Titolo: Angelo custode
Autore: ki_chan
Parte: 12
Pairing: Fabio x Andrea
Raiting: pg13


Angelo custode

Capitolo XII

E’ ormai notte inoltrata quando andiamo a dormire. Io e Fabio andiamo in camera nostra mentre Gabriele si trattiene in camera di Martina.
Una volta in camera mi metto a frugare nelle valigie, quelle che mi sono dovuto trascinare in giro e che per poco non mi hanno spaccato la schiena, alla ricerca del caldo e morbido pigiama che mi sono portato dietro. Di solito non dormo con il pigiama ma qui si sfiorano le temperature polari e il pigiama aiuta a non morire assiderati. E’ un pigiama un po’ ridicolo con sopra gli orsacchiotti (regalo di mia madre di qualche Natale fa) ma è davvero molto caldo.
Dove cavolo l’ho messo? Eppure ero sicuro di averlo messo in questa valigia! Senza disperarmi troppo comincio a frugare anche nella seconda valigia. Dopo un quarto d’ora, in cui ho tirato fuori tutto quello che avevo in valigia, devo arrendermi al fatto di essermelo dimenticato a casa.
Fabio non ha fatto altro che guardarmi divertito per tutto il tempo. La cosa mi da parecchio sui nervi! Sto mestamente rimettendo tutto nelle valigie quando finalmente Fabio parla:

« Cosa ti sei dimenticato? »

« Il pigiama! »

« Come è possibile che con due valigie di roba tu ti sia dimenticato qualcosa? »

« Piantala di prendere in giro. Pensa piuttosto che morirò congelato stanotte! Domani mattina quando ti sveglierai mi troverai morto assiderato!!! »

« Sarebbe la giusta punizione »

« Sei senza cuore! »

Scuota le testa divertito mentre si dirige in bagno. Sto ancora pensando a come sopperire alla mancanza del pigiama quando mi arriva un indumento in testa, mi volto e Fabio dice:

« Mettiti quello. Non è molto ma ti terrà almeno un po’ caldo. »

Prendo quello che mi ha tirato e mi rendo conto che è la parte sopra del suo pigiama. Mi volto nuovamente verso di lui e stupito gli chiedo:

« Non avrai freddo a dormire in maglietta? »

Indossa infatti una maglietta a maniche corte bianca e i pantaloni del pigiama

« Non ti preoccupare. Però datti una mossa a venire a letto che si gela! »

Quando esco dal bagno Fabio è già sotto le coperte. Io mi sento a disagio. Ho addosso solamente il suo pigiama e un paio di boxer bianchi attillati. Il pigiama copre abbastanza ma nemmeno troppo. Ci navigo praticamente dentro.

Raggiungo a grandi passi il letto. Ho già scostato le coperte quando lo vedo. Un grosso, schifosissimo, ragno nero. E’ sulla parete sopra il letto.
Preoccupato e schifato, mentre indico con un dito il ragno, dico:

« Fabio c’è un ragno enorme! »

« Uccidilo! »

« Nooo, mi fa schifo!! »

« Allora lascialo lì e vieni a letto »

« Noooo!!! »

Fabio si volta un po’ scocciato verso di me e dice:

« Cosa vuoi da me? Sono qui bello tranquillo a letto al caldo … »

« Devi ucciderlo! »

« Non ho voglia d’alzarmi. Prendi un fazzolettino e uccidilo! »

« Io non mi avvicino a quella cosa! Mi fanno schifo gli insetti e i ragni mi fanno paura! »

« Ma sei un uomo? A volte penso che tu sia una ragazza in un corpo maschile! »

Lo guardo in modo truce e alterato dico:

« Alzati da quel dannatissimo letto e uccidimi quel ragno o giuro che ti faccio vedere a suon di calci quanto sono uomo! »

« Come sei violento! »

Sbuffando allontana le coperte e si alza contro voglia ma invece che andare dal ragno viene verso di me. Mi abbraccia da dietro e mi sussurra piano all’orecchio:

« Cosa mi dai in cambio se lo uccido …? Infondo è un essere vivente, la mi coscienza ne risentirà profondamente! »

« Mettiamola così, tu lo uccidi e io ti lascio dormire stanotte! »

« Come mi terresti sveglio? Assecondando i miei desideri più sconci? »

« No, urlandoti nelle orecchie appena dai segno di cedere al sonno »

Ride piano e scioglie l’abbraccio andando a recuperare un fazzolettino. Dopo due secondi il ragno è spiaccicato in un fazzoletto gettato nella pattumiera e io e Fabio siamo sotto le coperte. Ma io non sono ancora tranquillo. Mi volto verso Fabio, che tuttavia mi da le spalle e dico:

« Sei sicuro che sia morto? »

Lui sbuffa e mi dice semplicemente di si. Ma io non sono ancora convinto:

« E se ce ne fossero altri? »

« Sarebbe una cosa normale! »

« Ma i ragni ci vedono al buio? »

Si volta scocciato, accendendo di nuovo la luce, e dice:

« Cosa vuoi che ne sappia? Starei cercando di dormire e dei ragni proprio non mi interessa nulla »

Rimango in silenzio qualche minuto ma poi devo proprio dirlo:

« Potrebbero entrare nel letto durante a notte … »

Fabio non risponde ma con movimenti veloci si porta sopra di me e tenendomi per i polsi mi dice:

« Piantala con questa storia! Sei mille volte più grande di un ragno, non può farti nulla! »

« Ma … »

« Zitto … ti prego!»

Riesco a non dire nulla per circa un minuto, più che altro perché sono letteralmente ipnotizzato dai suoi occhi che mi fissano con dolcezza (anche se ad essere sincero è un po’ alterato).
Prendendolo alla sprovvista dico:

« E’ una posizione abbastanza compromettente … »

Lui sorride divertito e dice:

« Lo sarebbe se tu fossi nudo! »

« Perché dovrei essere nudo solo io? Che c’è ti vergogni? »

« Non mi vergogno, mi hai visto nudo un sacco di volte. »

« Si ma solo sotto la doccia, quello non vale »

« Perché non varrebbe? »

« Non è mica la stessa cosa! »

« Ah no?! Cosa cambia? »

« Fidati cambia! »

« Secondo me sei tu quello che si vergogna »

« Ti sbagli! »

« Allora non hai problemi se ti spoglio? »

« Se lo fai anche tu, no »

Fabio non risponde. Mi fissa divertito qualche istante prima di avventarsi su di me. Non pensavo lo facesse davvero. Senza troppe difficoltà mi toglie il suo pigiama. Non ha certo fatto fatica dato che sono rimasto tanto stupito da non opporre la minima resistenza. Quando sento l’aria gelida sulla pelle del petto ritrovo un po’ di lucidità. Giusto in tempo per artigliare i boxer che mi sta sfilando. Sorride e mi dice:

« Ti stai tirando indietro? »

Oddio! Perché devo mentire sempre così stupidamente senza pensare alle conseguenze? Allento inconsciamente la presa dubbioso se ammettere la sconfitta o lasciarmi spogliare completamente e perdere la mia già precaria dignità. Decide Fabio per me. Mi ritrovo nudo e imbarazzato. Ho la schiena sui cuscini, le gambe piegate, il viso in fiamme e le mani che disperatamente cercano di coprire le parti intime … ah, dimenticavo ho anche gli occhi sbarrati!

Fabio, in ginocchio tra le mie gambe, ride divertito e mi dice:

« Se tieni le mani lì non riuscirai certo a spogliarmi! »

Mi mordo il labbro, dubbioso sul da farsi. Lasciarlo vestito non se ne parla ma mi vergogno sia a spogliarlo che a togliere le mani …

« Ho capito »

Dice in modo scherzosamente rassegnato e comincia a togliersi la maglietta. Se prima avevo gli occhi sbarrati ora ce li ho proprio fuori dalle orbite … spero solo di non darlo troppo a vedere.
Questo è un colpo basso! Decisamente basso! Non può spogliarsi in questo modo … oddio, non che si stia spogliando in modo particolare … ahh in somma si sta spogliando ed è più che sufficiente per farmi agitare. Lascia cadere la maglietta sul letto poco lontano da noi e rimane immobile qualche istante.
Mamma mia!! Ok, Andrea respira! E soprattutto piantale di mangiartelo con gli occhi! Sei vergognoso!!
Perché i mie rimproveri non sortiscono l’effetto desiderato?? A me dovrebbero piacere le ragazze … ma ormai ho seri dubbi a riguardo. Soprattutto perché si è solo tolto la maglietta e già io sono ridotto così! E dire che non è certo la prima volta, ma vederlo nudo sotto la doccia è diverso!! È una cosa normale, non scattano certi meccanismi nel tuo cervello. Lo vedo sotto la doccia e dico: “ E’ nudo. È una cosa normale”. Lo guardo ora e dico: “ E’ nudo. Non è una cosa normale. E’ molto bello … è decisamente bello e sexy!”. Sono decisamente in imbarazzo! Un pomodoro in confronto al mio viso sembrerebbe smunto!!
Interrompo bruscamente il fiume di pensieri quando infila i pollici sotto l’elastico dei pantaloni e fa per abbassarli. Sono letteralmente preso dal panico. Se ho fatto certi pensieri vedendolo a petto nudo, cosa succederà ora?
Già sto guardando con troppo interesse l’elastico, per fortuna ancora immobile, dei suoi pantaloni. Alzo un po’ lo sguardo e mi fermo sul suo ombelico … l’addome è così piatto e invitante … ahhhhh!!! Ma che cosa mi prende?
Volto il viso quasi di scatto andando a cercare con lo sguardo qualcosa di meno invitante … direi che il mobile va più che bene.
Fabio ride, piano, e dice:

« Dovrei essere io quello che si vergogna, non tu! Trovi sempre motivi assurti per vergognarti! »

« Ohh senti sono fatto così! Ho la vergogna facile!! »

Fabio scoppia a ridere dicendo:

« Cos’è che hai??! Sei strano a volte! »

« Piantala! »

« Allora cosa devo fare? Me li devo togliere questi pantaloni si o no? »

Cosa? Come può farmi certe domande? … così a tradimento poi! Proprio adesso che il mio viso stava tornando di un colore normale. Praticamente bordeaux mi volto sul fianco e sprofondo la faccia nel cuscino.

« Fai un po’ quel che vuoi … »

Bofonchio imbarazzato. Ma non mi rendo conto che voltandomi ho: si nascosto il membro ma ho lasciato in bella mostra il mio didietro. Fabio non perde l’occasione e me lo fa notare nel modo più imbarazzante del mondo appoggiando la mano aperta sul mio gluteo stringendolo delicatamente. Mi volto di scatto e, mentre lo faccio, inconsciamente allungo il braccio colpendolo con il dorso della mano in piena guancia. Fabio, mentre si massaggia la guancia, dice:

« Infondo me lo sono meritato … però era così invitante »

« Ne vuoi un’altra? »

« No, per stanotte mi basta »

Senza aggiungere altro si corica nella sua parte, va sotto le coperte e spegne la luce.
Ma … la voglia di strozzarlo mi assale. Me lo spiega lui come faccio a rivestirmi se non vedo una cippa? Alterativa è riaccendere la luce ma dovrei alzarmi, così come sono e lui mi vedrebbe completamente nudo non appena accendo la luce. Potrei chiedergli di riaccendere la luce ma i miei vestiti sono sul pavimento per raccoglierli dovrei comunque subire i suoi eventuali sguardi … che situazione imbarazzante!
Dopo cinque minuti buoni di meditazione sul da farsi mi sistemo meglio sotto le coperte e decido di dormire così … domani mattina mi troveranno ibernato!

Quando mi sveglio è ormai mattina a giudicare dal raggio di sole malefico che filtra dalla finestra. Mi ritrovo nella metà del letto di Fabio abbracciando il suo cuscino e non so nemmeno come. Fabio non c’è, però c’è ancora il suo profumo. Gli occhi mi si richiudono da soli e io non faccio nulla per impedire al sonno di rimpossessarsi di me, anzi!
Non so quanto tempo sia passato. A un certo punto sento la voce di Gabriele che mi dice che è mattina e che mi devo alzare. Lo ignoro facendo finta di continuare a dormire. Sento solo che dice:

« A mali estremi … »

Poi prende le coperte e le scosta. Io apro di scatto gli occhi e lo vedo in imbarazzo. Non si aspettava certo di trovarmi completamente nudo … chissà che idea assurda che si è fatto! Probabilmente non si aspetta nemmeno il mio urlo che credo abbiano sentito fino a Milano. Spavento mi ricopre immediatamente e cerca di scusarsi diventando anche lui rosso per la vergogna. In seguito al mio urlo Fabio ci raggiunge seguito da Martina. Gabriele appena lo vede dice:

« Perché mi hai mandato su a chiamarlo senza avvertirmi? »

« Avvertirti di cosa? »

Chiede stupito Fabio.

« Che l’avrei trovato così! Mi bastava che mi dicessi che stanotte avevate finalmente consumato! »

« Cosa??? »

Diciamo insieme e con lo stesso tono io e Martina. Peccato che lei sembra molto felice della rivelazione … io molto molto meno!!
Alterato dico a Gabriele:

« Non è successo nulla! »

Gabriele mi guarda poco convinto prima di dire:

« Si, va beh ! »

« Si, va beh COSA??!! Non abbiamo fatto niente! »

« Certo … sei nudo perché avevi caldo! »

Con tono implorante ed esasperato gli dico:

« Gabriele, ti prego!! »

Gabriele non è per nulla convinto mentre Martina è convintissima che io e Fabio abbiamo fatto sesso.
Fabio, si affretta a dire:

« Gabriele credimi, non è successo nulla! »

Gabriele si limita a sorridere e a dire un ‘ho capito’ che mi tranquillizza molto. Gabriele e Martina tornano in cucina chiudendosi la porta alle spalle. Io mi lascio cadere sul materasso e coprendomi il viso con le mani dico a bassa voce:

« Che vergogna »

Fabio si siede sul letto accanto a me e mi accarezza piano i capelli dicendo:

« Mi dispiace. Ora penseranno chissà cosa »

« Ma Gabriele ha detto … »

« E tu ci credi? »

« Dici che non ci ha creduto? »

« Direi di no … »

« Oddio!! Potevi anche non dirmelo! »

Ride per nulla preoccupato e fa per alzarsi quando mettendomi a sedere sul letto lo fermo abbracciandolo da dietro. Lui si irrigidisce e fa per allontanarsi imbarazzato, ma io stringo ulteriormente le braccia attorno al suo petto finché non desiste e un po’ titubante appoggia la mano sulle mie che stringono piano la stoffa del suo maglione.

« Perché mi stai abbracciando? »

« Non posso? Tu mi fai di molto peggio! »

« Non lo fai mai, quindi mi preoccupo quando lo fai … »

« Ti da fastidio? »

« No »

Mi appoggio meglio contro la sua schiena e appoggio il mento sulla sua spalla prima di trovare il coraggio di chiedergli:

« Cosa c’è che non va in questo giorni? »

« Perché? »

« Sei nervoso. C’entro forse qualcosa? »

« No, certo che no. Non so perché sono nervoso »

« Sicuro? »

« Certo, non preoccuparti! »

Dovrei lasciarlo andare ora, ma è così piacevole stare in questa posizione … certo, tralasciando il fatto che ho la schiena e il fondoschiena ibernato! È Fabio a rompere il silenzio dicendo:

« Lo sai che appena svegliato sei davvero orribile!? »

Mi stacco di colpo e dico:

« Cosaaaa?? Ma se sono la creatura più bella del mondo!»

« Se ne sei convinto tu … »

Senza pensarci su troppo prendo il cuscino e comincio a tirarglielo in testa. Fabio si volta sotto la raffica dei miei colpi e prendendomi per i fianchi mi sbatte sul letto a pancia in su cominciando a farmi il solletico. Ormai sto cominciando ad abituarmi ad essere nudo …
Impossibilitato a controbattere mi limito a divincolarmi senza successo. Quando Gabriele apre la porta (probabilmente era venuto per dirci di darci una mossa) si trova di fronte ad uno spettacolo davvero moooolto ambiguo. La sua unica reazione è stata un ‘ops’ prima di richiudere la porta.
La sfortuna si è accanita su di me oggi … e siamo solo alle 8.30 di mattina!! Non credo di voler vivere le restanti 15 ore e soprattutto: quel ragazzo dovrebbe imparare a bussare!!
Fabio, che è rimasto immobile e zitto (come me del resto), si lascia cadere a pancia in su sul letto proprio accanto a me e comincia a ridere.

« Piantala! Non c’è niente da ridere! »

« Dubito che questa riusciremo a spiegargliela »

Dice tra le risate.

Io inizialmente poco propenso all’ilarità, vedendolo così, sorridente e divertito, non posso fare altro che mettermi a ridere anch’io.


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