NOTE: Questo come i capitoli precedenti e quelli a seguire li dedico a tutte le persone che mi sopportano ^^;;;; Non doveva finire così ma lasciare che il lettore immaginasse cosa succedesse tra i due... E' stata una vera faticaccia perchè io scrivo solo cose caste di natura. Ma siccome mi hanno convinto molto dolcemente ho deciso di esaudire le loro richieste...


Always Red

parte IV

di Neko


Sottili raggi di sole filtravano, dalla persiana non totalmente chiusa, andandosi a posare sui corpi di due ragazzi pacificamente addormentati nel letto. Le lenzuola che a mala pena coprivano le basse parti dei loro corpi nudi.

Un sospiro uscì dalla bocca del ragazzo moro, si mosse lentamente. Il braccio che si muoveva sul lato destro del letto, la mano che si destreggiava tra le lenzuola in cerca di qualcosa. Si fermò. Senza aprire gli occhi sorrise. Una mano calda sotto la sua. Le dita che si intrecciarono con quelle dell'altro ragazzo.

Aprì gli occhi lentamente girò la testa di lato, per la seconda volta in quella mattina sorrise. Hanamichi era lì addormentato , con un'espressione angelica che gli scaldava il cuore. Era magnifico poter svegliarsi con quell'angelo accanto a sè.

Nonostante le varie interruzioni della notte precedente erano riusciti finalmente a chiarirsi tra di loro. A capire quali fossero i loro sentimenti reciproci. Anche se Rukawa aveva dovuto convincerlo a modo suo che quello che provavano l'uno per l'altro era un sentimento vero e non un'infatuazione passeggera. Ricordò con un certo piacere il bacio che il rossino gli aveva dato con una passione che li aveva travolti completamente.

Hanamichi si mosse nel sonno, avvicinandosi maggiormente all'altro ragazzo. Rukawa poteva sentire sul collo il respiro caldo del rossino. La mano strinse maggiormente quella di Hanamichi. Un dolce calore si sparse per il suo corpo, mentre alcuni dei ricordi della notte precedente presero ad affollare la sua mente.

------------------------------------------Flashback--------------------------------------

Erano usciti dalla palestra assieme, Rukawa aveva insistito perchè Hanamichi andasse da lui, non lo reputava nelle condizioni di tornarsene a casa da solo. E nonostante fosse stato una specie di ordine, Hanamichi non aveva avuto la forza di ribattere o forse la verità era che voleva lui stesso andare da Rukawa, non aveva nessuna voglia di rimanere solo anche quella notte. Ma forse in cuor suo sapeva che la motivazione vera era proprio un'altra.

Arrivati alla dimora del compagno, Hanamichi era rimasto senza parole. Era rimasto a fissare per alcuni minuti la bellissima villa. Aveva pensato che Rukawa si stesse prendendo gioco di lui, quando si erano fermati dinnanzi a quella lussuosa dimora. Non riusciva a capacitarsi della realtà, fin quando un uomo sulla cinquantina non si era avvicinato al cancello con due cani da guardia e gli aveva aperto il cancello dicendo soltanto "Bentornato signore". Aveva attraversato l'enorme viale alberato con l'alito di uno dei cani molto vicino alla mano, fin quando non si erano fermati dinnanzi al portone che si era aperto mostrando ai suoi occhi qual'era la vera vita di Kaede Rukawa.

Tutto quello a cui aveva assistito poteva essere un sogno e invece non lo era per nulla stato. Rukawa viveva nell'agio più totale, veniva servito come un principe e ogni sua parola veniva eseguita subito come un ordine.

Appena arrivati in camera di Rukawa, lui aveva insistito subito perchè Hanamichi nonostante il dolore si facesse una doccia, anche per rilassare i suoi muscoli. E così era stato, non aveva nemmeno cercato di protestare prova che il dolore non era una cosa leggera o forse che gli occhi scuri e penetranti del volpino avevano uno strano effetto su di lui.

Era uscito fuori dal bagno con solo un paio di boxer che appartenevano al volpino. Si sentiva leggermente a disagio ad avere indosso un abbigliamento tanto intimo del ragazzo che gli stava facendo perdere la testa. Si sentiva come imprigionato da forti catene che legavano sempre più stretto il suo cuore a quello del compagno.

Rukawa gli si era avvicinato e afferrandogli una mano lo aveva condotto sino al letto.

-Vado a farmi la doccia... tu rilassati-

Ecco cosa gli aveva detto mentre si stava dirigendo verso la porta del bagno, per ricacciare indietro strani pensieri, che in quelle circostanze non andavano per nulla bene.

Uscì dalla doccia. Il petto ricoperto di piccole goccioline d'acqua che scendevano lente e si fermavano sull'orlo dell'asciugamano che aveva legato alla vita. i Capelli fradici che aderivano al viso e gli davano l'aria di una creatura irreale, uno di quei personaggi usciti da un libro di fantasia.

Si fermò proprio prima di mettere piedi fuori dalla stanza da bagno. I suoi occhi si erano fissati a guardare una certa scena che si mostrava libera ai suoi occhi.

Hanamichi si trovava sdraiato a pancia in giù. Si era addormentato, le labbra semi aperte che lasciavano uscire il respiro regolare. Alcuni ciuffi di capelli sparsi sulla fronte e le mani sistemate sotto al cuscino come a prendervi maggiore comodità.

Tutte le sue buone intenzioni sembravano svanire come d'incanto. Doveva controllarsi, Hanamichi stava solo dormendo, non stava facendo nessuna azione particolare per provocarlo. Ma i suoi "bassi istinti" stavano già incominciando a muoversi.

Si avvicinò piano, voleva gustare più da vicino quella scena. Si sedette sul bordo del letto osservando il sonno pacifico di Hanamichi.

Quanto sei innocuo e innocente quando dormi Hanamichi... E solo io posso vederti così...

Allungò una mano per sfiorare la guancia del rossino. La pelle sotto le sue dita era morbida e liscia. Hanamichi si mosse nel sonno, allontanandosi da lui di poco e mettendosi a pancia in sù.

Il viso del rossino si girò verso lui, gli occhi si aprirono lentamente. Il cuore di Rukawa cominciò ad aumentare il proprio battito, non riusciva a capire come fosse possibile che quel ragazzo riuscisse ad infrangere con un solo gesto tutte le sue pareti, quelle che si erano create in lui negli anni.

Hanamichi lo osservava, lasciando che l'espressione assonnata fosse sostituita da un dolce sorriso, che non era per altri ma solo per Rukawa.

-Scusa... devo essermi addormentato-

Si mise a sedere, portandosi una mano tra i capelli spostandoseli dal viso. Rukawa rimase a fissare Hanamichi fare una mossa così semplice ma allo stesso momento sensuale. Lo vide fare una smorfia e portarsi una mano alla schiena.

-Ti fa ancora male?-

Hanamichi si girò verso di lui, lo sguardo stupito per aver sentito una nota di dolcezza nella voce del volpino. Il cuore che batteva più veloce. I suoi occhi che non volevano spostarsi dal volto bellissimo di Rukawa, scendendo giù e fermandosi a fissare con un certo interesse quelle labbra sottili e sensuali.

-No... no... un... un po'-

Non capiva il motivo, ma si sentiva emozionato e imbarazzato allo stesso tempo. Si accorse in quel momento della mezza nudità del compagno e del suo solo essere in boxer. Arrossì di colpo e strani pensieri inerenti a loro due cominciarono a farsi spazio nella sua mente. Pensieri che non avrebbe mai pensato di riuscire a formulare ma che si facevano sempre più forti e più vivi.

Si risvegliò dai propri pensieri solo quando si ritrovò di colpo sbattuto a pancia in giù. Sentì il peso di Rukawa sopra di lui, seduto sul suo fondoschiena. La sua mente cominciò a funzionare ancora una volta, si sentì allarmato, spaventato per quello che stava per succedere o che lui fosse convinto succedesse.

-Che cazzo... cosa mi fai?-

Il volpino non rispose, ma in compenso le sue mani presero a vagare per la schiena del ragazzo sotto di sè. E in un certo senso quello lo tranquillizzò.

-Ti stò massaggiando... che credevi?-

-Nu... nulla...-

-Credevi ti violentassi?-

-No... no... io... non...-

-Se vuoi posso rimediare subito-

Arrossì ancora una volta. Più che un ragazzo ora stava andando a rassomigliare ad un gambero. Il suo imbarazzo diminuì quando le mani cominciarono a prendere un ritmo più sicuro e a rilassare i suoi muscoli, il dolore sembrava sparire come per magia. Quelle mani fresche che vagavano sulla sua pelle calda, un massaggio lento e allo stesso tempo sensuale lo stava riportando tra le braccia di Morfeo. I suoi occhi che lentamente si stavano chiudendo, se non fosse stato per la voce del volpino che lo riportò alla luce.

-Va meglio?-

-Sì... molto meglio-

Il volpino scese da sopra il rossino. Gli si coricò accanto. Hanamichi si mise su di un lato. I suoi occhi che ancora una volta si perdevano in quelli del compagno. Il suo corpo guidato da chissà quale forza o meglio sentimento, si mosse da solo verso quello del compagno. Era come smarrito, impaurito da quelle nuove sensazioni che lo pervadevano completamente.

-Grazie-

Hanamichi era vicinissimo al moro, le sue labbra che si erano appoggiate su quelle dell'altro ragazzo. Un leggero bacio, un piccolo ringraziamento per averlo aiutato, per aver alleviato il suo dolore. Ma nel quale si nascondeva un altro significato nascosto che a breve avrebbe potuto significare il nascere di una nuova vita.

Hanamichi si allontanò da lui. I suoi occhi però sembravano come incatenati a quelli dell'altro ragazzo. Il suo corpo si muoveva da solo, non gli ubbidiva più. Ma perchè poi doveva fare quello che gli diceva la mente quando il suo cuore cominciava a battere sempre più forte e chiedeva solo di amare e di essere amato.

Il momento magico che stava avvenendo tra i due ragazzi però venne interrotto da un leggero bussare alla porta.

Quel gesto gli aveva come svegliati, aveva disintegrato in pochi secondi la bolla di sentimenti che li imprigionava, riportando Hanamichi ad una realtà cruda. Si allontanò di colpo dal volpino dandogli le spalle.

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Rukawa chiuse gli occhi. Respirò profondamente. Era stato tutto così meraviglioso, era sicuro che Hanamichi provasse qualcosa per lui, ma qualcosa bloccava il rossino. Gli impediva di esternare i suoi veri sentimenti e Kaede era totalmente intenzionato a scoprire di cosa si potesse trattare.

Maledì mentalmente quella stupida cameriera che la notte prima gli aveva rovinato il momento con il suo do'aho. Se solo si fosse presentata ancora davanti a lui gli avrebbe fatto pagare le pene dell'inferno.

-Ru..ka..wa..sei..uno stupido-

Il volpino girò lentamente il viso verso quello del rossino. Nel farlo le sue labbra sfiorarono i capelli dell'altro. Un piacevole profumo di pulito invase le sue narici. Sensazioni bellissime. Avevano lo stesso profumo, avevano usato lo stesso bagnoschiuma.

Si spostò di poco per osservare ancora una volta il volto del rossino, i suoi occhi percorsero ogni millimetro della pelle di quel viso così angelico. Hanamichi continuava a dargli dello stupido, ma nonostante tutto questo non faceva altro che riscaldare il cuore del volpino, perchè quelle non erano parole di odio.

Avvicinò il suo volto a quello del rossino, le sue labbra a quelle dell'altro. Fresche e morbide, ecco la sensazione che stava provando a dare quel bacio così innocente e casto al compagno.

-Mmmmh...-

Il rossino si mosse e aprì molto lentamente gli occhi, ritrovandosi davanti un piccolo imprevisto. Non si sarebbe mai immaginato di svegliarsi e trovarsi incantato a fissare il volto di un ragazzo. Non un semplice ragazzo, ma quello che era sempre stato il suo nemico.

Il mio nemico... Perchè eri il mio nemico Kaede???

Si pose quella domanda senza neanche accorgersene mentre osservava il viso del volpino soffermandosi con attenzione sulle labbra. Si sentiva così attratto da quelle labbra che non si accorse neanche che Rukawa lo stava fissando.

Arrossì di colpo solo quando una mano del volpino finì casualmente sulle sue parti intime. Lo prese alla sprovvista, il rossino non si aspettava una mossa così audace da parte del compagno, eppure il giorno prima aveva avuto alcune prove di cosa era capace il volpino.

-Che..che..fai?-

-Volevo solo vedere se eri veramente tu-

-Eh?-

Il volpino riuscì a stento a trattenere il sorriso. Era così bello il suo do'aho con la sua innocenza, il suo non capire cose così normali e forse anche questo lo aveva attratto in lui.

-Volevo constatare che fossi tu-

-Come..fai..a..capirlo..-

Era in uno semplice stato di imbarazzo. E adesso cosa avrebbe potuto rispondergli Rukawa, se non tappargli la bocca con la propria. Gli era così difficile mostrare quello che provava a parole. Non perchè non sapesse parlare, ma perchè sin da piccolo non aveva avuto nessun bisogno di far sentire la sua voce, i suoi genitori e la servitù capivano subito quello di cui avesse bisogno, la maggior parte delle volte.

-Vedi...-

Rukawa cominciò a far vagare l'indice della mano destra per il membro dell'altro ragazzo. Lo muoveva con una lentezza, paragonabile ad una tortura. Hanamichi spalancò gli occhi a quella mossa improvvisa, non capiva più se stesso ma sentiva di essere terribilmente attratto dal volpino. Sentiva crescere dentro di lui una gran voglia di aumentare quel contatto.

-Ah..Ru..-

-Vuoi che la smetta?-

La voce di Rukawa era bassa, di un'alta tonalità sensuale. Il suo dito fresco sulla pelle calda del rossino. Scendeva e saliva aumentando a tratti la velocità del suo cammino.

L'incantesimo tra i due ragazzi si sciolse ancora una volta, con il solito brusco bussare alla porta. Sembravano che sapessero quale era il momento meno opportuno per disturbarli.

Questa volta pagherà molto caro il suo disturbo...

Rukawa aveva intuito perfettamente chi potesse essere dall'altra parte della porta. Quel bussare forte e insistente poteva appartenere solamente ad un'unica persona. La stessa che li aveva disturbati la sera prima.

Sembrava che però il suo corpo non gli desse per nulla retta, anzi non voleva allontanarsi dal corpo del rossino. Era come una calamita, lo teneva stretto a sè. Anche se involontariamente, ormai, Hanamichi aveva un enorme potere sul compagno e la cosa strana era che lui nemmeno se ne era reso conto.

-Stanno bussando-

La voce di Hanamichi riportò alla realtà il volpino, ma nonostante tutto in lui cresceva una gran voglia di fondersi con il calore che emanava il corpo del rossino. Voleva diventare tutt'uno con quel corpo, quell'anima pura che riusciva a svegliare in lui sentimenti che nemmeno sapeva di riuscire a provare.

-Lo sò-

-E... allora dovresti aprire-

-No-

Disse quell'unica parola ma piena di significato vicino all'orecchio dell'altro ragazzo. Rukawa era sopra di lui. Le mani sul suo petto sudato. I suoi occhi che si perdevano in quelli del compagno. E dentro di lui qualcosa che continuava a crescere, rischiando di soffocarlo.

I visi di ciascuno si avvicinavano. Sembrava che ora nemmeno Hanamichi avesse più nessun dubbio, si stava lasciando completamente guidare dal momento. Le labbra di Kaede sulle sue, un leggero bacio a breve reso profondo e passionale dalla lingua che con una danza sensuale era riuscita a far separare le labbra del rossino ed a infilarsi all'interno di quella invitante meta per iniziare una guerra con la lingua dell'altro ragazzo.

Una danza lenta e sensuale, questo era quello che stava avvenendo.

Le mani del volpino erano sul corpo caldo e sudato del rossino, vagavano su quella pelle bollente riuscendo a strappare gemiti di piacere dall'altro ragazzo che però andavano a perdersi nella propria bocca. Avevano completamente perso la cognizione del tempo, non sentivano nemmeno le voci che provenivano dall'esterno della stanza.

Tutto era incentrato solo su loro e i loro sentimenti che ormai avevano totalmente preso il sopravvento sulla situazione.

Rukawa allontanò lentamente le labbra da quelle dell'altro ragazzo, senza però allontanarsi totalmente da lui. Il suo respiro che si confondeva con quello di Hanamichi diventando quasi lo stesso, sembravano respirare in sincronia come se fossero lo stesso essere.

-Ru... Ru... io...-

Il rossino si trovò incatenato ancora una volta ad un gesto semplicissimo del volpino. Un sorriso. Non dolce ma malizioso.

Il viso del volpino si abbassò ancora una volta. Percorse il viso dell'altro ragazzo con dolci e piccoli baci, mentre le sue mani presero ancora una volta a percorrere quel corpo sotto di lui. Tutto quello gli scaldava il cuore, si meravigliò della sua stessa dolcezza nei confronti del rossino, una dolcezza che non avrebbe mai pensato di possedere, ma si era accorto solo ora, adesso che lo aveva vicino quanto fossero profondi i suoi sentimenti per lui.

-Hana...-

Sakuragi aprì gli occhi. Arrossì involontariamente di fronte al sorriso e alla dolcezza con cui il volpino aveva pronunciato il suo nome. I suoi occhi nocciola si stavano fondendo in quelli scuri del compagno. Un mare nero in cui poter notare e trovare ad ogni angolo solo amore. Un amore sincero.

-Sei bellissimo...-

Il suo cuore si stava prendo, spalancando ai sentimenti che Rukawa gli trasmetteva. Dopo tanto dolore finalmente anche lui avrebbe potuto trovare il giusto amore. Finalmente il tanto dolore che provava il suo cuore poteva essere sostituito, in buona parte, dai sentimenti per quel ragazzo che fino a poco tempo prima gridava al mondo di odiare.

Odio e amore sono la faccia di una stessa moneta... E il mio odio per te era solo una banale scusa per nascondere l'amore che provo... Amore? Io lo amo?

-Io bello?-

Nonostante il suo pensiero fosse un altro quella era l'unica cosa che volesse uscire dalle sue labbra. L'unico suono che volesse fuoriuscire dalla sua gola, mentre una piccola parola, una semplice parola rimase ferma nel suo cuore in attesa che il suo proprietario gli desse il permesso di scappare ed affrontare il mondo esterno.

Rukawa avvicinò la bocca all'orecchio dell'altro ragazzo. Il suo respiro prese ad accarezzare l'udito altrui mentre parole cominciarono a formarsi sulle sue labbra e a prendere un suono.

-Sei la persona più bella... per me-

Sgranò gli occhi. Stupito ancora una volta. Lui bello? Nessuno gli aveva mai rivolto un simile complimento o meglio nessuno gli aveva mai offerto nessun complimento, troppo occupati a giudicarlo per come era fuori per accorgersi di come era veramente lui.

Morse l'orecchio, un gemito sordo uscì dalle labbra di Sakuragi. Mentre le sue mani presero a muoversi sul corpo dell'altro ragazzo. Pelle liscia e delicata sotto le sue mani.

Come una bambola di porcellana...

Sorrise interiormente al proprio pensiero, anche se era molto appropriato. Un ragazzo di porcellana, duro e fragile allo stesso tempo, frantumabile. Si sentì potente a quel pensiero, ma allo stesso tempo il suo copro si irrigidì non voleva far del male ad un'altra persona, non ancora una volta.

Allontanò le mani. Quelle grandi e calde mani che Kaede aveva potuto assaporare su di sè per pochi istanti. Cercò con lo sguardo il volto de rossino, vedendovi solo un velo di paura riflesso. Gli occhi nocciola pieni di dolore, quasi coperti da quelle belle mani.

Cosa ti succede Hanamichi... Cosa ti ha ridotto così... Sono stato io? Ti faccio così tanta paura?

-Io... io... non voglio ferirti...-

-Cosa?-

-Non voglio farti del male...-

-Ma di che cazzo stai parlando?-

-Ho paura di ferirti... di rompere in mille pezzi anche il tuo cuore...-

Lo sguardo freddo e il volto privo di emozione erano tornati a far parte delle caratteristiche del volpino. Non capiva, non riusciva a spiegarsi cosa stesse succedendo a Sakuragi. Rifiuto e accettazione... Accettazione e rifiuto... Lui non era una cosa con cui si poteva giocare. Ed era sicuro che il rossino non stesse giocando con lui, ma allora cos'erano tutti questi dubbi, tutte quelle paure.

Cosa nascondi dietro la tua maschera di spavalderia Hanamichi... Qual'è il vero te stesso...

Rukawa rimase a fissare le mani di Hanamichi tremare. Quelle mani coprire il suo viso, come se da lì si potesse rispecchiare qualcosa di terribile.

-Ma che cazzo dici... me lo vuoi spiegare?-

Hanamichi non rispose. Non riusciva a farlo. Come avrebbe potuto dire alla persona che finalmente aveva capito di amare quello che lui era. Quello che lui aveva fatto. Che per colpa sua la persona più importante del suo passato era costretta a stare in un letto priva di coscienza. Cosa avrebbe potuto pensare Rukawa? Aveva paura, una tremenda paura di perderlo.

Non capisco... Non riesco a comprendere cosa gli stia succedendo... Un attimo prima era tra le mie braccia ed ora è come se avesse paura di un nostro minimo contatto... Che cosa ti succede? Dimmelo io ho bisogni di sapere cosa affligge quel tuo cuore...

Si scosse di colpo dai propri pensieri. Il suo sguardo non era mutato ma dentro di sè continuava a non capire cosa stesse succedendo. Il motivo per il quale ora Hanamichi si stesse alzando dal letto. O almeno cercasse di farlo, era com se dentro di lui ci fosse una lotta interna. Un cercare di fuggire da qualcosa.

-Dove vai?-

-Via di qua-

La voce di Hanamichi era fredda. Diversa da quella disperata di pochi attimi prima, come se ora fosse un altro come se un'altra persona avesse preso il suo posto.

-Mi vuoi dire cosa cazzo ti prende? Perchè diavolo ti comporti in questo modo-

Hanamichi non disse nulla. Era seduto sul bordo del letto, dando le spalle all'altro ragazzo. Il suo cuore che gli urlava di dirglielo di confidarsi con quel ragazzo che prepotentemente aveva sigillato con il marchio amore il suo cuore, ma lasua mente gli ordinava tutt'altro, di andarsene che non valeva la pensa soffrire ancora una volta.

-Io me ne vad...-

Non finì la frase che venne sbattuto con violenza sul materasso. Le mani di Kaede strinsero forte i suoi polsi tenendoli sul materasso facendo in modo che non si potesse muovere. Cercando di impedirgli ogni via di fuga.

-Tu non vai da nessuna parte... io voglio una spiegazione-

La voce di Rukawa era fredda, priva dell'amore che aveva dimostrato avere quella mattina. Ma era tutta una menzogna.

La sua freddezza era una menzogna.

La violenza nel trattenerlo era una menzogna.

Tutto quello che si intravedeva esteriormente era una menzogna.

In realtà era preoccupato. Per lui, il suo Hanamichi. Sì suo, tanto che ormai era come il sangue nelle sue vene. Voleva sapere cosa riuscisse a terrorizzare, a spaventare in quel modo quel ragazzo tanto forte ma che aveva scoperto essere tanto vulnerabile.

-Lasciami.. voglio andare via...-

Il rossino si dimenava, voleva scappare, fuggire da lui. Dai suoi sentimenti per lui, da tutto quello che lo collegava a lui. Ma lui ora era tutto il suo mondo. Lo aveva scoperto quella notte quando svegliandosi se lo era trovato accanto. Si era scoperto non solo attratto fisicamente da lui ma catturato da dei sentimenti di semplice e puro amore.

Amore che non sapeva di poter più provare.

Amore che gli stringeva il cuore ogni volta che fissava il suo volto d'angelo.

Amore che gli strappava in pezzi il cuore sapendo che poteva perderlo.

Per questo ora voleva fuggire. La paura di perderlo era troppo forte.

-No-

-Cazzo.. tu non sei nessuno-

-Nessuno?-

-Sì non sei nessuno per darmi ordini-

-Sei uno stupido-

Hanamichi volse la testa verso un lato. Gli occhi chiusi. Si morse il labbro inferiore cercando di trattenere il nervoso che continuava a salire per il non riuscire a liberarsi dalla presa di ferro del compagno.

Rukawa lo fissava senza dire una parola. I suoi occhi gelidi si stavano riempiendo di qualcosa di indecifrabile che però a breve avrebbe preso vita dalle labbra del ragazzo moro.

-Qual'è questo tuo problema? Hai paura del giudizio degli altri? Hai ancora quella fottutissima paura che io stia giocando con te? Vuoi rispondermi... o sei solo uno stupido fifone...-

Aprì gli occhi di colpo. Quelle parole forse avevano avuto qualche buon effetto sul rossino. Si girò verso Rukawa. I suoi occhi che ancora cercavano qualcosa in quelli dell'altro ragazzo.

Un leggero soffio di voce e la verità si fece spazio fra loro.

-Ho paura di amare-

Il vuoto. Il silenzio si era formato nella stanza. Nessuno dei due proferiva parola. Hanamichi ancora una volta aveva girato la testa, ancora una volta non voleva vedere lo sguardo del volpino, aveva paura di trovare qualcosa in quei bellissimo occhi scuri specchi dell'animo del ragazzo.

-Sakura-

La voce di Hanamichi pronunciando quell'unica parola, un nome, era bassa. Un flebile lamento da parte di un'anima perso che però non sfuggì al sottile udito dell'altro ragazzo.

-Di cosa parli?-

-E' la persona che mi ha amato veramente... l'unica...-

Poche parole. Significati precisi. Accuse. Quella frase nascondeva in sè tanto, troppo perchè Rukawa non riuscisse ad interpretarla in un certo modo.

Sakura... E' stata una di quelle cretine che lo ha rifiutato?

-Non dovresti avere tanti rimorsi per una ragazza che ti ha abbandonato-

La sua voce era fredda, non lasciava trasparire la gelosi anche aveva provato a sentire uscire quella frase dalle labbra del suo do'aho. Non sopportava il fatto che una stupida ragazzina gli fosse entrata in quel modo nell'anima costringendolo ad avere degli stupidi problemi ora che stava con lui.

Hanamichi spalancò gli occhi. La frase che aveva detto Rukawa lo aveva colpito come una doccia gelata. Il suo sangue stava ribollendo. I suoi occhi mostravano una furia che stava aumentando e a breve sarebbe esplosa.

E così fu.

Hanamichi con un potente colpo di reni e grazie anche alla rabbia che si era impadronita di lui riuscì ad invertire le posizioni. Ora era Rukawa quello che si trovava "prigioniero" del rossino, della sua furia. Non avrebbe mai dovuto dire una cosa simile al compagno, non si immaginava minimamente cosa aveva voluto dire per lui quelle parole.

-Come osi tu parlare così male di lei...-

-Te la prendi così tanto per una stupida ragazzina-

-Tu non sai niente...-

-Allora perchè non me lo spieghi...-

-Io non devo spiegarti un bel nulla...-

-Ho capito è una ragazza che non sei riuscito a farti-

-Ma come cazzo fai a pensare solo a questo...-

-Come no, tu non ci pensi mai vero-

-..................-

-Chissà quante ragazzine ti hanno mollato solo perchè le hai deluse a letto-

La discussione stava prendendo una brutta piega, senza rendersene conto si stavano offendendo in un modo pesante. Non si rendevano nemmeno conto di quelle dure parole che uscivano dalle loro labbra.

Lo sguardo di Hanamichi era ghiacciato, due pozzo color nocciola chiusi tra i ghiacci dell'Antartide. Un cuore che si stava richiudendo ancora una volta. Eppure ci sarebbe voluto così poco. Ma le loro paure facevano da specchio riflesso sulle loro parole ferendoli entrambi.

Il rossino si allontanò di poco dall'altro ragazzo. Strinse i pugni. La furia che montava come una serpe su di lui esplodendo tutta di colpo. Assentò un pugno sul viso color latte del volpino. La furia era esplosa, il suo amore si stava perdendo nel buco nero dell'odio. Odio per quel ragazzo che aveva disprezzato Sakura, tutta la sua vita.

Rukawa tentò di alzarsi e contraccambiare il pugno che aveva appena ricevuto, ma tutte le sue cattive intenzioni si fermarono quando alcune gocce, perle di dolori, caddero sul suo petto.

Che cosa succede...

Con quel pensiero, Rukawa, avvicinò due dita alle gocce sul proprio corpo. Ma nel fare quello altre piccole gocce colpirono la sua mano. Gocce salate di un mare di disperazione che provenivano dalla persona che amava.

-Hana...-

Alzò il viso. I suoi occhi si spalancarono nel notare lo stato in cui si trovava l'altro ragazzo. Le lacrime continuavano a rigare come un torrente in piena il viso del rossino. I suoi occhi, pozzi scuri, di pura paura mista a disperazione.

Rimase a fissarlo. Era come incantato. L'immagine di un angelo con le ali spezzate si contrappose alla figura del suo Hanamichi.

-Sa... Sakura... è mia... sorella...-

Gli occhi del volpino si allargarono per la sorpresa di quella confessione detta tra le lacrime e singhiozzi. Il suo cuore rischiava di andare in frantumi do fronte a quello che lui aveva osato dirgli pochi attimi prima. Le aveva dette accecato da una inutile gelosia.

-Mi dispiace... io non sapevo-

-No... la colpa... è mia... io avevo... paura...-

Rukawa allungò una mano per poggiarla sul lato destro del viso del rossino, che si appoggio contro quella carezza.

-Non devi avere paura... ci sono io-

Hanamichi sorrise. Un sorriso dolce, sincero.

Rukawa alzò il proprio viso per poggiare le proprie labbra su quelle del compagno. Una leggera carezza, un modo per scusarsi del suo atteggiamento.

Si allontanò di poco dal viso. Si passò la lingua sulle labbra sentendo il sapore umido e salato delle labbra del rossino.

Hanamichi rimase, come ogni volta, incantato dal movimento di quella lingua lenta e sensuale che si muoveva sulle labbra di Rukawa. Stava provando gelosia delle stesse labbra del compagno che potevano sentire quel tocchi su di loro.

Rukawa si accorse dello sguardo che Hanamichi gli offriva e sorrise. Un leggero sorriso ma prezioso perchè non lo offriva a nessuno tranne che a lui. Si sentì onorato di quel gesto.

Rukawa approfittando della distrazione del rossino riuscì ancora una volta ad invertire le posizioni. Il suo corpo pallido sopra quello bronzeo di Hanamichi. Un contatto leggero ma che fece sì che i loro corpi vennero percorsi da una leggera scossa di piacere.

-Cosa credi di fare...-

La voce di Hanamichi era tornata tranquilla, senza esagerare visto la situazione in cui si trovava. Ma era giunto per lui il momento di prendere una decisione, quella che avrebbe deciso la sua felicità.

Allungò le braccia. Prese tra le sue mani il volto del volpino. Lo avvicinò con dolcezza al suo sino a lasciare che le loro labbra si sfiorarono ancora una volta, in una dolce carezza.

Sorrise mentre il suo cuore lasciava che quel sentimento che racchiudeva prendesse la forma in due semplici parole.

-Ti prego cattura il mio cuore-

Il ghiaccio riflesso negli occhi del volpino si sciolse, mostrando due occhi, due fiamme dalle quali traspariva amore.

Amore per quel ragazzo che si trovava sotto di lui. Che chiedeva solo di essere amato, che aveva solo paura di essere ferito, ferire e rimanere solo.

La breve distanza che ancora esisteva tra loro venne eliminata dall'unione delle loro labbra. Un dolce bacio, una prova tenera di una amore reciproco.

La lingua di Rukawa prese a viaggiare curiosa per le labbra del rossino. Una lenta danza alla ricerca di quella del compagno, non appena intraprese il cammino all'interno della bocca. Un dolce sentiero che si spalancò quando trovò quello che cercava.

La lotta era alle porte. Le due lingue cominciarono una lotta per appropriarsi il comando di quella guerra. Un bacio profondo che testimoniava quali fossero i loro sentimenti.

Le mani di Rukawa presero a viaggiare sul corpo del rossino. Le dita fresche vagarono per la pelle calda. Dolci e lenti tocchi che percorsero il petto, scendendo sempre più giù sino a fermarsi tra le gambe.

Gemettero assieme per i contatto. Un gemito che si perse nella bocca altrui.

Si staccarono ansimanti. Le dita presero a risalire, allontanandosi dalla virilità di Hanamichi. Questo fece solamente sì che leggere proteste arrivarono dalle labbra del rossino.

Rukawa "accarezzò" il viso del compagno con le labbra. Percorsero un lento cammino sino a trovarsi a contatto con l'orecchio, un cammino che venne reso più semplice dall'aiuto della lingua.

-Hana...-

Morse il lobo. Provocando solo un piacere maggiore al rossino che mosse le mani in un maggiore contatto con il compagno, facendo sì che una delle sue mani finì casualmente tra i loro due corpi caldi. Un leggero sfiorarsi delle sue dita con il membro del compagno, constatando solamente in che condizioni era.

Arrossì a quel contatto e alle piccole frasi provocatorie che Rukawa gli stava sussurrando all'orecchio. Le mani di Hanamichi si stavano prendendo un po' troppa libertà, questo era il pensiero del volpino. Doveva bloccare in qualche modo il loro cammino indagatorio.

Afferrò entrambi i polsi del rossino inchiodandoli sul letto. La stessa cosa che faceva il suo corpo con quello dell'altro.

-Che...che...-

-Do'aho-

-Kitsune hentai-

Un mini dialogo, ma la frase che aveva detto Hanamichi almeno aveva un senso logico visto che il volpino aveva incominciato a far viaggiare la propria lingua per il contorno dell'orecchio dell'altro ragazzo. Una carezza umida che si concluse all'interno.

Sentiva sotto di sè il rossino muoversi dimenarsi, le eccitazioni rispettive toccarsi, come una alla ricerca dell'altra. Provocando ad ogni contatto un piccolo brivido. La pelle leggermente fresca del volpino si stava lentamente scaldando grazie alle attenzioni che inconsciamente Hanamichi gli stava offrendo.

Alcune gocce di saliva scesero dall'orecchio percorrendo il lato del collo, un cammino tortuoso per cercare un posto su cui fermarsi. Questa scia umida venne seguita e cancellata dalle labbra del volpino.

-Aaaaaaah-

Un piccolo grido dovuto al morso che Kaede decise di lasciargli sulla spalla. Un contrassegno, un modo perchè Hanamichi si ricordasse a chi appartenesse o forse era stato un gesto istintivo dovuto allo strusciarsi del suo sesso contro le fresche lenzuola.

Le mani lasciarono andare i polsi del compagno. Vagando lentamente giù per il corpo seguendo il cammino fatto dalle labbra che ora come un lupo famelico in cerca di preda si trovavano all'altezza del membro del rossino.

I suoi occhi sembravano emanare fuoco, fiamme che bruciavano qualsiasi cosa incontrassero. E ora la cosa più vicina ai suoi occhi era proprio quella dolce visione che sembrava attirare, far crescere la sua fame.

Una delle mani si fermò al fianco del rossino mentre l'altra continuò a scendere sino a formare una forte presa sul membro eccitato del rossino.

-Ka...Kae...-

Hanamichi non riusciva quasi a parlare. La presa sul suo membro era forte e decisa. Movimenti sempre più veloci lo stavano facendo impazzire, facendo sì che si muovesse agitato sotto quella tortura. Era la prima volta che provava un piacere simile.

La sua mente si stava annebbiando dal piacere che quella mano gli stava dando. PIacere reso maggiore dalla bocca che si occupava del suo petto, mordendo, succhiando, leccando tutto quello che passava sotto la sua strada.

La man lasciò il suo "lavoro". Questo fece sì ce flebili lamentele arrivarono sino alle orecchie del volpino, che sorrise interiormente. Trovava una certa soddisfazione ad avere quel potere sul rossino.

Le labbra continuarono il cammino su quel corpo caldo, bollente sino a fermarsi all'altezza del membro. La lingua prese a viaggire per tutta la lunghezza varie volte provocandolo.

-Ah..Kae..de..smet..ti..la...-

Rukawa in tutta risposta continuò quella piccola e dolce tortura. Mentre Hanamichi non faceva che contorcersi sotto quelle carezze. Almeno fin quando Kaede non decise di eliminare il divario che c'era tra loro e di prenderlo completamente in bocca.

Un urlo.

Un urlo di piacere e di sorpresa per quella mossa improvvisa. I movimenti erano lenti, troppo perchè non apparisse come una tortura per il "povero" rossino che non riusciva a non gemere e inarcarsi contro quello che gli stava accadendo.

-Ah...aaaah...ti..prego..più..ve..lo..ce..-

Il respiro irregolare, mentre le sue mani si mossero sino ad appoggiarsi sul capo del compagno per cercare di "convincerlo" ad aumentare quel dolce contatto tra di loro.

Ormai ogni barriera che era stata costruita tra loro era caduta. Distrutta da un semplice ma vero e forte sentimento che vine chiamato amore. Ma tra loro era diverso non era solo uan semplice parola per identificare due persone, perchè loro non erano due semplici persone. Ma questo cosa importa quando due cuori sono legati?

E così erano loro. Ora che per la prima volta stavano avendo un rapporto. Ora che Rukawa veniva ricompensato da un getto di seme caldo. Questo era tutto un collegarsi del sentimento che finalmente avevano scoperto...assieme.

Hanamichi ricadde completamente stremato sul materasso, tra le persone fresche. Rukawa lo fissò con una dolce espressione, mentre con la lingua cancellava una goccia di liquido bianco rimasta in un angolo del suo labbro.

Hanamichi aprì gli occhi. Due pozzi nocciola in cui risplendeva tutta la concessione che offriva di sè alla persona che aveva la chiave del suo cuore.

-L'hai preso-

-Mh?-

-Il mio cuore... sei riuscito a catturarlo-

Quelle parole potevano essere interpretate in tanti modi. Ma unite alle gambe del rossino che si allargavano volevano dire solo un'unica cosa. Quello che il volpino ormai attendeva.

Unire, anima, corpo e cuore.

Gli occhi del volpino cominciarono ad emanare fiamme mentre l'eccitazione saliva vertiginosa e riempiva tutti i suoi sensi da predatore.

Si chinò ancora una volta sul compagno. Le sue labbra ad un soffio dall'orecchio dell'altro ragazzo. Il suo respiro gli accarezzava l'udito, mentre due semplici parole presero vita dalla sua gola.

-Ora rilassati...-

Hanamichi fece come gli fu chiesto o almeno ci provò ma di certo il membro del volpino eccitato contro il suo, nello steso stato, non lo aiutava di certo.

Non sentiva nemmeno più le parole che Rukawa continuava a ripetergli per farlo rilassare, si sentiva perdere in un baratro di puro piacere mentre allungò le mani poggiandole sul fondo schiena del compagno facendo sì che i due corpi si avvicinassero.

-Ha..na..mi..chi..-

Rukawa gemette a quel contatto. Due corpi caldi pronti ad iniziare una nuova danza, questa volta che li avrebbe portati in un mondo particolare, un mondo un universo tutto loro fatto di passione e appagamento totale.

E ora sembravano che le paure di Hanamichi fossero totalmente sparite. Non aveva più dubbi, sapeva quello che voleva. E finalmente dopo tanto tempo nella sua vita qualcuno era pronto a donargli il suo amore più sincero.

Allargò ancora di più le gambe. Facendo si che l'eccitazione del volpino scese a sfiorare la sua apertura. Hanamichi sentiva contro di se il membro del volpino. Sarebbe bastata una leggera spinta e avrebbero raggiunto l'apice del piacere assieme.

Ma Rukawa non era questo che voleva, non voleva portare una sofferenza, c'era qualcosa di più nei suoi movimenti, nelle sue dita che offriva alla bocca del rossino.

I suoi occhi fissi e persi in quelli del compagno. La bocca del rossino ospitava al suo interno una per una le dita, inumidendole. Senza però che il loro sguardo sciolse il contatto che si era formato tra loro due.

La mano lasciò quella bocca calda cominciando un cammino alla ricerca della propria meta.

Hanamichi si tese alla presenza estranea, stringendo le mani sui fianchi del volpino. Un leggero dolore sostituito a breve da qualcosa che non riusciva ben a definire neppure lui.

Si rilassò alla presenza di quel corpo estraneo a lui, ai movimenti che stavano diventando ipnotici tanto seguivano un ritmo ben preciso.

Ansimava, gemeva a quel contatto maggiore. A quel movimenti appartenenti a tre dita del volpino all'interno di sè.

Rukawa avvicinò la propria bocca a quella del compagno. Una dolce carezza mentre con un sottile filo di ossigeno riuscì a proferire due parole, colme di un significato ben preciso.

-Ora..farà un po' male...-

L'alito caldo che si mischiava a quello del rossino, dal respiro accelerato. Le mani di Hanamichi che si mossero sul fondo schiena del volpino, ancora una volta, spingendolo contro di sè. Cercando in qualche modo di far capire che non aspettava altro che unirsi a lui, per diventare una cosa sola. Per far sì che il loro sentimento, il loro amore fosse totale.

-Ora...-

-Mh?-

-Fallo ora...-

Quelle parole viaggiarono alcune volte per la testa del volpino, decidendosi ad accontentare finalmente il compagno, sostituendo alle dita il suo membro.

Un grido.

Il dolore forte per quella leggera intrusione, si perse all'interno delle loro bocche.

Rukawa si fermò, allontanò la sua bocca da quella del rossino aspettando che lui si abituasse. Ma sembrava che il dolore fosse tanto forte da non lasciare che Hanamichi riuscisse a rilassarsi ad abituare il suo corpo a quella presenza estranea.

-Ti..ti..senti..bene-

La voce del volpino non aveva un tono ben preciso. Poteva essere un misto tra frustrazione e preoccupazione vista la situazione in cui si trovava. Non avrebbe resistito molto in quella posizione. Avrebbe voluto affondare totalmente nel piacere che il compagno stava offrendogli, ma così gli avrebbe procurato altro dolore.

E così l'unica cosa che potè fare era condividere il dolore con la persona che amava. Forse in questo modo il dolore di entrambi si sarebbe potuto sostituire per entrambi in un piacere estremo e totale.

Alzò di poco la spalla destra, avvicinandola alla bocca di Sakuragi. Il rossino aveva gli occhi chiusi in cerca di controllare l'estremo dolore e si accorse di quello che faceva il volpino solo quando sentì una pelle calda accostarsi alle sue labbra.

Li aprì e si perse completamente nei pozzi neri e profondi di Rukawa.

-Ka...Ka...ede...-

-Forza...-

Disse quell'unica parola stringendo i denti mentre il rossino morse leggermente la pelle candida del compagno. Un orso leggero che però si tramutò in una morsa violenta quando Rukawa lo penetrò completamente facendo sì di togliere il respiro ad entrambi.

Hanamichi poteva sentire il dolore alleviarsi ed essere sostituito ad un estremo piacere che ad ogni spinta ed ogni qual volta toccava quel particolare punto aumentare. Si sentiva catturato dal vortice del piacere, quello strano ed avvolgente piacere che non lo lasciava fuggire ma lo legava sempre di più all'altro ragazzo.

Senza neanche riflettere su quello che stava per dire. Cosa puramente impossibile quando tutti i suoi sensi erano chiusi in un unico senso, quello del piacere che gli veniva offerto dai movimenti sempre più veloci del compagno.

-Pi..più..velo..ce..-

Rukawa sorrise alle sue parole. Il sudore che scendeva dal suo viso ed andava a perdersi nel petto del compagno mischiandosi con quello che ormai percorreva già il corpo del rossino.

Accelerò il passo. Spinte sempre più veloci e potenti che permisero si che dopo alcuni attimi di venire con un urlo all'interno . Lo stesso urlo che uscì pieno di piacere dalla bocca del rossino mentre il suo seme si spargeva per i loro stomaci.

IL volpino cadde stremato sopra il compagno. Sentiva sotto il suo orecchio il battito accelerato del compagno. Riuscì a spostarsi di lato.

Volse lo sguardo verso il compagno ormai conscio dei suoi sentimenti e sicuro di quelli dell'altro. Avvicinò il viso a quello del compagno, mentre poggiava le labbra sulla sua fronte in una dolce carezza.

-Grazie...-

Quella l'unica parola che disse Hanamichi prima che i suoi occhi si chiusero ormai troppo pesanti. Seguito a breve dal volpino mentre un leggero sorriso gli illuminava il viso.

Fine 4° capitolo....






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