Angelo custode

capitolo II

ki-chan

 

" Com'è andata? "

Mi chiede appena esco dall'ufficio del direttore di questo buco. Lo fisso un istante senza rispondere poi alzo le spalle quasi a dire che è andata male ma che non ha molta importanza ma devo stare attento a fare una faccia dispiaciuta e sconsolata. Almeno questo glielo devo. Dopo averlo trascinato fin qui per nulla.
Mogio gli dico:

" Non mi vogliono, cercano un altro tipo di persone, con più esperienza "

Non so quando ho imparato a recitare così bene. Infondo mica gli posso dire la verità, giustamente si arrabbierebbe se gli dicesse che mi avrebbero anche preso in quel manicomio, ma dopo aver fatto di tutto per fare una pessima impressione, ho rifiutato.
In quel posto non ci volevo lavorare. È squallido! Cosa ci si può aspettare da un posto dove alle pareti ci sono appesi poster con scritto frasi ad effetto per lavoratori deficienti del tipo:

"Costruisci il tuo futuro: il domani non aspetta. Oggi è il primo giorno della tua nuova vita"
oppure:
"Dai il meglio di te sul lavoro come nella vita"
o ancora:
"I nostri clienti sono il nostro avvenire, abbiamone cura"

e palle varie per non parlare della musica pseudo - orientale di sotto fondo per rilassare. Non mi stupirei affatto se contenesse messaggi subliminali del tipo "Lavora, schiavo!" ... ovviamente su di me queste tecniche subdole non funzionano, la pigrizia è troppo radicata in me. E poi: stiamo scherzando? Dovrei indossare giacca e cravatta tutti i giorni per far cosa poi?? Fotocopie! E questo dovrebbe farmi sentire realizzato? A parte che io voglio solo raccattare un po' di soldi per le vacanze, non diventare un impiegato assatanato e ossessionato dal lavoro ... mi vengono i brividi solamente a pensarci.
Questo a Fabio posso dirlo? No, ovviamente. Mi direbbe che sono tutto scemo.
Gli posso dire che me ne sono andato dicendo al direttore che non avevo nessuna voglia di farmi fare il lavaggio del cervello da quella banda di sciroccati? Certo che non posso, direbbe che sono maleducato oltre che scemo. Lui non capirebbe la gravità della cosa. Insomma per lui va sempre tutto bene, sembra che ogni cosa gli scivoli addosso senza toccarlo, lui non si agita mai, si adatta a tutto, per lui nulla è grave. Per me ogni cosa è una catastrofe ... sono in grado di infervorarmi anche per la cosa più insignificante, tutto è una questione di vita o di morte. Insomma sono una persona molto emotiva e lui questo non lo capisce allora conviene mentire ... per il quieto vivere si fa questo e altro, no?

Lui punta gli occhi fissi nei miei, rimane immobile a scrutarmi con sguardo severo e capisco immediatamente che non ci ha creduto così abbasso lo sguardo cercando di sfuggirgli. Lui scuote la testa rassegnato e mentre s'incammina dice:

" Lo sai che quando mi dici una bugia aggrotti la fronte?! "

" Ti sbagli! "

" No, lo hai fatto anche adesso. Ma in ogni caso ti ringrazio d'avermi mentito, preferisco non sapere la verità. Conoscendoti potresti aver rifiutato il posto per qualche stupidata sull'arredamento o sul personale ... l'ultima volta qual era il problema? Ah si ... la segretaria, giusto! "

" Sei ingiusto ora! Dicendo così si potrebbe pensare che io sia un po' pazzo, ma cosa dovevo fare? Quella era una maniaca ... ci ha provato con me e avrà avuto il triplo dei miei anni! "

" Sei sempre il solito esagerato, magari voleva solo essere gentile con te ... "

" Voleva palparmi il sedere! Se non fosse entrato un impiegato ... "

" Avrebbe fatto benissimo! "

" Per quello mi basti già tu!! Sempre con quella cavolo di mano sul mio sedere cosa avrà di così bello? "

" Tutto. È morbidissimo ma allo stesso tempo sodo e muscoloso. Ma vogliamo parlare della forma? ... "

" No! - lo interrompo prontamente - era una domanda così, tanto per dire, non volevo una risposta! "

Lui sogghigna divertito e io lo mando a quel paese.

Ma presto mi torna il buonumore. Beh ad essere sinceri ogni volta che devo comprare qualcosa sono d'ottimo umore e si da il caso che debba prendere il costume nuovo. Beh, poi mentre sono lì magari posso comprarmi anche qualcos'altro, ho giusto bisogno di un maglione, sì e magari anche un paio di jeans non andrebbero poi così male. Però devo stare attento a non spendere molto altrimenti mio padre questa volta si arrabbia seriamente e mi rinchiude in cantina per giorni senza cibo, unica compagnia, una famiglia di topolini.

Ora arriva la cosa più difficile: dire a Fabio che mi deve assolutamente accompagnare a fare spese. Non la prenderà bene ... no assolutamente, comincerà con le sue solite storie ma tanto poi mi accompagna sempre, basta fargli gli occhi dolci.
Infatti appena gli dico dove devo andare lui mi guarda storto e dice:

" Ti prego vacci da solo! Sai oggi vorrei tornare a casa a mangiare! "

" Spiritoso! ... guarda che sono solamente le nove del mattino! "

" Appunto! Ho qualche dubbio che tu riesca in tre ore a scegliere un costume! "

" È per questo che devi assolutamente accompagnarmi, così decidi tu per me! "

" Ma scusa tuo padre non ti aveva tagliato i fondi perché spendevi troppo? Quando ti ha proibito di usare la sua carta di credito è stato il giorno più bello della mia vita!"

" Si, si ... per me invece è stato il più brutto! E comunque mi ha ridato la carta di credito perché oggi parte e sta via un po' di giorni! "

" Pover uomo non so ancora come faccia a badare a te! "

" Se mi disprezzi tanto perché mi stai sempre appiccicato? "

Gli chiedo scherzosamente mentre entriamo nel negozio. Lui sorride divertito e poi avvicinandosi maggiormente mi sussurra nell'orecchio:

" Non lo immagini il perché? "

Tremo a quella voce bassa e sensuale che mi toglie tutta la voglia di ribattere. Faccio finta di niente e mi dirigo nella sezione dei costumi da bagno.

Mi sto guardando in giro un po' spaesato dato che mi piace la maggior parte dei costumi quando Fabio mi porge un costume dicendomi che mi andrebbe benissimo. Lo prendo in mano e lo guardo. Rimango immobile un istante poi la voglia di mettermi a gridare mi assale ma mi trattengo tirandogli in faccia il perizoma che mi ha dato. Sorride mentre gli do del maiale e aggiunge:

" Ti preferirei senza costume, comunque ... "

" Non avevo dubbi a riguardo "

Dopo circa mezzora sono arrivato a scegliere quattro costumi. Ora devo solo decidere quale comprare, ma mi piacciono tutti. Li proverò tutti e vedrò quello che mi sta meglio. Cerchiamo i camerini. Entro mentre Fabio si siede sulla panca posta di fronte al camerino. Mi spoglio velocemente e indosso il primo costume. Mi guardo un po' allo specchio.
Beh, in fondo non sono poi da buttare.
I capelli ricci, lunghi fino alle spalle sono di un castano molto chiaro con delle striature più chiare. Li tengo legati con un elastico nero ma alcune ciocche ribelli mi ricadono sulla fronte. Gli occhi azzurro chiarissimo vengono esaltati dalla carnagione scura grazie alla quale sembro sempre abbronzato (ma non troppo). Non sono molto muscoloso ma le linee dei muscoli sono ben delineate. Il petto è glabro, solo qualche pelo biondo sotto l'ombelico fino a scomparire nel costume. Mi accarezzo distratto il ventre con la mano su cui spiccano un paio d'anelli e un braccialetto d'argento.

Apro la porta del camerino e mi volto verso Fabio.
Mi fissa stupito qualche istante poi si guarda un attimo intorno e io seguo il suo sguardo accorgendomi solo ora di essere visto mezzo nudo da praticamente tutto il negozio. In particolare c'è una commessa, nemmeno molto carina, che mi sta osservando con molta attenzione.
Faccio finta di nulla e rivolgendomi a Fabio gli dico:

" Che ne dici? "

Lui non risponde e continua a fissarmi facendo scorrere lo sguardo lungo tutto il mio corpo e sotto quelle attenzioni sento caldo, un tepore rassicurante che s'irradia in tutto il corpo. Il suo sguardo è penetrante tanto da farmi arrossire ma non c'è malizia e di questo ne sono più che felice. Mi lascio guardare perché mi piace quando lo fa lui, così intendo, con nessuna malizia o desiderio, semplicemente mi fa sentire importante e mi tranquillizza come fosse una dolce carezza.
Sono immobile davanti a lui quando una voce femminile c'interrompe:

" Secondo me ti sta molto bene quel costume "

Mi volto verso la ragazza riconoscendo in lei la commessa di poco prima. Non mi ero nemmeno accorto che si fosse avvicinata. Preso di sorpresa dalla sua intromissione m'irrigidisco senza trovar nulla da rispondere. Mentre penso a qualcosa d'educato e gentile da dirgli Fabio si alza dalla panca e venendo verso di me dice:

" Ti sta da schifo "

Il suo tono non sembra scherzoso come mi sarei aspettato ma sono convinto che non dicesse seriamente. Non faccio in tempo a dirgli nulla però che sospingendomi per i fianchi mi spinge nel camerino chiudendo la porta alle sue spalle. Il camerino è molto stretto e in due ci stiamo appena. Fabio rimane dietro di me senza tuttavia toccarmi. Mi guarda attraverso lo specchio, rimane in silenzio qualche istante poi mi dice:

" Hai intenzioni di farti vedere nudo da tutto Milano? "

" Sei geloso?! "

" No ... purtroppo non ne ho il diritto "

È serio quando lo dice ma la voce lascia trasparire una nota di tristezza che non sono abituato a sentire. Un po' scosso rimango in silenzio.
Fabio intanto guarda i costumi e porgendomene uno dice:

" Secondo me per te questo è perfetto, provalo "

Mi sento stranamente in imbarazzo a spogliarmi di fronte a lui, non che sia la prima volta che lo faccio ma le mani mi tremano stranamente mentre afferro il costume e lo abbasso. Forse quello che mi mette a disagio è averlo così vicino, posso sentire il suo profumo e il suo calore avvolgermi.
Sbatto un paio di volte il gomito contro la parete, lui sorride ma per fortuna non fa apprezzamenti, anzi sembra non guardarmi nemmeno. Mi appoggio a lui per non cadere mentre tento di indossare l'altro costume. Mi sorregge gentilmente mentre io mi sento andare a fuoco.
Aveva ragione il costume mi sta molto bene e sembra essere fatto apposta per me, non lo sento nemmeno. È un boxer nero attillato con tue righe bianche ai lati. Sarà perfetto per giocare a pallanuoto. Mi guardo allo specchio. Fabio tenendomi per i fianchi si avvicina a me facendo si che la mia schiena si appoggi al suo petto. Mi sovrasta di circa dieci centimetri e posso sentire il calore della sua guancia sulla tempia. Studia la mia immagine riflessa sullo specchio e dice:

" E' perfetto! "

Mi deposita un bacio leggero sulla spalla ed esce dal camerino dicendomi che aspetta fuori.
Mi rivesto con calma ed esco. Fabio mi aspetta appoggiato al muro, gli occhi socchiusi. Sembra pensieroso. Non si accorge nemmeno quando esco. Mi avvicino e mi fermo davanti a lui. Apre gli occhi e mi fissa.
Un po' titubante gli chiedo:

" Cos'hai? "

" Perché? "

" Beh - sorrido e divertito gli dico - mi hai avuto nudo in un camerino piccolissimo e non mi hai fatto nulla ... "

Gli ritorna il sorriso e abbassando la voce mi dice:

" Perché cosa volevi che ti facessi? "

" Nu ... nulla "

Rispondo imbarazzato e preso in contropiede. Il suo sorriso diventa ancora più radioso e dice:

" Certo, certo, poi sono io il maiale "

Arrossisco fino alla punta dei capelli alle sue parole ma stupidamente non riesco a ribattere nulla. Allora Fabio avvicina il viso al mio e prima di darmi un casto bacio sulle labbra dice:

" Sei carino quando arrossisci "

Sorrido ma non capisco perché debba sempre scherzare.




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