I personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla..

Buona lettura (Spero) Ise.

 


 

Another country

Parte VII

di Ise

 

CAPITOLO 7 – IL GIOCO DI MISTICA

 

April era preoccupata, era da un giorno che Kaede era entrato nel bosco di sequoie ed ancora non aveva fatto ritorno. Continuava ad andare su e giù nervosamente per l'accampamento senza trovare requie. Il resto dei Brezza Marine nel frattempo imperterriti e senza riprendere fiato inneggiavano canti propiziatori a Mistica per il buon esito del risveglio dei guardiani senza mai perdere la fiducia. Ma lei non ci riusciva, secondo lei non aveva nessun senso chiedere aiuto ad una morta, ad una leggenda di cui si conosceva poco, ad una persona, Mistica, su cui aveva sempre avuto dei dubbi visto la mancanza di vere notizie che la circondavano ed era per questo che aveva deciso che nel momento stesso in cui fossero passate giusto ventiquattro ore dalla scomparsa di Rukawa si sarebbe precipitata nel bosco a cercarlo. La storia dei guardiani poteva rivelarsi una bufala e voleva sincerarsi che Kaede stesse bene. Per quel che ne sapeva a causa dell'oscurità il volpino avrebbe potuto essersi perso o peggio essersi fatto male e sarebbe stata tutta colpa sua. Colpa del fatto che lo aveva costretto a seguirla ad Another Country ed a diventare il suo guerriero e visto che ormai era diventato l'unico amico che mai avesse avuto non se lo sarebbe mai perdonato.

 

Fece il conto alla rovescia degli ultimi cinque minuti e, poi , senza guardare in faccia nessuno e senza dar retta alle proteste del suo popolo che consideravano quel gesto una grave mancanza di fede nelle tradizioni che stabilivano che i guerrieri dovevano arrangiarsi nella prova s’intrufolò nel bosco.

 

Seguendo il suo spiccato senso dell’orientamento si ritrovò molto presto nei paraggi della Torre, non riusciva a scorgerla molto bene sopra di se visto le tenebre, però era sicura che il posto giusto fosse quello. Tentò di adattare gli occhi all’oscurità per guardare meglio e cominciò ad urlare "Kaede" ma non ebbe risposta. Si girò su se stessa un paio di volte per decidere da che parte iniziare le ricerche quando il sibilo del vento la fece voltare verso il rumore e allora vide il volpino svenuto a terra.

 

Subito gli fu accanto e sollevatagli la parte superiore del corpo controllò che respirasse. Tirò un sospiro di sollievo sembrava solo addormentato. Poi, notò lo strano simbolo sul volto e istintivamente ne capì il significato. Kaede ce l’aveva fatta aveva svegliato il guardiano.

 

Lo prese per le spalle e cominciò a scuoterlo per risvegliarlo. Il volpino debole aprì titubante prima un occhio, poi l’altro e alla fine tutti e due. Nel vedere April tentò di alzarsi in piedi ma l’unico risultato che ottenne fu quello di ricadere subito dopo sul freddo terreno. Richiuse gli occhi per tentare di riprendere le forze, mentre April con un sorriso gli disse "Ero molto preoccupata per te, è andato tutto bene?"

 

Kaede avvertì della dolcezza in quelle parole e riaprì gli occhi per guardarla meglio, tentò di abbozzare un sorriso di rimando con pessimi risultati, non era il suo forte sorridere a comando se non per il suo Do’aho e, poi rispose "Si, ho risvegliato il guardiano del vento"

 

"Bene" disse April "E il simbolo che hai sulla fronte immagino lo confermi"

 

Il volpino assentì con il capo e ritentò di rimettersi in piedi.

 

La regina delle Brezze Marine sta volta lo sostenne prima che ricadesse e disse gentilmente "Appoggiati a me, ti guido io fuori dalla foresta"

 

Kaede non disse niente ma passò un braccio intorno alle sue spalle e si lasciò condurre verso il loro accampamento.

 

Il resto del tragitto fu silenzioso, Kaede era ancora distrutto e non vedeva l’ora di poter stendersi sul suo giaciglio per dormire ed April sembrava essersene resa conto perché non gli chiese più nulla.

 

Quando raggiunsero l’uscita del bosco, subito i due si ritrovarono circondati dal resto dei Brezza Marine. Sui loro volti era dipinta sia la sorpresa e la felicità per aver scorto il guerriero, sia il rancore e la rabbia per via della mancanza di sensibilità e di rispetto della loro regina.

 

Ben presto furono proprio questi ultimi sentimenti a vincere i loro cuori, non avevano mai accettato una regina femmina e visto il suo comportamento attuale avevano la riprova che lei non era adatta al ruolo che ricopriva ed adesso per non perdere la faccia anche nei confronti del guerriero e dei Terra Roventi dovevano farglielo capire una volta per tutta.

 

Uno degli anziani che aveva seguito la comitiva si avvicinò più degli altri e con voce imperiosa disse "Regina April, il suo comportamento di oggi è a dire poco disdicevole, non avrebbe mai dovuto agire in quel modo sconsiderato"

 

April però non si lasciò intimorire e recuperando tutta la sua baldanza disse "Mi sono comportata come ritenevo giusto e non è di sicuro a lei che devo delle spiegazioni"

 

Quella risposta tuttavia non piacque a nessuno e tutti i presenti cominciarono ad attaccarla verbalmente "Non sei adatta ad essere la nostra regina" "Sei troppo boriosa" "Hai mancato di rispetto alle tradizioni più di una volta ma questo è troppo" "Come hai potuto interferire con la prova del guerriero?" "Non avresti mai dovuto entrare nella foresta, dovevi permettergli di uscire da solo" "Hai leso la sua dignità" "Sei un’inetta"

 

April non sapeva più cosa fare, era la prima volta che il suo popolo trovava il coraggio di parlargli così apertamente di quello che pensavano di lei, di solito lo facevano alle spalle. Stava per crollare e mandarli tutti al diavolo, rinfacciando loro la vita grama e senza affetti che l’avevano costretta a vivere per rispettare i suoi giuramenti al trono quando Kaede accortosi della situazione e capito il motivo che aveva spinto la ragazza a raggiungerlo sul bosco ovvero la preoccupazione intervenne.

 

Abbandonò il sostegno che la ragazza gli offriva e un po’ barcollante riuscì ad allontanarsi, mettendo qualche metro fra lui e gli altri, poi gridò "Irk, vieni al mio cospetto"

 

Subito si alzò un impetuoso vento che si condensò in un punto, facendo apparire alle spalle del moretto un gigante.

 

I brezza marine subito si inchinarono e appoggiarono la testa sul terreno decantando la potenza del guardiano, mentre April sorpresa era rimasta in piedi a guardare il fatto.

 

Kaede rivolgendosi a Irk disse "Irk fai vedere ai presenti di cosa sei capace"

 

Irk sorrise maliziosamente e sollevò le braccia, subito un piccola tromba d’aria cominciò a muoversi fra le persone inchinate, le passò senza toccarle, soltanto facendo sentire la sua presenza. Poi avvolse April nelle sue spire e dolcemente la condusse vicino a Kaede, il quale disse "E’ April l’unica degna regina delle Brezze Marine, sono molto contento che sia venuta a cercarmi, altrimenti adesso sarei ancora svenuto in mezzo alla foresta. Se qualcuno osa ancora mettersi contro le sue decisioni, dovrà vedersela con me" schioccò le dita e Irk capì cosa voleva. La tromba d’aria abbandonò April e sopra la sua testa cominciò a crescere a dismisura diventando sempre più gigantesca e spaventosa.

 

I Brezza Marina contriti capirono l’antifona e fecero istintivamente un giuramento di fedeltà eterna ad April.

 

Soddisfatto Kaede accomiatò Irk, il quale sparì così come era apparso.

 

Quando se ne fu andato i presenti nonostante la minaccia e la brutta esperienza cominciarono a lanciare grida di giubilo ed a festeggiare.

 

April alzò le braccia per attirare l’attenzione e con voce possente disse "Visto la solennità del momento, dichiaro questo giorno festa nazionale, divertitevi come volete nelle ore successive mentre il nostro guerriero si riposerà, recuperando le energia per risvegliare il prossimo guerriero"

 

"Si" urlarono tutti dando via alle danze.

 

Kaede invece si diresse nella sua tenda con aria assonnata e appena giuntovi, si buttò giù sul piccolo giaciglio addormentandosi di colpo.

 

 

Si svegliò solo molte ore più tardi, sbadigliò, riassettò la tunica da cerimonia e uscì. C’era già un gran fermento per la futura partenza, Kaede suppose che avevano fretta di raggiungere l’altro guardiano e che quindi sarebbero partiti molto presto e, infatti, non appena lo vide April gli si avvicinò dicendo "Ti sei riposato abbastanza?"

 

"Si" disse il volpino.

 

"Bene, io non ti farò nessuna domanda su quello che è successo sulla Torre, voglio solo sapere se sai qualcosa sul tuo ragazzo?"

 

Kaede rimase pensieroso per un po’ e poi si decise a dirgli una mezza verità, non poteva raccontarle il passato remoto di Another Country non ancora almeno, prima doveva scoprirne di più "Anche lui ha risvegliato il guardiano del fuoco, lo so perché me lo ha detto il guardiano del Vento, sono tutti e quattro "molto" legati fra loro"

 

"Capisco, allora direi che non c’è un momento da perdere, prima raggiungeremo l’altra Torre meglio sarà per tutti. Ti porto qualcosa da mangiare immagino avrai fame e poi partiamo", poi prima di allontanarsi del tutto la regina sotto voce disse "Grazie per prima, il tuo intervento con il guardiano è stato provvidenziale, sta volta non sarei mai riuscita a risolvere la situazione da sola"

 

Il volpino sorrise interiormente ma non disse nulla, quel ringraziamento ad una persona orgogliosa come April doveva essere costato molto.

 

Un’ora dopo era già sulla "carrozza", dopo un altro paio di ore raggiunsero nuovamente il mare e presero le barche.

 

Il volpino vide la capitale di Brezze Marine da lontano ma non era quella la loro destinazione lo sapeva bene, era la torre sottomarina che era li vicina. Proprio quando superarono la città però Kaede sentì la voce di Irk e così come era stato per Hack con Hanamichi il guardiano lo lasciò da solo per non ostacolare negativamente la riuscita della nuova prova.

 

April vedendo scomparire il segno lo guardò interrogativa e lui le spiegò la situazione con poche parole. La ragazza fece il segno di aver capito e lasciò correre. Era stata silenziosa per tutto il tragitto, sembrava molto nervosa, forse era ancora preoccupata per lui, l’ignoto, il non sapere doveva terrorizzarla moltissimo visto che di solito era sempre molto controllata. Al volpino tutto questo faceva piacere, April nonostante tutto continuava a stargli simpatica e avrebbe voluto trovare le parole per tranquillizzarla, ma non se la sentiva di parlare della prova e del resto e per calmarla era l’unica soluzione, per cui anche lui si chiuse nel silenzio.

 

Velocemente si avvicinarono alla Torre e quando le furono proprio sopra, mentre April si girava verso il volpino per chiedergli come pensava di raggiungerla visto che loro non potevano aiutarlo ed era negli abissi marini il ragazzo fu sbalzato da un’incredibile forza misteriosa fuori dalla barca.

 

Cominciò a nuotare, tentando di aggrapparsi alle cime dell’imbarcazione mentre gli occupanti che non avevano capito nulla di cosa fosse successo gli porgevano le mani per aiutarlo, ma il mare improvvisamente mosso lo spingeva sempre più lontano.

 

Si ritrovò ben presto coperto dall’acqua, le sue braccia stavano perdendo di potenza non riuscivano più a portarlo in superficie, andava sempre più in basso, ormai era al limite delle forze, si sentiva morire, aprì la bocca ingoiando l’acqua e …

 

… si svegliò su un letto matrimoniale molto spazioso. Aveva un terribile mal di testa e gli fu molto difficile aprire gli occhi. La luce lo feriva e ci volle un bel po’ di tempo per rendersi conto di chi era, di dove era. Era Kaede Rukawa, un basketmen su cui molti riponevano fiducia infatti era stato il più giovane vincitore del premio MPV della storia dell'NBA. I Los Angeles Lakers, la sua squadra, facevano molto affidamento su di lui, sulla sua abilità di ala piccola per vincere anche quell'anno il campionato e, infatti, quella sera avrebbero avuto una partita importantissima.

 

Si girò di lato per osservare l'amore della sua vita, il suo angelo personale, l'unica persona che fosse mai riuscita a scalfire la sua corazza di ghiaccio. Si erano conosciuti in prima liceo e all'inizio era stata dura. All'inizio gli era molto antipatica, era così vanesia ma poi nel secondo quadrimestre le cose fra loro erano di molto cambiate, aveva conosciuto un'altra parte del suo carattere e se ne era innamorato.

 

Chinò il volto per baciare le sue labbra, ma nel farlo lei cominciò ad aprire i suo grandi occhioni. Dolcemente disse "Scusa non voleva svegliarti"

 

La ragazza lisciò con le mani i suoi lunghi capelli castani "Non preoccuparti, è stato un bel risveglio. Che ore sono?"

 

"E' presto per cui rimani a letto, ieri hai avuto una bruttissima giornata a causa delle nausee per fortuna che durano solo per i primi mesi" in effetti lui e sua moglie erano in attesa del loro primo figlio. Che emozione. Chissà che padre sarebbe stato (Non ci crederete mai ma questa parte mi ha fatto venire in mente un'altra fic, sono ormai satura di idee N. di Ise)

 

"E tu Ka-chan?" chiese la donna con una voce velatamente sensuale facendo passare le sue mani dietro il collo di suo marito.

 

"Io purtroppo devo andare ad allenarmi Haru-chan (E qui qualcuno vomiterà, ma pazienza, l'idea mi è venuta naturale N.di Ise)" disse il volpino prima di baciarla appassionatamente per diversi minuti.

 

Quando si separarono Rukawa andò in bagno per radersi, dalla vita non poteva chiedere di meglio, aveva realizzato tutti i suoi sogni, giocare nell'NBA ed avere una famiglia normale e felice. Tutto era perfetto. Sorrise mentre prendeva la lametta e si guardava nello specchio.

 

"Sei proprio sicuro che è questo quello che desideri?" il volpino fissò intensamente sconvolto la sua stessa immagine sullo specchio che aveva parlato. E' impossibile pensò mentre chiudeva gli occhi e scuoteva la testa per svegliarsi e quando li riaprì infatti tutto era tornato alla normalità. Devo essere proprio stanco per aver visto una cosa del genere eppure quelle parole gli avevano messo dentro un'agitazione pazzesca.

 

Le mani avevano cominciato a tremargli vistosamente e finì con il tagliarsi il mento dove stava passando la lametta per farsi la barba "Ahio" disse mentre tentava di tamponare il sangue con il cotone. Poi, quando notò che il sangue non usciva più si fermò per un'eternità a guardare il cotone diventato rosso. Il rosso era un bel colore perché era il colore ...., si fermò a pensare e poi capì, il disagio provato con la frase sussurrata dalla specchio, il rosso era il colore dei capelli di Hanamichi.

 

Stava vivendo di nuovo un’illusione come quella sulla Torre del Vento e anche questa volta ci era quasi cascato. Il ricordo del bacio dato ad Haruko Akagi poco prima lo fece quasi vomitare, aveva baciato un’altra persona che non fosse stata il suo Hanamichi, e mancava poco che avesse fatto anche dell’altro e poi con chi? Con quella tizia che lui considerava mielosa e appiccicaticcia, due delle cose che più odiava al mondo. Che schifo. Si lavò la bocca più volte con l’acqua per togliersi il gusto delle labbra della ragazza e poi cominciò ad urlare "Ehi non so cosa credi di fare, ma questa illusione non è per nulla ciò che voglio. Io ho sul serio il sogno di giocare nell’NBA ma è un’altra la persona con cui voglio condividerlo, non di sicuro la ragazza di la"

 

Dopo aver finito di dire quelle parole, il volpino si ritrovò in mezzo all’oceano, sommerso dall’acqua, annaspante, sul punto di affogare, ma tutto questo non durò molto perché nel giro di pochi secondi si ritrovò di nuovo in bagno. Solo che quel bagno era diverso, era quello della casa dei suoi genitori.

Certo in che altro bagno doveva essere, lui era Kaede Rukawa, ala piccola e asso della squadra di basket del liceo Shohoku, felicemente fidanzato ormai da un anno con il suo adorato Hanamichi, il ragazzo dalla vitalità più estrema mai riscontrata. Si stava preparando per andare ad un appuntamento con lui ed infatti aveva indossato per l’occasione un paio di jeans di un azzurro sbiadito e una maglietta leggera nera che metteva in mostra il suo incarnato bianco. Sarebbero andati al cinema, a mangiare qualcosa e poi a casa del suo Do’aho visto che i suoi non c’erano. Sarebbe stata una giornata indimenticabile, così come erano tutte quelle trascorse con il suo caro rossino.

 

Sorrise compiaciuto guardandosi allo specchio, quando la voce alterata di sua madre lo chiamò "Kaede, presto, è successo una cosa terribile"

 

Ebbe un brutto presentimento ed uscì dal bagno di corsa, scorgendo le lacrime negli occhi della madre "Cos’è successo?" chiese in un fil di voce.

 

"Mi ha chiamato la signora Sakuragi, poche ore fa Hanamichi ha avuto un incidente, un auto lo ha tranciato di netto, è stato portato in ospedale dove è arrivato morto" disse la donna tra i singhiozzi.

 

"Nooooooooo" urlò il volpino incapace di credere ad una notizia del genere mentre le lacrime cominciavano ad uscirgli dagli occhi senza che lui se ne rendesse conto.

 

Sua madre provò ad avvicinarsi per tranquillizzarlo, ma lui l’allontanò, sconvolto uscì da casa e cominciò a correre fino a quando stremato non cadde a terra in un campetto erboso del parco. Pianse, pianse disperato, non poteva crederci, non poteva essere vero.

 

Rimase in quello stato, rannicchiato sull’erba per delle ore, fino a quando una voce che proveniva dalla radio di un passante non catturò la sua attenzione "Bevete l’eclissi Orange, e siete subito in forma" Eclissi pensò il volpino. Another Country. No, era stato ingannato ancora e sta volta nel modo più atroce.

 

Si alzò in piedi e con tutta la frustrazione e la rabbia che aveva in corpo perché avevano osato fargli credere che Hanamichi fosse morto gridò "Bastardo, come osi trattarmi in questo modo"

 

Poi, un altro flash, ancora una volta si ritrovò in mezzo all’acqua per alcuni istanti per poi subito dopo essere condotto su un altro campo erboso ma sta volta invece dei passanti spensierati di un parco vi erano soldati pronti ad una cruenta battaglia.

 

Lui era Kaede Rukawa guerriero della Tribù delle Brezze Marine e il suo unico scopo era quello di uccidere il guerriero avversario, l'uomo che più odiava al mondo ovvero Hanamichi Sakuragi, il quale dall'alto dei colli dove erano annidati i Terra Roventi lo guardava con uno sguardo acceso di odio e rancore. No, c'era qualcosa che non andava e il volpino se ne accorse subito, quello non era lo sguardo solito che il rossino riservava a lui, ne era sicuro. Non lo aveva mai guardato così neanche quando diceva di odiarlo, figurarsi ora che si amavano. Il suo sguardo nei suoi confronti negli ultimi mesi era sempre stato pieno di affetto. Era vero lui era il guerriero di Brezze Marine ma non odiava proprio il guerriero avversario anzi lo amava più di ogni altra cosa al mondo. Un'altra illusione, pensò esasperato, schiarì la voce e nuovamente gridò "Senti Guardiano dell'Acqua, non pensi di esserti divertito abbastanza con me"

 

Sta volta qualcosa cambiò, il volpino vide la realtà che aveva davanti infrangersi come se fosse stata una sfera di vetro mentre una risata poderosa si ergeva su tutto diventando sempre più forte. Ad un certo punto una forte luce lo accecò e fu costretto a chiudere gli occhi per proteggersi. Quando li riaprì si ritrovò in una stanza simile a quella all'interno della Torre del Vento, doveva essere sulla Torre dell'Acqua. Si sentì osservato e si girò, vide un gigante dalla carnagione mortalmente pallida, dagli occhi azzurri e capelli lunghi blu guardarlo con un'espressione divertita sul volto.

 

Fu proprio il gigante a parlare per primo "Dovevo controllare il tuo senso della realtà, la tua capacità di distinguere il vero dal falso, e devo dire che hai superato la prova alla grande, giovane guerriero venuto da un altro mondo, a te solo spetta la protezione di Tetraf"

 

"Non ti sembra di esserci andato giù pesante, soprattutto nel farmi credere che Hana era morto" disse ancora parecchio arrabbiato il volpino.

 

"Mi dispiace, ma non sono io che ha deciso le prove, io rispetto solo gli ordini" disse con voce spenta Tetraf.

 

"E da chi è che hai ricevuto gli ordini?" chiese curioso Kaede pronto ad ammazzare quel malcapitato.

 

"Dal mio vecchio protetto, non siamo liberi da una protezione fino a quando un nuovo protetto non si fa vivo per cui non potevo che rispettare gli ordini della mia vecchia signora" ripose il gigante sempre con un tono di voce atono.

 

"Già, Mistica, me lo aveva già accennato anche Irk" sussurrò pensieroso Rukawa, poi ad alta voce deciso continuò "Bene Tetraf visto che le cose stanno così non perdiamo tempo, unisciti a me e poi mandami nel passato remoto, non vedo l'ora di conoscere altre cose sul tuo vecchio protetto"

 

"Come desidera" disse Tetraf, poi batté le mani e si trasformò in una grossa onda d'acqua che si infranse contro il volpino. Tuttavia l'acqua non cadde per terra ma entrò attraverso i pori dentro Rukawa che poi la sputò dalla bocca sotto forma di un grosso tornado formato solo d'acqua. Il tornado circondò il moretto diventando sempre più spesso e facendogli mancare il respiro. La sensazione però invece di spiacergli, lo rilassava, sentiva che era la cosa giusta, sentiva una grande nostalgia per quell'acqua che gli lambiva il corpo. Poi cominciò a sentire il familiare dolore alla testa che aveva già provato alla Torre del Vento, un dolore lancinante ma necessario visto che gli avrebbe permesso di ottenere la T blu, simbolo di un protetto da Tetraf. E proprio mentre il dolore raggiunse l'apice sta volta senza un urlo, il volpino scomparve e ....

 

3000 anni fa Another Country

 

Hanamichi apparve in alto sopra Another Country e precisamente sopra i territori che un giorno sarebbero diventati dominio di Terre Roventi. Sorvolò tutta quella zona molto velocemente dirigendosi verso nord e intanto si guardava in giro. Il territorio in tre mila anni non era cambiato moltissimo, i campi erano brulli, c'erano poche piante e tutte grasse e i vulcani svettavano in alto minacciosi. Poté constatare che l'unica differenza erano le coltivazioni (non c'erano ancora i campi adibiti all'agricoltura) e le costruzioni (mancavano sia le città che le torri).

 

Il suo volo finì nel deserto di confine, solo che in quel periodo della storia di Another Country non era un deserto invivibile se non nell'oasi centrale ma bensì il luogo in cui vivevano i sopravvissuti.

 

Hanamichi si guardò intorno in cerca di una persona in particolare e quando la trovò cominciò ad osservare tutto molto attentamente.

 

Kaede invece era apparso sopra i territori che sarebbero spettati ai Brezze Marine, anche lui li sorvolò andando verso sud, verso il deserto di confine in quel momento abitato. Quella zona di Another Country era quella che aveva subito più modifiche nel corso degli anni, non mancavano solo le città e le torri, ma anche i boschi e i manti erbosi che ricoprivano il terreno all'epoca brullo. Ad identificare quel posto come il dominio dei Brezze Marine c'era il grande mare che copriva gran parte dei possedimenti e le isole frequenti, tra cui spiccava la più gigantesca dove sarebbe sorta Airwater.

 

Il volpino era un po’ annoiato da quella sorvolata, insomma non stava ricevendo nessuna informazione nuova, avrebbe fatto volentieri un pisolino. Stava già per chiudere gli occhi, quando sentì delle voci, aveva raggiunto l'accampamento dei sopravvissuti. Si svegliò di colpo cercando con lo sguardo Mistica e quando la trovò cominciò ad osservarla molto attentamente.

 

Erano passati sei mesi dal risveglio dei guardiani e Mistica aveva maggiormente rafforzato il proprio potere. Era lei che prendeva le decisioni, stabiliva nuove leggi, le faceva eseguire ed amministrava la giustizia. Ormai non era solo considerata il capo, lo era diventata effettivamente e tutti le obbedivano ciecamente.

 

Lei era molto compiaciuta di tutto questo e svolgeva i suoi compiti con giustizia e rettitudine. I risultati già si vedevano, le prime coltivazioni dei frutti della terra erano già fiorite e presto si sarebbe potuto mangiare anche quel cibo, la caccia non era mai stata tanto florida e l'acqua si trovava ovunque. Le leggi erano eque per tutti e servivano per far rispettare i diritti umani di tutti i sopravvissuti anche di quelli che provenivano dalle tribù più reiette. Le faceva rispettare con il pugno di ferro, non negandosi la possibilità di usare i guardiani. Nei processi poi ascoltava tutte le parti in causa prima di stabilire una condanna che si sposava perfettamente con la colpa. Il popolo aveva completamente abbassato la guardia nei suoi confronti, non era più la paura nei guardiani ad assoggettarli ma la sua bravura nel carpire l'affetto degli altri.

 

Lei d'altra parte sembrava essersi perfettamente ambientata in mezzo a quel popolo che univa diverse tribù esclusa la sua, sembrava trovarsi a proprio agio e sembrava desiderosa di aiutare, nessuno aveva dei dubbi sulle sue reali intenzioni visto che il suo comportamento sembrava così limpido.

 

Aveva addirittura incominciato ad insegnare alla popolazione il modo di sfruttare la magia degli elementari, all’inizio tutto questo era stato accolto con disappunto, dopo tutto quella magia era il motivo che aveva portato le altre tribù di Another Country ad attaccare gli Yuta, ma dopo un po’ era diventato naturale accendere il fuoco con un battito di mano, sollevarsi in aria grazie alle brezze, creare piccole quantità d’acqua dal nulla per abbeverare gli orti e prevedere i piccoli smottamenti della terra.

 

Si ricordava i nomi di tutti i sopravvissuti e ogni giorno faceva il giro per l’accampamento per accertarsi che tutto fosse a posto, salutando di qua e di la e soffermandosi con i più piccoli per raccontare favole inerenti il suo popolo annientato.

 

Quel giorno era proprio in mezzo ai bambini, aveva i capelli ancora bianchi, gli occhi vitrei e l’incarnato pallido, però a parte questo fisicamente sembrava stare bene.

 

Stava seduta per terra ed era intenta a rispondere alle varie domande che i ragazzini le facevano.

 

Le domande erano quasi tutte incentrate sui giochi che facevano i bambini Yuta. Tutto andò per il meglio, Mistica rispondeva con piacere fino a quando una bambina dai lunghi capelli biondi e gli occhi neri chiese "Quale era il gioco più importante per gli Yuta?"

 

Il sorriso dell’evocatrice si incrinò per un attimo mentre pensava alla risposta da dare. Poi, però riprese il controllo e disse "Era il gioco dei capi, anche se più che un gioco era un rito"

 

"In cosa consiste?" chiese allora un bambino dagli occhi verdi e capelli neri molto curioso.

 

Mistica si alzò in piedi e cominciò a raccontare "Vedete gli Yuta erano molto bravi ad allevare un particolare uccello che si chiamava Kes, questi aveva le ali però visto la stazza non riusciva a volare. Era grande circa quaranta centimetri e pesava dai 15 ai 20 Kg. Le sue piume erano di un particolare tono di rosso con striature nere. La sua più grande particolarità era però il fatto che sentiva il legame del sangue ovvero anche se di natura i Kes erano aggressivi difficilmente attaccavano i propri genitori, i propri fratelli. Il gioco consisteva in questo il capo tribù si prendeva in carica due fratelli Kes, li allevava separatamente facendo accrescere le loro differenze e riducendo i loro punti in comune, per un anno li trattava dolcemente facendoli affezionare a se in modo di averne il più perfetto controllo, poi durante la festa degli Yuta che si teneva in primavera i due Kes venivano messi nelle condizioni di scontrarsi, gli veniva data l’occasione per cominciare ad affrontarsi in una piccola arena. Se i due volatili avessero ceduto alle lusinghe del capo villaggio e avessero cominciato a scannarsi a vicenda rinnegando la loro natura contraria allora per gli Yuta sarebbe stato un anno favorevole altrimenti un anno di disgrazia. Il rito si ripeteva ogni anno e a volte succedeva una cosa e altre volte l’altra"

 

"Ma è crudele? Come potevate fare una cosa del genere voi che amavate la natura e rispettavate i suoi cicli?" disse una bambina dai capelli neri ed occhi blu con le lacrime agli occhi.

 

"Lo so" disse dolcemente e con una nota di malinconia Mistica "Ma ogni cosa ha delle eccezioni e questa era la nostra e poi questo gioco" e le si dipinse sul volto un sorriso malizioso "insegna anche una cosa importante. Voi siete ancora troppo giovani per capire ma dovete sapere che la vita a volte sa essere spietata e che certi legami creduti indissolubili in verità si spezzano facilmente, basta un nonnulla"

In quel sorriso e in quelle parole Hanamichi e Kaede che stavano osservando capirono subito quello che Mistica aveva intenzione di fare, voleva fare il gioco dei capi con i sopravvissuti. Riuscirono a pensare solo che era una cosa orribile prima che il pezzo di passato che stavano vivendo cominciasse a svanire. In un istante si ritrovarono sempre nel solito luogo ma con un scenario davanti agli occhi diversi.

 

Erano passati tre mesi e tutto il popolo sembrava riunito al centro dell’accampamento in attesa di qualcosa. Ed infatti non ci volle molto perché Mistica apparve in mezzo a loro, avevo uno sguardo abbattuto e pensieroso. Guardò i presenti a lungo tristemente e poi disse "Mi dispiace ma non c’è stato nulla da fare per il mago Ace". Il popolo cominciò a battersi il petto in segno di sconforto anche se in tutti gli occhi c’era ancora una grande curiosità. Nessuno sapeva cosa fosse successo, Ace era semplicemente scomparso mentre tentava di fare un incantesimo dell’acqua.

 

Mistica notato lo stato d’animo dei presenti dopo alcuni minuti passati a riflettere alzò la voce dicendo "Lo so la perdita di Ace è atroce, era un uomo buono e molto importante per la nostra comunità. Tuttavia possiamo dire che anche nella morte ci è stato utile dato che ci ha permesso di scoprire un nostro nuovo potere" si fermò un attimo per controllare la reazione degli ascoltatori che fu quella che si aspettava stupore, curiosità e sorpresa.

 

Fu uno dei vecchi saggi avvicinandosi a chiderle di continuare vinto dalla curiosità "Quale nuovo potere?"

 

"Il potere di viaggiare nelle dimensioni attraverso dei particolari flutti spazio-temporali, che ci permetterà di aumentare le nostre doti di preveggenza. La grande sciagura che ha dato inizio a tutto unita all'influsso dei guardiani ha prodotto un'apertura nelle dimensioni che noi possiamo oltrepassare. Seguendo l'energia di Ace infatti mi sono trovata in un altro mondo, molto diverso dal nostro. Purtroppo Ace non è stato capace di resistere ai flutti perché non ne aveva le capacità, nessuno gliele aveva insegnate e ha finito con il perdersi svanendo ma io proteggendomi con la forza derivatami dall'essere una protetta dei guardiani sono riuscita a capirne il meccanismo. Nel mondo in cui sono arrivata non esiste la magia o almeno non sanno usarla come invece siamo capaci di fare noi, è diviso in varie tribù con usi strani che non sono riuscita a capire. Comunque questo non è importante visto che vi insegnerò il modo di viaggiare solo per proteggervi e non farvi morire. E' impossibile avere rapporti regolari con questo mondo visto che gli abitanti non riescono a vederci. Solo una persona super sensitiva è riuscita infatti a vedermi in quel mondo, per le altre anche se ci passavo vicino ero come trasparente e si che l'ho esplorato in lungo e in largo. Questa persona dopo essersi ripresa dal colpo di avermi vista mi ha raccontato alcune cose interessanti su quel pianeta e soprattutto mi ha detto come mi vedeva. L'aspetto che ho assunto in quel mondo chiamato Terra era ridicolo e alquanto imbarazzante ma non c'è stato verso di farmi assumere quello vero, però ho capito che i nostri poteri sono più forti che qui se li facciamo filtrare attraverso il sensitivo. Tuttavia è meglio evitare ulteriori rapporti e concentrarsi solo sull'imparare a difenderci da viaggi imprevisti e mortali. E' controproducente andare su un luogo che non si conosce senza ricavarne un beneficio, impiegheremo solo delle energie che invece potremo utilizzare meglio. Mal che vada potremo passarci qualche vacanza ogni tanto visto che l'aspetto di quel mondo è molto invitante. Che ne dite?" finì l’evocatrice con un sorriso confortante.

 

Il popolo sorrise all’ultima battuta nonostante fosse ancora triste per la morte del mago, se non altro non ci sarebbero state più morti dovute a quel motivo e Mistica sembrava abbastanza soddisfatta della scoperta fatta. Forse aveva trovato un altro modo per farli crescere e prosperare anche attraverso quell’esperienza.

 

Dopo di questo Hanamichi e Kaede furono sbalzati un'altra volta avanti nel tempo.

 

Erano passati tre anni dalla catastrofe e il nuovo popolo che si era formato era in pieno rigoglio. La natalità era molto alta mentre la mortalità bassa. Il numero delle persone cresceva a vista d'occhio e ormai il pezzetto di terra che aveva fatto fino a quel momento da casa non bastava più. Inoltre cominciavano a farsi sentire all'interno del gruppo delle sostanziali differenze, le tribù che prima della grande sciagura vivevano a sud infatti erano più portate ad utilizzare la magia delle Terra e del fuoco a discapito di quella dell’Acqua e del Vento, mentre per quelle del nord era il contrario. I sopravvissuti quindi si erano divisi in due fazioni che collaboravano fra loro per il benessere comune. Mistica aveva accolto con favore la formazione di queste due classi che utilizzavano poteri diversi, specializzarsi in una magia per cui si era portati era meglio che perdere energie tentando di fare qualcosa che dava pessimi risultati, sarebbero diventati più potenti in questo modo e per suggellare questa affermazione decise anche di battezzare i due gruppi. La fazione che usava i poteri del fuoco e della terra avrebbe portato il nome di Terre Roventi, mentre quella che usava il potere dell'acqua e del vento Brezze Marine.

 

Così quando fu proprio impossibile continuare a vivere tutti insieme nessuno ci vide niente di male che Mistica dividesse in base alle fazioni chi sarebbe andato a vivere a Sud e chi a Nord per ripopolare il resto del pianeta. Nessuno capì che l'evocatrice aveva cominciato la seconda fase del suo personale gioco dei capi.

 

Il passo successivo fu quello di dare alle due tribù appena formate un nuovo capo, lei si sarebbe accontentata di fare il supervisore visto che sarebbe stata costretta a fare la spoletta da l'una all'altra parte. Per le Brezze Marine non ci furono problemi visto che aveva già un leader carismatico, un giovane giusto e retto che si era particolarmente messo in luce per via delle sue grandi potenzialità di mago. Mistica lo designò e lo fece diventare re, da quel momento tutti gli avrebbero obbedito e alla sua morte sarebbero stati i suoi figli a diventare i nuovi regnanti. Per quanto riguardava invece Terre Roventi il discorso si fece più arduo. C'erano tre persone che potevano contendersi l'ambito riconoscimento e Mistica non voleva deludere nessuno. Per cui decise di approfittarne per mettere in atto un'altra fase del suo piano. Stabilì una prova di successione che poi venne tramandata di generazione in generazione per sempre agli eredi del vincitore per decretare il loro diritto al trono. I tre avrebbero dovuto andare sulla Terra e realizzare il desiderio più vero dell'unica persona in grado di vederlo. Ormai gli abitanti di Another Country erano diventati bravi a viaggiare nelle dimensioni per cui i tre partirono subito. Vinse il più giovane, un ragazzo dall'arguzia incredibile anche se dal potenziale magico ridotto. La spuntò usando le sue doti intellattive e fu insediato al trono.

 

Passarono velocemente altri anni e le differenze fra i Brezza Marine e le Terre Roventi diventarono sempre di più. Entrambe le tribù dimenticarono velocemente le magie legate agli elementari a loro non consoni e questo li fece mutare anche fisicamente. I figli dei Terra Roventi nascevano tutti con i capelli neri, la carnagione scura e gli occhi neri o marroni. Il troppo utilizzo delle magie legate al Fuoco e alla Terra aveva scompensato i loro ormoni mutando il regolare andamento della vita e a lungo andare dopo molti secoli questo avrebbe causato un nuovo problema, ovvero la debolezza della parte debole della popolazione ovvero quella femminile, che non riusciva più ad ottenere il favore degli elementari che maggiormente la proteggeva. Per i Brezza Marine invece i bambini nascevano tutti biondi, incarnato pallido, occhi azzurri o verdi ed anche qui era successa la stessa cosa solo che al contrario, a lungo andare sarebbero stati gli uomini non avendo più la protezione dei loro elementari a diventare deboli e a morire in massa.

 

Mistica aveva volutamente taciuto questa verità sugli elementari, nessuno sospettava che la mancanza di un equilibrio potesse causare questi danni. Solo gli Yuta lo sapevano ma escluso lei tutti gli altri erano morti. Era per questo che le donne Yuta quando raggiungevano la maggiore età andavano a pregare vicino all'acqua mentre gli uomini Yuta quando diventavano adulti accendevano un grosso fuoco. Entrambi tentavano di propiziarsi i guardiani che tutelavano la propria esistenza.

 

Anche psicologicamente il contraccolpo della separazione si fece sentire, molto presto i Brezza Marine e i Terra Roventi cominciarono a provare repulsione per qualsiasi cosa non riguardasse gli elementari che li proteggevano. Si assuefarono al loro potere diventandone succubi non riuscendo più ad accettare nient'altro che quello. Se all'inizio il commercio fra i due popoli era florido nel giro di pochi anni divenne nullo, erano diventati autosufficienti e non riuscivano più a sopportare di andare in un territorio abitato da degli elementari per i quali provavano disgusto.

 

Molto presto l'unico punto in comune fra i due popoli rimase Mistica, l'unica persona che ancora portava notizie dei conoscenti dell'altra fazione e allora lei capì che era giunto il momento di iniziare l'ultimo atto di quella storia.

 

Si ritirò nel posto in cui aveva avuto inizio quella storia, nel posto in cui per tre anni tutti e due i popoli avevano vissuto felici e in pace. Chiamò a se i guardiani uno a uno nella seguente successione Irk, Hack, Efreet e Tetraf e diede loro delle indicazioni. I guardiani dopo aver parlato con lei si misero in fila dietro le sue spalle ed aspettarono la sua prossima mossa.

 

Incrociò le sue mani al petto e sfruttando l'energia dei guardiani richiamati fece apparire un suo ologramma in alto nel cielo di tutto Another Country, tutti dovevano ascoltare quello che aveva da dire.

 

Esordì dicendo "Mio popolo, in questi anni ho utilizzato molta energia per voi, ho risvegliato i guardiani, ho cambiato la morfologia del pianeta e ho continuato a preservarla, però ora sono al limite", fece una piccola pausa "Sento la morte vicina e prima che questo accada voglio fare altre due cose per voi" schioccò le dita e i re delle due tribù si ritrovarono con in mano una tavoletta vuota senza nessuna iscrizione "Tenete con cura quelle tavolette, saranno indispensabili per il vostro futuro. Fra un paio di secoli infatti su di esse apparirà una profezia che vi indicherà la via, la mia profezia per darvi una speranza. La seconda cosa che vi do è la mia morte, invece di aspettare che lei venga da me fra qualche giorno ve la offro oggi. Questo posto diventerà il mio mausoleo, nessuno potrà più accedervi liberamente senza il mio permesso, i poteri magici qui non potranno più essere utilizzati e chi vorrà raggiungere il mio cuore dovrà passare un tragitto impervio, in questo modo però potrò sempre vegliare su di voi anche nei secoli futuri. Qui rimarrà la mia anima e così potrò ancora guidarvi con l'aiuto dei guardiani che ho deciso di sigillare in questo mondo, invece che su quello degli spiriti. Con la loro forza magica quando io sarò morta i guardiani si auto creeranno delle Torri in posti nevralgici e a loro consoni di Another Country, queste torri rimaranno per voi come dei moniti visibili di quello che è stato, fino a quando un giorno qualcuno riuscirà a riaprirle e i guardiani ritorneranno tra voi per aiutarvi. Vi chiedo solo una cosa di ricordarvi di me, di tramandare la mia leggenda di generazione in generazione. Continuate a prosperare mio popolo e non piangete per me, io non muoio veramente, solo il mio corpo sparirà il mio spirito rimarrà sempre con voi"

 

Dopo aver pronunciato quelle parole l'immagine di Mistica sul cielo sparì e sia i Brezza Marine che i Terra Roventi impossibilitati di raggiungere il posto in cui l'evocatrice si trovava per farle cambiare idea e sopraffatti dalla perdita che si prospettava, era infatti l'unica persona in cui tutti riponevano una fiducia assoluta e un solido punto d'appoggio, si lasciarono cadere in lacrime a terra con il volto sul terreno freddo in rigoroso silenzio.

 

Mistica dopo aver chiuso il contatto con gli abitanti del suo pianeta rimase in silenzio, immobile, con in volto un'espressione triste per diverso tempo.

 

Fu Hack visto il comportamento di Mistica ad avvicinarsi a lei per chiederle "Evocatrice, è ancora sicura di andare fino in fondo?"

 

"Certo che sono sicura, ho finalizzato la mia vita ad ottenere questo risultato ed ora che sono ad un passo dalla meta perché dovrei cambiare idea?" rispose Mistica spazientita.

 

"Perché tutto sommato i sopravvissuti hanno cominciato a piacerle" intervenne Tetraf con un tono canzonatorio.

 

"E poi ci vuole fegato ad utilizzare l'incantesimo maledizione del tempo, ti tramuterai in un'anima in pena che non può trovare pace fino a quando qualcuno non riuscirà a spezzare il gioco in cui vuoi buttare questo mondo" intervenne Efreet borioso.

 

"E' troppo tardi per tornare indietro, gli Yuta reclamano ancora la loro vendetta e anche se ora non odio più i sopravvissuti perché mi sono accorta che sono brave persone non posso esimermi da questo" disse Mistica dolcemente "E poi non è mica detto che tutto vada come ho previsto"

 

"Cosa intende?" chiese sorpreso Irk.

 

"Loro sono i miei Kes e non sempre questi animali si attaccavano fra loro cedendo alle lusinghe del capo villaggio, potrebbe accadere la stessa cosa, non credete? Certo è una possibilità remota, ma esiste" disse dolcemente Mistica.

 

I guardiani acconsentirono con il capo.

 

"Bene, si è fatto tardi e ormai devo cominciare a pronunciare la formula dell'incantesimo. Quando morirò i due popoli non avranno più niente in comune e finiranno con il quasi dimenticarsi l'uno della presenza dell'altro. I problemi dovrebbero iniziare fra un secolo quando le nuove generazioni si reicontreranno tentando di espandersi, allora vedremo quale parte del gioco vincerà"

 

"Ricapitolando?" disse Irk.

 

"Se fra un secolo i Brezza Marine e i Terra Roventi troveranno un accordo ricordandosi lo stretto legame che avevano, la tua anima troverà subito la pace e raggiungerai i tuoi avi altrimenti …." spiegò Hack.

 

"se i due popoli cominceranno ad attaccarsi provocando una guerra, la tua anima continuerà a lavorare nell'ombra inasprendo il conflitto ogni volta che questo sta per raggiungere una fine" continuò Tetraf.

 

"Almeno che la voglia di pace non nasca da una possibile conquista sull'altro popolo ma bensì da un'idea di pacifica convivenza derivata da pari opportunità" finì Efreet.

 

"Esatto così la mia anima troverebbe la pace e la mia vendetta finirebbe bene anche per i sopravvissuti" affermò Mistica.

 

"E' per questo che hai istituito la profezia e ci hai dato quelle indicazioni per le prove da far sostenere ai nostri prossimi protetti?" chiesero insieme i guardiani.

 

"Si è la loro ultima speranza, se ancora gli abitanti di questo mondo non capiranno che con la guerra non si ottiene nulla, che uccidere gli altri perché considerati un pericolo anche se non li si conosce per nulla è un'idiozia allora sarà la fine di Another Country. Nessuno dei due popoli sopravviverà visto che l'equilibrio degli elementari non verrà mai di nuovo raggiunto" disse mestamente Mistica.

 

"Mi dispiace soltanto per i due ragazzi che ne finiranno in mezzo anche senza volerlo" disse Mistica dopo un po’ "Ma adesso basta non voglio più pensarci, diamo inizio alle danze"

 

Fece qualche passo alzò le mani sopra la sua testa, le allargò lentamente, se le portò al cuore formando con le dita un unico cerchio e urlò una formula nella lingua degli elementari. Una grande campo di forza respingente si scatenò in quel punto dilagandosi su tutto il perimetro di quello che sarebbe diventato il grande deserto. Poi prima di sparire Mistica si girò verso dove erano Hanamichi e Kaede come se li vedesse e disse "Mi affido a voi, fate ragionare quelle zucche vuote. So che siete in grado di farlo perché la soluzione è già dentro di voi"

 

Sparita l'evocatrice i guardiani fecero quanto lei aveva ordinato loro crearono del nulla delle Torri nere per il lutto e vi si ritirarono dentro sigillandosi. In attesa dei prescelti.

 

Negli anni dopo tutto quello previsto da Mistica accadde. I due popoli perdendo l'unico punto in comune si allontanarono sempre di più l'uno dall'altro, persero la conoscenza di essere due grandi tribù e cominciarono a pensare egoisticamente solo alla propria. In poco tempo la popolazione si moltiplicò mentre l'economia era sempre più florida. Necessitarono di nuovi luoghi abitati e così un secolo dopo ci fu il nuovo incontro fra le due tribù dovuto al fatto che entrambe per espandersi avevano adocchiato un goloso pezzo di terra. Non ci fu verso di ragionare e finì con lo scoppiare una guerra senza pari. Mistica divenne una forza magica ostile alla pace, pronta ad intervenire ogni qualvolta i due regnanti trovano un accordo per porre fine al conflitto. Non erano mai patti equi, i duelli servivano solo per vedere chi avrebbe sopraffatto l'altra tribù e lei non li poteva accettare. Era successo la stessa cosa anche per i padri di July e April, era stata Mistica ad addormentare il padre della ragazza per far credere il broglio e così la guerra era continuata. La situazione era andata avanti per millenni fino a quando Kaede ed Hanamichi non erano stati portati magicamente li nel tentativo di far avverare la profezia apparsa due secoli dopo sul serio nelle tavolette.

 

Quando il rossino e il volpino sentirono il primo il fuoco circondarlo e il secondo l’acqua avvolgerlo per riportarli al presente, non opposero resistenza. Avevano visto abbastanza e aveva capito che spettava loro la responsabilità di trovare una soluzione. Ma come? Era tutto così difficile. Cosa significa che era dentro di loro quello che cercavano?

 

Poi istintivamente il pensiero finì l’uno su l’altro, se era come l’altra volta si sarebbero incontrati fra pochi istanti. Forse in due si sarebbe ragionato meglio che in uno.

 

 

FINE CAPITOLO 7 – IL GIOCO DI MISTICA

 

Kaede: E’ una Ruhana, vero?

Ise: Si perché me lo chiedi?

Kaede: Perché mi hai fatto custode delle forze femminili. Che schifo!!!

Ise: Lo so ma scusa è irrilevante, visto che tu e Hana siete entrambi due uomini.

Kaede: Va bene ma non potevi far fare al Do’aho il custode del Vento e dell’Acqua.

Ise: No, io vi vedo meglio così e poi non lamentarti sempre anche perché in questo capitolo mi sembra di aver fatto di peggio.

Kaede: Parli del bacio con la babbuina, il solo pensiero mi fa rivoltare di nuovo lo stomaco. Ma dico come hai potuto?

Ise: Mi è venuto naturale visto il siparietto del capitolo precedente. Comunque per ulteriori lamentele vedi di aspettare il prossimo capitolo.

Kaede Ok, ma cosa succederà nel prossimo capitolo?

Ise: Bhe il titolo è una garanzia ovvero L’istinto di un cuore innamorato.

Kaede ed Hana appena arrivato: Che bel titolo

Ise Già ci ho messo due giorni a trovarlo.

 

L’ANGOLO DI ISE

Questa volta in questo angolino parlerò dei nomi di questa fic:

Il nome di Tetraf è nato per fare un’assonanza ad Efreet come Hack con Irk.

Anche per questa volta è tutto.

Ciao. Ise

Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it

 


 

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