Anfora di
magia
parte XVII
di Hymeko
Rukawa si accoccolò contro
il ragazzo caldo al suo fianco, strofinando il naso sulla sua pelle un po'
sudata.
Finalmente Sendo e gli altri se n'erano andati...a quanto aveva capito il
loro primo giorno di lavoro stava per iniziare...non aveva prestato molta
attenzione ai loro discorsi, troppo preoccupato per lui.
Hanamichi era peggiorato. Durante la notte, mentre lo vegliava con Sendo,
la febbre si era alzata...l'aveva percepita, istintivamente...si era
subito accorto che il ragazzo stava soffrendo.
Aveva avvertito lui il porcospino...in fondo era lì per curarlo, no? E
Sendo non si era tirato indietro...aveva passato tutta la nottata, a
tamponargli la pelle con un panno freddo.
Al contrario, lui...non aveva potuto fare molto, praticamente nulla...se
non blandire con la sua guancia morbida quella del ragazzo ferito, e
sperare che lui...sentisse che gli era vicino.
E poi la mattina, e mentre i primi raggi del sole cancellavano le poche
stelle dal cielo, la Akagi era entrata nella stanza, fissandolo desiderosa
come al solito, senza interessarsi minimamente di Hanamichi...che rabbia
gli faceva. Lui la idolatrava, e lei...non si preoccupava per lui. Poteva
comprendere, a fatica, che non lo amasse, ma quel suo totale
disinteresse...come poteva il suo rossino, così pieno d'amore, di
passione, essersi innamorato di una ragazza così impassibile, nei suoi
confronti?
Rabbrividì disgustato, ricordando il suo sorriso. Anche Sendo si era
infastidito, per l'entrata di lei.
Rukawa sospettava che lui sapesse da un po' che qualcuno lo stava per
andare a chiamare, ma avesse sperato di scamparla, per rimanere accanto al
rossino.
I due avevano iniziato a discutere, la Akagi aveva sottolineato che anche
lei avrebbe voluto rimanere lì...
'Accanto a me'
aveva aggiunto fra sé la volpe.
...ma che avevano un dovere da compiere.
Si erano guardati parecchio in cagnesco, lanciandosi frecciatine velenose,
alzando mano a mano il tono della voce, finché lui non aveva ringhiato,
riportando l'ordine nella stanza.
Haruko lo aveva fissato, senza dire nulla, ed era uscita. Poco dopo,
Mitsui e il Gorilla erano entrati nella stanza, a convincere Sendo ad
andare a lavorare.
Aveva tirato un sospiro di sollievo, quando tutti, porcospino compreso,
erano usciti, ma...non poteva dare tutti i torti a Sendo.
Hanamichi aveva bisogno di essere vegliato costantemente, da qualcuno
sempre pronto.
Gli altri lo sapevano, ma non potevano farci nulla, Miyagi era troppo
stanco per alzarsi, mentre loro dovevano guadagnarsi la permanenza lì, o
per Hanamichi e Kiyota sarebbe stata realmente la fine. Sarebbero andati a
controllarlo periodicamente, avrebbero richiamato la Guaritrice, se
necessario, ma...non potevano permettersi di lasciare qualcuno fisso da
lui.
Rukawa chiuse gli occhi, stanco e sconfortato. Lui poteva stare accanto al
rossino, ma...era come fosse un fantasma. Non poteva detergergli la
fronte, dargli da bere, rassicurarlo...ciò che poteva al massimo essere
era qualcosa più di un semplice pupazzo di peluche, un triste animaletto
da compagnia.
Nulla di veramente utile.
'Non servo a nulla, se non a causargli guai'
Strofinò il muso contro il collo del ragazzo, accostando l'orecchio alla
giugulare, lasciandosi assordare dal rumore del suo sangue che scorreva.
"Non torneranno tanto presto, vero?"
Rukawa sussultò, mentre il viso di Hanamichi si appoggiava al suo musetto.
"Ssshhh...non fare rumore...sto bene"
La volpe guaì piano, leccandogli il mento.
"Piano piano, mi fai il solletico..."
Il cucciolo scosse la testa...la sua pelle era ancora calda, i suoi occhi
lucidi tradivano la febbre che gli corrompeva il corpo.
"...ho solo un po' di febbre..."
mormorò stancamente, fissando il soffitto e posandosi un avambraccio sulla
fronte.
"...e mi sento tanto giù di corda"
Rukawa mugolò, riprendendo a leccargli il collo.
Hanamichi ridacchiò, premendosi il braccio sugli occhi:
"Non fare così..."
Rukawa si gelò, appena scorse due rivoli cristallini scivolare sulle sue
guance...il suo pianto.
Si alzò, leccando via il liquido salato dalla sua pelle, baciandogli
gentilmente la cute.
Hanamichi spostò l'avambraccio, e Rukawa si perse in quegli occhi grandi,
arrossati, infinitamente tristi...sentì il suo dolore invaderlo, come per
magia entrò in contatto con lui, col suo cuore traboccante d'amarezza.
"...è un po' che sono sveglio, sai?"
mormorò, soffocando i singhiozzi.
"Ed ero cosciente anche quando siamo entrati in locanda, ieri...avevo solo
chiuso gli occhi, non ero svenuto"
Rukawa guaì, senza sapere cosa fare. Hanamichi aveva improvvisamente
deciso di confidarsi con lui...
"...l'hai sempre saputo, vero? Che lei non mi amerà mai..."
Hanamichi sorrise, abbassando lo sguardo. Non riusciva a sostenere quegli
occhi blu spalancati, in attesa...
"Non ha chiesto di me, quando siamo arrivati...e nemmeno prima, quand'è
venuta a chiamare Sendo...ci ha solo litigato, per dimostrarti di saper
tener testa al tuo rivale..."
Il volpino rimase in silenzio, incerto se...iniziare a sperare, oppure no.
Hanamichi se ne era dunque accorto, ma...ciò non bastava a cambiare i suoi
sentimenti, lo sapeva bene...
"...mentre venivo sepolto..."
Rukawa s'irrigidì, preoccupato, ma Hanamichi sorrise:
"Stai tranquillo, va tutto bene...vieni qui, volpacchiotto morbido"
Tremando un po', il rossino lo prese fra le mani, e se lo appoggiò sul
petto. La pelliccia di Rukawa era calda, soffice...gli dava una bellissima
sensazione, di carezza impalpabile, sulla pelle nuda.
"...ricordo più o meno tutto quel che è successo...il fango che mi ha
investito, i sassi che mi rotolavano a fianco...il mio corpo che, non so
come, galleggiava poco sotto la superficie, senza essere risucchiato, o
soffocato...non ho sbattuto contro nulla, non ho incontrato nemmeno un
ostacolo, nella discesa...tutto scorreva con me, finché non sono arrivato
in fondo, e mi sono impigliato in un cespuglio, o qualcosa del genere, che
ha frenato la mia corsa, facendomi cadere in un fosso...ho sentito il
cespuglio che mi cadeva addosso, creando uno strato protettivo fra me e il
fango...e poi, appena chiusi gli occhi per riposarmi un po', sei arrivato
tu, a svegliarmi...ero stanco, sai?"
Rukawa si limitò a leccarlo...era normale che fosse confuso, e non
ricordasse di essere svenuto...e quindi di essere rimasto solo. Meglio
così...non sarebbe certo stato lui a rivelargli la verità.
"...ero contento che ci fossi tu, lì con me, lo sai? Non volevo starmene
solo, là sotto...e che gli altri mi abbiano trovato in fretta...la schiena
del Gorilla è comoda, ci credi? È calda, larga..."
Rukawa si sollevò un po', per osservare gli occhi del rossino che si
socchiudevano. Si stava addormentando...
"...mentre mi portava, continuavo a pensare a Haruko..."
La volpe emise un basso ringhio, sguainando le unghiette.
"...a come sia innamorata di te, a come...non mi consideri...non sia
nulla, per lei. Mi ha fatto male, lo sai?"
Un'altra lacrima scese dalle palpebre abbassate del rossino...si stava
sfogando nel dormiveglia, rivivendo il suo dolore, attimo per attimo...Rukawa
iniziò a lappargli la clavicola, non sapendo in che altro modo aiutarlo,
gli sarebbe piaciuto abbracciarlo stretto, ma non poteva...il suo respiro
era più faticoso, probabilmente la febbre si stava alzando...
"...non chiedi di me? Non ti preoccupi per me...anche prima non hai
domandato nulla...Haruko"
Rukawa corse accanto al suo viso, completamente nel panico.
Hanamichi piangeva, e delirava, parlando direttamente con lei, agitando la
testa sul cuscino, contraendo i muscoli contro il materasso...stava male,
agonizzando in quei ricordi...
'Devo chiamare gli altri!'
Fece un passo sul cuscino, ma il respiro gli si bloccò, all'improvviso.
Haruko sbadigliò, asciugandosi le mani nel grembiule. Aveva finalmente
finito di lavare tutti i piatti, dopo la colazione. Aveva un paio di
minuti di pausa, prima di dover iniziare le altre pulizie.
Sbirciò fuori dalla finestra, il vento che soffiava gelido tagliava la
valle, ululando contro i vetri delle finestre. Le nubi si stavano
radunando, portando la pioggia.
Nessuno si sarebbe mosso, per quel giorno...e alla locandiera la cosa non
piaceva molto. I brutti ceffi che alloggiavano lì erano irrequieti, e la
permanenza forzata non addolciva certo i loro caratteri.
Capiva bene la donna...nemmeno a lei, piacevano. Avevano tentato di
palparla, mentre serviva la colazione, e solo il fratello piantato in
mezzo alla sala con l'alabarda in mano li aveva tenuti buoni. Per quanto...non
lo sapeva.
'Speriamo che non parta una rissa...'
Scosse la testa, suo fratello, Mitsui e Sendo se la sarebbero cavata di
certo.
'Peccato che non ci siano anche il senpai e Sakuragi...a proposito! Posso
portar loro la colazione!'
Rallegrandosi per l'idea geniale, Haruko iniziò a canticchiare, riempiendo
due ciotole.
"...se faccio in fretta con Miyagi e Kiyota potrò stare un po' da Rukawa!
Chissà come sarà felice di vedermi!"
Caricò le scodelle su un vassoio, e si avviò su per le scale.
"Ehi, dove vai?"
Mitsui la incrociò mentre usciva dalla camera che divideva con il play e
la matricola.
"Porto un po' di colazione ai malati, senpai"
"Buona idea, dammi. Miyagi e Kiyota sono febbricitanti, non molto ma..."
Haruko gli consegnò il vassoio, e aprì la porta.
Poco dopo, bussarono a quella del rossino. Haruko non attese risposta, ed
entrò.
Hanamichi riposava, avviluppato in un dolce sonno senza sogni. Accanto a
lui Rukawa, a petto nudo, teneva con una mano la bacinella dell'acqua,
mentre con l'altra gli asciugava la fronte.
Rukawa alzò lo sguardo verso la porta che si apriva.
Haruko, e Mitsui, con in mano una vassoio. Che lo guardavano a occhi
spalancati, esattamente come lui stava facendo con loro, mentre il gelo
calava nella stanza, a dispetto del fuoco.
Si fissarono un secondo, scioccati, poi Haruko urlò.
Mitsui sobbalzò, rischiando di rovesciare la colazione, mentre la ragazza
continuava a strillare, rossa come un peperone, indicando i due ragazzi
con il braccio teso.
"Cosa succede?!"
Il Gorilla e Sendo si erano fiondati di sopra, appena sentito l'urlo...Sendo,
vedendo la faccia sdegnata della ragazza, e il suo indice che puntava
verso il letto, non ci mise molto a capire...Rukawa stringeva
protettivamente a sé Hanamichi, tentando di ripararlo dalle urla strozzate
di Haruko, bisbigliando al suo orecchio per farlo dormire ancora.
Mitsui entrò nella stanzetta, appoggiò il vassoio e si precipitò verso
Sendo, bloccandolo sulla soglia.
"Haruko basta!"
La ragazza, inviperita, si liberò dall'abbraccio del fratello, continuando
a strillare contro i due ragazzi nudi, accoccolati l'uno fra le braccia
dell'altro.
"Mmmhhh...che succede?"
Hanamichi si massaggiò gli occhi, riemergendo dal sonno.
"Nulla, continua a dormire..."
Ma il rossino, ormai desto, spostò lo sguardo verso la fonte di quelle
grida. Fissò un secondo Haruko, cui il fratello aveva tappato la bocca,
senza capire perché lo stesse guardando con quegli occhi spalancati, pieni
di...
...disgusto?
"Che avete? Avete visto un fantasma?"
mormorò, la voce ancora impastata.
"Idiota"
sibilò qualcuno, dietro di lui.
Hanamichi non capì subito, poi...girò lentamente il capo. I suoi occhi si
fusero con quelli blu di Rukawa, mentre il tempo, e i loro cuori,
sembravano fermarsi.
Un sorriso solare si dipinse infine sul volto del rossino:
"Ru...sei tornato..."
"Do'hao, copriti che hai la febbre"
Rukawa lo spinse gentilmente sotto le coperte, riprendendo a rinfrescargli
la fronte, con naturalezza, entrambi dimentichi dei ragazzi che
continuavano a fissarli. Hanamichi chiuse gli occhi, sospirando ogni volta
che le mani fresche dell'altro sfioravano la sua pelle, sorridendo quando
lui gli ravvivava le ciocche umide. I suoi tocchi...
"Allora è vero"
mormorò una voce.
Hanamichi riaprì gli occhi, ridacchiando davanti alla faccia stupefatta di
Miyagi.
"Ehi Ryo-chan, cosa c'è, non riesci a dormire?"
"Per forza, con tutto questo casino...ma è davvero stupefacente"
"No, è solo la prova che ho ragione"
Hanamichi alzò un sopracciglio, mentre Mitsui si spostava, chiudendo del
tutto il passo a Sendo, che non aveva ancora spiaccicato parola:
"Ragione su cosa?"
L'ex teppista gli spiegò brevemente la sua intuizione, rilevando che il
ritorno umano di Rukawa era una prova in più per la sua teoria:
"Avevamo bisogno di qualcuno che si occupasse di te, che ti stesse vicino,
ed eccolo qui! Appena ti è salita un po' la febbre, e nessuno poteva
starti accanto, Rukawa è tornato il solito. Decisamente un ottimo
tempismo! Spero che adesso mi crederete"
"Ma perché qualcuno dovrebbe manovrarci?"
Mitsui scosse la testa:
"Non lo so, ma prima mi è venuta un'altra idea...noi siamo amici di Ayako,
che è nella Colonna di Luce....può darsi che vogliano farci arrivare lì
per forza, per giungere a lei attraverso noi, quindi questa..."
"Sarebbe una trappola"
terminò il Gorilla per lui.
"Si può sapere che succede qui?"
I ragazzi sussultarono: la locandiera si avvicinava a passo di marcia a
loro.
"Non deve vedere Rukawa!"
sibilò Mitsui, chiudendo la porta.
Rukawa vide Sendo lanciargli un'occhiata furente, prima che la porta li
separasse.
'Non ha fiatato...'
ricordò all'improvviso.
"Come hai fatto?"
Rukawa si stese accanto a lui, scuotendo la testa:
"Hai bisogno di riposo, sei febbricitante"
"Non voglio dormire...però..."
Il volpino fece una smorfia, vedendolo distogliere lo sguardo e arrossire
un po':
"Non dirmi che...vuoi un po' di coccole?"
Hanamichi avvampò, ma annuì.
"Vieni qui...alza la testa, piano"
Hanamichi si girò su un fianco, stringendo un po' i denti. Appoggiò il
capo contro il suo braccio, che subito gli circondò le spalle,
accompagnandolo ad accoccolarsi contro il suo petto. La volpe fece
scivolare l'altro braccio attorno al suo fianco, accarezzandogli
dolcemente la schiena, stringendolo a sé, mentre con quella stessa mano
gli rinfrescava il panno sulla fronte.
Il rossino rimase teso per qualche secondo, poi si dissolse fra le braccia
del moro, in quel calore rassicurante. A Rukawa, sembrò che tutta la sua
apprensione se ne fosse andata col sospiro emesso mentre si appoggiava
alla sua pelle bianchissima...rimase un attimo ad ammirare il suo viso
rilassato, prima di appoggiarsi cautamente contro di lui.
La luce del camino si attenuò leggermente, mentre i ciocchi si
consumavano.
"Vuoi parlare un po'?"
mormorò il rossino.
"Pensavo stessi riposando"
Rukawa portò il viso davanti a quello del rossino...Hanamichi ringraziò il
cielo di avere la febbre, almeno l'altro si sarebbe trovato confuso sul
suo rossore.
"Non voglio dormire..."
"Perché?"
"...troppe domande, troppi brutti ricordi, sogni distorti...ho bisogno di
certezze"
"Hn...di cosa vuoi parlare?"
Hanamichi scosse la testa, esausto:
"Di tutto quello che vuoi, ma...parlami"
'Ho bisogno del suono della tua voce'
Osservò il volpino mordicchiarsi le labbra, per poi...avvicinare il viso
al suo.
'Mi sta per baciare...'
La cosa non lo infastidì minimamente...socchiuse le labbra, abbassando
lievemente le palpebre...anche il suo corpo si mosse, stendendosi
completamente perché l'altro aderisse meglio contro di lui.
Ma il bacio non arrivò...Rukawa appoggiò la fronte sul panno bagnato,
facendolo annegare nei suoi occhi. Improvvisamente, Hanamichi si sentì
debole, non per la febbre, ma come fatto di...burro morbido.
"Quando sono volpe, e ti lecco la pelle, così..."
Rukawa accostò la bocca al suo collo...il rossino rabbrividì, la cute
accarezzata dal fiato caldo dell'altro. Sussultò, quando la punta della
sua lingua lo toccò, per poi scorrere molto lentamente su di lui, per
pochi centimetri...dolce e ruvida come la linguetta del cucciolo...
Il suo gemito riempì la stanza, appena il contatto venne meno.
"...significa che sono preoccupato per te"
gli soffiò Rukawa sulle labbra, accarezzandogli la base del collo.
Hanamichi deglutì...quel piccolo atto...lo aveva fatto impazzire, sentiva
l'inguine...incendiarsi.
Il suo essere aveva bisogno di nuovo di...lui. Di un gesto particolare
che...lo confortasse.
"Possiamo...baciarci?"
Sul viso di Rukawa non vi fu un cambiamento...solo la solita
impassibilità.
"Comprendo che tu...ti stia chiedendo il perché, dopo quello che ti ho
detto, l'altra volta...però ora...ho bisogno del tocco intimo di qualcuno
che...mi voglia bene"
Il moro gli appoggiò un dito sulle labbra, impedendogli di continuare.
Hanamichi sorrise, contro quel polpastrello: i suoi occhi ora...scintillavano.
"Dimmi solo se...lo chiederai anche a Sendo"
Il rossino non tentò di dire nulla, limitandosi a negare, con un gesto
lento della testa.
"Perché no?"
Aveva bisogno di saperlo...necessitava di un motivo per sperare.
"Perché lui...è troppo falso...mi dà un'impressione...di estrema
doppiezza"
"E di me?"
Hanamichi fu sicuro che quel rossore che aveva sul viso, adesso, fosse
inconfondibile:
"Tu...mi fai stare bene...quando sono vicino a te, con te fra le braccia...mi
sento abbracciato dal sole di tarda primavera, caldo ma non soffocante...è
assolutamente fantastico...potermi annullare...con te"
Rukawa non attese un attimo di più, e annullò la distanza fra le loro
bocche.
.........
"Meglio?"
Hanamichi annuì, sprofondando il viso sul cuscino. Ora...sapeva che non
aveva più nulla da temere.
"Sono contento di avere la febbre"
"Hn?"
"Abbassa le mie difese...la stanchezza mi impedisce di trattenermi...parlo
più liberamente, insomma...se tu lo chiedessi...il mio animo ti si
aprirebbe...completamente"
Avvertì lo sguardo acuto della volpe incontrare il suo...il silenzio li
avvolse, persino il vento e il fuoco sembravano aver deciso di zittirsi,
per ascoltarli.
"Io...non voglio che tu ti confidi con me...solo perché hai la febbre"
Il rossino scosse il capo, avvicinando i loro volti.
"Io non mi apro per la febbre, ma attraverso la febbre...e desidero sul
serio sbottonarmi con te"
"...d-di cosa vuoi parlare?"
Hanamichi deglutì, ansimando. Si leccò le labbra secche, attirando
immediatamente lo sguardo del volpino:
"Il tuo bacio...mi ha fatto sentire bene, davvero...era caldo, dolce...ma
soprattutto pieno d'amore"
Rukawa non disse nulla, trattenendo il fiato, mentre le palpebre
dell'altro si socchiudevano:
"Prima, mentre lei urlava, e ci fissava...disgustati...ho sentito
qualcosa...morire dentro di me. Definitivamente. Il suo disinteresse per
le mie condizioni...potevo accettarlo. Mi faceva male, ma...era più che
naturale che si preoccupasse solo per te. Però, prima...lei ha urlato
perché ha trovato due ragazzi nudi abbracciati...e mi ha fatto male che...abbia
questo pregiudizio. Passi che non gli vado bene io, ma...che non accetti
l'idea dell'omosessualità...ha urlato anche contro di te. Se ti amasse
davvero...dovrebbe accettarti...invece...prima dice di amarti, ma poi...è
un discorso sconclusionato, vero?"
"No, è semplicemente...bellissimo"
Hanamichi aprì gli occhi. Il viso di Rukawa era accanto al suo...illuminato
da un leggero sorriso. Nei suoi occhi...i bagliori del fuoco si
riflettevano, come aurore boreali nel cielo scuro della notte...
"Sei...felice?"
mormorò, accennando una carezza sulla pelle bianca.
Il moro annuì, appoggiando la guancia al suo palmo, intrecciando le dita
con le sue.
Una lacrima scese dall'occhio del rossino, subito raccolta dalle labbra
della volpe.
"Ru..."
"Ssshhh..."
Rukawa gli chiuse le labbra con le proprie, regalandogli il suo stesso
sapore salato.
"...avevo un grande vuoto, dentro...ma adesso...da quando mi hai baciato,
mi sento..."
"Non parlare più...riposa...hai bisogno di...dormire. Per tutto il resto...abbiamo
tempo..."
Hanamichi annuì, sorridendo.
"Non mi lasciare solo..."
"Tranquillo do'hao..."
Hanamichi boccheggiò, tentando di dire qualcosa, ma Rukawa gli chiuse
ancora le labbra:
"È ancora presto..."
Attirò il suo viso accanto al suo, sul cuscino, e chiuse gli occhi.
Hanamichi non ci mise molto per accorgersi che si era addormentato.
Lui, nonostante tutto, non ci riusciva...voleva assaporarlo, senza
perdersi un attimo della sua vicinanza.
Spostò il viso, per poterlo guardare, mentre dormiva.
"Sapevo che sei splendido, ma...non ti avevo mai visto tanto bello, lo
sai?"
sussurrò sulle sue labbra, prima di posarci sopra un bacio leggero.
Non scherzava...Rukawa era davvero più bello. Sapeva che probabilmente
dipendeva dal fatto che era lui a guardarlo in modo diverso, o perché...aveva
finalmente cominciato a liberarsi del sentimento che lo legava a Haruko,
accorgendosi di quanto tenesse a lui.
Ed era consapevole che...non avrebbe più permesso a nessuno, di separarlo
dalla sua adorata volpe. Avrebbe esplorato quel sentimento fino in fondo,
sentiva che con Rukawa al fianco...non avrebbe più dovuto temere nulla.
Sendo si appoggiò alla finestra, osservando Rukawa che aiutava Hanamichi a
mangiare.
Gli sguardi che si lanciavano quei due non gli piacevano...troppo carichi
di affetto, complicità, desiderio di...essere soli.
Non riusciva a capire...cosa poteva essere accaduto, in quelle poche ore?
Si era rallegrato parecchio, quando Haruko se n'era uscita con quella
sceneggiata, ma...non avrebbe mai pensato che Hanamichi si affidasse a
Rukawa, dopo ciò che era successo nell'altra locanda.
Aggiunse legna al fuoco, facendo più rumore possibile. Non dovevano
dimenticarsi che c'era anche lui, lì.
Aggrottò un sopracciglio...una delle mani di Hanamichi continuava ad
accarezzare il costato del volpino, nello stesso identico modo in cui lo
toccava quand'era volpe.
Perché si era affezionato tanto a lui, così in fretta? Che fosse stupendo,
sia come ragazzo che come cucciolo, non c'era dubbio, però...in pochissimi
giorni, era passato dall'odio a...che cosa? Amicizia, affetto...amore?
Scosse la testa...qualunque cosa fosse, era davvero intenso. E lui, per
poter distruggere quel loro legame, doveva scoprire da cosa era scaturito.
Ovvero...sapere perché Hanamichi teneva tanto a Rukawa cucciolo...era
certo che tutto partisse da lì, non si sarebbero mai avvicinati, se il
moro non fosse stato trasformato in volpe.
Cosa c'era dietro tutta quella premura del rossino verso il volpacchiotto?
Perché si dannava l'anima per il suo mortale nemico, molto più di quanto
fosse realmente necessario?
Per annientare Rukawa, doveva smantellare la base su cui poggiava il loro
rapporto.
Ma a chi poteva chiedere? Nessuno degli altri lo avrebbe volontariamente
aiutato a separarli, soprattutto Mitsui. E non voleva certo ricorrere a
Haruko.
Rukawa si avvolse intorno all'indice una ciocca del rossino, scoccandogli
un'occhiata divertita.
Sendo si morse le labbra, per non andare là e mordere lui, e fissò il
vetro, tentando di trovare qualcosa per distrarli.
Alzò gli occhi al cielo, dove il vento aveva spazzato via la coltre di
nubi, e sussultò.
"Ehi...ho appena notato una cosa"
"Hn?"
Rukawa e Hanamichi non lo guardarono neppure, troppo intenti a scambiarsi
sguardi languidi.
"Le stelle di questo cielo...sono diverse da quelle di casa nostra, e
anche da quelle dell'altro emisfero"
"E allora?"
Sendo sbuffò, spazientito:
"E allora significa che non abbiamo viaggiato temporalmente, non solo
almeno, ma...anche nello spazio. Siamo...su un altro mondo"
Rukawa alzò gli occhi, gelandolo:
"Che sorpresa...perché credi che dove ci stiamo dirigendo si chiami
Crocevia dei Mondi?"
"Ma..."
Rukawa sbadigliò, posando un bacio sulla fronte del rossino, che si stava
appisolando:
"Non riuscirai a separarci, quindi perché non ti arrendi e ci lasci in
pace?"
"Scordatelo"
sibilò l'ala del Ryonan, avvicinandosi alla sponda del letto.
"Ru...attento..."
mormorò Hanamichi, nel sonno.
"Ssshhh...sono qui...è tutto a posto..."
Il rossino si rilassò, stringendosi al corpo del volpino.
Si scatenò una guerra di sguardi incendiari, appena Rukawa gli appoggiò le
labbra sulla tempia:
"Non ci puoi dividere...arrenditi"
"Illuso...io non credo che ti ami, e presto scoprirò la ragione di questo
strano comportamento. Goditelo finché puoi, perché io te lo porterò via,
non mi puoi battere nel basket e non ci riuscirai nemmeno in amore!"
Fine diciassettesimo capitolo
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