Avvertenze! La canzone “Amicamore” non è mia purtroppo, copyright 1994 Insieme Srl/Fozzio Srl, testi e parole degli Oro (Onde Radio Ovest) che spero mi perdoneranno i piccoli cambiamenti nel testo. I personaggi di Slam Dunk appartengono al mitico Takehiko Inoue e alla I.T.Planning Inc. tutti i diritti riservati e alla Planet Manga per l'edizione italiana. Questa è la mia prima song-fic e vi assicuro che io non ci guadagno niente e vi prego non perseguitemi legalmente perché non ho una lira! Ah! Quasi dimenticavo! Ovviamente è yaoi! ... Amico Amore di ria
Quando io come te, come tutti mi trovo nei guai chiedo aiuto agli amici e gli amici non possono mai
“Maledizione! Piove! E devo andare in palestra!” Mitsui si guardò intorno disperato. La cartella gli serviva a malapena a riparargli la testa dalla pioggia battente, aveva già la divisa appiccicata alla pelle. Intravide un’ombra… “Ehi! Norio! Aspetta, aspetta!” gli urlò dietro. “Scusa, Mitsui, ma sono di fretta!” gli passò davanti di corsa, senza fermarsi. Speranzoso, scrutò tra la folla di studenti che sciamavano verso l'uscita della scuola per individuare qualche viso conosciuto, ma tutti facevano finta di niente... Sarà stato per il suo passato da teppista? “Ecco a cosa servono gli amici!” brontolò tra i denti, rassegnato all'idea di una corsa sotto la pioggia.
C'è però uno che è diverso dagli altri e con me passa intere giornate a parlare di tutto perché
“Ti serve un passaggio, Mitsui?” lo prese in giro una voce calma e dolce alle sue spalle, mentre improvvisamente la pioggia smetteva di inzupparlo. Nascose un sorriso e si voltò per trovarsi specchiato negli occhi ridenti di Kogure. “Kogure! Era ora! Dove diavolo ti eri cacciato!” lo aggredì, afferrandolo per un braccio e tirandoselo accanto. Del resto per dividere un ombrello, si doveva stare mooolto vicini.... “Gentile come sempre...” “Muoviti, quattr'occhi, lo sai che ad Akagi non piace aspettare!” “Non solo a lui a quanto pare.” Scosse la testa esasperato. “Ma io lo faccio per te, Megane-kun! Ci tengo alla tua salute... e soprattutto alla mia, Akagi vorrà la mia testa, se non arriviamo in tempo.” lo prese in giro.
Non è solo un amico è amore, il mio amico amore che si infila in punta di cuore fra i battiti miei amore amico, amico amore, amore amico è azzurra la vita con te.
Di corsa sotto la pioggia battente, bagnati fino alle ossa, ridendo come due scolaretti. Mitsui controllò con circospezione gli spogliatoi, prima di voltarsi verso Kogure, stringerlo in un abbraccio violento e cominciare a baciarlo con dolcezza, come sapeva che piaceva al “suo” quattr'occhi. Era così bello potersi lasciare andare con lui. Sapere che qualsiasi cosa avesse fatto, sarebbe stata accettata... Essere capito, sgridato, curato... amato dalla persona per lui più importante di tutte, era una specie di magia, di cui non avrebbe mai creduto di essere il beneficiario, ma di cui ormai non sapeva più fare a meno.
E per lui sono il Re, nella storia che ha scritto per me, dove regna il coraggio e l'amore che fuori non c'è.
“Forza Mitsui! Fagli vedere chi sei! Dai! Dai Mitsui!” Kogure urlava a squarciagola, mentre seguiva ad occhi sbarrati l'azione di gioco. Tutto il suo amore in quel momento era riflesso nei suoi occhi. “Casinista!” borbottò tra i denti Mitsui, ma era difficile non notare i sorrisi e le occhiate di sbieco che ogni tanto gli lanciava , anche mentre correva da un capo all'altro della palestra. Kogure, di solito, era il giocatore più tranquillo di tutta la squadra, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa, e tutti lo potevano constatare, per il suo idolo, per il suo amico, per lui, solo perché era lui, Mitsui, la persona che amava con tutto il cuore.
Ha la mia stessa età, quando ride lo sento di là bello come nei sogni che vivono nella realtà.
“Tieni, Mitsui, asciugati. Non devi lasciare che il sudore si raffreddi, altrimenti potresti prenderti qualche malanno. Hai sete? Ti fa male il ginocchio? Ti senti in calo di zuccheri?” “Kogure...” compiaciuto, lo guardò affannarsi intorno a lui come una mamma chioccia, ma doveva fermare in qualche modo le occhiate ironiche degli altri ragazzi, Miyagi stava cominciando a diventare verde dalla nausea, mentre Ayako sorrideva maliziosa... “Si?” “Lasciami respirare.” Kogure scoppiò a ridere un po' imbarazzato, anche se ormai gli altri si erano quasi abituati a vederli insieme, e gli porse un asciugamano, mentre Mitsui rimaneva incantato a guardare il suo sorriso. Anche dopo un duro allenamento, gli bastava vedere il sorriso di Kogure per sentirsi pronto a ricominciare da capo, pieno di energia. “Grazie quattr'occhi!” lo apostrofò, cercando di mantenere un certo contegno, ma fallì miseramente, visto che fece in modo di trattenere le mani di Kogure nelle sue, mentre prendeva l'asciugamano. Lo vide arrossire e il suo ghigno si allargò ancora di più, mentre erano persi l'uno negli occhi dell'altro. “Maniaco sessuale! Vedi di darci un taglio! La partita sta per riprendere!” Akagi lo gratificò di un pugno in testa, mentre lo afferrò per trascinarlo in campo.
So solo che il mio amico amore è il bene sul male quella luce che dà il colore al buio che c'è è amore amico, amico amore, è luna è sole la parte migliore di me
“Andiamo a mangiare qualcosa, Kogure!” ordinò una volta cambiato. Kogure lo seguì docilmente. “Mitsui! Ti sei rammollito a quanto vedo!” “Tetsuo!” “Pensavo avessi più gusto nello sceglierti gli amici!” Mitsui fece per scattare, ma Kogure lo fermò, scosse la testa senza parlare e non lo lasciò andare, finché Mitsui non si rilassò tra le sue braccia, restando a guardare la banda di teppisti in motocicletta sgommare via. “Perché....?” “Non voglio che tu faccia a botte per me, non voglio che tu ti faccia male per qualsiasi motivo.” Gli appoggiò il viso contro la spalla, tremando lievemente. “Kogure...” “Non voglio e basta! Non lo sopporterei!” alzò il viso e lo guardò con occhi scintillanti di lacrime, ma pieni di determinazione. “Non so perché, quattr'occhi, ma riesci sempre a sorprendermi.” Ma questa volta il nomignolo fu pronunciato con una tale tenerezza da non essere più una presa in giro. “Che cosa farei senza di te, eh?” si chinò ad incontrare le labbra di Kogure che si erano dischiuse, come un fiore in boccio, in attesa delle sue, per suggellare questo altro patto.
Siamo uguali noi due, due diverse e contrarie metà pioggia ed acqua di mare in un mare di felicità
“Allora, che cosa andiamo a vedere stasera al cinema?” gli chiese Kogure sulla strada di casa. “Un horror!” “Un poliziesco!” pronunciarono contemporaneamente. Si guardarono con stizza, nessuno dei due che voleva cedere per primo. “L'ultima volta abbiamo visto uno di quegli stupidi horror che ti piacciono tanto.” Si lamentò Kogure, “E poi lo sai che io mi impressiono e me li sogno di notte.” “Ma koibito,” gli sussurrò all'orecchio, abbracciandolo improvvisamente in mezzo alla strada, sotto gli occhi di tutti, “Lo sai che è un'ottima scusa per te, per abbracciarmi ed aggrapparti a me, quando ci sono scene troppo paurose. Io lo faccio anche per te.” Lo prese in giro, mentre Kogure non riusciva a resistere e si abbandonava con piena fiducia tra le sue braccia. “Non è giusto, vinci sempre tu.” “Perché io sono il più forte, e smettila di lagnarti.” Si fissarono sorridendo, soddisfatti del semplice fatto di essere insieme, di poter contare uno sull'altro, anche per litigare. Sapendo sempre che quello che li univa era più forte di tutto il resto.
Quando poi lui non c'è, col pensiero lo cerco dov'è e ti giuro che è vero lo sento se parla di me. Perché noi, siamo ormai, onde radio puntate nel blu in un moto d'amore perpetuo che non smette più.
“Hei, quattr'occhi, che cosa fai in centro a quest'ora.” Gli urlò dietro Sakuragi, apparendo improvvisamente alle sue spalle. Stranamente era insieme a Rukawa e i due sembravano abbastanza imbarazzati dall'essere stati sorpresi insieme. “Aspetto Mitsui.” rispose arrossendo a sua volta. Non si era ancora abituato a parlare in libertà ai suoi amici del suo rapporto con Mitsui. Era una cosa troppo personale, troppo nuova e troppo... preziosa. “Cavoli! Ma fate proprio sul serio, allora!” si lasciò scappare Sakuragi. “Chiudi quella ciabatta, do'hao!” “Attento kitsune! Io, il grande Tensai ti farò...” “Che cosa farai Sakuragi?” lo rimbeccò Mitsui arrivato in quel momento, passando un braccio, con fare protettivo, attorno alle spalle di un imbarazzatissimo Kogure. Sakuragi arrossì al gesto e si zittì. Rukawa alzò gli occhi al cielo e mormorò di nuovo tra i denti “Do'hao.” “Scommetto che stavate parlando di me!” “Come hai fatto ad indovinare?” scherzò Kogure, mentre alzava su di lui uno sguardo adorante. “Quando ci sei di mezzo tu, so sempre a che cosa pensi!” dichiarò con spacconeria. Rukawa e Sakuragi stavano lentamente assumendo una tonalità verdognola. “E' meglio andare o faremo tardi al cinema. Bye. Speriamo di vedervi ancora in giro insieme.” commentò Mitsui, alzando le dita nel segno di vittoria, lasciando i due completamente allibiti.
E vivo con il mio amico amore le pagine intere di un romanzo senza parole, ma pieno di sì amore amico, amico amore è il frutto del fiore è il pane col sale per me.
Kogure era appoggiato alla ringhiera del terrazzo di casa sua, il volto alzato verso la notte stellata. Per un attimo Mitsui si accontentò di fissarlo senza parlare. Il suo profilo delicato si stagliava come un cammeo prezioso su una trapunta di stelle. Era entrato in punta di piedi nella sua vita e nel suo cuore, e senza che lui se ne fosse accorto, ne era diventato presto il sovrano assoluto. Mitsui sorrise, lo faceva spesso ultimamente, da quando si erano dichiarati reciprocamente, trovando il coraggio l'uno nell'altro, per mettere a nudo i loro cuori. “Megane-kun...” sussurrò piano, timoroso si spezzare quell'atmosfera incantata. Non ci fu bisogno di altre parole. Kogure lo fissò sorridendo dolcemente e volò tra le sue braccia. Entrambi sapevano bene che cosa significava quella semplice parola, pronunciata quasi con scherno, ma portata nel cuore di entrambi. Amore....
Per chi non conosce il giapponese: koibito= amore, caro, amante do'aho= scemo megane-kun= quattr'occhi kitsune= volpe tensai= genio
Ce l'ho fatta! Perdonatemi lo stile, ma spero vi sia piaciuta. Kamui-chan dice sempre che le mie storie provocano la felicità del suo dentista, in quanto le carie abbondano! Ma io sono un tipo romantico! Al contrario di lei! Ahia! Va bene, ritiro tutto quello che ho detto, ma adesso Kamui-chan ti prego, metti via la mazza da baseball...
|