Always Red

parte II

di Neko


Sembrava che il bacio non avesse più fine. Hanamichi non riusciva a capacitarsi di quello che gli stava succedendo. Rukawa il suo nemico giurato lo stava baciando. Ma la cosa che lo lasciava più spaventato era che stava provando un certo piacere in quel gesto.

Non può essere vero... Questo non stà veramente succedendo... Perchè non riesco a staccarmi da lui... perchè questo calore stà pervadendo il mio corpo...

Rukawa, sentiva che Hanamichi stava cedendo. Quando l'altro aprì leggermente la bocca facendo uscire un respiro lui ne approfittò per approfondire quel bacio. Hanamichi sapeva bene che non avrebbe ancora resistito a molto allo stimolo di rispondere, si sentiva come risucchiato da una forza più potente di lui.

Rukawa aprì gli occhi di scatto, dopo alcuni tentativi finalmente Hanamichi gli stava rispondendo. Rispondeva al suo bacio con la stessa passione e urgenza dei movimenti ipnotici della sua lingua.

In quel momento come un fulmine si ricordò o almeno capì chi stava baciando. Un ragazzo. Non un normale ragazzo, ma Rukawa, il ragazzo che lui continuava ad urlare la mondo intero di odiare, di detestare. E ora invece era lì a ricambiare il suo bacio. Ma quel bacio gli stava riscaldando il cuore, un cuore che da tempo soffriva il freddo perchè nessuno gli dava le giuste attenzioni perchè nonostante avesse degli amici lui si sentiva solo.

Riacquistando un po' di ragione, riuscì a spingerlo via. Facendo si che Rukawa ricadesse in terra.

-Cos'hai fatto...- disse Hanamichi riacquistando un po d'aria

La voce di Sakuragi tremava. Il volpino si sentì un verme per aver approfittato di lui e nello stesso tempo per essere uscito allo scoperto in quello stupido modo. Ma non era riuscito a trattenersi, era da troppo tempo che avrebbe voluto farlo.

Si alzò da terra e tornò a fissare quel volto, riuscendo a tenere a mala pena sul viso la solita maschera glaciale.

Perchè mi guardi così Hanamichi... Non sopporto di vedere quel tuo sguardo pieno di odio verso di me... Se mi odi così tanto perchè hai risposto hai miei baci... Dimmi il motivo...

-Vuoi rispondermi- disse Hanamichi con la voce più sicura
-Non capisco di cosa tu parli- disse Rukawa passandosi la mano tra i capelli
-Che cavolo vai blaterando tu lo hai appena fatto- disse urlandogli contro
-Cosa? Non capisco potresti spiegarti meglio-
-Sei uno stupido bastardo-

Scusa Hanamichi vorrei dirti quello che provo verso di te, ma ho già rovinato tutto con questo bacio... Se ti rivelassi i miei sentimenti ti vedrei fuggire da me per sempre...

Hanamichi si avvicinò maggiormente a Rukawa con aria furente. Non sopportava quell'aria che stava assumendo il ragazzo di fronte a lui. Odiava che la gente facesse finta di niente e ignorasse quello che lui dicesse.

-Tu mi hai baciato-
-E allora?-
-Allora sei un bastardo insensibile
-Hn-
-Cazzo Rukawa parlami-
-Cosa vuoi che ti dica?-

Perchè mi ignori così Rukawa... Prima mi baci, con una passione che ancora mi mette i brividi e poi non rispondi alla mia domanda, non lo capisci che sono confuso... Ma se solamente tu... forse io...

-Ti sei imbambolato, do'aho-

Perchè non riesco a dirti altro?

-Come osi.. io ti spezzo tutte le ossa se non la smetti con questo tuo tono di superiorità-
-Hn-

Sakuragi ormai era al limite della sua pazienza, stava perdendo totalmente le staffe e l'espressione immutabile di Rukawa non aiutava per nulla quella situazione.

-Perchè l'hai fatto?-

Quella domanda uscì dalle labbra di Hanamichi. La testa china, gli occhi che fissavano il pavimento, le mani che tremavano e le orecchie che aspettavano che una risposta arrivasse.

Ma sembrava proprio che Rukawa non fosse intenzionato a parlare e Sakuragi non aveva il coraggio di guardare il suo volto.

Hanamichi si girò, dando le spalle a Rukawa, prono a lasciare la palestra e il ragazzo dai capelli scuri quando sentì un movimento alle sue spalle.

Rukawa aveva fatto un passo verso di lui. I corpi non troppo distanti ma nonostante questo il rossino sentiva il calore del corpo di Rukawa.

-Hanamichi io...-

Mi ha chiamato per nome...

-Tu mi piaci-

Hanamichi era come paralizzato, non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Stava cercando di auto convincersi che fosse tutto frutto della sua immaginazione. Fin quando la certezza che quelle parole fossero vere non lo fece riflettere.

E ora cosa faccio? Cosa dovrei risponderti Rukawa? Sei ripiombato così di colpo nella mia vita che tutte le sicurezze che avevo sono svanite...

-Io non provo lo stesso per te-

Quelle parole erano uscite dalla bocca di Hanamichi provocando un terribile dolore al cuore di Rukawa. Aveva sempre pensato che un rifiuto da parte della persona a cui tenesse di più, fosse meno doloroso e invece il suo cuore si stava sbriciolando.

-Almeno credo-

Cosa voleva dire con quelle parole, che forse qualche speranza che forse il suo amore fosse ricambiato esisteva ancora...

-Non sò nemmeno io cosa provo per te... ti chiedo solo tempo-

E il cuore di Rukawa si stava ricomponendo. Aveva ripreso a battere. Forse una speranza che Sakuragi lo ricambiasse c'era ancora.

Hanamichi senza aggiungere altro, si mosse verso l'uscita della palestra. Si fermò dove aveva lasciato le sue cose, si infilò la giacca e mise borsone in spalla, girandosi un'ultima volta verso Rukawa.

-Ci si vede dopo-

Si girò, ma prima di uscire completamente dalla vista del volpino, alzò la mano in saluto. Lasciò la palestra lasciando Rukawa perso nei suoi pensieri.

Hanamichi non mi ha pestato a sangue e questa è già una cosa positiva. Non mi ha rifiutato e ha detto che deve pensarci e questo vuol dire che ho ancora qualche possibilità... Però se io gli dessi una mano capirebbe anche lui di ricambiare i miei sentimenti...

Prese il pallone, che si trovavano troppo distante, e riprese a giocare.

All'esterno della palestra, Sakuragi cercava ancora di chiarire gli avvenimenti di quella mattina, quando la sua attenzione fu attirata da qualcosa o meglio da qualcuno.

-Ma quella è Haruko- disse notando una figura femminile di spalle poggiata contro un albero

Si avvicinò silenziosamente alla ragazza. Quando le fu abbastanza vicino sentì dei singhiozzi.

-Haruko- disse dolcemente il rossino

Lei si girò mostrandosi in lacrime al ragazzo.

Hanamichi non si meravigliò più di tanto a quella vista, aveva assistito anche lui alla scena che aveva provocato le sue lacrime, ma senza spiegarsene anche lui il motivo, non provava troppa sofferenza per quello che le era accaduto.

Le lacrime scesero dagli occhi della ragazza percorrendo il viso e cadendo a terra perdendosi nel terreno sotto i loro piedi.

-Non gli importa nulla di me- disse gettandosi tra le braccia di Hanamichi

Il rossino non sapendo che altro fare la strinse a sè sperando che smettesse di piangere.

Mentre lei si sfogava piangendo nel suo petto, Hanamichi non riusciva a capacitarsi di una cosa. Si era accorto di non provare nulla a tenere Haruko tra le sue braccia.

Aveva immaginato più volte di abbracciarla e consolarla dopo il rifiuto di Rukawa, ma la sensazione era completamente diversa, con le tra le sue braccia ora non provava assolutamente nulla.

Emozione e sentimento che però traboccavano che bacio che si era dato con Rukawa.

Anche Haruko era persa nei propri pensieri.
 
Oh Sakuragi... Se anche Rukawa mi guardasse e si occupasse di me come fai tu... Sarebbe stato meglio che mi fossi innamorata di te...

Arrossì leggermente sia per i suoi pensieri sia perchè si rese conto di stringersi al rossino.

-Haruko va tutto bene?-
-Sì... ora va molto meglio-

Lui sorrise leggermente, la trovava una ragazza tanto dolce e non capiva il motivo per cui Rukawa era tanto scontroso con lei.

Perchè ogni volta che inizio un discorso non faccio altro che concluderlo pensando a quel volpino???

Haruko non si era minimamente resa conto che stava fissando il rossino, sin quando lui le toccò la spalla riportandola alla realtà.

-Se non hai bisogno di me io dovrei andare-

La ragazza sentì come un vuoto nel cuore, sentiva che Hanamichi era distante. Non riusciva a capire, ma sentiva che Hanamichi si stava allontanando da lei e questo la faceva sentire male.

-Sakuragi potrei chiederti un favore?-

Hanamichi osservò ogni particolare mutamento nel viso della ragazza. Era arrossita e sembrava non avere il coraggio di guardarlo in viso.

-Dipende-

Ancora... Sakuragi perchè sei così distante, una volta mi avresti risposto con allegria. Ma la cosa che più non capisco è me stessa... Perchè mi attrae terribilmente questo tuo modo di fare???

-Potresti chiedere a Rukawa se c'è qualche ragazza a cui è interessato?-
-Io?-
-Sì... per favore Sakuragi... ti supplico aiutami a conquistare Rukawa- disse prendendogli le mani tra le sue
-Io non sò se...-
-Ti prego Sakuragi... sei l'unico a cui possa chiederlo-

Hanamichi allontanò le proprie mani da quelle della ragazza che rimase paralizzata di fronte a quella reazione.

-Non posso- disse lui abbassando lo sguardo
-Certo capisco che tu lo odi... ma fallo per me-

Alzò il volto. Tornò a fissare il volto di Haruko. Guardò i suoi occhi, erano pieni di speranza.

-Non posso- ripetè Hanamichi

Le diede le spalle e si allontanò.

Haruko rimase senza parole a fissare quella schiena, mentre in lei cresceva una gran voglia di corrergli dietro e stringersi a lui.

Hanamichi si stava allontanando ma sentiva su di sè lo sguardo di Haruko.

Non capiva nemmeno lui perchè le avesse risposto in quel modo, l'unica cosa di cui era certo era che aveva provato un forte fastidio alle parole di Haruko.

Perchè ho reagito in quel modo, avrei dovuto consolarla e invece non ho fatto altro che rifiutarle il mio aiuto... Ma non potevo di certo aiutarla perchè io... sì io...

Stava per ammettere a se stesso i suo sentimenti per Rukawa quando...

-Hey Hana-

Hanamichi non aveva bisogno di girarsi per sapere a chi appartenesse quella voce, ormai la conosceva troppo bene.

-Yohei- disse voltandosi

Mito Yohei era lì davanti a lui sorridendogli amichevolmente. Un sorriso che Hanamichi non vedeva da parecchio tempo.

-Bè che hai Hana... sembra che tu abbia visto un fantasma-
-Bè pressappoco-

Mito lo guardò un po' incerto. Era la prima volta che lo vedeva in quello stato. Sembrava che avesse la testa tra le nuvole o meglio che non l'avesse per niente.

-Bè Yohei cos'è quella faccia da cretino... non dovresti essere contento di rivedere il grande tensai-  concluse con un sorriso 
-Ahahahah... Hana non sei cambiato per nulla-

Il rossino mise un finto broncio. Quelle poche parole da parte dell'amico sembravano avergli fatto tornare il buon umore e messo da parte i problemi che lo stavano affliggendo.

Mancavano pochi minuti all'inizio delle lezioni, Sakuragi non se ne era reso conto anche perchè tra tutto quello successo aveva "sprecato" parecchio tempo.

-Hey Hana e la schiena come va?- disse mentre si incamminavano
-La schiena dici... sembrerebbe tutto a posto anche se ogni tanto sento qualche dolorino-
-Ti sarai sentito solo visto che non sono venuto neanche una volta a farti visita-

Hanamichi si fermò, e lo stesso fece Mito. Il rossino si girò verso l'amico con uno sguardo triste.

-Non devi scusarti... ti ho chiesto io di rimanere accanto a Sakura... e forse ti ho chiesto anche troppo-
Yohei rimase a fissare lo sguardo triste sul volto dell'amico, forse troppo triste per uno che oramai veniva considerato l'allegria fatta a persona.

Mito gli si avvicinò e gli poggiò una mano sulla spalla.

-Hana... pensi che sia ancora colpa tua, vero?-
-Non lo penso... è colpa mia-
-Te lo ripeto ancora una volta e spero di non dovermi ripetere... non è colpa tua-

A quelle parole Sakuragi si girò verso l'amico con uno sguardo furioso. Lo afferrò per la divisa scolastica e cominciò ad urlargli contro.

-Dovrei esserci io al posto suo...-

Yohei cercò lo sguardo dell'amico, quando lo trovò vide soltanto due occhi tristi, colmi di una tristezza infinita. Allungò una mano e la poggiò sul braccio di Hanamichi che lo guardò con aria dispiaciuta. Lo lasciò andare ed abbassò lo sguardo.

-Scusa-
-Non preoccuparti Hana ti capisco- disse mettendogli un braccio attorno alle spalle -Ora andiamo che le lezioni stanno per iniziare-

I due ragazzi si incamminarono...lasciando che solo la brezza leggera del vento sollevasse le loro impronte sul terreno.

I due ragazzi si separarono appena all'interno dell'edificio, purtroppo si trovavano in due classi differenti. Il rimanere solo mentre si dirigeva in classe dava l'opportunità ai pensieri di Hanamichi di riformarsi nella sua mente.
 
Forse Yohei ha ragione, ma come posso non credere che sia colpa mia quando la persona a cui tengo di più si trova sdraiata in un letto

Perso nei suoi pensieri non si accorse per nulla delle ragazzine che lo salutavano.

-Senpaiiiiiiiiiiiiiiiiii- urlò una voce cristallina

La vece risuonò per il lungo corridoio, tutti si girarono, tutti tranne Sakuragi che sembrò non sentirla.

Solo quando ricevette una pacca alla schiena si riscosse dai propri pensieri.

-Ma chi caz...- disse piagandosi leggermente

Quella "leggera carezza" gli aveva provocato un leggero dolore.

-Ops... ti ho fatto male?-

Hanamichi si girò di colpo. Danti a lui una ragazza dai lunghi capelli neri e occhi scuri lo stava guardando con un'aria curiosa.

-Sei Sakuragi vero?-
-Sì... ma non mi sembra di conoscerti-
-Mi sembra logico... io sono nuova senpai-

La osservò. Non capiva come, ma quella ragazza aveva un volto familiare.
Anche se non riusciva a capire dove l'avesse già vista.

-Ci siamo già visti da qualche parte?-

L'unica risposta che ricevette fu un sorriso.

Dove l'ho già vista? E poi questo suo sorriso non mi è per nulla nuovo... Forse sono io che la scambio per un'altra... Eppure quel sorriso mi ricorda qualcuno...

-Ti senti bene?-

Lui si riscosse dai propri pensieri e fissandola cercava un qualche particolare che lo aiutasse a ricordarsi di lei.

-Ti domanderai chi sono-
-Bè... veramente sì-
-Posso aiutarti dicendoti che mi chiamo Rei-
-Scusa... ma non mi dice nulla-
-Almeno potresti dirmi che ho un nome carino-

Si finse offesa. Ora aspettava un qualche movimento da parte di lui.

-Scussa ma ti giuro che non mi ricordo di te-

Lei sorrise ancora una volta. Lo guardava divertita, però era arrivato il momento di svelargli qualche altro particolare di sè. Tanto continuando così non sarebbe mai riuscita a scoprire se quello che raccontava suo fratello fosse la verità.

-Io in verità sono...-

Non concluse la sua frase che si trovò trascinata via. Una ragazza dai capelli corti e castani la stava tirando per un braccio allontanandola sempre più dal rossino.

-Scusa senpai ma devo andare-
-Muoviti è tardi- disse l'altra ragazza -Tanto lo vedrai più tardi il tuo senpai-
-Verrò a vederti agli allenamenti- disse mentre lo salutava con la mano

Appena le due ragazze girarono l'angolo del corridoi, Sakuragi riprese il passo. Passò alcune classi senza fermarsi davanti a nessuna di esse.

-Do'aho-

La solita voce gelida e inconfondibile. Orami la conosceva bene e sapeva chi fosse il suo proprietario. Si voltò verso l'aula da cui era arrivata la voce.

Appoggiato con il gomito allo stipite della porta c'era Rukawa. Hanamichi rimase alcuni secondi a fissarlo. Il suo sguardo era stato rapito da quello del volpino. Quegli occhi scuri che incatenavano i suoi come forti catene che imprigionavano tutto il suo essere.

Non riusciva a riprendersi gli sembrava di cadere piano piano in un profondo vortice nero. Per fortuna il tempestivo arrivo del professore, che gli urlava contro, riuscì a farlo svegliare.

Perchè mi sento così a disagio di fronte a te Rukawa... Non mi riconosco più è come se mi stessi innamorando di te... Cosa ho detto? Io innamorato di quel volpino? No non più essere vero... Non è possibile...

Hanamichi seduto nel suo banco e con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra non faceva altro che pensare e ripensare a Rukawa, si stava veramente rendendo conto di provare qualcosa per il volpino, anche se non aveva ancora il coraggio di ammetterlo.

Dietro di lui, Rukawa era profondamente addormentato, non che questo fosse una novità, ma la differenza era che il ragazzo stava vivendo un bellissimo sogno dal quale non avrebbe mai voluto svegliarsi.

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Rukawa si trovava sdraiato nel proprio letto, coperto solamente da un lenzuolo di seta bianco. Aveva lo sguardo rivolto verso il soffitto perso nei propri pensieri.

Ad un tratto la porta che dava alla sua stanza si aprì. La figura di un ragazzo fece il suo ingresso nella stanza richiudendosi la porta alle spalle.

Rukawa rivolse il proprio sguardo verso quel ragazzo. Per lui era come un sogno che stava diventando realtà.
Hanamichi, il ragazzo che amava si trovava lì davanti a lui. I capelli rossi scompigliati, lo sguardo fisso su di lui e un paio di boxer che aderivano alla sua pelle, l'unico indumento che portava.

-Hanamichi-

Il rossino si avvicinò verso di lui, lentamente, tanto che Rukawa stava diventando impaziente.

Il volpinò si tolse il lenzuolo di dosso, portava solo un paio di slip neri, e si diresse in tutta fretta verso quel ragazzo fermo in mezzo alla stanza che non attendeva altro che lui.

-Hana... sei qui-

Rukawa era a pochi centimetri da lui. Il rossino gli sorrise dolcemente. Il ragazzo moro non perse tempo. Prese il viso di Hanamichi tra le proprie mani avvicinandolo al suo e appropriandosi delle sue labbra.

Lentamente il bacio stava diventando sempre più appassionato. La sua lingua era riuscita ad avere accesso all'interno della bocca del rossino duellando con la sua lingua.

Intanto le sue mani serpeggiavano sulla schiena del compagno, provocando brividi al rossino il quale strinse forte a sè il volpino.

Rukawa si staccò dalla bocca e cominciò a percorrere tutto il viso con lievi baci fino ad arrivare al collo del rossino che cominciò a mordere, succhiare, leccare.

Hanamichi gemeva sotto i tocchi della bocca del compagno. Rukawa però voleva di più. Mentre la sua bocca lavorava sul suo collo, la sua mano aveva preso un'altra direzione e dalla schiena si stava via via avvicinando ai boxer del rossino.

La sua mano all'interno dei boxer stava facendo impazzire di piacere Hanamichi. La sua bocca invece era arrivata fino all'orecchio mordendolo.

-Ti voglio-

La voce sensuale di Kaede aveva fatto percorrere il corpo di Hanamichi da brividi.

Spinse il rossino verso il letto. Rimase qualche secondo ad osservare quel corpo. Si leccò le labbra mentre si perdeva nello sguardo di Hanamichi e il rossino si perdeva nel suo.

Si chinò su di lui e ricominciò a baciarlo con maggiore passione, mentre la sua mano faceva scendere lentamente i boxer. Si staccò da lui per sfilarglieli completamente e lanciargli in un angolo della stanza.

Rimase a fissare per alcuni secondi, che parevano secoli al rossino, l'eccitazione.

Abbassò la testa e cominciò a mordere il petto, leccando poi la ferita e subito soffiandoci sopra aumentando così la tortura ad Hanamichi.

La sua mano invece lavorava tra le gambe del rossino lentamente, accelerando e poi diminuendo ancora la velocità per poi allontanare la mano.

-Ru... Kae..de.. ti.. preg... go...-

Rukawa sorrise alle lamentele del rossino, anche lui stava soffrendo voleva unirsi subito al ragazzo sotto di lui. Ma sentirlo elemosinare per lui erano dolci note di una musica preziosa.
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Si svegliò di colpo. Cominciò a guardarsi attorno con uno sguardo smarrito non capendo dove si trovasse. Finalmente il vedere il professore che lo fissava con un'aria leggermente incavolata gli fece intuire qualcosa.

Non era nella sua stanza. Non era in casa sua. Ma aveva tutta l'impressione di essere a scuola nella sua classe.

Per fortuna...

Questo era stato il suo unico pensiero. Vedere che non era nella sua stanza aveva fatto crescere in lui il dubbio che fosse finito a letto con il professore facendogli quasi venire un infarto.

Si guardò attorno. Tutti lo stavano osservando tutti tranne la persona a cui era interessato. Hanamichi non era da nessuna parte. Forse era stato sbattuto fuori, questo era quello che aveva pensato il volpino.

Stava per rimettersi a dormire quando sentì qualcosa di bagnato tra il labbro superiore e il naso. Si passò il dito e lo portò davanti agli occhi constatando che quella cosa bagnata era sangue.

-Vai in bagno idiota-
-Non mi scappa-
-Deficiente non ti accorgi che stai perdendo sangue io non voglio morti sulla mia coscienza-
-.........-

Non gli rispose, non valeva la pena rispondere. Uscì di classe senza aggiungere altro ma sbattendo la porta.

                                                         Fine 2° capitolo.........




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