La seguente ff è stata scritta originariamente in lingua inglese.
Per noi l'ha gentilmente tradotta in italiano Grifis, che ha chiesto espressa autorizzazione alla sua autrice.
Come sempre i personaggi appartengono ai loro rispettivi autori e non sono stati utilizzati a fini di lucro.



A Need for Shelter

Basato su ‘Kizuna’ di Kazuma Kodaka

Di

Sahari

 

Traduzione italiana di Grifis

 

***

 

Prima parte : ‘Distrazione’

Di nuovo a Kyoto. Kai sospirò, sdraiandosi sul letto. Era annoiato fino all’inverosimile.

Il giorno precedente si trovava a Tokyo, invadendo il moderno ma piccolo appartamento di Kei Enjouji e Ranmaru, fuggendo da suo padre, dalla sua noia, e specialmente dal suo Masa.

L’infatuazione verso Ranmaru stava scemando. Kai poteva ammetterlo, adesso. La rimpiangeva. Non si sentiva mai così vivo come quando era innamorato o come quando era all’inseguimento di uno scopo irraggiungibile; quando queste due cose confluivano entrambe in una persona, per lui era il massimo.

Ora era a terra, mentalmente e fisicamente, con nient’altro che lo tirasse su all’infuori della fine del semestre al college. Gli esami c’erano stati la settimana prima, ed ora ce ne erano tre libere prima del prossimo semestre.

Mordicchiandosi le labbra, tormentò gli strappi dei suoi jeans sbiaditi, all’altezza delle ginocchia.

Trovarsi un lavoro part-time, come quello che aveva in quel bar gay? Era stato divertente, per un po’. Ma, dopo tutto, lui non aveva bisogno di soldi. Questo era il suo problema.

Viveva a Kyoto, città di cultura, nell’immensa, tradizionale dimora di suo padre; piena di tatami, di porte scorrevoli, giardini rocciosi e laghetti con le carpe; e la sua vita era come incenerita.

I soldi non avevano mai risolto i suoi problemi. Avrebbe potuto comprarsi una nuova moto, ma questo non avrebbe avuto realmente importanza. Poteva uscire a comprare qualsiasi cosa e non avrebbe avuto importanza. Poteva trovarsi un lavoro e non avrebbe avuto importanza. Niente pareva avere importanza tranne le persone che amava... Kai non aveva amato molte persone, del resto.

Udì dei sottoposti yakuza sussurrare fuori della porta, e levò gli occhi al cielo. Stavano discutendo su di lui e sul suo cattivo umore. Bene, sarebbero serviti a placarlo, fra poco. Poi i suoi occhi si spalancarono costernati udendo la profonda, familiare ed inconfondibile voce del suo Masanori, provenire dalla parte anteriore della casa.

Il rumore di passi che si allontanavano in fretta lo calmò per un attimo, ma sapeva che Masa sarebbe inevitabilmente venuto a controllarlo.

Masa.

Il padre di Kai non era un uomo affettuoso, e lo stesso Kai lo vedeva raramente. La morte della madre del ragazzo aveva troncato ogni affettuosità tra loro, poiché Sagano aveva ceduto il suo bizzoso e disperato bambino al suo giovane successore, Masa.

Araki Masanori era stato un rifugio, un fratello maggiore che lo consolava quando era triste, andava a scuola nel giorno delle visite dei genitori, lo toglieva dai guai nei quali si ficcava.

Kai difficilmente si era sentito inferiore ad un altro uomo; benché fosse di corporatura snella, era uno street-fighter, esperto d'arti marziali, e sapeva di essere abbastanza attraente da sedurre molti uomini; o donne, se lo avesse preferito.

Ma Kai non si era mai sentito molto sicuro di sé con Masa. Sì, poteva mettere il muso, forse poteva rendere la vita di Masa un inferno, costringendolo ad inseguirlo su e giù fino a Tokyo; ma Kai non avrebbe mai potuto ribellarsi realmente contro Masa, come se egli fosse stato il suo vero padre. Non era proprio che avesse paura di Masa. Masa non gli avrebbe mai fatto intenzionalmente del male. Era più giusto affermare che Kai amava troppo Masa per ribellarsi realmente contro di lui.

Ci fu un prudente colpetto alla porta della sua camera . Kai fece un profondo respiro e gettò un’occhiata allo specchio posto sulla parete di fronte, assicurandosi di avere un’espressione impenetrabile. Si pettinò velocemente con colpetti precisi e si appoggiò contro il muro dietro al futon, incrociando le braccia dietro la testa.

"Nani?" chiese.

La porta si aprì scorrendo; Kai gettò un’occhiata casuale. Masa riempì lo spazio della porta, nel suo completo scuro, con la giacca sbottonata e le mani affondate nelle tasche. Kai deglutì e girò la testa, fissando il soffitto.

"Botchan", disse Masa. Kai lasciò correre, cercando di non arrabbiarsi. Una delle poche cose che non gli piacevano di Masa era l’insistenza dell’uomo a chiamarlo ‘giovane signore’, come un servo idiota.

"Ah, Masa" disse "Fatto buon viaggio?"

Masa sapeva che era meglio non farsi deviare: "Ti senti bene, Bon?"

"Bene, perché?"

"I ragazzi dicono che sei stato nella tua stanza tutto il giorno."

" Semplicemente a pensare, come DOVREBBERO capire."

L’uomo si mosse all’interno della stanza, invadendo lo spazio. Kai tentò di non guardarlo. Vicino a quell’uomo cupo ed imponente si sentiva piccolo e fragile.

Masa sedette sul futon, vicino alle sue gambe, e lo guardò, cosicché Kai non poté più evitare il suo sguardo.

Masa si stava togliendo gli occhiali da sole, che nascondevano l’inaspettata gentilezza dei suoi occhi scuri, e la profonda cicatrice che avrebbe ricordato per sempre a Kai la devozione di Masa per lui.

" A dire la verità" ammise Kai "Non so cosa fare: non sono al college in questo momento e... beh, non voglio più stare da Ranmaru".

L’espressione di Masa si addolcì, comprendendo: "Capisco."

"Ehi, Masa."

"Hm?"

"Voglio andarmene da Kyoto, però non voglio tornare a Tokyo."

L’uomo sospirò "Vuoi andare in vacanza?"

"Ma papà non dirà mai di sì, non è vero? Non senza metà degli uomini a sorvegliarmi!"

"Non se chiedi di andare in un posto lontano dai pericoli."

Kai si tirò su un poco a sedere, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi: "Dove, per esempio?"

"In qualche luogo lontano, troppo noioso per un giovane esuberante come te, Bon."disse Masa con un sorriso "Come le sorgenti calde o le cittadine sulle montagne dell’entroterra."

" In nessun modo sceglierò benibana o qualcosa di così stupido!"

" No, tu non sei un rozzo contadino, Bon."

"Che cosa sono, allora?" Domandò Kai, imbronciandosi "Sono buono solo a cercar risse a Tokyo, o ad essere una spina nel culo di mio padre?"

Masa assunse di nuovo un’espressione preoccupata: "Botchan"

"Ah, smettila di chiamarmi a quel modo! Ho un nome, se non lo sai!"

L’uomo sospirò ancora "Kai-san, tu non stai bene. Ti senti solo, e fuori posto."

"Masa" sussurrò Kai, stupito da come quell’uomo riuscisse a leggere dentro di lui e sperando... sperando che Masa comprendesse TUTTO.

Si sporse in avanti, lasciando che le sue labbra sfiorassero appena quelle di Masa, guardando dritto negli occhi scurissimi dell’uomo.

Egli aveva baciato Masa platonicamente, in precedenza; e non proprio platonicamente, anche. Così Masa sapeva che avrebbe fatto meglio a non muoversi. Solo un leggero spalancarsi di quegli occhi allungati tradì una qualche reazione. Kai chiuse i propri occhi, e premette le labbra dolcemente contro quelle di Masa, prima di tirarsi indietro: "Arigato, Masa."

" B- Kai-san, lasciami parlare con tuo padre. Possiamo farti andare via da Kyoto per un po’, permettendoti di rilassarti."

" Verrai con me, Masa?"

L’uomo scosse la testa. "Mi dispiace, Kai-san. Ci sono troppi affari che devono essere portati a termine."

" E sono più importanti di me, Masa?" Kai si sentì in colpa solo un poco, per il fatto di usare il paterno affetto di Masa contro di lui.

L’uomo scosse di nuovo la testa, questa volta arrendendosi. Si alzò, infilando gli occhiali da sole nel taschino della giacca. "Vedremo, Bo, vedremo." Uscì fuori a grandi passi, chiudendo la porta dietro di sé, lasciando Kai ad accarezzarsi le labbra, sorridendo.

 

***

 

C’erano terme a Beppu, e un lussuoso Hotel con una serie di eleganti vasche per i ricchi e opulenti uomini che venivano ad immergersi, facendo scivolare via lo stress, e ad allentare la tensione muscolare con i massaggi. Kai si sottomise alla necessità di dover scegliere un simile luogo, disponendosi a farsi accudire, ma sapendo che si sarebbe annoiato. Simili luoghi erano fatti per le persone anziane.

Tre uomini erano andati con lui, e Masa sarebbe passato per due giorni alla fine della prima settimana, non appena si fossero conclusi i suoi affari. L’unica ragione per cui lui avrebbe potuto trattenersi COSI’ a lungo, erano i contatti che la famiglia Sagano aveva a Beppu.

Mentre Kai stava preparando i bagagli, Masa si fermò nella sua stanza. " Quando vai a farti fare un massaggio, assicurati di chiedere di Matsushita Subaru" gli fece presente con un sorriso "Il miglior massaggiatore di Beppu, e sa di te, Botchan."

" E come?"

" Io sono già stato lì, e lui conosce la famiglia."

"Ah, é così?"

"Stai bene, Bon."

"Certo, Masa. Sarò coccolato e starò nelle vasche tutto il giorno. Mi abituerò così tanto ad indossare lo yukata dell’hotel, che non mi vedrai più senza."

Masa rise dolcemente "Sì, certo."

Quando se ne andò, Kai lo seguì con lo sguardo.

 

***

 

Contrariamente alla maggior parte dei viaggiatori per Beppu, Kai e le sue guardie non presero il treno, bensì la macchina. Kai sfogliò il suo manga sul sedile posteriore, guardando ogni tanto fuori del finestrino. Era un viaggio lungo e noioso, ed alla fine Kai indossò le cuffie ed ascoltò gli Shonen Knife sul suo lettore. Verso la fine, chiuse gli occhi e si addormentò.

Si fermarono nel grande viale d’accesso dell’hotel e scesero, svegliando Kai quando aprirono la portiera per lui.

"Sagano-san", dissero, e lui si stropicciò gli occhi, facendo scivolare fuori le gambe. Già gli efficienti facchini elegantemente vestiti stavano togliendo i bagagli dalla bauliera, ponendoli sui carrelli. Kai si stiracchiò, arcuando il corpo snello.

"Sagano-san, irrashaimase!" Un piccolo uomo corpulento in completo da affari si precipitò giù dai gradini del vestibolo, inchinando la testa ripetutamente.

Kai avrebbe preferito piuttosto sentire "Botchan" tutto il giorno, che dover udire le persone chiamarlo Sagano. Era così che la gente chiamava suo padre.

"Ah, " confermò. "Arigato".

Guardò ciò che lo circondava e dovette sorridere. Questo era il lusso; dai gradini coperti da tappeti rossi nel vestibolo, all’elegante marmo dell’edificio principale, alle elaborate uniformi dello staff.

Sapevano come usare i soldi, pensò Kai che, con i suoi jeans consumati e la sua semplice maglietta aderente, non dimostrava alcun segno di dar peso al danaro.

Il piccolo uomo era Takashima-san, manager dell’hotel; questi lo registrò personalmente, chiamò a raccolta i fattorini, e gli augurò un piacevole soggiorno, assicurandosi che Kai potesse chiedere di lui in ogni momento.

"Ho bisogno di un bagno." Disse Kai, quando lui ed i suoi uomini entrarono nell’ascensore. Gli yakuza risero.

"Allora siamo venuti nel posto giusto."Dissero.

 

***

 

Kai si ricordò del consiglio di Masa e chiese di Matsushita quando si recò al massaggio. Fu condotto in una stanza riservata, con solo il suo asciugamano a coprirlo, e fu stupito quando un giovane della sua età entrò un momento più tardi, inchinandosi e presentandosi come Matsushita Subaru.

Matsushita, come lo stesso Kai, era un giovane snello e attraente. Diversamente da Kai, comunque, la bellezza del massaggiatore era esteticamente più tradizionale. I suoi capelli erano neri come la pece, lasciati crescere lunghi; il volto ovale, con i più grandi occhi che Kai avesse mai visto in un uomo, del colore della cioccolata. Non aveva nessuna delle caratteristiche che i moderni films e le riviste consideravano "Occidentali". Era inconfondibilmente giapponese: piccolo, snello e attraente. Kai pensò che Matsushita Subaru sarebbe stato il perfetto bishounen di un romanzo storico.

"Ti prego, chiamami Kai."Disse lui, dopo che Matsushita lo aveva chiamato un paio di volte "Sagano-san".

"Ah, davvero? Tu chiamami Subaru, allora." Sorrise l’agile massaggiatore.

Masa aveva ragione; Subaru doveva essere il migliore. Kai gemette appena, dolcemente, mentre quelle agili dita cominciarono a premere sulle spalle e sulla sua schiena. Dopo qualche momento, comunque, Subaru si fermò.

" Kai-san," disse dolcemente "Le tue spalle sono messe molto male."

"Lo so."

"Concentri tutta la tensione nelle spalle?"

"Mm.Si."

"Non ti rilassi da molto tempo."

"Vero."

Il massaggiatore lo fece girare e lavorò un po’ lungo il collo e la clavicola, accigliandosi nella concentrazione.

Kai provò a considerare il giovane e capì che, se il fallimento con Ranmaru non gli bruciasse ancora, Subaru avrebbe potuto accendere il suo desiderio. Gli amanti di Kai erano solitamente un po’ più grandi di lui, e un po’ più forti, ma l’attrattiva di un giovane uomo che ricordava ancora un adolescente non gli era sconosciuta.

Subaru si tirò indietro con un sospiro, e disse: "Mi dispiace. Forse qualche giorno nelle vasche ti scioglieranno un po’ di più."

Kai fu costretto a sorridere della serietà del giovane."Allora sono senza speranza?"

I grandi occhi scuri si illuminarono di scintille. "Non senza speranza."

Kai si mise seduto e, mentre Subaru cominciava a rimettere in ordine, domandò: "Come conosci Araki Masanori?"

Subaru lo guardò con un sorriso. "Araki-san veniva qui spesso quando l’hotel era appena aperto; questioni d’affari, credo. Ti ha menzionato molte volte."

Kai rifletté. "Come? Come Bon?"

Subaru si strinse nelle spalle. "Non ricordo. Ma mi ha detto che avevi la mia età, e ti ha descritto così come ti vedo adesso. Mi ha detto che eri bello, ma credo non ti abbia reso giustizia."

Kai rise. "Davvero? Mi piacciono i complimenti, Subaru-san"

"Ah sì?"

 

***

 

Kai ricordava quel sorriso mentre era immerso nelle vasche, lasciando sospesi i pensieri in un estatico ozio.

Il giorno dopo, le dita di Subaru lavorarono nuovamente lungo la sua schiena, e il giovane massaggiatore mormorò: "Va meglio, Kai-san."

"Mm." Quali meraviglie potevano fare quelle dita!

Le mani di Masa. Perché quell’immagine gli era apparsa nella mente? Non erano come queste, ma mani grandi, forti e lente, carezzevoli. Kai sbarrò gli occhi, costernato. Merda! Andava già abbastanza male, perché doveva cominciare a fantasticare?

"Che succede?" Chiese Subaru, fermando le mani.

"Uh, niente"

"D’un tratto eri molto rilassato."

"Stavo... pensando."

"Allora forse dovresti continuare a pensare a quello che avevi in mente. Ero quasi arrivato a buon punto, prima che tu ti contraessi di nuovo."

Kai sospirò. In realtà, non voleva proprio continuare a fantasticare, ma chiuse gli occhi e immaginò Masa che lo stava toccando. Che strano. Masa con lo yukata dell’hotel, con la cintura bassa e quelle grandi mani che lo premevano, lo massaggiavano...

"Così."Mormorò Subaru. Kai gemette mentre le dita di lui ricominciarono, iniziando a sciogliere i suoi muscoli. Era per metà immerso nella fantasia, e per metà conscio del magico tocco di Subaru.

"Girati".

Il volto di Kai si infiammò. "Preferirei di no."

" Hm? C’è qualche problema?" Poi il massaggiatore rise dolcemente. "Oh. E’ a causa di QUELLO a cui stai pensando. Non essere imbarazzato. Sono a contatto con queste cose tutte le volte."

Kai si voltò riluttante, provando ad immaginare situazioni non sensuali per far cessare la sua erezione. Per fortuna Subaru non fece alcun riferimento a questa, apparentemente occupato in cose più importanti. Quando ebbe finito, Kai si sentiva estremamente rilassato e mezzo addormentato.

"E’ stato fantastico" mormorò. "Arigato, Subaru-san."

"Mio dovere e mio piacere, caro signore. " replicò il massaggiatore allegramente.

"Araki-san sarà qui fra un paio di giorni." gli disse Kai, e aspettò di vederne la reazione. Aveva un piccolo sospetto che Subaru potesse essere stato uno dei rari amanti maschi che Masa aveva avuto in passato, ma il giovane si limitò a sorridere serenamente.

"Sono lieto che riesca a prendersi un po’ di tempo libero." Commentò Subaru.

"Hm." Kai scivolò giù dal tavolo, assicurandosi meglio l’asciugamano attorno alla vita.

" Kai-san."

"Sì?"

"Odio essere troppo esplicito, ma dovresti veramente cercare il modo di rilassarti. Le tue spalle sono un disastro, e questo influirà sulla colonna vertebrale e sui legamenti."

Perché, quello voleva dire essere esplicito? A meno che il massaggiatore non stesse suggerendo un certo tipo di relazione CARNALE? Kai si voltò e lo guardò stupito.

Il giovane gli sorrise, con il solito, sereno sorriso.

"Desidererei poterlo fare, Subaru-san, " disse Kai. "Uh, voglio dire, heh, non ho relazioni al momento."

"Ah. Questo è male."

"Hm."

" Ci sono uomini e donne che si possono pagare, ma tu non mi sembri il tipo." Disse Subaru spensieratamente.

Kai non sapeva cosa rispondere a questo.

"Essendo così bello, sono sicuro che non hai mai... che sto dicendo? Mi dispiace davvero, Kai-san. Era un po’ troppo diretto."

"Affatto".Kai alzò lo sguardo ed esaminò l’espressione del volto di Subaru. Poteva essere? Si volse a guardarlo. "Subaru-kun."

Il ragazzo arrossì, i suoi occhi scuri erano dolci. "Sì, Kai-san?"

Kai lo guardò. Per quale motivo doveva farsi spezzare il cuore da Ranmaru e pensare a Masa, quando aveva davanti un simile, bel diversivo? "Sei libero stasera?"

 

***

 

Araki Masanori prese la cornetta del telefono dal suo assistente. "Araki."

"Signore, sono Shimizu."

" Sì. C’è qualche problema con il bon?"

" Oh, nessun problema. Il botchan si sta rilassando e sta trascorrendo momenti piacevoli."

"Non si annoia?"

"Non ancora."

"Perché mi hai chiamato?"

"Hm, il giovane signore ci sta facendo domande su di lei e Subaru-chan. Io non ho mai fatto il nome del ragazzo, lo giuro."

Dannazione, pensò Masa. "Pensi che il botchan sospetti qualcosa?"

"Come potrebbe? Non potrebbe fare una correlazione in nessun modo."

"Allora non allarmiamoci. Sarò lì sabato, a mi assicurerò che vada tutto bene."

" Si, signore."

Masanori mise giù il telefono, guardando nel vuoto costernato.

 

***

 

"Oh Dio."

"Sì, sì, proprio lì. Più giù! Uhh. Sì"

" E’ passato molto tempo per te, non è così?".

" Non fermarti, ti prego. Non ho provato mai niente come questo... che stai facendo? Oh, sì, sì. Non resisto!"

Le mani di Kai, unte d’olio, scivolarono lungo la colonna vertebrale di Subaru, su e giù, e premette in mezzo alle sue spalle. Il ragazzo sotto di lui stava tremando, distraendo Kai. Gli stava diventando duro dentro ai jeans, solo per il fatto di sentire come reagiva questo massaggiatore nel ricevere un massaggio con l’olio!

"Quand’è che tutto questo si è trasformato in una seduta di massaggio?" chiese, facendo nuovamente scivolare giù le mani, e accarezzando infine il grazioso, piccolo sedere del ragazzo.

Subaru sobbalzò un poco a quella nuova carezza, ma cominciò a gemere come Kai fece scivolare le dita oleose lungo la fessura dei glutei. "Quando hai preso l’olio e hai cominciato ad accarezzarmi"rispose con il fiato corto.

"Hm. Girati."

Subaru obbedì, con gli occhi socchiusi per il piacere.Il loro incontro si svolgeva necessariamente nella camera di Subaru, poiché quella di Kai era controllata, e avevano cominciato subito a fare sesso. Subaru aveva capito che questo era ciò che Kai voleva, dall’attimo stesso in cui l’aveva visto. Sapeva tutto di lui da Araki-san, ma vedere il ragazzo in carne e ossa era stato come vedere una leggenda tramutarsi in realtà.

 

***

 

Kai era incredibilmente attraente. Era snello, con i fianchi stretti, il ventre piatto e le spalle larghe, con tutti i muscoli disegnati. Non aveva esattamente quello che si dice un viso angelico; i suoi lucenti occhi, dalla forma ovale come quelli di un gatto, sembravano sempre analizzare e valutare, ma insieme ai lisci capelli castani che gli ricadevano sul viso, e alle sue delicate fattezze davano una meravigliosa combinazione di dissolutezza e innocenza. Un angelo caduto, forse.

Subaru lo aveva visto con solo un asciugamano attorno ai fianchi, ma vedendo Kai entrare nella sua stanza, con addosso dei jeans consunti, strappati e assai aderenti, e una piccola T-shirt che non lasciava nulla all’immaginazione era rimasto ad ammirarlo a bocca aperta. Kai vestiva come molti desidererebbero fare in Giappone, avendone però paura, temendo di risultare diversi, o di sentirsi una rarità in mezzo alla folla. Kai vestiva come un ribelle che non si preoccupa di quello che qualcuno può pensare di lui, così come dell’ammirazione che può suscitare nelle persone audaci.

Subaru era assai audace.

Kai era veramente nel proprio elemento; era una forza della natura, che voleva sempre sentire e toccare. Non si vergognava mai di quello che faceva con il suo corpo, o di quello che quel corpo faceva con quello di qualcun altro. Anticipava i movimenti di Subaru come un gatto con la sua preda, mettendolo contro il muro e spogliandolo della cintura e dei vestiti.

Una volta che ebbe cominciato ad applicare l’olio sulle candide e lisce spalle di Subaru, e sulla sua schiena, le cose cominciarono a seguire in fretta il loro corso. Gli stava diventando sempre più duro, guardando e toccando l’eterea bellezza di quel ragazzo; e quando Subaru si girò, Kai capì che al massaggiatore dai capelli neri stava piacendo tanto quanto a lui.

"Bene, bene" mormorò "Cosa abbiamo qui?"

Subaru arrossì, poi ansimò quando Kai seguì le proprie inclinazioni, movendo i pollici sopra i capezzoli di Subaru, per poi piegarsi a succhiarli.

Subaru si contorse, gemendo.

"Kai" ansimò.

"Hm." Non essendo la prima volta che faceva l’amore con un uomo, Kai si stava semplicemente divertendo a livello fisico. Subaru era troppo dolce e sensibile. Kai stava facendo l’amore solo per farlo, senza altri motivi. Andava dritto allo scopo.

Fece scivolare i palmi aperti e pieni di olio sopra il torace elastico, baciò il ventre piatto, sorridendo quando il suo mento incontrò l’erezione del suo amante. L’innaturale immobilità di Subaru lo fece guardare su, per vedere la testa del ragazzo abbandonata all’indietro mentre si mordeva un lato della mano. Ah! Un’immobilità che veniva quando raggiungeva il vero piacere. Questo era nuovo. Persino Ran-chan aveva abbandonato velocemente quell’atteggiamento.

Kai strinse il sesso irrigidito di Subaru, passando il pollice sulla punta, stendendovi la lozione e lasciando che si mischiasse con l’olio sulla sua mano. Subaru si arcuò, muovendo freneticamente la testa. Sorridendo, Kai si abbassò e prese in bocca la punta del membro, infilando la lingua nella fessura. Con il braccio libero, premette l’avambraccio sulla vita di Subaru, per impedire al ragazzo di arcuare i fianchi, poi prese il sesso in bocca in tutta la sua lunghezza, abbassando lentamente la testa e ritirandola su, facendo scorrere la lingua sulla nervatura centrale e attorno alla punta. L’immobilità di Subaru cominciò a frantumarsi, con sospiri intervallati. Kai si tirò indietro, tenendo la bocca in modo da far scivolare le labbra aperte giù e poi di nuovo su sul sesso rigido. Subaru singhiozzò, i suoi fianchi lottavano per sollevarsi contro il braccio di Kai, ma lui rifiutava di lasciarlo muovere. Infine Kai sentì le mani di Subaru sul braccio che lo tratteneva, e poi tra i suoi capelli.

"Kai" gemette, cominciando a sollevarsi a sedere.

Sorridendo, Kai sollevò la testa per vedere l’espressione del suo amante mentre gli prendeva in bocca il sesso disperatamente duro, infilandolo improvvisamente tutto dentro: Subaru ricadde indietro con un grido, venendo velocemente, con i fianchi che sussultavano sotto il braccio di Kai. Kai inghiottì il seme salato, sentendone appena il sapore.

Alla fine il giovane rimase immobile, ansimando, e Kai si tirò su a sedere. Mentre ammirava le languide movenze di Subaru, rovesciò la sua T-shirt e se la sfilò dalla testa. Sbottonò i jeans facendo attenzione, mordendosi le labbra quando cominciò a sfilarseli. Accidenti ai jeans stretti, pensò. Avrebbe dovuto toglierli prima che gli diventasse così duro.Quando sollevò gli occhi, Subaru lo stava guardando con un’espressione intensa. Quando Kai si alzò e si tolse la biancheria, Subaru si tirò sui gomiti, poi si mise a quattro zampe, sollevandosi in ginocchio quando fu vicino Kai.

Kai lasciò che gli prendesse il sesso nelle sue agili mani, chiedendosi che cosa potesse fare con quella particolare parte dell’anatomia, qualcuno così esperto nella manipolazione.

Subaru non lo deluse. Egli non aveva ovviamente l’esperienza di Kai in questo genere di cose, ma il suo istinto e la sua conoscenza del corpo umano compensavano l’inesperienza. Stringendo la base della rigida asta di Kai in una mano, usò l’altra per accarezzargli i testicoli, prima l’uno e poi l’altro.

"Buon Dio" disse Kai a denti stretti. Cominciò a sudare come le mani di Subaru cominciarono a muoversi su e giù lentamente, fermandosi per far scorrere il pollice lungo la nervatura centrale. Non avrebbe voluto essere subito così eccitato. Alla fine trattenne Subaru per i polsi e lo costrinse a tirarsi indietro. Il giovane lo guardò confuso.

"Avremo bisogno di questo più tardi" assicurò a Subaru "vedrai che sarai d’accordo"

Tirò su Subaru alla sua altezza e lo baciò: Subaru si sciolse nel suo abbraccio, aprendo la bocca e succhiandogli la lingua.

" Per Dio se sei dolce" gemette Kai mordicchiandogli il collo e le spalle, e spingendolo giù sul futon " e io voglio entrare dentro di te, Subaru-chan; lo voglio disperatamente."

Kai aveva afferrato l’olio da prima che si sdraiassero sul futon. Kai posizionò le gambe di Subaru attorno alla sua vita e si tirò indietro sulle ginocchia, tenendo il morbido pene di Subaru in una mano e facendo scorrere l’altra sotto, in un morbido esame del sedere. L’olio rimasto tra i glutei di Subaru lo aiutarono a lubrificare ulteriormente le sue mani, ma ne usò ancora e infilò lentamente un dito nel buco di Subaru.

Subaru si tese, poi si rilassò quando Kai lo esplorò gentilmente. L’uccello nella mano di Kai cominciò a diventare di nuovo duro. Kai inserì due dita e Subaru gemette.

"Sei STRETTO", sussurrò Kai, poi guardò la faccia di Subaru, che era contratta in uno strano miscuglio di piacere e dolore. "Suba-chan, lo hai mai fatto prima?"

Subaru scosse la testa, e Kai si maledì.

"Non preoccuparti... per me" ansimò il giovane "Voglio che tu lo faccia."

"Ti farà male, lo sai. Potrebbe farti molto male."

"Non preoccuparti."

Kai provò con tre dita facendo attenzione. Malgrado dicesse il contrario, il corpo di Subaru provò a sottrarsi fino a quando Kai non cominciò ad accarezzare la sua crescente erezione, muovendo su e giù la mano.

Vinto dal piacere, il suo corpo accettò le dita di Kai che spingevano dolcemente.

Kai coordinava le carezze con le spinte e Subaru cominciò a contorcersi.

Kai non poteva aspettare di più. Girò con forza Subaru mettendolo a quattro zampe, lo trattenne contro di sé e spinse dentro di lui, usando le ginocchia per allargare la posizione di Subaru.

Subaru emise un grido strozzato quando Kai spinse con forza dentro di lui per entrare, tanto era stretto. Kai gli afferrò i fianchi, e cominciò a ritirarsi e a spingere più lentamente che poteva. Dovette stringere i denti e serrare gli occhi per mantenere il controllo. Trovò tastoni l’erezione di Subaru e pompò il membro con forza. Subaru emise un grido acuto alla doppia stimolazione, e bastò quel suono a far quasi venire Kai.

Non ancora, si disse. Subaru era incredibilmente stretto e lui si stava godendo ogni singola spinta in quel fodero. I piccoli suoni che venivano dalla gola del suo amante e quel corpo che cominciava ad abituarsi al nuovo piacere lo portarono al limite, fino a che non cominciò finalmente a spingere più forte e più in fretta, venendo in un lampo di indicibile estasi.

Quasi crollò sopra il ragazzo più piccolo, ma era abbastanza attento da ritirarsi e scivolare di fianco sul futon. Fece scivolare un braccio attorno a Subaru, afferrò la sua erezione e gli dette l’impeto per raggiungere il piacere, una seconda volta.

"Sorprendente" mormorò Subaru minuti dopo, quando ebbe ripreso fiato.

"Mm" I pensieri di Kai, invece di essere ovattati, erano chiari e si muovevano in direzioni inaspettate. Subaru aveva ragione. Aveva avuto un bisogno disperato di tutto questo.

Giunse alla deriva, realizzando improvvisamente che, sebbene avesse avuto bisogno di uno scaricamento fisico, questo non era ciò che voleva, dopo tutto.Non c’era rifugio qui. C’era solo una distrazione.

Masa...

 

***

 

Seconda parte : ‘Un passo avanti’

 

Masa...

Kai estrasse pensierosamente una sigaretta.

Masa... perché stava pensando a Masa in un momento come quello?

Kai gettò un’occhiata al suo nuovo amante, steso vicino a lui sul futon. Subaru non era completamente addormentato, semplicemente rilassato dopo il loro incontro d’amore. Era nudo e attraente.

Non avrebbe dovuto pensare a Ranmaru? Dopo tutto, era stato innamorato di Ranmaru, no?

Dannazione, Kai, disse tra sé e sé. Chi cazzo se ne frega se sei stato innamorato di lui o no? Voglio dire, tu pensavi di essere innamorato e questo è ciò che conta, giusto? Forse non era amore, comunque era passato.

E’ solo che non sai che cosa va bene.

Subaru si mosse accanto a lui, ma il dialogo interiore proseguì.

Sì, Subaru è stato una meravigliosa distrazione, no, Kai? Tu non devi pensare a Ranmaru, né a nessun altro...

No, NON PENSERO’ a Masa! Masa non ha niente a che fare con questo!

Non ce l’ha?

Va bene, c’era stata quella sera, ma era stato tanto tempo fa, e Masa l’aveva dimenticata.

L’aveva fatto?

Era sotto l’effetto dei sedativi, per l’amor di Dio! Io frequentavo le superiori! Comunque lui sa come baciare.

Ah, Dio, se sa come baciare!

Ma non stava ragionando, ed io ero troppo innocente per sapere cosa stava succedendo.

Ed ora che tu sai cosa vuol dire essere innamorato, fare l’amore, pensi che sarebbe diverso? Come sarebbe, ora che sai?

Non accadrà di nuovo. Lui non mi vuole.

Pensi questo?

Lui non MI vuole: Masa può scegliere chiunque...

Allora perché ti ha baciato quella sera, dopo essere tornato a casa dall’ospedale?

Era sotto sedativi! Forse io ero un ragazzino. Forse lui aveva bisogno di farmi stare zitto.

Questa scusa non regge,Kai. E’ buffo come tu fugga sempre da Masa, ma è sempre a Masa che continui a pensare.

"Merda." Disse Kai ad alta voce, e spense la sigaretta in un portacenere improvvisato.

Subaru si girò ed aprì gli occhi

Sì, Kai, tu non sai che cosa va bene.

"Hai fame?" chiese sollecito il ragazzo "Io sono affamato."

"Offri tu?"Kai schiacciò il piccolo mozzicone di sigaretta.

"Possiamo addirittura scendere al ristorante dell’albergo. Ho voglia di sushi e di sake."

Kai ridacchiò. "Ci avrei scommesso. Andiamo prima ai bagni e poi mangiamo."

Indossarono gli accappatoi dell’albergo e si diressero alle vasche. Era tardi, e non c’era nessuno, essendo andati tutti a dormire da tempo. Si spogliarono e misero la loro roba nelle cabine degli spogliatoi riservati agli uomini, poi si diressero alle vasche; nessuno di loro era così timido da tenere il minuscolo abbigliamento sopra le parti intime. Si lavarono insieme al rubinetto, strofinandosi la schiena a vicenda, poi si diressero verso le vasche più grandi e tradizionali dove stare immersi. Quelle vasche erano state progettate così da imitare un ambiente naturale, con rocce di lava porosa e piante tropicali che ne davano l’illusione.

"Oh, che meraviglia!" Gemette Kai immergendosi nella fumante acqua calda. Si stese là, con la testa contro il bordo della vasca, e lanciò un’occhiata a Subaru.

 

***

 

Era difficile immaginare cose romantiche in un contesto così tradizionale. L’educazione culturale faceva il lavaggio del cervello, ed ogni giapponese separava il piacere del fare il bagno da quelli di altro tipo. Ti insegnavano a non guardare gli altri nei bagni pubblici. Nessuno guardava mai gli estranei nudi. Era molto scortese.

" Non c’è nessuno qui " osservò Subaru, poi lo guardò. L’espressione sul suo viso era una strano miscuglio di imbarazzo e stoicismo, come se stesse pensando a qualcosa di molto malizioso e provasse a smettere. Kai sogghignò, prendendo la sua mano e tirandolo verso il retro nascosto delle piscine, dove la curva irregolare della vasca girava dietro ad alcune piante e alberelli.

"Sei troppo indolenzito?" chiese

"Un pochino."

Kai tentò di non sorridere allegramente. Era una buona opportunità di insegnare a Subaru un po’ di tecniche, e si sarebbe divertito ad istruirlo... molto.

 

***

 

Un’ora dopo, vestiti normalmente, trovarono il piccolo sushi bar fuori dall’atrio e salirono al bar. Ordinarono sake e l’assortimento di sushi della casa.

"Che ore sono?" chiese Kai al cuoco.

"L’una del mattino, signore." Rispose l’uomo cordialmente.

"Sconvolgente,"disse Subaru "non pensavo che fosse così tardi."

"Devi lavorare domani?"

"Ho il turno nel pomeriggio, così posso dormire."

"Bene."

Il sushi era ottimo e aveva il miglior sapore che Kai avesse gustato nell’ultimo anno. Il sesso aveva certamente stimolato il suo appetito, concluse.

Poi spalancò gli occhi drizzando la schiena, poiché udì, senza possibilità di errore, il suono della voce di Masa. Girò la testa velocemente, abbassandosì un po’ per vedere attraverso la divisione in stoffa che nascondeva la metà superiore della porta dal bar. Poteva appena vedere diverse gambe vestite di pantaloni passare camminando. Vestiti scuri. E poi la voce di Masa.

"Araki Masanori e seguito."

"Si, signore, solo un momento."

Kai balzò dalla sedia alla velocità della luce, passò attraverso la porta e volò da Masanori, gridando:"Masa!"

"Botchan!" disse sorpreso l’uomo imponente mentre Kai lo abbracciava al collo.

"Sei venuto prima! Non ti aspettavo fino a domani!"

"Beh, ho pensato che viaggiare a notte inoltrata avrebbe fatto risparmiare tempo. Non vedo l’ora di farmi un a bella dormita."

Masa scostò Kai e studiò i suoi jeans e la T-shirt con un mezzo sorriso."Dov’è il tuo yukata?"

"Oh, non l’hai visto per poco. Non volevo mangiare al sushi bar con quello!"

"Sushi bar?"

Kai si girò,indicando."Sì, laggiù. Oh, e c’è Subaru-kun." Come per magia, Subaru si abbassò al di sotto della partizione, con i bastoncini in bocca, chiedendosi probabilmente perché Kai fosse uscito così velocemente. Quando vide Masa, si drizzò, e si inchinò educatamente dalla porta.

"Matsushita-kun," mormorò Masa, poi sorrise; dopo riportò la sua attenzione a Kai. "Siete amici voi due?"

"Hm. Sì, possiamo dire così. Mi sta aiutando a rilassarmi." A Kai non piaceva mentire ma non voleva che Masa venisse a conoscenza della vera natura della sua relazione con Subaru.

"Bene. Dov’è Shimizu?"

"Oh, non so. Mi sono tolto di torno lui e gli altri un paio d’ore fa. Odio veramente che stiano lì a spiarmi."

"Masa alzò gli occhi al cielo. "Bon... "

"Ah, e dai, Masa, questa è una località termale, per l’amor di Dio, non i sobborghi di Kyoto!"

L’addetto alla reception aveva pronti i registri e le chiavi, e Masa andò a firmare e sistemare le procedure.

Kai si girò sui talloni e gettò un’occhiata a Subaru., ma il ragazzo era tornato nel bar.

Si starà mangiando tutto il tako-zushi, pensò Kai piccato. Piccolo ingordo.

"Abbiamo la suite accanto alla tua, Bon. Rimani qui per un po’?"

"Non per molto. Subaru ha bisogno di dormire; lavora domani, e io sono piuttosto stanco. Potremmo chiamare il servizio in camera e far portare del sake e un assortimento. Il sushi è veramente buono."

La mano di Masa arruffò leggermente i capelli di Kai."Sarebbe una buona cosa. Molto buona."

"Sai cosa? Lo porto io su con me quando ho finito. Ci metterò lo stesso tempo."

"Se per te è lo stesso, portalo alla sorgente principale. Voglio immergermi prima di andare a dormire. Mi rilassa solo il pensiero."

"So cosa vuoi dire. Ci vediamo fra un oretta, allora."

"Bene."

Masa e il suo entourage andarono nelle loro stanze, e Kai tornò al bar e sedette di nuovo vicino a Subaru.

Aveva ragione, il ragazzo si era mangiato tutto il tako-zushi.

"Piccolo ladro." Ringhiò Kai con affetto, e ne ordinò ancora, insieme all’assortimento per Masa.

Subaru stava sbadigliando, subito dopo.

"Va’ a letto, Suba-chan" gli disse Kai "Hai bisogno di riposare."

Subaru gli sorrise. "Davvero?"

"Sicuro. Posso venire domani?"

"Certamente. Devo controllare ancora la tua schiena e vedere se siamo riusciti a sciogliere quei muscoli."

 

***

 

Kai fu deluso che Masa non fosse solo nella vasca quando giunse con il sushi ed il sake, ma non ne fu sorpreso. C’era sempre qualcuno di scorta al vice capo della cosca yakuza Sagano, così come c’era sempre qualcuno di scorta al figlio del capo. Masa e due dei suoi uomini si stavano rilassando nell’acqua.

Kai versò il sake per tutti loro, inginocchiandosi completamente vestito sul bordo e porgendo le piccole tazze, dando la sua miglior interpretazione di un cameriere: "Douzo."

Masa rise, bevendo e appoggiando la testa contro il bordo.

Kai pensò che sembrava addirittura più imponente senza vestiti, se possibile, e desiderò di poter vedere attraverso l’acqua. Come molti uomini della sua generazione, Masa aveva tolto i suoi vestiti in privato. Il tatuaggio del drago della Sagano yakuza brillava intensamente contro la sua pelle chiara: blu, verde e rosso. La testa del drago lo fissava dalla spalla sinistra di Masa.

"Il sushi è quanto c’è di meglio"

"Conosco te e il tako-zushi, Bon. Ce lo ruberai?"

"Naa. Ho mangiato poco fa. Piantala un po’." Si dette dei colpetti sul ventre piatto sotto ai jeans attillati. "Sono pieno, nonostante Subaru-kun abbia mangiato tutto mentre parlavo con te ed io abbia dovuto ordinarne ancora. Ho mangiato un’intero vassoio da solo."

"Sei un ragazzino." Disse Masa, divertito.

"Ah, è questo che pensi?"

"Non vieni dentro, giovane signore?" chiese uno degli yakuza.

"Ero qui con Subaru-kun prima di andare a mangiare." Sospirò. Il suo spirito giapponese non aveva potuto godere abbastanza della rilassante acqua calda. "Sì, penso che lo farò."

Saltò su e ritornò nello spogliatoio, tornando con nient’altro che un piccolo asciugamano.

Evitando lo sguardo di Masa, scivolò accanto a lui nella vasca e sospirò.

"Posso vivere qui, Masa?" Chiese.

L’uomo rise piano. Kai si allungò indietro verso il sake e il piatto vassoio, prendendolo e ponendolo a galleggiare sull’acqua.

Masa scosse la testa. "Ricordo quando eri troppo giovane per il sake."

"Hm. Tu ricordi quando ero troppo giovane per QUALSIASI COSA, Masa."

"E’ deprimente." Disse Masa, sentendosi vecchio vicino a quel giovane snello.

"Lo è sicuramente." Concordò Kai, pensando che solo Masa lo vedeva come un bambino.

Si rilassarono tutti quanti nell’acqua, fino a che i due yakuza si scusarono per andarsene.

Kai pensò che alcune persone non sopportavano proprio il calore. Gettò un’occhiata a Masa, ma gli occhi dell’uomo erano chiusi e la sua testa rilassata indietro, appoggiata sul bordo della vasca, come pure le braccia, allungate in fuori.

Permise a se stesso di studiare Masa, i forti muscoli del collo, la sensuale potenza del torace muscoloso, le braccia forti e le mani grandi. Confrontò Masa con Subaru e scosse la testa. Non potevano esserci due uomini più diversi fisicamente eppure così simili nei colori. Realizzò in un lampo che gli occhi di Masa e Subaro avevano lo stesso colore scuro, e così i loro capelli. In Giappone, molti avevano colori simili, ma le sfumature nella pelle, nei capelli e negli occhi servivano sempre ad un giapponese per distinguere gli altri. Ranmaru, per esempio, aveva i capelli naturalmente castano chiaro, ed occhi nocciola. Il fratellastro di Kai, Kei, aveva i lucenti nerissimi capelli della madre e neri occhi allungati. Sia Masa che Subaru avevano occhi del colore della cioccolata fondente,scurissimi. E capelli corvini.

"Kai?"

Tornò in sé in un attimo e guardò Masa costernato, realizzando che lo stava guardando.

"A, suman." Disse. L’uomo lo stava guardando in modo molto strano. "Stavo solo pensando... "

"Ah."

"Tu e Subaru avete gli stessi colori."

Ci fu silenzio e Kai guardò Masa, ma la sua faccia era completamente priva di espressione. "Ah." Disse di nuovo Masa.

"L’ho solo pensato, sai... Non so perché."

Masa si allungò verso la bottiglia di sake e ne versò un po’ per Kai e poi per se stesso. "C’è probabilmente una ragione per questo."

Kai sbattè gli occhi. "C’è?"

"Hah. Subaru è il figlio di mia sorella."

Kai rimase seduto, sbalordito. "E’ tuo... nipote?"

"Hah."

"Ma tu non hai una sorella."

"Ce l’avevo. Morì quando nacque Subaru."

Kai prese la tazza e buttò giù il sake fresco.

Aveva appena fatto sesso con il nipote di Masa. Oh Dio, sembrava un brutto film.

"Kai?"

Kai stava faticando ad assimilare la notizia. "Nipote."

"Sì."

"Lui lo sa?"

"No. Quando mia sorella morì, io ero già al servizio di tuo padre. Non volevo invischiare Subaru negli affari della famiglia, e non volevo che nessuno sapesse che era un parente stretto, per la sua sicurezza. Ho provato ad aiutarlo come meglio potevo, attraverso la famiglia di suo padre."

Kai non sapeva per quale ragione, ma in quel momento non si sentiva molto bene. Probabilmente per il sake ed il calore. "Ah, Masa. Io... io penso che uscirò ora. Ci vediamo domani, eh?"

"Kai... "

Non si voltò indietro e fu sollevato quando Masa non lo seguì. Lungo il percorso per tornare in camera, si chiese perché la scoperta improvvisa lo avesse sconvolto. E continuava a sconvolgerlo. Aveva lo stomaco sottosopra.

Shimizu lo stava aspettando fuori dalla stanza per assicurarsi che fosse tutto a posto prima di dargli la buonanotte.

 

***

 

Quando si svegliò tardi la mattina dopo, poté sentire le voci nella suite accanto alla propria: Shimizu e Masa. La notte precedente gli tornò in mente e affondò la faccia nel cuscino. Aveva fatto sesso con il nipote di Masa. Il nipote di Masa. Che c’era di strano? E perché saperlo gli faceva venire la nausea?

Ci fu un colpetto alla porta.

"Hai?"

La porta scivolò aprendosi e Shimizu entrò, portando un vassoio. "La colazione, giovane signore."

"Hm." Si stropicciò gli occhi. Era una cibo tradizionale: riso, zuppa, un pesce intero e alghe arrostite. "Arigato."

"Dou itashimashite." Rispose Shimizu con un mugolio, in una perfetta imitazione di un vecchio cameriere. Kai rise.

"C’è Masa in giro?"

"E’ proprio qui fuori. Desidera parlare con lui?"

"Sì."

L’uomo uscì e Masa entrò poco dopo, indossando lo yukata dell’hotel

"Ohayo."

"Ohayo." Kai guardò Masa "Stai molto bene così, sembri una ragazza"

"Ah, ma una ragazza graziosa, Bon."

Kai lo guardò divertito e bevve la sua zuppa.

"Somigli molto a tua madre."

Kai annuì. "Me l’hai già detto."

"Cosa avevi programmato per oggi?"

"Andrò da Subaru-kun che lavorerà sulla mia schiena, ma nient’altro. Speravo che potessimo fare qualcosa insieme."

"Sarebbe bello. C’è una sorgente calda naturale sul fianco della montagna, ma te la senti di fare un’escursione?"

"Certo, specialmente se una sorgente ci sta aspettando. Ne vale la pena."

"Una leggenda locale dice che ha poteri risananti, e c’è una cascata sacra ed un santuario vicino".

"Sembra fantastico. Finisco questo, mi lavo, sistemo la mia schiena con Subaru, e poi possiamo fare a modo nostro."

"Kai."

"Hm?"

"Riguardo a Subaru... "

"Cosa c’è?"

"Mi spiace di non avertelo mai detto, e di aver mantenuto il segreto. Era necessario."

"Lo so ,Masa, è stato solo... improvviso. E stavo... facendo amicizia con lui."

"Mi fa piacere questo."

Kai annuì, concentrandosi sul cibo.

 

***

 

"Molto meglio." Commentò Subaru mentre si occupava della schiena di Kai.

Ti stai rilassando sempre di più, tranne per una tensione che rimane quando scendo lungo la colonna.

"Suman."

"Non scusarti."

"Masa ed io facciamo un’escursione alla sorgente calda."

"Ah sì? Che bella idea. Spero vi divertirete. E’ un luogo bellissimo, e ritenuto sacro."

"Hm. Suba-chan?"

"Sì?"

"Riguardo a ieri."

Le mani di Subaru si fermarono, poi ripresero il lavoro. "Rimpiangi la notte scorsa?"

La rimpiangeva? Non era vero. Rimpiangeva solo che Subaru fosse il nipote di Masa, anche se ciò ancora non sapeva era PERCHE’ gli dispiaceva quella relazione.

"No, non la rimpiango."

"Ne sono felice. Allora qual’ è il problema?"

"Ho una sorta... di interesse... per qualcuno." Pensò che fosse abbastanza vero. Aveva un grande interesse che Masa non sapesse nulla della sua notte con Subaru.

"Ah." Il massaggiatore non sembrava particolarmente traumatizzato. "Non preoccuparti dei miei sentimenti, Kai-san: non mi aspettavo una proposta di matrimonio o qualcosa del genere."

Kai rise debolmente."Oh, bene."

"Si tratta di Araki-san?"

Kai sbarrò gli occhi e non rispose. Non avrebbe potuto rispondere.

"Ah, lo supponevo."

"Come... come hai pensato... ?" Kai era stupito dal fatto che Subaru potesse leggere qualcosa nella sua relazione con Masa così vicino alla verità, e nello stesso tempo così lontano.

"Tu sei veramente diverso quando sei con lui, completamente te stesso e rilassato. Non penso che tu fossi così con me la notte scorsa."

"Oh."

"Penso che sia bellissimo."

Io desidero che LUI lo pensi, qualcosa dentro Kai si incupì.

"Lui pensa che io sia un bambino."

"Sono sicuro di no, non nel senso che intendi tu. Lui si preoccupa molto profondamente per te. Ora che sei cresciuto, sono sicuro che tu possa... cambiare il suo punto di vista."

Kai dubitava molto di questo, ma doveva ammettere che Subaru lo faceva sembrare molto sensato, molto normale. Girò la testa per guardare Subaru. "Sono contento di averti incontrato. Sei una persona stupenda, sai."

"Lo so." Subaru gli lanciò un’occhiata compita che lo fece ridere.

 

***

 

Risalirono il sentiero dlla montagna insieme. Era passato molto tempo da quando Kai aveva visto Masa in abiti casual, con T-shirt e jeans, e non poteva fare a meno di ammirarlo stando dietro di lui.

Quando Kai prese la guida dopo una breve sosta, Masa cominciò a rimpiangere di essere partito per quell’escursione da solo con Kai. Era più facile mantenere retti i suoi pensieri quando c’erano altri con loro a frenarlo, ma con il richiamo della natura, e con quello snello,sensuale ragazzino che stava così bene con quei jeans, Masa stava facendo altri pensieri.

Araki Masanori, nella sua vita, aveva fatto molte cose che biasimava: aveva mutilato, ucciso, estorto nel nome dell’organizzazione. Aveva mentito, imbrogliato, commesso tutti i peccati una volta o l’altra.Ma ce n’era uno che rifiutava di commettere. Non avrebbe mai lasciato che Kai sapesse quanto lo desiderava. Non avrebbe sedotto Kai Sagano, un ragazzo che aveva quasi diciotto anni meno di lui, il figlio del suo capo e l’unico ragazzo in tutto il mondo che Masa amasse davvero.

Non lo aiutava il fatto che Kai avesse tutto ciò che Masa cercava in un amante: bellezza e personalità così strettamente legate. Non lo aiutava il fatto di aver provato il sapore di un Kai diciassettenne, puro ed innocente. Lo aiutava il provare un profondo senso di colpa per quella notte e per il giorno in cui Kai era stato rapito e stuprato da uno dei vecchi amanti di Masa. Lo aiutava il fatto che fosse il suo giovane signore; questo fatto in sé aveva fatto mantenere a Masa le distanze da Kai negli ultimi quattro anni, e lui sperava che gli avrebbe permesso di trattenersi dal rivelare i suoi sentimenti finché avesse avuto vita.

"Hey, Masa," stava dicendo Kai "Cosa possiamo fare domani? Starai qui fino a domenica, vero?"

"Queste sono le intenzioni, sempre che tuo padre non abbia bisogno di me."

"Huh. Credo che rimarrai alle terme." Insinuò, come un uomo più vecchio.

"Forse. Non lo so. C’è tempo per decidere."

"Questo è ciò che dici sempre: c’è sempre tempo, c’è sempre tempo. Non so, Masa, qualche volta devi vivere come se fosse il tuo ultimo giorno."

Masa fece un sorriso ironico. Kai viveva sempre in quel modo, non solo "qualche volta".

Passarono una curva del sentiero e si trovarono improvvisamente di fronte ad un cancello shinto di colore grigio, sotto cui passava il sentiero. Lo attaversarono e salirono gli antichi gradini al di là di questo. Stavano salendo da cinque minuti e anche Kai stava cominciando a respirare faticosamente quando le scale finirono, e loro si trovarono di fronte ad un santuario e ad un’inconfondibile nuvola di vapore che si insinuava attraverso gli alberi sulla sinistra.

"Non c’è nessuno qui" Osservò Kai. Sembrava come se nessun sacerdote fosse vissuto lì da anni, anche se apparentemente qualcuno si era occupato delle cure basilari.

Suonarono la campana del santuario e batterono le mani, restando un momento in silenzio nel rispetto del kami, poi si voltarono e camminarono verso la sorgente calda.

Molto tempo prima qualcuno aveva creato un canale per portare l’acqua della sorgente ad un vasca di pietra, e recentemente qualcun altro aveva mantenuto i gradini puliti dalle alghe.

"Molto bello" Commentò Kai, facendo scivolare il suo zaino al suolo. "Ofuro Suru! Facciamo il bagno!"

Masa rise vedendo Kai slacciarsi in fretta le scarpe. Pose la sua roba accanto a quella di Kai . Il ragazzo non vedeva l’ora di immergersi nell’acqua calda.

Kai non stava prestando molta attenzione a Masa. Si tolse la T-shirt, poi scivolò fuori dai suoi jeans, ricordandosi ti tirar fuori il suo asciugamano all’ultimo momento. Salì i pochi gradini di pietra, poi immerse la punta del piede nell’acqua.

"Atsui!" disse felice e si immerse lentamente nell’acqua fumante. "Ah, che bello!"

Chiuse gli occhi, poi ne aprì uno. "Masa, perché ci metti tanto?"

Spalancò entrambi gli occhi. La pistola e la fondina che teneva sotto il braccio avevano ritardato Masa, che era appena passato ai jeans, ma che stava fissando direttamente Kai. La sua espressione era davvero strana e Kai non sapeva come interpretarla. E il solo guardare quelle spalle larghe gli faceva venire la gola secca. Masa era un uomo imponente, nel miglior senso della parola.

Si ricordò che non era educato fissare qualcuno, ma non smise del tutto; semplicemente evitò la sua faccia mentre il resto dei vestiti veniva tolto.

"E’ stato doloroso farsi il tatuaggio?" chiese.

"Un’agonia." Disse Masa salendo i gradini, con l’asciugamano davanti, ed immergendosi delicatamente dentro la vasca, di fronte a Kai.

Kai si accigliò. Era difficile immaginare Masa in agonia. Anche quando quel teppista lo aveva ferito sul sopracciglio con una katana, Masa non aveva emesso un suono.

"Dovrei farne uno?" chiese per gioco.

"NO!"

Kai sobbalzò e fissò il suo tutore. Masa distolse lo sguardo, chiaramente rimpiangendo già la sua risposta.

"Questa, ovviamente, è una tua decisione."

Masa tremava di rabbia al pensiero di Kai che si marchiava con il tatuaggio della yakuza. Buon Dio, non sfregiare quella pelle pura con qualcosa di così invadente, Kai! Avrebbe voluto gridare. Ma non aveva nessun diritto di dirlo. Non aveva nessun diritto di sentirsi così attratto dalla bellezza di Kai, in primo luogo; di stare lì a fissarlo da quando Kai si era immerso nella vasca. Se Kai non si fosse voltato, Masa non sapeva che cosa avrebbe fatto, perché era veramente dura da sopportare anche solo la vista di quel giovane corpo.

Rimpianse di essere venuto in quel posto da solo con Kai, per la centesima volta.

Il volto di Kai era nuovamente pensieroso, e Masa si chiuse in se stesso. Kai era il suo maggior pericolo quando smetteva di pensare.

"Hey, Masa . Posso chiederti una cosa?"

"Ha."

"Sai, quando noi stavamo parlando a Tokyo, quella volta, parlando dell’amore... e tu dicesti che qualche volta l’amore era solo proteggere qualcuno... "

"H-Hai." Masa aveva dimenticato quella conversazione.

"Come può questo rendere felice qualcuno? Voglio dire, se amassi veramente qualcuno, io vorrei di più."

E’ questo il punto, pensò Masa, questo che straziava il cuore. "Il destino non ci da sempre ciò che vogliamo."

"Già. Io pensavo di amare Ranmaru, ma pensandoci ora mi chiedo: stavo solo cercando di evitare di amare chi non potevo avere?"

Veramente pericoloso.

"Io non amo facilmente, lo sai. C’è stata mia madre, tu e Ranmaru. Tu sei il solo... " Kai si sporse in avanti, fissando intensamente Masa "Il solo che è rimasto con me."

"Ah." Masa desiderò una volta di più che non fossero soli lì.

Kai si sporse di nuovo, e si mise a fissare l’acqua. Stava pensando che aveva sempre evitato questi pensieri, perché una volta che avesse cominciato a rifletterci, avrebbero portato ad altri, e ad altri ancora. "Hai mai... amato qualcuno sapendo che non avresti mai potuto starci insieme?"

La semplice bugia non era così semplice davanti allo sguardo sincero di Kai. "Sì."

Gli occhi nocciola di Kai si spalancarono. "Oh. Come puoi... sopravvivere?"

La voce di Masa riecheggiò di dolore. "Non puoi."

Kai non si era aspettato quella risposta. Per qualche ragione gli spezzava il cuore.

"Puoi vivere meglio che puoi con ciò che ti da il destino. Questo è tutto ciò che possiamo fare."

"Ma non desideri di poter cambiare il fato?"

"Ogni giorno. Ma non è possibile."

Kai fece un respiro profondo. "Puoi sfidarlo."

Il suo tutore lo studiò: "Sì, Kai, TU lo faresti." Il tono era indulgente ma triste.

"Sì, sì, io lo farei!" Gli occhi di Kai stavano fiammeggiando, mentre sentiva il suo cuore liberarsi da una costrizione durata tantissimo tempo. "Chi mi dirà chi devo amare? Nessuno può controllare i miei sentimenti tranne me!"

"Ah, Kai... "

Kai si stava alzando, l’acqua calda e fumante stava scivolando lungo il suo corpo. "Io lo sfido! Forse sarò legato al nome della famiglia, ma ho il controllo di ciò che provo."

Masa stava avendo serie difficoltà a concentrarsi sulle parole di Kai, con quel corpo snello e NUDO davanti ai suoi occhi. Provò a quardare da un’altra parte.

Poi provò di nuovo.

Kai stava notando che Masa se ne stava in assoluto silenzio con una strana espressione sul viso, a metà tra l’imbarazzato e lo stoico. Capì il perché non appena abbassò lo sguardo su di sé, e realizzò che stava in piedi nudo e senza vergogna davanti all’uomo.

Stava per sedersi, quando un déjà vu lo colpì. Conosceva quell’espressione! Infatti, poteva ricordarla chiaramente, sulla faccia di Subaru, nelle terme. Era la stessa esatta combinazione di espressioni di chi stesse pensando al sesso provando a nasconderlo.

Fissò Masa. Era possibile? Masa lo... ?

Gli scurissimi occhi dell’uomo incontrarono i suoi direttamente, facendo balzare il cuore di Kai. Mio Dio, Masa voleva... ? Kai rimase là, gli occhi sbarrati, il suo cuore che negava ciò che la sua mente stava intuendo. Ma, dopo il primo momento, fu indiscutibile. Masa voleva LUI.

"Kai" La voce di Masa suonava come un sordo avvertimento."Noi non possiamo sfidare il destino." Ma quegli occhi scuri stavano fissando direttamente i suoi, e sembravano dire qualcosa di completamente diverso.

"Bene, io lo faccio." Disse, a dispetto dell’improvvisa secchezza della sua gola. "Io lo sfido."ripetè dolcemente, e si diresse verso Masa.

 

***

 

Terza parte : ‘Intimità’

 

Masa guardò Kai avanzare verso di lui attraverso l’acqua fumante della sorgente, con differenti istinti che combattevano tra di loro. Avrebbe potuto uscire molto velocemente. Avrebbe potuto dire a Kai di fermarsi. Avrebbe potuto alzarsi ed andarsene.

Masa non fece niente. Rimase seduto, provando a calcolare quanto Kai fosse serio. Non prometteva niente di buono. Kai appariva molto deciso.

Kai non si fermò finchè non si stese in avanti, sopra Masa.

"Kai."fu tutto quello che potè dire Masa prima che le braccia del giovane gli scivolassero sopra le spalle e Kai lo baciasse.

Kai non sapeva che cosa voleva esattamente, tranne che desiderava vedere se Masa lo desiderasse veramente. Non aveva considerato quali sarebbero state le sue stesse reazioni, o quelle di Masa. L’impatto fisico di essere vicino a Masa, la sua pelle sotto le sue mani e il calore della sua bocca, il vapore e l’acqua calda tra di loro ed intorno a loro erano un impulso abbastanza potente da catapultarlo dritto nella seduzione.

Masa provò a respingere Kai. Provò, ma le sue braccia si sollevarono solo per metà. Nello shock del momento, Masa non voleva veramente respingere Kai, o ferirlo.

"Kai." Scongiurò contro quelle labbra abili. Kai si insinuò tra le ginocchia di Masa e lo abbracciò più stretto. La sua lingua scivolò lungo il labbro inferiore di Masa, poi si insinuò dentro.

Gemettero entrambi mentre il bacio si faceva più intimamente profondo. La braccia di Masa si chiusero inconsciamente attorno alla schiena di Kai.

Masa non gli stava resistendo, ma non stava neppure baciandolo a sua volta. Kai voleva disperatamente quel bacio senza fine che ricordava, quel bacio che aveva portato via tutti i suoi pensieri e lo aveva portato in un luogo dove non aveva la percezione di niente tranne che della forza di Masa, del dominio di Masa su di lui.

"Kai... fermati."

Lui rifiutò di ascoltare. Fermarsi? Aveva appena cominciato! Le sue mani scivolarono sulle spalle bagnate, sui muscoli forti.

"Kai, fermati." Lui registrò la resistenza e non potette crederci. Masa gli stava resistendo?

Poi improvvisamente Masa si alzò, allontanandolo. Le grandi mani gli afferrarono le spalle e lo spinsero indietro. Kai lo fissò incredulo.

"Masa... cosa... "

"Basta, Kai."

Kai non sapeva se fosse il suo ego ferito o la frustrazione, ma poteva sentire le lacrime salirgli agli occhi. O forse era perché, ora che aveva capito ciò che voleva realmente, si trovava rifiutato?

"Non riesci a pensare correttamente." Disse Masa con voce roca, simile ad un basso tuono.

"Di-di cosa stai parlando? Questo è ciò che voglio, che anche tu vuoi!"

"Kai, non continuare, non andare oltre questo."

"Di’ che non mi vuoi! Io ti amo, Masa! Non farmi questo!"

Gli occhi dell’uomo si sbarrarono, ma non disse niente. Intravedendo un’apertura, Kai provò a spingersi avanti nel tentativo di tornare a quel livello di intimità, ma Masa era molto più forte, e continuò a trattenerlo per le braccia.

"Masa!" gridò Kai per la frustrazione.

"Non cominciare. Una volta iniziato non potrà essere fermato."

Qualcosa nel tono di Masa calmò un poco l’emozione di Kai. La sua mente cominciò a tentare di valutare ciò che il suo tutore gli stava dicendo.

"Di cosa stai parlando?"

"Cosa accadrebbe se tuo padre scoprisse di noi? Pensaci, Kai. Se non mi uccidesse, mi manderebbe via... per sempre."

Kai fissò Masa terrorizzato. Le lacrime che gli erano salite agli occhi cominciarono a scivolargli sulle guance. Non c’era niente di più terribile dell’idea di stare senza Masa.

"Non capisci, Kai?"

"Masa... capisco." Si asciugò le guange. Piangeva raramente, e non lo faceva da anni. Ma ora le lacrime stavano scendendo, al di là della sua capacità di trattenerle. "Mi dispiace. Hai ragione, è chiaro." Ma perché questo lo faceva sentire come se il cuore gli si stesse spaccando nel petto? Sembrava che ogni respiro facesse aumentare il dolore mentre cercava di reprimere i singhiozzi.

Allarmato dalla crescente angoscia di Kai, Masa all’inizio si limitò a guardarlo, esitando a avvicinarsi, ma come le lacrime ed i tremiti aumentarono, tirò Kai vicino a sé e lo strinse al petto, accarezzandogli dolcemente i capelli.

Kai stava tremando in modo quasi incontrollabile. Masa sedette, portando Kai con sé, nel suo grembo, dentro l’acqua calda, sperando che il calore gli avrebbe sciolto i muscoli e lo avrebbe calmato. Non riusciva a ricordare quando Kai avesse avuto bisogno di essere consolato così. ... Era stato molto tempo prima; Kai era cresciuto in fretta.

Le braccia di Kai scivolarono attorno alla sua vita e lo abbracciarono stretto. Il suo respiro si calmò e i tremiti cessarono.

"Io ti amo, Masa" mormorò "non voglio perderti."

"Lo so.Provo la stessa cosa."

"Ma mi sento... " Kai cercò le parole giuste "mi sento svuotato, perché non possiamo... ed io lo voglio, lo voglio davvero tanto. Tu non sai... "

"Certo che lo so. Te l’ho detto. So cosa vuol dire amare qualcuno e non poter stare con lui."

Kai sbattè le palpebre, immobile contro il torace di Masa. Quindi Masa STAVA parlando di lui.

"E’ come se mi fossi svegliato da un sogno. Mi sono distratto con altre persone così a lungo, ed ora credo di averlo fatto per evitare di pensare a te."

Le braccia di Masa si strinserò di più attorno a lui, ma non disse niente.

"Masa... " sussurrò Kai "pensi che potremmo... almeno questa volta?"

Masa si irrigidì. Kai aspettò, ma non ci fu risposta. Tirò su col naso, deluso.

"Suppongo sia un ‘no’."Disse dopo un momento.

"Sei proprio un ragazzino." Disse Masa. "Non hai alcun buon senso."

"Già, e cosa ne pensi?"Kai si rianimò, sollevando la testa per guardare il viso di Masa.

Rimase a fissarlo. Gli occhi di Masa erano più scuri di quanto li avesse mai visti, ed intensi.

"Penso,"rispose Masa lentamente "che tu non capisci quando devi fermarti, quando c’è qualcosa che vuoi."

"E... ?"

"E... " Le braccia di Masa si mossero, tirando su Kai e facendolo sedere a cavallo delle sue gambe, dove la virilità di Masa stava inconfondibilmente diventando sempre più dura. "Questo non è un ‘no’. E’ un ‘ci sto pensando.’"

Gli occhi di Kai si spalancarono nel sentire l’erezione di Masa contro il suo stomaco e le grandi mani che si muovevano lungo la sua schiena, accarezzandola. Gli occhi di Masa imprigionarono i suoi, poi Masa cominciò a sorridere. Fu un sorriso così carico di sensuali promesse che Kai pensò che sarebbe svenuto per il sollievo.

"Kai... promettimelo." Masa attirò a sé Kai, la sua bocca tanto vicina da toccarlo.

"Hm?"

"Oggi è l’unica volta. Non lo chiederai di nuovo."

Il cuore di Kai stava battendo forte, tutto il suo corpo era teso verso la promessa di un appagamento così vicino.

"Va bene. Lo prometto."

Masa sapeva che era meglio non accettare quella promessa evasiva. Baciò Kai lentamente, facendo scivolare la lingua nella sua bocca, premendo il giovane più vicino a sé. Kai piagnucolò.

"O me lo prometti davvero o non facciamo niente, Kai."

Kai si tese contro di lui, la mente offuscata dal bisogno improvviso, il corpo che già doleva di desiderio.

"Solo questa volta, e non lo chiederai ancora. Dillo."

Kai tentò di baciarlo ma la stretta di Masa glielo stava improvvisamente impedendo. "Dillo."

"Masa!" singhiozzò. Non si era mai sentito così eccitato in tutta la sua vita, così privo di controllo. Tutto quello a cui poteva pensare era come farsi più vicino a Masa, ma l’uomo era più forte e molto più determinato.

"Dillo."

"Solo questa volta." Ansimò Kai, poi deglutì. "E non lo chiederò di nuovo."

"Molto bene." Masa allentò le mani. Inaspettatamente, si alzò, portando Kai con lui. "Prendiano le nostre cose e troviano un posto nel bosco, Kai."

Kai non avrebbe potuto uscire dalla sorgente più velocemente. Il calore dell’acqua rimase addosso a lui, così prese le sue cose semplicemente in mano e si diresse verso il vicino boschetto di aceri, seguendo Masa.

C’era una coperta nello zaino di Masa, originariamente pensata per un picnic. Appena trovarono un piacevole spiazzo,Masa la stese in terra.

Quando tutto fu al proprio posto, Kai guardò Masa, e continuò a fissarlo. Masa era molto... grosso.

Kai tremò. Non aveva mai assunto volontariamente un ruolo passivo, prima, ma istintivamente sapeva che voleva tenere Masa sotto controllo... No, gli avrebbe fatto male.

E per la prima volta si sentì insicuro.

"Kai." Masa gli porse la mano.

Kai andò da lui. Tenendogli la mano con la sua, Masa coprì gentilmente la guancia di Kai con l’altra., e lo guardò dritto negli occhi. "Lo faremo nel modo giusto, prendiamocela con calma"

Kai annuì. Sperava che avrebbe fatto con calma. Non aveva mai avuto problemi con il suo controllo prima d’ora, ma sapeva che il suo bisogno frenetico era ancora là sotto la superfice.

Si sedettero insieme sulla coperta e Masa lo baciò, cominciando dolcemente e lentamente. Kai gemette. O Dio, non era stata la sua immaginazione! Masa era un demonio a baciare e, se faceva l’amore con la stessa intensità, Kai sarebbe potuto impazzire.

Masa lo fece stendere sulla coperta, muovendo la bocca lungo la gola di Kai, sulle sue spalle e poi sui capezzoli, tormentandoli con la lingua e con i denti.

Kai si inarcò, gemendo, e circondò la vita di Masa con le gambe. Masa spostò il peso, cercando di non schiacciarlo.

"Ah,Dio" gemette Kai. Aggrappandosi alla testa e alle spalle di Masa. Masa se lo stava mangiando vivo, la sua bocca assoporava audacemente tutta la pelle di Kai. Ogni tocco si propagava per tutto il suo corpo, facendo diventare ancora più duro il suo sesso, l’unico posto che Masa stava evitando.

 

***

 

"Masa, ti prego!"

"Piano, Kai. Lascia fare a me."

Kai lo ignorò, inarcandosi per premere la sua erezione contro Masa, per fare una certa pressione contro quell’organo che lo stava facendo impazzire. Per tutta risposta, Masa si tirò indietro e con movimenti esperti fece girare Kai sullo stomaco, coprendolo immediatamente con il suo corpo, impedendogli di alzarsi. "Ragazzino." Gli sussurrò Masa all’orecchio, mordicchiandolo lì, poi sulla nuca, e scendendo di nuovo giù.

Kai imprecò. Non poteva toccarsi in quella posizione. Tutto quello che poteva fare era premere i suoi fianchi contro la coperta per una qualche frizione, ma Masa non gli stava permettendo abbastanza movimenti da riuscire ad avere un qualche sollievo. "Baka-yarou, vattene da me!" gridò.

"Troppo tardi." Rispose calmo Masa."Ora sta’ zitto".

"Fanculo!" Proprio allora, Masa spostò il peso un po’ sul fianco e fece scivolare la grande mano fino a coprirgli una natica. Kai si zittì con un grido, sbarrando gli occhi.

Gli accarezzò completamente una natica, mentre un gemito di soddisfazione gli saliva dal profondo della gola, poi passò all’altra. Kai non era mai stato toccato in quel modo prima e stava steso lì, respirando affannosamente, con l’attenzione completamente rivolta a quelle forti mani e a quello che stavano facendo.

"Kai?" sussurrò Masa. "Va tutto bene?"

Masa si stava preoccupando per lui. "Va tutto bene. E’ solo... nuovo."

" Ah, è così?" Le forti mani si stesero e si mossero su per la schiena.

"Vuol dire che mi piaceva, baka! Torna giù!"

"Fra un momento."

Kai ribolliva. Cosa pensava che fosse, Masa, un verginello? Masa lo stava trattando come se non sapesse nulla di sesso, come se fosse fragile.

"Masa, tu lo sai che io ho fatto un sacco di sesso, vero?"

"Lo so." Era rabbia quella nella voce di Masa? Kai provò a girare la testa per guardarlo, ma non poteva in quella posizione.

"Allora perché ti stai comportando come se io non sapessi cosa voglio?"

"Perché non lo sai."

"Fanculo! Cosa pensi che abbia fatto tutti questi anni?"

"Hai solo giocato. Ora sta’zitto."

"No!"

Allora Masa si tirò indietro e lo sculacciò, con un colpo secco. Kai strillò. "Hey!"

"Sta’ zitto."

Kai ribollì di rabbia, ma prestò più attenzione alle mani di Masa che si muovevano su e giù lungo la sua schiena, e poi finalmente sul sedere, molto più sensibile.

"Lo so che non sei vergine, Kai" disse Masa "ma questo non vuol dire che qualcosa non possa essere nuovo per te." Le sue mani coprirono e separarono gentilmente le natiche di Kai, mentre i pollici scorrevano dolcemente lungo la fessura.

Kai gridò, sorpreso, non perché non se lo aspettasse, ma perché non si aspettava di provare piacere per quel semplice gesto, o apprensione. Era stato in uno stato di costante eccitazione da quando erano alla sorgente ma quell’unico, deciso tocco lo aveva portato ancora più lontano, trasformando il desiderio in uno bisogno acuto.

Masa si spostò di nuovo, stavolta allargando le gambe di Kai, e inserendosi tra queste. Kai sentì Masa aprire uno degli zaini, e frugarvi. Girò la testa. Masa stava estraendo una bottiglia. Lozione? Una di quelle bottigliette offerte dall’albergo.

"Perché l’hai portata?" Chiese Kai.

"Non l’ho portata io. Ricordi, l’albergo ci ha impacchettato diversa roba: asciugamani, cibo e un kit da toilette, con questa lozione".

Kai ridacchiò. "Certo. Molto utile"

Masa spalmò un po’ di lozione sul sedere di Kai per prima cosa, massaggiandogliela dolcemente. Kai si agitò, incapace di fermarsi. Masa non lo stava più premendo giù, e lui aveva un po’ di libertà di movimento, nonostante non potesse aspettarsi che Masa gli permettesse più che quel piccolo cambiamento di posizione.

"Smettila."

"Non posso."

"Si che puoi. Smettila di avere fretta."

"Non posso!!! Sto per venire, Masa! E’ chiaro che ho fretta!"

"Davvero? Allora occupiamoci di questo."

Kai ebbe solo un momento per assimilare il significato di quelle parole prima che Masa lo afferrasse con un braccio alla vita tirandolo su a quattro zampe. Con l’altra mano gli afferrò il sesso.

Kai dette un piccolo grido, poi gemette. Masa premette contro di lui, la sua erezione rigida sotto il sedere di Kai, e con il braccio tirò Kai indietro finchè non si fu inginocchiato. "Va meglio?" Gli sussurrò Masa all’orecchio, mentre con il pollice tormentava la punta del membro di Kai. Kai si premette indietro, inarcandosi contro Masa.

"Sì" sussurrò. "Più forte."

"Così?" Masa aumentò appena la sua stretta. La sua mano, ancora unta di lozione, si mosse avanti e indietro lentamente.

"Ah sssììììììì... " il corpo snello di Kai si tese contro l’abbraccio di Masa, tentando di premere contro di lui, e in avanti dentro la stretta delle sue dita.

Masa gli mordicchò l’orecchio, e continuò a muovere il suo sesso su e giù, lentamente, con una stretta che lasciava Kai senza fiato.

"Più veloce, Masa!"

"Sempre di fretta" Masa si tese, la sua lingua che esplorava le curve dell’orecchio di Kai. "Ho una certa età, oramai; Mi piace aspettare un po’ di più.

"Masa!!" Kai si tese indietro e afferrò il polso di Masa.

"Hai,hai" acconsentì Masa. Si concentrò sul ritmo, pompando Kai più forte e più veloce. Kai si tese contro di lui, muovendo i fianchi, strusciandoli contro la mano di Masa e premendoli indietro contro il duro membro e le cosce di Masa.

"Aaahhhh!!!" Kai sussultò violentemente mentre veniva. Afflosciandosi contro Masa mentre il suo amante continuava ad abbracciarlo e ad accarezzarlo finchè non ebbe finito.

Masa lo stese dolcemente sulla coperta, adagiandolo sullo stomaco, ma Kai era così stordito che capiva appena quello che succedeva. Si sentiva senza forze, esausto, con la mente pesante. Infine disse, con voce timida "Masa, sei un uomo con molte qualità"

"Hmm." Una mano unta di lozione gli accarezzò il sedere e scivolò lungo la fessura. Kai si irrigidì appena, anche quando Masa cominciò ad esplorarlo prudentemente.

Cominciò a diventare più conscio e attento quando due dita trovarono la loro strada dentro di lui, nonostante la lozione non le facesse essere dolorose. Lo sfioramento delle dita lo fece contorgere fin quando Masa non trovò quello che stava cercando, e Kai si irrigidì, sentendo per la prima volta il piacere interno, mentre le dita premevano contro il punto sensibile dentro di lui. "Oh.". Masa continuò ad scivolare contro quel punto e Kai cominciò a gemere, eccitandosi di nuovo.

Quando Masa estrasse le dita, Kai sospirò di frustrazione, fin quando non realizzò che Masa non si sarebbe fermato lì, che non poteva fermarsi lì. Masa poteva essere più vecchio, con più calma ed esperienza, ma non c’era verso che potesse trattenersi COSI’ a lungo. Era eccitato dallo stesso tempo di Kai, ma non aveva avuto nessuno sfogo.

Un’altra abbondante applicazione di lozione, e le dita tornarono indietro, penetrandolo dolcemente.

"Masa?" sussurò Kai.

"Sì?" la voce di Masa era preoccupata.

"Sai, io non l’ho mai... ehm, fatto VOLONTARIAMENTE in questo modo, prima d’ora."

Le dita si fermarono, poi ripresero la loro occupazione con la stessa lenta pazienza. "Solo quella volta?"

"Sì." Era stato uno stupro, e non ne avevano mai parlato. Masa non era riuscito ad arrivare in tempo da impedire che fosse ripetutamente sodomizzato. Lo aveva traumatizzato abbastanza da non voler essere "scopato" di nuovo.

"Vuoi che mi fermi?" chiese Masa.

Kai esitò. "No, non fermarti."

"Sei sicuro."

"Sì." In fondo, era abbastanza sicuro. "Non preoccuparti, lo so che fa male."

"Mettiti sulle ginocchia." Masa lo tenne per i fianchi, così che Kai potesse trovare da solo una posizione. Masa gli allargò le ginocchia, premendo una mano nel punto più basso della sua schiena. "Come va?"

"Bene." Kai riposò la guancia sulle braccia.

La lozione venne fuori di nuovo, ma stavolta Masa la applicò a sé stesso; Kai non poteva vedere in quella posizione, ma ricordava la sua taglia impressionante. Gli avrebbe sbattuto dentro QUELLO? Si sentiva spaventato ed eccitato allo stesso tempo. Poi sentì la punta che veniva guidata tra le sue natiche e Masa che spingeva dentro di lui con una lentezza agonizzante, mentre le mani afferravano i fianchi di Kai.

Kai si morse le labbra. Faceva male, ma poteva sopportarlo. Aveva sentito un dolore peggiore di quello. Poteva sopportarlo per Masa.

"Rilassati" mormorò Masa."Te lo prometto, andrà meglio se non ti irrigidisci."

"Ci sto... provando."

Masa lo riempì lentamente fino a quando non fu entrato completamente, poi si fermò. "Toccati." La sua voce era tesa.

Kai si accarezzò con la mano, gemendo. Il membro duro e caldo dentro di lui cominciava ad essere, se non piacevole, molto eccitante. Era una strana sensazione, sentirsi riempito, e Kai pensò che gli piaceva.

Masa cominciò a ritrarsi, poi lo penetrò di nuovo, non così lentamente come prima, solo facendo molta attenzione.

Kai fece scorrere il fiato tra i denti. Faceva ancora male, ma c’era come una fitta di piacere quando Masa premeva il punto sensibile all’interno.

Masa gemette ritraendosi e spingendo di nuovo. Kai era stretto, nonostante la lubrificazione, e lui stava perdendo quel poco di controllo che gli era rimasto sentendo la stretta di Kai. Mosse dolcemente i fianchi, cominciando a stabilire un ritmo di piccole spinte. Kai si stava rilassando, e aveva cominciato a sussultare per il piacere . Cominciò a spingere indietro per incontrare le piccole spinte di Masa, piagnucolando inconsciamente per avere di più.

Era tutto ciò di cui Masa aveva bisogno. Il suo controllo scivolò via, e il desiderio prese il sopravvento.

Kai era perduto. Sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa oltre a star steso sotto di Masa, ma non sapeva cosa. Quando Masa cominciò a spingere forte dentro di lui, cominciò a mugolare disperatamente. Non aveva più alcuna percezione di spazio o di tempo,e non avrebbe probabilmebnte ricordato neppure il proprio nome, se glielo avessero chiesto. Si era arreso al piacere, le sue mani stavano tremando e sembravano prive di controllo; non gli stavano dando alcun sollievo, non facendo altro che aggrapparsi disperatamente alla coperta sotto di lui. L’immensità del miscuglio di piacere e dolore sembrava imprigionarlo, tagliandolo fuori da ogni altra cosa.

"Ti prego... Masa... !" gridò

Poi Masa si tirò fuori.

Kai dette un grido sordo di frustrazione. Masa lo girò, allargandogli le gambe e spingendo forte dentro di lui, riprendendo il ritmo. Gli occhi dell’uomo sembravano bruciare di fuoco nero, anche se il suo viso era teso, mentre tentava di mantenere un po’ di controllo.

Kai aveva avuto abbastanza. In quella posizione poteva circondare con le gambe la vita di Masa, e accarezzargli il possente torace e le braccia tese ai lati della sua testa. La sua erezione si muoveva tra di loro, senza essere toccata. Infine la prese in mano e cominciò a muoverla su e giù.

Voleva che venissere insieme, ma Masa era troppo in alto rispetto a lui, e Kai non poteva abbracciarlo o strofinarsi contro di lui, e frustrato, decide che sarebbe venuto da solo e avrebbe fatto in modo che Masa lo guardasse tutto il tempo.

"Oh, sì" tubò Kai. Si inarcò, accarezzandosi il sesso, chiudendo gli occhi per sentire di più. "Umm." Si leccò le labbra e le mordicchiò.

Masa si irrigidì, cominciando a spingere dentro di lui più forte e più velocemente. Kai sorrise, e anche lui si accarezzò più velocemente. Erano entrambi al limite dell’orgasmo, quando Masa lo afferrò dietro le ginocchia, spingendogli in alto le gambe. Spinse violentemente dentro Kai, poi con un grido precipitò nell’orgasmo, proprio mentre veniva anche Kai.

Kai rimase insensibile, quasi come se gli avessero staccato la spina. Quando ritornò in sé, Masa era disteso dietro di lui, con le braccia intorno a lui, respirando affannosamente. Kai sorrise sentendo quelle braccia attorno a lui, che lo proteggevano. Non c’era sensazione più bella al mondo.

Beh, forse c’era. Masa era un amante incredibile.

"Sono ancora vivo?" Chiese a voce alta.

Masa ridacchiò dolcemente.

Rimasero stesi là, stanchi e appagati, per quella che sembrò un’eternità. Kai dovette assopirsi perché, quando aprì gli occhi, Masa era in piedi, e stava prendendo un asciugamano e i suoi jeans.

"Vado a farmi un bagno prima di tornare" disse Masa senza guardarlo.

Kai lo guardò camminare tra gli alberi, e si girò sulla schiena, incrociando le braccia dietro la testa.

Provi a lavarmi via da te, vero Masa? Pensò. Avrebbe dovuto sentirsi un po’ depresso, ora che era tutto finito, ma si sorprese. Non era di malumore, e non era triste. La sua mente era incredibilmente chiara, e stava lavorando senza sosta.

Accidenti a Masa per avergli strappato quella promessa! Si accigliò. Cos’è che aveva promesso? Solo questa volta e non lo chiederò di nuovo. OK, la prima parte era abbastanza vaga, ma la seconda era troppo chiara. Aveva promesso che non glielo avrebbe chiesto ancora. Merda.

Sospirò. Poi cominciò a sorridere. Va bene, allora non glielo avrebbe chiesto. Non aveva promesso di non sedurlo, no?

Comunque, Masa era un bastardo pieno di senso dell’onore, e sarebbe stato veramente difficile spingerlo a rinnegare il suo piano di tenere Kai a distanza.

Forse avrebbe dovuto lasciar perdere?

In nessun fottuto modo!

Si tirò su a sedere, prese asciugamano e vestiti e seguì cautamente Masa alla sorgente.Il suo sorriso soddisfatto si ricompose in un accettabile ma malizioso sorriso mentre scendeva nell’acqua calda.

"Hey, Masa?" mormorò con voce roca.

"Hm?"

"L’ho promesso, non è così? Non te lo chiederò più?"

Masa lo guardò nervosamente. "Hai."

"Bene, manterrò la mia promessa. Sono un uomo di parola."

Masa lasciò uscire piano il fiato. "Bene, Kai."

Kai lasciò che Masa rimanesse seduto là per qualche minuto prima di aggiungere: "Comunque, ora che so che tu mi ami, Masa, e che mi desideri, credo che non avrò bisogno di chiedere."

Masa lo guardò semplicemente, senza dire una parola.

Fine?


"Oi, Ran-chan. Che fai ? "
" Oh, leggo una storia. "
"Sì? Che tipo di storia? Hey, perché arrossisci? Oh, è QUEL tipo di storia, huh?"
"Beh, credo si chiami shonen ai"
"Sei così romantico, Ran-chan... "
"E-Enjouji, smettila! E’ bella... aspetta un attimo... togli subito la mano da lì!"
"Dev’essere una bella storia; ti piace e- di’, chi te l’ha data?"
"... Sagano-kun"
"Ah, ragazzi! Ora non sono dell’umore adatto! Che cazzo fa, darti uno shonen ai?"
"L’ha scritto lui. Penso che voglia condividerlo."
"Mio fratello pensa probabilmente che ti sentirai in pena per lui o una cosa così. Beh, lui non può averti! Tu sei mio, e sarà bene che lo recepisca!"
"... "
"Ah, Ran-chan, perché mi guardi così? Ranmaru, metti giù quel bastone! Ahi! Scusa! Scusa!"
"Ora lasciami leggere in pace, Enjouji. Amo questa parte."
"Ahi... che male... "

8 Ottobre 1997 dall’autrice:
Uff! Ufficialmente questa è la mia seconda fan fic, e la mia prima del genere yaoi; è costata un bel po’ di fatica, ma alla fine sono riuscita a darle una (specie di) fine. Spero vi piaccia! Sahari


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