L'amore non
ha sesso... di
Neko
Nessuno ti vuole perchè non vali nulla.
L'ipocrisia e la falsità è rappresentata dalle persone che ti stanno
attorno.
Ti affidano quel marchio e tu non riesci a fare nulla perchè venga
cancellato dal tuo corpo.
Un piccolo marchio spirituale nel quale tu non sei altro che un inutile
ragazzo di 16 anni freddo e impassibile.
Del quale non sbatte proprio nulla delle altre persone.
Che cazzata!
Certo posso essere freddo con quello che mi circonda.
Rivolgere una o due parole al massimo.
Ma non credo che questo basti perchè la gente mi critichi.
Di certo non devo dimostrare a voi, gente che non ha un briciolo di
cervello, anche il minimo sentimento.
Entro in classe.
Mi dirigo come al solito verso il mio banco.
Sposto la sedia, mi ci siedo e gli occhi iniziano a farsi pesanti.
Il sonno si impadronisce ancora una volta di me.
Come sempre... forse è l'unico modo per non essere rotto da nessuno, in
particolare da quelle ragazzine che non fanno altro che sbavarmi addosso.
-Dici sul serio?-
-Sì ti giuro...-
-Ma no dai-
-Guarda che lo dice pure Kaori-
-Quella del terzo anno?-
-Sì proprio lei...-
-Ma allora è vero...-
-E non ti dico che disgusto... Appena me lo hanno detto mi è salita una
voglia di vomitare-
-Ti credo... Se fossi in loro mi suiciderei...-
-Sì sono solo due froci...-
Voci mi arrivano contorte alle orecchie.
Faccio finta di nulla il sonno stà prendendo il sopravvento.
Non ho voglia di capire di chi stiano parlando.
Non capisco in pieno di cosa parlino.
Solo piccole parole arrivano alle mie orecchie.
-E' tutta colpa di quel teppista di Sakuragi-
Ecco l'unica cosa capace di farmi riprendere dal mio oblio.
Un nome...ma non uno comune...
Quello che appartiene alla persona che lo ha intrappolato.
La persona che ha teso la ragnatela dell'amore e io come un insetto che
non sà nulla della vita ci sono caduto.
E non me ne pento.
No... E' così bello sentire il calore riempire il cuore.
Sentire come batte quando la persone che ami è al tuo fianco.
Ma non capisco una cosa.
Cosa c'entra il do'aho, nei loro discorsi?
Perchè hanno pronunciato il suo nome.
-Sì lo credo anch'io... Bè di certo un figo come Rukawa non può essere
gay-
-Certo una bellezza come lui non può che essere stato costretto a tutto
quello-
Parlano di noi.
Ma cosa cazzo stanno dicendo.
Cosa cazzo ne sanno loro se io sia gay oppure no.
Cosa ne sanno loro del vero significato di quella parola.
Cosa sanno loro di me... di noi...
-Ma tu l'hai visto di persona?-
-Sì e non ti dico che schifo... Rukawa aveva la bocca tra le gambe di
Sakuragi-
-Vuoi dire che...che lui...-
-Si...-
-Sì è insudiciato la bocca...-
Che cazzo stanno insinuando.
Che forse mi sarei sporcato la bocca scambiandomi gesti d'amore col mio
do'aho.
Che forse se il sesso lo facessi con una ochetta sarebbe una cosa giusta.
E questa non è ipocrisia bella e buona.
Il voler costringere una persona ad essere quello che non è.
Dovrei fare proprio i miei complimenti a queste stronzette che non la
smettono di sparare cazzate.
Continuo ad ignorare tutti quei pettegolezzi.
Non me ne sbatte proprio nulla delle loro critiche.
Non devo dare spiegazioni a nessuno.
Solo io e lui... questo è quello che conta...
Ma in fondo sò che non è così.
La verità è che, nonostante io rimanga impassibile, quelle parole mi
danno un fastidio estremo.
Sentire come criticano due vite... due cuore... un amore...
Ma continuo a fingere di dormire.
Non ho nessuna voglia di avvicinarmi a loro e prendere a schiaffi.
Sarebbe solo mettermi sul loro stesso piano.
E forse io cervello io ne ho molto più di loro.
Perchè chi critica quello che non sà non può considerarsi intelligente.
Improvvisamente si fanno zitte.
Le loro voci si abbassano fino a rendersi impercettibili.
Sono flebili mormorii arrivano alle mie orecchie.
Non capisco.
Non riesco proprio a spiegarmi che stia succedendo.
Ma non ho la voglia di aprire gli occhi e constatare che stia succedendo.
Sento una mano calda accarezzarmi dolcemente il viso.
Chi osa disturbarmi?
Non lo sà che potrebbe pagarla molto cara?
Ma la mano non si ferma...
I suoi tocchi sono talmente dolci che invece di portarmi nella realtà mi
stanno facendo sprofondare nell'oblio del sonno.
E inutile che mi ponga strane domande su chi possa essere, perchè lo sò.
In fondo al mio cuore sò che è quello strano...dolce ragazzo... il mio
compagno...
Hanamichi sei tu vero?
-Togli le tue luride mani da lui-
Ancora?
Ma queste ragazzine col quoziente intellettivo zero, non sanno farsi i
cazzi loro.
E no, perchè altrimenti non romperebbero.
La mano si allontana dal mio viso.
Sento freddo... tutto in me è freddo...
Perchè ha dovuto allontanare la sua mano.
Ha paura di quattro stronzette?
Ha paura dei pregiudizi della gente?
E la risposta non la sò neppure io... non la sà neppure lui...
Sento passi farsi vicini a noi.
Le voci di quelle ragazzine farsi isteriche.
Sarebbe ora che mi alzassi e dessi loro una lezione.
-Cos'avete detto?-
-Di stare lontano da Rukawa-
-Sì stagli lontano...-
Apro piano gli occhi.
La prima cosa che vedo è la schiena di Hanamichi.
E noto subito un leggero tremore.
Si stà innervosendo e lo capisco.
Posso capire quello che stai provando.
-Stai trasformando il nostro Rukawa in un pervertito... in un maniaco-
-E voi che ne sapete?-
Mi sono alzato.
Il mio corpo che affianca quello del mio do'aho.
Continuo a ripetere dentro di me che è mio.
Sì perchè in verità è proprio così.
Lui è mio come io sono suo.
Il mio cuore gli appartiene come il suo appartiene a me.
Sono stupite.
No, non solo loro.
Vedo che all'esterno dell'aula un'afflusso di studenti si è affacciato
per vedere cosa stesse succedendo.
Curiosità o disappunto.
Queste sono le uniche due cose che vedo riflesse nei loro occhi.
Una ragazzina si fa strada verso di me.
Mi guarda con occhi adoranti e mi rivolge un sorriso.
Poi senza il minimo avvertimento prende una delle mie mani tra le sue.
Cosa vuole?
Non capisco...
-Mio padre è psicologo ti potrà aiutare-
Cosa vorrebbe dire con questo?
Che sono malato e ho bisogno di cure?
Che l'amore è una malattia?
Che tutto quello che mi ha permesso di scoprire le gioie del mondo ora è
solo frutto di una contorta malattia.
Ma chi cazzo si crede di essere questa stronzetta.
Con una mossa molto violenta libero la mia mano dalle sue.
Come se nelle sue mani ci fosse un qualcosa di cui mi schifo.
Sì, perchè mi schifo dei suoi stupidi ragionamenti.
Mi schifo di questa gente che si crede di sapere tutto, ancora prima di
conoscere la realtà.
-Non toccarmi-
Lo dico piano.
Ma la mia voce è fredda... glaciale...
Nei suoi occhi vedo qualcosa che mi rende estremamente felice.
Ha paura.
Forse di me o forse solo della mia affermazione che vuol dire tanto.
Quel tanto che non riescono a comprendere.
Mi fissano...
Cosa vi aspettate, spiegazioni?
Non credo di dovervene...
Anzi credo sia proprio il contrario...
Voglio sapere come cazzo vi è venuta in mente quest'idea.
Che il mio do'aho mi abbia costretto a diventare gay.
Una parola che non identifica quello che siamo in realtà.
Perchè io non amo il mio compagno per il suo sesso.
No, io lo amo per quello che è lui in realtà.
*************
Cos'è l'amore?
Un sentimento a doppio senso.
Può far soffrire.
Ma allo stesso tempo può riscaldare il cuore.
Non ti fa ragionare.
Chiude i tuoi occhi e ti mostra solo quello che vuole.
E dinnanzi a te non si dimostra in sembianze umane.
Il sesso non conta.
L'amore si identifica in un cuore.
**************
Siamo a casa nostra.
Nostro mondo segreto nel quale nessuno può avere accesso.
Siamo seduti nel divano.
O meglio è Hanamichi ad esservi seduto.
Io ho la testa appoggiata sulle sue gambe.
Le sue mani si muovono piano e dolcemente tra i miei capelli...
E ora che siamo così... vicini...
Non posso far altro che essere orgoglioso di aver difeso il nostro
amore...
Perchè il nostro è amore, vero do'aho?
Certo che lo è.
Ma non è solo sesso.
Io non ti ho scelto per quello che nascondi tra le gambe... ma perchè tu
hai un cuore che va oltre le apparenze...
L'unico cuore che è riuscito a far sciogliere la parete di ghiaccio che
proteggeva il mio...
Non voglio pensare a quello che è accaduto oggi.
Sò già che si ripeteranno all'infinito queste cose.
Questa umanità che ci circonda non capisce che non è il genere del tuo
sesso ad unire due persone, ma il battere sincronizzato dei loro cuori.
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