DISCLAIMERS: VOGLIO SLAM DUNK!!!!! Voglio Hana e Ru tutti per me!!!!! ç____ç BUAAA!!!!!! Non è che qualcuno di voi mi potrebbe dirmi come fare per adottarli?!?


SALUTI: Saluto tutte le ragazze che mi stanno vicino e mi sopportano, una dedica speciale alla mia amica Ery!! TI VOGLIO TANTO BENE!!!!!!




Amore a pagamento

parte VI

di Enlil


"LOVE STORY"

Hanamichi stava pensieroso in un angolo della stanza con le gambe rannicchiate contro il suo petto e il volto seminascosto dai ciuffi rossi. Kaede lo guardò preoccupato e infastidito da quel suo silenzio che così poco gli si addiceva. Ormai era passata già una settimana dal giorno quando l'aveva abbracciato ed erano diventati amici, ma nonostante il rossino non avesse certo problemi in fatto di eloquenza, non riusciva mai a strappargli qualche informazione di se stesso. Ogni volta che cercasse di introdurre l'argomento l'altro subito si chiudeva a riccio e si ammutoliva di colpo. Proprio come in quel momento. E la cosa lo faceva davvero soffrire... Sperava che conoscendosi meglio avesse avuto più fiducia in lui, ma a quanto pare nulla era cambiato. Cercò di rompere quella sottile ma impenetrabile barriera di silenzio che gli divideva

- Ti piace la musica? -

Hana alzò leggermente il volto a quella strana ma decisa domanda.

- Non lo sò... -

Kaede lo fissò stupito

- Come non lo sai? O ti piace o no. -

Il ragazzo dai capelli rossi appoggiò la nuca al muro fissando pensieroso il soffitto

- Da dove vengo io non si faceva musica. Gli unici suoni erano le urla isteriche della gente e il rumore dei spari. Non ho mai avuto tempo per pensare ad altro... -

L'altro lo guardò. Aveva detto il tutto in un tono lucido e calmo.

Si alzò, poi con passi lenti e silenziosi raggiunse il pianoforte a coda all'interno della stanza, quello stesso dove la prima volte che era entrato in quel posto si era fermato a suonare. Si sedette sul lucido sgabello nero, passando sinuosamente un dito sui bianchi tasti d'avorio.

- Allora facciamo una prova - Senza aspettare la risposta dell'altro dette maggiore forza alle dita facendo affondare appena le note. La musica si diffuse per lo spazio in mille vibrazioni di sensazioni. Le mani agili accarezzavano eccitanti la tastiera in un leggero vento di movimenti e affondi. Hana chiuse gli occhi lasciando che le onde di quella piacevole armonia gli entrassero completamente nel corpo riempiendo il suo essere. Poi Kaede assieme alle note aggiunse anche la sua voce. Le parole si univano in una danza alla melodia, intrecciandosi, lasciandosi andare, e poi abbracciarsi nuovamente. Il tono di Rukawa era dolce e profondo, ma lasciava trasparire anche forza dalle sue parole. Cantava a occhi chiusi immergendosi completamente in quelle emozioni.

 

Grazie amore mio

di aver sfidato tutto il mondo insieme a me+   

di aver cercato un'alta vita accanto a me

di aver sbagliato e poi pagato anche di più

insieme a me

 

A kaede gli venne in mente l'immagine di sua madre quando gli suonava quella canzone quando era ancora un bambino. Ricordava che in quei momenti se ne stava incantato ad osservarla, gli pareva davvero bellissima. Se ne stava zitto immobile, senza quasi neanche respirare, per la paura che quell'incanto si potesse rompere, come una bolla di sapone che vola nell'aria fino a quando arriva uno che la rompe spietatamente con la punta di un dito. Ricordava anche quelle parole... "Quando tu ami veramente una persona, il tuo desiderio più grande è quello di condividere tutto con lei. E' facile stare assieme quando la vita non ti presenta altro che gioie, ma solo quando si devono affrontare le difficoltà più grandi e le sofferenze... solo allora si riesce a distinguere il vero amore per quello che davvero è. Amore non sempre porta felicità, anzi molto spesso è l'incontrario..."

 

Grazie perchè sò

che questo amore non potrà finire mai

anche se il mondo sta crollando intorno a noi

non piangerò in quelche modo riuscirò

a dirti addio.

 

"Mamma...Ma allora se amare significa soffrire, allora perchè le persone lo cercano così disperatamente?" La voce del bambino dai capelli neri e gli occhi blù fece sorridere a donna che lo teneva stretto fra le braccia. "Perchè è l'unica cosa davvero importante in questo mondo distrutto dalla guerra! E' l'unica cosa per cui valga la pena di vivere e che ci fa sentire davvero vivi. Anche se la terra verrà distrutta, l'amore fra le persone continuerà ad esserci. Forse sarà un sentimento doloroso, che farà soffrire, ma esisterà. E in questo mondo dove il vaso di Pandora si è rotto in mille pezzi lasciando scappare l'odio fra i popoli, la cattiveria, la guerra... La speranza ha dato a noi uomini un'ultima ancora di salvezza, e la speranza è amore: amare significa sperare la felicità della persona per cui nutri questo wsentimento, anche a discapito della propria, amare significa sperare di poterla vedere e toccare, amare significa sperare in una vita senza dolori dove l'unica cosa importante siete voi... Questo è l'amore. La consapevolezza che sempre e in ogni caso voi sarete insieme."

 

Ma dirti addio

non è possibile

pensare a te

e non sorridere

non esser lì

negli occhi tuoi

ma no, non dico addio

perchè tu vivi in me

noi siamo ormai

le terra e l'albero

la luce e il sole

di più non sò

 

Nel suono delle sue stesse parole Kaede sorrise. Una settimana, è da tanto tempo che si conoscevano, eppure già cosi tanti ricordi ed emozioni gli legavano... Mille flash back gli richiamarono alla mente momenti felici e spensierati, dove, dimentichi di tutto i di tutti, esistevano solo loro. Non Rukawa Kaede, medico di grande fama membro dell'A.S.U. orfano di entrambi i genitori, non Hanamichi schiavo del capo della mafia Mr. Sakaoda, ma semplicemente due ragazzi.

Rivisse nella sua mente brevi ma intensi spezzoni che in quei giorni avevano costituito tutta la sua vita.

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Hanamichi stava disteso sul letto, con gli occhi chiusi ascoltava l'impercettibile respiro di Kaede che, accanto a lui, stava tutto intento a leggere un libro. Lo fissò per un attimo, soffermandosi sullo sguardo serio e corrucciato incorniciato da delle ciocche ribelli di capelli nero notte, le labbra erano piegate in una leggera smorfia mentre concentrato sfogliava le pagine bianche, le dita scivolavano fra la carta e la rilegatura in pelle, in un fluido movimento, quasi come se danzassero. Il rossino restò come ipnotizzato davanti a quel gioco di luci e movimenti. Il moro accorgendosi di essere osservato lo guardò da sopra il libro.

- Che stai facendo? - Il ragazzo però ignorò la sua domanda e chiese a sua volta

- Come fai a leggere così tanto? E' da ore che non fai altro!-

Rukawa lo fissò un attimo

- Mi piace. -

Hanamichi lo guardò fra l'incuriosito e l'ansioso, e alla fine disse

- Di che parla? -

- E' una vecchia storia pre-GG, racconta di pirati e tesori, il titolo è "L'isola del tesoro". Se vuoi te lo posso prestare, ti piacerebbe molto -

Gli porse il libro, ma il ragazzo coi capelli rossi si limitò a guardarlo sospettoso, e richiamando le gambe alle ginocchia e rivolgendo lo sguardo altrove disse

- Non sò leggere. -

Rukawa lo guardò in silenzio per un po'

- Dove vivevo da piccolo avevano cominciato a insegnarmelo, ma poi sono dovuto fuggire, e non ne ho più avuto la possibilità. Mi sono fermato alla lettera M. -

- E qual'è il problema?!- Disse calmo il moro

- Cosa?! -

- Ti insegno io! Non dovrebbe essere così difficile nonostante la tua testa da do'hao. -

- COSA?!? Teme Kitsune spelacchiata!! Come ti permetti di insultare il grande Tensai?!? -

L'altro lo guardò freddamente

- Vuoi o non vuoi imparare a leggere?! Allora smettila con i tuoi sproloqui e ascolta! -

Hanamichi anche se ancora irato, si avvicinò un po' di più al corpo di colui che era diventato il suo migliore amico, e la lezione cominciò.

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- Ruky... Raka... Ehi, Roky!!- Ad Hanamichi arrivvò un cazzotto in testa

- AHI!!! Come hai osato teme kitsune!! Non devi colpire il tensai così forte!! -

Il moro sbuffò

- Possibile che anche se sono già tre volte che passiamo la notte insieme tu ancora non riesca a memorizzare come mi chiamo?!? -

- Non è colpa mia che tu hai un cognome così complicato!!! E poi per me è sempre stato critico memorizzare i nomi... - Il rosso di rimando stava per colpire l'altro con un violento colpo in faccia, ma la risposta che ricevette fece fermare il suo pugno a metà strada

- Kaede.-

- C-come, scusa?!?-

- Ho detto di chiamarmi pure Kaede do'hao! Visto che non sei nemmeno in grado di memorizzare qualche lettera messa in fila. -

- COSA!?! Osi forse dare nuovamente del do'hao all'unico genio vivente?!? -

L'altro si limitò a guardare con aria di sufficienza il rosso che pareva dovesse scoppiare da un momento all'altro. La vena sulla tempia gli stava pulsando particolarmente forte

- Do'hao.-

Hanamichi scoppiò e saltò addosso a malcapitato ragazzo  (Saltare addosso?!? Ora si che si ragiona *_____* Nd.Ru / In verità non intendevo in quel senso -___-'') scatenando una rissa. I due continuarono a darsele per una buna mezz'ora, poi caddero sfiniti sul pavimento. I loro corpi ansavano pesantemente al ritmo del loro battito cardiaco. Il rosso fu il primo a riprendersi

-Ah ah ah!! Anf...Ora hai v-visto...Anf... di cosa è capace il tensai?!Anf anf... Ti ho sconfitto!! -

-Che dici do'hao?! Ma se ho vinto io!! Sentiti un po', hai persino il fiatone! -

non poteva davvero crederci! Se l'erano date di santa ragione fino a quel momento e quella sottospecie di volpino polare artico continuava ancora ad insultarlo?!? Nonostante la stanchezza non poteva di certo permettere quest'affronto alla sua genialità! Fece per rimettersi a sbraitare quando una mano protesa verso di lui interruppe le sue intenzioni

- Alzati che sei ridotto piuttosto male. - Schiaffeggiò via la mano e cercando di alzarsi iniziò a dire

- Ma che dici?! Io non stò mai male! Figuriamoci poi per tre tuoi colpetti!! Ti sei dimenticato che sono un tensai e che i tensai non ...-

Ma quanto pare la capacità di recupero di un genio non erano poi così eccezionali, visto che appena in piedi si sentì mancare e barcollò pericolosamente. Ma la sua caduta fu fermata dal petto di Rukawa che lo afferrò giusto in tempo. I pensieri di Hana cominciarono a confondersi in mille sensazioni. Quella era la seconda volta che si ritrovava tra le sue braccia, ma ciò che provava era totalmente diverso! Sentì il sangue impossessarsi delle sue guance premute contro la stoffa dell'altro, attraverso di cui avvertiva la forma dei muscoli del petto e il battito del cuore confondersi in un calore rovente, le braccia salde sulle sue spalle gli facevano scorrere mille brividi lungo la spina dorsale, una infuocante sensazione cominciò a pervadergli il basso ventre. La voce di Rukawa lo fece ritornare in se

- Ehi, tutto bene? Riesci a reggerti in piedi? -

Hanamichi subito si staccò da quel contatto e girandosi per non mostrare all'altro l'imbarazzo che gli aveva contagiato il viso, disse con finto tono beffardo

- Ah ah ah! Ma che credi? Certo che riesco ad alzarmi... è stato solo un attimo dovuto dallo stress, nulla di più! -

Il moro lo guardò fra il rassegnato e il dispiaciuto. Possibile che quella stupida, megalomane, testarda testa rossa non riuscisse proprio a fidarsi di lui e riconoscere di aver bisogno del suo aiuto?! Poi Hanamichi si voltò leggermente verso di lui quasi con fare distratto

- Comunque grazie... Kaede - E detto questo se ne andò sbrigativo verso il tavolo a prendere qualcosa da mettere sotto i denti

Kaede sorrise. L'aveva ringraziato e persino chiamato per nome. Quelle cinque secche lettere parevano così dolci dette da lui... Chissà come sarebbe stato sentirgliele urlare in preda all'eccitazione completamente nudo e bagnato di sudore... Si schiaffeggiò mentalmente! "Maledizione!! Possibile che già tutti i miei buoni propositi sull'aiuto incondizionato siano andati a farsi fottere?!? Dannati stì ormoni del cavolo!!"

Si girò a guardare il volto del ragazzo che pareva entrargli sempre di più sotto la pelle, e sorrise vedendolo sporcarsi completamente la bocca e buona parte del viso di cioccolata.

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 - Sai Kaede?! Mi piacciono da impazzire i tuoi occhi blù! -

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- Posso chiederti una cosa?! Perchè hai deciso di fare questo a me? Cioè... Volevo dire che nemmeno mi conoscevi, e allora... -

- Perchè ho subito capito che eri un do'hao, mica potevo lasciare un completo fesso come te in una situazione del genere... -

-COSA?!?! Ancora stà storia del do'hao?!?! Questa te la faccio pagare!! Vieni qua volpe che ho intenzione di fare di te una bella sciarpa!!! Non scappare ho detto!!!! -

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- Sai Kaede?! Sei freddo, arrogante, hai la capacità di riuscire ad irritarmi sempre, mai che si riesce a capire cosa hai in mente, una kitsune polare e per di più pure tanto stronzo, ma sei l'unico amico che abbia mai avuto.

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Grazie amore mio

da questa sera sola a casa tornerò

dal tuo bicchiere come al solito berrò

sul tuo cuscino la mia mano correrrà

e sarai là.

 

Le ultime note della canzone si persero nella stanza. Kaede sospirò leggermente, poi si girò. Hanamichi stava ancora lì, con gli occhi chiusi come trasportato in un mondo lontano. I loro sospiri si persero in quell'interminabile silenzio. Poi il ragazzo dai capelli rossi disse in un soffio

- Sai Kaede? La musica mi piace proprio un casino! -

Il moro sorrise per l'ingenuità di quella risposta, così diversa dai suoi soliti sproloqui senza fine, ma piena di passione e sincerità.

Poi un singhiozzo.

Kaede si avvicinò al rossino e ne catturò il volto con le mani, costringendolo a guardarlo negli occhi. Numerose lacrime scendevano lungo le guance arrossate dalla vergogna e dalla sofferenza, gli occhi lucidi lo fissavano tremanti in un misto di incertezza e paura, i capelli color rame appiccicati sulla pelle calda. Con un dito Rukawa spostò quei fili di fuoco e asciugò le lacrime. Non disse nulla, sapeva che qualunque parola non sarebbe servita se non a peggiorare la situazione. Hanamichi doveva fidarsi di lui, doveva raccontargli cosa lo  tormentava ed aprirgli il suo cuore. Le sue labbra rimanevano senza voce, ma la sua mente gridava disperata

"Ti prego, ti scongiuro Hanamichi! Fidati di me! Lasciati aiutare da me! Lasciati amare e proteggere! Non potrei mai farti del male! Giuro che farò tutto quello che è in mio potere per fare in modo di asciugare queste tue lacrime, ma per favore, fidati!!"

 Hanamichi fissò quei occhi pieni di emozione e parole non espresse. Poi disse

- Kaede... Perfavore, aiutami. Mia sorella... Non posso permettere che soffra e rimanga da sola... Io non posso fare niente... Prenditi cura tu di lei... Se solo la perdessi io non ... -

Il moro sorrise.

Gli avvicinò le labbra sulla fronte e gli diede un lieve bacio

- Grazie Hanamichi, grazie i esserti fidato di me. -

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Rukawa arrivò nel cunicolo deserto. Era la prima volta che sarebbe entrato in un subsoil e di certo quell'aspettativa non lo affascinava affatto! L'unica cosa che avrebbe voluto fare in quel momento era fare dietrofront e andare a casa a farsi un bel bagno caldo. Ma non poteva, doveva farlo per Hanamichi. Sbuffò e tappandosi il naso scansò col piede la botola che copriva la fogna. Il rossino gli aveva spiegato la strada nei minimi particolari per fortuna. Guardò con sospetto la cosidetta strada, e infine rassegnato si calò per la buca reggendosi su di una traballane e alquanto vecchia scaletta di ferro arrugginito. L'aria era davvero irrespirabile. Si morse forte il labbro proibendosi di perdere coscienza e ingoiò il conato di vomito che gli era salito per la gola. Per interminabili metri percorse le fogne con l'acqua ( o almeno che aveva qualcosa di vagamente somigliante al liquido ) che gli arrivava fino al polpaccio.

Finalmente riuscì a intravedere in fondo una luce. Si avvicinò fino a distinguere nell'immensa coltre di buio e tanfo quella che era la terra dei dannati, la subsoil.

A Kaede vennero in mente tutti i racconti fantastici che si facevano su queste città sotterranee, per la maggior parte detti da ragazzi più grandi per spaventare gli altri. Si diceva che fossero abitati da mostri mutanti e che qualche volta venivano allo scoperto per rapire le persone per mangiarsele. Storielle raccontate dalle madri ai figli per tenerseli buoni, non era certo raro sentire frasi tipo: "Se non finisci la minestra guarda che ti porto alla subsoil" o "Non stare in giro per troppo che se no puoi venire rapito da un mutante!" Sciocchezze insomma... Ma qualcosa di vero c'era. Con la supremazia della mafia e delle associazioni criminali il costo della vita si era alzato incredibilmente, così come i poveracci e i senzatetto. Chiunque non fosse in grado di pagare non aveva futuro. Allora la gente iniziò a rifugiarsi nelle rovine delle vecchie città che dopo la guerra globale erano state sotterrate per poterci ricostruire sopra. Non ci volle molto che furono considerati dei fuorilegge e quindi ricercati per essere condannati alla pena di morte. Iniziò quindi la caccia alle subsoil e ai suoi abitanti.

Kaede non riuscì a resistere al tanfo insopportabile, si coprì la bocca con la mano e tossì più volte. Si alzò il colletto del soprabito in modo che nessuno lo notasse ed entrò nei vicoli della città distrutta.

Per la città la gente si riparava meglio che poteva utilizzando fontane semi sotterrate come soggiorni e grossi badili per accendere fuochi. La strada in molti punti si spaccava creando buche senza fondo che arrivavano fino agli antri della terra.  Uomini e donne vestiti di sporcizia e tracci stavano negli angoli delle straduzze guardandolo sospettosi e confabulando fra di loro. Di tanto in tanto qualcuno seduto per terra vendeva stracci, rifiuti e qualunque altra cosa trovata nei cassonetti della spazzatura che poteva essere utile a qualcosa. Kaede rabbrividì all'immagine di una donna col petto scoperto con una profonda cicatrice che gli passava per il torace che reggeva tra le braccia una bambina piccola cullandola e facendola giocare con la carcassa di un topo morto.

- Ehi tu, frocetto col soprabito! Si, proprio tu, non sembri di queste parti, che vuoi?! -

Kaede si voltò ritrovandosi di fronte un ragazzo dai neri capelli spettinati e il volto sporco di fango. Aveva sul volto un profondo sguardo di sfida. Il risolino divertito che aveva stampato sul volto contrastava con i nerissimi occhi pieni di furore e rabbia.

-Bene, lascia che ti presenti il mio mondo, l'unico mondo! "True World"! Credo che questo sia il nome più appropriato! Certo, non è un gran chè, nulla a che fare con le belle casupole tirate a lucido di lassù, niente comodità multifunzionali nè luce artificiale di una lampadina, ma credi che per questo sia poi così diverso?! E' questa la vera natura di questa fottutissima terra, solamente merda e buio! Voi provenienti dai piani alti potrete pure spruzzare in quel cesso chiamato mondo tutte le vostre schifezze di profumi, potrete nascondere il tutto tappandovi il naso e gli occhi con le vostre stoffe da ricconi, ma se la vai a toccare anche al profumo di lillà merda sempre merda è!-

Rukawa guardò per un attimo quel giovane. Si voltò senza proferire parola.

- Cazzo!! Vuoi smetterla di ignorarmi?! Stò parlando con te barboncino dal culo spelacchiato!!-

- Stò cercando una ragazza di nome Hako. Sai dove posso trovarla? - Gli disse con una dura fredda voce senza lasciar trapelare alcuna emozione

L'altro lo fissò stupito

- Chi cazzo sei tu e cosa vuoi dalla piccola Hako?! -

- Devo prenderla, ho promesso ad una persona che mi sarei preso cura di lei. -

- E speri che io ci creda razza di fottutissimo bastardo?!? Neanche se mi lecchi il cazzo con tutta la saliva che hai sulla lingua!! -

Kaede sospirò rassegnato. Possibile che incontrasse lui tutti i tipi più strani?! Il porcospino hentai, la scimmia megalomane, l'oracolino misterioso ed ora ecco l'esaltato bocca di rosa!

- Senti, non ho tempo da perdere con te, quindi ho ti decidi a dirmi dove posso trovare Hako o ti levi dai coglioni! -

- Ohh... Sono impressionato! Il ragazzino snob dai capelli cacca di topo mi ha onorato di una frase intera! Senti cocco, questo è il mio territorio, e se vuoi fare qualunque cosa quì sotto devi ottenere il mio permesso! -

- Bene, allora questo vuol dire che se io ti sconfiggo posso prendermi questa ragazzina e andarmene, vero?! -

- Vedo che sei piuttosto perspicace per essere uno che piscia sotto un albero di cartapesta come di quelli che si trovano nelle greenhouse... Ma sappi che non è affatto facile farmi mandare con il culo per terra in una bella e sana scazzottata! Preparati, che ora dovrai vedertela con il sottoscritto! Il re del true World, Hisashi Mitsui!! -

- Bene Hisashi Mitsui, preparati a prenderle! Non ho nessuna intenzione di perdere tempo, e quello che voglio io lo ottengo sempre! -

 

CONTINUA...

 




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