Anfora di
magia
parte XII
di Hymeko
Era lui. Questa volta non
era Sendo...era lui.
Sentendo la porta aprirsi, e pensando fosse il porcospino, aveva lanciato
verso di essa il suo sguardo più carico d'odio. Ma gli occhi che aveva
incontrato non erano quelli di Sendo.
Nel vano della porta c'era Sakuragi, che lo fissava incerto se entrare o
no nella stanza, data l'occhiata inceneritrice che si era appena beccato.
"...pensavo fossi quello là..."
mormorò la volpe, accoccolandosi di nuovo fra le coperte.
"Ah"
rispose semplicemente il rossino, togliendosi il mantello sotto lo sguardo
attento del compagno. Lo stese con cura, sistemandolo davanti al camino
perché s'asciugasse. Ravvivò il fuoco, chiedendosi se fosse il caso di
portare altra legna. Senza mai rivolgersi a lui.
"Sei...ancora arrabbiato?"
Si morse le labbra...si era irrigidito. Chiuse gli occhi, preparandosi a
una nuova sfuriata.
'Ho sbagliato ancora a parlare...'
"...no, mi arrabbio facilmente ma mi passa in fretta. Anche se prima...mi
hai preso proprio nel momento sbagliato"
Rukawa si mise lentamente a sedere, abbracciandosi le braccia al petto:
"Davvero? Neanche per averti fatto promettere..."
Hanamichi scosse la testa, sistemando dei cocci.
"Allora...posso chiederti una cosa?"
Il rossino si accasciò a terra, sospirando. Lo guardò svogliatamente, poi
annuì:
"Avanti, tira fuori tutto così almeno la finiamo. Tranquillo, non mi
arrabbierò più...credo"
Il rossino osservò le labbra sottili del compagno socchiudersi, senza
emettere suono. Vide il suo pomo d'Adamo alzarsi mentre deglutiva, e
finalmente la sua voce aggiungersi al crepitio del fuoco:
"Che cos'ho di sbagliato? Perché...non ti vado bene? Tutti mi idolatrano,
perché solo tu...non mi vuoi?"
Hanamichi lo guardò. Nella sua voce vi era solo tristezza, rassegnazione.
Una nota di sconfitta che non credeva sarebbe mai apparsa in lui.
Rukawa...si era arreso.
"Tu non hai nulla che non va. Solo...non sei Haruko"
Le palpebre nascosero gli occhi blu, mentre la testa si appoggiava
stancamente alle ginocchia. La certezza nella sua risposta...era davvero
innamorato di lei, nella stessa totale maniera in cui lui lo amava.
Quindi...non lo avrebbe mai avuto.
"Ho capito. Io...non ti darò più fastidio"
"Rukawa...credo sia meglio per tutti se la smettiamo di pensarci"
Si alzò e uscì dalla stanza, lasciandolo solo.
"...non ho neppure una speranza...e lei neanche lo vuole...posso stargli
vicino solo com..."
Si irrigidì, mentre un improvvisa pesantezza gli bloccava il respiro.
Spalancò gli occhi, fissandoli nelle profondità del fuoco, mentre un
gemito sordo scappava dalle sue labbra. Non sentiva dolore, ma il suo
corpo non rispondeva...la sua vista si appannò di colpo, annebbiandosi.
Rukawa gettò indietro la testa, scorgendo il soffitto sfocato allontanarsi
sempre di più, mentre il suo corpo rimpiccioliva con delicatezza...
"Cosa preferisci?"
Hanamichi scosse il capo, sedendosi accanto a una finestra:
"Qualsiasi cosa"
"Ok, allora zuppa speciale dello chef Akira ^___^"
Il rossino non riuscì a reprimere un sorriso, l'altro stava facendo il
buffone per tirarlo su.
"E mi dica, maestro, che ci butta dentro?"
"Un po' di neve, un pizzico di fango, dell'alloro colto qua fuori, e della
carne secca che presto diventerà tutta molliccia navigando nello
pseudo-brodo che si formerà ^____^"
"...delizioso"
commentò con voce funerea la matricola.
"In compenso, come dolce abbiamo una granita di mia invenzione fatta di
neve annegata nel miele donatomi dalla gentile signora che mi ha ospitato,
e frutta secca a volontà come contorno ^_____^"
"Questa è decisamente meglio. Posso saltare il primo?"
"No Hana-chan, o mangi tutto o niente dolce. Ecco qua la tua zuppa ^_^"
"Che sfiga...dammene una razione per la volpe, è giusto che soffra anche
lei!"
"Con molto piacere ^________________________^"
"Akira..."
lo rimbrottò il rossino, lanciandogli un'occhiata obliqua.
Sendo sorrise, con naturalezza stavolta, e si prese da mangiare.
"Rukawa?"
La stanza era vuota, immobile. Sul letto sfatto non c'era nessuno, solo un
mucchio di coperte e il cuscino un po' storto. Davanti al camino solo il
suo mantello, che rubava all'aria calore e luce.
Si asciugò un rivolo di sudore, tentando di soffocare il panico, mentre
correva al letto:
"Rukawa!!!"
Gettò indietro le coperte, scoprendo il materasso e il batuffolo rosso che
vi giaceva.
Il cucciolo di volpe rabbrividì, svegliandosi con un profondo sbadiglio.
Hanamichi cadde in ginocchio, mentre il volpino metteva a fuoco la
situazione e scattava in piedi.
"...Rukawa"
Allungò una mano...si accorse che tremava, prima di raggiungerlo.
La volpe piegò docilmente la testa, lasciandosi passivamente blandire
dalle dita calde.
"Stupido...perché non mi hai chiamato?"
Il musetto si scosse piano, senza guardarlo. Tra i due scese il silenzio,
mentre la mano continuava ad accarezzare il pelo rossiccio, troppo
imbarazzata per staccarsi.
"Sei proprio una stupida volpe"
commentò infine, prendendola fra le braccia e tornando da Sendo.
'C'era tristezza...ti ho deluso anche come volpino?'
Rukawa appoggiò stancamente il muso sul suo avambraccio, chiedendosi
quando sarebbe finalmente finita.
"Allora si è lament..."
La frase morì sulle labbra del ragazzo, e lo stupore sostituì il largo
sorriso che aveva preparato.
"Quello è..."
"Rukawa"
Hanamichi si sedette semplicemente accanto al camino, dando la ciotola
alla volpe e mangiando il proprio cibo.
Il cucciolo gettò un'occhiata opaca all'altro ragazzo, prima di affondare
il musetto nella scodella. Anche se non aveva per nulla fame, avrebbe
mangiato tutto. Non lo avrebbe fatto preoccupare per il cibo, come
promesso sarebbe stato un bravo cucciolo.
Trangugiò qualche boccone di carne, prima di lanciare un'occhiata
disgustata a Sendo, che, offeso, si precipitò davanti a lui, sbattendogli
un dito davanti al naso:
"Invece di criticare perché non provi a far tu da mangiare, stupidissima
volpe?"
"Lascialo in pace Sendo"
Il ragazzo si bloccò, fissando Hanamichi che lo guardava con la coda
dell'occhio.
Non era il dolce e accondiscendente ragazzo con cui aveva fatto pace,
ora...era duro, marmoreo. Stanco. E ce l'aveva con lui.
'Solo perché gli ho parlato sgarbatamente lo difende così? È tanto potente
l'influsso di Rukawa cucciolo su di lui?'
"V-Va bene, scusami..."
Si sedette scompostamente sul pavimento, senza distogliere lo sguardo dal
piccolo animale che mangiava in silenzio la cena. Ogni tanto la mano del
rossino scendeva automaticamente a sfiorare quel pelo vaporoso e soffice,
quasi volesse assicurarsi che fosse ancora lì. Avanti e indietro, un dolce
massaggio che faceva rumoreggiare deliziato il volpacchiotto.
Gli occhi di Sendo non riuscivano a staccarsi da quei polpastrelli
affondati gentilmente nel manto rossiccio, che percorrevano la sua schiena
arrestandosi un po' dietro le orecchie...Rukawa estasiato gettava indietro
il capo ogni volta che Hanamichi lo grattava in quel punto particolare,
spingendolo a comportarsi come una vera volpe...come in quel momento, in
cui inarcava un po' la schiena, e avvicinava il musetto alla sua coscia...
'...è consapevole di quello che sta facendo? Non capisco se stia
accarezzando Rukawa o il cucciolo...non so...ma è ora di farlo smettere!'
"Io credo che sia opera della magia"
Hanamichi si voltò di scatto, e Rukawa dovette bloccarsi prima di
raggiungergli la gamba. Digrignò i denti verso il porcospino, che lo
ignorò.
"Che cosa sai tu?"
Sendo si aggiustò una punta dei capelli con le dita, imprigionando
l'attenzione della matricola:
"Sono stato ospitato da una coppia d'anziani, lo sai. Mi hanno spiegato
che fino a diciassette anni fa la magia era un fatto assolutamente
normale, tutti ne erano padroni. Poi un giorno...puff! Scomparve senza
lasciare traccia"
"E...non hanno tentato di riprendersela?"
"Ci hanno provato, ma non me ne hanno parlato molto. So solo che, da quel
momento, alla maggioranza dei bambini fu nascosto il passato, perché non
perdessero tempo a rimpiangerlo. Ma ora...io credo che in qualche modo la
magia sia tornata"
Sendo seguì interessato i denti del rossino mordicchiarsi una nocca...
"Magia...esiste sul serio. Esisteva..."
"Già, e io scommetto che è riapparsa"
"Intendi..."
Il porcospino annuì, ammiccando verso la volpe che li fissava silenziosa:
"E non solo lui. Penso che anche la nostra presenza qui sia dovuta alla
magia"
Hanamichi inclinò lateralmente la testa, grattandosi la fronte:
"Sì, ma...perché? Cosa c'entriamo noi?"
"...non lo so ^______^"
Rukawa abbaiò, e si acciambellò davanti al fuoco.
"Buonanotte, ci vediamo domani"
Sendo uscì dalla cucina polverosa, sparendo nel corridoio scuro.
Hanamichi fissò in silenzio l'uscio spoglio, senza porta, chiedendosi se
fosse il caso di dormire ancora insieme. Non sapeva dove Sendo si fosse
diretto, ma immaginava avrebbe voluto di nuovo passare la notte con loro...sospirò,
appoggiando la testa sulle ginocchia.
Si sentiva ancora così confuso, perso...più passava il tempo più era certo
di aver sbagliato, a lasciarsi baciare da quei due. Ok, erano innamorati
(ma se lo fossero sul serio era una cosa ancora tutta da verificare), ma
questo non dava loro il diritto di stravolgergli la vita.
'Non vi ho chiesto io di amarmi...eppure mi sembra che vogliate obbligarmi
corrispondervi'
Sbirciò Rukawa, che dormiva incurante dei suoi pensieri.
'Cosa devo fare, con te? Se ti portassi a letto con me ti illuderesti, ma
potresti resistere in queste notti fredde da solo davanti a un fuoco
morente? O devo mettere le cose in chiaro subito, spezzandoti ancora il
cuore? E con l'altro che devo fare?'
Sbatté piano la testa contro la pietra del camino, tentando di schiarirsi
le idee. Come doveva comportarsi con loro? Con Rukawa era un po' più
facile, in fondo era una fortuna che non avesse più la parola, non
cambiava molto dal solito ma comunque poteva avere un po' di tranquillità
per riflettere.
Sendo, invece...continuava a guardarlo. Stava mantenendo la sua promessa
solo per quanto riguardava le conversazioni e lo sfiorarsi dei corpi. Non
allungava più le mani verso di lui, non gli lanciava proposte più o meno
velate, eppure...il suo sguardo lo metteva a disagio.
Non lo mollava mai...si sentiva come al centro di un mirino.
Sospirò pesantemente, massaggiandosi gli occhi. Perché nessuno di loro
capiva? Dicevano di amarlo, eppure né uno né l'altro arrivavano a
comprendere che era sotto pressione, e aveva solo bisogno di essere
lasciato in pace. Quello scatto d'ira di prima...era stato un modo per
sfogarsi. Una valvola di sicurezza che gli permetteva di riprendere fiato,
di calmarsi. Di pensare lucidamente.
Benché non lo dimostrasse, aveva paura...quel luogo gli torceva l'animo,
succhiandogli le energie.
Qualunque cosa Sendo dicesse, era lui il responsabile di Rukawa...e per
far sopravvivere entrambi aveva bisogno della massima concentrazione, non
poteva permettersi distrazioni...desiderava solo un po' di quiete.
'...è tanto difficile da capire, volpino?'
Rukawa continuò a ronfare, una macchia tanto leggera da sembrare
impalpabile, contro lo scuro del pavimento.
Hanamichi allungò una mano, sfiorandogli il capo. Cosa doveva fare? Non
era più arrabbiato con loro, la sua ira passava in fretta, proprio come
veniva, però...non poteva incoraggiarli. Dovevano smetterla, e
dimenticarlo...avrebbe messo le cose in chiaro, al più presto. Aveva
bisogno di farlo.
"Hana...posso dormire con voi, per piacere?"
Il rossino gettò indietro la testa, di nuovo al limite dell'esasperazione.
Proprio nel mezzo dei suoi pensieri doveva interromperlo? Se se ne stava
ancora davanti al fuoco, in silenzio, un motivo c'era, era tanto difficile
da afferrare? Sentì un noto formicolio solleticargli le mani, fargli
prudere le dita...ma si impose di calmarsi...avevano bisogno anche di
Sendo, per tornare indietro. Si voltò, lanciandogli l'occhiata più seccata
di cui era capace.
Sendo deglutì, ed ebbe la decenza di non sorridere:
"Ho provato nelle altre stanze, davvero...ma sono tutte piene di spifferi,
e io...ho freddo"
La matricola chiuse gli occhi, appoggiandosi alla pietra dura senza dire
nulla. Sendo lo osservò per qualche istante, poi lo chiamò di nuovo.
"Non mi sono addormentato, stavo solo pensando al miglior modo di fartelo
capire"
"C-Che cosa?"
L'ala dello Shohoku si alzò, pulendosi i pantaloni:
"Dormi pure con noi, ma devi rassegnarti: non ti amo. Lo faccio perché è
l'unico modo per uscire di qui tutti vivi. Quindi togliti dalla testa di
allungare le mani o cose simili o dirai addio al basket. Ok?"
"Ok"
mormorò Sendo, rendendosi conto che l'altro era più interessato a
togliersi la polvere che a lui.
"Bene"
Hanamichi sollevò Rukawa, e andò in camera loro, senza guardare Sendo
mentre lo oltrepassava.
Rukawa non si fece illusioni. Lo aveva trovato accanto a sé quando si era
svegliato, ma nel letto c'era anche Sendo...e il rossino non lo aveva
ancora accarezzato una volta. Quasi che...avesse deciso di ricordargli, in
ogni modo, che non era nulla, per lui.
Osservò quindi Hanamichi preparare la sacca, e prima che la chiudesse vi
si infilò, accoccolandosi nella coperta, preparandosi a passare lì il
cammino.
Non lo aveva guardato, non ne aveva bisogno. Era consapevole che il suo
solo desiderio era quello...occuparsi di lui col minimo di fatica. Inspirò
profondamente, la mente troppo intontita dalla sofferenza del cuore per
pensare chiaramente.
Chiuse gli occhi, implorando al suo sonno leggendario di avvolgerlo di
nuovo, di proteggerlo. Morfeo lo aveva sempre capito...sarebbe venuto in
suo soccorso anche in quel momento. Tra le sue braccia, poteva almeno
sognare di essere felice, accanto al suo rossino.
Sorrise al profumo della coperta...era il suo. Certo, non era follemente
intenso come quello della sua pelle, però...non poteva avere altro. Solo
quella scialba eco, di lui. Affondò il muso in un lembo, si avvolse nelle
falde del tessuto. Poteva almeno fingere che fosse lui a cingerlo...
Non gli importava se Sendo poteva parlare con lui, vederlo, o toccarlo...ormai
non sussultava più quando il suo rivale si avvicinava a Sakuragi, quando
faceva ciò che lui non poteva, in quella forma.
Hanamichi non voleva nessuno dei due. Lo avrebbe respinto, come aveva
respinto lui.
Rukawa soffocò un mugolio nella coperta...sapeva che al rossino la sua
presenza dava quasi fastidio, quindi...si sarebbe annullato. Forse almeno
avrebbe avuto il suo vero perdono, non quell'indulgenza superficiale che
gli aveva elemosinato davanti al suo sguardo distrutto.
"Sendo?"
"Dimmi ^____^"
'Almeno non lo chiama più per nome'
pensò la volpe, un poco rinfrancata. O forse solo soddisfatta.
Hanamichi guardò titubante la strada che attraversava la radura spoglia,
perdendosi nel bianco della neve nelle direzioni di Chiaracqua e Arfesto:
"Non sarebbe meglio che uno di noi andasse ad avvertire il Gorilla?"
'Ti vuoi proprio liberare di me, eh Hana-chan? Bè, te lo scordi. Non è
giusto che Rukawa rimanga sempre con te, ma che io non possa rimanerti
accanto. Voglio almeno guardarti, me lo devi'
"No, non credo ne sarebbe contento. So che ricordi le sue parole, ci ha
detto di tornare alla locanda, nel caso avessimo trovato qualcuno. E poi,
avresti bisogno di me, se ti attaccassero di nuovo. Ricordi? Per
sconfiggere Lifie hai dovuto appoggiare la volpe su un albero, con le
conseguenze che ben sappiamo. Invece con me accanto, non ci saranno
problemi ^_____^"
"Sarà..."
borbottò il rossino, incamminandosi verso sud.
'Peccato...'
Rukawa sbadigliò, affossandosi nelle coperte calde. Appoggiò il muso sulle
zampette e chiuse gli occhi, certo di poter tornare nel bel luogo dove
Sakuragi era il suo ragazzo.
Il cammino non fu lungo, ma il silenzio teso che avvolgeva i due rendeva
tutto più difficile.
Al rossino la voglia di parlare era passata da un pezzo, avrebbe preferito
decisamente avere Rukawa tra le braccia, ma l'isolarsi di questi nella
sacca non gli dava modo di distrarsi.
'Almeno la volpe facesse qualcosa, invece di dormire...io non ce la faccio
più in questo silenzio, sto impazzendo! E Sendo che non la smette più di
fissarmi...sembra mi stia spolpando con lo sguardo! E ogni volta che sto
per sorprenderlo con gli occhi conficcati su di me...lui ha appena girato
lo sguardo, guardando da un'altra parte. Ma cos'ha, un radar? Sigh...questo
non è un posto da Tensai, dovrei essere a casa ad allenarmi, invece che
qui ad arrancare nella neve...'
Si soffermò sul quel pensiero...era da molto che non proclamava ad alta
voce la sua genialità.
'...non ne ho voglia, non ne ho proprio voglia. Tutto mi costa fatica, e
non ne ho certo da sprecare così...e non sono neppure dell'umore giusto...mi
sento così spossato, non ho forze...'
"Hanamichi stai bene?"
Il ragazzo sobbalzò, guardando il senpai:
"Sì, perché?"
"Stai finendo in un fosso..."
rispose gentilmente il porcospino, indicandogli una piccola roggia secca
alla sua destra.
"Ah...grazie...ero solo soprappensiero"
"Figurati ^___^"
Ripresero a camminare, e Hanamichi tremò leggermente, rivedendo il luogo
dove aveva incontrato quel ragazzo e suo padre. Lì gli avevano spiegato
come costruire una trappola per volpi...da lì era iniziato il suo
calvario. Scosse la testa, imponendosi di pensare che era tutto finito.
Rukawa era al sicuro...lui l'aveva salvato.
Come se gli avesse letto nel pensiero, sentì una testolina tenera
strofinarsi affettuosamente contro la sua gamba, attraverso la stoffa
spessa della sacca. Sorrise, arrossendo un po'. Rukawa doveva aver
percepito il suo momento di sbandamento, e lo aveva aiutato nell'unico
modo che conosceva...comunicandogli che era lì con lui.
'In fondo non sei poi così glaciale...'
"Hana-chan...sicuro che vada tutto bene?"
"Uh? Sì, certo. Tutto a posto"
Senza preoccuparsi che Sendo lo vedesse o meno, infilò una mano nella
sacca, cercando il musetto appuntito del volpino. Una linguetta ruvida gli
leccò gentilmente il palmo, facendogli il solletico.
Scese accarezzandogli la gola fino al petto, affondando le dita in quel
pelo caldo e morbido, grattandogli affettuosamente il piccolo torace
fragile. Sentì Rukawa fare le fusa contro il suo polso, mentre coi dentini
si divertiva a stuzzicargli la pelle dell'avambraccio.
Sorrise apertamente, ormai era inutile negarlo...impazziva per quel
cucciolo. Lui riusciva a tirar fuori da entrambi tutta la dolcezza che non
avevano mai dimostrato l'uno per dell'altro, come se l'amicizia, o più
probabilmente l'affetto che non li aveva mai legati si fosse
prepotentemente deciso a prendere il controllo del loro rapporto...ma
perché trovava così piacevole voler bene al cucciolo? Perché era Rukawa ma
nello stesso tempo non lo era? Perché non aveva il suo solito aspetto, o
perché finalmente aveva bisogno di lui? Perché era più facile, non dovendo
confrontarsi con lui?
Gli si era dichiarato come umano, e lo aveva respinto. Ma non riusciva a
rifiutarlo come cucciolo. Non ne aveva il cuore.
"Rieccoci qui...non pensavo che ci saremmo tornati tanto presto"
Sendo entrò nella locanda in cui avevano soggiornato il primo giorno,
lasciandosi investire dall'atmosfera calda della sala comune.
Hanamichi lo seguì in fretta, sospirando. Finalmente avevano lasciato la
strada, non ne poteva più di camminare in mezzo al freddo. Si sentiva di
nuovo al sicuro, lì. Poteva rilassarsi un po', abbassare la corazza che si
era costruito per affrontare tutti gli altri possibili Lifie che potevano
apparire. Strinse la sacca, decidendo di non mostrare Rukawa a nessun
estraneo...occhieggiò le cameriere, giurandosi che non si sarebbe più
lasciato abbindolare...nessuno lo avrebbe toccato.
Sendo prese una stanza, e salirono insieme, in silenzio.
Hanamichi chiuse la porta dietro di sé, appoggiandovisi contro, assorbendo
il calore che il fuoco propagava.
"Sei stanco?"
"Sì"
Hanamichi si staccò, dirigendosi verso il tavolo accanto al camino.
La porta si spalancò, e Kiyota entrò trafelato:
"Allora non avevo visto male! Siete davvero voi!"
I due ragazzi sussultarono:
"Nobu-scimmia che ci fai qui? Avete trovato Ayako?"
"No...siamo stati aggrediti da dei banditi subito dopo la nostra partenza,
e Miyagi è rimasto ferito"
Hanamichi sbiancò, e mollò di colpo la sacca sul tavolo.
"Sta bene? Dov'è? Non è grave?"
"Vieni, ti porto da lui"
I due uscirono in fretta, e Sendo li seguì. Arrivato alla porta si bloccò,
andando ad aprire la sacca:
"Hai preso una bella botta, eh?"
Rukawa gli soffiò contro, cercando il rossino.
"Non c'è, è andato da Miyagi...hai sentito?"
La volpe annuì, cercando un modo per scendere.
"Vieni qua, ti aiuto io...ti ammazzeresti a scendere da solo da qui"
Il cucciolo digrignò i denti, tentando di graffiarlo, ma Sendo lo prese
delicatamente in braccio e lo posò a terra, allontanandosi in fretta.
"Sei fortunato che gli animaletti piacciano tanto a Hana-chan"
mormorò il porcospino, calcando l'ultima parola.
Il volpacchiotto emise un ringhio indistinto, poi annusò la pista,
seguendo le tracce del rossino.
Il corridoio era vuoto...la volpe dopo pochi metri grattò gentilmente su
una porta, che subito si aprì.
"Sendo? E questo che è?"
Rukawa sgattaiolò all'interno, oltrepassando Mitsui e cercando Sakuragi.
La matricola, seduta su uno sgabello, non aveva neppure guardato verso
l'uscio quando erano entrati. La sua attenzione era per il ragazzo steso
sul letto...sentì Sendo trattenere il fiato, mentre anche lui stentava a
riconoscere nel viso pallido il play pieno di dinamismo dello Shohoku.
"C-Come sta?"
mormorò l'ala del Ryonan, abbassandosi per guardarlo meglio.
"Adesso bene, secondo la Sapiente del villaggio dovrebbe farcela senza
problemi"
mormorò Mitsui, senza staccare gli occhi dalla volpe accoccolata accanto
al rossino.
"Perché non lasciamo Sakuragi con Miyagi, e noi andiamo nel salottino
privato che la locandiera ci ha messo a disposizione?"
Kiyota si staccò dal muro e aprì la porta, seguito da Mitsui. Sendo si
accodò, lanciando uno sguardo eloquente alla volpe, che a malincuore si
allontanò dalla testa rossa.
Di tutto quel discorso, Hanamichi non aveva sentito nulla.
"E così questa volpe è...Kaede Rukawa? Diventato volpino per magia?"
"Sì. Io non l'ho visto trasformarsi, ma non ci sono dubbi. È lui"
Mitsui sbatté le palpebre, incredulo. Allungò d'istinto una mano per
toccarlo, ma il soffiare velenoso del cucciolo lo sbloccò.
"È una fortuna che non ci siano qui le sue fans, o sarebbe spacciato!"
sentenziò Kiyota sghignazzando, esaltato dalla sorte toccata al rivale.
La volpe gli ringhiò contro, tentando di graffiarlo.
"Ehi ehi, ne basta uno ferito, non farcelo a pezzi che non abbiamo i soldi
per pagare le cure!"
"Grazie tante Mitsui!"
Rukawa si allontanò dai tre, squadrandoli con insofferenza. Perché era lì
con loro? Perché non se ne poteva stare accucciato ai piedi -o ancora
meglio, tra le braccia- del rossino, a vegliare il play?
'Scommetto che è tutta colpa di Sendo!'
Si diresse alla porta, graffiandola per farsi aprire. Mitsui si alzò,
pensando avesse bisogno di uscire, ma Sendo lo precedette:
"No Mitsui, hai frainteso. La volpaccia viziata vuole tornare da Hana-chan,
senza badare al fatto che lui voglia stare un po' accanto a Miyagi"
Rukawa si morse la lingua per non abbaiargli contro con tutta la forza che
aveva, ma sguainò i piccoli artigli, preparandosi a dimostrargli che
poteva comunque far male.
Mitsui si inginocchiò accanto a lui, senza però toccarlo:
"Calmati, ha ragione lui...Sakuragi vorrà rimanere un po' col tappo, sai
come sono fatti quei due...non è il caso di disturbarli...torna in camera
vostra, che ti porto qualcosa da mangiare"
Vedendo il viso della guardia tanto serio, la volpe guaì debolmente,
lasciando che il senpai lo prendesse in braccio e lo portasse nella sua
stanza.
"Rukawa volpe...non so se ridere o piangere"
commentò la matricola del Kainan.
"Io rido ^____^"
rispose tra sé e sé Sendo.
"Immagino..."
"Piuttosto, non avete trovato la manager dello Shohoku?"
"E come? La sera stessa del giorno in cui ci siamo divisi eravamo di nuovo
qui...abbiamo fatto solo un pezzetto di strada!"
"Ho capito...così di lei non ci sono tracce. Miyagi lo sa?"
Kiyota scosse la testa:
"Non è mai stato molto lucido"
Sendo sospirò, capendo che era il momento di far sentire al rossino tutto
il suo appoggio.
Haruko e il fratello ripresero il cammino verso Chiaracqua, ringraziando
le guardie. Non avevano visto il rossino, ma l'istrice a quanto pare era
tornato indietro a cercarlo. Il Gorilla sbuffò, tirando un pugno a un
alberello. La neve cadde dai rami, riempiendo la strada col suo tonfo
sordo.
"Maledizione, che avranno combinato quei due in tutto questo tempo?"
Il termine era scaduto, e i due stavano tornando indietro, senza notizie
di Ayako o Rukawa.
"Spero solo che stiano bene"
mormorò Haruko, masticandosi una ciocca di capelli.
"Umf, che vuoi che sia successo a quegli imbecilli...comunque prendiamo la
strada in mezzo, così vediamo se troviamo tracce di quei due dementi"
Non ci misero molto ad arrivare all'insediamento di boscaioli...
"E così almeno il rossino è stato qui...quella locandiera l'ha
riconosciuto subito. Mentre Sendo non l'ha visto...potrebbe aver tirato
dritto"
"Ma perché Sakuragi non è uscito dalla foresta, se la locandiera ci ha
confermato che era solo?"
"Vai te a capire quello che passa nella mente di quell'idiota!"
Haruko sospirò, quasi correndo per star dietro alle falcate del fratello.
Sorpassarono la locanda diroccata senza degnarla d'uno sguardo, puntando
dritti verso Chiaracqua.
Entrarono nella locanda, e sequestrarono una cameriera, facendole un terzo
grado sui clienti che c'erano. Ricevuti i numeri delle stanze, salirono in
fretta nel salottino privato, dove trovarono Sendo, Mitsui e Kiyota che
parlavano tranquillamente.
"Che ci fate qui?! Si può sapere che avete combinato? Sendo, dov'è
Sakuragi?"
Mitsui calmò il capitano, spiegandogli velocemente la situazione.
Gli occhi di Haruko si accesero:
"Rukawa...è davvero qui sotto forma di volpe?"
"Sì, è un cucciolo davvero bello, è in camera nostra, se vuoi ti
accompagno ^_________^"
"Grazie Sendo!"
Il ragazzo la guidò fino alla loro stanza, pregustandosi la scena della
volpe che scappava terrorizzata. Le aprì la porta, con un inchino che
scatenò il rossore sulla guance di lei.
"Harukina cara, sei tornata!"
Hanamichi chiuse la sacca, sorridendo alla ragazza che scandagliava la
stanza senza badare a lui:
"Oh, Rukawa!!! Quanto sei bello!!!!!"
Si gettò come un avvoltoio verso il cucciolo di volpe addormentato, che,
sentito lo strillo, si svegliò di colpo, vedendosi caricato da una pazza
sbavante con gli occhi a cuore. Davanti ai due giocatori impietriti,
Rukawa balzò via, franando sul pavimento, mentre Haruko faceva il giro per
raggiungerlo. La volpe si lanciò sotto il letto, sbucando dalla parte
opposta coperto di polvere, e saettò guaendo verso Hanamichi. Inchiodò
sbattendo contro una sua caviglia, abbaiando per essere preso in braccio.
Il rossino, paralizzato, passò lo sguardo da lui a Haruko, prima di
chinarsi in fretta per raccogliere il volpino. Lo sguardo famelico che
aveva visto nelle pupille dilatate della ragazza non gli era piaciuto per
nulla.
Haruko, vedendo l'oggetto dei suoi desideri in trappola, si scaraventò
verso Hanamichi, schiantandosi contro la sua schiena e finendo per terra.
"Ahia, Sakuragi che hai? Perché ti sei girato?"
"Scusami Harukina, ma questa stupida volpe è tutta sporca, non la puoi
toccare"
"Oh non ti preoccupare, ci penso io a lavarla"
Rukawa rabbrividì, soffocando un ululato contro il petto di Sakuragi.
"Mi spiace, ma le faccio io il bagno...si lascia toccare solo da me, non
vorrei mai che ti graffiasse"
Hanamichi uscì a passo di carica dalla stanza, senza più badarle.
Haruko rimase a terra, tirando su col naso, mentre Sendo, pensieroso,
fissava la schiena larga del rossino che si allontanava con Rukawa fra le
braccia.
Fine capitolo dodicesimo
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