Basta capitoli sdolcinati! Mi sono stufata!!! È ora di dare una svegliata a questa fic! n.d.Hymeko



Anfora di magia

Parte XIX

di Hymeko



Hanamichi si gettò di schiena sul letto, tenendo stretto a sé il piccolo cucciolo di volpe. Il soffice pelo della creatura gli solleticava le dita che, avvolte in quel calore morbido, non rinunciavano a muoversi, grattandogli dolcemente il collo.
"Non darai più retta a Sendo, vero?"
Rukawa strinse gli occhi, soffiando a quel nome, poi annuì compiaciuto, mentre il rossino si raccoglieva in sé, nascondendolo fra il petto e le ginocchia.
"Promesso?"
Sorrise soddisfatto, mentre il volpino gli mordicchiava l'avambraccio…era la fine, per il porcospino. Non aveva più nulla da temere, da parte sua…Rukawa era ormai immune, alle sue parole.
"Brava volpe"
Lo sollevò, portandoselo davanti al volto, un morbido batuffolo di pelo vaporoso, con la luce del fuoco alle spalle sembrava possedere un soffice alone…si ritrasse ridendo, appena l'altro appoggiò le zampette sul suo viso, seguendone tutti i contorni, come non li conoscesse.
"Stai buono volpino"
Hanamichi appoggiò la guancia alla sua, sfregandosi come fosse un gatto, coprendo di bacetti veloci la nuca fra le orecchiette rizze.
"Ptui ptui! Pelo di volpe!"
(mi è stato scritto parecchie volte, da due persone…non potevo non mettercelo! Ma sono buona e non faccio nick…n.d.Hymeko)
Rukawa sgranò gli occhi, incredulo: quello che poteva tranquillamente definire come suo ragazzo, aveva girato la testa e stava sputacchiando per terra!
"Mi sembra di aver la bocca piena di capelli!"
Un basso ringhio spostò la sua attenzione sul cucciolo che teneva in grembo…Rukawa aveva il pelo ritto, gli occhi stretti, e soffiava.
"Che hai volpaccia? Il sapore dei peli non è buono, nemmeno se sono tuoi!"
Hanamichi fu costretto a portarsi le mani alle orecchie, mentre il volpino iniziava ad abbaiare furiosamente contro di lui.
"Maledizione Ru smettila!!!"
Scattando, Rukawa si avventò contro la sua spalla, smettendo all'istante di abbaiare…Hanamichi cacciò un urlo strozzato, mentre i dentini piccoli ma affilati trapassavano il tessuto della sua casacca, marchiandogli la pelle.
"Ahia Ru!!!"
Lo strappò via, lasciandogli fra le fauci anche dei frammenti di camicia…Rukawa rotolò sulla trapunta in puro stile Takamiya, fermandosi stralunato in fondo al letto, le zampe posteriori sghembe, le anteriori poggiate fra esse, la coda arruffata poggiata di traverso sulla testa a coprirgli un occhio, un orecchio a penzoloni…il volpino fermo in quella maniera scatenò l'ilarità del rossino, dimentico del morso appena ricevuto:
"Sembri uno di quei cuccioli spersi che usano per intenerire, nemmeno fossi appena uscito dalla lavatrice!"
Rukawa scosse velocemente la testa, snebbiandosi la mente, e si rimise a quattro zampe, puntando l'avversario…attaccò senza preavviso, avventandosi contro un braccio di Hanamichi, pronto a farsi onore in quella lotta impari.
"Aaaahhh!!! Rukawa fermati!!!"
Il ragazzo scosse il braccio, tentando di salvare sia la casacca che il piccolo…non poteva scrollarlo troppo forte, sapeva che gli avrebbe fatto male…ma Rukawa non mollava, strattonando anzi la stoffa, masticando per quel poco che poteva il braccio dell'altro, gustandosi la consistenza dei suoi muscoli…Hanamichi fu costretto ad afferrarlo per la collottola e tirare, per liberarsene.
"Si può sapere che hai? Hai voglia di rissa?"
Rukawa soffiò, mentre il rossino se lo portava all'altezza del viso…davanti alla sua espressione incerta fece le fusa, per poi tentare di rifilargli un'amorevole zampata su una guancia.
"Ahh!!!"
Hanamichi lo mollò di botto, gettando indietro la testa, prendendosi una gran zuccata contro una parete della stanza…Rukawa non si fece scrupoli, addentandolo di nuovo per il braccio, strattonandolo per avere la sua piccola rivincita su di lui.
"Ru basta!!!"
Il rossino si divincolò con una manata, non troppo forte ma bastò a spedire l'altro di nuovo a gambe all'aria…senza fargli notare quanto fosse preoccupato, si alzò in piedi, portandosi fuori dalla portata della sua bocca.
"S-Stai bene? Ru?"
Rukawa soffiò, rialzandosi…scrutò con sguardo diabolico l'altro, che deglutì…e attaccò di nuovo.
Hanamichi vide il cucciolo saltar giù a razzo dal letto, e lanciarsi contro di lui…schivò all'ultimo secondo il suo attacco, mandandolo a schiantarsi contro la porta, ma quel movimento improvviso in uno spazio tanto ridotto lo sbilanciò, spedendo anche lui col sedere per terra…per Rukawa fu semplice allungare il collo, e mordergli il polpaccio.
"Ancoraaaa????!!!! Bastaaaa!!!!"
La matricola dovette scrollare la gamba per tentare di liberarsi, ma inutilmente…il volpino non voleva saperne di lasciarlo libero, divertendosi a graffiargli piano la pelle, masticando i suoi muscoli sodi.
"Ru sembri un cane che attacca un postino!!! Lasciami!!!"
Rukawa mollò di colpo la presa, zampettando in due balzi fino al suo petto…gli posò una zampetta sulla fronte, premendo con quanta più forza potesse, ringhiando forte.
"Ho capito, ho capito, stupido volpino…i tuoi peli sono deliziosi, e non sei affatto un cane!"
Il cucciolo sottolineò quell'affermazione con un abbaio deciso, acciambellandosi poi comodamente sul suo petto, come uno scalatore che sia riuscito a far sua la più alta fra le vette.
Hanamichi sospirò stancamente, l'aveva battuto…era stato sconfitto da un animaletto che pesava poco più di una piuma. Ma la sconfitta aveva il dolce sapore dell'amore, il gusto delizioso della complicità…allungò il viso, posando un bacio sulla sua nuca…facendo attenzione a stringere bene le labbra.
"Hai voglia di un bagno caldo, volpaccia?"
Rukawa alzò il musetto, studiò il suo viso e annuì leccandosi i baffi, pregustandosi la vasca colma d'acqua e le braccia forti del rossino che lo stringevano contro il petto.
"Andiamo allora"
Il volpino sorrise soddisfatto, mentre veniva sollevato, e Hanamichi gli dava un anticipo di quel che sarebbe stato nella vasca.
………
Rukawa drizzò le orecchie, mentre i rumori provenienti dalla sala comune distraevano Hanamichi, fermando la mano che gli accarezzava la nuca.
"Ma che sta succedendo?"
Il volpino ringhiò, e subito lo sguardo preoccupato dell'altro corse verso di lui…abbaiò, e strofinò violentemente la testa contro il suo palmo, un chiaro invito a riprendere le coccole.
"Viziato"
ridacchiò il rossino, ricominciando tuttavia a lisciargli il pelo…la sua mano sentì il cucciolo annuire soddisfatto, per poi sprofondare la testolina contro il petto.
Hanamichi recuperò dalla loro camera la frusta, e iniziò a scendere prudentemente le scale.
"Sembrano rumori di lotta…"
Rukawa non si sforzò neppure di aprire un occhio, annuendo…bastava il suo udito, ad avvertirlo che c'era della gente che si stava picchiando, al piano di sotto.
"Accidenti!"
Si era fermato a pochi gradini dalla fine della scala, la sala comune che si offriva al suo sguardo…aveva la visuale su quasi tutto l'ambiente, e gli bastava…i loro compagni se le stavano dando di santa ragione con un gruppo di teppisti…anche Haruko si dava da fare.
"Ma che è successo qui?"
Silenziosamente, la locandiera si accostò a lui, lieta che quell'imponente ragazzo fosse apparso a offrirle un rifugio…si morse le labbra, mentre il Gorilla sbatteva con una manata un uomo di traverso su un tavolo.
"Quegli uomini, gentaglia…hanno infastidito la tua amica…suo fratello si è arrabbiato, e hanno iniziato a insultarsi, hanno detto che avrebbero…fatto del male a me, a mia figlia e a lei…poi gli ha sputato in viso, e lui non ci ha visto più, gli ha tirato uno schiaffo…e tutto è degenerato…"
"E bravo Gori…non potrà più farci la predica allora!"
Hanamichi ridacchiò…era un piacere vedere Akagi menare le mani! E anche gli altri…Sendo prendeva a calci chiunque gli capitasse a tiro, Mitsui distribuiva pugni e ginocchiate, e Haruko pareva la più pericolosa di tutti, con un attizzatoio in mano che calava sulle teste di chi l'aveva importunata.
"Meglio di quel giorno in palestra…"
mormorò sornione, immaginandosi la già la faccia del Quattrocchi quando gli avesse raccontato la cosa…
"…ma forse è meglio non dirlo al nonno…che ne dici volpe…"
non curandosi delle sue proteste, lo sollevò in aria, muovendolo perché la coda ondeggiasse
"…vado a dargli una mano?"
Rukawa spalancò gli occhi, scuotendosi dal torpore scatenato dal movimento ritmico delle sue mani…strinse gli occhi, estraendo le unghiette, tendendosi verso di lui.
"Cosa c'è?"
Hanamichi piegò il capo, senza capire…il cucciolo si dibatteva fra le sue mani, scuotendo forsennatamente la testa, tentando di afferrargli i lembi della camicia. Si sedette su un gradino, appoggiandolo sulle ginocchia, per capire…Rukawa si puntò, appoggiandosi alle sue clavicole, e leccò piano il suo collo.
"P-Preoccupato? Sei in ansia per me?"
Un piccolo guaito sovrastò per un attimo i rumori della rissa, che continuava ormai dimenticata poco distante…la volpetta mugolò penosamente, piantando gli occhi pieni d'apprensione in quelli del compagno, consegnando allo sguardo tutto lo spavento che le sue intenzioni gli avevano dato.
"Non vuoi che vada, vero?"
Hanamichi sospirò, passandosi una mano fra i capelli…la piccola volpe aveva annuito, con un lampo di sollievo negli occhi…comprendeva non lo volesse, a rischiare di essere ferito per nulla.
"Ru…"
Il piccolo animale scosse il capo, i guaiti che sembravano provocatigli da ferite reali…allungò la testa, posandola senza muoverla contro il costato del ragazzo, da poco libero dalle bende.
Sconfitta, la matricola socchiuse gli occhi, osservando distaccatamente la scena:
"Non mi pare siano messi male…credo ce la faranno anche da soli"
Sapeva sarebbe stato lui a cedere, già da subito il suo cuore gli aveva dichiarato che non avrebbe fatto nulla, che potesse provocare cruccio al volpino.
"Non andrai?"
sospirò la donna accanto a lui, osservando attonita il ragazzo accoccolato su un gradino, la volpe che esultava facendo le fusa e leccandogli le mani.
"No, se non ce ne sarà realmente bisogno"
Poco distante da loro, Haruko rifilava un calcio nelle parti intime di un omone grosso il doppio di lei, spedendolo ad accasciarsi mugolante sul pavimento, le lacrime agli occhi cancellate dal calcio circolare che Sendo gli assestava, completando l'opera.
Un uomo volò accanto a loro, schiantandosi contro il bancone e cadendo con un tonfo oltre esso, sparendo alla vista di tutti…era stato il Gorilla a sollevarlo sopra di sé, scaraventandolo con tutta la forza che aveva in corpo il più lontano possibile.
"Era quello che ci ha infastidite"
spiegò la locandiera, ghignando soddisfatta.
"…logico"
commentò Hanamichi, ricredendosi un po'…anche lui aveva sbavato parecchio su Haruko, ma se suo fratello non gli aveva mai fatto del male, un po' di stima la doveva suscitare…
"Certo che ne fanno di casino…"
"Ryo-chan! Nobu-scimmia! Siete in piedi!"
"Per forza, con tutto questo casino come potevamo riposare? Dai spostati!"
Kiyota si sedette accanto a lui, senza degnare di uno sguardo il cucciolo, che intanto si stava rotolando beato contro il ventre del rossino.
"Oh, hanno finito…peccato, siamo arrivati tardi"
annotò Miyagi, criticando a bassa voce i compagni che avevano già terminato lo spettacolo…il Gorilla si stava avvicinando loro, e non cercava guai.
"Signora, ha delle corde per legare questa gentaglia?"
"Oh sì, certo…arrivo subito"
"Complimenti Gori, bella quella mossa da lottatore!"
"Taci idiota! Si può sapere perché non hai alzato un dito?"
"È stato lui a fermarmi!!!"
Hanamichi sollevò Rukawa davanti a sé, schermandosi col suo corpicino, mentre il volpino annuiva sfidando chiunque osasse dargli torto. Sendo sbuffò, pulendosi il viso dal sudore, mentre Haruko lo fissava sospirando e Mitsui ridacchiava.
"Basta voi tre! Prendete le corde e legateli, subito!"
I quattro ricevettero dalla locandiera delle funi, e immobilizzarono il gruppo.
"Che ne facciamo?"
chiese Haruko al fratello, guardando dubbiosa i corpi ancora svenuti sul pavimento.
"Non lo so, ma…"
"Si può sapere che è successo qui?"
Uomini, in alta uniforme, occuparono l'ingresso, posando le mani sulle else delle spade, scrutando con sguardo severo tutti i presenti nella sala.
La locandiera si fece coraggiosamente avanti, anche se a Rukawa non sfuggì un suo tremito…
"Q-Questi furfanti hanno molestato la ragazza e me, minacciando di far del male anche a mia figlia malata…quando questo giovanotto ha tentato di fermarli l'hanno aggredito, e loro si sono difesi"
Un uomo più basso rispetto agli altri si fece avanti, reso sinistro dalla luce che entrava dalle sue spalle:
"La parola di una donna non va mai messa in discussione, anche se mi sembra che abbiate esagerat…"
"Comandante venga a vedere!"
L'uomo si voltò corrucciato verso il sottoposto che l'aveva interrotto, poi spalancò gli occhi: il giovane aveva scoperto la spalla di uno dei caduti, sulla quale spiccava il tatuaggio di un orso.
"Gli Orsi di Montagna…avete avuto davvero fortuna"
Akagi si fece avanti, deciso a contrapporre al grado del comandate la sua statura:
"Che intendete?"
L'uomo fischiò, facendo cenno agli uomini di rilassarsi:
"Bè, sono un gruppo di banditi che infestano questo passo, conoscono perfettamente ogni nascondiglio che il monte offre, non siamo mai riusciti a prenderli…siete stati davvero fortunati"
Haruko aiutò la locandiera a sedere, prendendole un bicchiere d'acqua:
"Ma come mai erano qui?"
"Probabilmente volevano dormire in letti caldi, le grotte sono scomode…poi avrebbero distrutto questo posto, per non pagare…ripeto, siete stati davvero fortunati, e questa è la taglia su di loro"
Infilò una mano in tasca, e gettò un grosso sacchetto pieno di monete al Gorilla.
"Wow…è una bella somma"
"Già, che caso…davvero molto fortunati"
commentò Mitsui, accarezzandosi la cicatrice.

Hanamichi si sistemò sul piccolo carro, accoccolandosi in mezzo a balle di pezze di lana, con Rukawa comodamente seppellito dentro la casacca, a dormire. La luce dell'alba forava le nubi tinte di rosa confetto, dando alla montagna un aspetto amichevole, fatato.
Nonostante la bellissima mattinata, doveva dare ragione comandante, quel viaggio era folle. Una coppia di mercanti aveva deciso di andare dall'altra parte della montagna a vendere la loro lana, sicuri del successo in quell'inverno tanto gelido, e aveva assoldato una compagnia di soldati a riposo per far sì che andasse tutto bene. Peccato fosse un'idea scriteriata, avventurarsi su per una montagna in mezzo alla pioggia, col rischio che si trasformasse in neve. Erano arrivati per miracolo alla locanda, coi loro carri che scivolavano sulla fanghiglia creatasi sul terreno ancora gelato, col pensiero che andava alla discesa, dove tutto sarebbe stato ancora più difficile…avevano preteso quella sosta, per rifocillarsi un po' al caldo.
"Per fortuna che qui la fortuna ha baciato anche noi!"
aveva scherzato l'uomo, battendo le spalle al Gorilla.
Il rossino sospirò, appoggiando la testa sulle ginocchia, chiudendo ogni possibile spiffero verso l'interno della blusa.
Mitsui doveva aver ragione, non c'era altra spiegazione…era stato davvero tutto troppo facile. Quei pericolosissimi banditi si erano lasciati mettere k.o. da un gruppo di liceali, le guardie erano arrivate giusto in tempo per rifornirli di soldi, e in più avevano ottenuto un passaggio.
"Perché col vostro peso a stabilizzare i carri, la discesa sarà molto più sicura! Non preoccupatevi per i cavalli, sarebbe peggio se i carretti sbandassero lungo la via!"
aveva detto, caricandoli praticamente a forza, dando solo il tempo al loro capitano di saldare i conti con la donna.
Avevano soldi, una scorta per la discesa e viaggiavano al caldo. E li avrebbero portati abbastanza vicino al Crocevia.
"Facile, troppo facile"
Scosse la testa…dovevano stare in guardia, in quei momenti più che mai. Non potevano permettersi che chi ordiva quella trama pensasse che erano alla sua mercé…Ayako era ancora dispersa.
Vicino a lui, Miyagi sognava beatamente della sua bella, chiamandola per nome e dichiarandole a più riprese il suo amore. Sull'altro lato, il Gorilla dormicchiava in un sonno inquieto, borbottando qualcosa di incomprensibile. Il viso teso, era pallido come non l'aveva mai visto.
'Preoccupato, per quello che sarà…o che è…'
Poco più in là, Haruko dormiva dandogli le spalle. Il fratello l'aveva costretta a salire lì…Hanamichi aveva captato un frammento di discussione, in cui lei affermava di non voler avere più nulla a che fare, con loro due…lo stesso valeva per Sendo, che si era diretto a passo di marcia sul carro diverso dal suo, assieme a Mitsui e a Kiyota.
Il gruppo si stava sfaldando, invece di rimanere unito. A causa sua, che lo volesse o no era in lui la causa di tutti i loro guai. I sentimenti di Rukawa, Sendo e Haruko ruotavano attorno al suo cuore, erano le sue decisioni a spostare gli equilibri. Forse, avrebbe dovuto aspettare a rendere chiara la sua scelta, almeno agli altri…se Sendo e Haruko avessero continuato a nutrire le loro speranze…a illudersi…
"Ah! Ru!"
Sussultò, mentre una vampata di calore lo investiva. Il volpino gli aveva appena leccato un capezzolo.
"Che diavolo stai facendo?"
tuonò a denti stretti, mordendosi le labbra per non svegliare gli altri.
La volpetta brontolò piano, riprendendo a leccargli il capezzolo, prendendolo fra i dentini e mordicchiandolo piano.
Hanamichi gettò indietro la testa, spalancando la bocca in cerca di refrigerio. La lingua calda, piccola, tintinnava sulla punta, lusingandola su tutta la sua superficie…la sua coda era scesa lungo il suo sterno, sentiva il pelo morbido solleticargli l'ombelico, i fianchi…istintivamente schiuse le gambe, offrendo il bacino alle lusinghe dell'aria, iniziando ad accarezzarsi con una mano, fingendo che fosse quella di Rukawa.
Mugolò, appena il volpino si rigirò contro di lui, per donare le stesse attenzioni all'altro capezzolo…lo sentì venir preso fra le sue labbra, e succhiato piano, con delicatezza…il rossino soffocò un gemito, mentre la lunga coda rossiccia tentava senza successo di oltrepassare la barriera che era la cintura attorno alla sua vita, che gli fermava la casacca…Hanamichi strabuzzò gli occhi, al pensiero di quella coda vaporosa a contatto col suo sesso, mentre le sue gambe si allargavano ancora di più…stava per impazzire…
Chiuse gli occhi, mentre le lappate del volpino si spostavano sulle sue clavicole, la consistenza della sua pelle assaporata da piccoli morsi veloci…sentiva i suoi denti affondare nella cute, lasciargli segni bollenti…spinse indietro la schiena, strofinandola contro uno dei sostegni del telone che copriva il carro, mentre la sua mano si era fatta largo nei pantaloni…affondò i denti nel mantello, e iniziò a masturbarsi, seguendo il ritmo della lingua di Rukawa, immaginandolo fra le sue gambe invece che nella casacca…urlò il suo nome, mentalmente, mentre il suo seme gli esplodeva fra le dita e la sua schiena si inarcava un'ultima volta, offrendo ancora il petto alla boccuccia insaziabile del cucciolo…
………
"Sei un bastardo…"
mormorò, pulendosi in fretta le mani fra due strati di lana, gli occhi che lampeggiavano sui volti dei compagni addormentati, per capire se qualcuno avesse assistito al suo incontro erotico con un volpino e la di lui immagine umana che s'era creato.
"Era proprio indispensabile?"
Rukawa annuì, baciandogli la fossetta alla base del collo…Hanamichi lo bloccò, afferrandogli la nuca, un po' preoccupato:
"Stai fermo non ci riprovare! Adesso voglio dormire anch'io, capito?"
Il volpino annuì, ridacchiando…aveva raggiunto il suo scopo. Si era rilassato, e…aveva goduto.
Soddisfatto, si acciambellò fra le sue braccia, un orecchio pigiato contro il suo cuore che riprendeva il battito normale. Qualsiasi pensiero lo stesse tormentato, non ci avrebbe più pensato per un bel pezzo. E se fosse tornato, in seguito…ci avrebbe pensato lui, a cancellarlo!
"Ru?"
Rukawa mugolò, alzando il viso…Hanamichi poteva vedere i suoi occhi blu scintillare nella penombra, mentre lo guardava…
"Grazie…"
mormorò, posandogli un bacio sulla punta del naso.
Il cucciolo abbaiò piano, tendendo il musetto verso di lui…la bocca del rossino lo ricoprì di baci, mentre le sue mani lo stringevano forte a sé, e il suo cuore si domandava cosa avrebbe fatto, senza di lui…lentamente, sempre impedendogli di allontanarsi, il ragazzo scivolò nel sonno, il suo pensiero protetto dalla presenza avvolgente del volpino.

"Eccoci qui ragazzi, poco più in là si trova il Crocevia dei Mondi. Se vi sbrigate vi arriverete prima di sera. Comunque attenti, io che ho viaggiato ho sentito dire che ci sono stati dei cambiamenti, ultimamente"
Akagi annuì, ringraziando i mercanti che li avevano voluti sui loro carri:
"Per caso non avete informazioni da darci sul Crocevia?"
Il comandante delle guardie si grattò il naso, osservando la strada che conduceva all'antico luogo mistico:
"Nulla di preciso, solo quello che sanno tutti…che è il regno della fine della primavera"
"Cosa?!"
L'altro strizzò l'occhio, con complicità:
"Vedrete…poi che la pace vi dominava, nessun tipo di crimine vi è mai stato commesso…e che si viaggiava…in molti altri luoghi"
Il Gorilla aggrottò la fronte, senza capire:
"Sì, ma come si faceva? E in che modo di decideva la destinazione?"
L'altro tirò su le spalle, rimontando a cavallo:
"Bè, è semplice. Con la magia!"
"Che oggi non c'è più"
commentò triste uno dei suoi subordinati.
"Basta romanticismi! I ricordi non ci faranno arrivare a destinazione! Muovetevi, in sella! E anche voi, sbrigatevi o arriverà la sera!"
"Grazie di tutto, buon viaggio, e spero che gli affari siano sempre prosperi!"
Il mercante sorrise, chinando leggermente il capo, e salutò con la mano, mentre i cavalli riprendevano ad avanzare.
Il gruppo di ragazzi rimase ad osservare la piccola carovana svanire lentamente dietro la curva di una montagna, poi riprese il cammino, verso la loro meta.
………
Hanamichi alzò gli occhi, verso le montagne che accompagnavano la loro strada, scortandoli come due inattaccabili guardie, ai loro fianchi. La via scorreva dritta ai piedi di due monti non altissimi, rispetto a quelli scalati precedentemente…su entrambi i lati la roccia, grigia come cenere, spuntava nuda fra macchie di arbusti, come se un gigante avesse ferito la cute del monte, portandone alla luce le ossa sottostanti.
Ma il paesaggio non era lugubre…tutto, attorno a loro, sapeva di naturalezza, di freschezza, di vita genuina…passeri e piccioni volavano sulle loro teste, in cerca di cibo…piccoli animali setacciavano il terreno, alla ricerca degli ultimi semi ancora interi…in quel luogo, l'uomo non aveva mai portato terrore.
La testolina di Rukawa spuntò dalla sua casacca, gli occhietti penetranti spalancati, le orecchie tese e il naso all'aria.
"Ti piace, volpino?"
Il cucciolo annuì, appoggiando il muso sulla sua spalla, per guardarsi in giro…si sentiva stranamente bene…i suoi sensi sembravano avvolti nella bambagia, non a causa di un torpore maligno, ma semplicemente per…la pace.
Il luogo cui si stavano avviando, era quanto più vicino alla beatitudine potesse esistere, sulla terra…sole caldo, animali in completa armonia, acqua corrente, cibo dolce e abbondante…null'altro.
Socchiuse gli occhi, aspirando profondamente il profumo del rossino…la sua immagine si fondeva perfettamente con quell'idilliaca realtà cui stavano per giungere…un luogo benedetto dalla magia, con il ragazzo per lui perfetto che la stessa lo aveva aiutato a conquistare…esisteva davvero tanta bellezza?
Strofinò il muso contro il suo collo, chiedendo una conferma della realtà…subito, una mano grande e calda accorse, lisciandogli il pelo…
"Stupido volpino stai buono, siamo quasi arrivati"
Rukawa ridacchiò…tutto quello era reale, dolcemente vero…quasi perfetto.
'Se solo fossi umano…'
Voleva baciarlo, contraccambiare il tocco delle sue labbra, esplorare tutta la sua bocca, godere per le loro lingue che lottavano…
"Ehi! Guardate là!"
La voce di Mitsui giunse in tempo per distrarlo da quei pensieri…Rukawa seguì lo sguardo di Hanamichi, mentre un'esclamazione di stupore sfuggiva dalle labbra di Haruko…davanti a loro, oltre i fianchi scoscesi di due montagne, si apriva una conca, tappezzata di trifoglio e circondata da cespugli rigogliosi. Sul lato sinistro, una cascatella scendeva scintillante dalle rocce, formando una piccola pozza cristallina che si trasformava in un ruscello per poi correre via, sparendo sottoterra.
(per questo luogo mi sono ispirata alle Grotte della Valganna…n.d.Hymeko)
Ma ciò che più stupiva, era l'odore dell'estate che vi regnava, ignorando gli ultimi rivoli d'inverno che ancora erano sovrani, tutt'intorno.
"…qui è ancora primavera"
Kiyota si inginocchiò accarezzando timorosamente un ciuffo di trifoglio, sul bordo del prato:
"Ma com'è possibile?"
"Grazie alla magia…ecco spiegati i cambiamenti di cui il mercante aveva sentito…qui è tornato a essere il regno della fine della primavera, come in passato…"
Sendo avanzò lentamente fra le piccole piantine verdi, guardandosi attorno:
"Scommetto che è accaduto in concomitanza col nostro arrivo…"
"…è splendida"
mormorò Hanamichi, portandosi al bordo dello specchio d'acqua.
Dalla cima della parete frastagliata, si slanciavano verso il basso tre tozze rocce coniche, tre rozzi pugnali che volgevano le loro punte alla pozza, come dovessero staccarsi da un momento all'altro e sprofondare in essa…l'acqua scendeva fragorosa lungo queste sporgenze, fendendo l'aria senza toccare la parete del monte, intaccando al minimo la sua purezza…precipitava luminosa, pura, intoccabile…eterna.
Rukawa deglutì, mentre il fascino prodigioso di quel luogo annichiliva i suoi pensieri…lì, era il centro di tutto, il luogo più magico di quel mondo, il punto incantato da cui la magia sgorgava…
Miyagi si schiarì la gola, guardandosi attorno:
"Lo so che la praticità non s'adatta a questo luogo, ma…che facciamo adesso? Come lo usiamo per arrivare da Ayako?"

Fine capitolo diciannovesimo 


 

Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions