I personaggi di
Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci
guadagno nulla..
Buona lettura (Spero) Ise.
Another country Parte IV di Ise
CAPITOLO 4 – UNO CONTRO L’ALTRO
Hanamichi fu svegliato all’alba il giorno dopo da July.
Ancora mezzo addormentato fu obbligato nuovamente a nascondere i capelli e trascinato all’esterno del palazzo dove l’attendevano una quindicina di "carrozze".
Il re lo fece accomodare all’interno di una coperta ed estremamente spaziosa dicendogli "Questa sarà la tua casa per un giorno, è meglio visto che sei uno straniero e non conosci i nostri usi che tu rimanga qui dentro fino a quando non arriveremo al luogo dell’incontro"
Il rossino provò ad obiettare qualcosa ma fu interrotto da un gesto secco della mano di July "Senti Hanamichi, lo faccio anche per te, il viaggio potrebbe essere molto pericoloso per uno non abituato a passare il grande deserto, ci sono pericoli ovunque, basta mettere un piede in fallo e ci si ritrova senza una gamba, è già capitato ed anche a persone esperte per cui obbediscimi"
La testa rossa mise il broncio e a malincuore si sedette sulla poltroncina della "carrozza" –Perché July riesce sempre a farmi sentire inutile? In questo momento l’ultima cosa che voglio è rimanere da solo, mi verrebbero brutti pensieri, io sono un tipo da compagnia- pensò.
L’altro sembrò capire quali pensieri affollassero la mente di Hanamichi e sorridendo disse "Ti prometto che nell’ora dei pasti verrò a farti compagnia, ora prova a dormire vedrai che così il tempo passerà più velocemente" poi chiuse la porta del mezzo di trasporto sigillando la maniglia per impedire alla testa calda che ospitava ogni possibilità di fare il gradasso.
Il rossino infatti non aveva nessuna intenzione di obbedire, appena vide July allontanarsi provò ad aprire la porta ma la trovò bloccata, sbuffando e maledicendo il re per la sua accortezza si tolse lo scialle che nascondeva i capelli e si stese sul sedile, forse era sul serio meglio che provasse a dormire almeno li poteva avere fra le braccia la sua volpe.
Tuttavia il sonno non voleva sapere di arrivare, i piccoli rumori che provenivano dall’esterno della carrozza lo mettevano in ansia, sentiva il brusio di alcune voci parlare, lo scricchiolio prodotto dai sandali sul terreno, lo sbattere di alcune porte. Rumori che denotavano l’avvicinarsi della partenza e infatti dopo una decina di minuti la voce possente di July si sollevò in alto dicendo "Si parte".
Lentamente la carrozza in cui il rossino si trovava si sollevò dal terreno cominciando a muoversi. L’occupante si alzò di scatto per vedere quello che stava succedendo e si ritrovò in un batter d’occhio in un ambiente desertico. Hanamichi notò che tutte le carrozze contemporaneamente tirarono fuori da sotto le ruote appoggiandosi al terreno e che per spingerle gli venivano attaccati degli animali simili ai cavalli ma con le corna che si trovavano già la in attesa. Sbirciò a destra e a sinistra e vide che tutto intorno a lui era sabbia, sabbia e poi ancora sabbia. Si rimisero in moto. Era caldissimo e istintivamente Hanamichi si tolse la maglia rimanendo a petto nudo. Poi però entrarono in un’altra zona in cui il vento batteva forte e faceva abbassare di brutto la temperatura per cui Hana se la rimise. Quel deserto era tutto così a volte il sole batteva così tanto da farlo morire dal caldo e a volte il vento era così fresco da farlo gelare. Doveva trovarsi nel famoso luogo in cui non si potevano usare i poteri magici.
Il rossino per non essere soggetto a quei sbalzi di temperatura chiuse il finestrino del suo mezzo di trasporto, solo che non essendo trasparente rimase al buio.
Si accovacciò sul divanetto che faceva da sedile e chiuse gli occhi. Decisamente era meglio dormire visto che non aveva niente da fare. Nel dormiveglia i suoi pensieri vagarono lontano, nei momenti più belli che aveva vissuto con Kaede, il suo cuore batteva forte, era pieno di speranze per il futuro, molto presto sarebbero stati di nuovo insieme, si immaginava tutta la scena, rivederlo, corrersi incontro, abbracciarsi, lui che gli diceva che voleva fare l’amore, che era pronto a concedersi, chissà che faccia avrebbe fatto il volpino, di sicuro sarebbe stato molto felice. Poi, si addormentò, un sonno pesante senza sogni.
Fu svegliato dolcemente da July che gli porgeva un piatto con del cibo.
Si stiracchiò e sbadigliando disse "Quanto manca?"
"Ancora tre quarti del viaggio visto che arriveremo domani all’alba. Intanto mangia così ti passerà un po’ il tempo" rispose July premuroso.
Hanamichi si mise seduto e afferrò il piatto, solo allora notò che erano fermi e che c’era la luce e, quindi, chiese spiegazioni.
July sorridendo disse "Ci fermiamo sempre a mangiare, è più sicuro visto che altrimenti rischieremo di perderci distraendoci e per quanto riguarda la luce basta premere questo interruttore e questo lumino si accende"
"Non l’avevo notato" disse il rossino "Ma per venire qui come hai fatto, fuori il tempo non è dei migliori"
"Ci siamo fermati in un banco di caldo, per cui stando ben attento dove mettevo i piedi ho potuto raggiungere questa carrozza e ti ho portato il pranzo" disse July cominciando a mangiare dal suo piatto.
"E così pericoloso camminare qua fuori?" chiese Hanamichi curioso.
"Tantissimo, e il motivo sono proprio gli sbalzi di temperatura, solo degli animali estremamente pericolosi che vivono nel sottosuolo riescono a sopravvivere a questo clima" rispose un saccente July "Ma ora mangia".
"Grazie allora per aver corso questo pericolo" disse Hanamichi regalandogli un sorriso sincero.
Cominciò a mangiare ma il suo pensiero era occupato da Kaede e, quindi, provò a chiedere "Pensi che Kaede stia bene?"
July fingendo un buon umore che non aveva parlando del moretto disse "Si, sono sicuro che April non gli ha fatto del male" poi, cambiò discorso chiedendo "Allora cosa hai fatto questa mattina?"
Hanamichi notò lo strano comportamento di July ma dentro di se tentò di sdrammatizzare, forse era sotto stress e non gli andava molto di parlare dell’incontro visto l’odio che scorreva fra April e lui per cui facendo un respiro profondo rispose "Niente, ho dormito come mi avevi consigliato".
"Immagino ti stai annoiando, ma per raggiungere il luogo dell’incontro non c’è altro modo" disse l’altro.
Il rossino lo guardò dicendo "Quante possibilità abbiamo che tutto vada per il meglio?"
July abbassò gli occhi e disse tristemente "Non lo so, ma tu continua a sperare come sto facendo anch’io"
"Ma questa April è così terribile?" cominciò a preoccuparsi Hanamichi.
-Più di quanto immagini, visto che è l’essere più vendicativo che conosco- pensò July, ma invece rispose "No, non è poi così tremenda, anzi è una ragazza bellissima" poi di fretta afferrò la maniglia interna della porta e aprendola disse molto teso "Adesso devo proprio andare, dobbiamo metterci in marcia se vogliamo arrivare in tempo, tu continua a riposarti e a pensare a Kaede. Non credo che verrò questa sera, con la notte i pericoli aumentano e dovrò essere vigile visto che sono il capo carovana. Per cui ci vediamo domani" e sbatté la porta sigillandola con un lucchetto sta volta, non ce la faceva più a mentirgli, stava per crollare.
Hanamichi rimase a fissare incredulo la porta dalla quale era uscito July per diversi secondi, sentiva che nel suo comportamento c'era qualcosa che non andava, aveva avuto troppa fretta ad andarsene, sembrava gli stesse nascondendo qualcosa. Per il momento si era sempre fidato ciecamente del suo amico, ma aveva fatto bene? Gli aveva assicurato che avrebbe riabbracciato Kaede e che tutto si sarebbe risolto per il meglio. Ma ora le sue speranze cominciavano a sgretolarsi. Era come se July non credesse in quello che diceva, era quella la sensazione che il rossino aveva provato quando avevano parlato dell'incontro. La sua fuga, poi, così veloce dalla "carrozza" gli aveva aumentato i dubbi. Cominciava a temere il peggio, lui non sapeva niente di quel mondo, non conosceva la regina April e non sapeva il motivo per il quale era stato rapito Kaede. Era solo per vendicarsi di July ma allora perché non li aveva assaliti insieme, due erano meglio di uno, invece aveva aspettato che Kaede rimanesse da solo. Forse voleva qualcosa di specifico da Kaede e questa cosa era brutta e July lo sapeva ma non gli aveva detto niente e ora che si avvicinava l'incontro i rimorsi lo facevano comportare così. Ma cosa poteva essere? Milioni di domande cominciarono a formarsi nella mente del rossino, domande alle quali però non riusciva a dare una risposta.
Il solo pensiero che in verità quella befana di April potesse aver già fatto del male a Kaede e nessuno glielo diceva, lo faceva impazzire. Voleva sapere la verità. Afferrò con quanta forza aveva la maniglia della carrozza ma la porta non si aprì, provò a sfondarla con la spalla ma il tentativo fu inutile. Urlò con quanto fiato aveva in gola il nome di July ma passarono i minuti e nessuno accorse. Allora si lasciò cadere sul sedile e chiuse gli occhi.
Si afferrò la testa con le mani e piangendo cominciò a pregare. Pregava affinchè quello che aveva pensato pochi attimi prima non fosse vero, che July non lo aveva mai ingannato, che Kaede stava bene e che domani sarebbero stati di nuovo insieme felici come solo pochi giorni prima erano, che quella storia finisse presto e che potessero tornare sulla Terra in fretta.
Rimase in quello stato pietoso per un tempo imprecisabile fino a quando troppo stanco si addormentò. Fu un sonno agitato popolato da incubi in cui il suo Kaede soffriva e lui non poteva aiutarlo.
Fu svegliato da una fermata brusca della "carrozza" che lo fece cadere dal sedile. Ci volle un po’ perché capisse dove si trovava. Gli occhi gonfi per il troppo piangere gli facevano male e tentò di asciugarseli alla meno peggio. Aprì il finestrino per scoprire il motivo per cui si erano fermati e vide davanti a se una specie di oasi metà verde e metà brulla. Nella parte ricoperta d'erba c'era un piccolo laghetto e Hanamichi avrebbe tanto voluto buttarsi la dentro. Sentiva molto la mancanza dell'acqua.
I "cavalli" ricominciarono a muoversi per poi fermarsi definitivamente qualche metro più avanti, nella parte brulla dell’oasi.
Hanamichi sentì la voce di July "Siamo arrivati, preparare le tende" e capì di essere nel luogo dell’incontro.
Fece alcuni respiri profondi doveva riprendere il controllo per affrontare July quando sarebbe andato a prenderlo, sta volta non doveva demordere, doveva affrontarlo e fargli dire la verità, voleva essere preparato a quello che doveva accadere.
Poi, rivolse lo sguardo più in la verso l’orizzonte e vide nell’altro lato dell’oasi altre "carrozze", dovevano essere quelli delle Brezze Marine.
"Kaede" pronunciò in un soffio "Fra un po’ ci rivedremo".
* * * Anche il volpino la mattina della partenza venne svegliato all’alba da April e condotto da questa a bordo di una carrozza per poi ritrovarsi dopo pochi secondi nel deserto. Anche lui era stato soggetto agli sbalzi di temperatura e anche lui durante il mattino era rimasto da solo e aveva dormito.
Nel pomeriggio però a differenza di July la regina delle Brezze Marine aveva preferito rimanere con il suo guerriero lasciando al colosso Wind l’incarico di condurli all’oasi.
Kaede aveva provato in tutti i modi di ignorarla, non aveva nessuna intenzione di socializzare con quella strana ragazza che desiderava solo fare del male a chi lui aveva di più caro, ma fu impossibile.
Ogni cosa facesse, se provava a dormire, se si girava da un’altra parte, se guardava fuori dalla finestra sfidando il tempo pessimo sentiva gli occhi indagatori di April sempre fissi su di lui e questo fatto lo faceva innervosire. Alla fine quindi non poté che capitolare e guardando verso la regina vide che impresso sulle labbra aveva un sorriso sornione. La fulminò con lo sguardo più gelido che aveva ma la ragazza non ci fece caso e continuò a rimanere ferma e a guardarlo.
Esasperato dopo una decina di minuti fu proprio il volpino a cedere "Si può sapere cosa vuoi?" sbraitò.
April rise di gusto mentre rispondeva "Volevo soltanto vedere quanto tempo ti ci voleva a rivolgermi per primo la parola, devo dire che sei grande ho dovuto guardarti per più di due ore prima di raggiungere il risultato"
"Cretina" fu la laconica risposta di Rukawa.
"Bene se cominci ad insultarmi vuol dire che fra poco saremo amici" disse allegra April.
Il volpino si limitò a guardarla inarcando un sopracciglio per chiedere spiegazioni.
"Si, tu e Hana-chan non avete cominciato così, tu lo chiamavi idiota e lui volpe e fra un insulto e l’altro è sbocciato l’amore e, quindi, tutto sommato visto che hai cominciato ad insultarmi ho speranze di diventare tua amica".
Il volpino sta volta era veramente sorpreso e disse "E perché vuoi diventare mia amica?"
"Per ben due motivi, il primo è il più professionale, se tu provassi simpatia per me combatteresti per la mia causa con un ardore superiore"
"Sei un’illusa, io non combatterò mai contro Hanamichi con piacere"
"Quello che intendevo io è diverso, io non ti chiedo di combattere contro il tuo ragazzo ma contro July, se apprezzerai me e ti renderai conto di quanto subdolo è il tuo "caro" amico, appoggerai la mia fazione con un nuovo animo" la ragazza aveva detto queste parole con fermezza, poi però la sua voce si era fatta più dolce mentre proseguiva "Tuttavia se Hanamichi si mette in mezzo fra noi e July non potrai che affrontarlo anche se questo dovesse significare fargli male o peggio, mi dispiace ma la guerra è così"
"Forse per voi, ma io e Hana cosa c’entriamo? Ci hai trascinato tu in tutto questo?" disse alterato il volpino.
"Lo so ma tutto questo era già deciso quando diciassette anni fa sono salita al trono, quando ho giurato di vendicarmi di July con il sangue, non posso più tornare indietro il mio popolo non me lo permetterebbe" disse April per la prima volta mostrandosi completamente abbattuta.
"Ma non c’è un’altra soluzione?" provò a chiedere Rukawa che ancora sperava in una possibile rappacificazione senza armi.
"No, la profezia, il mio giuramento, la prova di successione delle Terre Roventi, il prescelto che in verità non era uno ma due, i guerrieri di un altro mondo, l’avvicinarsi dell’eclissi sembrano tutti i pezzi di un grande puzzle che si sta formando in quest’epoca e non ho altra possibilità che assecondare tutto quanto"
"Secondo me non avete mai pensato veramente a un’altra soluzione, è questo il vero problema"
"E la morte di mio padre, se diciassette anni fa si fosse svolto tutto nel migliore dei modi ora nel bene o nel male saremo in pace e, invece, il conflitto si è alimentato. Nella storia ogni volta che qualcuno dei nostri regnanti provava a proporre una soluzione pacifica succedeva sempre qualcosa che portava all’inasprimento della situazione. Non abbiamo scampo se non ucciderci a vicenda fino a quando un popolo solo rimarrà ad Another Country e ormai quel momento si sta avvicinando sempre di più"
Kaede non trovò altro da dire, messa in quei termini la situazione era difficilmente risolvibile con un’opera di negoziato, ma perché proprio a lui ed Hana doveva capitare una cosa del genere. Poi si ricordò "E il secondo motivo per cui vuoi diventare mia amica?"
April si fece triste "Semplice non ho mai avuti degli amici e per una volta nella vita vorrei averne uno che mi tratti come stai facendo tu, che non si tiri indietro a dirmi quello che pensa, che non mi tratti sempre con rispetto, che mi faccia sentire una persona normale"
Il volpino rimase a bocca aperta, non poteva immaginare che la regina fosse così sola, ma nonostante tutto lui non poteva cedere e diventarle amico, quella ragazza voleva obbligarlo se necessario a fare del male ad Hana-chan.
Rimase in silenzio a pensare per un bel po’. E se avesse sul serio ragione lei, se July fosse in verità un gran bastardo, dopo tutto aveva trascinato anche Hanamichi in quella storia quasi sicuramente mentendogli oppure no, era così confuso, non sapeva più da che parte era la ragione. Voleva solo che tutto si risolvesse nel miglior modo possibile.
Fu April a interrompere il silenzio "Senti anche se non vuoi essermi amico, almeno posso un po’ parlarti del mio mondo, mi basta solo che tu finga di ascoltarmi"
Kaede acconsentì con il capo e la ragazza cominciò a parlare.
Gli raccontò le stesse cose che era venuto a conoscenza dal libro, ma con una luce negli occhi che la faceva brillare. Quella ragazza sapeva passare velocemente da attimi di una scontrosità unica ad altri di una allegrezza eccezionale. Molto presto Kaede si ritrovò a pendere dalle sue labbra, incapace di resistere a tutte quelle parole, sentì che stava per cedere e cominciava a provare simpatica per la regina. E questo poteva essere un problema.
Dopo un po’ però la regina si rabbui dicendo "Certo che è difficile regnare con tutte le pressioni che ti fanno e il solo pensiero che dopo questa storia che sono sicura si volgerà a nostro favore dovrò trovarmi un marito mi fa sentire male"
"Un marito?" chiese curioso Rukawa.
"Si un marito, il mio popolo vuole un erede possibilmente maschio. Non hanno mai accettato del tutto il fatto che una donna diventasse regina, a Brezze Marine aveva sempre regnato un maschio io sono un’eccezione. E’ naturale quindi che tutti non vedono l’ora che io mi trovi un uomo che regni con me e, quando, poi mio figlio avrà l’età giusta per ascendere al trono io abdichi subito"
"E tu cosa pensi a riguardo?"
"Non ho nessuna voglia di sposarmi, tutti gli uomini che mi girano intorno sono delle pappa molle" April disse quelle parole con fare annoiato, poi guardò il volpino dicendo "Senti se sopravvivi potresti sposarmi tu"
Kaede la guardò male dicendo "Cretina, scordatelo io amo …"
"Lo so ami il Do’aho, ma se per sbaglio lui dovesse morire durante questa guerra, una cretina non è meglio che niente"
Il volpino la fissò intensamente e con voce tagliente e fredda disse "Se dovesse morire, ti odierei"
"Perché non lo fai già?" disse lei con un sorriso strano.
"No" gli disse sinceramente.
April dopo un attimo di confusione si alzò dalla "carrozza" e improvvisamente tornando la ragazza odiosa di ieri disse "Sono contenta che tu adesso non mi odi. Ma tu sai che potrei obbligarti a fare qualsiasi cosa?"
"Si, ma cosa otterresti?" disse Kaede continuando a fissarla negli occhi.
"Tutto o niente, dipende dai punti di vista" disse la ragazza con un sospiro "Ma sono cose a cui ci dedicheremo più avanti, ora ti devo lasciare, è già sera e devo prendermi la responsabilità di condurre la carovana all’oasi"
April aprì la porta della "carrozza" e urlò "Ci si ferma per il cambio"
Le "carrozze" si fermarono e April scese.
Si rivolse verso il volpino sprezzante "Adesso mio giovane guerriero dormi, devi essere bello e fresco per l’incontro con il tuo Do’aho" poi rise "Non sai cosa ti attende".
Poi se ne andò, non prima però di averlo sigillato dentro.
Kaede non provò neanche ad aprire la porta, sapeva di essere bloccato e si stese sul sedile pensando –Ma quanti volti ha quella ragazza, a volte è simpatica a volte antipatica, sono quasi convinto che la vera April sia la ragazza solare che ha passato con me il pomeriggio, solo che quando diventa la regina April si trasforma nell’essere detestabile che non sopporto a causa delle responsabilità e dell’orgoglio che gli impedisce di essere se stessa- Poi ripensò all’ultima parte della conversazione –Ci mancava soltanto che cominciasse ad avere delle pretese su di me, già la situazione era complicato ed ora anche questa- Sbuffò tentando di rivolgere i suoi pensieri ad Hanamichi –Chissà cosa starai facendo ora, chissà cosa provi in questo momento, quanto vorrei essere con te, abbracciarti farti sentire al sicuro ma non mi è possibile, ti amo Hana-chan- e con quel pensiero si addormentò dopo tutto non era mai stato bravo a rimanere sveglio a lungo.
Fu svegliato al mattino da strani rumori, guardò fuori dal finestrino e notò che le "carrozze" si erano fermate vicino al laghetto di un oasi.
Gli uomini di April avevano cominciato a preparare le tende e a scaricare varie cose dalle "carrozze", dovevano essere arrivati nel luogo dell’incontro.
Estese il suo sguardo verso sinistra e notò l’altra parte dell’oasi completamente brulla. C’erano altre "carrozze" ferme e altri uomini tutti mori intenti a scaricare e a preparare tende. –Terre Roventi- pensò Kaede.
"Hanamichi" pronunciò poi in un soffio "Fra un po’ ci rivedremo".
* * * July aveva completamente evitato Hanamichi. Aveva mandato due dei suoi uomini a liberarlo dalla "carrozza" e a condurlo nella sua tenda.
Il rossino era rimasto deluso e ormai gli era chiaro che i suoi sospetti erano fondati: July gli aveva mentito.
Rimasto da solo si lasciò cadere seduto a terra sul pavimento e si prese le ginocchia fra le mani. Sentiva crescere dentro di se una gran rabbia ogni minuto che passava e quando dopo un’ora il re delle Terre Roventi si affacciò alla tenda la lasciò esplodere. Si gettò contro il sovrano e gli mollò un pugno in pieno viso.
Il labbro di July cominciò a perdere sangue e questi sbigottito dalla reazione del rossino si portò una mano alla bocca chiedendo semplicemente "Perché?"
Il rossino però era ancora alterato e guardandolo con sguardo truce disse "No, le domande adesso le faccio io July, voglio sapere tutta la verità, mi stai nascondendo qualcosa su Kaede, vero?"
Il volto di July prima si corrucciò e poi si distese facendo un respiro profondo. Si era reso conto che Hanamichi sta volta non avrebbe accettato le solite scuse per buone. Non poteva più mentirgli sul fatto che tutto si sarebbe sistemato quel giorno.
Era in una situazione imbarazzante, non riusciva a trovare niente da dire alla furia rossa che gli stava davanti ancora incavolata quando il suono della tromba che decretava l’inizio dell’incontro lo salvò.
July con la voce più dolce che possedeva riuscì a dire "Hai ragione ti ho mentito, e ti prometto che dopo ti spiegherò tutto ma ora dobbiamo andare, altrimenti rischiamo di perdere l’incontro con Kaede ed April"
"No prima voglio che tu mi spieghi tutto" disse il rossino per nulla soddisfatto.
"Vuoi che sia sincero, questa è forse l’ultima volta che potrai vedere Kaede se per sbaglio non riesco a trovare una soluzione pacifica alla faccenda e se rimaniamo qui questo di sicuro non accadrà. April è una ragazza molto volubile potrebbe stufarsi di aspettarci e partire subito, non sarebbe la prima volta che lo fa" July aveva detto queste parole con un tono di voce sostenuto.
Hanamichi si sentì morire, se questo era vero non avevano un minuto da perdere "Va bene andiamo" e uscirono insieme dalla tenda.
Kaede dal canto suo era rimasto nella "carrozza" a farsi il sangue cattivo fino a quando dopo il suono della tromba April era andata a prenderlo personalmente per portarlo nella tenda del ritrovo.
Arrivarono per primi e così dopo essersi seduti per terra al centro della precaria costruzione la regina delle Brezze Marine ebbe il tempo di istruire il suo guerriero "Senti Kaede, questo è un ordine d’ora in poi e per tutta la durata dell’incontro quando io ti chiederò di fare qualcosa rivolgendomi direttamente a te con il nome proprio la farai subito, fino a quel momento rimarrai fermo, impassibile, in silenzio al mio fianco".
Il volpino stava per ribattere qualcosa quando le ante della tenda si aprirono e vi entrarono Hanamichi con July.
Gli occhi di Sakuragi cercarono subito Rukawa, sul suo volto si dipinse un bellissimo sorriso e fece un passo per avvicinarsi alzando leggermente le braccia quando July lo bloccò afferrandolo per una mano e con la forza lo fece sedere vicino a se a un metro di distanza dagli altri due.
Anche Kaede avrebbe voluto esternare la felicità che aveva provato nel vederlo ma la costrizione di April glielo impediva, quindi si era limitato a guardarlo con una luce triste negli occhi che nessuno però sembrava aver notato.
Fu July a parlare per primo non appena seduto, senza saluti ne altre frasi di circostanza andò subito al sodo "Immagino tu sappia il motivo per cui ti ho chiesto di incontrarci"
"Certo che lo so, non sono stupida come un tale di mia conoscenza" disse April marcando tutte le parole "Volevi parlarmi di Ka-chan" e guardò Hanamichi.
Il ragazzo in questione non aveva apprezzato per nulla il modo in cui la regina aveva chiamato il volpino. Inoltre il fatto che questa April fosse davvero molto bello e che Rukawa si limitasse a restare impassibile senza fare niente, senza fargli capire quando fosse felice di vederlo lo stava facendo alterare. Va bene la sua proverbiale incapacità di mostrare emozioni ma questo era troppo.
"Esatto voglio parlare della sua liberazione, ti darò tutto quello che vuoi ma lascialo libero, lui non c’entra niente con questa storia" disse July mantenendo la calma.
"E secondo te cos’è che voglio per liberarlo?" chiese April con un sorriso furbo.
"Io" disse a bassa voce July.
April rise "Tu, questo ti fa onore, mi stai offrendo la tua vita, bhe mi piacerebbe avere la tua testa ma non in questo modo io voglio prima vederti soffrire, comunque non sono io a dover decidere, è Rukawa che deve scegliere con chi stare"
Poi, si rivolse al volpino "Rukawa di a questi signori con chi vuoi stare?".
Il volpino avrebbe voluto dire con Hanamichi ma l’ordine di April era stato chiaro doveva parlare solo quando lei lo avesse chiamato per nome.
Subito dopo la ragazza avvicinò il viso a quello del volpino e con voce sensuale disse "Rukawa fai vedere come stanno fra noi le cose, Kaede baciami sulle labbra"
Rukawa sgranò gli occhi dalla sorpresa ma le sue labbra spinte da una forza che non riuscì a combattere premettero contro quelle della regina.
Quel bacio fu solo un leggere contatto che durò pochi secondi. Un urlo disumano lacerò il silenzio della stanza facendo girare tutti i presenti in direzione di chi lo aveva lanciato.
Hanamichi incapace di sopportare quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi aveva mollato un urlo senza rendersene conto. Il suo volto era trasformato da una smorfia di puro dolore, le sue guance erano arrossate, dai suoi occhi vitrei avevano cominciato a scendere le lacrime
Il rossino si alzò in piedi disperato e rivolgendosi a Rukawa disse "Dimmi che non è vero. Che fra te e lei non c'è niente"
Il volpino avrebbe voluto rassicurarlo ma non poteva ne parlare ne fare altro, il suo cuore era puntellato da innumerevoli spilli. Per la prima volta nella sua vita maledisse l'inespressività del suo volto, suo segno distintivo ma ora fonte solo di angoscia.
Non ricevendo risposta Sakuragi riprovò a chiedere di nuovo "Ti prego Kaede, dimmi che mi ami e che per lei non provi niente, che non è come lei ha fatto intendere" ma il suo grido disperato non ebbe risposta.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, Hanamichi sopraffatto dal dolore guardò per l'ultima volta Kaede in volto e, poi, con voce piena di rammarico disse "Bhe sai che ti dico, io pensavo di aver trovato un lato di te speciale, dolce e, invece, mi hai solo ingannato, sei solo un bastardo. Ti odio" e uscì dalla tenda correndo mentre le lacrime non volevano saperne di smettere di cadere.
Quando Hanamichi se ne fu andato, July aggredì April "Perché hai fatto tutto questo?"
"Non fare il santarellino, era quello che volevi dall'inizio, ti ho servito il guerriero su un piatto d'argento, dovresti esserne contento" rispose sprezzante la ragazza.
"No, non era quello che volevo, avrei preferito mille volte che tu accettassi l'altra soluzione, per me Hana e Kaede sono importanti, sono miei amici, ma tu non puoi capire perché non hai nessuno che ti vuole bene"
Quelle parole sembrarono andare a fondo visto che la maschera di superiorità di April si infranse per qualche secondo, ma poi recuperato il suo proverbiale sangue freddo sentenziò "Se anche avessi accettato di ucciderti subito adesso, pensi che i tuoi uomini mi avrebbero lasciato andare senza attaccarmi a loro volta. Dubito che tu sia così stupido da non renderti conto dell’idiozia che hai appena detto. Quello che ho fatto era inevitabile"
"Forse" disse July "Ma avrei preferito comunque un'altra soluzione"
"Non è possibile, i nostri due popoli vogliono questo e noi dobbiamo rispettare le loro scelte. Metti via le tue remore personali e accetta il tuo incarico, approfitta di questa situazione con Hanamichi e fallo tuo. La prossima volta che ci incontreremo sarà la resa dei conti"
"Sei proprio decisa allora a risvegliare i guardiani" chiese July.
"Si, fra due giorni ci sarà l'eclissi e dopo aver lasciato questo posto mi dirigerò nella Torre del Vento che è qui vicino"
"Allora non ho scelta, mi dirigerò alla Torre della Terra e risveglierò anch'io i miei guardiani"
"Si, è l’unico modo per finire questa storia" disse April.
"E' l'unico modo" ripeté July, poi se ne andò.
July raggiunse Hanamichi che era andato nella propria tenda e stava ancora piangendo disteso su un giaciglio.
Rimase a guardarlo per un po’ e capì che non poteva più mentirgli, gli dispiaceva per il suo popolo ma anche lui era una persona e come tale non poteva accettare di tradire chi amava.
Gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.
Hanamichi alzò lo sguardo verso di lui senza dire una parola. Non riusciva più a dire niente.
July allora dolcemente gli disse "Non devi avercela con Kaede, lui continua ad amarti, è stato obbligato dal Kolai a fare quello che hai visto"
Il rossino gli rivolse uno sguardo supplichevole di spiegazioni.
Il re delle Terre Roventi si sedetta a terra, vicino ad Hanamichi e gli disse "Ho promesso che ti avrei raccontato tutta la verità dopo l'incontro e questo è il momento giusto".
Dopo un paio di secondi impiegati ad ordinare le idee gli raccontò tutto, della profezia, dei guerrieri, del marchingegno Kolai che obbligava le persone ad obbedire agli ordini di una determinata persona, di quello che avrebbe voluto che facesse per lui, del fatto che l'aveva ingannato trascinandolo li ben sapendo che era inevitabile lo scontro con Kaede e del fatto che avrebbe voluto ingannarlo ancora facendogli credere vere le cose che April obbligava a fare al volpino in modo di averlo dalla sua parte. Dopo concluse dicendo "Capisco se tu non mi vorrai perdonare, ma devi capire che adesso sono diventato re e ho degli obblighi verso il mio popolo e solo l'averti detto tutto mi mette in una situazione critica ma non potevo più lasciarti nel dolore, vorrei sul serio poter aiutare Kaede ma non ne ho il potere. Mi dispiace Hanamichi"
Il rossino invece lo sorprese, si asciugò le lacrime e sorrise "Kaede non ama quella tipa, ma continua ad amare me, allora ho ancora speranze. Sai July non mi importa che tu mi abbia trascinato qui senza dirmi niente della storia dei guardiani e dei guerrieri perché intanto pur di raggiungere la kitsune ti avrei seguito lo stesso. Questo non toglie però che io sono arrabbiato con te potevi dirmi tutto prima, volevi ingannarmi e questo non posso accettarlo. Tuttavia hai le tue attenuanti, quindi, credo che potrei perdonarti" poi fece una pausa prima di dire tutto d’un fiato "Ho deciso di aiutarti, diventerò l’altro guerriero"
July rimase incredulo a guardarlo.
Il rossino esasperato allora si alzò in piedi e disse nel suo solito tono di voce un po’ strafottente "Ehi, non hai sentito ho detto che ti aiuterò"
L’altro allora disse "Ma questo ti costringerà a trovarti contro Kaede, lo hai capito questo"
"Forse è vero saremo l’uno contro l’altro, ma per me non sarà proprio così, io non combatterò mai Kaede, non potrei mai fargli del male. Io combatterò e sconfiggerò April. Ho come la sensazione che questa sia l’unica possibilità che mi rimane per riavere indietro il mio volpino. Restando qui posso ancora avere la speranza di riabbracciarlo, dopo tutto sono un genio e sono convinto che riuscirò a trovare una soluzione"
"Non so se ti rendi conto, ma Kaede invece te ne farà del male, sarà obbligato a farlo" disse July ancora dubbioso sui motivi annunciati da Hanamichi.
"Lo so e ne soffrirà molto, per lui deve essere ancora più dura che per me questa situazione, non è più padrone del proprio corpo, ma io sarò forte anche per lui e se sarà proprio necessario risponderò ai suoi colpi. Di sicuro non voglio morire e poi siamo abituati ad azzuffarci, certe volte anche adesso nonostante ci amiamo ci viene naturale cominciare a menarci dopo tutto il nostro rapporto è iniziato proprio così" rispose Hanamichi con un sorriso nostalgico.
"Io non sono sicuro che troverai una soluzione per riaverlo indietro" continuò July.
"Io sento che la troverò, vuoi mettere in dubbio la parola di un genio" disse Hanamichi guardandolo ferocemente.
"Potrebbe essere pericoloso risvegliare i guardiani, nessuno sa in cosa consiste la prova" provò a dire July.
"Io non ho paura, se lo fa Kaede di sicuro posso farlo anch’io. Ma mi vuoi o no come guerriero?" chiese il rossino ormai al limite nel sopportare quei dubbi.
"Certo che mi fa piacere che tu diventi il mio guerriero, ma sono anche preoccupato. Però visto che sembri così sicuro accetto la tua decisione"
Dopo aver detto quelle parole July si avvicinò ad Hanamichi e lo abbracciò "So quanto ti pesi tutto questo, non devi fingere di essere più forte di quello che sei, se soffri non nasconderlo. Ti ho ingannato ma ora sono tornato ad essere il piccolo July, il tuo amico un po’ pasticcione che vuole solo dare una mano agli altri. Ti prometto che non ti mentirò più e che se avrai bisogno di me ci sarò"
Il rossino ricambiò l’abbraccio suggellando quel patto "Sei sulla buona strada per essere perdonato definitivamente, grazie July"
Nel frattempo non appena July era uscito dalla tenda Rukawa aveva potuto finalmente recuperare l’uso della parola e dei suoi movimenti.
Si era alzato dal posto in cui era ancora seduto e prendendo le spalle di April con forza facendole male le disse rabbiosamente "Perché l’hai fatto? Non volevi essere mia amica?"
La ragazza provò a divincolarsi ma la presa ferrea del volpino non le lasciava scampo, tentando di nascondere la smorfia di dolore e con voce più neutra possibile disse "Non vedo perché dovrei darti spiegazione, ti ho sempre detto che questo incontro serviva solo per ferire il tuo ragazzo in modo da farlo decidere a collaborare con July"
"Ma non potevi trovare un altro modo, adesso lui pensa che non l’ami più" disse Kaede mollando le spalle della ragazza.
"Cosa volevi picchiarlo, fargli del male, sarebbe cambiato qualcosa? Lui avrebbe pensato comunque che tu non gli volessi più bene, in questo modo se non altro fisicamente sta bene, è a pezzi solo psicologicamente ma non preoccuparti ci penserà July a tirarlo su di morale"
Kaede dimenticò il bacio e il disgusto che aveva provato nel toccare le sue labbra per concentrarsi sulle sue ultime parole "Cosa significa che July lo tirerà su di morale?" chiese poi serio.
"Mi sembra palese che July abbia un debole per il tuo ragazzo, lo si vede da come lo tratta. Quando era sulla terra aveva legato più con lui che con te, vero? E dobbiamo dire che con le sue sembianze July non è da buttare e visto come dovrebbe stare Hana-chan ora ha delle possibilità di conquistarlo anche in quel modo"
Kaede dovette ammettere con se stesso che July adesso era proprio un bel ragazzo e, poi, ripensò agli eventi sulla Terra e si July andava molto più d’accordo con Hanamichi che con lui, ma questo era naturale e non significa niente, il suo carattere chiuso gli impediva di fare molta amicizia con gli altri e quindi era inevitabile che legasse poco, per cui disse "Vuoi soltanto farmi ingelosire per avermi ai tuoi piedi. Stai usando lo stesso gioco psicologico subdolo che hai usato con Hanamichi. Ma io non ci casco"
"Allora perché non vai a vedere con i tuoi occhi. Sono convinta che approfittando della disperazione di Hanamichi, July gli avrà già messo le mani addosso abbracciandolo. Se vuoi ti permetto di andare nella tenda del tuo Do’aho e vedere la situazione ma ad un patto"
"Quale patto?" chiese Rukawa interessato.
"Se ho ragione io, se li troverai abbracciati tu tornerai immediatamente qui senza chiedere spiegazioni perché intanto lui negherebbe ogni cosa e collaborerai con me senza che io deva obbligarti ogni volta attraverso la costrizione"
"Se invece non li trovo abbracciati, cosa farai? Mi lascerai andare?" chiese Kaede prendendo al balzo la palla gettatagli.
"Si, ti lascerò tornare dal tuo Do’aho. Intanto sono sicura di non sbagliarmi. E ora vai mio giovane guerriero" disse furbescamente la ragazza.
-Rukawa sarà anche un duro- pensò April -ma è facilmente ingannabile, è naturale che il re delle Terre Roventi abbracci Hanamichi per consolarlo anche se lo fa solo per amicizia e, invece, quello stupido visto quello che gli ho detto penserà di sicuro male e finalmente anch’io avrò il mio guerriero consenziente-
Kaede accettò gli accordi e uscì dalla tenda diretto verso quella di Hanamichi e purtroppo arrivò proprio nel momento dell’abbraccio.
Il suo cuore mancò di un battito, allora la regina aveva ragione, avrebbe voluto chiedere spiegazioni ma sapeva che April aveva ragione anche su quel punto, sarebbero state inutili.
Sentì la gelosia invadergli il cuore e mentre si incamminava per tornare da April decise il da farsi. Era un uomo d’onore e, quindi, avrebbe rispettato gli accordi. Avrebbe risvegliato i guardiani, sperando di trovare una soluzione a questo casino prima di dover combattere contro il suo Do’aho, ma se ciò non fosse successo non aveva altre possibilità che lottare contro July, reo di ingannare Hanamichi e di volerglielo portare via. Di sicuro però lui se non obbligato non sarebbe mai riuscito a fare del male ad Hana-chan anche se ormai trovarsi l’uno contro l’altro sarebbe stato quasi inevitabile.
FINE CAPITOLO 4 – UNO CONTRO L’ALTRO
Kaede: Ma perché io devo essere geloso di July? Hana: Ma perché Kaede ha dovuto baciare April? Ise: Per rendere più ricca la trama? Hana e Kaede: A noi così non piace. Ise: Guarda che è peggio per voi, potrei decidere sul serio di dividervi e mettere Hana con July e Kaede con April. Hana: Non puoi farci questo. Kaede: Noi non siamo d’accordo. Ise: Ancora lamentele, ma allora volete sul serio che io vi separi. Kaede e Hana: No, ti promettiamo che non ci lamentiamo più. Ise: E’ quello che vedremo. Comunque il prossimo capitolo si intitola "Il risveglio dei primi due guardiani".
L’ANGOLO DI ISE Questa volta in questo angolino parlerò dei nomi di questa fic: Ho scelto il nome di April con lo stesso procedimento di quello di July ovvero guardando il calendario. E’ il nome di persona femminile ricavato da un mese che mi piace di più e, quindi, l’ho usato. E poi per simboleggiare la freschezza del vento per me è perfetto. Ciao. Ise Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it
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