche macchie se notate bene" e aprì a dismisura gli occhi per farle notare.

 

"Davvero? Ma che hai avuto una malattia o qualcosa di simile?" chiesero in coro Hanamichi e Kaede guardandosi l'uno l'altro sbigottiti.

 

"Non preoccupatevi, in verità non è che sia successo una cosa così straordinaria. Mio padre dice che fatti del genere sono successi altre volte nei bambini misti anche se i cambi non sono mai stati così radicali. Capita molto spesso che il colore dei capelli diventi più scuro, solo che i miei sono diventati rossi e quindi almeno in questo sono un'eccezione. Per quanto riguarda gli occhi nei bambini piccoli sono in continuo cambiamento per cui si vede che in verità dovevano diventare così" esclamò noncurante la bambina per tranquillizzare i suoi due nuovi amici.

 

I due terresti vista soddisfatta completamente la loro curiosità decisero di lasciar cadere il discorso e ricominciarono a guardarsi in giro. Sembrava tutto così perfetto, quella gente così felice, quella serenità e pace che si respirava ovunque eppure c'era qualcosa che attanagliava il cuore di entrambi. Così durante la pausa pranzo rimasti soli nella stanza che era stata loro assegnata mentre spiluccavano il cibo che avevano davanti già sazi degli spuntini offerti dalla brava gente di quella comunità cominciarono a parlarne spontaneamente.

 

"Tu cosa pensi significhi tutto questo?" chiese infatti Hanamichi sapendo che l'altro avrebbe capito a cosa si riferiva.

 

"Non lo so" rispose sinceramene Kaede "Forse è tutto e forse è niente. L'unica cosa che so è che potrebbero essere queste poche persone l'unico futuro di Another Country.

 

"Tu credi che Mistica intendesse questo quando parlava che avrebbe permesso una soluzione pacifica al conflitto solo se i due popoli si fossero uniti senza l'intento di sopraffare l'uno l'altro? Ma allora noi cosa siamo venuti a fare qui? Cosa significa che c'era già dentro di noi la soluzione?" chiese intristito il rossino.

 

Il volpino si massaggiò le tempie prima di avere il coraggio di dire quello che entrambi temevano "Forse siamo venuti qui semplicemente per proteggere queste persone. Per aiutare l'estinzione" e a questo punto la sua voce s'incrinò leggermente "di tutti i Brezza Marine e i Terra Rovente"

 

"E July?" sospirò con il volto segnato da una smorfia di dolore il ragazzo dai capelli rossi.

 

Il volpino si avvicinò al suo ragazzo per abbracciarlo. Gli sfiorò con le labbra il lobo dell'orecchio e poi con voce bassa e dolce esclamò "Hana, mi dispiace ma neanch'io so cosa fare. Sono sulla tua stessa barca. Vorrei che a July ed anche ad April non succedesse niente" a sentire il nome della regina di Brezze Marine il rossino stava per protestare ma il moretto lo bloccò con un leggero bacio a fior di labbra e cominciando ad accarezzare il suo collo continuò "Lo so dovrei detestare April per quello che voleva costringermi a fare, però non riesco ad odiarla. E' solo una ragazza sola, bisognosa d'affetto"

 

"Sai dovrei essere geloso di questa April visto che è riuscita a scalfire la tua impenetrabilità, cosa che non è per niente facile da fare" disse il rossino imbronciato sollevando un mano per toccare la guancia dell'altro.

 

"Non devi esserlo perché io non ti lascerò mai" affermò con risolutezza il volpino facendo diventare il suo abbraccio più marcato.

 

"Lo so" disse semplicemente Hanamichi prima di cercare le labbra dell'altro per un leggero bacio.

 

Rimasero a cullarsi l'uno nelle braccia dell'altro per diverso tempo "Credi che far vedere tutto questo a July potrebbe far cambiare le cose?" chiese poi Hanamichi ritornando nel discorso.

 

Kaede lo guardò interrogativo chiedendosi dove voleva arrivare il suo Do'aho con quell'affermazione.

 

"Bhe" proseguì il rossino "Vedi quando ho detto a July del passato, lui mi ha detto che per parlare con il consiglio per un'altra soluzione avrebbe avuto bisogno di prove per dimostrare che quello che dicevo era vero, doveva poter dimostrare che fra i Brezza Marine e i Terra Rovente era possibile convivere pacificamente. Ora penso che la prova più grande per comprovare questo sia il fatto che non esiste nessun tipo di incompatibilità fra le razze e qui in questo posto c'è n'è una grande dimostrazione"

 

Il volpino capì al volo l'idea di Hanamichi e disse "Credo tu sia nel giusto, prima di fare qualsiasi cosa dovremmo mettere alla prova April e July"

 

"Ma Bora vuole che nessuno sappia dell'esistenza di questo popolo di mezzo" esclamò il rossino imbronciato.

 

"Lo convinceremo dando le giuste garanzie" esclamò Rukawa sorridendo furbescamente.

 

Hanamichi interpretò subito quel sorriso intuendo cosa intendeva Kaede e sorrise di rimando sperando che finalmente le cose cominciassero a girare per il verso giusto.

 

Alcune ore dopo i due terrestri dopo un lungo e acceso dibattito con Bora e gli altri capi della comunità vennero condotti all'uscita del rifugio. Si diedero un veloce bacio e si separarono. Sul loro volto si leggeva una gran determinazione, erano pronti per effettuare la loro ultima (forse) missione in quel mondo.

 

FINE CAPITOLO 9 – L’ALTRA SOLUZIONE (Il popolo di mezzo)

 

Ise: Boh Boh Boh

Kaede: Cosa boh?

Ise: Non ci crederai ma non so come Rouge abbia fatto ad entrare in questa fic. Prima non c'era ed ora c'è.

Hana: E questo cosa significa?

Ise: Che il prossimo capitolo doveva essere l'ultimo e invece adesso non sono più sicura di niente. I fatti si svolgono indipendentemente dalla mia volontà e non mi rimane che seguire l'onda.

Hana e Kaede: Ma la lemon finale ci sarà comunque?

Ise: Spero di si.

Hana e Kaede: Come spero?

Ise: Ve l'ho già detto sto navigando nel caos più totale. Comunque il prossimo capitolo dovrebbe (spero) intitolarsi La scelta. Ed è meglio se incrociate le dita.

Hana e Kaede: Consideralo già fatto.

 

L’ANGOLO DI ISE

I nomi. Per Bora visto che è un Brezza Marine pure ho usato un vento e ho preferito che fosse casereccio. Rouge è un nome che mi è sempre piaciuto da quando ho visto per la prima volta il cartone degli X-men (è la rossa che in grado di assorbire il potere altrui, poverina) per cui l'ho usato. Per la madre di Rouge ho usato Noir per il colore dei suoi capelli. E i quattro amici di Rouge si chiamano come le capitali delle due tribù perché voleva creare una linea invisibile che partiva dalla comunità del popolo di mezzo e che finiva nelle due tribù stesse. Per ora è tutto. Ciao. Ise

Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it

 


 

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