I personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla..

Buona lettura (Spero) Ise.


 

Another country

Parte II

di Ise

 

CAPITOLO 2 – TERRE ROVENTI

 

Hanamichi cadde rovinosamente a terra a pancia all’ingiù sul selciato di un grande e imponente palazzo. -Sembra il castello di una fiaba- questo fu il suo primo pensiero. Era enorme e tutto colorato di rosso. Aveva due torri sui lati che però finivano con delle cupole. Il bordo alto della parte portante centrale era decorato con strani simboli e all’estrema sinistra c’era una bandiera rossa e marrone.

 

Provò a rialzarsi ma un grosso peso sulla schiena glielo impediva "July" urlò "Alzati, mi stai facendo male".

 

Il peso scomparve e Hanamichi poté finalmente ritornare in piedi, ma quando si girò per guardare il suo piccolo amico e chiedere spiegazioni rimase a bocca aperta.

 

Di fronte a lui c’era un ragazzo alto più di due metri, con i capelli a caschetto neri e gli occhi scuri profondi.

 

"Tu chi sei?" disse il rossino cominciando a riprendersi dalla sorpresa.

 

L’altro ragazzo sorrise mentre diceva "Come chi sono? Non mi riconosci, sono July"

 

"Non è possibile" disse il rossino spalancando gli occhi sproporzionatamente e aiutandosi con le mani cominciò a descrivere come doveva essere il vero July "Tu dovresti essere alto così, grosso così, dovresti avere una testa molto grande rispetto al corpo e, invece, sei tutto il contrario"

 

"Capisco la tua incredulità ma sono proprio July, vedi l’aspetto con cui mi conosci è quello che ho quando sono nel tuo mondo, il mio fisico si riduce ma i miei poteri intrinseci si rafforzano. Quando torno qui, però, il mio aspetto ritorna alla normalità. Il vero July è il bel ragazzo che hai davanti" disse July ridendo e pavoneggiandosi un po’.

 

Hanamichi era ancora confuso ma non poteva che credergli, in quanto non aveva nessun motivo per mentirgli. Inoltre, aveva qualcosa di più urgente da fare per cui disse "Ok, va bene a dopo le spiegazioni, adesso dobbiamo salvare Kaede" e si incamminò verso una direzione a caso in quanto non sapeva dove andare.

 

July gli afferrò un braccio per bloccarlo mentre gli diceva "Per il momento è impossibile".

 

"Come è impossibile? Io sono venuto qui solo per questo" disse furente il rossino guardando il suo interlocutore negli occhi.

 

"Lo so ma se stai un po’ calmo ti spiego tutto, intanto vieni con me dentro al palazzo" e così dicendo gli fece strada.

 

La testa rossa nonostante non ne avesse molta voglia si decise di seguirlo.

 

Il palazzo era enorme e sontuoso, i corridoi sembravano infiniti e ogni parete era dipinta da meravigliosi arazzi che sembravano descrivere un’unica storia, c’era una donna che sembrava una maga che sottometteva dei colossi e li usava per il bene del popolo. Hanamichi era scosso, quel posto lo metteva in soggezione.

 

July invece sembrava a proprio agio, ma dopotutto pensò il rossino questa era casa sua e non poteva essere altrimenti.

 

Durante il tragitto non incontrarono nessuno, sembrava che fossero gli unici esseri viventi del posto e la cosa fece un po’ rabbrividire Hanamichi.

 

Ad un tratto July si fermò davanti ad una porta, la aprì e sorridendo si fece da parte per far passare per primo il suo compagno "Entra pure, questo è il mio salottino privato, in questa parte del palazzo circola poca gente perché è la mia ala personale, dove posso avere la mia privacy"

 

Hanamichi entrò e notò che la stanza era arredata con sobrietà, era un luogo molto intimo. Al centro c’erano due poltrone, un divano entrambi rossi e un tavolino basso. Sul lato sinistro c’era un piccolo caminetto e su quello destro una libreria ripiena di libri. A fianco di questa c’era un dipinto, così come sulla parete davanti. C’era un’unica finestra molto ampia di fronte a lui e nient’altro. Visto che era il salottino del principe, no un momento del re, visto che aveva realizzato il desiderio doveva essere stato incoronato aveva pensato di trovarlo più pomposo.

 

La sua analisi venne interrotta da July "Hanamichi ti lascio un momento qui da solo, intanto accomodati pure e fa come se fosse a casa tua".

 

"Dove vai?" chiese il rossino indispettito.

 

"A parlare come il mio più fidato consigliere, devo parlargli di Kaede e pensare ad un modo per averlo indietro".

 

"Io voglio sapere come stanno le cose per cui vengo con te"

 

"No, è meglio di no, ti prometto che al mio ritorno ti spiegherò tutto e ti porterò a fare un giro per la mia capitale Raysun così per farti rilassare un po’, ma per il momento ti prego di aspettarmi qui"

 

"Io non voglio rilassarmi, io voglio Kaede" disse il rossino rabbioso.

 

"Lo so, ma fidati di me, per il momento tu non puoi fare niente. Sai che farei di tutto per rivedervi insieme, dopotutto se non fosse stato per me ora non sareste una coppia"

 

Hanamichi si lasciò cadere su una poltrona rattristato dal fatto che non poteva essere utile in quel momento alla persona che più amava al mondo, intanto July rispettando il suo dolore uscì dalla stanza senza più una parola.

 

 

July si trasportò usando la magia nella sala del consiglio dove sapeva avrebbe trovato Summer, dopo aver salutato gli altri anziani, fece segno all’ex reggente di seguirlo e questi obbedì subito con un inchino.

 

Fu subito il re a rompere il ghiaccio dicendo "Voglio che lei mandi un messaggero nella capitale delle Brezze Marine per la regina April"

 

Summer non disse niente ma lo guardò con aria interrogativa per avere maggiori informazioni.

 

L’altro lo capì e disse "April ha rapito uno dei miei ex protetti Kaede e l’ha portato qui ad Another Country, quasi sicuramente vuole farlo diventare il suo guerriero e fargli dissigillare i guardiani che sono nel suo territorio, io ho portato qui l’altro mio amico terrestre Hanamichi non dicendogli niente della situazione critica in cui ci troviamo. So che quasi sicuramente sarà inutile ma Hana e Kaede sono miei amici e non voglio che soffrano scontrandosi l’uno con l’altro. Voglio almeno fare un tentativo di risolvere questa crisi diplomaticamente"

 

"Ho capito, ma lei, sua altezza, sa che April la odia e se ha rapito questo ragazzo è solo per farle un dispetto"

 

"Lo so Summer, mi odia a causa di quello che è successo fra i nostri padri, ma devo comunque tentare il tutto per tutto prima di far soffrire i miei amici, così il mio cuore sarà più leggero e poi…" July disse questa frase tristemente.

 

"E poi?" ripeté Summer in attesa.

 

"April avrà quasi sicuramente messo una costrizione a Kaede, gli farà fare quello che vuole e sicuramente lo manovrerà in modo di comportarsi male non solo nei miei confronti ma anche con Hanamichi, questo potrebbe aiutare il nostro progetto. Hana non sa della costrizione, ferito potrebbe decidere di aiutarci di sua spontanea volontà" July aveva detto tutto ciò con tono freddo e sguardo impenetrabile.

 

"Mi dispiace che sia costretto ad ingannare quel suo amico ma è il suo dovere"

 

"Si è il mio dovere di re"

 

"Manderò subito qualcuno dalla regina April per fissare un incontro su territorio neutro fra un paio di giorni"

 

"Grazie Summer, io adesso vado in giro per la città con Hanamichi in modo da distrarlo un pò, non appena avrai notizie avvisami".

 

"Certamente, sua maestà".

 

Poi, si separarono.

 

July non usò la magia per andare nelle sue stanze, aveva bisogno di pensare e camminare lo avrebbe aiutato. Si sentiva un bastardo, i suoi due amici terrestri quando lui era rimasto sulla Terra lo avevano trattato bene e insieme si erano divertiti, certo c’erano stati degli alti e dei bassi ma nel complesso il loro era stato un bel rapporto. Grazie a loro era diventato re e aveva capito molte cose sulla vita e, ora, lui li stava tradendo. Kaede per colpa sua era in mano ad April e chissà cosa gli avrebbe fatto e Hanamichi era li al castello ignaro di quello che sarebbe potuto succedere. Se non avesse trovato una soluzione pacifica fra pochi giorni ci sarebbe stata l’eclissi con il prolungamento dell’oscurità per una settimana, nella quale avrebbero dovuto risvegliare i guardiani. E poi, ci sarebbe stata la resa dei conti, uno dei suo protetti avrebbe potuto perdere la vita se non entrambi e la cosa più tragica era che forse si sarebbero uccisi a vicenda. Tuttavia non poteva esimersi da portare a termini i suoi piani, stava ingannando il rossino ma lo faceva per il suo popolo. E se Hanamichi non avesse voluto comunque aiutarlo, cosa avrebbe fatto? Avrebbe avuto la forza di andare fino in fondo e costringerlo, a quel pensiero un brivido gli percorse la schiena. Non voleva pensarci, in quel momento odiò la profezia di Mistica, odiò suo padre e quello che era successo 17 anni fa, odio il suo popolo e soprattutto odiò se stesso e il suo ruolo di re.

 

Mentre camminava sul suo volto era dipinta una smorfia di disgusto, ma quando arrivò davanti alla porta del salottino dove l’attendeva Sakuragi scomparve, doveva ritornare ad essere il solito July, doveva recitare la sua parte.

 

 

Hanamichi non appena July se ne era andato dalla stanza, si era alzato e si era avvicinato alla finestra, forse guardare il panorama l’ho avrebbe aiutato a sentirsi meglio, ma non fu così.

 

Il palazzo era circondato da alte mura che impedivano la visione della famosa capitale e i giardini se così si potevano chiamare erano parecchio brulli. C’era poca vegetazione e le uniche piante che vedeva erano grasse ovvero piante che necessitavano di poca acqua per vivere. L’erba era pressoché inesistente, solo poche chiazze qua e la, il terreno era completamente allo scoperto e sembrava molto secco, forse erano in un periodo di siccità in effetti faceva molto caldo. Era proprio uno spettacolo triste.

 

Il rossino ancora più depresso si allontanò dalla finestra e guardò i libri della libreria, era incredibile ma riusciva a leggere i titoli anche se erano scritti in una strana lingua. A pensarci bene riusciva a comunicare benissimo anche con July, e si che doveva parlare un’altra lingua, forse era frutto della sua magia. Glielo avrebbe chiesto più tardi.

 

Poi, si soffermò a fissare i dipinti, erano molti strani.

 

Uno rappresentava un vulcano e l’altro una zona desertica, la cosa più incredibile era che in entrambi c’era una costruzione alquanto sinistra e posizionata in un posto assurdo. Sembravano due torri nere, erano senza finestre e avevano un’unica porta striminzita come entrata. Sul primo dipinto quello del vulcano era posizionata proprio al centro del cono, in mezzo alla lava, ma come faceva a rimanere in quel posto? O era frutto della fantasia dell’autore oppure con l’aiuto della magia doveva volare. Sul secondo dipinto, invece, la stessa torre per tutti i tre lati escluso l’entrata era completamente coperta dalla sabbia. Perché solo un lato era libero e gli altri no? Boh, non riusciva a capirlo.

 

Quei quadri erano alquanto strani, non gli piacevano nemmeno un po’ eppure se ne sentiva anche tanto attratto, continuava a guardarli con un misto tra angoscia e eccitazione fino a quando dalle labbra non gli sfuggirono queste parole "Inquietanti".

 

"Cosa è inquietante?" chiese July entrando proprio in quel momento dalla porta.

 

Il rossino si voltò verso il re delle Terre Roventi e con ansia disse "Niente di importante, stavo solo guardando questi dipinti".

 

"La Torre del fuoco e la Torre della terra, i luoghi dove riposano i due guardiani di questi elementi" disse saccentemente July.

 

"I guardiani? Cosa sono?" chiese curioso il rossino.

 

"C’è una leggenda da queste parti che riguarda i guardiani e la maga che prima li ha assoggettati e poi li ha sigillati"

 

"E’ quella degli arazzi qua fuori?"

 

"Si, è proprio lei e sempre secondo la leggenda quelli sono i posti in cui ora riposano i guardiani in attesa di essere risvegliati, ma basta parlare di queste cose che per ora non sono importanti, te le racconterò al momento opportuno, piuttosto per Kaede …" disse July cambiando discorso in quanto per il momento aveva deciso di lasciare Hanamichi all’oscuro del suo compito.

 

"Si" disse il rossino super interessato.

 

"Ho mandato un messaggero da April per avere un incontro con lei, spero di trovare un accordo per la liberazione di Kaede"

 

"Davvero? E quando?" disse la testa rossa agitata.

 

"Dobbiamo aspettare la risposta di April, comunque se va tutto bene fra un paio di giorni potrai riabbracciarlo, sei contento?" disse July sorridendo dolcemente.

 

"Già due giorni mi sembrano un’eternità, mi manca così tanto, da quando stiamo insieme non ci siamo separati mai per più di otto ore e sempre e solo di sera. Ma se questo è l’unico modo per riaverlo aspetterò pazientemente, ma adesso voglio delle spiegazioni, perché lo ha rapito?"

 

"Ti racconterò tutto, Hanamichi non preoccuparti ma lo farò mentre ti mostrerò Raysun, mettiti questo per nascondere i tuoi capelli" e nelle sue mani apparve un drappo fucsia.

 

"E perché scusa?" disse sorpreso il rossino mentre prendeva in mano quel pezzo di tessuto.

 

"Lo capirai quando usciamo da qui, ora mettitelo e basta"

 

Hanamichi obbedì anche se di mala voglia, odiava prendere ordini e July gliene stava dando anche fin troppi, come osava quell’energumeno, si ormai era così alto da poterlo definire così, trattare il quel modo il genio, se acconsentiva a quei suoi capricci era solo perché rivoleva Kaede e purtroppo dipendeva da lui.

 

Quando Hanamichi ebbe finito di mettersi quel drappo sui capelli e non li si vedeva più, July batté le mani e si ritrovarono a bordo di una specie di carrozza scoperta fuori dalle mura del palazzo Quel mezzo di trasporto però non aveva i cavalli che lo spingeva ma bensì volava senza l’aiuto di nessuno.

 

Sakuragi sorpreso si guardò attorno, dunque era quella Raysun.

 

Sembrava un agglomerato urbano, c’erano tantissime case tutte attaccate l’una all’altra e colorate in modo diverso con il rosso, giallo, fucsia, marrone, ecc. tutti colori comunque caldi e allegri.

 

"Questa è la parte notte della città e ne è anche la periferia, in queste case gli abitanti ci vengono solo a dormire" spiegò July "Lo so questo posto è un po’ monotono ma ho scelto di iniziare da qua per darci il tempo di parlare di quello che vuoi sapere. Nel frattempo ci dirigeremo al reparto giorno vedrai ti piacerà, il centro della città oggi è piena di vita in quanto c’è il mercato"

 

Hanamichi guardò il suo interlocutore e sedutosi meglio nella "carrozza" aspettò che l’altro si decidesse a parlare.

 

"Tu vuoi sapere il motivo per cui April mi odia, è semplice mio padre ha ucciso il suo.Diciassette anni fa c’è stato un duello con la spada fra i due regnanti delle tribù per stabilire quale regno era il più forte e avrebbe dominato l’altro. Era stato mio padre a lanciare tale sfida e il padre di April aveva accettato. Secondo la nostra versione mio padre vinse e uccise l’allora re delle Brezze Marine, dopo di ciò però gli arcieri avversari scoccarono le loro frecce magiche contro mio padre uccidendolo a sua volta perché non volevano accettare la sconfitta e, in seguito, a questo ci fu una strage. Secondo la versione delle Brezze Marine invece mio padre uccise il padre di April con l’inganno e la ritorsione degli arcieri fu lecita. Alla battaglia sopravvissero solo due uomini uno per noi e uno per loro che raccontarono queste versioni della storia".

 

"E qual è la versione giusta?" chiese il rossino incuriosito.

 

"L’uomo che è sopravvissuto per la nostra tribù, io lo conosco bene in quanto è la persona che mi ha cresciuto e che ha occupato il posto di reggente fino alla mia incoronazione, è una persona onesta, non avrebbe mai potuto mentire su una cosa del genere per cui la versione vera non può che essere la nostra, tuttavia April crede nella sua e quando è salita al trono succedendo a suo padre nonostante avesse solo tre anni ha giurato con il sangue che avrebbe vendicato l’inganno e l’omicidio di suo padre su di me"

 

"E cosa c’entra Kaede in tutto questo?"

 

"Lei sa della prova di Terre Roventi per la successione al trono e sa anche che io avevo legato molto con i mie protetti, ha rapito lui perché sapeva che mi era caro e ora vuole usarlo contro di me perché così la sua vendetta sarà più dolce"

 

Hanamichi abbassò gli occhi senza parlare, sembrava intenzionato a non chiedere più niente e July tirò un sospiro di sollievo interiore poiché se gli avesse chiesto in che modo intendeva usare Rukawa lui non avrebbe saputo cosa rispondere senza dire la verità.

 

July aveva alzato la mano per far andare più veloce la "carrozza" in modo da raggiungere più in fretta la loro destinazione quando Hanamichi rialzò lo sguardo e con gli occhi lucidi disse "Pensi che se io fossi andato a casa con Kaede le cose sarebbero cambiate?"

 

"Non lo so, forse" July riuscì a dire e intanto pensava –Non credo, voleva rapire solo uno di voi per ferirmi maggiormente, per vedere se avrei avuto il coraggio di ingannare l’altro e portarlo qui perché sapeva che questo mi avrebbe fatto soffrire-

 

Hanamichi nell’udire quelle parole si prese la testa tra le mani e cominciò a piangere, si sentiva in colpa se non fosse stato così vigliacco, se lo avesse accontentato subito nei suoi desideri ora nel bene o nel male sarebbe stato con il suo volpino e invece…

 

Due forti braccia lo strinsero per consolarlo, July lo stava abbracciando e il rossino ricambiando la stretta si lasciò andare ad un pianto ancora più disperato.

 

July dopo un po’ gli disse dolcemente "Su fatti coraggio vedrai che andrà tutto bene".

 

Hanamichi come scosso da quelle parole si separò dall’altro e asciugandosi le lacrime con le mani disse "Si, devo essere forte, dopo tutto sono un genio e troverò una soluzione, di sicuro fra due giorni potrò riabbracciare Kaede e insieme torneremo a Kanagawa"

 

"Bravo, è così che si parla" disse July sorridente.

 

Dopo rimasero in silenzio per alcuni minuti fino a quando Hanamichi titubante disse "Senti July c’è una cosa che vorrei chiederti, ma non so se posso"

 

"Dimmi" disse July rassicurandolo.

 

"Prima hai parlato di tuo padre, e tua madre?"

 

July si rattristò "E’ morta dandomi alla luce e ormai succede sempre più spesso questo, di anno in anno le nostre donne si indeboliscono sempre di più e noi diventiamo sempre meno, ma basta parlare di cose tristi hai altro da chiedermi qualcosa sul mio mondo, qualcosa di più allegro"

 

Hanamichi corrugò la fronte per pensare, poi ad un tratto il suo sguardo si distese e disse "Si, c’è qualcosa che mi è venuto in mente, siamo partiti di notte e siamo arrivati di giorno perché?"

 

"Quando noi abitanti di Another Country viaggiamo da un mondo all’altro, attraversiamo anche delle stringhe temporali, io ho tentato di seguire quella di April per cui siamo arrivati nel pomeriggio del giorno dopo di quello che siamo partiti"

 

"E pechè non ho sonno?"

 

"Perché i nostri corpi si sono adattati, è come se fossimo il July e l’Hanamichi del pomeriggio, quelli che hanno dormito per tutta la notte e trascorso a bighellonare tutto il mattino, anche se non abbiamo dormito è come se lo avessimo fatto"

 

"E’ per questo che riesco a leggere anche la vostra scrittura?"

 

"Esattamente, il tuo corpo e la tua mente si sono adattati a questo mondo come io faccio con il tuo quando vengo sulla Terra, solo che mi sembra che per voi vada meglio visto che mantenete le vostre sembianze"

 

"Come sembra?"

 

"E’ la prima volta che un terrestre viene su Another Country, quindi non sapevo cosa aspettarmi?"

 

"Ma io sono il genio Sakuragi è normale che mantenga il mio corpo, ne dubitavi?" disse il rossino ridacchiando.

 

"Certo che no" rispose July contento che Hanamichi fosse ritornato di buon umore, poi, si voltò "Ecco siamo quasi arrivati, quello è il parco" e lo indicò con un dito.

 

Hanamichi fissò il luogo indicato dall’altro e rimase interdetto, come potevano chiamare quel posto parco, il terreno era brullo, non c’erano alberi e le uniche piante esistenti erano cactus "Ma siete in un periodo di siccità?" allora chiese.

 

"Si fortunatamente" rispose July sorridendo.

 

"Come fortunatamente?" chiese il rossino sempre più sorpreso.

 

"E’ vero non te l’ho ancora spiegato e, quindi, non puoi capire. Noi delle Terre Roventi prendiamo il nostro potere magico dai guardiani del Fuoco e della Terra, per cui viviamo bene solo quando stiamo vicino a uno di questi elementi, odiamo nella maniera più categorica l’acqua e il vento, sono i nostri nemici naturali, invece per quelli delle Brezze Marine è il contrario. Ovviamente in un periodo di siccità noi siamo i più forti"

 

"E come vivete senza bere?"

 

"Il nostro organismo è simile a quello umano ma non uguale per cui necessitiamo di meno acqua per vivere e, quindi, ci basta quella che ricaviamo dai frutti della terra che mangiamo"

 

"E per il bagno?"

 

"Non siamo sporchi, abbiamo un particolare tipo di fiore l’okampa che ci pulisce dalle sporcizie quando lo strofiniamo sul nostro corpo. Ecco siamo arrivati" urlò July battendo le mani per fermare la "carrozza".

 

La prima espressione che sovvenne alla mente di Hanamichi fu –E’ meraviglioso- quel posto pullulava di vita, c’erano tantissime bancarelle colorate e stand gastronomici dove la gente mangiava: La seconda espressione che disse anche ad alta voce invece fu "Ma avete tutti i capelli neri?"

 

July sorrise e disse "Sì ed è per questo che ti ho fatto nascondere i tuoi, noi delle Terre Roventi abbiamo un solo tipo di colore per i capelli ovvero il nero e due per gli occhi il nero e il castano e come avrai notato tutti abbiamo una carnagione scura. Questa è un’altra cosa che ci distingue dai Brezze Marine loro sono il contrario di noi anche in questo, siamo completamente incompatibili ed è per questo che viviamo separati e siamo in guerra. Tutto ciò noi lo apprendiamo a scuola quando siamo ancora molto piccoli" poi non poté aggiungere altro in quanto un signore molto corpulento sulla trentina si era avvicinato a loro e con tono cortese inginocchiandosi aveva detto "Sua altezza, a cosa dobbiamo questo piacere?"

 

"Questo mio amico è qui in visita dalla provincia e mi sembrava carino mostrargli il nostro mercato" dopo si rivolse ad Hanamichi dicendo "Hanamichi questo è mio cugino Earth, Earth questo è Hanamichi".

 

Earth alzò il capo e salutò il rossino "Benvenuto al mercato di Raysun, spero ti divertirai?"

 

"Grazie" disse il rossino con un semplice gesto del capo.

 

"Andiamo a divertirci" disse July afferrando le mani di entrambi, anche se era il re sembrava che per lui fosse normale interagire così apertamente con il suo popolo e, infatti, conosceva molto gente. July era proprio un tipo da compagnia, un gran simpaticone.

 

Ben presto Hanamichi si trovò invischiato in quel mercatino che sembrava più una festa di paese.

 

Le bancarelle contenevano tantissime cose strane, da utensili pregiati a vasellame colorato, da vestiti semplici a abiti più raffinati. Quando vide i vestiti Hanamichi si guardò e notò che non indossava il vestito per la festa di ieri ma bensì un paio di pantaloni di tela e una casacca lunga, prima non ci aveva fatto caso ma come aveva fatto a cambiarsi. Lo chiese a July e questi ridendo disse che era stato lui, appena arrivati ad Another Country mentre erano ancora distesi a terra, aveva usato la magia per dargli degli abiti più consoni. Il rossino era esterrefatto.

 

Per Hanamichi era tutto così nuovo e divertente che riuscì per un attimo a dimenticare i suoi problemi.

 

July comprò parecchie cose e lui gli diede una mano a scegliere in base al colore nonostante non capisse a cosa servivano quegli oggetti.

 

Ad un tratto si trovò pure catapultato in una danza con una ragazza della città, una danza frenetica dal ritmo veloce e intenso.

 

Quando fu buio lui, July e Earth si sedettero ad un tavolo per cenare e allora Hanamichi ricordò di nuovo tutto, il cibo era ottimo e si era anche divertito ma era sicuro che con Kaede avrebbe goduto quella festa molto di più, per cui il suo volto si rattristò.

 

July se ne accorse e gli disse "Sei stanco, vuoi che torniamo al palazzo?".

 

Hanamichi fece un sorriso stanco e disse "Si, è meglio"

 

Salutarono tutti e salirono sulla "carrozza", July sta volta le fece sorvolare la città in modo da far vedere al suo ospite un panorama aereo.

 

Hanamichi si sporse con la testa per guardare e dovette ammettere che con le luci accese Raysun dall’alto era davvero un incanto eppure sentiva già la mancanza di Kanagawa e soprattutto di tutto quello che faceva con Kaede, quanto avrebbe voluto averlo con se per poterlo stringere e perdersi nei suoi occhi azzurri.

 

Per distrarsi provò a parlare con July "Fanno ogni giorno un mercato del genere?"

 

"No, solo al giovedì, negli altri giorni gli uomini lavorano sui campi vicini o fanno gli artigiani, le donne fanno le sarte e i bambini stanno a scuola"

 

Poi calò di nuovo il silenzio in quanto Hanamichi non sapeva più cosa chiedere che non riguardasse il suo amore rapito.

 

Il ritorno fu più veloce dell’andata e nel giro di una mezz’oretta erano già al palazzo.

 

Quando scesero furono accolti da un signore distinto e di una certa età che si avvicinò al re dicendo "Sua maestà, abbiamo ricevuto pochi minuti fa la risposta della regina April, ha acconsentito di incontrarvi".

 

"Davvero? E che posto neutro ha scelto?" disse July serio.

 

"Il confine nord, signore"

 

"Bella scelta" disse sarcasticamente July "In quel posto non si possono usare i poteri magici quindi non ci si può teletrasportare, e visto che è a un giorno da qui non abbiamo tempo da perdere, fate preparare una carovana partiremo domani mattina all’alba".

 

Hanamichi era rimasto ad ascoltare attentamente e a quel punto intervenne "Vuol dire che andremo da Kaede?"

 

"Si, Hanamichi, il primo passo è stato fatto e vedrai che tutto si risolverà per il meglio" disse July con uno sorriso triste e infatti dentro di se pensò –Quando l’incontrerai forse soffrirai e mi dispiace visto che adesso sembri così allegro solo per il fatto che c’è una speranza di vederlo-

 

July, poi, continuò "Che maleducato che sono, Hanamichi questo è Summer il mio tutore e più fidato consigliere, Summer questo è Hanamichi"

 

"Il guerr…" stava per dire Summer ma July gli bloccò le ultime sillabe in gola gelandolo con lo sguardo.

 

Summer allora disse "Piacere di conoscerti, gli amici del mio signore sono anche mie amici" e si inchinò.

 

Hanamichi ricambiò l’inchino dicendo "Anche per me è lo stesso" era al settimo cielo per il prossimo incontro con il suo adorato volpino e, quindi, si sentiva propenso ad essere gentile con tutti.

 

"Adesso è meglio se andiamo a letto Hanamichi, domani ci aspetta un lungo viaggio, vieni ti faccio vedere la tua stanza" disse July incamminando per il corridoio della sua ala privata.

 

"Questa sarà la tua camera per sta notte" disse il re delle Terre Roventi aprendo una porta "E’ molto sobria, c’è solo un letto, un poltroncina, un tavolino ed un armadio, spero che vada bene per te?"

 

"Si certo, mi sento molto più a mio agio con una camera così"

 

"Bene se hai qualche problema, la mia stanza è quella la in fondo, sogni d’ora Hanamichi"

 

"Anche a te July".

 

Il rossino entrò nella sua stanza, si spogliò rimanendo solo con i boxer, si buttò sul letto e si addormentò di colpo provato dalle emozioni della giornata. I suoi sogni furono davvero d’oro in quanto lui e il volpino erano insieme e felici festeggiavano il Natale in modo molto intimo.

 

FINE CAPITOLO 2 – TERRE ROVENTI

 

Kaede: Perché io non sono mai apparso?

Ise: Pensavo necessitassi di riposo per cui te l’ho dato

Kaede: Bhe allora grazie

Ise: Di niente ma se fossi in te aspetterei la prossima volta per ringraziarmi

Kaede: Cosa significa?

Ise risata sadica che non promette niente di buono: Il prossimo capitolo si intitola Brezze Marine

Hana: Tocca a me riposarmi?

Ise: Si, sei contento

Hana No perché rivoglio il prima possibile il mio Ka-chan

Kaede: Approvo

 

L’ANGOLO DI ISE

Questa volta in questo angolino parlerò dei nomi di questa fic:

Immagino abbiate capito il perché del nome Terre Roventi, mi serviva un nome che avesse insieme l’elemento del fuoco e l’elemento della terra e così su due piedi è nato questo. Tutto sommato, però, mi piace e ne vado orgogliosa.

Per quanto riguarda i nomi dei luoghi e degli abitanti delle Terre Roventi saranno tutti legati agli elementari che proteggono questo mondo, in effetti anche July è uno dei mesi più caldi dell’anno, Summer significa estate, Earth terra ecc.

Per il momento è tutto.

Vi saluto. Ise.

Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it

 


 

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