Disclaimers: se Angel Sanctuary
fosse mio a quest'ora non sarei qui...
Spoilers: Sì, spoilers fino al
volume 18. ^^;;;
Genere: Vignetta. Angst. (Angoscia. Scusate, mi fa un po' strano scriverlo
in italiano ^^;;;)
Katoh: Insomma, felice proprio mai, eh?
Enilyn: *Bwaaaaa!* *glomps* Wah! Scusa, Katoh-chan!
Katoh: -_-
Enilyn: *sniff*sniff* *porgendo una marinaretta* Ecco, se vuoi per tirarti
su il morale puoi cantare...
Katoh: YAMERO!!!!!!!
[ehm, sorry, pochi possono capire quest'ultima battuta... XD]
Angel Sanctuary
di Enilyn
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Guardo il soffitto.
Spero di sembrare stanco.
Sono stanco.
Ma è importante che risulti ovvio agli occhi di tutti.
Setsuna, sono stanco.
Una lama lucida e nera. Tagliente.
Inaspettata. Ha squarciato il tessuto della mia camicia, un rumore secco e
stridente, e poi la mia pelle, veloce, come fosse di gomma. Poi i muscoli
le vene e il fegato, un bel buco nella pancia, un dolore unico,
concentrato in un secondo, concentrato in un movimento, l'elettrica
istantanea fredda percezione del dolore. Ma in fondo, non è nulla, vero?
Rosso che sgorgava dal mio corpo, il sapore del sangue nella bocca, ma non
faceva troppo male, non troppo, no.
Non ha avuto il tempo di far male.
Ma stanca.
Setsuna parla.
Setsuna non smette di essere scioccato.
Accucciato in un angolo della stanza, mentre io guardo il soffitto,
Setsuna parla e trova scuse per non parlare -- della grande sorpresa che
non aveva lasciato il tempo al mio buco nella pancia di far male. Setsuna
trova scuse e sta accucciato in un angolo della mia stanza, Setsuna
aspetta che io passi un braccio intorno alle sue spalle e dica, va tutto
bene.
Ma io non parlo, io sto sdraiato su questo letto e sento le fasciature
premere sulla carne viva, io guardo il soffitto bianco, e no, non va tutto
bene.
E' come se continuasse a squarciarmi. Un'immagine che scorre e ritorna a
scorrere senza pause a metà, davvero. La lama entra e sfrigola contro i
tessuti; per un secondo è tutto silenzio, è bianco ed è vuoto, nemmeno
un ansito, nemmeno un respiro. E poi il suo viso, il suo, lui sorride -- e
strappa, strappa via la carne, tutti i milioni cellule, ogni lembo si
allunga, si sfilaccia, e.
[Strappa]
E poi, ricomincia.
Io non lo vedo, il soffitto bianco.
La voce di Setsuna è un ronzio, nella mia testa.
Non è tutto falso. A Setsuna, non posso dire che non successo niente. E'
falso che Kira sta lottando imprigionato da qualche parte nell'anima
dell'automa
[Lucifer]
che ha fatto un buco nella mia pancia. Kira non è qualcuno che Rociel ha
ingannato, cattivo Rociel, cattivo. Kira è quello che la spada che
impugnavo non può ferire. La spada di *Kira*, che poteva solo tagliare in
due parti perfette una maschera nera e
[non ha proprio la stessa espressione, non proprio, non
mi ha mai guardato così, come se non fossi io, ma]
dietro la maschera c'era Kira
[era Kira]
quello che Setsuna vuole dimenticare di aver visto, era Kira.
[e sorrideva, facendomi un buco nella pancia.]
Sorpresa.
E ancora, ricomincia.
Non c'è, il soffitto bianco.
Setsuna, la tua voce è un ronzio triste, nella mia testa.
Via via via, vai via. Io non posso fissare questo soffitto per sempre,
fingere di essere paralizzato non muovermi, non contrarre i miei muscoli
non battere ciglio nemmeno se rivedo quegli occhi di vetro, non posso
continuare a rivedere quegli occhi di vetro senza nemmeno mordermi un
labbro, senza neanche girarmi e cercare di dormire, senza nemmeno
respirare e chiudere gli occhi e aspettare forse, forse, forse di
piangere.
Via via via, vai via, Setsuna. Cosa succederebbe se piangessi perchè
l'unica persona in cui credevo, quella persona che io, amavo, l'unica
persona che non doveva farmi male, mi ha fatto un buco nella pancia
sorridendo come se fosse solo altra carne con cui giocare, ed anche se era
la mia, era solo un'altra vita da uccidere, sorridendo, Rociel che rideva
e rideva e rideva, e non c'era più, la persona che amavo, via, la forza
che avevo.
Setsuna, non devi vedere che questa era l'ultima parte del mio cuore e che
Kira l'ha mangiata, strappandola via con una lama nera e tagliente e
sorridendo, Setsuna, sorridendo, fa male e brucia c'è qualcosa che brucia
e non è la carne aperta e tagliata, è quello che tu non devi vedere, lo
sai quanto possono arrossarsi i miei occhi, gonfiarsi le vene, rosse sui
bulbi bianchi, se piango e le mie spalle si scuotono così forte che non
riesco nemmeno a parlare? Vai via, Setsuna, non c'è nulla per te quì, c'è
solo altro dolore, dolore sul dolore di non sentire il profumo di Sara,
sul dolore di Kira che sorride, se Rociel accarezza la sua guancia e
leccandosi le labbra ride. E se io singhiozzo tanto forte da non riuscire
ad emettere suono, è un altro dolore, nessuno ti abbraccerà, è un altro
dolore se chi ti doveva abbracciare piange e sai, i singhiozzi mi
toglierebbero il respiro, e allora Setsuna, saresti da solo, solo solo
solo, come me, in una bolla vuota di dolore.
Gli occhi di Kira, non sono così. Gli occhi di Kira, non dovevano mai
essere così, non quando guardava me.
Sorpresa.
Via, vai via, Setsuna.
Stanca. Mi fa male lo stomaco. Stanca il dolore, pulsa e stanca. E stanca,
stanca, stanca, la sorpresa stanca, stanca stanca stanca, stanca Setsuna
che mi guarda con occhi immobili, catatonici, vuoti, rannicchiato in un
angolo della stanza, stanca evitare il suo sguardo, stanca essere quì e
sentire che silenziosamente mi parla, sentire tutte le parole che ha paura
di dire. Stanca sentire che mi chiede di parlargli, e di sorridergli, e di
abbracciarlo
[Ti bacerei se potessi, ma cosa succede se scopro che i
baci che ho dato erano falsi]
[e il caldo e l'umido della bocca e le mani che
scivolano sulla pelle e fanno frusciare i vestiti, erano falsi]
[e il sapore di tabacco, e l'odore di cemento e di
balsamo alla vaniglia, erano falsi]
[una carezza fatta distrattamente ad un bambino, un
sogno, un sogno]
mentre in gola sale, il sapore acido ed vischioso della nausea il tuo
desiderio di un abbraccio e la mia debolezza, non ti posso toccare, le mie
ossa non hanno forza, il mio cuore non ha forza, e anch'io desidero parole
e sorrisi e abbracci ma ne' a te ne' a me, nessuno li può dare. Kira è
Lucifer, mi parlava e mi abbracciava ma oggi non lo farà, non lo farà,
non più, ed io non posso muovermi verso di te, Setsuna, non esiste forza,
esiste solo dolore, e nausea. Il sapore delle lacrime in gola.
[Sorrideva, e aveva occhi verdi lisci e vuoti come
sfere di vetro, e quella lama tagliente e nera, la infilava nella mia
pancia.]
[Nella mia pancia.]
[E continuava.]
[A sorridere.]
E' morta. Prima c'era, era debole, era esausta, ma ancora pulsava, ora è
morta. C'era una luce fioca, ma adesso si è spenta. Ed è stato proprio
lui, l'ultimo ad averla calpestata. E' stato proprio lui, ad averla
spenta.
I singhiozzi che uccido in gola, mi soffocano. Ho bisogno d'aria, e ho
bisogno di vomitare.
Un fruscio; Setsuna si alza e nella sua voce c'è un sorriso-- forzato il
tono, e forzato il sorriso.
Mormora di dover andare, in qualche modo sa che potremmo solo abbracciarci
piangendo. E' finto il suo tono allegro, finto ma appropriato.
Io non lo guardo, esce.
Le mie mani scorrono sul cotone delle lenzuola, e si stringono a pugno sui
miei occhi.
Perfino in questo corpo senza forze, perfino in quest'anima senza vita, ci
sono lacrime. Quando il cuore si rompe, il corpo, meccanicamente, celebra
il suo dolore.
Quella luce si è spenta ma il cuore continua a rompersi.
E l'unica forza che rimane è quella dei miei occhi, che piangono.
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owari?
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