Amore tra i libri
parte I
di Sync
La mensa della scuola si svuotava poco a poco,ma Daniel se ne stava ancora lì,seduto al suo tavolo con i suoi pensieri,mangiando lentamente,come faceva ogni volta dopo una giornata pesante,sapendo che dopo avrebbe comunque dovuto rimettersi a studiare per il giorno seguente. Daniel era un bel ragazzo,lunghi e morbidi capelli castani che gi ricadevano attorno al viso, con un ciuffo che molte delle volte finiva per ricoprirgli totalmente l’occhio destro, quegli occhi grandi, così chiari e trasparenti, di un indefinito colore tra l’azzurro e il grigio che rischiaravano ancora di più il viso già molto candido;non era altissimo,ma neppure basso e il suo fisico,anche se non muscoloso non era per nulla fragile. Insomma era un gran bel ragazzo e le ragazze attorno non gli mancavano di certo,anche se, ahimé per loro, Daniel era irrimediabilmente gay. Aveva appena finito di mangiare un gigantesco panino,e prendendo la sua mela gettò un’occhiata distratta all’orologio… -Le tre meno cinque??-esclamò alzandosi e prendendo subito la sua borsa iniziando a mangiare la mela mentre si dirigeva velocemente verso l’ingresso della scuola dove doveva trovarsi alle due e mezzo per l’appuntamento con Klausen,il suo migliore amico,quello sempre pronto a ficcarlo in situazioni tremendamente imbarazzanti,pur di trovargli un ragazzo. Mentre camminava si ritrovò a pensare che stavolta era quella buona che Klausen lo uccideva. Quando arrivò e lo vide Klausen si alzò guardandolo un po’ seccato. -Ma dove eri finito?? Sono qui che ti aspetto dalle due e mezzo Daniel!!- -Si,lo so,scusami,ma ho perso la cognizione del tempo,mi spiace…-ammise cercando di fare una faccia più pentita che mai. -Si certo,adesso andiamo,muoviti - disse con un sorrisino che non prometteva nulla di buono. -Andiamo dove??-chiese un po’ preoccupato il più piccolo dei due. -A studiare no?!-gli disse sorridendo di più e dirigendosi verso l’interno della scuola. -Si,ma l’uscita è dal lato opposto Klausen…-aggiunse Daniel affrettandosi a raggiungerlo e fermandolo. Klausen si voltò verso di lui guardandolo divertito. -Lo so,ma ti serve la punizione per il ritardo,quindi bocciata la proposta di studiare a casa mia,ma…-si fermò un attimo,non poteva fargli questo-ma in BIBLIOTECA!!- NO,NO,NO!!! Era sempre lo stesso,non sarebbe cambiato mai. -Klausen,ti prego,per favore,ovunque,ma non in biblioteca-lo pregò Daniel con voce piagnucolante. -Non ribattere. Sei tu che sei arrivato in ritardo!-rispose felice. E Daniel non ribattè seguendolo,sapendo che sarebbe stato inutile comunque;Klausen infatti sapeva della sua cotta per uno dei ragazzi che sistemavano gli scaffali in biblioteca e così non avrebbe perso l’occasione di combinargli sicuramente un’altra situazione da incubo. Arrivarono davanti la porta della biblioteca,ma prima che entrassero,Daniel fermò l’amico. -Ti prego Klausen,promettimi che te ne starai buono senza combinare casini…ti preeeeeeego…-gli fece con occhi da cucciolo sperando che bastasse a convincerlo. -Ok,non farò niente che non ti piaccia…-Daniel tirò un sospiro di sollievo prima che lui continuasse-magari qualcosa che potrebbe piacerti però…-Daniel lo guardò scoccato-…o qualcuno!!!-aggiunse ancora il ragazzo prima di entrare e di cadere nel silenzio della biblioteca impedendo a Daniel di protestare. Klausen si diresse verso uno dei tavoli dalla quale si poteva avere la visuale su tutti i corridoi fra gli scaffali,potendo così individuare meglio il biondino che era diventata le fissazione del più piccolo. Appena sedutosi Daniel piantò gli occhi sul libro di filosofia evitando categoricamente di alzarli,ma quella finta pace durò ben poco. Infatti Klausen non perdeva occasione per prenderlo alla sprovvista. -Dani guarda c’è Luca, non lo saluti?-oppure-Ho mal di testa,vai a prenderli tu i caffè??-e tante altre scemenze per cui per un motivo o per un altro Daniel si era ritrovato a guardare quell’angelo più di quanto volesse. Bisogna dire tutto sommato che Klausen si stava contenendo rispetto all’ultima volta,quando aveva letteralmente gettato Daniel addosso ad un tizio che secondo lui era perfetto. Daniel si accorse di avere necessariamente bisogno di un dizionario di Inglese e uno di Tedesco,così anche se col cuore in gola si alzò dirigendosi verso uno degli scaffali che conteneva libri e dizionari di lingue straniere. Stava scorrendo con lo sguardo tutti i grossi volumi quando una calda e morbida voce lo fece sussultare. -Ti serve una mano?-gli chiese e voltandosi Daniel riconobbe il biondino;una gran confusione gli impedì di rispondere subito al ragazzo,soffermandosi ad osservare le sue labbra,così morbide,mentre gli veniva una voglia matta di toccarle con le proprie. Cercò di riscuotersi dal dormiveglia in cui era entrato cercando di ritrovare un minimo di dignità. -Oh…ecco…stavo cercando dei dizionari…-gli8 rispose ringraziando il cielo di avergli permesso di costruire un’intera frase di senso compiuto. -Aha,di che lingua?-lingua?! OH dei!! La tua di lingua!,si ritrovò a pensare Daniel mentre cominciava ad avere davvero caldo. -Si…-disse cercando di concentrarsi-Tedesco…e…Inglese- continuò perdendosi in quei prati verdi che aveva al posto degli occhi. -Bene!-gli rispose gentilmente spostandosi per cercare i volumi ed infine porgergli quelli che aveva scelto per lui. -Questo dovrebbero andare bene-gli disse-sono i migliori!-aggiunse sorridendo dopo poco facendo impazzire letteralmente Daniel. -Grazie…-balbettò confuso. -Di nulla! Comunque io sono Kelvin,chiamami se hai bisogno di qualcos’altro.- gli disse sempre con quel suo sorriso dolce ad increspargli le morbide labbra. -Ok…Kelvin- che nome stupendo!pensò mentre lui già gli si allontanava,ma passandogli accanto gli sembrò quasi che si fosse fermato… -A presto tesoro…-si sentì sussurrare all’orecchio Daniel che per poco non svenne lì lì su due piedi. Rimase lì un po’ imbambolato prima di tornare al tavolo dove Klausen lo stava aspettando,camminando col cuore che gli batteva all’impazzata,ma estremamente felice,ricordandosi ad ogni passo che avrebbe dovuto ringraziare quella razza di migliore amico che si ritrovava,ma che una volta tanto ne aveva combinato una giusta. -Allora? Sei andato a prenderli direttamente in fabbrica i dizionari?!- gli chiese scherzando prima di accorgersi della faccia estasiata e sognante del più piccolo…’BINGO!!!’. -Cosa è successo?! Racconta!! Sono tutto orecchie!!-
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