Always Red parte
III
di Neko
Tra poco dovrebbero iniziare gli allenamenti... Chissà cosa diranno
quando mi rivedranno... Non ho incontrato nessuno di loro... Solo Rukawa...
E ti pareva che non pensassi a lui ormai è sempre nei miei pensieri...
Non lo vedo da soli pochi minuti e già sento che mi manca...
Era davanti alla porta che dava alla palestra. Indeciso se entrare oppure
no. La paura della reazione degli altri della squadra... La voglia
incontrollabile di rivederlo che lottava contro quella di ignorare il
sentimento.
Stava per aprire la porta. Doveva subito oltrepassarla per chiarire quello
che il suo cuore e la sua mente stavano urlando. Non fece in tempo,
qualcosa lo bloccò. Una mano sul braccio lo distrasse dal suo intento.
-Sakuragi-
Hanamichi si girò trovandosi davanti Haruko. La ragazza con una tuta da
ginnastica rossa ed i capelli legati in una coda lo stava guardando
timidamente.
-Haruko-
Aveva lo sguardo rivolto verso il basso ma si poteva intravedere un
leggero rossore sulle guance, che non passò inosservato ne a lui ne alla
figura che aprì la porta alle spalle del rossino.
-Do'aho-
Un brivido percorse la schiena di Sakuragi. Non lo capiva nemmeno lui
come, ma quella voce così glaciale e all'apparenza priva di emozioni gli
faceva perdere il controllo e faceva crescere in lui strani sentimenti.
Si voltò per incontrare il suo sguardo. Era fisso su di lui. Quegli occhi
talmente intensi e penetranti che sembravano volessero trapassarlo.
Si stava perdendo in quei pozzi profondi. Ora intorno a lui non esisteva
più nulla. Haruko era sparita, tutto intorno a lui era sparito. Come se
la sua mente non volesse nulla e nessuno a disturbare quell'atmosfera che
si era creata tra lui e il volpino.
Non era un momento proprio indicato per nascondersi in un mondo tutto
loro, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a tornare alla realtà.
Hanamichi non riusciva più a capirsi, se era vero che odiava Rukawa perchè
il suo cuore batteva tanto forte da esplodere ogni volta che se lo trovava
di fronte. Cosa provava veramente lui per quel ragazzo?
-Hey stiamo facendo salotto?-
La voce scherzosa di Mitsui comparsa così all'improvvisò riuscì a
risvegliarli. A far sciogliere piano piano quel sogno, quel mondo che si
erano da poco costruiti per stare soli, senza intromissioni.
Il primo a reagire veramente fu Rukawa. Si allontanò da tutti loro senza
aggiungere nulla, ma con la certezza che tra lui e Sakuragi le cose
stavano cambiando.
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Gli allenamenti erano iniziati da qualche minuto. Dopo un iniziale casino,
provocato dalla squadra, per l'arrivo di Sakuragi, tutto sembrava andare
avanti in tranquillità. La scena più commovente era stata quella da
parte del signor Anzai alla vista del rossino, il quale non era riuscito a
trattenere le lacrime. Mentre quella più esilarante e anche quella che
aveva provocato il casino generale era stata provocata da Mitsui quando
aveva tastato le parti intime del rossino con la scusa di controllare se
si era veramente ristabilito. La normalità era tornata a regnare grazie
ad alcune micidiali ventagliate da parte di Ayako.
Hanamichi stava effettuando alcuni tiri a canestro con scarsi risultati.
Haruko a pochi passi da lui gli passava i palloni. Ma non era per colpa
della ragazza se il rossino non riusciva a concentrarsi, ma era perchè le
parole del sogno continuavano a rimbombargli ripetutamente nella testa,
auto convincendosi che la situazione non poteva essere diversa.
-Tieni Sakuragi-
Haruko gli aveva passato ancora una volta il pallone. Lo prese la le mani.
Lei gli stava sorridendo, lo stava incitando a riprovare.
Sakuragi alzò le braccia, prese la mira e tirò. Nulla, il pallone toccò
il cerchio e ricadde a terra.
-Dai Sakuragi questa volta ce la farai-
Il rossino fissava alternativamente le proprie mani, il canestro e il
pallone in terra. Sentiva come un grande vuoto dentro di sè. Era come se
il sogno avuto la notte precedente fosse stato premonitore.
Haruko gli si avvicinò e gli passò un'altro pallone.
Due occhi scuri stavano guardando la scena, non riuscivano a distogliere
lo sguardo, in particolare per l'espressione triste sul viso del rossino.
Perchè hanno quell'aria ferita... Non dirmi che ti fai demoralizzare da
alcuni tiri sbagliati... Mi sembra logico che con quella gallina che non
fa altro che starti attaccata non concluderai mai nulla... Sarebbe meglio
che si togliesse dai piedi...
Riportò la propria attenzione agli allenamenti, doveva concentrarsi, ma
la sua concentrazione continuava a spostarsi da tutt'altra parte. Non
riuscí, non ce la faceva a tenere gli occhi distanti da quella figura coi
capelli rossi.
Stava per effettuare un tiro a canestro quando sentì lo sbattere di un
pallone contro la parete. Un rumore che era impossibile non sentire. Non
solo lui ma tutti i presenti si voltarono verso la fonte del rumore.
Hanamichi si stava allontanando dal campo e si stava dirigendo verso gli
spogliatoi. Tutti lo guardavano con aria interrogativa la scena, non
capivano che fosse successo, solo una persona nella palestra forse aveva
intuito qualcosa. Rukawa guardava Hanamichi allontanarsi notando dai suoi
movimenti che qualcosa non andava.
Che cos'ha? Cos'è successo tra lui e quell'oca? Se solo gli ha detto o
fatto qualcosa che lo ha fatto soffrire giuro che me la pagherà cara...
molto cara...
La porta degli spogliatoi si chiuse. Con lo sguardo andò a cercare la
Akagi, notando che si era avvicinata ad Ayako. Si stava rivolgendo alla
manager con aria preoccupata e forse con la dolo discussione c'entrava in
qualche modo il rossino.
Mentre gli altri avevano ripreso ad allenarsi, Rukawa effettuava alcuni
tiri a canestro sempre però tenendo d'occhio i movimenti delle due
ragazze.
Di che cavolo staranno parlando... Di sicuro quella gallina ha fatto
qualcosa ad Hanamichi sennò perchè si sarebbe ritirato in quel modo
negli spogliatoi... E se...
Non riuscì a concludere i suoi pensieri. Ayako lo aveva chiamato e gli
stava facendo segno di avvicinarsi.
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E ora... Sono scappato via con quella banale scusa... Ma che posso fare
non riesco a fare un canestro e questo non vuol dir altro che no potrò più
giocare... E ora cosa farò... Ho perso anche il basket, non ho più
nulla...
Alle sue spalle lentamente e altrettanto silenziosamente si stava
avvicinando un ragazzo dai capelli scuri.
Sakuragi perso com'era in quei tristi pensieri non si era accorto di
nulla.
Due braccia lo strinsero avvicinandolo ad un corpo. Un petto caldo... un
cuore che batteva. Un battito che non era solo il suo.
Lacrime di dolore percorrevano il viso del rossino, tremava, aveva paura
di quello che sarebbe potuto accadere se non avrebbe più potuto tornare a
giocare.
Rukawa lo strinse più a sè.
-Smettila di piangere-
Nonostante le sue parole, il ragazzo tra le sue braccia, sembrava non
volersi calmare, anzi aveva iniziato a tremare.
Lo sciolse dall'abbraccio e lo fece girare verso di sè.
Hanamichi non ce la faccio a vederti in questo stato reagisci ti prego...
Il corpo continuava a tremare, il volto rivolto verso il basso e le
lacrime copiose cadevano dal viso fermandosi nel pavimento.
Rukawa non sopportava più quella vista, non riusciva più a guardare
tutta quella sofferenza nella persona amata.
-Hanamichi ti prego guardami-
Alza il tuo volto smettila di soffrire così...
Sakuragi non voleva sentire. Nella sua mente continuavano a ripetersi le
stesse identiche parole "Non giocherai più... Sei solamente un
fallito" e lui stava lentamente cadendo nel vortice del timore.
Rukawa mise le mani ai lati del volto del rossino, alzandolo e lasciando
che il suo sguardo si perdesse in quello del compagno.
-Smettila... sei o non sei un genio-
Hanamichi spalancò gli occhi. Rukawa gli stava sorridendo. Un leggero
sorriso che dimostrava tanta dolcezza.
-Rukawa... io... io non potrò... giocare... mai più-
-Smettila di dire certe cazzate-
Avvicinò con forza il viso al suo, le loro fronti che si toccavano, gli
occhi che si perdevano in quelli di ciascuno.
-Mi hai capito?-
Hanamichi non riusciva a parlare. Vedeva solo il suo volto dove quei
bellissimi occhi scuri lo guardavano pieni di preoccupazione.
-Rukawa... io...-
Il volpino sorrise. Un sorriso dolcissimo che lasciò senza parole il
rossino.
Bellissimo... Sei bellissimo Rukawa... Ho paura, paura che ora che non
potrò più giocare a bascket anche tu mi abbandonerai...
Il ragazzo moro allontanò di poco il suo viso da quello del compagno per
riavvicinarlo subito dopo. Cancellò i segni delle lacrime con dolci baci.
-Rukawa...-
Hanamichi sentì qualcosa di caldo crescere nel suo cuore, quei baci, quei
dolcissimi baci curavano le sue ferite. Proprio nel momento in cui il
volpino si staccò per guardarlo in viso, il rossino riavvicinò i loro
volti e unì le loro labbra.
Rukawa sgranò gli occhi stupito. Non si sarebbe mai aspettato una mossa
del genere da Hanamichi. Lo aveva colto impreparato.
Il bacio all'inizio timido e impacciato si stava trasformando in
appassionato. Le lingue rispettive che lottavano e cercavano di scoprire
sempre di più.
Le mani di Hanamichi scesero per la schiena del compagno cercando un
maggiore contatto tra i due, mentre quelle di Rukawa erano sul suo volto
accarezzandolo.
Tutto d'un tratto alcuni colpi alla porta non permisero ai due di
continuare ad esprimere i loro sentimenti.
-Hey ragazzi volete uscire da lì... cosa state combinando-
Si staccarono di colpo. Hanamichi arrossì tenendo lo sguardo verso il
basso. Mentre il volpino aveva la solita espressione, come se non fosse
successo nulla tra loro.
-Stiamo venendo-
La voce di Rukawa era la solita, non emanava nessuna emozione.
Sakuragi alzò lo sguardo fino a vedere l'espressione del compagno
rimanendone ferito.
Rukawa perchè il tuo viso è così freddo... Era dunque una bugia quello
che mi hai detto... Allora stai solamente giocando con me...
-Hanamichi andiamo-
Rukawa si voltò verso il rossino. Non gli piacque per nulla lo sguardo
ferito che vide riflesso nei suoi occhi.
Gli si avvicinò.
-Che ti succede?-
-E me lo chiedi pure... prima dici che io ti piaccio e poi subito dopo hai
una voce glaciale-
Hanamichi ruppe la distanza tra loro, lo afferrò per la maglietta e con
sguardo furioso gli urlò contro tutto il suo dolore.
-Stai giocando con me, eh? Ti stai prendendo gioco delle mie paure... dei
miei sentimenti per te...-
-Ma di cosa stai parlando cretino-
-Parlo del fatto che appena ti sei staccato dalle mie labbra hai ripreso
il tuo solito atteggiamento da stronzo-
-Sei offeso per il modo in cui ho risposto alla nostra manager?-
-Sì... ma non solo-
Rukawa dopo un ultimo tentativo riuscì a liberarsi dalla presa del
rossino.
-Avresti preferito che avessi detto... Aspetta cinque minuti finiamo di
baciarci e poi vi raggiungiamo... E' così che avresti preferito le
rispondessi?-
Hanamichi rimase senza dire nulla, solo osservava il compagno. Le parole
del compagno erano piene di significato ma lui aveva paura... dei suoi
sentimenti... di quelli di Rukawa e di quello che avrebbero potuto pensare
gli altri...
-No... ho paura-
Lo sguardo del volpino si addolcì, gli faceva tanta tenerezza il suo
do'aho, tanto insicuro da far crescere in lui una gran voglia di
proteggerlo.
-Hanamichi- disse dolcemente
Il rossino alzò lo sguardo. Le sue insicurezze sembrarono svanire che il
volpino gli stava rivolgendo.
Gli prese la mano e lo portò fuori dagli spogliatoi. La lasciò andare
prima di arrivare dagli altri stringendola un'ultima volta.
-Finalmente... stavate facendo a botte dite la verità- disse Miyagi
lasciando cadere la palla
-Che cavolo vai blaterando nano dei miei stivali-
Sakuragi e Miyagi stavano per arrivare alle mani. Gli altri non sembravano
per nulla intenzionati ad interferire. Quando ad un tratto Haruko si
avvicinò ai due.
-Ma non era il gatto con gli stivali-
Tutti si voltarono verso di lei. Aveva detto tutto con uno sguardo
innocente ma convinto segno che credeva veramente a quello che diceva.
E' veramente cretina, come fa il do'aho a trovarla dolce e carina a me a
solo sentirla fa venire il diabete... Ma perchè non la smette di
guardarlo...
Rukawa perso nei propri pensieri si risvegliò completamente quando il suo
peggiore tormento cominciò ad urlare il suo nome.
La palestra stava cominciando a riempirsi di persone. La notizia del
ritorno di Sakuragi aveva girato l'intera scuola, provocando l'interesse
di molti studenti.
-Rukawa nostro dio facci tue- urlarono dagli spalti
-Che slogan cretino- disse una ragazza non molto distante da loro
-Cos'hai detto?-
-Ho detto che fa veramente pena-
-Come osi-
-Oso perchè non fate altro che urlare stupidi slogan per attirare
l'attenzione di quel ghiacciolo-
-Come osi chiamare il nostro dio in quel modo-
-In questo vi dò ragione è un dio... però sarebbe più adatto dire dio
dei ghiaccioli-
Le ragazze stavano per arrivare alle mani. Tutti gli sguardi dei presenti
erano puntati su di loro e anche l'attenzione di Hanamichi fu attirata da
tutto quel casino.
Ma quella è la ragazza di questa mattina...
La ragazza dai capelli neri guardava le tre ragazze del fan club di Rukawa
con sfida. Quando ad un tratto una ragazza si mise tra loro.
-Rei smettila di attaccar briga-
-Ma che dici io non ho fatto nulla... sono loro che non la piantano di
urlare frasi stupide-
-Scusatela ma a volte esagera- disse l'altra ragazza rivolgendosi alle tre
-Io non esagero affatto... mi danno fastidio...-
-Su Rei piantala- disse mentre rivolgeva lo sguardo verso il campo da
gioco -Ah guarda il tuo caro senpai ti stà guardando-
A quelle parole Rei si girò verso la direzione indicata dall'amica. Lo
stesso fecero le tre fan di Rukawa.
-Prima ci insulti e poi lecchi le scarpe al nostro Rukawa-
Lei non diede ascolto a nessuna delle critiche delle ragazze alle sue
spalle.
-Senpai hai visto che sono venuta- disse alzando le braccia in aria per
farsi notare
-Rei lo stai mettendo in imbarazzo-
Rei sorrise tra sè. Questo particolare di Hanamichi rispettava proprio
quello descritto da suo fratello.
-Tieni le distanze dal mio senpai, freezer ambulante- disse puntando il dito
su Rukawa
Scese di corsa le scale fermandosi vicino a Sakuragi.
-Senpai hai visto... sono venuta a vederti- disse sorridendogli
Chi è questa invasata... Cosa vuole dal mio do'aho... Ma perchè non si
toglie dai piedi... Mi verrebbe voglia di tirarla per quei capelli che
continua a sventolare...
-Senpai allora? Non ti alleni?-
-Ehm forse dovrò iniziare dal riscaldamento-
-Come il grande tensai che ha bisogno di riscaldarsi?-
Gli occhi di Hanamichi si riempirono di stupore, come faceva quella
ragazza a sapere del "Tensai"? Certo lui era abituato ad auto
definirsi così però lei era nuova, e allora come?
-Senti ragazzina ti vuoi togliere dai piedi-
La voce di Rukawa risuonò per la palestra. Tutti rimasero sorpresi. Non
aveva mai rivolto la parola ad una ragazza.
Quindi il caro fratellino aveva ragione il ragazzo più corteggiato della
scuola ha un debole per il mio senpai... Ma io non sono un tipo che si
arrende tanto facilmente... Non lo lascerò mai a mio fratello figuriamoci
ad un estraneo...
-E tu chi saresti per darmi ordini... io faccio quello che mi pare-
Senza sentirsi dire altro da quella ragazzina, Rukawa si diresse a
prendere un pallone. Tutti osservavano la scena curiosi di quello che
sarebbe successo. Il volpino invece di tirare a canestro passò la palla a
Sakuragi.
-Do'aho muoviti-
-Che cosa vorrebbe dire questo Kitsune?- disse osservando prima il pallone
e poi Rukawa
-Che tu ti sei arrugginito e hai bisogno di un allenamento
"particolare"- disse Ayako avvicinandosi a loro
-Ricordatevi che io sono il tensai... ma visto che me lo chiede una bella
ragazza come te potrei anche sottopormi a questi benedetti allenamenti-
disse finendo il tutto con una risata
Gli allenamenti ripresero. Mentre il resto della squadra si allenava,
Rukawa e Sakuragi erano in un angolo della palestra. I presenti si
sarebbero aspettati di vederli arrivare dopo qualche secondo ma invece i
due ragazzi sembravano parlare tranquillamente, o meglio Hanamichi
parlava, Rukawa annuiva solamente con la testa.
-Allora... dopo che gli allenamenti saranno conclusi noi due rimarremo ad
allenarci-
-E fino ad allora che cavolo facciamo?-
-Ti siedi e guardi gli allenamenti-
-Ah complimenti per la proposta Kitsune... e secondo te il grande Tensai
dovrebbe stare seduto a guardare voi nullità che vi allenate-
-Cretino...-
Sakuragi stava guardando Rukawa con sfida, doveva cercare di sbloccare la
situazione stavano parlando troppo amichevolmente e questo non andava
bene. Non che gli desse fastidio, in verità non sapeva neppure lui quello
che voleva. Ormai aveva capito di provare qualcosa per quel volpino,
qualcosa che andava ben oltre l'odio che diceva di provare per lui, ma non
sapeva cos'era neppure lui. Era confuso, troppo confuso.
-Rukawa non voleva dire quello-
Ayako si era avvicinata ai due. Aveva uno strano sguardo, di quelli che
non mettevano troppa fiducia.
Hanamichi spostò un paio di volte lo sguardo da Rukawa ad Ayako. Impallidì
nel momento in cui capì cosa volevano dire quelle sue parole. Scosse la
testa mentre la manager lo guardava divertita.
-Sù Hanamichi non avrai per caso paura di riprendere i tuoi cari vecchi
fondamentali-
Il rossino si guardo attorno in cerca di un aiuto, tutti sembravano
ignorare il suo sguardo "terrorizzato" e lo stesso valeva per
Rukawa che con un menefreghismo totale si era allontanato dirigendosi
verso il resto della squadra.
Nello stesso momento. Un ragazzo dai capelli scuri camminava per il lungo
corridoio di un ospedale, che lo avrebbe portato alla stanza 405.
-Eccomi qui Sakura-
Aprì lentamente la porta. Entrò nella stanza e si richiuse
silenziosamente la porta alle spalle. Si guardò attorno, la stanza
emanava tanta tristezza. Era una normalissima stanza d'ospedale, ma vedere
quella donna che conosceva così bene sdraiata sul letto di certo non
poteva dargli sentimenti positivi.
L'infermiera che stava controllando gli apparecchi a cui era collegata gli
si avvicinò.
-Ciao Mito... anche oggi sei venuto-
-Ah Reika... ci sono novità-
-No mi spiace... e non credo abbia possibilità di risvegliarsi dal coma-
Quelle parole, sapevano anche lui che erano una certezza, ma ogni volta che
le sentiva era come se fosse la prima volta. Ma ad Hanamichi no lo aveva
mai detto, gli aveva sempre ripetuto che lei prima o poi si sarebbe
risvegliata, che glielo avevano assicurato o medici. E così aveva mentito
al suo migliore amico.
-E Hanamichi?-
La voce della ragazza lo riportò alla realtà.
-Bè a quest'ora sarà agli allenamenti di basket-
-Bene... salutamelo-
Con queste parole lasciò la stanza, lasciando Mito solo ad osservare il
corpo senza vita di Sakura. Non riusciva a muoversi, le gambe non avevano
nessuna intenzione di muoversi e la sua mente aveva incominciato a fargli
brutti scherzi. Vedeva l'immagine di Hana contrapposta a quella della
donna.
Devo cercare di smetterla... Devo reagire per Hanamichi... E poi lui non
commetterà mai nulla che potrebbe costargli la vita... Eppure questa
mattina nei suoi occhi c'era qualcosa di insolito...
Finalmente riuscì a tornare alla realtà. Prese la sedia accostata al
muro e la mise accanto al letto. Prese la mano gelida di Sakura tra le sue
mani calde, la strinse forte tra le sue.
-Sakura... sono Mito... cerca di svegliarti... Hanamichi ti stà
aspettando... si stà distruggendo interiormente per quello che ti è
successo... torna da lui sei la sua unica famiglia...-
Le lacrime stavano minacciando di cadere, non doveva cedere, doveva
cercare di resistere. Ma come era possibile quando lui era l'unico a
conoscenza di tutto quello che c'era dietro il comportamento da sbruffone
di Hanamichi, l'unico che conoscesse il suo più grande segreto.
-Ora devo andare...-
Si alzò dalla sedi, pronto ad uscire dalla stanza quando il medico che
aveva sotto controllo Sakura fece capolino nella stanza.
_______________________________
Gli allenamenti si erano conclusi solo Sakuragi e Rukawa erano rimasti in
palestra per effettuare alcuni tiri, o meglio Rukawa aveva ricevuto il
compito di allenare Hanamichi, di aiutarlo a riprendersi dopo tutta quela
riabilitazione, perchè come dire, era leggermente arrugginito. Ma se
fosse stato solo questo il problema, questo non era nulla, anzi gli faceva
fin troppo piacere intrattenersi tutto quel tempo con lui, l'incubo
arrivava soltanto perchè Haruko aveva insistito per partecipare anch elei
a quegli allenamenti secondari e questo a Rukawa non andava giù.
Perchè si è dovuta fermare, non ha di meglio da fare che stà a guardare
il mio do'aho che si allena, con corpo tutto bagnato dal sudore e solo con
un paio di stupidi pantaloncini che aderiscono a quella sua pelle così
bronzea... Piantala Kaede di pensare certe cose devi solo aiutarlo non
provarci nemmeno... Mi hai sentito tu lì sotto... Hai capito non è il
momento giusto... Se almeno Hanamichi non fosse così... Con
quell'espressione seria, tutto bagnato, con i pantaloncini aderenti e che
non lasciano nulla alla mai immaginazione... Ancora??? Ma perchè non la
smetto.. Concentrati Kaede concentrati... Pensa che al posto del do'aho ci
possa essere quell'oca... No meglio di no mi stà venendo una brutta
voglia...
Perso com'era nei suoi pensieri non si era minimamente reso conto che
Haruko si era alzata dalla panchina e si era avvicinata ad Hanamichi,
troppo era troppo vicina per i gusti di Rukawa.
-Oh Hanamichi ti fa male da qualche parte?-
Farà male a te qualcosa se non decidi di andartene...
-No Haruko... stò benissimo... però ti converrebbe spostarti è
pericoloso-
Le stà dicendo di allontanarsi??? Non credo alle mie orecchie...
-Ma Sakuragi ti potresti fare veramente male... io non voglio vedere la
tua sofferenza-
Ma io pagherei oro per vedere la tua... Ma perchè non decidi di toglierti
dai piedi non vedi che sei di troppo brutta gallinaccia...
-No lo dico per il tuo bene se sbagliassi qualche tiro ti potrei fare
veramente male-
Si sbaglialo gettale una bella palla in viso...
-Va bene Sakuragi ma sarebbe meglio ch emettessi uan benda stretta per
impedire che quel dolore torni-
Stai cercando solo una scusa per toccarlo vero? L'ho capito che ormai ti
piace... Non puoi negarlo, gli hai pure toccato il sedere... Cosa che io
non ho ancora osato fare...
-No sono stato anche troppo tempo bendato e io odio quella garza stretta
attorno al mio torace-
-Va bene- disse lei con aria dispiaciuta
Rukawa si stava gustando la scena con molto apprezzamento, vedere che
Hanamichi non dava corda alla Akagi per lui era una grande soddisfazione.
Con la solita aria di indifferenza si avvicinò ai due. Prese il pallone
dalle mani del rossino e lo fece girare sulla punta del suo dito indice.
-Do'aho... per caso hai perso la memoria-
-Kitsune oggi non sono dell'umore adatto quindi cerca di non rompere
troppo-
-Rukawa dillo anche tu a Sakuragi di riposarsi-
Rukawa lasciò cadere il pallone a terra e mettendosi dietro il rossino
gli spiegò la giusta posizione da usare.
Haruko era a pochi passi da loro. Li fissava. Guardava i due ragazzi
allenarsi. Non sapeva il perchè, ma vederli così vicini le dava un
enorme fastidio. Vedere come i lro corpi erano attaccati, come con ogni
nuovo tiro Rukawa avvicinava maggiormente il suo corpo a quello del
rossino.
Perchè Rukawa è così attaccato a Sakuragi... Potrebbe anche aiutarlo da
una certa distanza... Ma cosa mi succede? Non sarò per caso gelosa della
loro vicinanza...
-Ce l'ho fatta- urlò Sakuragi
Era riuscito, dopo molti tentativi, a fare un canestro perfetto. Ora si
era fermato a fissare il canestro con un sorriso soddisfatto.
-Bè do'aho non ti accontenterai di così poco...-
-Cosa?- disse Hanamichi voltandosi
-Intendo hai fatto un canestro dopo mille sbagli-
-Kitsune... come osi-
Oh Hanamichi quanto mi piaci... Se solo non ci fosse questa gallina io ti
avrei mostrato molto di più...
I pensieri di Rukawa si interruppero quando vide la Akagi avvicinarsi al
rossino.
-Sakuragi sicuro di stare bene?- disse mentre gli porgeva un asciugamano
-Grazie... certo stò benissimo-
Gli occhi di del volpino emanavano fiamme. Non sopportava più quella
vista, quella era già la quinta volta che si immischiava tra loro.
Si avvicinò. Le sue intenzioni non erano certo delle più buone, anzi,
era del tutto intenzionato a cacciarla via di lì, aveva sopportato fin
troppo la sua presenza. Ora aveva addirittura appoggiato la mano sul
braccio del rossino, era troppo.
-Non sarebbe ora che ti togliessi dai piedi-
Senza togliere la mano dal braccio del rossino, Haruko si girò verso di
lui. Lo sguardo stupito, le parole che non volevano uscire e il suo corpo
che tremava.
-Piantala Kitsune-
Sakuragi le si era messo davanti, come a farle da scudo.
-Hn-
Lo sguardo di Rukawa fisso su di lei. I pugni stretti ai lati del corpo.
Il nervoso che cresceva.
-Rukawa non vedi che la stai spaventando-
-Spaventando? Ma come fai ad essere così cieco-
Ma di cosa parli?-
Come fai ad essere così stupido do'aho... Non vedi che ci stà
provando...Non vedi come ti stà guardando...
-Rukawa non capisco perchè tu ce l'abbia tanto con me-
Il ragazzo si avvicinò ai due. Lo sguardo glaciale e pieno di odio,
allontanarla da Hanamichi questo era il suo intento e lo avrebbe fatto
subito.
-Mi fai schifo-
Parole dette con freddezza. Parole che trapassavano il cuore della
ragazza. Nessun dolore, solo dispiacere di sentirsi dire quelle tre
parole.
-Perchè?- disse lei quasi senza voce
-Mi dà fastidio la tua presenza... semplice-
Hanamichi stava fissando il volto di Rukawa. Nonostante fosse freddo e
privo di emozioni, riusciva a vedere nei suoi occhi, tutti i sentimenti
che nascondevano in loro.
Girò il suo sguardo verso Haruko, ora di fianco a lui. Sembrava proprio
sul punto di scoppiare in lacrime. Aveva lo sguardo puntato verso Rukawa.
Uno sguardo triste che però non riusciva a smuovere il volpino.
-Allora sei ancora qui?-
-Rukawa piantala di comportarti in questo modo... lei cercava solamente di
essere cortese con te-
-Non me ne sbatte nulla delle sue gentilezze-
Senza aspettare che Rukawa potesse dire altro Haruko scappo via. Non
voleva rimanere un minuto di più lì, non voleva sentire altre parole. Il
dolore era stato troppo, ormai l'aveva capito, lui non la voleva tra i
piedi. E questo non poteva che distruggerle il cuore, ridurlo in briciole.
Ma non era stato così, la cosa che più la rattristava era che il rossino
non avesse fatto nulla per difenderla.
E ora correva senza una meta senza sapere dove stava andando. Correva e
basta in cerca di un posto tranquillo, forse, dove avrebbe potuto pensare
in tutta tranquillità.
Intanto, in palestra Hanamichi aveva cominciato ad urlare contro al
volpino per il suo comportamento nei confronti della ragazza. Ma in un
certo senso quelle urla erano più per se stesso che per difendere Haruko.
Aveva paura, sentiva che se non sarebbe fuggito anche lui presto da lì
avrebbe ceduto, ai sentimenti, alla voglia irrefrenabile di abbracciarlo,
di sentirsi protetto e questo non era giusto.
Rukawa senza aggiungere altro si stava dirigendo verso gli spogliatoi, non
si era nemmeno accorto che Hanamichi era fermo in mezzo alla palestra.
-E' meglio che ora vada a casa-
-Come?-
Rukawa si fermò. Si girò in fretta e vide che Hanamichi si stava
rivestendo.
-Che stai facendo? Te ne vai senza farti la doccia?-
-Non ne ho bisogno-
Non voglio... Cosa potrebbe accadere se ti avessi accanto tutto nudo
mentre ti lavi... Tu non ci pensi vero? Ma io ho paura... Di quello che
potrei fare... di quello che potremmo fare... E' meglio che vada...
Muovetevi gambe non dovete tremare in questo modo solo per lo sguardo che
mi stà rivolgendo... Hanamichi devi reagire...
-Sei tutto sudato hai bisogno di una doccia... se esci così ti ammalerai-
-E a te cosa importa-
-Certo che mi interessa, cretino-
-Il mio corpo ti interessa, quello forse sì... Siete tutti uguali volete
solo un'unica cosa-
Perchè gli ho rivolto quella frase... Fai che non abbia capito... Ti
prego...
Rukawa rimase pietrificato di fronte a quella frase, detta con rabbia ma
allo stesso tempo con dolore. Non capiva o forse non voleva capire cosa
avesse voluto dire con quelle parole.
-Che cazzo ti prende... me lo vuoi spiegare?-
Hanamichi alzò lo sguardo. Ferito, pieno di dolore... dolore e odio...
odio e dolore... vedeva solo quello riflesso in quegli occhi nocciola.
-Tu vuoi solo portarmi a letto... divertirti... e poi buttarmi via... come
un giocattolo...-
Aveva detto tutto quello con una voce bassa, che tremava. Rukawa era
rimasto a fissarlo, non riusciva a comprendere cosa prendesse a quel
ragazzo di solito scatenato come un tornado. Non riusciva a capirlo prima
e adesso ancora di meno era come se in lui ci fossero due persone diverse.
Però quella frase no, non gli andava giù. Che pensasse di lui in quel
modo non gli andava per nulla bene. La rabbia si stava impadronendo di
lui.
Gli si avvicinò e lo colpì con un pugno in pieno viso, facendolo
ricadere a terra. Non ci era di certo andato leggero, ma le parole che lui
gli aveva rivolto non erano state da meno anzi avevano provocato un dolore
ben più grande.
-Pensi che se fossi interessato al tuo corpo ora sarei qui, eh?-
-..................-
-Io non voglio un corpo senza anima che geme sotto di me... se fosse solo
per quello potrei sbattermene quanti ne voglio-
-..................-
-Io non voglio conquistare il tuo corpo ma voglio essere amato dal tuo
cuore-
Il rossino alzò il volto, fino a quel momento tenuto basso. Aveva paura,
ne aveva tanta di rivedere quegli occhi scuri che gli impedivano di
ragionare.
Si alzò lentamente. Stava tremando, ogni parte di lui tremava. Camminava
verso Rukawa. Le gambe che continuavano a tremare e a stento gli
permettevano di stare in piedi. L'unica cosa che sapeva era che doveva
raggiungerlo. Doveva arrivare da lui come se da quello dipendesse la sua
stessa vita.
Perchè tremi così Hanamichi, cos'hai intenzione di fare... Vuoi forse
prendermi a pugni perchè finalmente sono riuscito ad esprimere quello che
provo?
Diversamente da quello che aspettava Rukawa, Hanamichi non sembrava per
nulla intenzionato a picchiarlo o a fare qualche altra cosa per vendicarsi
del pugno o di quel discorso.
Si era fermato di fronte a lui, lo sguardo verso il basso che via via si
rialzava per incontrare quello del compagno ansioso e pieno di timore per
quella che sarebbe stata la sua reazione.
Rukawa aiutami ti prego... Ho paura, tanta paura... E quel tuo sguardo non
mi aiuta per niente... Anche tu hai paura? Paura della mia reazione dopo
quelle tue parole... Se tu hai avuto tutto quel coraggio perchè non
dovrei averlo io? Ma io ho paura... No, devo riuscirci...
Alzò piano le braccia che tremavano. Le allungò e posò le mani ai lati
del viso del volpino.
-Hanamichi-
La voce di Rukawa non sembrava più tanto fredda, anzi traspariva tanto
stupore. Sentiva le mani sul suo viso tremare. Gli occhi del rossino che
chiedevano un qualche aiuto da parte sua. Aiuto che lui era disposto ad
offrire.
Poggiò una mano dietro la nuca del rossino, avvicinando sempre di più i
loro visi. Le labbra si sfiorarono varie volte. Tocchi leggeri. Le labbra
di Hanamichi si appoggiarono ancora una volta su quelle di Rukawa. Labbra
fresche che attendevano le sue.
Il rossino sentì la lingua sulle sue labbra, gli stava chiedendo un
maggiore accesso. Dischiuse le labbra lasciando sì che il bacio si
approfondisse. Sentiva quei movimenti all'interno della sua bocca, lottare
con la sua lingua. Per poi tornare a leccargli le labbra. Il volpino gli
morse il labbro inferiore, leccando poi il leggero sangue che usciva.
Hanamichi gli passò le mani dietro al collo, facendo muovere una mano tra
i capelli neri. Si sentì abbassare. Rukawa lo stava facendo sdraiare sul
parquet.
Si staccarono ansimanti, gli occhi fissi gli uni negli altri. Le mani di
Rukawa che avevano iniziato a vagare sotto la maglietta. Non lasciavano
nulla senza essere toccato, vagavano, constatavano ogni centimetro di
pelle.
-Alza le braccia-
Nessuno dei due riusciva più a fermarsi, erano come chiusi dentro ad una
sfera di cristallo dove per cercare di respirare dovevano assaporare ogni
parte di se stessi.
Il rossino fece come gli fu chiesto, aiutando così il volpino a sfilargli
quella maglietta che oramai con tutto il sudore si era attaccata alla
pelle. La gettò non troppo distante da loro.
La bocca di Rukawa aveva cominciato a baciare ancora una volta le labbra
del rossino scendendo lentamente giù. Le labbra che percorrevano il collo
si bloccarono di colpo sentendo il lamento di dolore da parte di Hanamichi.
Rukawa si alzò di colpo, ormai la passione svanita e sostituita da
preoccupazione. Sakuragi si stava mordendo il labbro inferiore per cercare
di controllare i lamenti di dolore.
-Cosa ti fa male... ti ho fatto male io-
Sakuragi aprì lentamente gli occhi. Sorrise nonostante il dolore si
facesse più forte.
-Non è nulla... sarà meglio... che ora torni a casa-
-Tu non vai da nessuna parte in quelle condizioni-
La voce di Rukawa era dura, non ammetteva repliche. E Hanamichi non era
nelle condizioni per replicare e protestare.
Fine 3° capitolo
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