I personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla..

Buona lettura (Spero) Ise.

 


Another country

Parte III

di Ise

 

 

CAPITOLO 3 – BREZZE MARINE

 

Kaede aprì gli occhi lentamente, aveva la mente annebbiata, non riusciva a capire dove si trovava, non riusciva a ricordare quello che era successo. C’era stata la festa per l’anniversario e per la vigilia di Natale, poi la discussione con Hanamichi in cui lui si era rifiutato di accompagnarlo fino a casa e dopo … era tutto così sfocato.

 

Richiuse gli occhi tentando di riordinare le idee, si ricordava del parco, dell’ombra, dei capelli lunghi e biondi, degli occhi blu, di una voce femminile sprezzante e arrogante.

 

Il volpino spalancò gli occhi e si sollevò a sedere sul letto di scatto mentre gli ritornava la memoria, April la regina delle Brezze Marine lo aveva rapito per portarlo ad Another Country.

 

Lo sforzo per alzarsi troppo rapidamente però gli fu fatale, sentì un dolore lancinante alla testa e istintivamente si portò entrambe le mani sul capo.

 

Cominciò a massaggiarsi le tempie e a passarsi le mani fra i capelli, così facendo si accorse che sulla nuca alla base del collo aveva una piccola protuberanza, sembrava quasi una cicatrice. Cosa gli avevano fatto?

 

Fece un paio di respiri profondi e si guardò in giro, era in una piccola stanza senza finestre, illuminata solo dalla luce che filtrava da sotto la porta, come mobilio c’era solo il letto in cui si trovava.

 

Si alzò e barcollando raggiunse la porta ma era chiusa, picchiò i pugni contro di essa per un paio di volte senza dire una parola ma non ebbe nessuna risposta.

 

Appoggiò la schiena alla porta e si lasciò cadere seduto a terra, pensando –Chissà quella pazza cosa vuole farmi, voglio tornare a casa, voglio rivedere Hanamichi, chissà come starà. Che ore saranno? Chissà se Hana ha già scoperto la mia mancanza e come l’avrà presa. Mi manca già e, poi, ci sono anche gli allenamenti di basket, non posso perderli, cosa posso fare?-

 

Si rimise in piedi e stava per ricominciare a battere sulla porta con più forza quando questa si aprì.

 

Dall’altro lato della porta apparvero due donne sulla trentina dai lunghi capelli biondi che indossavano una tuta intera azzurra.

 

Le due nuove arrivate guardarono Rukawa per alcuni secondi con sguardo penetrante ma rispettoso e, poi, sorprendendo il volpino gli si inginocchiarono davanti dicendo "Giovane guerriero, siamo felici di trovarla sveglio, la regina April vuole vederla per cui dovrebbe seguirci"

 

Kaede rimase un attimo fermo pensando al da farsi, era ovviamente su Another Country, il mondo di quella pazza di April ma anche di July, non sapeva niente di quel posto in cui si trovava, ma forse se riusciva a scappare con un po’ di ingegno e un po’ di fortuna poteva tentare di entrare in contatto con il suo piccolo amico, a proposito di misure ridotte solo i regnati le avevano? Quelle donne che aveva davanti gli sembravano proporzionatamente perfette.

 

Allontanò velocemente l’ultimo pensiero, non aveva tempo di provare curiosità per quello che lo circondava, doveva decidere se provare la fuga o meno. Se ce la faceva forse sarebbe stato salvo ma se lo beccavano cosa potevano fargli. Di sicuro non lo avrebbero ucciso almeno non subito, perché darsi il disturbo di rapirlo per poi ammazzarlo in un modo così frettoloso per cui decise che almeno un tentativo poteva provare a farlo anche se sospettava sarebbe stato inutile in quanto si trovava in un ambiente per lui completamente sconosciuto.

 

Finse di acconsentire all’invito delle due donne e quando loro si spostarono leggermente per indicargli la strada le spintonò per farle cadere a terra e corse a più non posso nella direzione opposta.

 

Percorse lo stretto corridoio senza mai voltarsi indietro mentre le urla delle donne tentavano di richiamare altre persone "Guardie, guardie il guerriero sta tentando di andarsene"

 

Al primo bivio girò a destra, poi a sinistra, non sapeva dove stava andando, tentava solo di evitare le guardie, prima o poi sarebbe ben giunto da qualche parte.

 

Ad un tratto trovò delle scale e senza pensarci due volte cominciò a scenderle. Quella discesa sembrava interminabile cominciava a sentirsi stanco, tuttavia visto che non l’avevano ancora rintracciato stringeva i denti e si obbligava a proseguire.

 

Quando finalmente raggiunse quello che sperava essere il piano terra si ritrovò davanti un giardino interno, c’erano alberi in pieno rigoglio e fiori in piena fioritura che circondavano una fontana bianca con in mezzo la statua di una donna che teneva in mano quattro sfere colorate, una verde, una azzurra, una rossa e una marrone. Da due di queste sfere esattamente da quella azzurra e da quella verde fuoriusciva un fiotto continua di limpida acqua.

 

Kaede rimase per diversi minuti incantato di fronte a quel suggestivo spettacolo, poi quando finalmente si riprese notò che di fronte a se c’era un’apertura senza porta dalla quale entrava una forte luce e si vedeva l’azzurro del cielo. –Deve essere l’uscita- pensò soddisfatto il volpino.

 

Corse in direzione di quella fessura, la oltrepassò e si bloccò in tempo, a qualche mm. da una caduta spaventosa.

 

Quello era si l’ultimo piano, ma l’intero palazzo era sollevato da terra e sotto di esso si scorgeva una cittadina che si ergeva sul mare.

 

Istintivamente il volpino portò lo sguardo verso l’alto e notò che la costruzione in cui si trovava era una specie di torre colorata di azzurro pallido lunga almeno 25 piani, poi guardò verso il basso per osservare meglio la città. C’era una zona piena di case ed erano tutte colorate di verde, azzurro o bianco e sembravano di piccole dimensioni. Dopo c’era una parte piena di alberi da frutto e al centro della cittadina c’era un parco verde con in mezzo un laghetto. Guardò in direzione del mare e vide innumerevoli barche tornare da quella che sembrava la terra ferma. Quelle imbarcazioni erano strane, erano tonde e colorate con vari colori. I lati erano bassi e si vedeva benissimo il grande movimento che c’era all’interno.

 

Il volpino era sorpreso da tutto quello che vedeva, era tutto così incredibile e, quindi, non si accorse che qualcuno gli si era avvicinato alle spalle.

 

"E’ uno spettacolo straordinario, vero?" disse una voce suadente femminile.

 

Kaede si girò velocemente e si trovò davanti una ragazza sulla ventina alta circa un metro e settanta dai lunghi capelli biondi, profondi occhi blu, incarnato pallido e lineamenti estremamente delicati. Era bellissima.

 

"Chi sei?" chiese però rimanendo completamente impassibile.

 

"La regina delle Brezze Marine, ma tu puoi chiamarmi April" disse la nuova venuta avvicinandosi al volpino.

 

Kaede era incredulo e disse "E’ impossibile"

 

"Lo so pensavi che io fossi quella pallottola che è venuta a prenderti ma non è così, la vera April è quella che hai davanti" disse la ragazza portando il suo viso molto vicino a quello di Rukawa.

 

Quest’ultimo si ritrasse di scatto facendo qualche passo indietro e cadde dal palazzo.

 

Non fece neanche in tempo ad accorgersi di quello che era caduto che un vento leggero lo avvolse riportandolo all’interno della torre. Dopo di che venne calato delicatamente vicino alla fontana, mentre April sorrideva divertita.

 

Il volpino la guardò con occhi di ghiaccio ma la ragazza non si lasciò intimorire anzi…maliziosamente disse "Cosa c’è, non sono abbastanza carina per te" poi si portò la mano sulla fronte mentre fingendo di ricordarsi qualcosa disse "Ah si è vero, tu stai insieme con un altro ragazzo, le donne non ti interessano, ma che peccato".

 

Rukawa era completamente nero, se fosse stata un uomo l’avrebbe già presa a pugni, come osava prendersi gioco di lui in quel modo.

 

"Bhe visto che ormai hai finito di guardare sia il mio palazzo che la mia capitale Airwater che ne dici di seguirmi fino ai miei appartamenti" disse April ritornando seria.

 

"Non ci penso nemmeno" disse il volpino.

 

"Vedo che continui a non capire, non puoi disobbedirmi se io ordino tu fai".

 

"Con quale diritto dici una cosa del genere?"

 

"Semplice, hai notato una piccola cicatrice sulla tua nuca? Bhe hai subito un leggero intervento, ti è stato inserito un Kolai, un piccolo marchingegno che ti obbliga ad obbedire alla mia voce quando io dico è un ordine"

 

"Non ti credo" disse Rukawa.

 

"Vuoi una prova? Bene. Io ti ordino di seguirmi" poi April si incamminò.

 

Kaede sentì il suo corpo muoversi anche se la sua volontà non voleva, passo dopo passo i suoi piedi si mossero in direzione della ragazza mentre dentro di se il volpino continuava a dare ordini al suo cervello di non farlo con scarsi risultati.

 

Fatto pochi scalini la ragazza si girò e con sorriso furbo disse "Ah dimenticavo, quando ti ordino di fare qualcosa il tuo corpo lo fa ma il tuo cervello rimane cosciente, per cui quando ti ordinerò di fare qualcosa di estremamente doloroso per te lo farai comunque ma ne soffrirai molto, non è divertente" e rise mentre ricominciava a salire le scale.

 

Kaede non sapeva più cosa fare, per la prima volta nella sua vita si sentì in trappola.

 

 

Quando giunsero nel salottino privato di April, il volpino notò che era arredato con un gusto e uno sfarzo pazzeschi, c’erano un divano e due poltrone di seta azzurra. Un tavolino che sembrava d’oro. Una libreria di mogano e un caminetto con sopra dei pesciolini di cristallo finissimo. C’erano due finestre molto spaziose aperte che facevano entrare una fresca arietta. E sulla parete di fronte molto vicini l’uno all’altro c’erano due dipinti molto strani.

 

Subito Kaede senza che nessuno gli dicesse nulla provò l’istinto di avvicinarsi ai quadri per guardarli meglio. Il primo rappresentava un ambiente sotto marino con in mezzo un’inquietante torre con un’unica piccolissima porta coma entrata, nel secondo, invece, c’era sempre quella strana torre però svolazzava nell’aria sopra un boschetto di sequoie giganti.

 

"Belli vero, sono la torre del Vento e la torre dell’Acqua, in quei posti riposano i guardiani che tu dovrai risvegliare" disse la regina avvicinandosi nuovamente di soppiatto al volpino.

 

Il volpino colpito da quelle parole guardò la regina con sguardo interrogativo.

 

Lei stavolta sorrise amichevolmente mentre diceva "Hai ragione necessiti delle spiegazioni, ma prima …" batté le mani due volte e dalla porta si affacciò un gigante alto un metro e venti con i capelli a spazzola biondi, occhi intensi blu e lineamenti da pugile professionista "Wind per favore avverti le altre guardie che il guerriero è stato ritrovato e che ora è qui con me".

 

"Si signora" disse l’energumeno inchinandosi e guardando prima April e poi Kaede con grande rispetto.

 

Quando Wind se ne fu andato April indicò con la mano una delle poltroncine a Kaede mentre lei si sedeva sul divano accavallando le sue lunghe gambe coperte solo da delle leggere calze verdi.

 

Rukawa senza bisogno di ulteriori inviti si sedette sulla poltrona.

 

"Vedi è una lunga storia che risale tanti secoli fa, hai presente la donna sulla fontana si chiamava Mistica ed è stata la maga più potente che sia mai esistita ad Another Country, è stata lei assoggettando i guardiani a darci un futuro rendendo vivibile questo posto. Non che prima non fosse stato possibile vivere qui ma a causa di un cataclisma la morfologia di questo mondo era cambiata parecchio e lei è riuscita a ripristinarla come agli albori o quasi. Ma tralasciamo le parti che a te non devono interessare, tu devi solo sapere che quando è morta la cara Mistica ha sigillato i guardiani in quattro torri, due sono quelle che hai visto nei quadri e sono nel mio territorio, le altre due sono nel territorio di Terre Roventi. Prima di morire inoltre sempre lei ha lasciato ai posteri una profezia che dice Quando nel cielo il sole si oscurerà / da un lontano mondo due giovani guerrieri arriveranno / per mezzo di loro i sigilli dei guardiani si spezzeranno / guerra vera sarà / e di due popoli ne rimarrà uno solo. E’ una bella storia vero? Io l’ho imparata quando avevo un anno e da quando ne ho avuti tre la ripeto ogni giorno aspettando con pazienza l’eclissi che avrebbe oscurato questo mondo per così potermi vendicare definitivamente. Tu Kaede Rukawa sarai il mio guerriero, mi porterai alla vittoria contro quelli delle Terre Roventi, mi regalerai su un piatto d’argento la testa di quell’imbecille di July e io finalmente sarò soddisfatta" e April cominciò a ridere.

 

"Perché proprio io?" chiese Kaede alquanto scosso anche se non lo dava a vedere.

 

"E me lo chiedi, è semplice tu sei un amico del re dei nostri avversari per cui quando ti avrà come avversario ne soffrirà molto e, poi, …"

 

"E poi?"

 

"Chi pensi sarà l’altro guerriero?" disse la ragazza con un sorriso malizioso.

 

Un lampo di sconforto passò negli occhi del volpino mentre diceva "Hanamichi"

 

"Esatto, vedervi scontrare fra voi, ingannarvi per permettere questa eventualità, July sarà emotivamente a pezzi anche ora e, quindi, posso dire che la mia vendetta è già cominciata".

 

Kaede era sconvolto, chiuse un attimo gli occhi per recuperare la sua impassibilità e poi con voce neutra chiese "Perché lo odi così tanto?"

 

"Non sarebbero affari tuoi, ma te lo dico comunque, così capirai che ho ragione, suo padre 17 anni fa ha ucciso il mio con l’inganno e dopo per ritorsione i nostri arcieri magici hanno ucciso anche il vecchio re delle Terre Roventi. Quello che ne seguì fu una strage, ma uno dei nostri uomini sopravvisse ovvero mio zio Tramontana e riferì l’accaduto al consiglio. Il padre di July che aveva organizzato l’incontro per porre fine alla guerra secolare si era preso tutti i vantaggi, dopo tutto chi avrebbe vinto avrebbe governato su entrambi i popoli. La magia non doveva essere usata ma il re delle Terre Roventi usò la polvere magica del sonno contro mio padre e un secondo dopo lo trafisse a morte. E’ stato un bastardo e io al momento dell’incoronazione ho giurato sul sangue che mi sarei vendicata sul figlio e ora ne ho la possibilità visto che l’oscuramento di Another Country avverrà fra pochi giorni" April aveva detto queste parole con rabbia dimostrando quanto quell’episodio avesse segnato la sua vita.

 

"E io e Hana cosa c’entriamo?" provò a chiedere Rukawa.

 

"Nulla e mi dispiace di avervi messo in mezzo giuro, ma purtroppo per voi quando quell’imbranato è venuto sulla terra per la prova di successione avete avuto la malsana idea di aiutarlo per cui ora visto che siete suoi amici soffrirete con lui e mi aiuterete nella vendetta" disse April con uno sguardo che sembrava triste.

 

Il volpino lo notò, ma fu solo un attimo dato che venne sostituito subito dal suo caratteristico cipiglio sprezzante.

 

Proprio in quel momento bussarono alla porta e la regina April disse "Avanti"

 

Entrò una delle donne che prima Kaede aveva spintonato, si inchinò e disse "Sua maestà, c’è un messaggio per lei da parte di Terre Roventi"

 

"Arrivo subito, Ariele" e la congedò, poi rivolgendosi a Kaede disse "Adesso devo andare un attimo di la e non so quando tornerò, intanto tu studia su questo magic book, contiene tutte le informazioni corredate da immagini che ti serviranno per diventare il mio fenomenale guerriero"

 

"Non ne ho nessuna voglia" disse Kaede reticente.

 

"Uffa ancora, non imparerai proprio mai, io ti ordino di studiare" detto questo uscì dalla porta sbattendola.

 

Kaede prese in mano quel contenitore che sembrava effettivamente un libro e anche se non voleva lo aprì. Ne uscì un’onda luminosa mentre una voce dolce diceva "Cosa vuole sapere?"

 

Il volpino dopo il primo attimo di sbigottimento disse "Voglio sapere più cose possibile sul territorio e gli usi di Brezze Marine?"

 

"Come desidera signore" poi il fascio luminoso scomparve e apparvero degli ologrammi mentre la voce cominciava a spiegare.

 

Tutto era così incredibile, ma d’altra parte era su un mondo diverso dal suo e quindi anche i libri potevano non avere pagine ma ologrammi e voci che spiegavano.

 

Era passata circa un’ora e il volpino aveva un sonno tremendo, tuttavia la costrizione lo obbligava a imparare più cose possibili che tra l’altro erano risultate molto interessanti. Aveva appreso che Another Country era diviso in due fazioni, Brezze Marini e Terre Roventi i cui abitanti si differenziavano sia nell’aspetto fisico che nei poteri magici. Mentre i secondi erano tutti mori e ricavavano il potere magico dal fuoco e dalla terra, i primi erano tutti biondi, gli occhi potevano essere o verdi o blu e usavano la magia del vento e dell’acqua. Proprio per questo le più grandi città di Brezze Marine sorgevano in mezzo al mare o vicino ai laghi.

 

Le due tribù, comunque, erano da sempre in guerra e da quello che diceva il libro erano incompatibili fra loro.

 

A parte queste poche informazioni su Terre Roventi non c’era nient’altro, per cui Kaede si concentrò per carpire più informazioni possibili sulla fazione che lo aveva catturato.

 

Le attività economiche principali del popolo che lo ospitava erano la pesca, la raccolta della frutta e piccoli lavori di artigianato.

 

Odiavano nella maniera più assoluta la terra e infatti nascondevano il colore marrone del terriccio con erba e piantando più piante possibili. Odiavano anche il fuoco e infatti si scaldavano nella stagione fredda attraverso abiti più pesanti e cumulando durante la stagione estiva il più possibile di un vento chiamato Gres, molto caldo che dopo veniva lasciato andare molto lentamente durante l’inverno.

 

Non erano molto religiosi, infatti l’unico culto esistente era quello di Mistica e dei guardiani. Il rituale più importante che avevano, invece, era quello del bagno che si effettuava ogni sera prima di andare a letto sulla chiazza d’acqua più vicina.

 

Il territorio era per due quarti formato d’acqua, per un quarto da pianure costellate da grandi montagne che quasi toccavano il cielo ricoperte da conifere e per l’altro quarto era desertico, a sud dove confinava con Torre Roventi. In quel deserto però nessuna delle due tribù poteva usare la magia perché il sole e il forte vento che soffiava creavano delle onde in grado di respingere ogni potere magico.

 

Aveva scoperto che la popolazione di Brezze Marine era in calo, la mortalità maschile era altissima a causa di incidenti non tanto gravi ma che bastavano per provare in maniera perenne il corpo già disabilitato degli uomini del popolo. Cosa il libro intendeva per disabilitazione il volpino non era riuscito a capirlo.

 

La mortalità femminile invece era abbastanza bassa, le donne raggiungevano quasi tutte la vecchiaia e c’erano pochi casi di morte per parto. L’ultimo riscontrato era quello della madre di April. Kaede non poté non provare un sentimento di pena per la ragazza mentre apprendeva questa notizia, sia suo padre che sua madre non avevano potuto crescerla, era diventata grande da sola con il peso di un regno alle spalle. Queste cose potevano rendere duri e arroganti chiunque.

 

Era riuscito ad indagare anche su quello che era successo 17 anni fa, aveva scoperto che anche per quelli delle Terre Roventi, c’era stato un superstite che aveva raccontato una storia completamente diversa, maggiori particolari non gli era stato possibile averli.

 

Aveva ricavato poche informazioni su quello che si presumeva dovesse fare ovvero liberare i famosi guardiani, nessuno sapeva esattamente cosa fossero questi guardiani si sapeva solo che presiedevano gli elementi e che la famosa Mistica li aveva prima assoggettati al suo potere e, poi, sigillati nelle quattro Torri. La Torre del Vento si trovava a pochi km. dal deserto di confine mentre quella dell’Acqua era poco distante dalla capitale Airwater, la più grande e florida città di Brezze Marine.

 

Aveva allora tentato di trovare informazioni su Mistica ma su quel libro non c’erano.

 

Mentre studiava comunque Kaede aveva avuto modo di pensare anche ad altre cose, ad esempio a quello che April aveva detto di July e di Hanamichi. Non poteva e non voleva credere che July potesse ingannare Hanamichi e portarlo la, facendolo diventare l’altro guerriero quando sapeva che avrebbero dovuto trovarsi come avversari. Gli sembrava tutto ancora così difficile da accettare, trovarsi in un altro mondo, essere obbligato a fare cose che non voleva, finire in mezzo ad una guerra che non sentiva sua, risvegliare dei guardiani che nessuno sapeva cosa fossero esattamente, era tutto così assurdo eppure così reale. E se sul serio avesse dovuto trovarsi davanti ad Hana-chan come nemico, cosa avrebbe fatto? Quell’arpia lo avrebbe obbligato a combattere contro di lui anche se il suo cuore ne sarebbe venuto fuori dilaniato. E se lo avesse ferito o peggio se lo avesse ucciso, sarebbe morto anche lui ne era convinto, non poteva più vivere senza il suo grande amore. Quell’amore che era convinto sarebbe durato tutta la vita perché erano nati per stare insieme e in quei tre mesi lo aveva capito. Non gli importava più se ad Hana ci avrebbero voluti altri tre mesi per decidersi di fare l’amore con lui, l’importante era ritornare a stare insieme. July e April non potevano separarli. A proposito chissà com’era adesso July , anche lui doveva aver assunto il suo vero aspetto.

 

Si rivolse al libro e disse "Voglio vedere il vero volto di July il…" non riuscì a dire altro perché il magic book esplose, lasciando sbigottito Kaede.

 

Proprio in quel momento la porta della stanza si aprì facendo entrare April.

 

Notò subito che fine aveva fatto il libro e sorridendo disse "Hai provato a chiedere di July?"

 

Il volpino non rispose si limitò a guardarla in cagnesco.

 

La regina sorrise "E’ meglio se non ci provi più, qui nessuno può nominare quel cretino se non io, se no si rischia la pena di morte" si sedette sul divano e allargando il sorriso disse "Ho buone notizie per te, presto potrai rivedere July e anche il tuo ragazzo, come previsto è stato portato ad Another Country"

 

"Spiegati meglio?" disse Kaede teso.

 

"Semplice il caro July mi ha chiesto un incontro per trattare la tua liberazione ovviamente questa è una scusa, in verità vuole che io ti ordini di trattare male il tuo fidanzato così lui si decida di aiutare Terre Roventi anche senza bisogno di costrizioni. Io ho accettato l’incontro e credo che accontenterò l’imbecille"

 

"Quando?" chiese Rukawa in un soffio.

 

"Fra due giorni lungo il confine sud e visto che ci vuole un giorno per arrivarci, ho già dato ordini per i preparativi, domani all’alba si parte ma ora abbiamo davanti un altro paio di orette prima di mangiare ed andare a dormire e voglio che tu mi racconti tutti i particolari su Hana-chan, vi chiamate così in Giappone quando si è in confidenza, vero?"

 

Rukawa però non parlò, non voleva darle modo di scoprire i punti deboli del suo Do’aho.

 

"Dimenticavo che quando ho preso informazioni su di te, ho scoperto che sei di poche parole, ma io ho il rimedio, quello di prima era un ordine per cui comincia a parlare"

 

Kaede provò a resistere tenendo serrate le labbra, ma dopo un paio di minuti la sua volontà si piegò nuovamente a quella di April e cominciò a raccontarle tutto quello che sapeva sul rossino.

 

Gli raccontò di come si erano conosciuti, dei cinquanta rifiuti, di come si erano messi insieme, dei loro soprannomi unici ovvero Do’aho e Kitsune, dei tre mesi trascorsi come fidanzati, del rifiuto di Hana a fare l’amore con lui, del suo carattere che sembrava forte quando in verità molto spesso era fragile. Non aveva mai parlato tanto in vita sua, ma nonostante l’obbligo le parole che gli uscivano era d’amore e non di odio. Quelli erano i suoi ricordi più preziosi e soffriva nel condividerli con una che voleva solo usarli per fare del male alla persona che amava di più al mondo.

 

Quando finì April sembrava soddisfatta mentre diceva "Bene, credo che queste informazioni mi torneranno molto utili quando dovremo combattere contro il Do’aho, non ti dispiace se lo chiamo così anch’io vero?"

 

Rukawa non le rispose, stava troppo male per farlo, ma la guardò con occhi colmi di odio.

 

Al che lei sorprendendolo si avvicinò con occhi triste e disse "Non credere che a me piaccia tutto questo, vi sono praticamente costretta, in guerra i sentimenti personali non contano mai ricordatelo" poi ritornò la ragazza arrogante che il volpino aveva conosciuto mentre diceva "Ora ti farò accompagnare nella stanza dove eri prima, li mangerai e poi dormirai, domani devi essere in forze"

 

Kaede seguì le guardie che lo stavano accompagnando un po’ confuso, quel cambio repentino in April e quelle parole lo avevano molto colpito, in verità chi era la vera regina delle Brezze Marine? Chi era che conduceva il gioco che stava portando tutti alla guerra totale? Non riusciva a capirlo.

 

Arrivato nella cameretta, mangiucchiò i frutti e il pesce che gli erano stati dati e poi si addormentò sognando il suo Hanamichi.

 

FINE CAPITOLO 3 – BREZZE MARINE

 

Kaede: Ise, ma io non ti sto simpatico?

Ise: Si, perché?

Kaede: Perché quella donna può obbligarmi a fare tutto quello che vuole? Perché devo essere cosciente quando faccio quelle cose? E soprattutto perché io e Hana non ci siamo ancora ricongiunti?

Ise: Come perché? Non trovi tutto ciò romantico.

Kaede: Noi, io voglio il mio Hana

Hana: E io il mio Kaede.

Ise: Bhe la prossima volta vi incontrerete, contenti?

Hana e Kaede si baciano e si abbracciano urlando: Si

Ise sottovoce: Se fossi in loro non sarei così contento, visto che il prossimo capitolo si intitola "Uno contro l’altro".

Kaede: Cos’hai da parlare sottovoce?

Ise sorriso angelico: Niente, sai che a volte sono un po’ matta e mi piace parlare da sola.

 

 

L’ANGOLO DI ISE

Questa volta in questo angolino parlerò dei nomi di questa fic:

Il nome di Brezze Marine è nato per lo stesso motivo di quello di Terre Roventi, mi serviva un nome con il vento e l’acqua e subito mi è venuto in mente questo. Anche i nomi degli abitanti e delle città sono legati a questi elementi proprio come per l’altro popolo.

Per il momento è tutto.

Vi saluto. Ise.

Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it

 


 

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