A Elyxyz, un piccolo regalo per la sua grande simpatia.

 


Ambrosia e vino

di N


Io sono un alcolista anonimo e tu un bicchiere di vino delizioso.

                                               Tu ambrosia. Io mortale che non potrà mai accostarsi a te.

 

Chiudo gli occhi, mentre ti accingi a giocare. Sono seduto in questo bowling e mi chiedo che ci faccio qui, ogni tre minuti.

Qui a morire ogni trenta secondi per un tuo sorriso, per una tua pacca sulla spalla.

 

È passato un anno da quando ti ho buttato a calci fuori dalla mia vita.

Tu volevi un amico, io un amante.

Avrei potuto sopportare questa discrepanza di idee se tu non ti fossi ostinato a dirmi che sbagliavo, che non ero innamorato di te.

Che semplicemente amavo l’immagine che mi ero costruito.

Ma che immagine ci si costruisce di una persona con cui si passano tutte le proprie giornate, se non la più vera?

 

Ti ho buttato fuori in una giornata di sole, con il vento freddo che scuoteva gli alberi. E gli animi.

Ho sibilato un “tu non sei più niente per me” con tutta la freddezza e l’indifferenza di cui sono capace.

Ho visto il tuo sguardo caldo vacillare e poi la tua voce tremare in un “non ci credo.”

 

Poi ci hai creduto, hai dovuto.

Ho dovuto crederci, poi l’ho fatto.

 

Ho trovato un'altra persona che mi ama, ma……

A volte mi chiedo se la ricambi abbastanza.

                                               Se il tuo fantasma non alberghi ancora in me.

 

In quel pomeriggio di vento, ti ho buttato fuori dalla mia vita per avere una chance.

Per dare ad un altro una chance.

Per smettere di amare una persona, bisogna non conoscerla più…

E io non potevo amare nessun altro come ho amato te…

                                               Dovevo scordarti.

 

Il tempo è passato pigro e sornione, come un gatto accoccolato sulla poltrona preferita.

Tu ti sei allontanato discreto, più per compiacermi che per altro.

E io ho imparato ad amare un'altra voce. A riconoscere casa in un altro profumo.

 

Ma a volte era il tuo calore che ricordavo.

                                               E la mia colpa mi teneva sveglio la notte.

 

Dovevo starti lontano, diceva il mio istinto. Non l’ho fatto.

E ora sei tornato nella mia vita.

Hai bisogno di un amico.

Di quell’amico che solo io sono stato: il fratello, il confidente, il matto con cui crescere.

E io, sciocco, ho pensato di potercela fare.

Di tornare al tuo fianco, forte di un altro amore.

Forte di un abbraccio rassicurante nelle notti in cui, ancora, perdo la strada verso me stesso.

 

E ora, in questo bowling illuminato da un sole artificiale, mi perdo nella tua schiena forte.

                               Che vorrei accarezzare.

Sono abbagliato dalle tue labbra.

                                               Che vorrei sfiorare.

E mi ritrovo bambino perso in un labirinto di desideri e divieti.

 

Non ti posso avere, non ti potrò mai avere, non ti ho mai avuto.

E ancora mi chiedo se veramente tu sappia di dolcezza.

Se le tue mani mi rassicurerebbero nelle notti buie.

Ma non lo saprò mai.

Tu sei ambrosia. Io un semplice mortale.

 

Mi convinco che sia solo curiosità, la mia. Che ti penso proprio perché non ti ho mai avuto.

Che in fondo, in questo anno ho vissuto bene senza di te.

                                                                              Eppure.

Con te sono fuochi d’artificio. È inspiegabile.

Montagna russa senza sicure, cascata di scintille emotive.

Non c’è pace, ma scontro e fuoco.

Non c’è tocco, solo uno sfiorarsi di anime. Se ci fosse, penso, bruceremmo entrambi.

                                               Dovrei spaventarmi per questo, invece…

 

Invece mi fa sentire sicuro. Libero. Vivo.

Sei inebriante di vita, luccicante di sana follia. Con te lo sono anch’io.

 

Solo che non sono completamente io. Sono quello che vuoi tu. Ed è sbagliato.

E fa solo male.                                     Per questo ti rifuggo.

Perché un altro mi ama per quel che sono e in fondo tu non sai nemmeno bene chi io sia veramente.

Sono il tuo confidente e amico… non IO.

Eppure…

Eppure sei come un buon bicchiere di vino per un alcolista anonimo. Dolce e letale.

 

Ambrosia e vino: questo tu sei.

Mortale e peccatore, io. 

 

Ora, voglio essere io, il dio della mia vita.

 

Quella sera nessuno dei suoi amici seppe spiegare perché Yohei Mito avesse abbandonato la partita di bowling nel bel mezzo del suo svolgimento… perfino Sakuragi si stupì… e dire che i loro rapporti erano migliorati ultimamente!

 

 

Owari

 

Disclaimers: i personaggi non sono miei…



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