Always Red

parte I

di Neko


-Mi dispiace Sakuragi non potrai più giocare-

Davanti a lui un medico in camice bianco(guarda che i medici hanno sempre il camice bianco NdRu Ma sei già qui NdN) stava pronunciando quelle poche parole.

-Come?-

Aveva pronunciato lui con una voce così bassa che risultò appena udibile alle orecchie dell'anziano medico.

-Hai sentito bene ragazzo mio... la tua lesione alla schiena è più grave del previsto-

Quelle parole trafissero il cuore di Hanamichi come lame appuntite. Gli mancava quasi il respiro. Non poteva credere che la cosa a cui tenesse di più. Gli fosse portata via in un modo così brusco.

-Ma... ma... lei av... aveva... detto che... lei... no che io... sarei potuto... tornare a... a... giocare-

Non riusciva quasi a parlare, le parole gli morivano in bocca. La sua vita e il suo futuro finiti così.

-Mi dispiace ma questa è la realtà-

Hanamichi cadde sulle proprie ginocchia, sentiva qualcosa di opprimente al cuore. Un dolore incalcolabile.

Alzò lo sguardo per vedere in faccia quel medico che con quelle poche parole e in pochi minuti aveva distrutto tutto il suo mondo... il suo essere.

Ma davanti a lui non vi era più nessuno. Era completamente avvolto dall'oscurità... poi all'improvviso una luce blu in lontananza... Una luce calda e penetrante che via via che avvicinava sembrava avesse il potere di riscaldargli il cuore.

Più si faceva vicina e più la cosa che quella luce circondava si faceva più chiara ai suoi occhi, fin quando non potè distinguere con chiarezza che si trattava di una persona.

Quando fu proprio a pochi passi da lui, riconobbe chi era quella persona. I suoi occhi pieni di tristezza e dolore ormai la conoscevano bene.

-Do'aho-

Era una voce particolare... Una voce che aveva imparato a conoscere col tempo e di cui, anche se non voleva ammettere a se stesso, sentiva terribilmente la mancanza.

-Kitsune... sei... sei tu?-

-Hn-

-Parla dimmi qualcosa oppure anche tu hai intenzione di ridere di me-

Aveva alzato la voce, voleva buttare addosso a quel ragazzo dai capelli corvini tutto il suo dolore. Voleva sfogarsi con qualcuno e quello sembrava i momento più adatto per farlo.

-Non ti starai piangendo addosso, vero do'aho?-

-E secondo te cosa dovrei fare? Non ho più nulla e sono ancora una volta solo... solo-

Le lacrime avevano cominciato a rigare il volto del rossino. Lacrime piene di dolore e di paura che nonostante lui cercasse di trattenere non si volevano fermare.

E ora davanti a lui... a quello che era stato sempre il suo nemico lui si mostrava così indifeso. Se Rukawa avesse pronunciato solo un'altra parola offensiva il corpo... l'anima... il cuore di Sakuragi si sarebbero spezzati in piccoli frammenti di cristallo.

-Do'aho-

Ed ecco che cominciava a sgretolarsi.

-Tu non sei solo...-

Alzò gli occhi per incontrare quelli di Rukawa di solito freddi come il ghiaccio, invece questa volta vi si poteva vedere qualcosa di più... Qualcosa che sembrava riempire tutto l'essere di Hanamichi.

-Ci sono io con te...-

Il ragazzo moro si abbasso verso di lui, gli si inginocchiò davanti.

Hanamichi sembrava completamente perso negli occhi scuri del volpino. Si fissavano, sembravano ormai persi in un mondo tutto loro.

Tutto d'un tratto Rukawa avvicinò il viso a quello di Sakuragi. Il rossino non sapeva che fare... era spaventato, confuso. Pensava che Rukawa lo volesse baciare e invece... L'altro ragazzo con la lingua gli stava asciugando le lacrime...

Hanamichi rimase a fissare quel volto così vicino, non riusciva a fare nulla, solo fissare senza dir niente i movimenti del compagno.

Stava per accadere qualcosa di più, Rukawa stava avvicinando le sue labbra a quelle di Hanamichi quando un suono interruppe quel momento.

Il suono si faceva sempre più forte e a poco a poco stava portando alla realtà Hanamichi.

-Ora svegliati è arrivato il momento di tornare da noi-

E poi un sorriso. Il sorriso di Rukawa era una cosa che lasciava senza fiato.

Chiuse gli occhi per assaporare ancora quel momento.

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Li riaprì lentamente. Non capiva dove fosse o forse non si rendeva conto che quello vissuto fino a quel momento era stato un sogno.

Ora si trovava a casa sua, nella sua stanza, nel suo letto. Gli occhi che fissavano il soffitto, con uno sguardo malinconico.

La sveglia continuava a suonare... Lo stesso suono che aveva sentito nel sogno...

Cosa mi prende? Perchè da quando sono tornato non faccio che pensare e ripensare a Rukawa... E' il mio nemico e allora perchè penso più a lui che alla piccola Haruko... Perchè... Che qualcuno mi dia una risposta...

La sveglia continuava a suonare. Un suono che avrebbe fatto impazzire qualsiasi persona, figuriamoci l'effetto che avrebbe avuto su uno di poca pazienza come Sakuragi.

-Adesso hai rotto-

Prese la sveglia dal comodino e la lanciò contro la parete, frantumandola.

Scostò completamente il lenzuolo dal proprio corpo. Il corpo leggermente sudato, non aveva nulla a coprirlo se non un paio di boxer neri che aderivano alla pelle.

Si alzò dal letto con un veloce scatto, sentendo in quel momento un leggero dolore provenire dalla recente ferita.

-Merda... Fa ancora male-

Non era un dolore forte, ma gli dava comunque fastidio e faceva crescere in lui strani pensieri. Forse era solamente indolenzito ma la paura di non poter più tornare a giocare a basket lo spaventava.

Cercando di togliere quegli strani pensieri dalla propria testa si diresse fuori dalla stanza.

-Una buona doccia è quello che ci vuole-

Camminò per il piccolo corridoio e si fermò dinnanzi all'ultima stanza sulla destra. Entrò e si richiuse la porta alle spalle lentamente.

Cominciò a spogliarsi.

Entrò all'interno della doccia, aprì il getto d'acqua calda che cominciò a versarsi sul corpo del ragazzo. L'acqua si faceva sempre più calda, ma sembrava che lui non ne sentisse minimamente la temperatura elevata.

L'acqua scendeva delicata su tutto il suo corpo non lasciando una sola parte. Sembrava come se al posto dell'acqua ci fossero leggere dita che accarezzavano il suo corpo con un'infinita delicatezza.

Poi un'immagine. Un'immagine di un ragazzo si fece spazio nella mente di Hanamichi.

Scosse la testa per cacciare via i pensieri che si formavano nella sua mente.

-Devo smetterla di pensare a certe cose-

L'acqua si stava via via intiepidendo, ma lui perso nei suoi pensieri non se ne accorse minimamente. Vedeva davanti a sè solo piccole scene, scene di un ragazzo, a lui ben conosciuto, sotto la doccia.

-Basta- urlò

Cambiò la temperatura dell'acqua chiudendo definitivamente quella calda e aprendo tutto di colpo quella fredda. Forse in quel modo sperava di poter impedire che quelle immagini si formassero nella sua mente. Infatti ebbe il risultato sperato.

Uscì dalla doccia legandosi un piccolo asciugamano attorno alla vita e tornò verso la propria stanza.

-Dove cavolo è quella dannata sveglia- disse guardando verso il comodino

Non ricordava che poco tempo prima l'aveva delicatamente fracassata contro la parete. Se ne accorse, finalmente, quando la notò adagiata sul pavimento tra molle e piccoli pezzi di plastica, frammenti di quella che fino a poco prima era stata la sua sveglia.

-Ma sono un cretino- disse sbattendosi la mano in viso

Cominciò a cambiarsi in fretta, e corse al piano inferiore. Una veloce colazione e poi fuori di casa. Ci sarebbe voluto ancora parecchio tempo perchè le lezioni all'Istituto Shohoku avessero inizio, oltretutto non abitava molto lontano. La verità era che voleva arrivare prima a scuola solo per fare due tiri a canestro senza avere nessuno tra i piedi.

Come aveva previsto tutto era deserto. Nessuno in vista e questo era un punto a suo favore. Scavalcò il cancello, appurandosi di non essere visto da nessuno. Corse guardandosi sempre attorno neanche fosse stato un ladro.

Si trovava davanti alla palestra, la osservò parecchie volte da fuori, quante notti durante quella terribile riabilitazione aveva sognato ripetutamente di tornare e giocare un piccolo one on one con Rukawa.

Ma perchè mi viene alla mente sempre quello stupido volpino... Non devo pensarci... Uff... Tanto a quest'ora lui sarà beatamente addormentato da qualche parte...

Si riscosse dai suoi pensieri quando sentì dei rumori provenire dall'interno della palestra. Rumori che appartenevano a un pallone che rimbalzava sul parquet.

-Ma chi può essere a quest'ora?-

Si avvicinò maggiormente all'entrata. Era aperta. Si affacciò per notare che un ragazzo dai capelli corvini si trovava al suo interno con una palla tra le mani.

Lo vide alzare le braccia e tirare. Tirare con un'eleganza e una precisione che riconobbe. Si ricordava perfettamente a chi appartenesse quello stile, era inconfondibile solo una persona giocava in quel modo, la stessa persona che affollava da un po di tempo i suoi sogni e incubi.

-Rukawa- gli sfuggì

La disse con un filo di voce quasi impercettibile all'orecchio umano, sembrava più un soffio di vento che una parola uscita dalla bocca di Sakuragi. Ma quel leggero soffio di vento era però arrivato alle orecchie del giocatore.

Si girò di colpo per vedere che Sakuragi Hanamichi si trovava all'ingresso della palestra.

Non può essere... E' ancora frutto della mia immaginazione... Non devo credere a quello che la mia stupida mente sta mostrandomi... Tutte le mattine la stessa storia... Tutte le mattine alla solita ora lo vedo lì, ma quando mi avvicinò lui sparisce e questo mi fa soffrire... Non caderci ancora una volta Kaede, è solo frutto della tua immaginazione.

Si rigirò. Sapeva bene che la sua mente gli giocava solo brutti scherzi. Nei suoi sogni lo vedeva, nel suo letto lo immaginava, nella doccia lo sentiva. E quello doveva essere soltanto un altro frutto della sua immaginazione.

Perchè si è girato? Mi odia così tanto che gli fa schifo soltanto vedermi? Gli fa senso la mia presenza che non ha voglia neppure di sapere che finalmente sono tornato? E' questo che sono io per lui? Ma io non voglio... io... no lo sò neppure io quello che voglio...

Era indeciso sul da farsi andarsene oppure entrare e prenderlo a pugni per il modo in cui lo stava ignorando.

Stava per fare la sua mossa quando una voce alle sue spalle non glielo permise.

-Sakuragi?-

Hanamichi riconobbe subito quella voce, era impossibile confonderla con le altre.

Si girò solo per scoprire che le sue supposizioni erano esatte.

Di fronte a lui vi era Haruko Akagi leggermente cambiata, ma era lei. Quel dolce sorriso che aveva sempre sul volto apparteneva a lei.

-Haruko sei proprio tu?-

Lei sorrise ancora di più.

-Sakuragi finalmente sei tornato- disse lei prendendogli le mani

Hanamichi osservò quella mossa senza dire nulla, osservò le mani di Haruko che stringevano le sue. Si sentiva in leggero imbarazzo senza capirne pienamente neanche lui il perchè.

Haruko la ragazza dei suoi sogni sembrava felice del suo ritorno e allora perchè Rukawa non lo degnava di uno sguardo.

Rukawa... ma perchè ho sempre in mente quello stupido volpino... perchè una buona volta non si decide a lasciarmi in pace...

-Sakuragi stai bene?- chiese lei con uno sguardo preoccupato

-Certo Haruko... benissimo-

-E la schiena come va?-

-Bene grazie, solo un piccolo dolore ogni tan...-

Non concluse la frase. Le parole sembravano non voler più uscire per la scena che gli si presentava davanti.

Fino a due secondi prima Haruko lo stava guardando con uno sguardo preoccupato e ora in meno di un millesimo di secondo aveva mutato la sua espressione e fissava qualcosa di ben preciso all' interno della palestra, con aria sognante.

Sakuragi aveva capito perfettamente cosa stava guardando e questo metteva in lui una tristezza infinita. Haruko doveva essere ancora innamorata di Rukawa, ma allora perchè tutte quelle lettere dove scriveva che lo avrebbe aspettato.

Ricordava perfettamente quello che lei gli aveva scritto all'inizio e alla fine di ogni lettera.

"Caro Sakuragi... Io sarò qui ad aspettarti"

Cosa ti potevi aspettare Hanamichi è logico che preferisce Rukawa a te... Lui è tutto quello che tu non sei e non sarai mai...

-Sakuragi ti senti male?-

Ma Haruko ti diverte tanto farmi soffrire così tanto... Che gusto ci provi...

-No stò benissimo-

-Mi sembri molto pallido-

-Forse mi stà contagiando Rukawa-

-Non capisco-

-Bè hai visto la carnagione chiara che ha?-

Lei annuì con la testa stando attenta alla spiegazione.

-Forse a forza di starci vicino ho acquistato le sue stesse caratteristiche-

-Interessante come spiegazione-

Rukawa aveva sentito il loro dialogo. Risultava impossibile non sentire una sola parola di quello detto da Haruko, con la voce che si ritrovava. Ma la cosa che lo aveva attirato era stato il fatto che quel Hanamichi non era un frutto della sua immaginazione come aveva pensato ma solo la pura e semplice realtà, lui si trovava lì realmente.

Perchè quella cretina gli stà così vicina... Come si permette di toccarlo... Di respirare la sua stessa aria... E lui le da pure corda...

Quella scena gli dava sui nervi, vedere che scherzava e rideva con lei lo stava infastidendo. Sì gli dava fastidio che Hanamichi non usasse con lui le stesse attenzioni che riservava per lei. Lo voleva solo per sè desiderava che quel sorriso, la sua voce, tutto il suo essere fossero solo per lui e per nessun altro.

-Hey do'aho- disse avvicinandosi alla porta

Sia Hanamichi che Haruko si girarono verso la voce.

Ma che ti giri a fare oca... Nessuno è in cerca tua.. Perchè non sparisci una buona volta...

-Che vuoi volpe?-

-Ti va di fare due tiri?-

Hanamichi non riusciva a credere alle sue orecchie, non credeva possibile che proprio Rukawa gli stesse proponendo di giocare con lui.

La stessa cosa valeva per Haruko. Neanche lei si sarebbe mai aspettata di sentir uscire dalla bocca di Rukawa quelle parole. Avrebbe preferito che lui le proponesse qualcosa a lei piuttosto che a Sakuragi.

-Allora do'aho?-

Senza dargli una risposta o dire nulla Hanamichi mise piede in palestra poggiando la borsa in un angolo. Si tolse la giacca della divisa e la getto sopra la borsa.

-Vedrai di cosa è capace il Tensai-

Ora sì che ti riconosco Hanamichi, ti vedevo così diverso, lontano... Sembrava che qualcosa ti preoccupasse... Ma forse mi sono sbagliato...

Si chinò e prese il pallone che costeggiava la sua gamba. Lo lanciò ad Hanamichi che lo afferrò con entrambe le mani.

Sakuragi stava per dirigersi verso il canestro quando Haruko fece il suo ingresso all'interno della palestra e si diresse verso Hanamichi.

-Sakuragi sei sicuro di poter giocare? Forse è meglio che ti siedi... Magari anche Rukawa potrebbe riposarsi-

Rukawa non ci vide più. Non sopportava già vederla nei dintorni figuriamoci che si mettesse a dare ordini.

-Perchè non la smetti di rompere e non ti decidi a toglierti da mezzo-

-Rukawa... c'è qualcosa che non va?-

-Sì tutto non va con te non lo capisci che non ti sopporto... come te lo devo dire? In turco?-

Haruko non riusciva a dire nulla. Rukawa finalmente le aveva parlato ma era stato solo per offenderla. Come poteva parlarle in quel modo, lei che gli era sempre stata vicina che anche se lui non ne era a conoscenza provava per lui un profondo amore.

-Rukawa smettila- urlò Hanamichi

-Tappa quella bocca do'aho-

Hanamichi si sorprese, non aveva mai sentito urlare Rukawa e non capiva neppure che motivo avesse per urlare contro Haruko in quel modo.

-Rukawa io non sò... forse sei solo stressato- disse lei avvicinandosi a lui

Lo sguardo di Rukawa non era mutato minimamente anzi sembrava più glaciale del solito. Stava osservando i movimenti di quella ragazza di cui non sopportava più la presenza.

-Rukawa... io... io ti...-

Allungò la mano in cerca di un contatto con il ragazzo, ma lui la scansò con violenza con la mano.

-Non osare toccarmi, capito...HAI CAPITO-

Le lacrime stavano minacciando di rigare il volto di Haruko. Quelle parole non potevano essere per lei. Non poteva e non voleva assolutamente crederci, era troppo il dolore che stava provando in quel momento.

Senza dire altro scappò via.

-Haruko- urlò Hanamichi

L'urlo di Sakuragi si perse nella palestra, lei ormai era sparita.

Rukawa non mostrava nessuna emozione esteriormente ma dentro di sè sembrava alquanto soddisfatto da tutto quello.

Alzò lo sguardo per ritrovarsi il viso di Hanamichi a pochi centimetri dal suo. Il cuore cominciò a battergli talmente forte che sembrava volesse scoppiare. Ma l'espressione che il rossino aveva non prometteva nulla di buono.

-Tu... sei un bastardo-

-Che cosa c'è che non va?-

-Cosa c'è che non va? Cosa c'è che non va? Coma hai osato ferire in quel modo la piccola Haruko-

-Bè cosa c'è di male... quella vuole solo venire a letto con me...-

La rabbia di Hanamichi sembrava incontenibile non sopportava più quello sguardo sul viso di Rukawa. Non era solo per quello che aveva detto ad Haruko ma era anche perchè prima non lo aveva degnato di uno sguardo.

Lo colpì con un pugno in pieno viso facendolo cadere all'indietro. Gli si era spaccato leggermente il labbro.

Hanamichi sembrava dispiaciuto dell'accaduto ma una cosa sembrava incantarlo da non riuscire a togliere lo sguardo da quel viso.

Rukawa si stava passando la lingua sulla ferita.

-Ru...ka...wa-

Rukawa si alzò si sentiva come incatenato dagli occhi nocciola di Hanamichi. Gli afferrò la testa e la avvicinò alla sua fin quando le loro bocche non si unirono in un bacio.

Hanamichi sembrava paralizzato e non riusciva a reagire mentre Rukawa tentava in tutti i modi di ottenere una risposta da quella bocca che aveva sognato tante volte di baciare.



Fine primo capitolo....






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