Al mio angelo adorato, per te un milione di coccole, e alla dolcissima Leyla…vi voglio tanto tanto bene ^*^
Anfora di magia
Parte XXII
di Hymeko
"C-Cosa?"
Il sangue defluì dal viso di Hanamichi, mentre la sua pelle diveniva innaturalmente pallida, anche nella luce dorata della Colonna.
Dal manto del vecchio emerse una mano, che fece un gesto secco, come contro una mosca:
"Non mi interessa quel cucciolo, non è utile ai miei scopi…non c'è motivo di salvarlo"
Dal piccolo fagotto fra le braccia del rossino venne un esile gemito, mentre una zampetta gli accarezzava il petto…Rukawa guardava il suo ragazzo, gli occhi velati colmi di pace.
"Kae…de…perché???!!! È una creatura vivente, avete il dovere di salvarla!!!"
"E chi lo dice? Nessuno può ordinarci nulla"
Lacrime calde ingemmarono il pelo del volpacchiotto…a occhi bassi Hanamichi sciolse la frusta, facendola schioccare sul terreno.
Immediatamente, Akagi si parò di fronte a lui, coprendogli la vista del vecchio:
"Sakuragi non fare pazzie!"
"Spostati Gorilla! Se non vuole salvare Kaede…ci penserò io a costringerlo!"
Un ringhio, un ringhio basso e carico di rabbia, una minaccia di morte. Altre armi furono sguainate, frecce vennero incoccate…Mitsui e Miyagi, Sendo e Kiyota, accanto al rossino…che sorrise.
"Grazie ragazzi"
e alzò lo sguardo, verso quel gruppo silenzioso, che sapeva aveva osservato le loro mosse come gli adulti fanno con dei mocciosi capricciosi. Avrebbe dato loro una bella lezione!
Un respiro affannoso catturò la sua attenzione…Hanamichi guardò Rukawa che rantolava, gli occhi lucidi…alla fine della sua vita, ormai…non credeva più sarebbe riuscito a salvarlo.
A quel punto, gli rimaneva solo morire con lui.
"Staremo sempre assieme Kaede"
La volpetta spostò il muso, appoggiandolo contro il suo cuore…il rossino lo baciò, un'ultima volta.
"Siete interessanti, sapete? Nonostante siate consapevoli che non avete scampo, contro di noi, vi preparate comunque allo scontro…per quell'animale? Interessanti, ma anche strani"
La voce del vecchio era calma, incuriosita…forse dispiaciuta, di doverli uccidere.
"Non è un animale non osare dirlo mai più!!! È tutta colpa vostra, che avete trasformato Kaede!!!"
Se Hanamichi desiderava farli reagire, ci era riuscito…un brusio animato si levò dal gruppo, e il vecchio levò lo sguardo verso Ayako…uno sguardo carico di comprensione.
"Noi non abbiamo trasformato nessuno…ma non saprete mai la verità. Fratelli, è ora di uccidere"
Un salmo basso si levò dal gruppo…incredibilmente lo loro voci incorporee ebbero il capacità di dar vita a una sensazione di…calore, fiamme, fuoco…forse li divenivano veramente, in realtà…
"Merda…"
Hanamichi si piegò sulle ginocchia, preparandosi a far da scudo al volpino…se non l'avesse avuto fra le braccia, avrebbe portato una mano al suo spadone, avrebbe tentato di affettarli…accanto a lui i suoi compagni fissavano terrorizzati l'aria sopra gli avversari, che si stava condensando in una sfera di plasma incandescente…ne sentivano già il calore ustionante…
"Ci farà arrosto…"
sputò Mitsui, incoccando una freccia…anche Kiyota prese la mira, un pugnale scintillante fra le dita, una lama che chiedeva sangue…le due armi furono scagliate contemporaneamente, con un sibilo simile a quello di una serpe fendettero l'aria che li divideva…e si sciolsero. Gocce di metallo, schegge di legno brunito precipitarono a terra, senza un suono.
"C-Cosa?!"
Mitsui si passò una mano sugli occhi, mentre Kiyota ringhiava, incredulo…
"Non avrete davvero creduto che noi potessimo farci scalfire da simili armi? Sciocchi vanesi!"
Levò la mano, e la sfera di plasma si portò sopra di lui…strie di rosso e arancione turbinavano sulla superficie, riflettendosi sulla terra e nelle iridi dei ragazzi, emettendo una luce che rivaleggiava con quella della Colonna…veli di calore sferzarono gli occhi dei presenti, costringendoli ad abbassare lo sguardo davanti alla sua distruttiva magnificenza, al fuoco mortifero…l'aria stessa sembrava scappare da quel globo che la distruggeva, sminuzzandola in particelle senza più coesione, senza una ragione per esistere…
"Addio, è stato bizzarro incontrarvi"
Nessuno ebbe il tempo di muoversi, nemmeno Hanamichi riuscì a girarsi. La sfera calò su di loro, cavalcando il rombo della distruzione, talmente bollente che non erano nemmeno in grado di sentirne il calore, forse il senso del tatto già distrutto da quell'incredibile potenza…la sua intensità era tale da farla spaziare in spettri invisibili all'occhio umano, eppure anche a occhi serrati riuscivano a vederla avvicinarsi, dono della Morte o forse solo influenza della Colonna lì accanto…esili come fuscelli furono investiti, dita di fuoco si intrecciarono con le loro mani, visi immaginari baciarono appassionatamente i loro volti, capelli fluenti li avvilupparono nella loro scintillante perfezione…i ragazzi provenienti da Kanagawa furono sopraffatti…
…e poi tutto svanì, nel soffio fresco di una madre che si prende cura dei suoi figli.
"Ma che…"
Hanamichi si toccò il viso…era intatto. La pelle…sudata, ma liscia e compatta. I vestiti…stropicciati, ma integri. Non solo lui…anche gli altri erano illesi.
Non avvertì che confusamente i mormorii di panico del gruppo che li aveva attaccati, né si chiese un perché, a quel miracolo…spalancò il mantello, sentendo un'energia sconosciuta abbracciare il volpino, dividerlo da lui.
"Kaede!!!"
Tutti gli sguardi corsero a lui, tutte le voci si unirono in un coro stupito, il vecchio e i suoi compagni i più frastornati…una luce brillava dall'interno del corpicino ferito, un cuore scintillante di chiarore gentile, che s'allargava dolcemente, inglobando in sé tutto il cucciolo in un guscio sottile, azzurrino d'un acquamarina chiaro…grosse scintille si staccarono dalla superficie, sfuggendo verso il cielo, riflettendosi per un istante negli occhi vacui del rossino che non capiva…
"Kaede…"
Il guscio lo sollevò fluttuante nell'aria, senza però portarlo via al compagno…la piccola volpe galleggiava al suo interno, le zampette teneramente abbracciate alla coda stretta contro il petto…
(lodi eterne al grandioso Trio a delinquere…grazie infinite ragazze siete le migliori!!! Il vostro Hana scoiattolo è semplicemente sublime *_______* continuate così!!! n.d.Hymeko persa in adorazione)
…il musetto poggiato sulla punta di morbido pelo, le palpebre abbassate e il torace che si dilatava, come fosse vittima di un sonno profondo, come le ferite non affliggessero più il suo corpo…Hanamichi osservava rapito la sua sofferenza scomparire, sottratta dalle scintille stellate, colme di pietà…una benedizione che solo Ayako poteva aver mandato, per loro due.
"Grazie…"
sussurrò, rivolto alla figura incantata al centro della Colonna, prima di riportare l'attenzione alla sfera davanti a lui…con un piccolo scoppio, simile a una bolla di sapone, il guscio si dissolse, e il volpacchiotto atterrò saldo sulle zampe, scuotendo la testa per schiarirsi le idee.
"Incredibile"
fu l'anziano uomo, a rompere per primo il silenzio…gli altri ripreso a respirare, come la sua voce fosse stata un segnale per ricominciare a vivere.
"K-Kaede…"
mormorò Hanamichi, allungando una mano verso quel musetto caldo…
"…sei vivo…stai bene…"
Il cucciolo si tese, e zampettò su per il suo corpo, arrampicandosi fino ad arrivargli al viso, coprendolo di lappatine, di feste, di coccole…la piccola linguetta ruvida godette disperatamente del suo volto, incredula di poter di nuovo assaggiare quel sapore estatico…la sua voce quasi lo assordò, con tanti piccoli abbai riversati nel suo orecchio.
Fra risa e lacrime, le mani di Hanamichi non si persero nulla di quel corpo di nuovo perfetto…lo sollevarono, portandoselo davanti agli occhi lucidi, perché confermassero ciò che già il suo cuore suggeriva…la zampetta era intatta, le costole al loro posto. Le sentiva, sotto le dita…salde, forti, integre. Guarite.
"Ru…"
Il cucciolo sorrise, e una lacrima rotolò via da ciascun occhio blu…lentamente, si liberò e s'inerpicò lungo il suo braccio, attento a non affondargli le unghie nella carne…il rossino attese, lo sguardo piantato nelle pupille dell'altro, incatenato al suo stesso riflesso…sentì il fiato leggero accarezzargli la pelle, e poi la pelliccia morbida lambirgli la cute…infine un bacio leggero, quasi di sfuggita, un timido assaggio di quella che sperava fosse la realtà…una lacrima di Hanamichi si unì a quelle dell'altro, e il cucciolo sparì nell'abbraccio caldo del suo ragazzo.
"Kaede…quanto mi hai spaventato…"
L'uggiolare del cucciolo fu coperto dalla voce del vecchio, che infranse il loro idillio:
"Avete osservato, fratelli, come la magia ancora ci sfugga? L'Anfora continua a non volersi sottomettere a noi, anzi ci sfida guarendo quell'animale!"
Indicò Hanamichi inginocchiato a terra, che teneva nascosto il cucciolo fra le pieghe del manto…incredibilmente, Sendo e Haruko si posizionarono per primi di fronte a loro.
"E-Ehi…"
mormorò il rossino, osservando gli altri compagni frapporsi fra loro e i nemici.
"Scimmia rossa quella volpe pulciosa è appena guarita, quindi vedi di farla rimanere incolume fino a casa, che non l'ho ancora sconfitta! Sono io la matricola numero uno!"
Il musetto di Rukawa spuntò ringhiando, ma negli occhi portava solo felicità.
"Non intendevo fermarvi…mi voglio solo unire a voi!"
La sua frusta schioccò, tranciando l'aria…ora che la volpe era guarita, poteva pensare lucidamente allo scontro. In più, avevano Ayako dalla loro parte…
"Smettetela subito!"
Akagi colpì Mitsui con uno schiaffo, e Haruko abbassò immediatamente lo sguardo, davanti ai suoi occhi colmi d'ira.
"Ma Akagi!"
"Siete degli stupidi! Siamo stati fortunati prima! Attaccare questa gente è pazzia! Non siamo in grado di contrastarli!"
"Abbiamo Ayako con noi!"
Hanamichi indicò la Colonna, e Miyagi annuì: avevano fede in lei.
"E chi vi dice che sia ancora in grado di aiutarci? Non l'abbiamo ancora tirata fuori da lì, potrebbe essere stato un caso!"
"Non preoccupatevi, non ho più intenzione di ordinare di attaccarvi"
Tutti gli sguardi si posarono sul vecchio, che aveva fatto apparire una poltrona, e ci si era seduto.
"E perché dovremmo crederti?"
Nelle sue vene scorreva ancora l'immagine di quell'uomo che si rifiutava di salvare Rukawa…ma l'altro semplicemente alzò le spalle, mentre i suoi compagni si disponevano dietro lo schienale.
"Perché volete la stessa cosa che vogliamo noi…che la ragazza esca dalla Colonna di Luce!"
"Cosa volete voi dalla mia Ayako maledetti???!!!"
"Ayako? L'avete già chiamata così…dunque è questo il suo nome"
"Non osare pronunciarlo!!! Chi siete voi per parlare di lei?!"
Il vecchio sorrise, rivelando una maestà degna di un antico, saggio re:
"Ragazzino, non sai nulla della vita…noi siamo la Confraternita"
"U-Una confraternita?"
Akagi ripeté la parola, che gli ricordava le antiche sette dei tempi passati, descritte nei libri…
"Non una confraternita, ma la Confraternita…siamo una casta eletta superiore a tutti gli uomini, il nostro livello è talmente eccelso che non posso far altro che perdonare voi miseri vermi"
Sendo, neanche minimamente offeso, bloccò Hanamichi, che invece aveva teso i muscoli…
"E come mai voi, tanto migliori da decidere della vita delle persone, grazie alla vostra eccellenza…"
e caricò di molto sarcasmo quelle parole…
"…vi preoccupate di presentarvi a dei vermi fangosi, di rivelare i vostri progetti?"
Le palpebre rugose del vecchio si abbassarono, con soddisfazione:
"Il tuo scherno è inutile…vi narrerò la nostra storia semplicemente perché voi conoscete l'Anfora…grazie alle informazioni che avete raccolto, inizierete a fare collegamenti nelle vostre testoline, a trovare dei perché alla vostra presenza qui…noi poi leggeremo in voi, e certamente scoveremo qualcosa di utile per piegare l'Anfora al nostro volere. Vi useremo per ricattarla, in poche parole"
"Siete dei bastardi!!!"
Miyagi attaccò a testa bassa, sollevando il martello da guerra…la sua velocità gli permise di sfuggire al tentativo di placcaggio da parte di Akagi e, giunto davanti al vecchio, calò l'arma con tutte le forze che aveva.
Schegge impazzite schizzarono in tutte le direzioni…il martello si frantumò con un colpo secco, distrutto contro una barriera apparsa a difendere il gruppo, e subito svanita…ma l'aria densa sembrava ancora vibrare, disperdendo il colpo.
"Ryo-chan!!!"
Hanamichi aiutò il Gorilla a trascinarlo via…il ragazzo si premeva violentemente il braccio destro, quello che aveva retto l'arma distrutta ma che ora giaceva inerte lungo il suo fianco…piangeva, mordendosi spietatamente le labbra per non urlare. La pelle divenuta bianchissima per il dolore sudava tanto da essere lucida…il rossino temette che l'amico potesse svenire…
"È stato uno stupido…come ha potuto pensare di poterci ferire così? E il dolore che prova…"
Miyagi nascose il volto contro la spalla di Hanamichi, mentre Rukawa gli carezzava il torace…
"…è la prova che l'Anfora non è sempre con voi…quindi adesso state buoni e ascoltate!"
L'eco delle ultime parole, enfatizzate da uno spruzzo di scintille, impiegò molto tempo a spegnersi…il vecchio ora li osservava compiaciuto, i polpastrelli delle mani uniti davanti al viso.
"Ecco bravi, state in silenzio…piccoli cani che devono solo obbedire"
Tutti strinsero i denti, a quell'insulto, ma nessuno osò parlare, il dolore di Miyagi fisso negli occhi.
"Diciassette anni fa noi, la Confraternita che riunisce tutti i maghi più grandi, decidemmo che questo mondo era troppo prezioso per essere lasciato in sua balia, e che era il momento di assoggettarlo al nostro volere, di plasmarlo alla nostra volontà. Di esserne i padroni"
"I soliti pazzi che vogliono far guerra al mondo!"
sbottò il play dello Shohoku, troppo dolorante per badare alle parole.
"No, piccolo inetto, no…non abbiamo mai voluto una guerra. La guerra è una cosa stupida che fanno solo gli stupidi, gli esseri inferiori che non hanno altra possibilità per tentare di esercitare il loro dominio. Noi non ne abbiamo bisogno, la lasciamo a quegli sciocchi che credono di essere grandi e importanti ma che non vedono quanto siano in realtà ridicoli.
Noi siamo superiori…la nostra maestria negli incantesimi è ineguagliabile, nessuno può competere con noi…per questo, la nostra decisione è legittima: noi che siamo i migliori, dobbiamo essere i padroni della magia! Adesso forse potrete capire come la guerra sia una cosa estremamente sciocca…solo delle nullità la combattono. Nulla a che fare con noi"
Hanamichi sbatté le palpebre, fissando Rukawa…il cucciolo gli restituì lo sguardo, frastornato:
"La magia sosteneva queste terre…controllando essa…"
"…avremmo controllato tutto. Bravo, sei più sveglio degli altri"
commentò soddisfatto il vecchio, inumidendosi le labbra.
"Ma non ci siete riusciti…la magia è svanita!"
Haruko iniziava a non capirci più nulla…e la smorfia sul viso dell'uomo non la tranquillizzò.
"Già, la magia è sfuggita al nostro tentativo di controllo, se n'è andata rifugiandosi oltre lo spazio, lasciando questo mondo senza più nulla cui appoggiarsi, nel caos più totale. Solo una scintilla, io stesso riuscii a rinchiudere in questo medaglione speciale…una scintilla per riaprire la via, una scintilla per richiamarla qui…per assoggettarla finalmente al nostro volere!"
"Sarà…ma voi avete fallito, non mi sembra ci sia tanto da vantarsi"
Sendo si passò una mano fra gli aculei, soddisfatto di aver sottolineato il loro insuccesso.
L'uomo seduto alzò le spalle, indifferente:
"Non siamo mai stati tanto superbi da pensare di riuscire al primo tentativo, subito e perfettamente…altrimenti non avrei preparato questo medaglione. La supponenza è un'altra prerogativa di quelli che guerreggiano…cercatela altrove, non qui"
"Quanto siete antipatici! Sentiamo un po', perché ci avete manovrato fino ad adesso, se siete così bravi? A cos'è servito trasformare Rukawa in cucciolo? A cosa i vari attacchi subiti, e il resto?"
"Piccola bambina, noi non abbiamo mai interferito con il vostro viaggio fin qui. Abbiamo tentato, dopo avervi visti arrivare assieme all'Anfora, ma non sappiamo il perché la magia non ci permette di usarla fuori da questo luogo. Abbiamo solo potuto osservarvi"
"Forse non si fida più di voi…chissà come mai…"
ironizzò Mitsui, accarezzando la corda dell'arco.
"Eppure qui la usiamo, mi sembra che il tuo amico lo sappia bene…chiediglielo"
L'ex teppista sbirciò Miyagi, che ancora gemeva a terra, accanto al rossino…ma non si convinse:
"Io penso che invece voi giriate la frittata a vostro comodo…siete stati voi a guidarci fin alla Colonna!"
"Hanno ragione loro invece…sono stata io a farvi arrivare qui!"
Una luce si irradiò dal centro della Colonna…una strada di faville dorate si stese fino a terra, un bagliore accecante vi scivolò lentamente sopra, spegnendosi mentre si avvicinava al suolo…Miyagi tentò di drizzarsi, mentre le labbra dei compagni bisbigliavano un nome:
"A-Ayako! È Ayako!"
La ragazza annuì dolcemente, scuotendo i lunghi riccioli castani…era avvolta in una veste intessuta coi raggi del sole, dalla sua pelle si irradiava un leggero bagliore perlaceo…
"N-No…è qualcosa di più"
Hanamichi non credeva ai propri occhi…dopo i tanti allenamenti sotto la sua direzione, aveva imparato a conoscerla…ma quella che stava scendendo era…troppo superiore a un essere umano…
"Esatto…io sono l'Anfora di magia!"
Coloro che l'avevano conosciuta sussultarono: la sua voce era cambiata…più dolce, più morbida, più bella…perfetta, eppure ancora tanto naturalmente umana da non farla sembrare irreale…
"Sono colei che vi ha protetto e guidato fin qui, sono colei che realizza i miracoli"
e stese la mano prima verso Rukawa, poi verso Miyagi…un globo del tutto simile a quello che aveva racchiuso il cucciolo gli circondò il braccio, altre scintille salirono al cielo accompagnate da un gemito del ragazzo…il suo volto si rilassò, il colorito tornò normale, le dita del braccio ferito si contrassero…pochi attimi e il globo esplose, liberando l'arto guarito.
"A-Aya-chan!"
Il play si tirò in piedi, seguito da Hanamichi…non provava più dolore, le sue ossa non recavano tracce di quello che era successo, come non fosse mai accaduto…Miyagi la guardò, stupendosi di quanto fosse ancora più bella che nei suoi sogni…voleva correre da lei, desiderava abbracciarla e piangere eppure…non poteva, qualcosa di lei lo bloccava sul posto, la sensazione di…essere inadeguato. Troppo inferiore per raggiungerla, non una questione di razza o cattiveria…solo verità.
La ragazza osservò per un attimo la sua titubanza, poi sembrò compiacersi del suo rimanere fermo, perché sorrise:
"Noto che qui c'è qualcuno che ancora sa stare al suo posto, vecchio…"
Il capo della Confraternita si irrigidì, ma non disse nulla, visibilmente molto meno sicuro di prima.
"…e di certo quella non ti si addice"
Con uno schiocco di dita, la ricca poltrona scomparve, e l'uomo cadde a terra…subito i suoi sottoposti corsero ad aiutarlo a rialzarsi, mentre i ragazzi da Kanagawa ridacchiavano…
"Maledetta…maledetta io riuscirò a sottometterti…tu ci apparterrai!"
Lentamente, come annoiata, Ayako scosse i lunghi capelli, giocando con un ricciolo indomabile:
"Nulla…non hai capito nulla diciassette anni fa, hai avuto tutto questo tempo per riflettere ma…non è servito a niente. Sei una persona davvero stolta, nonostante le tue vanterie"
"Non c'è nulla da capire! Solo la tua fuga e il tuo ritorno…un inizio di controllo da parte nostra, che tu vuoi negare! Hai solo paura della realtà, stai rimandando per goderti la libertà che ti resta!"
Lo sguardo profondo di lei scivolò sul suo viso segnato dal tempo…non vi si trovava rabbia, né astio, odio…solo una profonda compassione, un'indulgenza pietosa che trascendeva le loro azioni.
Il silenzio regnò per molti secondi…la Confraternita stretta attorno alla sua guida, i cui animi vacillavano davanti alla sicurezza che quella ragazza all'apparenza fragile mostrava…il gruppo di ragazzi arrivati lì con lei, che non comprendeva più nulla, di chi li avesse portati lì, di chi li avesse guidati, del perché stesse accadendo tutto quello…e al centro, ai piedi della Colonna, con la luce che le si riversava addosso, il centro di tutto, Ayako, che in silenziosa attesa sembrava ascoltare i gemiti del mondo che la circondava.
Quando alzò gli occhi, tutti si resero conto che avevano trattenuto il fiato…Hanamichi strinse a sé Rukawa, appoggiando leggermente il mento al suo capo e girando le spalle agli altri…non gli piaceva nulla di quel che avveniva…parole, poi silenzio…la magia non godeva delle sue simpatie, qualunque cosa fosse aveva troppo attorcigliato la sua esistenza con quella del suo volpino perché potesse sopportarla. L'aveva salvato, era vero, però era stata lei il mezzo per trasformarlo…se fosse rimasto umano non avrebbe corso tutti quei rischi! Era stanco di quella situazione, sfiduciato…voleva solo andarsene…lontano…in pace, senza preoccupazioni, solo col suo ragazzo…
Una leccatina sul naso lo scosse da quei pensieri foschi…il volpacchiotto s'era drizzato sulle zampette posteriori, quelle anteriori poggiate sulle sue clavicole, e lo guardava negli occhi, insinuandosi nell'immensità del suo animo…percepiva il suo affetto scivolargli dentro, avvolgerlo in una stretta calda, carica di sicurezza…nonostante non potesse parlare, era certo che Rukawa lo stesse pregando di lasciarsi andare, di appoggiarsi a lui, di lasciarsi sostenere…il rossino chiuse gli occhi, accostando il viso a una sua spalla, e si abbandonò alla sua forza.
Non potevano saperlo, ma Ayako aveva assistito rallegrata, a tutta quella scena. I due ragazzi si erano finalmente equilibrati…nei sentimenti, nelle manifestazioni d'affetto, nel caricarsi di responsabilità…ora che Hanamichi s'era appoggiato all'altro, tutto era completo. Rukawa s'era affidato a lui, all'inizio della loro avventura…Hanamichi ora completava il cerchio ricambiando la fiducia, rendendo il rapporto fra i due perfettamente in armonia.
'Non c'è più bisogno che mi preoccupi per loro…ora sono in gradi di farcela da soli. Posso occuparmi d'altro, adesso'
Fissò i tutti membri della Confraternita…nessuno resse il suo esame, capo compreso…
"Ora vi narrerò la verità sulla mia scomparsa, diciassette anni fa…presto vi renderete conto che i vostri propositi di conquista sono irrealizzabili. Ma prima, devo darvi atto di una cosa: sì, siete superiori a quelli che combattono le guerre, sia come intelligenza che come visione del futuro. E come coraggio…vi siete mossi per avere me, in prima persona piuttosto che mandando avanti dei sottoposti. Di questo avevate ragione a vantarvi, prima…ma proprio a causa di questa superiorità non vi siete resi conto dei vostri limiti. Siete dei saggi, è vero. Intelligenti, ricolmi di ogni tipo di conoscenza. Il vostro sapere, il vostro potere è enorme, tanto grande da poter ombreggiare questa terra…ma essendo comunque caratterizzazioni della natura umana, essi hanno dei limiti.
La vostra superbia risiede nel non aver saputo riconoscere i confini della vostra grandiosità, nell'esservi creduti tanto grandi da essere immensi.
Voi non lo siete…voi siete umani, comunque soggetti alle regole del mondo cui appartenete. Non è una punizione, è semplicemente la realtà delle cose. Io sono un dono per aiutarvi a vivere, voi volevate usarmi per i vostri scopi, accecati da grandezza e orgoglio…qui avete sbagliato.
La magnificenza che possedete è vastissima, ma viene superata da questa vostra caduta"
Il vecchio digrignò i denti, poi sputò per terra:
"Smettila di raccontare storie, non ci interessano"
La ragazza abbassò le palpebre, come avesse già conosciuto la risposta ma avesse sperato, nel cuore, di essersi sbagliata:
"Avete fatto dei test, per piegarmi al vostro volere…incantesimi e sortilegi per prepararvi, usando la magia…usando me. Come potevate sperare che non mi sarei accorta delle vostre intenzioni, se usavate me per le prove della mia cattura? Era come se steste preparando una trappola per un ladro, chiedendo proprio a quel ladro di aiutarvi!"
L'ultimo esempio era per i giocatori di basket e Haruko, che la fissavano inebetiti.
"Non ci importava che tu sapessi, anzi…sarebbe stato ancora più divertente catturarti!"
Un sospiro sfuggì alle labbra di lei…ora nei suoi occhi c'era la tristezza di chi ha capito d'aver di fronte persone irrecuperabili.
"Sapevo che desideravate catturarmi per dominare tutto, ma vi ho lasciato fare…ero incuriosita, lo ammetto…di vedere fin dove sareste arrivati, fino a che punto vi sareste spinti pur di soddisfarvi…ho sperato con tutta me stessa che infine avreste squarciato il velo di follia che vi avvolgeva la mente, che avreste riacquistato la lucidità per riconoscere lo sbaglio…ma voi avete continuato nella vostra stoltezza, e io…ho deciso di punirvi. Voi, e questo mondo incolpevole…accusatemi pure di crudeltà, se volete, persone innocenti hanno sofferto per causa mia, perché io non ero più qui, ma…dovevo dare una lezione a voi, perché capiste che non avete la possibilità di controllarmi…e anche a tutti gli altri abitanti del mondo, perché a nessuno venisse più in mente di provare una simile eresia.
Me ne sono andata su un altro pianeta, mi sono addormentata nel corpo di una ragazza ancora nel ventre di sua madre, aspettando il momento adatto per tornare, un tempo in cui la saggezza fosse tornata nelle menti, ma voi mi avete doppiamente deluso…pensavo avreste confessato il vostro crimine, riconoscendo l'errore commesso, una volta che io me ne fossi andata…invece quando sono tornata ho scoperto che avete taciuto tutto, che nessuno sa il motivo della mia scomparsa, che avete lasciato che tutti brancolassero nel buio senza un perché!"
I suoi occhi splendettero d'ira, l'aria sfrigolò tutto attorno a lei…Miyagi indietreggiò di qualche passo, accostandosi ai compagni:
"A-Ayako…"
Hanamichi si affiancò a lui, scuotendo la testa:
"No Miyagi, non è Ayako…quella è la magia!"
Fine capitolo ventiduesimo
non temete, è quasi finita…n.d.Hymeko
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