Amore per
Sbaglio
di Naika
Pow Rukawa.
Ok, basta non ne posso più.
Davvero.
C’è un limite alla sopportazione e io l’ho
passato da un pezzo.
Dunque le soluzioni sono due.
O mi libero di loro.
O divento pazzo e faccio una carneficina.
Siccome la seconda opzione mi porterebbe
inevitabilmente a rinunciare al basket e a passare un discreto numero di anni in
prigione, devo optare per la prima.
Il piano è molto semplice.
Per liberarmi di tutte le mie fans in una volta
sola basterà chiarire con loro che non hanno nessuna speranza.
E quando dico nessuna intendo proprio NESSUNA!
Non darò loro assolutamente niente a cui
appigliarsi.
Come?
Semplice.
Dirò loro che sono gay!
Così tutti i miei problemi saranno magicamente
risolti!
Potrò fare quello che voglio senza essere seguito
da quest’orda di oche adoranti.
Sarò libero di allenarmi senza sentire i loro
motivetti assurdi.
Il mio armadietto sarà finalmente sgombro, una
volta per tutte, da quella cartaccia dal profumo vomitevole!
Mi dirigo con passo fintamente assonnato verso la
palestra.
Ru Ka e Wa mi sono alle costole, come sempre, ma
hanno l’assurda pretesa che io non me ne sia accorto.
Insomma non sono più libero di fare niente!
Ce le ho sempre dietro!
Nemmeno in bagno mi sento tranquillo!
Ma questa volta la cosa va a mio vantaggio.
Sono sicuro che le parole con loro non
basteranno.
Perciò io non mi limiterò a quelle.
Vedo la familiare capigliatura rosso fuoco di
quel do’hao di Sakuragi che si avvia alla palestra canticchiando il suo stupido
motivetto.
Quanto mi infastidisce quel ragazzo!
Proprio non lo sopporto!
Accelero il passo, stando però ben attento che
LORO mi seguano, e lo chiamo.
“Sakuragi!”
Lui si volta fissandomi stupito.
Bhe è la prima volta che lo chiamo senza
insultarlo.
Una fatica tremenda.
Sono così abituato a chiamarlo do’aho!
Le tre galline sono appollaiate dietro un albero
e seguono tutta la scena.
Benissimo.
Lancio un’occhiata alla mia vittima
inconsapevole.
Ho scelto lui per il semplice motivo che già mi
odia.
Non che a me sia simpatico chiariamo.
Anzi a dirla tutta l’idea di baciarlo mi mette
ribrezzo.
Insomma questo è lo stesso cretino che non mi
lascia mai allenarmi in pace!!
Il deficiente che sbava per la Akagi!!
Che si è schiantato contro il canestro tentando
di fare uno Slam Dunk!
Che ha collezionato figure ridicole quasi quanto
espulsioni!
Brrr...
Ma devo essere forte!
Se penso che con questa mossa potrò liberarmi per
sempre delle oche penso che valga lo sforzo e lo schifo.
Poi se sono fortunato loro uccideranno lui prima
di compiere un suicidio di massa e io prenderò due piccioni con una fava.
Magnifico!
Ma torniamo alla mia recita.
“Ho bisogno di parlarti...” mormoro con tono che
spero risulti umile e confuso.
Lui corruga la fronte e annuisce.
Stupido.
Come immaginavo è facilissimo raggirarlo.
Lo faccio venire dietro la palestra accertandomi
che le mie ‘fans’ mi seguano.
Perfetto.
“Che cosa vuoi volpe, non posso perdere il mio
tempo con te, io ho di meglio da fare!!” sproloquia lui con voce strafottente.
E che hai di meglio da fare?
Sbrodolare sulle scarpe di quell’altra gallina?
O fare il cretino con la tua banda?
Mi avvicino a lui fissandolo, serio negli occhi e
rido tra me quando lo vedo fare un passo indietro.
Continuo ad avanzare finchè lui non sbatte la
schiena contro il muro della palestra.
E allora fulmineo gli afferrò il volto con le
mani.
“Ti amo” gli sussurro sulle labbra, abbastanza
forte da farmi sentire anche dalle nostre spettatrici, prima di chiudergliele
con le mie.
Prima lo bacio e prima me ne vado!
Guarda te come devo sprecare il mio primo bacio.
Il pel di carota ha gli occhi sbarrati, è rimasto
di sale.
E posso sentire distintamente l’ansimo di Ru Ka e
Wa seguito dal tonfo con cui le tre stramazzano al suolo.
Perfetto!
Fantastico!!
Adesso mi stacco da lui, lui mi tira un pugno,
facciamo a botte e tutto come prima.
Tanto questo idiota non avrà il coraggio di
andare in giro a raccontare una cosa simile, sono in una botte di ferro.
Allungo la lingua forzandogli le labbra e lui è
così stravolto che non fa nemmeno opposizione.
La sua bocca è calda e ha un sapore buono.
Ma che sto facendo?!
Staccati Kaede!
Devo staccarmi da lui!
Però non me l’aspettavo le sue labbra sono
morbide, vellutate.
Calde.
Gli cerco la lingua con la mia e tocca a me
restare di sasso quando lui solleva le braccia e mi cinge le spalle ricambiando
il bacio.
Ma è pazzo che cavolo fa?
No, no, no!
Qui sta andando tutto a rotoli.
Il mio piano prevedeva che lui mi tirasse un
pugno e mi mandasse al diavolo!
Invece questo cretino...
Affondo le mani nei suoi capelli facendo aderire
il mio corpo al suo.
Non me n’ero accorto però... i suoi capelli sono
così morbidi.
Il suo petto è ampio e solido, avverto il calore
delle sue gambe attraverso il tessuto dei pantaloni.
Gli infilo un ginocchio tra le cosce senza
pensare, continuando la lotta con la sua lingua e lui...
Lui allarga le gambe.
Ma è scemo o cosa!?
Che fa mi asseconda?
Non deve!!!!
Il mio bacio diventa quasi violento, gli metto le
mani sui fianchi e lo sollevo un po’, sbattendolo contro il muro, strofinando il
mio ginocchio contro il suo inguine.
Sussulta e ansima contro la mia bocca.
E questo piccolo suono mi riporta alla realtà.
Che stiamo facendo?
Mi stacco stravolto quasi quanto lui dalla sua
bocca.
Ha le labbra gonfie, i capelli spettinati, le
guance arrossate e gli occhi lucenti.
Kami quant’è bello....
Bello!?
Kaede ricollega il cervello!!!
Questo è Sakuragi, l’idiota!
Il cretino!
Lo scocciatore!!!
Riprendo compostezza e mi stacco da lui.
“Anch’io ti amo Ru...” mormora lui con le guance
in fiamme.
Ehhhhh?
Ma sei scemo o cosa?
E Harukina cara?
No, no, no! Tu devi amare lei non me!
Io ho scelto te perchè ero arcisicuro che mi
avresti rifiutato e così io mi sarei liberato delle oche e sarei stato a posto!
Kuso! Adesso che faccio?
Gli dico che mi sono sbagliato?
Dopo che l’ho quasi violentato contro il muro
della palestra?
E poi le cretine stanno rinvenendo!
Sono in trappola!
Ok allora... calma riflettiamo con calma...
Adesso lui si considererà il mio ragazzo?
Questa era l’ultima cosa che mi serviva,
miseriaccia boia!!
Ma perchè questo disgraziato non fa mai quello
che deve!
“Ru...?” mormora lui fissandomi incerto.
Allunga una mano e mi accarezza una guancia
scostando una ciocca scura dalla mia fronte.
Ok, bacia da dio ma questo non vuol dire che io
lo ami.
Adesso che faccio?
Bhe potrei sempre essere il suo ragazzo per un
paio di giorni e poi dirgli che non funziona.
Ma certo!
Così le oche riconfermeranno i loro sospetti e io
ne uscirò senza tradire la mia parola.
Lui mi fissa confuso e io mi ricordo che
probabilmente aspetta qualche rassicurazione, qualche parola, insomma QUALSIASI
COSA da me.
Azz.. non sarà facile fare il suo ragazzo.
Io non ho idea di come si comporti un innamorato!
Io non sono innamorato.
Che casino!
“Tra poco comincia l’allenamento...” mormoro
freddo, dirigendomi verso l’ingresso, lasciandolo lì impalato.
Mi fermo quando vedo sei paia d’occhi fissarci da
dietro l’albero.
Mi volto e noto che lui è ancora lì.
Che ho fatto di sbagliato?
Perchè mi guarda così?
Sono stato troppo freddo?
Ripeto tra me e me le mie parole.
Ok, forse sono stato un po’ duro.
Torno da lui e lo prendo per mano “Ti sei
incantato?” gli chiedo sfiorandogli le labbra con le mie in un bacio fugace.
Lui mi sorride e scuote la testa scacciando i
suoi dubbi.
Ha un bel sorriso.
Non è quella smorfia da cagnolino adorante che
mostra alla Akagi.
AAAALLTTT!
Che cosa vado a pensare.
Basta!! Adesso appena siamo negli spogliatoi mi
lavo la bocca con il sapone.
Il suo sapore ha mandato in tilt le mie facoltà
intellettive.
L’allenamento si è svolto come il solito a parte
il fatto che Hanamichi non ha fatto il deficiente con Haruko e che le mie fans
sono assenti.
In pratica un paradiso!!
Lui addirittura sembra impegnarsi più di prima e
fa meno il cretino.
Magnifico!
Ho risolto tutti i miei problemi in un colpo
solo, se sapevo prima che bastava baciarlo!
Come non detto.
I problemi giungono adesso.
L’allenamento è finito, lui sta facendo la doccia
e io.... sbircio.
Bhe tecnicamente è il mio ragazzo no?
Accidenti!! O io mi sono rimbecillito di colpo o
prima dormivo davvero in piedi.
Da dove l’ha tirato fuori quel corpo da urlo
Hanamichi?
Ho una voglia incredibile di palparlo.
Stop! Kaede ferma!
Riavvolgi il nastro.
Ricomincia.
Ecco bravo.
Non ci pensare nemmeno.
Lui è il tuo specchietto per le allodole
nient’altro.
Sì ma che male c’è a divertirsi un po’ nel
frattempo?
Si è dimostrato così arrendevole prima.
Una vocina mi ricorda che LUI mi ama.
Sarebbe scorretto da parte mia approfittarne.
Dato che IO invece non lo amo.
Al massimo lo desidero.
Lo vedo far scorrere la spugna sugli
addominali....
Molto scorretto, mi ripeto.
Reclinare il capo per offrire il volto al getto
dell’acqua....
Molto, molto scorretto, mi ricordo.
Girarsi, offrendomi la schiena per finire di
sciacquarsi....
Ok... sarà molto scorretto.... ma lui è molto
invitante....!!
Finisco di fare la borsa e me ne vado prima di
compiere gesti inconsulti, tipo sbatterlo sul pavimento, e, recuperata la mia
bicicletta, me ne torno a casa.
Pedalo ascoltando la musica perplesso.
Ho l’impressione di aver dimenticato qualcosa...
Ma cosa....?
Oh ca***o Hanamichi!
Freno bruscamente quando ormai sono davanti a
casa.
Adesso che cosa penserà?
E soprattutto cosa penseranno quelle cretine
delle mie fans quando si accorgeranno che nemmeno aspetto il mio ragazzo per
andare a casa?
Mangeranno la foglia!
Accidenti!
Bhe... ormai il danno è fatto.
Il giorno dopo appena entro nel piazzale incontro
il suo sguardo furente.
Ops.
Non faccio nemmeno in tempo a parcheggiare la
bicicletta che mi esplode in faccia un: “volpe deficiente!” prima di rifilarmi
un sonoro pugno.
La cosa degenera nella solita rissa tra l’erba
del prato mentre gli altri studenti, ormai abituati a noi, non ci fanno nemmeno
caso.
Riesco a bloccarlo sotto di me e lo fisso cupo
negli occhi.
Ansima.
E il suo petto si alza e si abbassa in fretta per
la fatica della lotta.
Ha le guance arrossate e un piccolo rivolo di
sangue che gli macchia il labbro.
Chino il volto e lecco la ferita, ripulendola dal
sangue.
“Kaede!” sussulta lui, arrossendo di brutto.
Delizioso!
Lo libero notando che nel piazzale siamo rimasti
solo noi, la campanella deve essere già suonata.
Sakuragi tira un sospiro di sollievo nel
constatare che il mio gesto non è stato visto da nessuno e io mi alzo
tendendogli una mano per aiutarlo a fare altrettanto.
“Perchè te ne sei andato così, ieri sera?” mi
chiede e seppure il suo tono non sia più furioso noto che è comunque rimasto
ferito.
E adesso che gli dico?
Mi sono dimenticato di te?
Oh ecco bella soluzione per farsi dare un altra
sfilza di pugni.
“Hn...” mormoro dirigendomi verso l’edificio.
“Kitsune!” m’insegue lui piantandomisi davanti.
“Non ti facevo così appiccicoso...” sbottò gelido
e vedo qualcosa spezzarsi nei suoi occhi.
Merda, mossa sbagliata.
“Va la diavolo!” mi ringhia contro dandomi le
spalle e incamminandosi a tutta velocità verso l’ingresso.
Fantastico, sono un mito.
Meno di ventiquattro ore e mi ha già mollato.
Bhe me ne sono liberato prima no?
Perfetto!
Stupendo!
Magnifico!
Esattamente quello che volevo!
Perchè non mi sento bene?
Passo le ore di lezione a cercare di analizzare
questo malessere non ben definito.
E’ una cosa fastidiosa piantata in alto, a
sinistra, nel mio petto.
Non fa male però mi preme sui polmoni dandomi un
senso di claustrofobia.
Se poi ripenso al suo volto quando gli ho detto
quelle parole.
Non ti facevo così appiccicoso.
E’ impallidito un po’.
Il fastidio si fa più forte.
Forse dovrei scusarmi.
Forse.
“Con Sakuragi?”
Il bisbiglio della mia vicina di banco mi fa
drizzare le orecchie.
“Ti dico di sì!! Hitomi ha detto che li ha visti
baciarsi!!” risponde un’altra voce.
“Non ci credo Rukawa non può essere gay!!”
esclama la prima incredula.
Come sarebbe a dire, scema, che non ci credi,
dopo tutta la fatica che ho fatto!!
“Se non li vedo con i miei occhi non ci credo
nemmeno io!!” le da man forte l’altra.
Fantastico.
Sempre peggio.
Che giornata di merda.
“Che ne dici se in pausa pranzo andiamo a spiarlo
in terrazza?” chiede la prima
“Se è vero che stanno insieme saranno lì...”
mormora la seconda.
In breve tempo le due si sono messe d’accordo per
seguirmi in terrazzo durante la pausa pranzo.
Adesso io devo solo trovare il modo di
trascinarci Sakuragi e farmi trovare lì con lui, magari intenti a baciarci.
Perfetto.
Se non fosse che credo Hanamichi non abbia poi
molta voglia di vedermi.
Accidenti dovrò scusarmi, che seccatura!
Lo vado a cercare in pausa pranzo e gli chiedo di
parlare.
Lo trascino in terrazzo e lui mi segue,
nonostante tutto.
Nei suoi occhi leggo la speranza che le cose si
aggiustino.
Mi ami così tanto?
Che ci trovi in me si può sapere?
Tuttavia non ho tempo per queste cose.
Le arpie presto saranno qui e io non ho tempo da
perdere.
Inghiottendo l’orgoglio accampo una scusa.
“Mi dispiace per ieri sera... io... è successo
tutto così in fretta che... non lo so... avevo bisogno di pensare...” mormoro.
Perchè queste parole mi suonano terrificantemente
sincere?
Hanamichi sospira e mi si avvicina.
“Non fa niente...” mormora, “...posso capire”
dice fissandomi.
Bene presumo che ora dovrei baciarlo.
Mi sento un po’ a disagio.
Cioè ieri era un conto però ora così, a mente
fredda....
Insomma lui è un maschio.
E’ Sakuragi.
Il do’aho!
In che guaio mi sono cacciato!!
Sento dei passi poco lontani e impreco tra me,
queste sono le mie compagne di classe!
Ok, Kaede, su, ieri ti è piaciuto no?
Non succederà niente di devastante se lo baci di
nuovo.
Avvicino il volto al suo, mettendogli le mani sui
fianchi, attirandolo a me.
Lui mi asseconda allacciandomi le braccia al
collo e presto le nostre labbra si toccano.
Hanamichi si muove in modo goffo cercandomi e io
tentenno un po’ prima di decidermi ad allungare la lingua nella sua bocca.
Ecco... lo sapevo!
Lo sapevo che non dovevo farlo!
Come siamo finiti dal bacio all’essere
avvinghiati a terra, l’uno sull’altro?
Quando gli ho slacciato i pantaloni?
Insomma Kaede controllo!!!
E solo quell’idiota di Sakuragi!
Sì.
Solo quell’idiota di Sakuragi.
Colui che ansima sotto di me.
Quell’idiota di Sakuragi.
Colui che inarca la schiena per offrimi il suo
corpo.
E’ sempre quell’idiota di Sakuragi.
Il proprietario di questa carne bollente....
Ci separiamo ansimando, fissandoci per un lungo
momento.
Ha di nuovo quell’adorabile espressione
abbandonata.
Adorabile?
Adorabile chi?
Lui?
Hanamichi?
Noooooooooo!
“Kaede...” mormora piano con voce roca, gli esce
un po’ affannata tra i respiri.
Che cosa darei per essere in camera mia ora!
Magari se mi concentro riesco a teletrasportarmi!
Ma che vado a pensare, sono impazzito!!
La campanella suona facendoci sussultare
entrambi.
Ci alziamo di scatto guardandoci, reciprocamente,
confusi.
E poi lui... scoppia a ridere.
“Siamo in uno stato pietoso!” mormora divertito
indicando i miei pantaloni.
Oh cavolo e quella che cos’è!?
Cioè lo so che cos’è.
E’ la mia erezione però...
Che cosa ci fa lì!
Mi sono eccitato baciandolo?
Non è possibile!
Mi sono davvero eccitato a rotolarmi sul
pavimento della terrazza con lui?
Non ci posso credere!!
“Senti stasera ti va se andiamo a mangiare
qualcosa insieme?” mi propone lui con un sorriso.
La sua risata argentina.
Il suo sorriso solare.
Lo sguardo dolce, complice, che mi regala ora.
Dov’è finito l’Hanamichi che conoscevo io?
Chi è questa splendida creatura?
Splendida creatura???????
Oh kami!
Sto impazzendo!
Annuisco distrattamente sistemandomi alla bell’e
meglio prima di tornare in classe.
Sono così sottosopra che sento a malapena i
singhiozzi delle due che, venute a cercarmi in terrazza, hanno assistito al mio
tentativo di farmi il rossino sul tetto della scuola.
Usciamo dagli allenamenti uno a poca distanza
dell’altro.
Lui mi chiede che cosa preferisco mangiare e io
scuoto le spalle con indifferenza.
Non mi ci ritrovo nella parte del fidanzatino.
Uscire insieme poi!
Vabbè baciarlo è piacevole e comincio ad avere
desideri ben poco casti su di lui.
Ma il tutto si riduce al desiderio meramente
sessuale.
Non sento nessun impulso di altro genere verso di
lui.
Nessuna di quelle cose melense che si dovrebbero
provare.
Che ne so, gelosia, istinto di protezione,
ammirazione estatica o roba del genere.
Insomma sicuramente non sono innamorato.
Lui cammina parlando del più e del meno mentre
io, perso come sono nelle mie riflessioni, lo ascolto distrattamente almeno
finchè non dice qualcosa a proposito del fatto che oggi la Akagi non è venuta a
vedere gli allenamenti.
E a te che cosa importa!
Meglio, no!?!
Si sta benissimo senza quella scema tra i piedi!
Tzè, quanto la odio.
Il mio sguardo riluce di minaccia evidentemente
perchè lui ride felice.
Quant’è bello quando ride così, s’illumina
addirittura.
Certo lui è così solare non si può fare a meno di
ammirarlo.
Lui, bello?
Solare?
Io, ammirarlo?
No, no no!
Siamo davanti al ristorante quando un tizio lo
urta uscendo dal locale.
“E sta un po’ più attento!” sbraita il cretino.
Lo fulmino con un’occhiata assassina che lo fa
impallidire mentre tiro Hana verso di me con fare....
AAARGHHH!
Mi sono messo tra loro con fare... PROTETTIVO!?
No, no, no e poi no!
E’ assolutissimanente fuori discussione.
Io non sono geloso, non sono adorante e tanto
meno protettivo!!!
Chiaro?
Chiarissimo!
Bene.
Mangiamo.
La cena ha il potere di rilassarmi un po’.
Hanamichi mi fa un sacco di domande ma alla fine
le mie risposte a monosillabi lo rattristano un po’.
Insomma solo perchè è il mio ragazzo non
pretenderà mica che gli parli della mia vita privata, no?
O forse dovrei?
Non le so queste cose io!
Meglio dirigere il discorso su di lui!
Resto assolutamente sconvolto da quello che mi
racconta.
E soprattutto da COME lo racconta.
Lo fa con serenità come se non mi stesse dicendo
che vive da solo, che è orfano, o che lavora il sabato e la domenica per
guadagnare qualche soldo per rimpinzare l’assegno dell’assistenza sociale.
Ma chi è lui?
Questo ragazzo è davvero Hanamichi Sakuragi?
E’ davvero il do’aho?
Sono sconvolto.
E come se d’un tratto fossi piombato in un’altro
mondo e mi avessero sostituito il rossino con un’altro.
Sono incredulo.
E poi mi sento... pericolosamente... molto
pericolosamente... attratto da lui.
Sciocchezze!!
Finiamo di mangiare e di bere che è abbastanza
tardi.
Il cibo di questo ristorantino italiano è davvero
ottimo ci tornerò da solo quando ci saremo lasciati.
Buio nella mia mente.
...Quando ci saremo lasciati....
Già, dovrei lasciarlo.
Infondo per me questo è solo uno sbaglio.
Lui avrebbe dovuto colpirmi e tutto sarebbe
andato diversamente.
Infila un braccio sotto il mio e io lo stringo a
me.
Mi sento un po’ intontito, bevendolo quel vino
non sembrava così forte.
“Ti va di dormire da me stanotte?”
Ehhh?
E’ la mia voce che ha parlato?
Pare di sì.
Ma io non intendevo invitarlo a casa mia!
Lui arrossisce violentemente e io mi trovo ad
immaginarlo così rosso per ALTRI motivi.
“Kaede.. tu corri troppo...” mormora abbassando
il capo.
Eh?
Corro?
Ma che ha capito?
Oddio.. però se ci penso... non che mi
dispiacerebbe poi così tanto.
Anzi.
“Do’aho...” lo rimprovero.
Strano, la mia voce è suonata così dolce.
Sarà il vino.
E’ che lui ha un’espressione così tenera.
Tenera?
E’ il vino.
E’ il vino!
Assolutissimamente!!!
“Dormire Hana... solo dormire” lo rassicuro.
Hana.
L’ho chiamato Hana.
Ha un bel suono.
“Ah ah ah... certo il genio aveva capito cosa
credi!” grida un po’ troppo forte.
Do’aho!
Casa mia non è molto distante ci giungiamo poco
dopo e io lo faccio accomodare nel salotto.
Lui si guarda attorno stupito.
“Sei una volpaccia facoltosa..” mormora ammirato
“...ma i tuoi?”
“In viaggio” dico serafico sedendomi accanto a
lui, porgendogli una tazza di the.
Lui non commenta sorseggiando il liquido chiaro.
Per un po’ restiamo in silenzio poi io non
resisto.
Poso la tazza, gli tolgo la sua e lo attiro a me.
“Kitsune!” protesta lui.
Ma non è un gran che come protesta.
Ci baciamo dolcemente prima che quello strano
raptus che si impossessa di me ogni volta che lo tocco torni a colpire.
Dopo dieci minuti siamo sdraiati di traverso sul
divano e le nostre carezze stando scivolando pericolosamente sull’intimo.
Kaede fermati!!
Continuo a ripetermelo ma non riesco a fare
niente per assecondare questo mio ordine mentale.
“Kaede fermati...”
Ecco adesso lo sento addirittura come se ci fosse
qualcuno che lo dice a voce alta.
“Ru.. no per favore... io non...” ansima
Hanamichi sotto di me.
Ops... non era la mia voce mentale.
Era lui.
Mi accorgo che siamo entrambi senza maglia, lui
ha i pantaloni slacciati, a metà ginocchio, e i miei sono più o meno nelle
stesse condizioni.
Sono talmente inebriato da lui da non capire più
niente.
“Shhh... rilassati piccolo...” glielo soffio
sulle labbra prima di chiudergliele di nuovo con le mie.
Lui lotta per un po’, per liberarsi, ma poi si
arrende abbandonandosi tra le mie braccia.
Passano solo pochi minuti prima che io senta
quelle stesse mani che prima cercavano di allontanarmi, scivolarmi lungo la
schiena, spingendomi verso di lui.
Dopo di che è il caos.
Il caos di vestiti, mani, gemiti, ansimi, gambe,
bocche....
...finchè non resta che il nostro respiro esausto
e il divano distrutto.
Kami... ho fatto davvero l’amore con lui.
Hanamichi trema tra le mie braccia e io gli
accarezzo una guancia dolcemente.
“Come stai?” mormoro piano.
Non ho idea di come comportarmi ora.
Kami ho fatto davvero l’amore con lui!!
E adesso?
Prima potevo tornare indietro.
Adesso...
Adesso no.
Affonda il volto contro la mia spalla e io
recupero a tentoni il plaid ai piedi del divano, usandolo per coprirci entrambi.
Lo avvolgo dolcemente nella coperta stringendolo
a me, cullandolo piano finchè non ci addormentiamo esausti.
A svegliarmi è l’odore del caffè.
Mi stiracchio guardandomi attorno.
Ho fatto un sogno incredibile....
Mi alzo e mi accorgo che non sono nel mio letto
ma sul divano.
I miei vestiti sono sparsi un po’ ovunque per la
sala, la mia maglia pende storta da sopra il tavolinetto di cristallo.
Non era un sogno?
Mi alzo e scosto il plaid.
Il divano è macchiato di sangue.
Non era un sogno!
Raccolgo in fretta i pantaloni e mi dirigo in
cucina.
Hanamichi sta armeggiando davanti al tostapane ma
si ferma quando mi sente arrivare.
“Ciao...” mormora regalandomi un sorriso, dolce,
intimo.
IL sorriso.
Quello che si dona solo alla persona amata, dopo
avergli concesso tutto te stesso.
Sono un verme.
Lui si è dato a me perchè mi ama e io...
Io sono una persona orribile.
“Buongiorno amore...” sussurro piano
avvicinandomi a lui e stringendolo nel mio abbraccio con dolcezza, sfiorandogli
le labbra con le mie.
Mi sorride approfondendo il bacio e io mi trovo a
stringerlo possessivamente a me accarezzandogli i capelli spettinati,
slacciandogli il grembiule.
“Ru!” protesta piantandomi entrambe le mani sul
petto e regalandomi un’occhiataccia.
“Il tensai non ha fatto tutta questa fatica ai
fornelli per lasciare che si raffreddi tutto!” protesta.
“Ma io ho fame d’altro...” gli sussurro
all’orecchio baciandoglielo piano.
“Kitsune hentai!” borbotta ma la sua voce suona
roca.
Adorabile.
Nonostante i miei tentativi di depistarlo alla
fine mi mette a tavola e devo ammettere che non se la cava niente male ai
fornelli.
Sempre più di quello che so fare io comunque.
Non che ci voglia molto.
Io brucio le presine anche solo per preparare il
the!! (*)
Mangiamo e, non so come, mi trovo a rispondere a
qualcuna delle sue domande.
Non che io diventi improvvisamente logorroico
però mi sento così rilassato e tranquillo che gli rispondo senza nemmeno farci
caso.
Finito di mangiare, decidiamo, dato che oggi non
c’è scuola di darci una lavata e di andare al campetto.
La doccia la faremo separatamente, mi ingiunge
lui, chiudendosi in bagno.
Illuso.
Ho le copie di tutte le chiavi.
Il bagno causa complicazioni... piacevoli
complicazioni... ci impegna più del previsto.
Dopo di che il do’aho e io armati di tuta e
pallone ci dirigiamo al campetto qui accanto.
Non ci ho mai portato nessuno ma mi è venuto
naturale invitarci lui.
Questo luogo è il mio santuario.
Il posto dove vengo per sfogare dolore, rabbia,
frustrazione ma anche per liberare la mia gioia.
Eppure vederci Hanamichi non mi da fastidio.
Sentire la sua risata rincorrere il vento in
questo spiazzo non mi mette a disagio.
Lui non è un qualcosa in più.
Lui è parte di questo campetto.
E’ parte della mia gioia ora.
E’ parte di... me.
Mi sono innamorato.
Kami... mi sono innamorato davvero!!
E adesso?
“Kitsune ti muovi?” mi apostrofa lui cominciando
a palleggiare.
“Oggi il grande tensai ti batterà”. Annuncia e
pare anche convinto.
Sì, come no.
Nemmeno tra mille anni.
Ma per sicurezza...
Questi mille anni li passerò tutti accanto a te
per controllare che davvero non diventi più bravo di me, che ne dici do’aho?
“Ti amo...” glielo sussurro rubandogli un bacio e
il pallone prima di dirigermi a tutta velocità verso il canestro.
“Stupidissima volpe scorretta!” tuona
inseguendosi ma mentre salta, in alto, nel sole, per bloccare la mia
schiacciata, nei suoi occhi vedo solo gioia, la stessa che brilla nei miei,
alimentata da questo strano, stupendo, amore, nato per sbaglio.
fine...
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions
|
|