Ise avevi ragione tu...perdonami!!!!!!!!!!!!!! 


 

Anfora di magia

Parte IX

di Hymeko


"Grazie di tutto, è stato un piacere ballare con te" 
"Anche a voi signore. Spero di rivederla presto. E ciao anche a te, volpe adorabile" 
Rukawa ringhiò forte contro di lei, prendendosi una botta in testa da parte di Hanamichi. 
"Stupidissima volpe!" 
"Oh, povero cucciolo...se vuoi puoi restare qui con me!" 
La volpe spalancò gli occhi, per correre subito fra le braccia del rossino. 
"È inutile, purtroppo me lo devo trascinare dietro fino a chissà quanto!" 
"Com'è fortunato..." 
"Una gioia, guarda...dai, vieni qua" 
Avvolse con cura Rukawa nella coperta, infilandolo nella sacca, poi scese nella sala comune, dove l'ostessa l'aspettava con delle provviste. 
"Ecco a te, e buon viaggio" 
"Grazie, e arrivederci" 
Hanamichi pigiò le compere nella sacca, pressando Rukawa, pagò il conto e uscì. L'aria era fredda, ma un bel sole illuminava il mattino inoltrato. 
"È una bella giornata per camminare. Tu stai buono lì, capito?" 
Il ragazzo si incamminò allegramente nella neve, affondando ad ogni passo nel manto alto, ma camminandoci senza difficoltà grazie alle sue gambe lunghe. 
'Non che abbia molta scelta' 
pensò mentre osservava le orme dietro di sé. Il calore del sole aveva ammorbidito un po' la neve, facendola collassare su se stessa, abbassandone il livello. In lontananza scorgeva le ultime case dell'insediamento, un gruppo di ombre nere che si stagliavano con forza contro il bianco nitido della foresta ammantata. 
Inspirò a fondo, riempiendosi i polmoni. L'aria lì era davvero buona, pulita. Non c'era traccia di inquinamento, non vi erano strani odori di petrolio o gas. Solo legna, acqua, neve...ogni frammento della foresta dava il suo contributo a una sinfonia di profumi che trovavano nell'aria l'ambiente ideale per la loro unione. 
Un movimento insistente al suo fianco lo fece fermare: 
"Si può sapere che hai, maledetto volpino?" 
La testolina di Rukawa sbucò a fatica dalla sacca, una macchia arancione e bianca sul grigiore del tessuto. Hanamichi non poté trattenersi dal sorridere: faceva davvero tenerezza così, un musetto vispo tanto bello da sembrare finto. 
"Lo sai Rukawa? Assomigli a una volpe di peluche!" 
Gli grattò il mento, ridacchiando alle sue fusa. 
"Allora, cosa c'è che non va nella sacca? Hai freddo?" 
La volpe tentennò, e continuò a tentare di uscire dalla sacca, stirandosi per farsi largo nell'apertura ben chiusa. 
"Ehi ehi cosa c'è?" 
Rukawa abbaiò, cercando di uscire. 
"Vuoi andare a terra? Ma c'è la neve!" 
Lui scosse di nuovo il capo, riuscendo finalmente a liberare una zampa. 
"Ho capito, adesso ti tiro fuori" 
Hanamichi sciolse i legacci e prese in braccio il cucciolo, che si stiracchiò sbadigliando soddisfatto. 
"Allora, adesso mi spieghi che t'è preso?" 
Rukawa sbatté innocentemente le palpebre, facendogli gli occhioni dolci, poi si tese verso di lui, accarezzandogli con una zampa la casacca. 
"...non ho capito" 
Hanamichi guardò sconcertato il compagno ripetere quel gesto. La sua zampetta fasciata arrivò al colletto che spostò, giungendo a toccargli la pelle nuda, sfregando i polpastrelli contro di essa. Il rossino arrossì violentemente: 
"Non dirmi che...vuoi che ti porti dentro la casacca?!" 
La volpe ululò soddisfatta, allungandosi verso il suo petto. 
"Ma tu sei scemo!!!!!!!! Perché mai dovrei fare una cosa simile?" 
La volpe guaì piano, rabbrividendo, leccandosi poi con lentezza la fasciatura. 
Hanamichi boccheggiò, rimanendo a bocca a quel gesto pieno di sofferenza. Strinse i denti: sapeva che Rukawa lo stava facendo apposta per farlo impietosire, che non stava male davvero, che era una finta, però...sembrava talmente indifeso mentre abbassava sconfortato il musetto...così inerme... 
"Maledettissimo Rukawa!!!! Ti odio!!!!!!!" 
Slacciò la casacca, e fece scivolare al suo interno il cucciolo, che magicamente si riprese subito. 
"Sei un vile approfittatore, lo sai?" 
Rukawa annuì strofinandosi contro la sua pelle calda, annusandola soddisfatto. 
"E sei anche un viscido bugiardo, un falso, un corrotto, un impostore!" 
La volpe abbaiò compiaciuta, mordicchiandogli la cute. 
"Ahi! Se hai fame ti do da mangiare, ma io non sono commestibile" 
Un abbaio allegro risuonò nel silenzio della foresta. Hanamichi abbassò il volto: Rukawa lo stava guardando...sorridendo. Ne era sicuro, nonostante fosse una volpe si notava distintamente la curvatura delle sue labbra. Gli occhi scintillavano persi nei suoi, emanando un'allegria illogica per il Rukawa che conosceva. 
Il rossino si ritrovò a sorridere rassegnato, ad accarezzargli la testolina che spuntava dal colletto. 
"Non esagerare, capito? Lo so che è facile per te approfittare della situazione, ma potrei decidere di farci un paio di guanti, con la tua pelle. Harukina ne andrebbe pazza!" 
Il morso che gli arrivò stavolta non fu gentile. 
"Ahia!!!!!! Ma sei impazzito?! Che diavolo ti è preso?" 
Rukawa digrignò i denti, soffiando contro di lui. 
Era di nuovo Harukina... 
Hanamichi si morse le labbra: sentiva il suo corpicino contratto, il pelo arruffato, gli artigli che gli ferivano la pelle, ma non ne capiva il motivo. 
"Che c'è?" 
Lo accarezzò, avvertendolo fremere. 
"Non capisco...c'è qualcosa che non va?" 
Rukawa annuì, poi gli strofinò il muso contro. 
"...continuo a non capire" 
Il corpo di Rukawa ebbe un ultimo spasmo, poi si rilassò, leccandogli la fossetta alla base del collo. 
"Io ci rinuncio..." 
mormorò il ragazzo, arrendendosi. 
Riprese a camminare in silenzio, senza più domandare nulla all'altro, che se ne stava accoccolato immobile contro il suo cuore. 

"Allora devi proprio andare?" 
"Sì, vi ringrazio per la gentilezza, ma ho delle cose da sbrigare urgentemente" 
"Quindi...arrivederci, Akira caro. Se passerai ancora da questa parti, vieni a trovarci, mi raccomando" 
"Ne sarò lieto, signora. Grazie di tutto" 
"Addio..." 
A malincuore, Sendo si allontanò dalla casa dei due gentili signori, salutandoli con la mano finché furono in vista. Comprendeva bene il desiderio di quella coppia gentile: per loro averlo per casa era come riavere il figlio da troppo lontano. 
"Ma io devo ritrovare Hana-chan..." 
mormorò sorridendo. 
Sicuramente il rossino se l'era cavata alla grande in mezzo alla tormenta, però lui non ce la faceva più a stargli lontano, ora che aveva la possibilità di farlo suo. I due anziani signori erano sì una coppia squisita, ma non potevano far nulla per il suo cuore palpitante per una certa matricola... 
Sorrise, ripensando al suo futuro ragazzo. La sua cotta per Haruko era meno di un fuoco di paglia, ma solo uno era stato abbastanza sveglio da notarlo, oltre a lui. E questo qualcuno era chissà dove. Ridacchiò soddisfatto: anche se per un miracolo Hanamichi avesse trovato Rukawa nella foresta, avrebbero passato il tempo a litigare o a rabbrividire, era altamente improbabile che quei due riuscissero a combinare qualcosa di buono insieme. 
"E poi...Hanamichi odia Rukawa!" 
Rise, saltellando da un piede all'altro. 
La strada era piena di neve, ma non gli dava problemi, lui che aveva vissuto fino a dieci anni in un paesino nell'estremo nord dell'Hokkaido. Era un po' come tornare a casa. 
Camminò con passo svelto finché la strada non si riunì con le altre due che uscivano dalla foresta. Non c'era nessuno in vista, non vi era traccia né del rossino né del duo Akagi. 
"E adesso che faccio?" 
Ripensò succhiandosi il labbro inferiore alle parole dei due anziani coniugi: in mezzo alla foresta c'era un insediamento di boscaioli, e lì di sicuro Hanamichi si era fermato, mentre dall'altro lato c'erano fattorie sempre pronte ad accogliere i bisognosi in cambio di un paio di lavoretti, come aveva fatto loro con lui. Rimaneva un dubbio da sciogliere: erano già passati, o non erano ancora arrivati? 
"Bè, non mi rimane che chiedere!" 
Senza pensarci troppo, Sendo si avviò alla postazione di controllo che gli avevano detto esserci qualche chilometro più avanti, era proprio sulla strada quindi dovevano passare di lì per forza. 
..................... 
"No, mi dispiace, non abbiamo visto nessuno che corrisponda alla tua descrizione" 
Un blocco di ghiaccio si formò nello stomaco del ragazzo: 
"Ne siete sicuri? Vi prego è molto importante" 
Le tre guardie si scambiarono un'occhiata, e ognuna di loro alzò le spalle: 
"Ci spiace, ma non abbiamo visto nessuno dei tuoi amici" 
La sicurezza di Sendo vacillò, poi un'idea lampeggiò nella sua mente: 
"Ah! Magari il turno precedente al vostro ne sa qualcosa!" 
Il responsabile della postazione scosse il capo: 
"Impossibile, noi tre siamo qui da una settimana" 
Il cuore del ragazzo mancò un colpo. Nessuno dei tre era ancora uscito dalla foresta. 
'Hanamichi...' 
Si passò una manica sul viso: nonostante il freddo era sudato. Improvvisamente aveva caldo, ma non era piacevole. Si sentiva oppresso da una cappa di rammarico, per non essere andato con lui, per aver seguito gli ordini di una persona che non era il suo capitano. Un brivido lo scosse: 
'E se gli fosse successo qualcosa?' 
Uno scenario spettrale di morte si presentò davanti ai suoi occhi: sangue sul suo volto, occhi fissi nel vuoto, ferite sul suo corpo... 
Un conato di vomito lo assalì...quel corpo perfetto straziato...la loro futura felicità già infranta... 
"Ehi ragazzo stai bene?" 
Sussultò: le guardie lo stavano guardando preoccupato. 
"Sì, sto bene...scusate ma devo andare" 
Si girò, correndo a perdifiato verso la foresta. 
'Hanamichi...per favore Kami fa che stia bene' 

Rukawa sussultò, svegliandosi all'improvviso. 
Pericolo...i suoi sensi gli urlavano che un grave pericolo si stava avvicinando. 
Si rigirò tra le braccia del rossino, che sbuffò esasperato. 
"Si può sapere che hai ora?" 
Il cucciolo mugolò forte, contorcendosi disperato. 
"E dai Rukawa smettila!" 
La volpe gli abbaiò contro, alzando di scatto la testa. 
Il rimprovero che Hanamichi aveva sulle labbra morì di colpo, mentre lo guardava. 
"Tu stai...piangendo" 
Gli occhi blu notte si erano fatti fluidi, pieni di lacrime. In essi il rossino non vedeva paura...paura non poteva esprimere esattamente i sentimenti di Rukawa. 
"Ma sei...terrorizzato..." 
Ansimando si racchiuse in se stesso, proteggendo con le braccia il cucciolo che non accennava a smettere di tremare. 
"Calmati...calmati...qualsiasi cosa accada...io ti proteggerò" 
Sorrise...nonostante tutto, Rukawa gli aveva gentilmente leccato il mento. 
"Io sono bravo con la spada, non è una delle mie solite uscite, sono bravo sul serio...e ti proteggerò, non permetterò a nessuno di toccarti, stai tranquillo..." 
Il cucciolo mugolò forte, il suo fiato divenne una nuvoletta candida e sparì nel cielo. 
"Sai dirmi da che parte arriva il pericolo?" 
Il musetto rossiccio puntò verso nord, dalla strada appena percorsa. 
"Dietro di noi?" 
Sentì Rukawa annuire, e poi premersi contro il suo petto, ma non ne avvertì il minimo rilassamento. 
'Merda...spero solo che non ce l'abbia con noi!' 
Posò istintivamente un bacio sulla sua nuca, stringendolo con più forza. Non era inerme...gliela avrebbe fatta vedere lui! Riprese di buona lena il cammino, tentando di mettere strada fra loro e la minaccia. Non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male. 
'Ti difenderò a qualsiasi costo...' 
Si pulì gli occhi dalla brina, tentando di correre nella neve, mentre ansimava sentendo il freddo pugnalargli i polmoni. Lavorando frenetica la sua mente alla fine aveva avuto un lampo: la vecchia locanda abbandonata...lì avrebbe potuto nascondere Rukawa mentre combatteva. 
Era un'idea geniale: avrebbe potuto affrontare con calma il nemico, se avesse saputo che la volpe era al sicuro. Attraverso la casacca accarezzò lentamente la zampa fasciata, seguendone con calma la benda stretta. Il tessuto cedette un po' al tocco del suo dito, la zampetta si mosse per incontrarlo. Non lo avrebbe permesso. Nessuno avrebbe fatto ancora del male a Rukawa. 
La neve fresca gli dava un minimo di appiglio, benché affondasse nella coltre soffice non correva il rischio di scivolare. Nonostante avesse caldo non aprì il mantello, preoccupandosi che Rukawa fosse ben riparato dal vento freddo che si stava alzando. Lo infastidivano di più i rami bassi che si stendevano verso la strada da tronchi magri, simili a corpi denutriti...ramoscelli scheletrici che sembravano protendendosi di proposito verso di loro per intrappolarli. 
Un ululato vicino gli strappò un sussulto: lupi? 
"Merda..." 
Corse più in fretta che poté, ignorando il dolore provocato dalla spada che gli sbatteva sulla schiena. 
Un altro latrato spazzò via il silenzio del luogo, rendendo lugubre la foresta...da bosco incantato ornato di stalattiti scintillanti a selva oscura, regno di spettri. 
Rukawa guaì, accoccolandosi in posizione fetale, mentre i versi si ripetevano. 
Hanamichi si bloccò: non erano lupi, quelli che sentiva erano...abbai di cane. 
Tirò un sospiro di sollievo: dei cani non avrebbero avuto motivo di volere loro! 
Rukawa gli tirò una zampata, e lo morse. 
"Ahia! Rukawa sono solo dei cani!" 
La volpacchiotta strofinò con angoscia la testa contro il suo petto, lamentandosi senza sosta. 
"Sono loro che ti fanno paura?" 
Un abbaio flebile, senza voce, che a dispetto dei versi degli inseguitori si perse subito nell'aria. 
Un brivido scosse Hanamichi...quel guaito senza forza lo aveva spaventato più dei versi dei cani... 
Aprì la bocca, ma non disse nulla, fissando in silenzio il compagno, tentando di fingersi sicuro. 
Lo avrebbe protetto. Doveva farlo. 
Latrati vicini lo costrinsero a voltarsi: ormai erano a una cinquantina di metri, dietro una curva. 
Era ora di combattere. 
Si portò vicino a una betulla slanciata, coi rami più bassi a portata delle sue braccia tese. 
'Lassù sarà al sicuro' 
Sganciò la spada, e impugnò la frusta nella destra, mentre la sinistra stringeva la volpe. 
Il rumoreggiare dei cani si avvicinò, facendo cadere la neve dai rami degli alberi. 
Hanamichi sospirò, preparandosi allo scontro. 
Tre ombre apparvero sulla strada...Rukawa ululò forte, con disperazione. 
Due cani. E un ragazzo...il rossino si gelò. Quindi quelle bestie erano addestrate... 
"Finalmente vi ho raggiunti...alla fine hai allungato un po' troppo il passo, amico mio. Mi hai fatto sudare nonostante il vento gelido, complimenti!" 
Hanamichi strinse gli occhi, squadrando il ragazzo di fronte a lui. Era più basso di almeno quindici centimetri, ma era ben messo, con muscoli ben proporzionati alla sua statura. 
"Chi sei, e come fai a conoscermi?" 
Il ragazzo si grattò il naso, incurante dei cani che rumoreggiavano: 
"Sono Lifie, Namre mi ha parlato di te" 
Hanamichi rimase senza fiato: 
"La cameriera?" 
"Esatto. Mi ha detto molto di te e della tua deliziosa volpe..." 
aggiunse fissando intensamente il rigonfiamento nel petto del ragazzo, che strinse convulsamente le mani. 
"Che vuoi?" 
gli abbaiò contro il rossino, gareggiando in furia con gli animali che latravano. 
"Semplice: voglio la volpe!" 
"C-Cosa?!" 
"Voglio la volpe. Dammi quel cucciolo" 
Hanamichi sbiancò, mentre sentiva il compagno raggomitolarsi: 
"Perché lo vuoi?" 
L'altro alzò le spalle, sorridendo: 
"Lo vuole Namre" 
"Cosa?!" 
"Già, tra poco è il suo compleanno, e io non so che regalarle...così le ho chiesto cosa volesse, e lei mi ha detto: il cucciolo di volpe che il ragazzo coi capelli rossi si porta a spasso! È tanto carino!" 
Hanamichi si appoggiò a bocca aperta contro la betulla, rifiutandosi di credere a quelle parole. La cameriera gentilissima con cui aveva ballato...chiedeva di rapire il suo cucciolo? 
"Perché lo vuole?" 
doveva prendere tempo, trovare una soluzione in fretta. 
Lifie alzò di nuovo le spalle: 
"Penso che non lo sappia nemmeno lei...o lo imbalsamerà subito oppure lo nutrirà finché non sarà abbastanza grande per farsi una stola. A me non interessa, comunque. Io lo voglio e basta" 
Il tono di Hanamichi si fece tagliente: 
"Bè, dovrai passare sul mio cadavere!" 
"Oh oh, pensi di potermi contrastare?" 
"No, io non lo penso, ne sono sicuro!" 
"Illuso..." 
Hanamichi infilò la mano nella casacca, e ne tirò fuori la volpe tremante. Gli occhi dell'aggressore scintillarono mentre il rossino stringeva a sé il piccolo animale. 
"Adesso lo poserò qui sui rami...non vorrai certo che rimanga ferito nello scontro!" 
Il ragazzo annuì in silenzio, senza staccare gli occhi dal musetto triste del cucciolo. 
Hanamichi si girò di lato, tenendo d'occhio l'avversario. Gli fece un buffetto, sorridendogli con tranquillità, quindi lo portò su uno dei rami dell'albero. 
"Rimani qui, d'accordo? Non devi cadere" 
Rukawa si sporse verso di lui, in precario equilibrio, chiamandolo con la zampetta e con piccoli guaiti. Il rossino sospirò intenerito, accarezzandolo con sensibilità: 
"Stai tranquillo...andrà tutto bene" 
Rukawa rispose con un ululato che provocò la replica dei cani. 
"Sei pronto?" 
Hanamichi annuì, sistemandosi a tracolla la sacca. Non poteva rischiare di perderla. 
"A tua disposizione!" 
Il ragazzo mollò i cani, che si avventarono su Hanamichi. La frusta saettò verso di loro, seguendo una traiettoria ad arco che la portò a colpire entrambi i musi degli animali. 
Le due bestie piagnucolarono indietreggiando, il gatto a nove code aveva lasciato parecchi segni. 
"Andate, che state facendo! È uno solo!" 
Hanamichi ringhiò, assordato dal battito del suo cuore. Sentiva il sangue scorrere a una velocità pazzesca, il cuore pompare disperatamente per reggere allo sforzo emotivo, più che fisico. Una rabbia cieca s'era impadronita di lui, lasciando a un selvaggio istinto di sopravvivenza il controllo del combattimento. 
I cani si lanciarono di nuovo verso di lui, abbaiando per spaventarlo, ma il gatto a nove code sferzò l'aria, interrompendo bruscamente la carica cieca dei due animali. 
"Sei un osso duro, eh? Ma come farai in tre contro uno?" 
Il ragazzo sguainò uno stocco, facendolo roteare. 
Hanamichi lanciò un'occhiata a Rukawa, che seguiva la scena con gli occhi spalancati. 
'Merda...speriamo non faccia una pazzia...' 
"Avanti!!!!!" 
Hanamichi scivolò di lato, scansando all'ultimo il fendente dello spada corta, che tranciò l'aria. Con un calcio spedì a gambe all'aria il cane più vicino, mentre con un colpo di frusta mancava per poco gli occhi dell'altro. Il ragazzo girò su se stesso, tentando di decapitarlo, ma Hanamichi si abbassò e lo colpì con un ginocchio nel ventre, facendolo piegare nella neve. Sguainò la spada, e col piatto colpì nel costato uno dei cani, ribaltandolo sul manto bianco che iniziava a macchiarsi. 
"Spero tu sia soddisfatto. Adesso vattene!" 
"Eh eh eh...sarà un piacere ucciderti!" 
Il ragazzo ripartì all'attacco, menando fendenti più precisi che Hanamichi faticò a schivare. 
'Merda...mi stava studiando...' 
Fece roteare la spada, che tranciò di netto i ramoscelli flessuosi di un cespuglio. 
"Ehi, ma dove miri?" 
"A questo!" 
Il rossino girò la spada di piatto e colpì con forza lo stinco di Lifie, che rotolò urlando nella neve. 
I due cani corsero in aiuto del padrone, ma Hanamichi riprese in mano la frusta e la fece schioccare con rabbia sui loro musi, desiderando di sentire i loro ululati di dolore. Non gli importava di comportarsi come un animale, di essere più crudele di loro, di gioire al loro dolore...voleva solo che stessero lontano da Rukawa. 
Il pensiero del compagno a poca distanza lo quietò di colpo...improvvisamente si rese conto che non voleva farsi vedere da lui in quello stato quasi animalesco. 
"M-Maledetto..." 
Lifie si rialzò tremando, pulendosi un rivolo di bava. 
"Ti ho battuto. Adesso basta, tornatene da Namre e dille di togliersi la volpe dalla mente!" 
"Mai!" 
Lifie attaccò di nuovo, scortato dai due cani. La lama di Hanamichi saettò nell'aria, parando tutti gli affondi e allontanando le bocche fameliche dei cani. Una raffica di colpi si abbatté su di lui, costringendolo ad indietreggiare nella fanghiglia viscida, finché non si trovò sotto la betulla su cui Rukawa era appollaiato. Lo stocco di Lifie puntò dritto alla sua testa, e Hanamichi si gettò indietro, schivando la punta che gli tranciò le punte del ciuffo. Il dolore alla caviglia si riacutizzò di botto, e il rossino cadde pesantemente all'indietro, finendo di slancio contro l'esile betulla. L'albero oscillò senza stabilità...alzando gli occhi Hanamichi vide Rukawa aggrapparsi con le unghie a un ramo, per poi cadere a peso morto su un cumulo di neve. 
Nessuno si mosse, il tempo si congelò, nella foresta tutto si fece immobile, gli occhi di tutti fissi su un mucchio bianchissimo in cui spiccava una schiena rossiccia. 
La volpe si sollevò di scatto, spaesata dal volo, e scosse velocemente la testa, liberandosi della neve rimastale sul musetto. 
Hanamichi la vide sgranare gli occhi: gli sguardi strabiliati di due ragazzi e di due cani erano fissi su di lei, incatenati ad ogni sua mossa. Era il centro di tutto. 
Il rossino si riscosse per primo: i cani erano troppo vicini alla volpe, non avrebbe fatto in tempo ad afferrarla. Alzò la frusta e la calò con tutta la sua forza sulla schiena dei due, guardando di sfuggita Lifie ancora bloccato. 
"Scappa!!!!!!!!! Scappa!!!!!!!!! Rukawa scappa!!!!!!!!" 
Il cucciolo sussultò, iniziando ad abbaiare. 
"Rukawa non fare idiozie scappa!!!!!!! Ti ritroverò, giuro che ti ritroverò ma adesso devi scappare!!!!" 
Rukawa lo osservò tirare una gomitata a Lifie e un calcio a un cane...gli sembrava così distante mentre combatteva, così lontano da lui... 
L'ombra di un cane gli fu sopra...denti gialli coperti di bava si tesero per chiudersi su di lui...chiuse gli occhi, pensando al rossino che combatteva per lui. 
"Scappa!!!!!!!" 
Il cane guaì, e Rukawa riaprendo gli occhi lo vide legato dalla frusta del rossino. 
"Scappa!!!!!!! Per favore vai!!!!!!!" 
Rukawa tirò su col naso e si voltò, saettando tra la neve. 
Dietro di sé poteva sentire i cani che lo inseguivano, e il rumore delle spade dei combattenti. 

 

Fine capitolo nono


 

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