Amore o amicizia? 

parte II

di Neko


Sento il pavimento gelido sotto di me.

E nonostante tutto il mio corpo è caldo.

Scotta, brucia di una passione che ora lui colmerà.

Sì perchè tu sei venuto solo per prendermi e andartene come fai sempre, giusto?

Bene.

Mi va bene anche così. Sì il sentire che tu a breve mi prenderai.

Che diverrai padrone di un corpo che non è tuo.

E ho capito.

Sì ci sono arrivato alla fine.

Tu provi eccitazione e potere a padroneggiare i corpi dei tuoi amanti.

Come se non lo sapessi.

Come se non avessi visto come ti sbatti tutti quei ragazzi, dove ti capita.

Ma non mi importa.

Non me ne frega nulla, a me importa soltanto che tu mi liberi.

Che tu mi liberi da tutto quello che mi imprigiona.

I sensi di colpa verso un amico.

L'amore verso il mio amante.

La gelosia verso chi ottiene da te quello che vorrei solo per me.

Le catene si allentano.

Le tue mani si fanno spazio sul miei vestiti.

Li togli piano, con una lentezza paragonabile alla peggiore delle torture.

Getti la maglietta lontano dai nostri corpi.

In un punto imprecisato della stanza.

Siamo ancora all'ingresso, ma per me va bene.

E mi pare che nemmeno tu ti stia lamentando.

E di cosa ti dovresti lamentare?

Sei tu quello che ci guadagna in tutto questo.

E io?

Io voglio davvero che accada ancora una volta tutto questo?

Voglio davvero che tu continui a far vagare le tue mani umide e fredde sul mio petto?

Risposta.

Ne voglio una.

La voglio assolutamente.

Per continuare a vivere.

Per andare avanti.

I miei pensieri si bloccano di colpo non appena tu mi togli i pantaloni.

Non capisco come non me ne sia accorto.

O forse sì.

Forse è anche questo che mi piace da impazzire di te.

Forse è questo tuo modo di gestire il mio corpo.

Di giocarci a tuo piacimento.

MI allaghi di colpo le gambe.

Indosso ancora gli slip.

Ma credo non riescano a coprire la mie eccitazione.

Tu mi ecciti.

Sì cazzo mi ecciti in un modo pazzesco.

Mi eccitano le tue mani che si muovono come serpi sulle mutande.

Mi eccitano i tuoi occhi di fuoco che sembrano voler sciogliere il mio corpo.

-Non devi avere fretta... questa notte abbiamo tutto il tempo-

Mi mordo il labbro inferiore.

Merda... merda... merda...

La tua voce così bassa, roca mi eccita.

Mi fa perdere ogni pudore.

Sempre che io ne abbia avuto un po'.

Ti abbassi verso il mio viso.

Le tue labbra sulle mie.

Ah... vado a fuoco.

La tua lingua è invadente.

La tua mano mi stà facendo impazzire.

Cazzo ti vuoi decidere una buona volta a darmi la soddisfazione che merito.

Lo sò cosa vuoi.

Lo sò che mentre la tua mani si infiltra negli slip e accarezza il mio membro.

Mentre la tua lingua effettua una guerra con la mia.

Tu vuoi solo che io gridi.

Che ti dica di prendermi e fottermi su questo pavimento.

Onore.

Ma io ho il mio onore e ho il mio orgoglio.

Non voglio dirti quanto mi stai facendo impazzire.

Quanto vorrei che quella maledetta mano stringesse il mio membro e si muovesse per farmi finalmente godere.

No... mai...

Questa soddisfazione mai.

Ti mordo la lingua.

Sento il sapore del tuo sangue nella mia bocca.

Stranamente non mi fa schifo, anzi, mi eccita ancor più.

Niente di te mi potrebbe far schifo.

Chi si ama non si ripudia.

La tua bocca si allontana dalla mia.

Comincia un tortuoso cammino giù.

Mi fai impazzire.

Sento la tua lingua su ogni mio muscolo, su ogni mio pezzo di pelle.

E scende, sempre più in basso.

Chiudo gli occhi mentre mi perdo nelle sensazioni che tu mi offri.

Sempre e soltanto tu riesci a farmi provare questo piacere.

Urlo.

Un grido esce dalla mia gola e si perde per il corridoio.

I suoi denti hanno afferrato il tessuto, ed insieme ad esso il mio membro.

Mordo ancora una volta il mio labbro.

Mi devo controllare.

Non devo cedere.

Non devo dargliela vinta... non ancora...

Eppure il mio cuore e il mio cervello non la pensano allo stesso modo.

Il voglio solo essere amato... anche solo per stasera.

-Ah... ti...prego...-

Ed ecco che comincio ad elemosinare.

Per le sue carezze.

Per ricevere quello che ho atteso da quando ho aperto quella dannatissima porta.

Il mio sguardo incrocia il suo.

E quello che posso leggervi di certo non è nulla di positivo.

Lui non ci tiene ad accontentarmi.

Lui vuole farmi soffrire.

Vuole che lo elemosini sino alla fine.

-Cosa vuoi?-

La sua voce è fredda, calma.

Priva di ogni emozione.

Come sempre quello che accade non lo tocca.

Lui vuole solo sentirmi elemosinare.

Vuole sentire la mia voce gridargli di prendermi.

-Allora... cos'è che vuoi-

-Cazzo...-

Mi sfugge solo quello.

Non riesco a dire altro.

Non ora che mi ha sfilato gli slip.

Non ora che parla a pochi centimetri dal mio membro.

-Vuoi quello?-

Dio mio.

Non ce la faccio voglio soddisfazione.

Voglio che mi prenda.

Voglio sentirlo dentro di me... con violenza.

Ma voglio sentirlo.

Afferrò una delle sue mani, che si trova non distante dalla mia.

Me la porto con ferocia e violenza sul mio sesso pulsante ed eccitato.

Non sembra protestare quando lo aiuto ad avvolgere il mio membro.

Non protesta quando faccio muovere la mano.

Sembra alquanto contrariato, lo posso leggere nei suoi occhi.

Ma non si muove.

Non fa niente per impedirmelo.

Ma nel suo sguardo leggo qualcosa.

Oh sì leggo che a breve me la farai pagare.

Leggo che non ti piace per nulla questo mio modo di fare.

Che vorresti essere tu a comandare tutto.

Ma sai che ti dico?

Non me ne sbatte nulla...

Io voglio godere, che tu voglia o no.

Io voglio arrivare al piacere massimo con o senza di te.

E mi accorgo di non aver fatto i calcoli con il tuo orgoglio.

Perchè tu di prepotenza entri dentro di me.

Sento il respiro che mi lascia.

Il mio cuore che si ferma.

Fa male... cazzo se fa male...

Ma sembra che a te questo non interessi.

Sembra solo che tu voglia essere il re del mondo.

Quello che comanda sempre in qualsiasi situazione.

Che sia in un campo da basket che in un letto.

O in un pavimento, proprio come ora.

-Ti piace eh...-

Merda, merda.

Per caso è arrivato qualcuno ad aprirmi le porte del paradiso.

Qualche stupido dio a slegarmi da queste catene infernali.

Scosti la mia mano e prendi a muovere la tua... solo la tua sul mio sesso.

Prende lo stesso ritmo delle tue spinte.

Spinte veloci e violente...

Violente e veloci...

Sento il suo seme caldo spargersi al mio interno.

Lo stesso calore che si sparge sul mio torace.

Chiudo gli occhi cercando di recuperare.

Sento dei movimenti.

Sò che si stà preparando per andarsene.

Ma per stasera mi va bene tanto sò che domani tornerà a tormentarmi.

A liberarmi.

-Sakuragi a letto ci sa fare-

Apro gli occhi di colpo.

Cosa cazzo voleva dire con quella frase.

Ma no faccio in tempo a chiedergli nulla che è già sparito.

E di fronte a me c'è solo la porta chiusa.





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