Amore tra i libri
parte II - Brutta (bella) notizia
di Sync
Dopo che Daniel gli aveva raccontato quello che gli era successo,Klausen aveva dovuto complimentarsi con se stesso,perché finalmente ne aveva combinata una buona. Dopo quel giorno erano tornati altre volte a studiare in biblioteca,ma con delusione da parte di Daniel,non si erano più verificate situazioni come quella. -Allora quando ti dichiarerai al tuo principe azzurro??-gli chiese una sera Klausen dopo gli allenamenti di pallavolo. In realtà non ci aveva pensato,sperava tanto che fosse l’altro a fare il primo passo,anche perché doveva ammetterlo,era non poco timido quando voleva:gli capitava infatti di arrossire violentemente e iniziare a balbettare,ma sapeva anche essere mooooolto sfrontato! Liquidò la domanda dell’amico con un ‘non lo so’ prima di fondarsi letteralmente in doccia. Iniziò a fare scorrere l’acqua cercando di trovare la giusta caloria per poi lasciarsi cullare dal getto caldo. Finirono di lavarsi e vestirsi e uscirono dalla palestra quasi ad ora di cena. -Dai Sali in moto,ti do un passaggio,cos’ fai prima. -gli propose Klausen salendo sulla sua moto e porgendogli il casco. -No,vai pure,preferisco fare quattro passi,tanto non è lontano…-gli rispose. -Si lo so,ma è già buio e non ci sarà un’anima viva oltre a te.- -Tranquillo non mi mangia nessuno-continuò sorridendo iniziando a camminare mentre Klausen gli andava dietro con la moto. -Ok,come vuoi. Ci si vede domani a scuola allora. -gli disse mentre già lo seminava. -Mi raccomando,stai attento ai lupi!-gli urlò poco dopo fermandosi e ripartendo subito a razzo. Daniel gli fece un cenno con la mano sorridendo;gli voleva bene e lo sapeva,anche se aveva un modo tutto suo di dimostrarglielo! Conosceva Klausen da quando frequentavano la 5° elementare. Era arrivato quell’anno nella sua nuova classe e proprio per la sua timidezza quasi nessuno lo calcolava. Poi un giorno gli si avvicinò questo ragazzino dagli occhi tremendamente neri e da allora erano sempre stati amici. Si raccontavano tutto e Klausen era stato il primo a sapere della sua omosessualità,non che lo sapessero in molti,anzi a dir la verità erano solo 2…Klausen e la sorella di Daniel,che,per chissà quale strano miracolo,non ne aveva fatto un dramma,anzi se possibile ora lo strapazzava ancora di più. Mentre camminava per le strade,in effetti deserte,l’aria frizzantina delle tipiche sere d’inizio autunno,gli sfiorava il viso facendogli svolazzare i morbidi capelli. Continuava a camminare e intanto rimuginava sulla domanda che gli aveva posto poco prima Klausen…in effetti voleva conoscere meglio Kelvin,anzi a pensarci bene voleva molto di più,ma non aveva voglia di essere lui il primo a muoversi,d’altronde non aveva neanche la certezza che il biondino fosse sul serio gay…aveva una gran bella confusione in testa,ma tutto sommato era felice,la sua vita procedeva abbastanza bene,e la frase che gli aveva sussurrato Kelvin gli infondeva un pochetto di speranza! Giunse a casa in pochi minuti e dopo aver cenato se ne andò dritto filato a letto:in realtà non passava molto tempo con la sua famiglia. Sotto le coperte la stanchezza lo prese quasi subito e bastò soltanto ripensare ancora una volta a quella frase per scivolare,completamente felice,fra le braccia di Morfeo,che lo cullò tra i più dolci sogni fino a quando… -Ma…che cos’è…? …-uno strano ticchettio…-mmhh…ho sonno…-imperterrito… -Maledetta sveglia!!-eh già la sveglia,uno degli acerrimi nemici di Daniel! Dopo aver spento la sveglia,si alzò e si diresse in bagno a lavarsi per cercare di svegliarsi…quella mattina aveva proprio una faccia da ebete! Uscì dal bagno e indossò le prime cose che vide;un paio di pantaloni neri ben attillati,una camicia bianca con sopra un golfino,nero anche questo. E come è ben immaginabile,dopo tutte queste preparazioni,dovendo anche andare a piedi,arrivò tardi a scuola. -Cos’è Klavis,non è suonata la sveglia questa mattina?-naturalmente quella mattina in classe c’era il Prof. Peyston,quello che lo odiava di più e che non perdeva occasione per tormentarlo. -Scusi il ritardo Professore-disse semplicemente Daniel dirigendosi verso il suo banco,dove lo aspettava Klausen. -Ma che ti è successo?-bisbigliò quest’ultimo. -Niente…-sbuffò lui sedendosi-ho soltanto perso un po’ di tempo in più in bagno.- -Che c’è,hai sognato scene a luci rosse con il tuo biondino?!-gli fece divertito Klausen punzecchiandolo. -Ma che razza di cose vai a pensare??-gli rispose Dani esasperato-certo che no,e poi non è il “mio biondino”. -continuò mettendo la parola fine a quella discussione. Le due ore di letteratura passarono con una lentezza infinita,seguite con pochissima attenzione dai ragazzi,soprattutto da Daniel che dormiva ancora. Finalmente la campanella suonò e fortunatamente dopo avevano un’ora di buco,utile per bere un bel caffè e cercare di avere un aspetto più presentabile. -Allora che intenzioni hai con Kelvin?-gli chiese stavolta serio Klausen mentre se ne stavano seduti ad un tavolino del bar della scuola. -Non lo so…-rispose Daniel un po’ moscio-…e poi non so neanche se sia veramente gay…non ne ho la certezza…- -Questo è vero-ammise l’amico buttando via il fumo dopo aver preso un tiro dalla sigaretta che stava fumando. -Non ho intenzione di fare una figura di merda se poi non…-le altre parole gli morirono sulle labbra,d’altronde si dice “parli del diavolo e spuntano le corna”!! Kelvin era appena entrato nel bar e avendolo notato gli aveva sorriso e adesso…adesso si stava dirigendo verso il loro tavolo!! -Ciao!-lo salutò quando gli fu arrivato davanti. -Ciao…-gli fece automaticamente Daniel ancora un po’ intontito. -Klausen-gli disse il moro porgendogli la mano che il biondino strinse con fare amichevole. -Kelvin,piacere di conoscerti!- -Piacere mio,scusa,vado a prendere altri caffè,Daniel oggi è più addormentato che mai,ne vuoi uno anche tu?- -No,grazie lo stesso.- -Di nulla,torno subito Dani!-e detto questo dopo aver lasciato Daniel imbambolato sparì fra i tavoli. -Daniel…-iniziò Kelvin-non mi avevi detto il tuo nome,è davvero bello.- -Beh,mai come il tuo…-pensò Daniel rendendosi conto solo dopo di averlo detto ad alta voce. -Oh,grazie mille!-disse sorridendo felice Kelvin. -Di niente…-fece imbarazzato. -Allora come mai qui?Niente lezioni o avevi troppo sonno?!-scherzò il biondino. Oh dei,era anche simpatico…ma come si fa?! -Ma no! Mi sono già sorbito due ore di letteratura e adesso avevamo un’ora libera,che tra l’altro sta anche per finire,uffa…- -Poverino…-gli disse l’altro in tono consolatorio. -E tu invece?-chiese interessato Dani. -Io per oggi ho già finito…-rispose evasivo. -Uffaaaa…anch’io vorrei aver finito…-fece con voce piagnucolante. -E dai!Ti restano soltanto altre tre ore…- -Hai detto niente!-esclamò contrariato. -Su,cerca di resistere…questo pomeriggio sono in biblioteca…cosa fai tu?-gli chiese cambiando del tutto discorso,e a Daniel,preso alla sprovvista,andò di traverso l’ultimo sorso di caffè,e iniziò a tossicchiare. -Ehi tutto apposto?-gli chiese preoccupato Kelvin. -Si…si,tutto ok…ecco…questo pomeriggio credo che studierò con Klausen…- -Che ne dici di passare in biblioteca?-gli propose con un tono più caldo. -O-Ok…-rispose Daniel che si era ritrovato la gola asciutta tutto d’un tratto. Soddisfatto Kelvin si alzò e gli si avvicinò. -Non mancare allora,vorrei parlarti…-gli sussurrò all’orecchio,detto questo gli sorrise e si voltò per andarsene. -A più tardi!-disse con un cenno della mano rivolto sia a Daniel che a Klausen che era appena tornato al tavolo. -Allora,di che avete parlato?-gli chiese subito interessato Klausen. -Uh-uuuh!! Sei ancora tra noi?!-scherzò sventolandogli una mano davanti agli occhi,non avendo ricevuto risposta. -Oh,si,scusa…-fece Dani riprendendosi dall’incanto;quel ragazzo lo faceva proprio impazzire,ma com’era possibile?! -Beh,allora mi rispondi o no?-gli disse Klausen impaziente di sapere. -Ma di niente,di scuola…-rispose Dani evasivo-piuttosto cosa facciamo questo pomeriggio?-chiese mentre una strana luce gli illuminava i grandi occhi nocciola. -Vediamo…naturalmente dovremo studiare…facciamo da te o da me?- ‘Uffa,ma perché quando voglio una cosa non la ottengo mai?’ pensò triste Daniel. -Ah,ok…allora decidi tu…-gli rispose moscio. -Ehi,su con la vita,guarda che scherzavo!! E’ logico che andiamo in biblioteca,vuole ‘parlarti’!!-disse entusiasta sottolineando l’ultima parola. Daniel colto così alla sprovvista,non potè che esultare. -Evvai!!! Grazie,grazie,grazie Klau,ti adoro!-gli fece felice saltandogli addosso e abbracciandolo. -Si lo so,come me ne esiste uno solo!-si vantò il moro con poca modestia. -E’ vero! Sei stra-stramitico!!!-continuò il più piccolo stringendolo di più. -Ok Dani,ho capito,va bene,però adesso mi molli altrimenti finisci con lo strozzarmi!-disse sorridendo ad una così aperta manifestazione d’affetto tipica di Daniel. -Ok,scusa!-fece felice mollandolo e scoccandogli un baciotto sulla guancia. -Adesso però andiamo che l’ora è finita.- -Si ok. Speriamo che finiscano tutte in fretta!-rispose Dani saltellandogli dietro. Dire che fosse contento o felice non basterebbe a racchiudere tutto quello che significava per Daniel;da un lato Kelvin che lo provocava…e dire che non era sicuro che fosse gay(o anche bisex!),dall’altro Klausen che lo accontentava sempre…si sentiva davvero il ragazzo più felice del mondo! Su consiglio di Klausen decise di non pensare a ciò che lo aspettava quel pomeriggio,anche se era piuttosto difficile,con tutte quelle farfalline che gli gironzolavano nella pancia! Ma almeno così le ore stavano passando più in fretta. Quando suonò l’ultima campana della giornata Daniel saltò letteralmente dalla sedia e uscì in fretta e furia dalla classe dirigendosi verso la mensa trascinando letteralmente Klausen che lo implorava di fare solo ‘un pochetto più piano’! -Dani rallenta,guarda che non scappa mica!-gli disse d’un tratto notando con quale velocità fulminea il più piccolo stava divorando il suo pranzo. -Lo so,ma sono curioso,voglio sapere cosa vuole dirmi,di che vuole parlare!-gli rispose entusiasta mentre gli occhi gli brillavano. Così il moro lo lasciò fare,conscio del fatto che avrebbe potuto strozzarsi col cibo,ma tutto sommato gli piaceva da matti vederlo così felice,e in quei giorni era mooooolto felice! Appena finirono di pranzare si diressero(sempre velocemente!)all’ormai adorata biblioteca,ma giunti davanti la porta Daniel si fermò di botto. Aveva il cuore che gli batteva a mille e un’ansia incredibile! -Su,non preoccuparti,vedrai che andrà tutto bene-lo rassicurò Klausen-adesso fai un bel respiro ed entriamo.- detto ciò aprì la porta e lo fece entrare per primo. Non ebbe neppure il tempo di chiedergli quale tavolo dovessero prendere che se lo vide soffiare da sotto il naso dal bel biondino. -Tranquillo,te lo riporto!-gli disse sorridendogli quest’ultimo notando la faccia scioccata che aveva fatto. -Ok…- ‘speriamo bene’ si disse prendendo posto ad uno dei tavoli e iniziando a studiare,almeno dopo Dani avrebbe potuto copiarsi tutto da lui. Daniel si lasciava guidare da Kelvin,che dopo aver chiesto un quarto d’ora di pausa e averlo portato in una stanza,adesso si apprestava a chiuderne la porta. -Vuoi una coca?-gli chiese gentile come sempre. -N-No,grazie…-rispose Daniel un po’ sconvolto. -Ok,allora passiamo subito al discorso.- gli disse avvicinandosi e fissandolo con quegli occhi verde smeraldo. -Quale d-discorso?-chiese Dani ansioso e curioso al tempo stesso. -Daniel tu mi piaci.- affermò candidamente Kelvin senza scomporsi. -C-Cosa?? Dici sul serio??-gli fece stupito il piccolo che non si aspettava una dichiarazione così aperta…proprio quella che sognava… -Si,sul serio-rispose avvicinandoglisi di più. -Pensi che poterebbe esserci una storia tra noi?-gli chiese in un sussurro con il viso a un centimetro da quello di Daniel. -I-Io…ecco…-balbettò cercando di trovare qualcosa da dire. Era logico che ci poteva essere qualcosa tra loro,non c’era neanche bisogno di chiederlo,ma come tradurre tutto in parole? In quel momento proprio non ci riusciva. -Forse c’è qualche ma…-disse il biondino,e notando che non rispondeva fece un passo indietro,spaventato dall’aver potuto sbagliare approccio con quella bellissima creatura. In realtà l’unico problema era che Daniel non riusciva a creare frasi di senso compiuto,così fece la cosa più naturale possibile. Alzò le braccia posandogliele sulla nuca e attirandolo a se poggiò le proprie labbra sulle sue in un morbido e delicato contatto. -Non c’è nessun ma…-gli sussurrò sulle labbra. Kelvin dal canto suo,che era rimasta spiazzato da quel gesto inaspettato,gli cinse i fianchi e lo attirò a se,sospingendolo verso il muro e appoggiandovelo approfondì lentamente il bacio inumidendogli dapprima le labbra,labbra che Daniel schiuse per lui. Introdusse la sua lingua nella bocca calda e accogliente di Daniel,esplorandola,per notare con felicità la sua risposta entusiasta. Giocarono e duellarono conoscendo per la prima volta il sapore l’uno dell’altro. Si staccarono quando entrambi ebbero il bisogno di respirare. Si fissarono alcuni secondi dritti negli occhi felici di entrambi. -Forse adesso è meglio se torni di la,o Klausen potrebbe preoccuparsi…-gli disse spostandogli il solito ciuffo dall’occhio. Daniel annuì,anche se non aveva una gran voglia di farlo,lì stava tremendamente bene… -Daniel…-fece incerto-…cos’è Klausen?- -Il mio migliore amico-ammise senza indugi-anzi,dovresti anche ringraziarlo se è successo tutto questo!-gli disse sorridendo. -Che vuoi dire?-chiese il biondino non capendo. -Mh…forse un giorno te lo spiegherò!-rispose felice. –Adesso vado,ci vediamo…- -Questa sera otto in punto alla Gast Haus.- -Ok!-fece entusiasta Daniel. Finalmente sarebbe uscito con quell’ammaliatore. Uscì da lì e dopo aver raccontato tutto a Klausen,raccolsero tutte le sue cose e andarono via. Questa volta Dani accettò il passaggio dell’amico,dato che erano già le 18 e non aveva alcuna voglia di arrivare in ritardo. Arrivarono davanti casa sua in un baleno. -Allora buona fortuna Dani!-gli disse il moro scompigliandogli i capelli in un gesto affettuoso. -Grazie!-gli rispose semplicemente abbracciandolo-di tutto…-detto questo e entrò subito in casa. Dopo aver salutato stava per dirigersi subito verso il bagno,ma venne richiamato. -Che c’è?-chiese curioso avvicinandosi ai suoi genitori che lo fecero accomodare sul divano restandogli di fronte in piedi. -Daniel tu sei gay?-secco,diretto,il solito modo di suo padre. Una pugnalata…non aveva ancora trovato il modo,forse il coraggio,per confessarglielo. E cosi lo ammise senza ripensamenti. -Si.- -Perché?-chiese flebilmente sua madre con le lacrime agli occhi. -Cosa vuol dire perché? Lo sono e basta.- Ancora una volta riprese la parola suo padre,distruggendolo: -Vattene via di qui,subito. Questa non è più casa tua. Il suo cuore perse un colpo…non potevano buttarlo fuori di casa,non potevano soltanto perché era diverso…soltanto perché era gay! Alzò lo sguardo verso i suoi genitore,sua madre,suo padre… -Non fare quella faccia,avresti dovuto aspettartelo. Adesso vattene.- Si alzò dal divano e si diresse in camera sua,gli occhi gli bruciavano,voleva piangere,ma non gli avrebbe dato quella soddisfazione,neanche a pagarlo! Mise un po’ della sua roba in uno zaino e data un’altra occhiata a quella casa che lo aveva visto crescere se ne andò chiudendosi la porta alle spalle. Si incamminò,mentre la consapevolezza di non avere più una casa e una famiglia si faceva sempre più concreta,e non riuscì più a trattenere le lacrime. Tutta la felicità di pochi attimi prima era stata cancellata,da poche frasi… adesso aveva solo un posto dove andare,ed era casa di Klausen;lui viveva praticamente da solo,i suoi erano quasi sempre fuori città,magari lui avrebbe potuto accoglierlo… Suonò il campanello. -Chi è?- Non trovava neanche la forza di dire il suo nome…lo avevano buttato fuori di casa,rinnegato…perché non era come tutti gli altri… -Chi è??-la voce di Klausen lo riscosse dai suoi pensieri… -Daniel…- -Dani? Che ci fai qui? Dai entra.- Il cancelletto di villa Temran si aprì e lui si incamminò per il vialetto. Non appena arrivò il moro notò subito gli occhi gonfi dell’amico: -Dani cos’è successo?-gli chiese preoccupato. Non ricevette alcuna risposta,Daniel lasciò cadere lo zaino e gli si gettò contro iniziando a piangere tutta la frustrazione e il dolore che aveva in corpo…
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