Anfora di
magia
parte XVI
di Hymeko
Sendo si sistemò Kiyota
sulle spalle, seguendo una cameriera su per le scale. Aveva intravisto
Haruko e Miyagi entrare nella locanda, quindi non si era più dato pena per
loro, anche se il play era sorretto dalla sorella del capitano dello
Shohoku.
'Dai dai dai!!!'
La ragazza, col fiatone, spalancò la porta, e corse a riattivare il fuoco.
"Forza Kiyota, ora sei al sicuro!"
L'ala del Ryonan appoggiò con delicatezza la matricola svenuta, coprendola
poi con una coperta.
"C'è un medico?"
Davanti al suo sguardo perplesso, Sendo si spiegò meglio:
"Qualcuno possa guarirlo!"
Il viso di lei si illuminò:
"Sì, siete davvero fortunati, una Guaritrice Vagante è appena arrivata...si
è fermata qui, a ripararsi dalla tempesta. È molto brava, credimi. Vado a
chiamarla"
Sendo uscì di corsa dalla stanza, raggiungendo gli altri due:
"Stanno chiamando una guaritrice, pensate voi a tutto?"
Miyagi assentì, bevendo un po' d'acqua:
"Vai dagli altri?"
Sendo annuì, e corse via.
"Senpai...secondo te stanno tutti bene?"
"Ma scherzi? Quella testa di legno? Vedrai che starà meglio di me!"
Haruko sospirò...non aveva risposto alla sua domanda...aveva parlato solo
del rossino.
Una ragazza dall'aria stanca si avvicinò a loro:
"Siete voi i compagni di quel ragazzo coi capelli a punta?"
"Sì"
"Prego, da questa parte"
Tossendo, li accompagnò su per le scale, fino alla camera dove c'era
Kiyota.
Una donna anziana era china su di lui, intenta a spalmargli le ferite
d'unguento.
"Guaritrice?"
"Ah, eccovi, tu devi essere l'altro ferito. Non preoccupatevi per il
vostro amico, se la caverà, sono solo due graffietti. Cameriera, porta
fuori la ragazza, dalle da mangiare e poi portami dell'acqua calda. Tu,
seduto!"
I ragazzi eseguirono gli ordini al volo, decisi a non contraddire una
donna che era abituata a farsi obbedire.
Miyagi si schiarì la voce, attirando timidamente la sua attenzione...gli
faceva più paura di Ayako quand'era infuriata...
"Davvero Kiyota sta bene?"
La donna inarcò un sopracciglio, e il play si affrettò a scusarsi:
"No, non mi fraintenda, non metto in dubbio le sue parole, però...ha perso
tanto sangue, e...vorrei solo essere rassicurato"
La donna mugugnò qualcosa, poi sospirò:
"Sì, sta bene, più che altro è infreddolito. Piuttosto, cos'è successo al
terzo?"
Miyagi abbassò la testa, nascondendo gli occhi:
"È stato investito da una valanga di fango e detriti..."
sussurrò.
"Capisco...spera che lo trovino in fretta, la notte si avvicina veloce..."
Il ragazzo si appoggiò alla parete, gemendo.
Rukawa annusò l'aria, senza arrendersi.
L'avrebbe trovato, non si sarebbe arreso a chi li voleva divisi.
Anche se...non sentiva nulla.
Il vento, soffiando dalle sue spalle, non gli portava che l'odore della
terra, della vegetazione e dei due senpai.
Lui non era lì, e se lo era, non riusciva a percepirlo.
Fissò disgustato la frusta, e la calciò via.
La odiava...perché aveva trovato quell'oggetto inutile, e non il suo do'hao?
La raggiunse, la prese tra i denti e la scrollò, gettandola lontano,
sfogando tutta la sua rabbia, il suo rancore.
Fece due passi, per prenderla e maltrattarla di nuovo, poi si fermò,
scuotendo le spalle.
Non ne valeva la pena.
Si girò, e saltò nuovamente oltre il fosso, scendendo verso valle.
E il vento gli portò ancora il suo odore.
Distintamente, un sentiero invisibile che solo lui poteva percepire, una
scia che lo portava...di nuovo al fossato.
Rukawa esitò, leccandosi le labbra secche...era davvero lì, o...era
semplicemente un residuo?
Gironzolò un po' sul luogo, annusando.
In alcuni punti era più intenso, mentre in altri svaniva completamente,
per poi riapparire...il cucciolo mugolò, incerto se crederci o no, se
affidare di nuovo a quel luogo le sue speranze...sopra di lui le nubi
basse, ancora gonfie di pioggia, gli sottraevano il tempo per pensare.
Chiuse gli occhi, avvolto dal vento che sapeva di lui...istintivamente
affondò il musetto in un interstizio, fra due rami, mentre il cuore
iniziava a battergli più forte.
Ne fu investito...il profumo della sua pelle, che aveva imparato a
conoscere così bene...quel buon odore pieno di certezze...gli colmò
l'anima.
Strinse i denti, mentre le lacrime iniziavano a scendere. Non doveva
perdere tempo a esultare...si infilò nella fessura, facendosi largo nel
fango compresso, scivolando mano a mano che il piccolo tunnel si
allargava.
'Dovrò chiedere scusa a quella frusta'
pensò, nella fatica della discesa.
Con un tonfo sordo, attraverso l'oscurità, cadde su qualcosa di morbido.
La fonte del profumo che sentiva.
Rukawa mugolò, muovendosi a tentoni. I suoi occhi non si erano ancora
abituati alla semioscurità, ma il suo olfatto bastava.
Aveva trovato Hanamichi...ci era riuscito...non aveva fallito...il suo
cuore si fece leggero.
Si mosse sul suo corpo, chiamandolo piano, cercando col tatto il suo viso.
Era atterrato sulla sua schiena, poco sotto la base del collo...ne seguì
il contorno, rendendosi conto che aveva il volto girato lateralmente.
Un respiro debole gli accarezzò il pelo...Rukawa allungò la linguetta, e
gli leccò gentilmente il naso.
Era vivo...respirava...l'aveva trovato in tempo.
Tremando per la commozione, provò a chiamarlo, appoggiando la bocca
accanto il suo orecchio, ma Sakuragi non si mosse, il ritmo del suo
respiro sempre costante.
La volpetta lo supplicò, guaendo, ma...non cambiò nulla.
Hanamichi non accennava a svegliarsi.
Rukawa tentennò...non aveva tempo da perdere, però...per trovare gli altri
avrebbe dovuto lasciarlo di nuovo solo...se fosse riuscito a svegliarlo,
lui lo avrebbe sentito accanto a sé, gli avrebbe dato la certezza che
qualcuno sapeva dove fosse...se invece avesse ripreso i sensi mentre lui
non era lì, si sarebbe trovato perso nell'oscurità, oppresso dal fango, in
una nicchia in cui l'aria sapeva di stantio.
Abbandonato...sepolto vivo.
La volpe ululò, sperando che servisse, ma Hanamichi continuò a dormire.
Il cucciolo chiuse gli occhi, appoggiò le labbra sulla sua guancia e si
voltò, risalendo a fatica lungo il tunnel.
Sendo si piegò sulle ginocchia, prendendo fiato. Era caduto più volte,
durante il viaggio a ritroso...l'ombra della sera s'allungava sui monti,
coprendo l'ambiente con l'uniforme grigio del suo manto.
Rabbrividì, trattenendo il respiro. Iniziava a fare di nuovo freddo...solo
l'adrenalina lo aveva protetto, fino a quel momento.
"Hanamichi..."
Non vedeva nessuno dei suoi compagni, e non poteva mettersi a girare a
vuoto. Alzò lo sguardo verso la montagna, una forma scura che incombeva
sulla valle.
"Se provassi a chiamare, potrebbe franare ancora..."
Scosse il capo, incamminandosi lungo il perimetro della massa di fango.
Iniziava a preoccuparsi seriamente...non riusciva a distinguere i
particolari, anche se gli fosse passato vicino, non lo avrebbe visto.
Davanti a lui, un rametto si spezzò. Sendo scattò, impugnando l'ascia. Un
fruscio alla sua destra, poi un rumore sordo davanti a lui...qualcosa si
avvicinava.
Un'ombra nera saltò, arrivando a gran velocità davanti a lui.
"Rukawa?"
Il ragazzo abbassò l'ascia, fissando il cucciolo, che a sua volta lo
guardava incredulo.
La volpe si riscosse, e iniziò ad abbaiare furiosamente.
"Rukawa fermati provocherai un'altra frana!!!"
Il volpino si zittì, avventandosi sul mantello del ragazzo e iniziando a
trascinarlo.
Sendo comprese, d'istinto:
"Hai trovato Hanamichi?"
La volpe annuì, mugolando.
"Corri allora!!!"
............
Rukawa si fermò, una zampetta alzata, in attesa.
Sendo crollò accanto a lui, ansimando. Era caduto, lungo la discesa. Senza
mai lamentarsi, rialzandosi sempre in un lampo...Rukawa gliene doveva dare
atto.
"Sendo che ci fai qui? E...Rukawa?"
Il cucciolo ululò: finalmente la buona sorte iniziava a ricordarsi anche
di loro.
Mitsui e Akagi si appoggiarono ai bastoni, bevendo un sorso d'acqua.
La volpe abbaiò piano, accoccolandosi, e il volto dell'ex teppista si
illuminò:
"L'avete trovato?"
Rukawa annuì, pestando delicatamente il mucchio di terra su cui era
appollaiato.
"Che aspettiamo?"
La volpetta mugolò, poi iniziò a infilarsi nella fessura.
"Rukawa..."
Sendo si morse le labbra, mentre l'altro lo squadrava con durezza
"...rassicuralo, d'accordo?"
Senza rispondergli, il cucciolo riprese a scendere.
"Mmhh..."
Un mugolio basso, accanto al suo orecchio, lo aiutò a svegliarsi:
"R-Rukawa?"
Lo stesso suono, carico di sollievo.
"Sei tu?"
Hanamichi sentì una linguetta ruvida leccargli la guancia, in fretta.
"Ok ok, basta..."
Una guancia soffice si strofinò contro la sua, premendo piano sulla sua
pelle.
"Ru..."
Un guaito debole, pieno di preoccupazione, e di nuovo la piccola lingua
che gli ripuliva il viso.
"...sono sporco, non fare così"
Il corpicino caldo di Rukawa si accucciò vicino a lui, accarezzandolo con
la coda.
"Rukawa...stai bene?"
Di nuovo la linguetta sulla sua pelle, e un morbido bacio sulla sua
guancia.
"Sono contento...che tu stia bene...io...credo di essere paralizzato..."
Avvertì la volpe irrigidirsi, il suo respiro bloccarsi.
"...non riesco a muovermi...non sento nulla..."
Il corpo del volpacchiotto fu scosso dai tremiti...Hanamichi chiuse gli
occhi, senza riuscire a provare alcunché.
Era troppo stanco, troppo intontito, per riuscire a sentirsi in colpa.
Sapeva di aver solo aumentato la sua angoscia, ma non era stato in grado
di tenersi tutto dentro...aveva bisogno di appoggiarsi a lui, di essere
consolato. Di sentirsi dire che si era sbagliato, che era solo stordito,
che sarebbe andato tutto bene. Anche se la volpe non poteva dirglielo a
parole, era in grado di farlo coi gesti...quelle lappate veloci, lo
sfregarsi delle guance, le lacrime che il rossino sentiva cadergli sulla
pelle...erano solo per lui. E lo facevano sentire...semplicemente bene.
Voci concitate giunsero alle orecchie sensibili del volpino...i suoi
senpai stavano arrivando.
Immediatamente, si spostò sopra il suo viso, riparandolo col corpo dai
frammenti di terra che inevitabilmente iniziavano a franare.
"Ru..."
Rukawa non si mosse, limitandosi a guaire.
"Piano piano, ecco Rukawa!"
Mitsui gettò a terra la daga, con cui aveva scavato, e si affrettò a
liberare il volpino dalla terra. Appena lo ebbe spostato, sentì
distintamente un gemito di disappunto: sotto di lui, c'era il viso di
Hanamichi.
"Sakuragi stai bene?"
"Mitchi...sei uno splendore"
"Deficiente!"
Mitsui si sedette sulle ginocchia, ridendo.
"Hana-chan!"
"Sendo non urlare"
Il porcospino gli ripulì il volto, togliendo il fango non eliminato da
Rukawa.
Il volpino non fece nulla...in fondo, era giusto che anche lui se lo
coccolasse un po'.
"Forza idioti, tiriamolo fuori!"
Rukawa saltò giù dal grembo di Mitsui, e iniziò a scavare per liberarlo.
"Fratellone!"
Haruko scattò in piedi, appena Akagi entrò nella locanda, il rossino
abbandonato sulle spalle.
Hanamichi aveva chiuso gli occhi durante il tragitto, cullato
dall'incedere ondeggiante del Gorilla.
"Come state?"
"Non gridare Haruko, s'è appena addormentato"
"Ah, sì..."
Lei spostò lo sguardo sui ragazzi, sorridendo alla vista del volpino
coperto di fango, tranquillamente accoccolato fra le braccia di Mitsui.
"Haruko che aspetti? La sua stanza?"
"Certo, venite!"
Rukawa studiò attentamente la locanda. La sala comune era quasi vuota, ma
gli sguardi curiosi dei pochi presenti non gli piacevano. In più,
emanavano un cattivo odore.
"È questa"
"Ah, siete arrivati?"
Mitsui squadrò la cameriera: era sudaticcia, un po' rossa, come avesse la
febbre.
Haruko annuì:
"Sì, potresti chiamare la Guaritrice, per favore?"
"Arriva subito"
La ragazza entrò in una stanzetta, tossendo.
Akagi adagiò il rossino sul letto, guardandosi attorno. Era una stanza
singola: un letto, una finestrella, un caminetto e nemmeno un tavolo...poco
più che un ripostiglio. Ma era tranquilla, e pulita...sarebbe andata bene,
per farlo riposare.
"Vediamo un po'!"
Il Gorilla sussultò, squadrando l'anziana donna che era appena entrata.
Subito lei gettò indietro le coperte, esaminando con occhio clinico il
ragazzo.
"Cameriera, molta acqua calda. Tu, aiutala!"
Sendo eseguì di corsa, senza obiezioni.
"E tu!"
Akagi si mise automaticamente sull'attenti.
"Mi aiuterai a lavarlo!"
"Si signora!"
Mitsui abbassò lo sguardo al cucciolo che teneva in braccio, che si stava
puntando per liberarsi dalla sua stretta.
"Rukawa stai fermo, non posso farti scendere"
Il ragazzo lo strinse a sé, ignorando la zampetta tesa, in modo
spasmodico, verso il ragazzo.
"No Rukawa, non puoi stare qui, abbiamo tutti il dovere di un bagno, tu
più di tutti...Hanamichi ha bisogno d'igiene e pulizia, non potrai tornare
mai da lui, coperto di fango"
Il volpino abbassò le orecchie, quietandosi.
L'acqua arrivò in fretta, e la Guaritrice buttò fuori gli altri ragazzi.
La volpe gemette, mentre il senpai lo portava a lavarsi, capendo ma non
accettando di non poter andare da lui, prima di essersi lavato...se almeno
Mitsui avesse aspettato per sapere l'opinione della Guaritrice...
Hanamichi socchiuse gli occhi, guardandosi attorno.
Era solo, con l'unica compagnia della luce vivida del fuoco.
La Guaritrice e il Gorilla erano appena usciti, soddisfatti...aveva
sentito la donna spiegare al capitano, con molto sollievo, che
praticamente non aveva danni. Sorrise...il Gorilla non aveva fatto altro
che ringraziarla per le buone notizie.
'Ha finalmente ammesso che non potrebbe mai rinunciare al Genio!'
pensò, con una punta di orgoglio.
Chiuse gli occhi, sciogliendo i muscoli.
Lui...ricordava abbastanza bene quasi tutto ciò che era successo, da
quando era stato investito.
L'odore forte della terra umida che gli si infilava nel naso, nelle
orecchie...il rombo dei massi attorno a lui...il suo corpo senza peso,
trasportato a valle...
Si immobilizzò: la porta della stanza era stata aperta.
"Shhh...dorme"
'Mitchi'
Un piccolo mugolio, non si sarebbe sentito in una stanza più grossa.
'E Rukawa'
"Va bene, calmati, adesso ti lascio...ma lascialo riposare, capito?"
Hanamichi non sentì la risposta di Rukawa...solo il rumore di qualcosa che
veniva appoggiato sul comodino, e a seguire...il calore del cucciolo che
si accoccolava sul cuscino, accanto al suo viso.
Non reagì, alla sua vicinanza...Mitsui era ancora nella stanza, a caricare
il fuocherello d'altra legna.
"Ehi volpe..."
Il rossino s'impose di rimanere calmo...aveva sempre considerato di sua
proprietà, quel nomignolo.
"...se succede qualcosa, noi siamo nella stanza accanto...abbaia, gratta
la parete, fai tu...appena sentiremo del rumore, accorreremo"
Il ragazzo ferito avvertì Rukawa annuire, e la porta chiudersi pochi
secondi dopo.
"È andato?"
sussurrò, socchiudendo gli occhi. La luce delle fiamme, ora più forte, gli
dava un po' fastidio.
Rukawa saltò su, fissandolo a bocca aperta.
"Shhh...non far rumore, non li voglio attorno"
La volpe gemette, inclinando lateralmente la testa.
"Non preoccuparti, sto bene...ho solo bisogno di un po' di calma..."
Il cucciolo annuì, avviandosi verso il fondo del letto.
Hanamichi si mosse, tentando di alzarsi:
"Dove vai?"
Rukawa accennò al fuoco, esprimendo la chiara intenzione di lasciarlo
solo, sul letto.
"Stupida volpe, ho bisogno di calma, non di solitudine...torna qui...per
favore..."
Il volpino non se lo fece ripetere, e in due balzi agili fu di nuovo
accanto al viso del rossino, a leccargli la guancia.
Hanamichi ridacchiò, tentando di non farsi troppo male...Rukawa si accorse
del suo irrigidirsi, e si allontanò, guaendo.
Il ragazzo sospirò, guardandolo dolcemente:
"Non fare quel musetto triste, non sto morendo...sono solo stanco, e un
po' rintronato..."
Rukawa annuì, e si acciambellò accanto a lui, senza che i due corpi
venissero in contatto.
Hanamichi richiuse gli occhi, voltando il viso verso di lui, ma non
resistette a lungo:
"Ru passa dall'altra parte...le fiamme mi danno fastidio..."
Il volpino circumnavigò la sua testa, e si accoccolò dall'altra parte, fra
il suo capo e il muro.
"...non riesco a sentirti..."
sussurrò il rossino, cercando a occhi chiusi un timido approccio col
cucciolo.
Rukawa si spostò più vicino a lui, esitando un po'...non era certo di aver
compreso bene...Hanamichi avvertì il pelò del petto di Rukawa contro la
fronte, e si rilassò sorridendo.
La volpe spalancò gli occhi, rivendendo sul suo viso un vero sorriso, dopo
non ricordava neanche quanto...il viso del ragazzo si trasformò, davanti
ai suoi occhi.
Fu come se...un velo di sofferenza si fosse sollevato, dopo il contatto.
Rughe di dolore, appena percettibili, svanirono dalla sua pelle; i suoi
muscoli si rilassarono come sotto una doccia calda.
La quiete...finalmente Hanamichi era tranquillo.
Rukawa sorrise...aveva nascosto il viso contro di lui, era lui quello che
aveva cercato, per trovare un po' di pace.
Appoggiò il musetto sulla sua tempia, attento alla reazione...si rilassò
anch'esso, appena comprese che non gli faceva male.
"Sei ancora un po' umido, lo sai volpino?"
Il cucciolo s'irrigidì, alzando il muso per guardarlo.
Hanamichi non aveva aperto gli occhi, ma continuava a sorridere. Mugolò,
chiedendosi se l'altro desiderasse che si allontanasse.
"No, non andare via...è piacevole, sei caldo e fresco..."
Rukawa annuì, appoggiandosi di nuovo a lui, riparandolo come meglio poteva
dalla luce del fuoco.
"...grazie..."
La volpe posò un bacio sulla sua pelle, blandendola col pelo morbido...in
quel momento, desiderava solo che l'altro dormisse, e che si riprendesse.
"Allora, com'è la situazione?"
Mitsui si accostò al camino, lo sguardo perso nelle fiamme. Voleva la
verità, per essere pronto a decidere velocemente.
Akagi si sedette sul divano del piccolo salotto privato, che la locandiera
aveva gentilmente dato loro per parlare con calma.
"Hanamichi non è conciato male, secondo la Guaritrice ha qualche osso
incrinato e parecchi lividi, ma nel complesso...è abbastanza a posto.
Miyagi è stanco, Haruko ha dovuto trascinarlo per gli ultimi metri, e su
per le scale...in compenso, ha mangiato di gusto la sua cena. Kiyota..."
Il ragazzo esitò, passando lo sguardo dalla sorella a Sendo.
"...è peggiorato, rispetto a quando la donna l'ha visitato la prima volta.
Ha la febbre, e penso ci sia il rischio che la ferita si infetti...anche
se lei ci ha dato quell'unguento da spalmargli sui graffi...insomma,
potrebbe stare meglio"
I quattro occupanti del salottino si chiusero in sé stessi, lasciando che
la mente si muovesse liberamente...nessuno aveva la forza di fissarsi sui
compagni che giacevano feriti.
Akagi tese le gambe, stiracchiandosi. Non ce la faceva più, aveva bisogno
di un lungo bagno caldo, e di dormire...allungò automaticamente la mano
verso la bisaccia coi soldi, ormai irrimediabilmente vuota. Tutto ciò che
aveva avanzato quando avevano fatto provviste, se n'era andato per le
camere per i feriti. Lui non aveva più soldi, Mitsui e Haruko neppure,
dopo che avevano ricompensato la Guaritrice...erano nei guai, di lì a
poco...non avrebbero avuto più nulla.
"...è questo il vero problema, non le condizioni degli altri"
Mitsui gettò la borsa vuota sul tavolo, e il Gorilla vi appoggiò la sua
accanto. Haruko li imitò, mentre Sendo contava ciò che aveva.
"...una miseria"
annunciò con voce funerea.
"Lo immaginavo..."
mormorò il Gorilla, tristemente.
Haruko, deglutì, fissando il volto sconfortato del fratello:
"Che cosa possiamo fare?"
"...non lo so"
La ragazza non si scompose:
"Ma ci sarà sicuramente una soluzione..."
Il fratello annuì, senza guardarla:
"Dobbiamo usare il cervello...se finiamo i soldi, dovremo per forza
portare via di qui i ragazzi, anche se ancora feriti...e non potremo più
comprare da mangiare...ho pensato che potremmo vendere dei nostri oggetti,
ma a chi? E quanto ne ricaveremmo?
.........
Maledizione...ci deve essere una via d'uscita!"
Sendo sorrise, come se avesse avuto un'idea geniale:
"Certo che c'è...basta trovarci un lavoretto!"
Akagi sbuffò, scartando l'idea.
"Ah sì, e secondo te dove potremmo lavorare? Non mi sembra che qui ci sia
molta offerta"
"Potremmo...scendere a valle..."
Tre paia d'occhi si fissarono sul suo viso fermo, e ognuno comprese che il
ragazzo diceva sul serio.
Mitsui si avvicinò a lui, stringendo i pugni:
"Stai dicendo di portare giù quei ragazzi? Non resisteranno mai a un
viaggio, in quelle condizioni!"
Sendo scosse la testa, senza scomporsi:
"Non parlavo di loro, ma di tre di noi"
Mitsui si bloccò, mentre gli altri due trattenevano il fiato.
"Io dico di andare noi tre maschi a valle, e lasciare qui Haruko coi
feriti e tutti i soldi. Lì ci troveremo un lavoro, e a turno porteremo qui
in locanda il ricavato, per continuare a pagare l'affitto delle stanze.
Che ne dite?"
Nessuno rispose.
.........
"L'idea di Sendo non è sbagliata..."
mormorò Akagi, gli occhi fissi a terra.
"Ma pericolosa..."
aggiunse Mitsui, appoggiandosi al vetro.
"...pensate se chi stesse risalendo venisse attaccato da un altro puma, o
finisse sotto una frana...non ci sarebbe nessuno, ad aiutarlo. A parte il
fatto che non è detto che lo troviamo, un lavoro..."
"Già, ma...dobbiamo correre dei rischi, che altra scelta abbiamo?"
La porta si aprì, e la locandiera entrò nel salottino:
"Io ho un'alternativa che penso vi piacerà"
Miyagi uscì silenziosamente dalla stanza, andando a raggiungere gli altri.
"Miyagi, che ci fai qui? E Kiyota?"
"È per questo che sono venuto. Volevo solo dirvi che la febbre è scesa un
po', che non delira più nel sonno, insomma...si è un po' calmato"
I ragazzi sospirarono, ringraziando il cielo.
"Almeno uno sembra migliorare"
commentò la donna, sorridendo.
"Già..."
rispose il play, senza sapere cosa dire.
Akagi si piazzò davanti a lei, che sembrò non essere affatto intimorita
dalla sua stazza.
"Signora, lei è entrata dicendo che poteva offrirci un'alternativa...la
prego, si spieghi meglio"
Lei scrollò le spalle, sul suo viso vi erano i segni evidenti della
stanchezza:
"Probabilmente eravate troppo presi per notarlo, ma...mia figlia, la
cameriera che vi ha accompagnati qui, oggi pomeriggio ha preso la febbre,
sta in piedi per miracolo. La Guaritrice vorrebbe che se ne andasse a
letto a riposare, ma...io non posso mandare avanti la locanda da sola. Mio
marito è morto molti anni fa, e io ora ho solo lei e l'altro mio figlio,
che mi aiuta come cameriere, cuoco, e...buttafuori. Non vi nasconderò che
c'è gente che non mi piace, qui in questo momento, e mio figlio, che li
teneva d'occhio, stamani è caduto e si è rotto entrambe le gambe...è
incredibile la sfortuna che ci è capitata..."
Akagi si guardò intorno, gli altri sembravano aver compreso altrettanto
bene ciò che la donna stava per dire loro:
"Signora...lei ci sta offrendo di lavorare per lei?"
"Esatto...la ragazza e uno di voi potrebbero servire ai tavoli, pulire,
insomma svolgere i lavori domestici, mentre gli altri due potrebbero far
legna, prendere l'acqua e...tener d'occhio quella gente.
In cambio, vi offro le tre stanze di cui avete bisogno per riposare, voi e
i vostri amici...resterebbero fuori solo i pasti, su cui...vi farei un
prezzo decisamente favorevole...che ne dite?"
Il Gorilla non disse nulla, guardando gli altri.
"Può...lasciarci soli per pensare con calma?"
.........
"Ascoltate, la proposta non è male, anche perché non so come potremmo fare
altrimenti"
"Hai ragione, Akagi, ma...ho un dubbio: chi si occuperà di Hanamichi? Io
posso badare a Kiyota, ma...non posso essere in due posti
contemporaneamente. E Hanamichi non può ancora essere spostato nell'altra
stanza"
"Miyagi...potremmo darci il cambio, chi è in pausa andrebbe a vedere come
sta"
Sendo scosse la testa:
"Non funzionerà mai, Hanamichi ha bisogno di un controllo costante"
"Già, però...non abbiamo scelta. Miyagi, passerai più tempo con chi, in
quel momento, ne avrà bisogno. Mitsui, sarai tu a occupare il terzo letto
della loro stanza, mentre Haruko, Sendo e io dormiremo qui"
Sendo scosse la testa:
"Almeno per questa notte vorrei stare accanto a Hana-chan"
Il Gorilla aprì la bocca ma non disse nulla, scrollando semplicemente le
spalle, e l'altro sorrise:
"Va bene, andiamo a parlare alla locandiera!"
Mitsui si accoccolò sul letto del suo capitano, fissando il fuoco che si
stava spegnendo.
La danza cantilenante delle fiamme sembrava volerli accompagnare nel mondo
dei sogni...era notte fonda, e il rumore della pioggia era perfetto
contorno a quell'atmosfera suggestiva...
Scosse la testa, guardando gli altri. Aveva trascinato lì anche Miyagi e
Sendo, per parlare del pensiero che gli aveva scosso la mente...
"Sentite...è da prima che avevo questo tarlo nel cervello, e adesso ha
preso forma..."
Akagi sbadigliò, appoggiando la schiena alla parete:
"Mitsui ho sonno taglia!"
"Io penso che...sia tutto troppo semplice. No, non guardatemi come se
fossi pazzo...ripeto, è parecchio che ho quest'impressione.
Pensateci: siamo in un posto sconosciuto, eppure non abbiamo problemi a
orientarci, o a parlare con gli abitanti. Non abbiamo mai preso lezioni di
scherma o quello che volete, e sembriamo guerrieri esperti. Abbiamo
trovato uno dei nostri compagni senza troppe difficoltà -e nonostante
tutto ciò che gli è capitato non ha subito alcun danno- e sappiamo dove
sia l'altra, in un modo o nell'altro abbiamo avuto notizie di dove si
trovi con estrema facilità.
Guardate il percorso seguito: non abbiamo mai avuto difficoltà a trovare
rifugio, poteva non essere il massimo della comodità ma nessuno ci ha mai
cacciato. La strada ci è stata indicata sempre con precisione, non abbiamo
mai sbagliato direzione.
Il puma...bè, ci ha messo un po' nei guai, ma...ha ferito solo, e ripeto
solo, uno di noi, in modo non grave, a quanto sembra. Hanamichi è stato
investito da una frana e ne è uscito praticamente illeso...era sotto un
metro di terra e domani potrebbe alzarsi! Giusto quando ne abbiamo avuto
bisogno, poi...è sbucata una locanda di cui non si sapeva nulla,
puntualmente pronta ad accoglierci!
Infine...rimaniamo senza soldi, e guarda caso...abbiamo un lavoro servito!
Arriviamo noi, e la ragazza è ammalata e il fratello ha tutte e due le
gambe spezzate...scusate ma a me sembra troppo, per essere una semplice
coincidenza"
Nessuno parlò, e il ragazzo inspirò profondamente:
"Quel che voglio dire, è che credo qualcuno stia usando la magia per farci
proseguire senza troppi intoppi il cammino. Insomma, penso che...ci stiano
pilotando"
Fine capitolo sedicesimo
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