Amorino o Kappa?

di Anna


 

- Kyu! –

Hakuryu si lamentò all’ennesima buca che Hakkai non riuscì ad evitare sul sentierino impervio che stavano percorrendo nel loro viaggio verso est.

- Gomen ne… - si scusò dolcemente l’autista, senza modificare il solito sorriso.

- Kyu! – rispose il draghetto, accettando le scuse del suo padroncino.

Nel frattempo, sul sedile anteriore accanto al guidatore, Sanzo fingeva di leggere il giornale della settimana prima per mascherare il suo essere pensieroso…

Da qualche giorno c’era qualcosa che non andava nella loro routine…

Dietro di lui, Gojo stava tentando di insegnare alla scimmia a giocare a poker e, stranamente, non aveva ancora perso la pazienza nonostante il manifesto esser negato per le carte da parte del demone.

- Ma quattro re vincono su quattro assi? – domandò Goku per l’ennesima volta nel giro di dieci minuti.

A quel punto il bonzo si aspettava per lo meno uno sbuffo o un rimprovero, ma il kappa lo stupì ancora una volta, rispiegando tutto daccapo con una pazienza che non sembrava nemmeno essergli propria: - No, il poker d’assi è quello con il valore più alto… Perde con la scala, ma vince con gli altri quartetti… -

- Quindi ho vinto io! – strillò gioiosamente l’altro, calando effettivamente quattro assi e il re di picche.

- Così pare… - borbottò il demone dai capelli rossi, mostrando una semplice coppia di donne.

Le urla di felicità del più giovane del gruppo ferirono le orecchie sensibili del monaco che, nonostante cercasse di concentrarsi sulle notizie che conosceva già a memoria, non riusciva proprio a non chiedersi cosa fosse successo tra quei due dementi.

Gojo si accese distrattamente una sigaretta, stiracchiandosi e cambiando posizione, sorridendo dell’entusiasmo del giocatore vittorioso.

- Taci, scimmia! – ordinò dopo un po’ Sanzo, irritato dall’essere stato ignorato per tutto il giorno dal suo tormento personale e privato.

- Uffa! – sbottò scocciato il piccolino, andando a sedersi vicino allo scarafaggio rosso senza emettere più un fiato.

Il viaggio proseguì in silenzio per un po’ e il biondino continuava a ripetersi che, nonostante gli altri si ostinassero a far finta di niente, c’era effettivamente qualcosa che non andava per il verso giusto…

Da quasi due settimane, la scimmia logorroica non gli rivolgeva la parola se non in condizioni di estrema necessità e ogni volta che si fermavano a dormire in qualche locanda insisteva per essere messo in stanza con l’altro cretino dal volto segnato da vecchie cicatrici… E questo non era mai successo prima!

Inoltre, dal canto suo, il donnaiolo aveva completamente cambiato atteggiamento nei confronti del più piccolo, iniziando addirittura a sforzarsi di essere gentile e non trattarlo troppo male. Come invece faceva lui stesso, aggiunse una vocina fastidiosa nella sua mente.

- Gooooooooooooooooojoooooooooooo! Io ho faaaaaaaame! – piagnucolò in quell’attimo l’oggetto dei pensieri del venerabile Houshi, riportandolo sulla terra a una scomoda realtà.

- Su, abbi un po’ di pazienza! Tra mezz’oretta dovremmo arrivare a un villaggio… - tentò di rincuorarlo Hakkai, allargando il sorriso gentile che gli aleggiava perennemente sulle labbra.

- Ma io ho faaaaaaaame! – si lamentò di nuovo l’affamato.

Sanzo stava per intimargli di tacere, ma venne preceduto da Gojo stesso che, allungando al pozzo senza fondo una delle sue preziosissime merendine, disse in tono affabile: - Tieni, mangia queste intanto! –

Ecco, se non era anormale una scena simile!

Il bonzo sbuffò esasperato, chiudendo il giornale e fissando lo sguardo sul sentiero di montagna che stavano percorrendo, come se la strada polverosa fosse lo spettacolo più interessante del mondo. Incrociando le braccia al torace, si chiese per la milionesima volta che cosa mai potesse esser successo per far mutare in maniera così radicale il ragazzino petulante che aveva condiviso con lui gran parte della sua vita…

Da che lo aveva liberato dalla sua prigione di pietra, quel cucciolo irriverente aveva fatto di lui il suo punto di riferimento, ricoprendolo d’affetto incondizionato e di una devozione sincera che non mancava mai di stupirlo.

Gli ritornarono alla mente parole che qualcuno gli aveva rivolto nella sua vita precedente: “per quanto ancora hai intenzione di rimanere il sole di quel bambino?”

Essere il sole di Goku…

Per molto tempo, ne era pienamente consapevole, la piccola belva aveva visto in lui una guida e una persona su cui riversare la sua attenzione e il suo esagerato bisogno d’amore e di cibo. Ma ora sembrava che lo stesso scimmiotto lo avesse relegato in un angolino della sua vita, come se non avesse più bisogno di lui!

A dirla tutta, pareva che la baka saru avesse iniziato a comportarsi assumendo nei suoi confronti l’atteggiamento distaccato e quasi indifferente che lui, Genjo Sanzo Houshi, assumeva con tutti coloro che non fossero il suo defunto maestro: si manteneva a distanza, frapponendo fra sé e gli altri una barriera invisibile a occhio nudo, ma assai più efficace di qualsiasi porta blindata!

- Gojo, ne vuoi metà? – chiese gentilmente Goku, rompendo in due la merendina e porgendone una parte all’altro, che tuttavia rifiutò con un sorriso e uno scuotimento leggero del capo mentre si accendeva una seconda sigaretta.

E no! Questo era veramente il colmo!

Quella scimmia ingorda non aveva mai, e sottolineava il mai, offerto nemmeno a lui anche solo una minima parte del cibo destinatogli! E di sicuro non era usuale che iniziasse a farlo con un tesoro come quella merendina che stava divorando! A qualcuno che non fosse lui, tra l’altro!

Decisamente c’era qualcosa che non andava…

Ma in fondo a lui che importava? Non aveva sempre creduto che il legame che si stava rinsaldando fra lui e il demone dagli occhi dorati era un errore, perché sarebbe sicuramente stato un peso in futuro?

Sarebbe dovuto esser contento di essersi finalmente liberato del macigno fastidioso che gli gravava sulle spalle…

O no?

 

Hakkai spiò con la coda dell’occhio la fronte stranamente aggrottata del bonzo accanto a lui e lo sguardo più truce del solito…

Anche lui si era accorto che qualcosa era fuori posto, ma non voleva intromettersi!

Certo, era curioso di sapere il motivo per cui Gojo aveva iniziato a comportarsi da bravo fratello maggiore con Goku, ma non poteva sicuramente andare dal kappa e intimargli di confessare ogni cosa!

Un sospetto l’aveva: che quel pervertito dai capelli rossi si fosse innamorato della scimmia casinista…

Era il comportamento di quest’ultimo però che non riusciva a capire! Aveva convissuto con lui per i cinque anni di quel lungo viaggio e aveva sempre notato come il fulcro della vita dello scimmiotto fosse sempre stato Sanzo…

Il bonzo era l’unico a cui il demone guardasse con occhi pieni d’amore e fiducia incondizionati, era l’unico che il piccolo si preoccupasse di difendere durante una lotta, era l’unico che cercava di non deludere, l’unico da cui si lasciava “domare” o “addomesticare”… E allo stesso tempo, Sanzo era l’unico che riusciva a fargli appannare lo sguardo da un velo di tristezza dopo una strigliata molto più dura del solito o semplicemente quando il suo umore diventava cupo e… triste, era la parole giusta! Nelle notti in cui pioveva, quando il biondino diventava silenzioso e s’isolava da tutto e da tutti e mentre attorno a lui s’allargava un’aura di palpabile rimpianto, ecco era solo in quei momenti che Goku si accucciava in un angolo, rimanendo immobile e in silenzio, a guardare con preoccupazione il monaco… Gli voleva bene e non chiedeva nulla in cambio, accontentandosi semplicemente di stargli accanto…

Tuttavia negli ultimi tempi il più giovane del gruppo aveva cambiato atteggiamento, sembrava aver riversato su Gojo tutti quei sentimenti che l’houshi sembrava respingere sempre, come un muro di gomma elastica…

Ma pur non avendo un buon motivo per sostenere questa tesi, Hakkai si sentiva nel sangue che la scimmia stava semplicemente fingendo… Il problema era: perché lo stava facendo?

- Quanto manca al prossimo villaggio? – chiese l’oggetto dei suoi pensieri con voce piagnucolosa.

- Dieci minuti e ci siamo! – rispose l’interpellato, sorridendo gentilmente a quel piccolo terremoto.

- Finalmente si mangia! – esultò il demone dagli occhi dorati.

- Baka saru! – sbottò Sanzo, ma l’interessato non gli prestò la minima attenzione, rivolgendosi invece verso il kappa e rivolgendogli uno sguardo luccicoso e supplicante: - Gojo, posso dormire io vicino alla finestra? Eh? Eh? Eh? –

Come volevasi dimostrare!

Dov’era finito il classico “Saaaaaaanzoooooo” piagnucolato?

Quello che lo lasciava maggiormente interdetto era la reazione del bonzo: non si arrabbiava, non diceva nulla, fingeva indifferenza… Ma non poteva di certo credere che gli andasse bene che la sua “baka saru” lo avesse escluso di punto in bianco dalla sua vita!

 

Il quartetto dei viaggiatori arrivò infine alla locanda, con somma gioia di Hakuryu: quel sentiero impervio gli aveva massacrato i poveri pneumatici!

Come suo solito, volò ad appollaiarsi sulla spalla del suo bel padroncino: quello era sicuramente il posto più comodo dove stare… E sempre come al solito, i quattro presero due camere doppie, ma quello che non tornava al draghetto era perché improvvisamente si era ritrovato in stanza con Hakkai e il monaco dagli occhi viola, invece che con il simpatico essere dai capelli color sangue… Soprattutto era terrorizzato dallo sguardo truce che assumeva il loro nuovo compagno di stanza quando si chiudeva la porta alle spalle e gli arrivavano all’orecchio le risate degli occupanti dell’alloggio accanto!

Osservò criticamente il più piccolo del gruppo correre su per le scale trascinando per un braccio il kappa che aveva salvato la vita del suo adorato padroncino e rabbrividì al pensiero di un’altra nottata terribile…

- Kyu! – sospirò, abbassando sconsolato la testolina.

- Lo so, Hakuryu, lo so… - mormorò l’autista senza scomporsi minimamente.

 

Chiusosi la porta alle spalle, Goku tirò un rumoroso sospiro di sollievo: finalmente al sicuro!

Si lasciò cadere sul futon appena steso sotto la finestra e si voltò a cercare Gojo con lo sguardo: il kappa si stava fumando una sigaretta e si era appoggiato al davanzale.

- Gojo… Ma sei sicuro che hai ragione? – domandò, mettendosi a sedere con le gambe incrociate sul morbido giaciglio.

- Quel bonzo deviato è più cocciuto di una baka saru affamata! – sbottò l’interpellato, passandosi una mano fra i capelli scarmigliati. Aveva previsto che non sarebbe stata un’impresa tanto semplice, ma quel testone di un bonzo pervertito dagli occhi suadenti gli stava rendendo la vita un po’ troppo difficile rispetto a come piaceva a lui! Possibile che non si accorgesse di quello che a lui era così evidente?

Lasciò cadere il mozzicone nel vuoto, poi si decise ad aggiungere: - Io sono sempre sicuro di aver ragione! –

Il ragazzo più giovane però non sembrava essere dello stesso avviso: - Ma se non gli importa nulla! –

Gli occhi della scimmia iniziarono a riempirsi di lacrime e lui decise che era stufo di aspettare i comodi di Occhi Suadenti… Forse era ora che gli desse una svegliata!

- Levati la maglia e aspetta qui! – ordinò secco, uscendo dalla camera a passo di carica.

Goku fissò stranito la porta sbattuta dietro la schiena dell’amico, ma poi decise che poteva fidarsi per un’ultima volta di quello scarafaggio rosso e fece come gli era stato caldamente consigliato.

 

Sanzo si accese distrattamente una sigaretta, sedendosi rigidamente sul letto.

Quella stupida scimmia l’aveva fatto di nuovo! L’aveva deliberatamente ignorato per andarsene con quel pervertito di un kappa hentai!

E va bene, era geloso! Lo ammetteva!

Ed era anche particolarmente infastidito dall’esser stato messo da parte!

Stava pensando di alzarsi e andare a chiedere spiegazioni alla scimmia, quando Gojo entrò come una furia nella stanza, spalancando la porta e presentandosi con i vestiti in disordine e lo sguardo da maniaco che assumeva dopo aver conquistato l’ultima preda.

- Hey, Hakkai! Hai dei preservativi da prestarmi? Ho dimenticato di comprarli e la stupida scimmia non si fa scopare senza! – esordì il nuovo arrivato, appoggiandosi allo stipite. Poi aggiunse, mugugnando tra sé e sé: - Già devo far fatica a convincerlo senza la vaselina… -

Il demone con gli occhiali rimase fermo sul posto: cosa? Che cosa voleva?

In ogni caso, il padroncino di Hakuryu non riuscì a fare alcunché: uno sparo di pistola risuonò nella camera e un proiettile sacro disegnò una terza riga sul volto del kappa, che tuttavia rimase immobile e impassibile.

- Sanzo! – esclamò stupito l’autista del gruppo.

Ma il bonzo non diede segno di averlo sentito: era furioso al di là di ogni limite umano! Come osava quello scarafaggio presentarsi in quello stato nella loro stanza e chiedere così tranquillamente dei preservativi per “scopare” con la piccola scimmia?

Forse a lui era sfuggito un piccolo particolare: Goku non era un oggetto con cui divertirsi per un paio di notti!

- Che ti prende, bonzo corrotto? – domandò soavemente il ferito, passandosi una mano sul taglio sanguinante con soddisfazione mal celata, ma che però sfuggì al ciclone inferocito che si trovava a fronteggiare.

L’houshi non rispose, ma l’afferrò per il bavero del gilet e lo incollò alla parete del corridoio, fuori dall’uscio.

- Hai allungato le mani dove non dovevi… - sibilò con cattiveria l’aggressore, prima di lasciarlo andare e dirigersi verso la stanza del più giovane del gruppo.

- Guarda che non è una tua proprietà privata? – gli urlò dietro il demone, sempre più ironico, risistemandosi i vestiti.

Sanzo non replicò: si limitò a sparargli contro un altro colpo…

- Ora lo è! – aggiunse poi, aprendo la porta della camera in fondo al corridoio e sparendovi dietro.

- Stai bene, Gojo? – domandò premurosamente Hakkai al vecchio amico, non appena questi rientrò nella loro stanza.

- Kyu! – piagnucolò il draghetto, spaventato.

Il kappa dagli occhi di rubino si voltò con un sorriso smagliante sul volto e una luce di trionfo negli occhi: - Mai stato meglio! –

 

Goku sobbalzò sul futon non appena la porta venne spalancata con malagrazia.

- Accidenti a te, Gojo! Dev… - iniziò la scimmia, ma non riuscì a finire la frase perché si trovò davanti un Genjo Sanzo particolarmente infuriato. Ricordandosi dei consigli del compagno di stanza, il demone non fece trapelare minimamente la sua preoccupazione per l’evidente turbamento del monaco.

- Ah, sei tu… - borbottò semplicemente, recuperando svogliatamente la maglietta e rivestendosi con finta naturalezza. Da un po’ di tempo a quella parte, la scimmia si trovava a disagio nel mostrare la sua nudità a colui che l’aveva liberato dalla sua prigione rocciosa, soprattutto alla luce dei sentimenti che aveva scoperto di provare nei suoi confronti.

- E’ inutili essere pudici adesso! – sbottò il biondino, avvicinandoglisi ed afferrandolo per le braccia.

Fece voltare la scimmietta verso di lui, deciso a chiarire una volta per tutte quella situazione assurda.

- Da quanto vai a letto con Gojo? – lo aggredì, senza preoccuparsi di mostrare così la sua vulnerabilità.

Goku era legato da sempre a lui, il loro rapporto andava approfondendosi di giorno in giorno! Come era potuto succedere che lui si concedesse a uno della risma di quel pervertito dagli occhi color sangue?

Lo scimmiotto gli aveva detto di voler bene solo a lui, perché allora aveva permesso a uno stupido essere guidati dai suoi impulsi sessuali di averlo?

- Io faccio cosa? – replicò l’oggetto della sua delusione, fissandolo interrogativamente.

- Ti fai scopare da Gojo! – gli urlò in faccia, irritato ancora di più dall’ingenuità sicuramente simulata con cui gli si proponeva l’altro.

Goku era invece allibito: era questo che Sanzo credeva?

Ed era per quel motivo che era così furioso?

No, non era rabbia quella che avvertiva provenire dal bonzo…

- Sanzo… Sei… Geloso? – domandò sorpreso il più basso dei due, ottenendo l’effetto di congelare l’altro sul posto.

Sì, era geloso! Dannatamente geloso! E con ciò?

- Non pensarci minimamente… - sibilò, nonostante l’espressione del viso lo smentisse completamente. E fu questo che colpì lo scimmiotto, non il tono astioso con cui il monaco aveva parlato…

- Aveva ragione Gojo! – esultò il piccoletto, buttandogli le braccia al collo.

Il più alto dei due rimase un attimo interdetto, senza lasciarsi però sfuggire l’occasione di stringere a sé il suo cucciolo, anche se non poté evitare di notare che il suo piccolino era cresciuto troppo dall’ultima volta che lo aveva tenuto tra le braccia.

- Che vuoi dire? – chiese, sebbene avesse un sospetto su che cosa intendesse l’altro.

- Gojo ha detto… Beh, che anche tu mi amavi… Solo che dovevamo farti ingelosire per fartelo realizzare… - biascicò il più giovane, arrossendo.

Sanzo sorrise impercettibilmente: molte cose andavano a posto…

-Stupido kappa impiccione! – borbottò, ringraziandolo mentalmente per il suo voler sempre ficcare il naso ovunque.

Goku alzò gli occhi dorati a cercare le iridi viole del bonzo corrotto in attesa di una qualsiasi reazione, che arrivò prontamente sottoforma di un dolcissimo bacio sulle labbra.

***Owari***

 

Gojo: - E io rimango a bocca asciutta? –

 

Sanzo: - Zitto, molestatore di scimmie altrui! –

 

Hakkai: - Ragazzi, non litigate… –

 

Goku: - Saaaaaanzooooooooo, io ho faaaaaaaaaaameeeeeeee! –

 

Sanzo: - Baka saru! –

 

*Stonk*

 

Me: - Finalmente è tornato tutto alla normalità! ^__^




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