Anfora di magia

parte XIV

di Hymeko

Il Gorilla sospirò, incassando le spalle. L'acqua battente scivolava su di loro, cadendo da cupe nubi basse, infradiciando i mantelli e rallentando il cammino. La salita si era trasformata in un pantano, dove gli stivali affondavano sino a metà piede.
Non faceva più molto freddo, ormai si erano spinti abbastanza a sud perché le tempeste di neve si trasformassero in acquazzoni; inoltre la montagna che stavano scalando non saliva molto sul livello del mare.
Lo svantaggio, però, era che erano bersaglio dei capricci del tempo montano, che si divertiva a passare dal bel tempo alla pioggia torrenziale, come in quel momento.
'E pensare che fino a poco fa c'era un pallido sole...'
Osservò il play accanto a Kiyota e Mitsui...si davano il cambio con lui e Sendo, per aiutarlo. Ogni passo, era una pena che gli si aggiungeva sul volto smorto...era certo che stesse in piedi più per forza di volontà, che per altro.
'Ayako...se puoi aiutalo...'
Per il Gorilla, l'unica consolazione era che Haruko se la cavava meglio di loro...pesando meno, non affondava più di tanto, muovendosi con agilità sul terreno viscido. Anche se talvolta si lasciava andare a qualche esclamazione stizzosa verso tutta quella melma...ma non riusciva comunque a darle torto.
Si massaggiò i polsi, reprimendo un sorriso:
'...è la prima volta che desidero essere più minuto...'
Poco dietro, Hanamichi emise uno stesso sospiro stanco, pulendosi gli occhi. Di fronte a sé, vedeva Miyagi avanzare barcollando, sorretto saltuariamente dagli altri due, che guardavano più il ragazzo che la strada.
'Speriamo non appoggino male un piede...'
Una folata di vento costeggiò ululando il fianco della montagna, costringendo tutti a stringersi nei mantelli inzuppati, da tempo non più in grado di placare i loro brividi.
Il rossino socchiuse le palpebre, leccandosi via l'acqua dalle labbra. Quella tempesta aveva di buono solo quello...non avevano avuto problemi a rifornirsi d'acqua fresca.
Un rivolo si insinuò tra le sue vesti, scorrendo veloce lungo la sua colonna vertebrale...rabbrividì, mordendosi la lingua per non sussultare.
'...è fredda!!!!'
Allungò una mano, asciugandosi in qualche modo la schiena...il tessuto rimase appiccicato alla sua pelle, trasmettendogli un'orribile sensazione di umido. Lottò per staccarlo, ma alla fine si arrese...sapeva bene che era una battaglia persa in partenza.
Si scostò una ciocca incollata alla fronte, sollevando lo sguardo. La strada davanti a loro saliva costante, sparendo poco lontano, dietro una curva. Sullo sfondo, le montagne somigliavano ad alte piramidi, coperte di foreste sbiadite dalla nebbia. Alla sua destra, poche centinaia di metri più a valle, crescevano i primi pini del bosco che ammantava quel lato del monte. Tra loro e quegli alberi si stendeva solo un nudo pendio, disseminato di sassi e rigagnoli d'acqua.
D'istinto, si portò una mano al rigonfiamento che aveva accanto al fianco sinistro, e si diede dello stupido. Era inutile, e disumano, continuare a ignorarlo come stava facendo.
Slacciò i bottoni della casacca, irrigidendosi quando l'acqua gelida gli raffreddò la cute. Senza fermarsi, aprì la bisaccia, cercando a tentoni il corpo caldo del cucciolo...si morse le labbra, appena lo sentì ritrarsi dalle sue mani.
'Non fare così...anche se non hai tutti i torti...'
Lo afferrò delicatamente, e lo portò fuori.
Rukawa mugolò, rannicchiandosi contro i suoi palmi. Era meno zuppo di loro, solo sul capo il pelo si addensava in piccole ciocche spesse, dritte come i capelli di Sendo.
Erano giorni che Hanamichi non si rivolgeva più direttamente a lui, dandogli solo da mangiare, senza dir nulla.
E Rukawa lo ricordava...abbassò il capo, senza dir nulla.
"Dai, adesso starai al caldo"
Il volpino spalancò gli occhi, mentre Hanamichi lo faceva scivolare all'interno della sua giubba, contro il suo petto.
Sollevò il musetto, incredulo...e un po' spaventato. Non capiva...
Il ragazzo sorrise:
"...è inutile che soffra anche tu il freddo...visto che puoi, stai al caldo"
Riabbottonò la casacca, posando un bacio sulla stoffa che copriva la testolina:
"Mi spiace...scusami"
Sorrise, mentre una lappatina gli carezzava un po' della sua pelle.
"...per tutti questi ultimi giorni"
Molte veloci leccate si ripeterono in sequenza, soffermandosi sullo stesso punto.
Hanamichi gettò un'occhiata all'interno della giubba, tentando di capire cosa la volpe avesse in mente.
"Stai male?"
Rukawa scosse la testa, si tese verso di lui e gli lappò la punta del naso.
"...non capisco..."
La volpe picchiettò col naso il suo mento, strusciandosi poi contro di lui.
"...credo che me lo spiegherai quando tornerai umano..."
Lo ricacciò al coperto, prestando di nuovo attenzione alla strada.
Mitsui ridacchiò soddisfatto, senza essere visto. Si era voltato a dare un'occhiata alla via percorsa, ma la vista di Sakuragi che si riavvicinava a Rukawa gli era piaciuta molto di più.

Hanamichi chinò il capo e strinse le braccia al petto, mentre un altro fulmine saettava accanto a loro, andando a colpire gli alberi poco distanti.
Avvertiva il cuore di Rukawa pulsare follemente, come il suo, e le zampette irrigidirsi ogni volta che un lampo si schiantava troppo vicino.
Appoggiò la bocca la colletto, urlando per farsi sentire:
"Stai tranquillo, andrà tutto bene..."
L'unica risposta del cucciolo fu una nuova, veloce lappata.
Il rossino scrollò le spalle, liberandosi da un po' d'acqua.
La pioggia cadeva trasversalmente, spinta dal vento incessante che si conficcava urlando nelle loro orecchie, mentre i fulmini nel cielo si intrecciavano in una rete d'elettricità.
"Tutto ok?"
Sendo si accostò a lui, i capelli un po' flessi sotto il peso del cappuccio zuppo.
"Sì, è tutto a posto"
Il ragazzo annuì, sollevando col braccio destro il lembo del mantello, perché entrambi fossero un po' più riparati dalla pioggia.
Hanamichi si impedì di dirgli qualcosa: che male c'era, in fondo, ad accettare il suo aiuto? Voleva che Rukawa stesse bene, però...desiderava lo stesso anche per Sendo.
Doveva agire con imparzialità...per non dar più occasione ai due di scontrarsi...anche se sapeva di non essere stato gentile con la volpe, ultimamente...si morse le labbra, promettendosi di cambiare atteggiamento.
Istintivamente, accarezzò il piccolo fagotto caldo che stringeva, arrossendo lievemente quando questi si strusciò contro di lui.
"Aaahhh"
Miyagi cadde in avanti, sbattendo sul sottile strato d'acqua che scivolava sul sentiero, correndo a valle.
"Ryo-chan!!!"
Hanamichi s'affrettò a raggiungere l'amico, seguito da Sendo.
"Ehi Miyagi sei a posto?"
Mitsui s'inginocchiò accanto a lui, coprendolo con parte del suo mantello.
Il play si pulì la bocca, sputando per terra:
"Sì, non è nulla...sono solo un po' stanco"
"Immagino"
Un fulmine saettò a poche decine di metri da loro, frantumando una roccia.
Haruko urlò, coprendosi le orecchie con le mani, affondando il viso contro il petto del Gorilla. Il fratello la riparò col suo corpo, stringendola a sé, mentre studiava la situazione.
All'impatto della scarica Rukawa era sussultato, graffiando inavvertitamente la pelle di Hanamichi, che aveva stretto i denti senza dir nulla.
Sendo s'accorse del suo irrigidirsi, e gli posò una mano sulla spalla:
"Tutto bene?"
L'altro annuì, senza rispondere...Rukawa gli aveva posato le minuscole labbra sulla cute, in un bacetto pieno di scuse.
Il rossino appoggiò le sue sulla stoffa, sperando che le percepisse.
"Dobbiamo andarcene di qui, o rischiamo di essere centrati da un fulmine!"
Akagi trascinò avanti la sorella, incamminandosi verso la curva dietro cui spariva la strada.
"Ryo-chan ce la fai?"
Mitsui lo allontanò dal play:
"Tu occupati di Rukawa, a Miyagi ci pensiamo noi!"
"Dai scimmia rossa, togliti!"
L'ex teppista e la matricola del Kainan lo sollevarono, e il ragazzo appoggiò le braccia alle loro spalle.
Il gruppetto riprese il cammino, piegandosi alla furia degli elementi, contrastando come meglio poteva la violenza del nubifragio che aveva scelto quel luogo per scaricarsi.
Il capitano dello Shohoku apriva la strada, sorreggendo la sorella, che camminava a fatica, piegata dalla forza del vento. Mitsui, Miyagi e Kiyota li seguivano a poca distanza, sperando che il Gorilla scegliesse bene la strada...non vedevano molto, di dove andavano.
Infine Hanamichi con Rukawa, e Sendo, che camminavano appaiati, opponendosi assieme al maltempo.
Rukawa si allungò un po', per vedere fuori. Hanamichi non faceva nemmeno più caso all'acqua che gli bagnava il viso, limitandosi a fissare la strada, attento a non mettere un piede in fallo.
La sua mano si mosse automaticamente, quando lo sentì muovere:
"Stai buono, Rukawa. Non posso tirarti fuori"
Tentò gentilmente di costringerlo a tornare giù, ma di fronte alla sua resistenza, si limitò a fargli appoggiare la testolina alla base del collo, senza preoccuparsi ulteriormente di lui...la volpe si rilassò, lasciando che lo sguardo si velasse stancamente, fissandosi sul cappuccio di Sendo. Hanamichi non aveva tempo di badare a lui, lo sapeva...e il suo unico desiderio era di aiutarlo, in qualche modo.
Spostò lo sguardo sull'acqua, e sul suo ipnotico cadere...lo stesso, continuo movimento che lo stava lentamente portando al sonno...il calore della pelle del rossino, e lo scroscio dell'acqua...nemmeno i fulmini più o meno lontani riuscivano a disturbarlo...incontrò lo sguardo di Sendo, che non si perdeva un suo movimento...sorrise, senza cattiveria...non esultava, per essere stretto fra le sue braccia.
Sollevò il muso, lasciandosi colpire dall'acqua, le gocce che scorrevano lungo il pelo bianco del suo collo.
"Ru stia buono"
La mano del rossino fermò il ciondolare della testolina, che istintivamente cercò il suo palmo...Hanamichi la riparò al meglio che potesse, ingobbendo le spalle.
Poco più avanti, vide che Akagi si era fermato...in pochi passi, il gruppetto fu di nuovo compatto. Davanti a una grotta.
"Entriamo qui!"
Miyagi sospirò, e si mosse per primo, sparendo nel buio insieme agli altri due.
Haruko e il fratello li seguirono in fretta, e Hanamichi si accodò al Gorilla.
"Ehi...ehi aspettate!"
Sendo, muto fino a quel momento, afferrò il rossino per una spalla e lo tirò indietro.
"Che vuoi Sendo?"
"Non possiamo entrare qui, è pericoloso!"
Rukawa, ridestatosi, sgranò gli occhi, mentre Hanamichi si liberava dalla sua stretta, riassettandosi il manto:
"Ma che dici? Io me ne vado dentro!"
Ma l'ala del Ryonan non si diede per vinto. Alzò la voce, perché tutti lo sentissero, nonostante il fischio del vento:
"Ascoltatemi! Le grotte sono piene di pericoli, non sono il riparo giusto contro le tempeste. Non avete letto Lo Hobbit?"
"Oh Sendo!!!"
Rukawa abbaiò, Hanamichi lo prese per il bavero del mantello e lo tirò dentro a forza.
"Meglio qui che fuori a rischiare di essere centrati da un fulmine!"
"Ma..."
L'occhiataccia del rossino lo zittì, ma continuò a guardarsi intorno, poco convinto...avrebbe voluto esplorare a fondo quella caverna, ma aveva solo la luce dei fulmini per muoversi. Da quel poco che riusciva a vedere, non era molto grande, ma si allargava dolcemente dopo l'entrata, girando immediatamente verso sinistra...
'Altro punto a suo favore...la luce non penetra...non si vede il fondo...'
Diede uno sguardo a Hanamichi, che si era tolto il mantello e lo stava sbattendo lontano dagli altri, con Rukawa raggiante che si teneva aggrappato, con le zampette, al suo colletto.
Il rossino stese il manto ad asciugare, scuotendo la testa. Sapeva non sarebbe servito a nulla.
La volpe drizzò le orecchie, annusando l'aria.
"C'è qualcosa che non va?"
Il volpino scosse la testa, guaendo. C'era uno strano odore, effettivamente, ma non lo riconosceva...ed era inutile cercare di comunicare col rossino.
"Forza, tutti seduti, riposiamoci un po'. Mangiate e tentate di dormire. Riprenderemo appena potremo!"
tuonò il Gorilla, avvolgendosi nella coperta.
"Propongo dei turni di guardia. Il primo posso farlo io, se volete"
Sendo sostenne gli sguardi fissatisi su di lui, senza abbassare gli occhi. Credeva fermamente nella pericolosità di quel luogo.
Mitsui alzò le spalle, e rispose per tutti:
"Come vuoi..."
"...il secondo lo faccio io"
aggiunse Hanamichi.
Si sedettero l'uno accanto all'altro, scaldandosi col calore dei loro corpi.
Rukawa si accoccolò sul ventre di Hanamichi, mangiando la carne secca accarezzato dalla mano del rossino, che masticava pensieroso appoggiato alla parete. Ora che erano fermi, al riparo, ammetteva che quella grotta era un po' lugubre...gli sarebbe piaciuto molto, avere un bel fuocherello contro cui scaldarsi i piedi.
"Sendo?"
"Dimmi"
"A cosa ci servono acciarino e pietra focaia, se non abbiamo portato la legna?"
"...a ricordarci che siamo tutti dei principianti, credo ^__^"
rispose sconsolato il porcospino.
"Già...ne vuoi ancora?"
Sendo non protestò, sebbene il rossino si fosse completamente scordato di lui. Lo capiva. Era così stanco che non poteva pretendere di avere costantemente la sua attenzione.
Rukawa scosse la testa, leccandosi i baffi.
Hanamichi lo prese in braccio, stringendoselo al petto, e coprì entrambi con la coperta.
Il volpacchiotto si appoggiò alle sue scapole, e gli lappò dolcemente il mento.
"Sei preoccupato?"
Il volpino annuì, leccandolo ancora.
"Siamo in pericolo?"
Il rossino si sollevò leggermente, allungando la mano verso le armi.
Un'altra leccatina lo bloccò.
"No? Allora...cosa c'è?"
Rukawa si avvicinò al suo viso, leccandogli a lungo la guancia.
"...non capisco"
La volpe si spostò, e appoggiò il naso al suo, fissandolo.
Era sì preoccupato...per lui. Non gli erano sfuggite quelle occhiaie scure, attorno ai suoi occhi. O il fatto che li sfregasse spesso, massaggiandoli. Né la stanchezza con cui sospirava, o il poco cibo che aveva mangiato...come poteva comunicargli che se ne avesse avuto bisogno, lui era lì, appositamente per sostenerlo?
Hanamichi improvvisamente si sentì squagliare, era come se...avesse Rukawa umano, appoggiato contro il petto...il cucciolo non aveva mai avuto uno sguardo così penetrante...
La mano di Sendo ruppe l'incanto, andando ad accarezzare il pelo rossiccio.
Rukawa si rigirò violentemente contro di lui, abbaiando e tirandogli una zampata.
"Ru calmo...calmo..."
Hanamichi lo abbracciò, stringendolo forte, soffocando i suoi ringhi contro il petto.
"...calmo..."
"Devi dormire Hanamichi...non puoi continuare a star sveglio..."
Il rossino lo guardò storto, poi si stese, adagiando il cucciolo sul suo petto.
"'notte Sendo, svegliami quand'è il mio turno"
"Dormi bene, Hana-chan"

Rukawa sollevò il musetto, guardandosi in giro.
Impiegò qualche secondo, per riconoscere il luogo dove stavano riposando...la tempesta non si era ancora placata, l'acqua cadeva incessante.
Tese le orecchie...sembrava però che i fulmini si fossero quietati...
"Rukawa fermo o lo sveglierai"
La volpe non ascoltò il rimprovero di Sendo, concentrandosi piuttosto sulla sgradevole sensazione che lo aveva svegliato.
C'era...c'era qualcosa...di...
Non sapeva definirlo, però...gli dava i brividi.
"Hana riposa da meno di un'ora, non osare disturbarlo!"
Lo ignorò di nuovo, sollevandosi di più. Chiuse gli occhi, annusando l'aria...quell'odore...non era sparito, né aumentato, ma...
Si riaccucciò fra le braccia del ragazzo addormentato, all'erta.
Il suo istinto...urlava.
Di stare in guardia...di non dormire...di svegliare Hanamichi e trascinarlo via di lì...ora dava ragione a Sendo, quando aveva tentato di persuaderli dallo scegliere quel luogo come riparo...
Si concentrò sull'udito, senza però tralasciare completamente vista e olfatto...gli altri dormivano tutti profondamente, immersi in un tranquillo sonno senza sogni...nessuno condivideva le sue preoccupazioni.

"Sei già sveglio volpino?"
Hanamichi si stiracchiò, osservando Rukawa guardarlo. Sembrava un po'...rigido.
Sendo sbadigliò accoccolandosi contro la parete:
"Se hai bisogno di qualcosa svegliami, capito?"
"Sì. Buonanotte"
Il lieve respiro di Sendo divenne presto costante, segno che si era addormentato. Dalla luce tenue che filtrava dall'entrata, il rossino aveva il sospetto che l'altro l'avesse fatto dormire più del dovuto, ma gliene era grato. Sebbene non si sentisse perfettamente riposato, quel paio d'ore di sonno in più lo aveva risollevato.
Il vento fuori continuava a ululare, e la pioggia non aveva smesso di cadere. Tese le orecchie: mancava lo schianto dei fulmini...
Grattò il mento della volpe, che chiuse gli occhi, le labbra piegate in un sorriso soddisfatto.
"Sei sveglio da tanto?"
L'altro scrollò le spalle, strusciandosi contro la sua mano.
"Volevo solo sapere se è un po' che i fulmini sono spariti"
La volpe annuì, leccandogli il palmo.
Il rossino lo riprese fra le braccia, stringendoselo gentilmente al petto. Accostò il viso alla sua schiena, ascoltando il battito regolare del cuore.
Rukawa chiuse gli occhi, sbadigliando. Quel mix di carezze, calde come le sue mani, non lo aiutavano a rimanere sveglio.
"...dormi..."
La volpe si morse la lingua...stava tentando di farlo addormentare...
Si liberò dalla sua stretta leggera, stiracchiandosi sulle sue cosce.
"Ru...è inutile che anche tu stia sveglio"
Il cucciolo scosse la testa, leccandogli di nuovo la mano.
Hanamichi inarcò un sopracciglio: non aveva ancora compreso il significato di quel gesto.
"Non vuoi dormire? No, eh?"
Rukawa si accovacciò a terra, accanto a lui, condividendo solo un lembo di coperta.
Non se la sentiva di rimanergli ancora troppo vicino, i suoi sensi ne rimanevano abbagliati...non sentiva altro che il suo profumo...
Chiuse gli occhi, escludendolo a fatica dalla sua mente, concentrandosi sull'altro odore e sulla brutta sensazione che gli accapponava la pelle.
Quei brividi...si erano fatti più intensi, tremiti di freddo innaturale si rifiutavano di dargli tregua.
Tese i muscoli, preparandosi involontariamente alla lotta...era come...prima dell'arrivo di Lifie.
Hanamichi passò una mano sul suo dorso, e ne avvertì la rigidezza:
"Rukawa cosa c'è?"
La volpe non gli badò...si stava avvicinando. Qualunque cosa fosse...era lì.
La grotta rimbombò dei frenetici abbai del cucciolo, versi senza potenza, ma carichi di preoccupazione.
Gli altri ragazzi scattarono tutti in piedi, qualcuno gridò, altri si guardarono attorno atterriti, i più si misero schiena contro schiena, armi in pugno.
Rukawa continuava ad abbaiare, con la poca voce rimastagli, nemmeno le braccia di Hanamichi, che l'aveva raccolto da terra, servivano a calmarlo.
"Basta Rukawa, basta!"
Il rossino gli coprì gli occhi, premendoselo contro il petto.
La volpe si liberò con uno strattone, ma non riprese a latrare, fissando l'entrata.
"Rukawa...senti un pericolo?"
Il cucciolo annuì, rilassandosi inconsciamente. Era riuscito a dare l'allarme.
"...è molto vicino?"
Annuì di nuovo, sguainando i piccoli artigli e mostrando i denti alla debole luce.
"Quanto mi secca avere sempre ragione..."
mormorò Sendo con un sospiro, seccato per non aver potuto dormire.
Akagi si passò la manica sul volto, tentando di respirare con più calma. Improvvisamente, l'aria di quella grotta si era fatta calda...
"Va bene, tutti qui, formazione serrata. Sguainate le armi, e state attenti. Miyagi, tu stai dietro di noi. Haruko, pensa a lui"
"Sì..."
Il play si portò alle spalle del gruppetto che si preparava alla battaglia, senza lamentarsi. Sapeva che l'unico modo per aiutarli era starsene ben pigiato contro la parete, lontano dal combattimento. Era abbastanza uomo da ammettere di essere solo un peso morto, al momento.
Haruko si posizionò davanti a lui, ben piantata sulle gambe, pronta a dar del filo da torcere all'avversario. Anche se aveva una fifa blu, radunò tutto il suo coraggio: non avrebbe combattuto solo per proteggere Miyagi...Hanamichi stava sistemando Rukawa poco distante da loro, in una nicchia nella parete, a un paio di metri da terra.
"Stai buono qui...non cadere, d'accordo?"
Rukawa gli accarezzò la mano con la zampetta, guaendo.
"Tranquillo...tranquillo. Non sarà come con Lifie, promesso"
Hanamichi si concesse d'accarezzarlo un'ultima volta, poi raggiunse gli altri.
Notò che Kiyota teneva nella destra i coltelli, e nella sinistra la frusta...allora sguainò lo spadone, soppesandolo. Era perfetto, ma lo sapeva già.
Sendo si accostò a lui, l'ascia che rifletteva l'entrata.
"Lo dicevo io, che era pericoloso stare qui..."
mormorò.
"Zitto"
lo rimbeccò il rossino, ringhiandogli contro.
Ma il suono da lui emesso fu coperto da quello dell'animale che si presentò nella grotta...un'ombra si allungò attraverso l'entrata, e con grazia prudente, il proprietario scivolò all'interno.
"Oddio..."
Miyagi si appoggiò a una roccia, per non cadere.
"Che diavolo ci fa una pantera qui?"
"Non è una pantera..."
Mitsui si pulì il volto dal sudore, mentre l'animale annusava l'aria, tentando di capire cosa fossero quegli estranei.
"...è un puma di montagna, ne ho vista una foto nel libro di scienze di Kimi-chan"
Kiyota provò ad arrestare il tremito della sua frusta:
"Ma...non dovrebbe essere in letargo? È inverno...perché questo è sveglio?"
Il puma ruggì, e tutti sussultarono, gridando.
"Sei sicuro che i felini ci vadano?"
La matricola si massaggiò il mento, imponendosi di ricordare ciò che gli era stato insegnato:
"Bè, a dir la verità...non ne sono proprio certo, però...in scienze non vado male..."
Akagi piombò fulmineo su di loro, colpendoli senza pietà:
"Ma vi sembra il momento di fare certi discorsi? Preparatevi, siamo nella sua grotta, adesso ci attaccherà!"
Kiyota si rialzò, massaggiandosi la testa e rimettendosi in guardia:
"...Maki...dammi la forza!!!"
Il puma ruggì, stanco di quelle chiacchiere. Si piegò sulle zampe posteriori, e saltò.
Akagi si spostò dalla sua traiettoria, facendo roteare l'alabarda.
Mancò il colpo, grattando la terra...l'animale vedeva sicuramente meglio di loro, in quel momento.
Hanamichi slegò la frusta, e colpì...il Gorilla era troppo vicino, perché potesse usare lo spadone. Sperò solo di non aver sbagliato troppo la mira...
Il puma ruggì di dolore, balzando indietro e soffiando contro il rossino, fissandolo con gli occhi gialli, che rilucevano nella penombra.
Hanamichi alzò istintivamente lo sguardo...Rukawa era proprio lì sopra, che fissava l'animale ferito. Si morse le labbra, mentre un dubbio gli faceva accapponare la pelle. Nella mente di quella stupida volpe, poteva esserci l'idea di...attaccarlo.
"Rukawa non saltare, capito? Non saltare!"
Il puma si accorse che era distratto, e attaccò.
"Hana!!!"
Sendo si gettò contro di lui, spingendolo contro la parete. Le loro armi caddero a terra, risuonando nel buio, mentre il puma volava sopra le loro schiene.
Rukawa abbaiò furiosamente, sporgendosi in avanti.
Akagi si trovò sbilanciato dalla caduta dei due, e non fece in tempo ad alzare l'alabarda, che finì fragorosamente a terra.
Con un balzo, il felino gli sopra, la lingua gocciolante che penzolava a pochi centimetri dalla sua pelle...Akagi deglutì, tentando di non vomitare, disgustato dalle zaffate di fiato umidiccio e nauseante che gli arrivavano al naso.
"Takenori!!!"
Haruko fece roteare il bastone, e colpì sotto la mandibola l'animale, che si era voltato attratto dal suo grido.
Il felino rotolò via, guaendo e perdendo sangue dalla bocca, fissando la ragazza con occhi iniettati di sangue.
Kiyota si portò accanto a lei, sferzando a caso il terreno con la frusta, mentre Mitsui aiutava il Gorilla a tirarsi su e Hanamichi e Sendo cercavano a tentoni le armi.
La frusta colpì il puma accanto a un occhio...accecato di rabbia, l'animale si gettò in avanti ruggendo, deviando con una zampa la daga di Mitsui che cercava d'arrestarne la corsa.
La matricola del Kainan allontanò di colpo la ragazza, spingendola via, ma non riuscì a scansarsi in tempo...il felino atterrò proprio accanto a lui, disarmandolo...Kiyota vide la zampa sollevarsi, ma non poté che assistere...
"Nobu-scimmia!!!"
Hanamichi gridò, mentre Kiyota veniva colpito sul fianco del costato, e scaraventato con forza contro la parete della grotta.
"No!!!"
Haruko attaccò di nuovo, gli occhi pieni di lacrime. Era stato colpito...per proteggere lei.
Akagi si affiancò alla sorella, chiamando a sé Sendo e Sakuragi:
"Dobbiamo spingerlo via!!!"
Mitsui scivolò fino al corpo immobile di Kiyota, tentando di evitare i colpi che i suoi amici, in preda alla collera, menavano alle cieca. Guardò Miyagi, che aveva assistito impotente a tutta la scena, e che si sorreggeva stancamente alla parete:
"Stai bene?"
Il play annuì, senza staccare gli occhi dal sangue di Kiyota. La bestia gli aveva lasciato sulla pelle il segno delle unghie, esponendo in alcuni punti le costole all'aria. Un rivolo di sangue gli scorreva sulla tempia, sgorgando da un brutto taglio sulla fronte.
Mitsui appoggiò due dita al suo collo, tentando di non tremare, per percepire il suo battito cardiaco...

Fine capitolo quattordicesimo

ma ma ma!!!!! Sei impazzita? n.d.Nobu
trallalà....n.d.Hymeko
ti vorrei ricordare che sei una mia fan!!! n.d.Nobu
su su, mica t'ho fatto nulla di grave! Che vuoi che sia, un graffietto... n.d.Hymeko
a parte il fatto che non è un graffietto, ma...perché io? Sono il tuo preferito! n.d.Nobu
ehm...il mio preferito è Ru... n.d.Hymeko
e si vede come mi tratta... n.d.Ru
...e poi, ho dovuto scegliere te! n.d.Hymeko
e sentiamo, perché? n.d.Nobu che mi tiene il muso
bè, doveva essere qualcuno di leggero...la scelta era fra te, Haruko e Miyagi. Il play no, sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa, Haruko mi serve dopo...rimanevi solo tu ^^ dai, prendila come il tuo momento di gloria! n.d.Hymeko
ne facevo volentieri a meno... n.d.Nobu
goditela, non durerà a lungo, eh eh eh n.d.Hymeko
glopm! n.d.tutti



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