Anfora di magia

parte XV

di Hymeko

Miyagi si asciugò il naso, tentando di non singhiozzare...Mitsui non aveva ancora allontanato le dita dalla pelle di Kiyota.
"N-Non è morto, vero?"
La guardia trattenne il respiro, concentrandosi.
"...batte...batte!!!"
I due urlarono, scaricando in un misto di risate e lacrime la tensione accumulatasi.
Hanamichi non resistette alla tentazione di voltarsi:
"Come sta?"
"Guarda davanti scimmia rossa! La Nobu-sciammia è a posto!"
Il rossino si scansò di botto, e centrò il fianco del puma con un calcio.
"L'avevo visto!!!"
Mitsui si tirò in piedi, affidando la matricola al play. Recuperò le armi, e si avvicinò agli altri:
"Dobbiamo portarlo via, sta perdendo sangue, e la ferita potrebbe infettarsi!"
"Allora sbarazziamoci di questo gatto troppo cresciuto!"
Akagi attaccò, urlando. Sapere viva la matricola, l'aveva riempito d'ardore.
Il puma, avvertito il cambiamento d'umore, strinse gli occhi, ruggendo contro l'avversario.
Spuntando improvvisamente di lato, Haruko bastonò la zampa del felino, iniziando a spingerlo verso l'uscita della grotta.
Sendo e Hanamichi si sostituirono a lei, alternandosi in una veloce sequenza di affondi, due lame affilate che tagliavano l'aria in sezioni sottili, rubando sempre più spazio all'animale.
Rukawa strinse i denti, soffiando...il rossino era troppo vicino a quel puma, e anche a Sendo...non gli piaceva, che stesse così esposto ai pericoli. Si guardò intorno, tentando di trovare un modo per scendere.
Allungò una zampetta verso la sporgenza più vicina, ma dovette subito ritrarsi.
Quell'idiota l'aveva confinato proprio in un bel posto...e intanto il puma riprendeva ad avanzare...
Sendo girò su se stesso, sbattendo contro la parete, trattenendo a stento l'ascia.
Hanamichi menò un fendente, che passò fischiando a pochi centimetri dal naso dell'animale, che saltò indietro, proprio all'imboccatura della caverna.
"Sakuragi giù!!!"
L'urlo di Mitsui sovrastò i rumori del combattimento...il rossino si gettò a terra, pregando che l'altro sapesse il fatto suo.
Un sibilo attraversò l'aria, seguito dal grido straziante del puma, che prese ad inarcarsi quasi in preda alla convulsioni, reso cieco e pazzo dal dolore...
Hanamichi deglutì, incredulo: da un occhio chiuso sgorgava un abbondante fiotto di sangue, che macchiava indistintamente l'animale e la terra. La freccia di Mitsui gli aveva graffiato il bulbo oculare, prima di impiantarsi, insanguinata, sul fondo della grotta.
Il Gorilla e Haruko portarono l'ultimo assalto: lanciandosi verso il puma, lo spinsero letteralmente fuori dalla grotta, oltre il ciglio della strada...esso rotolò giù, lungo il pendio, sparendo nel folto del bosco.
Il rossino spalancò gli occhi, mentre udiva l'animale gridare, e le urla di Haruko e del fratello...non vedeva nulla, da quella posizione...non poteva sapere cosa stesse accadendo...

Sendo si accasciò al suolo, ansimando.
Hanamichi, di fronte a lui, sedeva a occhi chiusi, tremando.
'Haruko...'
Non aveva la forza di rialzarsi.
Mitsui mise via l'arco, stappò la borraccia e bevve un lungo sorso d'acqua fresca.
Il play si sedette accanto a Kiyota, accostando il dorso della mano alle sue narici, per sentirne il respiro:
"...è debole"
L'ex teppista annuì, mettendo via l'acqua:
"Alzatevi, dobbiamo andarcene, bisogna portare Kiyota da un medico"
"Mitsui ha ragione, forza pelandroni, in piedi!"
Akagi rientrò, assieme alla sorella.
Hanamichi alzò lo sguardo, sollevato:
"Harukina, stai bene?"
"Abbiamo spinto il puma giù per il pendio, non dovrebbe darci problemi"
Lei passò via dritta, senza chiedergli sue notizie, limitandosi a risistemarsi il mantello. E a fissare Rukawa.
"Haruko..."
Il rossino la seguì con lo sguardo, a bocca aperta. Praticamente...era un fantasma, per lei.
"Forza Hana-chan, dobbiamo portare quella scimmia pazza da un medico ^______^"
"...sì"
Sendo si avvicinò al ragazzo ferito e aiutò Mitsui a fasciarlo, stracciando il proprio mantello leggero.
Dalla nicchia, Rukawa si sporse un po', guaendo e grattando la pietra.
Hanamichi allungò le mani, sorridendo mestamente, e la volpe saltò, atterrandogli fra le braccia.
Subito iniziò a leccargli il viso, insistentemente, con forza...quasi volesse accertarsi fosse davvero lì a stringerlo.
"Buono, buono...è tutto a posto, non mi sono fatto nulla..."
Hanamichi comprendeva i timori del volpino. Erano gli stessi che aveva avuto lui, per Haruko...lo strinse a sé, nascondendo il viso contro il suo pelo, rendendosi conto che...aveva bisogno, di Rukawa.
Posò istintivamente un lungo bacio sulla sua testolina, appoggiandovi quindi la guancia...chiedendosi da quanto ne sentisse una tale necessità...e si allontano di scatto, incredulo.
Rukawa lo guardava, gli occhi spalancati...come sapeva erano i suoi.
"Io..."
La volpe abbassò le palpebre, respirando profondamente. Riaprì gli occhi, e gli leccò la mano, scuotendo la testa.
Non era il momento di parlare.
"Hai ragione..."
mormorò il rossino, imbarazzato.
Lo infilò nella sua casacca, e si girò verso gli altri.
Nessuno sembrava aver notato il suo strano comportamento...solo Haruko era girata dalla sua parte, ma era troppo bassa per aver visto qualcosa.
Akagi stava discutendo con Sendo sui turni per portare Kiyota, mentre Mitsui, accanto alla ragazza, si occupava di Miyagi.
Improvvisamente, si rese conto che tutti consideravano la protezione di Rukawa il suo unico compito, e di conseguenza non lo includevano nei turni di trasporto dei feriti...non riusciva a comprendere se fosse un atto di fiducia nei suoi confronti, o semplicemente perché fosse l'unico in grado di tener testa al volpino.
'O forse hanno compreso che...gli piaccio, e che quindi se ne starà buono buono, con me?'
Scosse la testa, rimandando la questione.
Si avvicinò a Miyagi, che si stava congratulando col tiratore da tre della loro squadra:
"Complimenti per quella freccia, nonostante la scarsa visibilità hai fatto un gran tiro!"
"Ehi tappo, che credi? Sono il migliore, altro che quel cerbiatto zoppo di Jin!"
((c) by Eny...grazie!!! n.d.Hymeko)
"Smettetela, dobbiamo andare!"
Akagi si sistemò meglio Kiyota sulle spalle, e si diresse all'uscita.
"Aspetta Gori...in che direzione?"
Il ragazzo non si voltò neppure:
"Si torna indietro!"
"Verso l'inverno?"
"No, verso la locanda più vicina!"
"Ma è lontanissima!"
"E non la raggiungeremo mai, se non ti muovi!"
Hanamichi sospirò, accodandosi.
La volpetta gli leccò, nel modo ormai consueto, la base del collo, strofinandosi poi contro di essa.
"...speriamo bene, Ru"
Si portò una mano davanti agli occhi, massaggiandoli.
Non pioveva più, e a giudicare dalla luce, doveva essere tardo pomeriggio. In quella grotta, aveva perso del tutto l'orientamento temporale, incapace di percepire lo scorrere delle ore.
Vi erano entrati a metà mattina, più o meno, dopo essere partiti prestissimo, poi...sapeva di aver dormito. Ma quanto? E di conseguenza, che giorno era?
Rukawa si drizzò all'improvviso, tentando di uscire dalla sua casacca.
"Arriva un pericolo?"
Il volpino scosse la testa, abbaiando piano e muovendo il musetto verso la valle.
"Che c'è?"
Hanamichi si voltò, verso la direzione indicatagli.
Davanti a sé, vedeva la strada che scendeva verso il basso, riapparendo dopo essere rimasta nascosta dalla montagna. Boschi, rocce, ruscelli, e...
"Una locanda?!"
"Che hai detto?"
Akagi si fermò di colpo.
"C'è una locanda, laggiù!"
Mitsui tornò indietro di corsa, schizzando fango:
"Ha ragione, come diavolo abbiamo fatto a non vederla prima?"
"Non lo so, ma non è il momento di pensarci! Quanto sarà distante?"
La guardia si gratto il mento, pensieroso:
"Ad occhio e croce...molto meno che l'altra!"
"Bene! Andiamo!"
Haruko seguì il fratello, sorridendo alla volpe:
"Scommetto che è solo merito tuo, vero?"
Il volpino ringhiò, mentre Sendo prendeva Hanamichi a braccetto e lo trascinava via.
Il rossino scosse il capo, fissando il sentiero viscido:
"Non preoccuparti, non è nulla"
"Hana..."
Il ragazzo si liberò della sua stretta, e si allontanò di qualche passo:
"Ce la faccio da solo"
mormorò.
"Non si direbbe proprio"
sbuffò il porcospino, esasperato.
Hanamichi strinse le braccia attorno al corpicino di Rukawa, impedendogli di guardarlo.

"Ahi!"
"Cosa c'è?"
Sendo si fermò ad aspettare il rossino, che scuoteva la gamba destra.
"Mi è entrato un sassolino nello stivale!"
"Ti aspetto"
"No no, vai, me lo tolgo e vi raggiungo"
"Ok...fai in fretta"
L'ala del Ryonan si affrettò a raggiungere gli altri, mentre Hanamichi iniziava a sfilarsi lo stivale.
"Ehi Ru, sali sulla mia spalla, rischi di cadere"
La volpe annuì, e si arrampicò fin accanto il suo collo, come il pappagallo di un corsaro.
Hanamichi rovesciò lo stivale, e il sassolino cadde a terra.
"Meno male, non ne potevo più"
Si preparò a ripartire, prendendo in braccio la volpe:
"Fa un po' caldo, vero?"
Rukawa non gli badò. Il suo istinto...urlava di nuovo.
Il rossino impallidì, riconoscendo lo stato del cucciolo...
"...è ancora il puma?"
La volpe scosse la testa, cercando la fonte della sua preoccupazione.
'Devo avvertire gli altri!'
Hanamichi si mise a correre, verso il gruppetto.
"Ragazzi state attenti!"
Rukawa alzò di scatto gli occhi, mugolando forte.
Il rossino seguì il suo sguardo...e il suo sangue si gelò.
Rombando, più rumorosa del temporale, una frana stava iniziando a staccarsi dalla montagna, scivolando verso di loro...
"Correte!!!"
Il gruppetto si lanciò in avanti, qualche decina di metri più a valle rispetto ai due.
Correvano scivolando lungo la strada fangosa, cadendo in avanti e rialzandosi a fatica, il cuore che batteva più forte del rombo dei sassi contro il terreno...
Mitsui si girò: loro erano quasi fuori dalla portata della frana, ma Sakuragi...
Vide il rossino alzare lo sguardo, e capire.
Non sarebbe riuscito a sfuggirle.
"Sakuragi!!!"
Hanamichi gli restituì lo sguardo, mentre i primi sassolini picchiettavano su di lui. L'unica sua speranza era di riuscire a farsi centrare solo dalla periferia della frana...ma non poteva portare Rukawa con sé.
Era troppo piccolo, per poter sopravvivere.
'Sarà già un miracolo se ce la farò io...'
pensò, senza riuscire a reprimere una lacrima.
Afferrò saldamente la volpe per lo sterno, attento a non stringere troppo, e pregò che capisse il suo gesto.
"Mitsui!!!"
La guardia comprese immediatamente ciò che l'altro voleva fare, e si preparò.
Come al rallentatore, vide la frana, che ormai non poteva più raggiungerlo, avvicinarsi a folle velocità ai due compagni, mentre Hanamichi...caricava tutta la sua forza nel braccio destro e lanciava la piccola volpe, verso gli squarci di cielo fra le nubi, oltre gli schizzi di fango, la schiena rivolta verso di lui, a proteggerla dall'attrito con l'aria...
Hanamichi gli sorrise...aveva cercato immediatamente quegli occhioni blu, dopo che l'aveva lanciato...la testolina, le zampette piegate dall'aria, verso di lui...quasi non volessero staccarsi dal suo corpo...lasciarlo solo...la coda, che sembrava tendersi per rimanergli lì, accanto...un ultimo appiglio...
"Scusami"
sillabò, senza parlare realmente.
Sorrise, mentre lo vedeva atterrare tra le braccia di Mitsui, sparire tra i lembi del suo manto mossi dal vento, riapparire lottando per raggiungerlo, dando fondo alla sua piccola voce...e il senpai che lo stringeva stretto, perché sapeva ciò che stava per accadere...
Chiuse gli occhi, mentre la marea di fango, acqua e detriti si abbatteva su di lui, soffocandolo.

"Rukawa Rukawa fermati!!!"
Mitsui contrasse i muscoli, tenendo pigiata la volpe contro di sé, impedendole di lanciarsi nella frana.
"Fermati non puoi fare nulla per lui!!!"
Rukawa lo morse, agitandosi...affondò le unghiette nelle sue braccia, perforando disperatamente la stoffa che le copriva.
"Rukawa smettila non è questo che vorrebbe!!!"
Il ragazzo si girò, dando le spalle ai massi che iniziavano a rallentare, impedendogli di continuare a vedere.
"Lui ti ha lanciato da me perché ti vuole al sicuro!!!"
Il cucciolo si bloccò, ansimando.
Mitsui abbassò lo sguardo, trattenendo i singhiozzi:
"Non avrebbe mai voluto che ti lanciassi in una frana solo per seguirlo...lo so che fa male, ma lo devi accettare"
Si sentì spezzare il cuore, appena il mugolio del cucciolo riempì la valle.

Sendo scivolò a terra, senza emettere suono, lasciando che fosse Rukawa a parlare per lui.
Le mani di Haruko e del play, che lo avevano bloccato all'ordine di Akagi, si posarono sulle sue spalle, stringendole.
Traendo forza da esse.
"Hana..."

Il Gorilla strinse gli occhi, respirando a fondo, alzando un muro tra sé e il dolore. Non poteva farsi prendere dall'emozione, era suo il compito odioso coordinare i soccorsi...perché era convinto che quel rossino fosse ancora vivo...ne era certo.

Haruko si inginocchiò accanto a Sendo, nascondendo il viso nel mantello.
L'aveva guardato fisso, mentre lui osservava la traiettoria perfetta della volpe...l'aveva visto venir sommerso dal fango, eppur sorrideva....l'aveva cercato con gli occhi, mentre la frana scivolava a valle...portandolo via con sé.
"Sakuragi..."
Fu sommersa anch'essa, dal rimorso...per ciò che non gli aveva detto. Per non aver compreso i suoi motivi, per non essersi preoccupata per lui, dopo il combattimento...e soprattutto per essere tanto maledettamente egoista.

Miyagi non piangeva. Non riusciva...non aveva lacrime, per lui.
Non le aveva programmate...non sarebbe dovuto accadere nulla, al suo amico.
E così non le aveva tenute indietro, per Hanamichi.
Le aveva spese tutte per Ayako...non riusciva più a trovarne. Perché non poteva ancora credere, a ciò che era successo.
Si appoggiò a Sendo, fissando la polvere che s'innalzava nel cielo.
Hanamichi era finito sotto quella valanga...scosse il capo...pura follia.
Non poteva essere vero...non poteva perdere anche lui...
Chi gli sarebbe rimasto accanto, adesso? Di chi...poteva fidarsi, ora che la ragazza che amava e il suo migliore amico l'avevano lasciato solo?

Mitsui voltò appena la testa, ansimando.
La frana...aveva cessato di scivolare a valle...l'unico suono, era lo scricchiolio dei sassi che si assestavano, trovando il loro nuovo posto.
Accarezzò lentamente il capo di Rukawa, che non si muoveva più:
"...è finito, è tutto finito"
Si costrinse a guardarlo...gli occhi spalancati del cucciolo di volpe gli strinsero il cuore...quello sguardo imbambolato, che gli trapassava il petto, sembrava gli trafiggesse anche l'anima...
"Rukawa..."
La volpe non reagì, stordita, fra le sue mani. Il respiro leggero, i muscoli squagliati dallo shock, il cuore pietrificato.
"Rukawa...forza"
Il cucciolo alzò gli occhi, cercando i suoi.
Mitsui gli sorrise debolmente, leccandosi le labbra screpolate.
"Tu...stai bene?"
Rukawa lo fissò, come non avesse capito, poi annuì piano.
Spostò lo sguardo sulla lingua di detriti che si allungava verso il bosco...Hanamichi era lì sotto.
E lui...non l'avrebbe lasciato solo.
Appoggiò il mento contro un braccio del senpai, per non insospettirlo. Attese che il ragazzo si rilassasse, e morse.
"Ahhh!!!"
Gli altri sobbalzarono, mentre il cucciolo sgusciava via dalle braccia del senpai e si lanciava a rotta di collo lungo il pendio.
Sendo scattò, correndogli dietro. Aveva capito, e...era d'accordo con lui.
Avrebbero trovato Hanamichi.
Akagi si irrigidì, maledicendosi per avere Kiyota sulle spalle:
"Mitsui ferma Sendo!!!"
Il ragazzo strinse i denti: il morso gli faceva ancora male, ma spalancò lo stesso le braccia.
"Sendo fermati!"
"No, se va lui vado anch'io!"
Mitsui ringhiò, preparandosi: l'altro era più alto, ma lui era pur sempre un ex Mvp, e un ex teppista!
Si preparò a incrociarlo, caricando un montante, e quando Sendo gli passò accanto, si abbassò di scatto, colpendolo violentemente nel ventre.
L'ala del Ryonan cadde in ginocchio, boccheggiando.

'Aspettami...'
Rukawa inciampò su un sasso, e rotolò in avanti, scorticandosi i polpastrelli.
Si rialzò senza badare ai graffi, e si scrollò di dosso lo strato di fango che lo appesantiva.
Annusò il terreno, e riprese a correre, zampettando leggero da un punto all'altro.
Non c'era traccia dell'odore Hanamichi, solo terra e erba sradicata.
Tagliò tutto il fronte della frana, spostandosi verso l'altro lato.
Non sapeva dove fosse il ragazzo, non poteva escludere alcuna possibilità.
Spiccò un lungo salto, oltrepassando con un solo movimento un tronco secco, che spuntava a metà dal fango.
Hanamichi avrebbe potuto aggrapparsi a uno di essi, per stare a galla. Oppure esserne colpito, e svenire...si morse la lingua, la stanchezza gli stava facendo venire pensieri strani.
Si fermò, annusando l'aria. Gli odori della terra, forti dopo la violenza della frana, lo stordirono. Talmente intensi da coprire ogni indizio, sulla presenza di un essere vivente.
'...è troppo lontano...devo essergli più vicino, per sentirlo'
Non lo vedeva neppure...la sua vista era oppressa dal marrone del fango, dal verde delle chiazze di foglie.
Non c'era rosso.

Haruko si avvicinò a Sendo e Mitsui, fissando Rukawa che volava sul fango.
Era splendido, anche coperto di melma.
Bellissimo, in quella disperazione inspiegabile...perché si dava tanto da fare per Sakuragi? Quei due si odiavano!
"Non capisco..."
mormorò.
Sussultò, quando lui cadde in avanti, rotolando per aria e poi nella palta, la lunga coda che veniva spinta dal vento ad accarezzargli la fronte, le zampette che si ripiegavano su loro stesse, proteggendogli istintivamente il ventre.
Sospirò, mentre lo vedeva rialzarsi, scuotersi via il fango e riprendere a saltare, dopo un'annusata al terreno.
"Com'è bello"
sussurrò, mentre la volpe prendeva lo slancio e saltava elegante oltre un tronco, ammortizzando l'atterraggio, scomparendo e riapparendo tra le gobbe di terra, il musetto teso. Le piccole orecchie dritte sulla testa, una zampa sollevata, pronta alla ripartenza, la coda che si muoveva col vento, morbida...assomigliava a un folletto che saltellava per una radura.
Sentiva alle sue spalle i ragazzi che discutevano animatamente, ma...non provava alcun interesse, per le loro parole. Fece un passo, attratta esclusivamente da lui.
"Haruko dove vai?"
Si bloccò, girandosi intontita verso il fratello.
"...Sakuragi"
riuscì a rispondere.
"No, tu devi andare con Miyagi e Sendo"
"Takenori..."
"No! Solo io sono in grado di trasportare Sakuragi, tu devi andare con loro, non ci sarai di nessuna utilità qui! Muovetevi, Kiyota ha bisogno di cure!"
Lui e Mitsui consegnarono tutti i soldi che avevano al play, poi il Gorilla passò sulle spalle di Sendo il ragazzo ferito.
Sendo mugugnò, ma accettò il fardello con una smorfia.
Haruko si accorse che era livido, in volto. Che le sue labbra erano contratte in una smorfia di rabbia.
"Prendete delle stanze alla locanda, e avvertite che ci sarà anche un altro ferito! Muovetevi, prima che Kiyota peggiori!"
"Sì capitano. Ragazzi, andiamo"
Miyagi prese Sendo per il braccio, e lo trascinò per i primi passi, verso la locanda.
Haruko gettò un'ultima occhiata alla volpe, e si costrinse a seguirli.

"Akagi, che facciamo, se..."
Il Gorilla si asciugò il viso:
"Non lo so, non lo so proprio"
"Speriamo che ce la faccia...intanto andiamo a fabbricarci dei bastoni"
Mitsui sguainò la daga, e ripulì dei lunghi rami trasportati fin lì.
"Come quelli che si usano dopo una valanga?"
"Sì, sonderemo con questi il terreno"
"Buona idea!"
Si inoltrarono sulla terra molliccia, battendo i punti dove non vedevano tracce della volpe. Erano molte le zone dove Rukawa non era potuto passare, ma loro, in due, riuscivano a coprirle abbastanza in fretta.
"E se...fosse più sotto di dove arrivano i bastoni?"
Mitsui si gelò:
"...prega non sia così"

Sendo allungò il passo, quasi correndo nonostante il peso sulle spalle. Prima avesse portato Kiyota al sicuro, prima sarebbe potuto tornare indietro dagli altri, da Hanamichi.
Per la prima volta, fu felice della trasformazione di Rukawa in volpe, e...anche del suo innamoramento per il rossino.
'Farà tutto ciò che è in suo potere...'
Non si sarebbe risparmiato per salvarlo, ne era certo. Il rossino era in ottime mani.
Mancava poco alla locanda, un chilometro o poco più.
Sapeva che Miyagi faticava a reggere il suo ritmo, ma...non gli importava. Hanamichi, e Kiyota, erano messi molto peggio di lui. E poi Haruko era lì per aiutarlo, o trascinarlo, se si fosse reso necessario.
Non rallentò il passo finché non ebbe varcato la soglia della locanda.

Rukawa si fermò, ansimando. Abbassò la testa, il sudore che cadeva a terra gocciolando, sparendo nel fango.
Non l'aveva ancora trovato...nonostante avesse percorso tutta la frana, di lui non c'era nessuna traccia.
Cercò qualcosa da bere...sentiva la bocca impastata. I polmoni si rifiutavano di continuare a ricevere aria al ritmo forsennato che gli aveva imposto, e il cuore stava già battendo più forte di quanto avesse mai fatto...era stremato.
Le sue zampette tremarono, implorando un po' di riposo, ma la volpe si rifiutò di dar loro tregua, raddrizzandosi.
Hanamichi era ancora là sotto...avanzò ancora, verso il bosco, l'unico luogo che gli mancava.
E il più pericoloso. Se fosse stato sbattuto contro il tronco di un albero...Rukawa non fermò le lacrime. Non aveva forza da sprecare.
Percorse lentamente il perimetro della frana, osservandolo. La valanga non si era molto addentrata nel bosco, investendone solo la periferia. Nessun albero era stato divelto dalla sua furia, probabilmente giunta al suo termine, lì.
La volpe saltò oltre un fossato, alzando di scatto il musetto. L'aveva sentito...il suo odore era lì. L'aria lo trasportava verso di lui...si concentrò, seguendone le tracce...si voltò, seguendo la pista fino al fosso...era lì, proveniva da lì...
Col cuore che gli batteva in gola, incominciò forsennatamente a scavare, stringendo i denti mentre sentiva il fango infilarsi sotto le sue unghie, i frammenti di legno pungergli i polpastrelli...non erano importanti. L'unica cosa che aveva senso, era salvarlo.
Sussultò, quando raspò qualcosa di duro: era la sua frusta. La afferrò coi denti, e diede uno strattone.
Rukawa volò indietro: l'arma non era attaccata a nulla.
Senza capire, fissò prima il fossato, poi la frusta, e di nuovo il fossato.
Raggiunse il luogo dov'era stata sepolta, e non vi trovò nulla. Mugolò, chiamandolo. Non c'era...non era lì.
Aveva semplicemente perso l'arma.

Fine capitolo quindicesimo


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