Always di Hisoka
Cerco una spiegazione a tutto questo ma non riesco a trovarla. Perché, per quale motivo devo sentirmi così? Chi sono veramente io... cosa sono ? Essere eretico nato dalla concentrazione dell'aura della terra; non sono umano, non sono demone, non sono divino... sono solo ciò che non vorrei essere. Il peso di questa mia natura grava su di me come una maledizione, non mi importa del mio essere ma solo di loro... di lui. Se perdessi il controllo... se il dispositivo di controllo del potere demoniaco si frantumasse ancora una volta sotto la forza della mia natura distruttiva, allora chi mi fermerebbe? Chi li salverebbe? È già accaduto, chi può dire che non accadrà di nuovo? Sono stato un folle a togliermi il diadema... quali rischi ho fatto loro correre! Tremo al solo pensiero; la morte, la mia morte desidererei più di qualsiasi altra cosa, pur di scongiurare un simile pericolo. Mi sento impotente, ogni giorno l'ansia cresce sempre più divorando la mia anima... mia ? Ma veramente mi appartiene? Un'anima che non conosco, che sembra non appartenermi, che riesce ad atterrirmi tanto... Chi sono? Chi sei ? -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Seduto, a cavallo della sedia, ti osservo mentre seguiti a leggere il giornale di due giorni fa. I tuoi occhi sono chini sulle pagine, la tua attenzione sembra rivolta solo ad esse. Con una mano ogni tanto ti aggiusti gli occhiali sul naso. Hakkai, Gojyo e il ragazzo della locanda hanno appena lasciato la stanza lasciandoci soli. Ripenso alla tua reazione di poco fa... e mi viene da sorridere, un sorriso amaro. Tutto mi sarei aspettato da te fuorché mi chiedessi una birra. Ma quel gesto... la tua mano sulla mia testa... il tuo sguardo fermo nel mio, in quell'attimo è stato come se tutto si fosse annullato... come se noi due fossimo entrati in una sintonia perfetta... troppo presto a dirsi, sei tornato quello di sempre cogliendomi di sorpresa per ben due volte... già, l'harisen non poteva mancare, anche se avrei meritato di peggio... Mi hai perdonato... come hai potuto riuscire a farlo? Neppure io riesco a perdonare me stesso. Il tuo perdono mi fa ancor più male, non mi dona sollievo, tutt'altro, sento un peso maggiore sulla mia coscienza. Sto male. Ti osservo attentamente; sei dimagrito, tre giorni d'incoscienza lottando contro il veleno hanno lasciato i segni sul tuo corpo; sul lato sinistro della bocca un cerotto copre una delle ferite, sfiorandoti appena le labbra che serrano la sigaretta. Le bende ti avvolgono parte del torace e il ventre lasciando scoperte le spalle e parte del petto. Seduto sul letto tieni una gamba accavallata all'altra, piano d'appoggio per il quotidiano sgualcito. Improvvisamente sollevi lo sguardo puntandolo su di me, non riesco a sostenerlo, nonostante sappia quanto tu non lo sopporti distolgo il mio indirizzandolo al pavimento... è più forte di me: non riesco a guardarti negli occhi senza provare paura, rabbia e disprezzo... per me stesso. " Ehi... cosa ti ho detto prima? " la tua voce rompe il silenzio sceso tra noi. Lentamente risollevo il volto cercando di raccogliere la forza per incrociare nuovamente i tuoi occhi severi, ristabilisco il contatto e sento una fitta insopportabile al cuore... Quegli occhi viola sono tutto per me, il solo pensiero di rischiare ogni volta di perderli... Dio, meglio la morte, che sia io a morire prima di lui ! " Perché non mi dici nulla? Non mi rimproveri per quello che ho fatto? Io... io ho rischiato ancora una volta di... di... " ucciderti. Stringo i pugni mentre la domanda viene formulata dalle mie labbra; sento che la mia voce trema e non faccio nulla per darle un contegno. Chiudi il giornale dopo esserti sfilato gli occhiali per poi alzarti e dirigerti verso il piccolo frigorifero che si trova in un angolo della stanza, prendi una lattina di birra, la seconda, e cominci a bere senza più rivolgermi lo sguardo mentre seguito nel mio monologo... " Non è la prima volta che accade, ma stavolta l'ho voluto io: sono stato io con le mie stesse mani a sfilarmi il diadema... non ci sarebbe giustificazione a un'imprudenza simile, lo so, però... in quel momento sentivo di non poter fare altrimenti. Sono stato un vero idiota, volevo salvarti la vita e invece... non ho fatto che metterla maggiormente in pericolo. Spesso mi domando perché tu mi abbia tenuto con te, pur conoscendo la mia vera natura... " Tu intanto torni a sederti nuovamente sul letto e cerchi di recuperare un'altra sigaretta da uno dei pacchetti di Gojyo, dal momento che le tue sembrano essere finite. " Tu cosa desideri? " la domanda mi sorprende lasciandomi interdetto... cosa c'entra ora? mi chiedo " vuoi proseguire questo viaggio oppure preferisci rinunciare e tornare indietro? " L'espressione sul mio viso deve essere qualcosa di veramente penoso in questo momento... " Sanzo..." non riesco a dire nient'altro che il tuo nome... separarmi dal gruppo? Non ho mai pensato una cosa simile, mai! Come potrei?? " E poi, chi può dire quale sia la vera natura di un uomo? " sollevi nuovamente i tuoi occhi su di me, non riesco a comprendere a fondo il significato delle tue parole ma percepisco in esse un tentativo di consolazione " Il più delle volte non si è in grado di conoscere se stessi quindi come puoi decidere se quella sia la tua vera natura? Del resto anche se lo fosse non sarebbe certo possibile cambiarla, fa parte di te; tu sei quello che sei e nessuno è in grado di giudicarti: né io, né Hakkai, né Gojyo " Parole che riescono a colpirmi... stai cercando di dirmi che non è colpa mia e che devo accettarmi per quello che sono?? A questa idea sento il petto alleggerirsi mentre mi sale un nodo alla gola... lotto per respingere le lacrime che vorrebbero venir fuori, potrei pure farcela ma sento il loro calore bruciante negli occhi, saranno certamente lucidi... non voglio piangere davanti a lui, sicuramente si arrabbierebbe. " Io... non penserei mai di tornare indietro o fermarmi perché ciò significherebbe separarmi da voi... da te..." queste ultime due parole mi escono quasi in un soffio e quando mi rendo conto di averle pronunciate sento il calore del sangue affluire alle guance " ricordo solo alcuni di quei momenti e se ripenso ad essi provo un senso di nausea... la disperazione di vederti in pericolo e di non poter lottare contro il mio stesso corpo, la mia volontà..." " Ti sbagli " Lo guardo non comprendendo a cosa si riferisca..." hai avuto un attimo di esitazione mentre stavi per colpirmi, forse non lo ricordi ma c'è stato e questo dovrebbe voler dire qualcosa: tu potresti riuscire a dominarti. " sono stupito da questa rivelazione anche se sforzandomi mi pare di ricordare quel particolare momento: il desiderio fortissimo di fermare il mio pugno... ma allo stesso tempo vaghi ricordi di un tempo lontano, una situazione simile ma invertita: Sanzo su di me che mi cinge la fronte con una mano mentre mi sussurra " non ti lascerò solo ", quando è successo? Non ho ricordi chiari, ma solo quelle sensazioni di dolore, paura, tristezza, solitudine e... abbandono. " Io vorrei tanto che fosse così, non ho mai smesso un solo istante di voler riuscire a dominarmi, se ci riuscissi non soffrirei più, non penserei che solo allontanandomi da te potrei non nuocerti. Non voglio separarmi da voi ma allo stesso tempo sento che se lo facessi voi non correreste dei rischi a causa mia. " Improvvisamente ti sollevi dal letto e con un passo deciso ti avvicini alla mia sedia sfoderando l'harisen da non si sa bene dove e colpendomi sulla testa come tuo solito. " Razza di idiota! Ci sottovaluti così tanto? Noi che abbiamo a che fare ogni giorno con demoni e sicari pensi che non saremmo in grado di gestire una stupida scimmia piagnucolona come te? " sbraiti rimproverandomi, si vede chiaramente che hai perso la pazienza dalla venetta che pulsa sulla tempia sinistra... " Scusami... non intendevo certo dire che siete debol..." un secondo colpo più forte del primo va a segno quasi stordendomi e facendomi emettere un forte lamento. " Non pronunciare quella parola! Anzi non ti azzardare neppure a pensarla, siamo intesi? " " Ma Sanzo io non intendevo mica dire che siete..." questa volta usi un altro metodo per tapparmi la bocca... indubbiamente molto più piacevole e funzionale. Mi afferri per il colletto della maglia tirandomi verso di te. Sento le tue labbra premere sulle mie con forza, quasi con violenza, cerco di riprendere fiato dalla sorpresa e ritrarmi ma tu sei molto più deciso. Mi afferri per le spalle con fermezza facendomi alzare, sento le tue labbra muoversi sulle mie mentre guidandomi di spalle mi spingi fino a raggiungere la porta della stanza, il contatto della schiena con il legno mi fa sussultare... ora il bacio si sta facendo più lento, non eserciti più tanta energia ma ti limiti a sfiorarmi e carezzarmi, mentre sento la tua lingua inumidirmi le labbra e stimolarle ad aprirle per accoglierti... mmh... quanto tempo... mi sembra un' eternità che non mi baci in questo modo. Sento le tue mani lasciare la presa dalle spalle e scivolare lentamente lungo le mie braccia fino ad afferrarmi i polsi, dischiudo la mia bocca cercandoti: ti incontro, ti sfioro, sento il tuo calore diventare tutt'uno con il mio. Le lacrime trattenute fino a quel momento sfuggono al mio controllo solcandomi le guance, le scorgi e hai un attimo di esitazione, interrompi il contatto per spostarti lentamente sul mio viso. Un tocco gentile, uno di quelli tanto rari da sembrare unici; mi baci il volto, scivolando lungo la traccia lasciata dalle lacrime. Reclino lentamente la testa all'indietro fino a toccare la porta, mi rilasso sotto le tue labbra che sembrano intenzionate ad assorbire ogni mia piccola perla salata. " Stupida scimmia..." la tua voce vibra sulla mia pelle, è sempre così in simili momenti, diventa più bassa e profonda, più calda... mi piace la tua voce... improvvisamente mi viene da sorridere alla domanda che mi sorge spontanea: cosa non mi piace di te ? Me lo sono mai chiesto veramente? Si, è vero, non hai un carattere facile, tuttavia mi sei sempre piaciuto, per quanto io mi sia lamentato o possa farlo in futuro non sarà certo per il tuo modo di essere che io cambierò i miei sentimenti, anche perché essi esistono indipendentemente da come sei, da come saresti, semplicemente perché sei tu. Hai deciso di lasciarmi i polsi, io non mi muovo, voglio prima vedere quali sono le tue intenzioni... ecco! Le sento; le tue mani mi cingono ora la vita scendendo lentamente sui fianchi, si sono fermate... no... hanno ripreso a muoversi risalendo, scivolano sui miei jeans fino a raggiungerne i bordi, proseguono più lentamente passando morbide sotto la maglietta. Il primo contatto con la pelle mi suscita una sensazione piacevolissima: sento un tepore intenso espandersi nel mio corpo. A questo punto mi decido sfiorando appena i suoi fianchi, poso le mani su di loro accarezzando la pelle al confine con i jeans, esattamente come lui fa con me; è caldo... che abbia ancora la febbre? Scosto leggermente il viso dalla sua bocca in cerca dei suoi occhi, si accorge del mio movimento e si ferma a guardarmi con sospetto. " Cosa c'è? " domanda serio. Non gli rispondo, limitandomi ad alzarmi sulla punta dei piedi e a sfiorare appena la sua fronte con le labbra... è caldo ma non ha febbre, tiro un sospiro di sollievo che suscita uno di quei suoi sguardi tra "l'assassino" e il "rassegnato". " Sei proprio una stupida scimmia! " lentamente si scosta sollevandosi da me come in un tentativo di ricomporsi mentre io non posso fare a meno di arrossire e sorridere a quella sua reazione: Ti amo... ma questo lo sai già, vero Sanzo? Le parole sembrano così vuote... da sole non potrebbero mai esprimere quello che sento... va oltre il loro essere. Improvvisamente porti le braccia all'altezza della mia testa piazzando le mani sulla porta alle mie spalle bloccandomi e impedendomi ogni movimento. Ti avvicini sempre più fino a sfiorarmi quasi la punta del naso con la tua, non riesco a distogliere gli occhi dai tuoi, sono così penetranti e magnetici, sembrano in grado di inchiodarmi senza bisogno di null'altro. "...Goku..." il tuo fiato mi accarezza appena le labbra, non reggerò ancora a lungo, sai che non sono sufficientemente forte da tenerti testa in momenti come questi, vero? Cavolo... io... io..." ...ho finito le sigarette, vammele a comprare... " come?...cosa ha detto? " Come? " domando con uno sguardo che deve sicuramente essere tra i più idioti che abbia mai mostrato. " Le sigarette. Ne ho bisogno... quelle di Gojyo fanno schifo, anzi, non capisco come faccia a fumare quella roba... " aggiunge mentre si sposta liberandomi dalla prigione delle sue braccia per poi voltarsi e ritornare a sedersi sul letto dove lo attendono la stessa posizione e lo stesso giornale di poco fa... Lo stupore precede appena la delusione, non che mi aspettassi chissà che, del resto Sanzo si è appena ripreso, però... proprio in un momento simile?? Cerco di riassumere un contegno ma non mi riesce molto bene, il mio imbarazzo mi tradisce. Mi sento un idiota... Borbotto qualcosa di indecifrabile anche per me ed esco dalla stanza con l'intenzione di realizzare il tuo ordine. Il mio cuore ora è molto più leggero di prima, come sempre le tue parole sono riuscite a consolarmi, è raro che tu debba farlo ma quelle poche volte hanno sempre avuto un effetto stupefacente. Nessun altro riesce come te. Gojyo ha tentato... mi ha detto qualcosa di simile, tuttavia non è stato in grado di darmi sollievo, neppure la gentilezza e l'affabilità di Hakkai mi sono state di sostegno in questi giorni, solo tu, ora, con poche e semplici parole sei riuscito a donarmi un po’ di serenità. Sento di essere felice, forse non dovrei ma ora riesco a provare gioia. Sapere che non mi consideri un mostro, che non mi colpevolizzi per quello che sono ma anzi accetti tutto di me, mi fa provare gioia e calore. Accelero il passo lungo il percorso che conduce al bar della locanda, voglio tornare subito da Sanzo, voglio stargli vicino, ho bisogno di lui. Ora! " Goku! " La voce di Hakkai mi raggiunge alle spalle " dove stai andando così di corsa? " mi studia con sguardo indagatore, evidentemente preoccupato per me... " Vado a prendere le sigarette... per Sanzo... " gli sorrido e i suoi lineamenti si stendono non appena percepisce che sto bene. " Capisco... io e Gojyo stiamo uscendo per fare un po’ di spesa, saremo di ritorno tra un'oretta, ci pensi tu ad avvisare Sanzo? " " ok... ah..." non potrei mai dimenticare una cosa simile... " Sì?? " mi domandi " Mi compreresti dei nikuman? " sorrido sapendo quanto possa considerarmi famelico e goloso e lui ricambia il mio sorriso con uno dei suoi tra i più dolci e sinceri. " Goku... Goku..." risponde rassegnato facendomi sorridere e arrossire " avrai i tuoi nikuman! " mi saluta con un gesto della mano per poi voltarsi e raggiungere Gojyo all'uscita. ---------------------- Quando rientro nella tua stanza ho la sorpresa di vederti intento a toglierti le bende dal torace... " Sanzo! " mi avvicino a te rapido e con sguardo di rimprovero ma non mi fai proseguire nelle mie intenzioni di lamentela. " Stai buona, scimmia, queste non mi occorrono più. Le ferite sono guarite già da un pezzo grazie alle cure di Hakkai..." " Si, è vero ma... " resto a guardarlo mentre l'ultimo giro di benda scivola via dalla pelle pallida liberandolo ed esponendo una leggerissima cicatrice, con un gesto deciso si toglie di dosso anche il cerotto che ha alla spalla, mentre noto che quello alle labbra non è più al suo posto bensì a terra assieme al resto della medicazione. Mi avvicino al letto dove è seduto porgendogli le sigarette che prende per poi posare al suo fianco "...Hakkai e Gojyo sono andati a fare spesa, rientreranno tra un'ora... " ricevo un brontolio per risposta... posi le mani dietro i tuoi fianchi e facendo leva sulle braccia ti stiracchi un po’... pieghi indietro la testa e chiudi gli occhi rilassandoti, i capelli dorati scivolano lenti dietro al collo, non posso fare a meno di contemplarti, se allungassi una mano potrei toccarti, se solo protendessi un braccio... Il pensiero si tramuta in azione, mi ritrovo in ginocchio tra le tue gambe con le mani poggiate su di esse, al tocco leggero riapri gli occhi e sollevando la testa incroci il mio sguardo. In questi momenti non parli mai, non parliamo mai, ma quello che non ci diciamo riusciamo a sentirlo ugualmente. Ho sempre avuto questa impressione, forse sono uno sciocco a voler interpretare questi silenzi come un qualcosa di speciale ma non potrei fare altrimenti: il turbinio di emozioni, la girandola di sentimenti che provo mi sembra che tu possa percepirli chiaramente. Sposto le mani fino a raggiungere la tua vita e lentamente mi avvicino a te abbracciandoti fino a posare le mia guancia sul tuo ventre, chiudo gli occhi ascoltando il pulsare del tuo essere vivo, sento lo scorrere del sangue nelle vene, il battito del cuore... la pelle della schiena sotto le mani, è così liscia, fa venire voglia di accarezzarla, faccio scivolare piano le mani massaggiandola. Mi batte forte il cuore. Tu sembri non volerti muovere e mi permetti di assaporare appieno questa sensazione struggente e dolce... potrei anche assopirmi così, legato a te, ma non è quello che voglio, non ora. Quando ti muovi lo fai per afferrarmi un avambraccio e tirarmi a te costringendomi a sollevarmi prima e a sdraiarmi sul tuo corpo poi, mentre ti lasci andare sul letto. Poggio le mani ai lati della tua testa cercando di sostenere il mio stesso peso e non poggiarmi alle tue ferite, è vero, sembrano guarite tuttavia non riesco a considerarle ancora tali; temo di farti del male. Tutto quel sangue sembra rimasto indelebile, scolpito nei miei occhi. La tua mano è ancora stretta al mio braccio ma lentamente ha preso a scivolare giù arrivando al polso, giri la testa verso di esso, socchiudi gli occhi e avvicini le labbra sfiorandolo appena, il contatto mi provoca un leggero solletico ma è piacevole, resto quasi colpito dal tuo gesto, ti vedo stranamente "dolce ": l'ultima parola al mondo che possa essere associata a te... eppure, in questo preciso momento non riesco a vederti altrimenti. Ripenso a poco prima, quando chiedendomi la birra mi hai posato una mano sulla testa, al tuo sguardo insolitamente morbido... oggi sei diverso dal solito, meno brusco. Mi domando se dipenda dal fatto che tu sia reduce da una ferita tanto grave da rischiare la morte oppure se lo fai per me... Per me? Davvero questa tua morbidezza nasce per me? Stai cercando di far sollevare la mia mano dal materasso e ti facilito l'azione seguendoti... rivolgi il palmo verso la tua bocca e fai scivolare la lingua su di esso provocandomi un brivido. Serro gli occhi mentre avverto una leggerissima eccitazione accendersi in me. In questo momento vorrei esserti di sollievo, vorrei donarti me stesso sperando di renderti semplicemente soddisfatto, ma sei così... provocante. Lo sei sempre stato, non lo nego, ma in una forma naturale insita in te come uomo, non l'hai mai marcata volutamente, ora invece... non comprendo appieno le tue intenzioni ma mi piace vederti tanto disponibile, susciti in me un'eccitazione diversa dal solito. Il bacio irruento di poco fa sembra quasi un ricordo rispetto all' atmosfera che si respira ora. Mi chino su di te fino a sfiorarti le labbra con un casto bacio, mi muovo su di loro, perdendo volutamente a tratti il contatto, in una serie di piccolissimi baci accompagnati da lievi carezze della lingua... d'improvviso dischiudi le tue labbra e mi vieni incontro esercitando sulla mia bocca lo stesso trattamento, e in questo movimento lento e ritmico le nostre lingue si sfiorano appena, cercandosi e ritraendosi in un gioco sempre più elettrizzante. Sei così morbido e caldo, e il tuo sapore inconfondibile ha il potere di inebriarmi. ...Sanzo... Sposto lentamente le labbra sul tuo mento, alternando carezze a piccoli morsi, pieghi la testa esponendo il collo... è una tentazione troppo grande per me che comincio a scivolare lentamente su di esso lasciando una scia di baci umidi... raggiungo la base del collo e succhio avidamente la pelle sensibile al suo incavo, sento il tuo corpo reagire con un brivido e mi sembra di provare la tua stessa eccitazione. Faccio scivolare una mano sul tuo volto deciso a intraprendere un percorso già stabilito nella mia mente, scivolando lungo la guancia, il collo, la spalla, raggiungendo il petto, aggirandone la cicatrice, ti bacio un capezzolo per poi leccarlo fino a farlo ergere eccitato. La tua mano mi ha afferrato per la chioma castana per evitare che io abbandoni questa particolare attenzione che ti sto rivolgendo... non è mia intenzione, assolutamente, la consapevolezza di stare dandoti piacere mi incentiva in una lunga serie di lente torture. Voglio darti piacere e stavolta voglio farlo a modo mio, forse non mi permetterai di arrivare fin dove vorrei ma voglio tentare, è più forte di me questo desiderio che mi brucia dentro... La mia mano prosegue la discesa sfiorandoti il fianco e raggiungendo il bordo dei pantaloni, solo un attimo di esitazione per poi proseguire oltre, sopra la stoffa ruvida, facendola scivolare lentamente sotto di te, ti afferro per il gluteo sollevandoti leggermente mentre i miei fianchi si abbassano venendoti incontro, strofino il mio inguine accaldato contro il tuo e un fiume di adrenalina si scatena al nostro contatto. Emetti un rauco gemito per poi afferrarmi la maglietta e sfilarmela con decisione... il tempo di farlo e mi ritrovo improvvisamente sotto di te: con uno scatto di reni hai invertito le nostre posizioni prendendo il sopravvento. " Stupida scimmia... cosa avresti intenzione di fare? " la tua voce vibra per l'eccitazione e il tono mi fa sorridere, è evidente che non sei affatto contrariato dalle mie azioni anzi... con le gambe spingi tra le mie costringendomi ad aprirle per accoglierti nel mezzo... ora sei tu che premi su di me, muovendoti appena... mmh... sento la costrizione dei jeans farsi sempre più insopportabile... come se non bastasse i tuoi baci sul mio ventre come ulteriore stimolo sembrano aggravare la situazione... ti aggiri per poi sprofondare con la lingua nel mio ombelico... "...mh... San... zo... " ti afferro per i fianchi costringendoti a rialzarti e raggiungere nuovamente la mia bocca per un bacio più intenso dei precedenti, spingendoti a fare più pressione sul mio basso ventre, sollevo il bacino strofinandolo su di te, sento il desiderio crescere a dismisura. Ma non voglio che finisca tutto troppo presto. Cerco nuovamente di riprendere in mano il comando della situazione, aver assaggiato l'eccitazione che mi provoca averti sotto di me è solo l'inizio di una serie interminabile di desideri. Cerco di spostarmi sul letto in una posizione più comoda per entrambi e coi movimenti compiuti riesco a invertire nuovamente le posizioni prendendoti stavolta alle spalle. Ti abbraccio all'altezza degli addominali per poi premere il mio corpo sul tuo con decisione, ti faccio sentire il mio gonfiore tra le gambe.... e al nuovo contatto con il tuo posteriore sono io ad emettere un gemito di piacere, ti voglio, ti desidero ma questa volta in maniera del tutto diversa, vorrei renderti mio. " Stupida scimmia... che cavolo hai intenzione di fare? Non credere di... " ti interrompi quando senti le mie mani sbottonarti i jeans e calarne la cerniera, dopo un attimo di immobilità da parte tua, dovuta probabilmente allo stupore del mio gesto, cerchi di muoverti per rigirarti ma nuovamente ti blocco raggiungendo e afferrando il tuo sesso.... emetti un gemito più forte e sembri cedere sotto di me come se stessi perdendo le forze... le braccia non fanno più resistenza sul materasso nel tentativo di alzarti anzi.... ti abbandoni inerte mentre la mia mano ti accarezza con maggiore intensità. Il tuo corpo brucia, il mio corpo è teso... quanto ancora potremmo resistere? Con la mano libera cerco di sfilarti i pantaloni e mi riesce solo a metà, non voglio interrompere il tuo piacere ma a quanto pare ci pensi tu a farlo bloccandomi la mano... ansimi e cerchi di prendere fiato per parlare... " Oggi... sei stranamente attivo...si può sapere... cosa ti prende, scimmia..? " " È colpa tua! " rispondo con un ghigno " sei tu che mi stai facendo sentire così... ti desidero Sanzo... ma non come le altre volte... " arrossisco, trovo ancora il coraggio di farlo, come se dipendesse da me poi... mi domando se abbia capito a cosa mi riferisco e allo stesso tempo temo la sua reazione. Non è mai successo prima nel nostro rapporto che tu ti concedessi, è sempre stato il contrario, e per me è sempre andata benissimo così, non chiedevo altro che appartenerti ma ora... ora è diverso. Ora voglio che sia tu ad appartenermi, anche se so che per natura e scelta tu appartieni solo a te stesso. " Tsè... lasciami! " un ordine secco che mi costringe ad ubbidire. Sei arrabbiato? Cosa penserai di me? Mentre ti volti mi spingi con una mano per la spalla facendomi rotolare al tuo fianco... non so cosa dire, ho solo paura di averti irritato. Ti porti a sedere sul letto finendo di sfilarti i jeans... subito dopo ti volti verso di me e senza guardarmi negli occhi mi spogli, ti lascio fare seguendo i tuoi movimenti, non so quali siano le tue intenzioni ma comunque vada accetterò tutto. Lanci i miei pantaloni dall'altro lato della stanza e resti a contemplare il mio corpo senza dire una sola parola, attendo che i tuoi occhi si posino sui miei per poter cercare di comprenderti solo con uno sguardo; mi basterebbe. E l'ametista li raggiunge dopo un lungo percorso fatto solo di nuda pelle. Occhi seri e decisi, severi ma al contempo sereni. "Sanzo..." il tuo nome mi sale alle labbra senza che me ne renda conto, ti sposti su di me cavalcandomi i fianchi... provo un brivido di eccitazione nello sfiorare il centro del tuo corpo con il mio sesso. Socchiudo per un attimo gli occhi mentre sento il respiro venirmi meno, il mio cuore batte tanto forte che sono convinto tu possa sentirlo, i battiti mi rimbombano nelle orecchie e un calore insopportabile si sposta rapidamente verso le mie parti basse, concentrandosi in un unico punto, creando un nucleo di energia pura in grado di farmi provare solo dolore intenso. " Goku... vieni! " due sole parole ma in grado di salvarmi, in questo momento non ho bisogno di altro... solo di un tuo sì. Lo guardo a lungo negli occhi mentre lui sembra deciso a mantenere la posizione assunta, poso le mani sulle sue ginocchia ai lati dei miei fianchi accarezzandole dolcemente... nuovamente pronuncio il suo nome ma stavolta con voce arrochita dal desiderio. È disponibile, mi ha dato la sua autorizzazione a procedere ma... pur sentendo il dolore della tensione al basso ventre non voglio prenderlo subito, no, prima... Sposto le mani sui suoi fianchi e mi muovo appena sotto di lui, lo strusciare dei corpi mi fa stringere i denti per resistere e trattenermi dal profanarlo subito. Faccio scivolare una mano dal fianco fin sulla sua asta e lo vedo reclinare la testa indietro e inarcarsi su di me.... Dio, mi sta provocando un effetto esplosivo, è troppo eccitante per resistere ancora a lungo... muovo la mano dandogli più piacere finché non gli viene la brillante idea di muoversi su di me stimolandomi involontariamente, movimenti che fa istintivamente cercando di trarre sempre più piacere dalla mia mano in costante movimento, e a questo punto la mia pazienza sembra andare a infrattarsi in qualche angolo sperduto del mio cervello... " Dio... Sanzo... non muoverti così! " grido, quasi, mentre sento che sto per scoppiare... " Scemo... fallo ora... che stai aspettando? " sussurri tra i respiri pesanti, seguitando a oscillare su di me e spingere il ventre contro la mia mano. Non me lo farò ripetere due volte, oramai nulla potrebbe più fermarmi. Sollevo la schiena dal letto incontrandoti a metà strada, afferro la tua schiena e l'accarezzo per tutta la sua lunghezza con lenti sali e scendi delle mani, mani che si ritrovano poi a stringerti il fondoschiena con passione... muovo il bacino verso di te fino a toccare la tua entrata, con una mano raggiungo l'apertura per stimolarla e prepararla. Ti faccio sollevare leggermente quel tanto che basta per guidarti su di me, ti penetro, il calore che comincia ad avvolgermi mi sta facendo impazzire, resto fermo aspettando solo che tu ti abitui alla mia presenza, ma non mi riesce: con una spinta più forte affondo in te facendoti gemere di dolore... " Merda! " impreco nella consapevolezza di averti fatto male e per non avere avuto la pazienza di attendere... altri gemiti sommessi escono dalle tue labbra sfiorandomi l'orecchio e i capelli, sento le tue braccia avvinghiarsi alle mie spalle e stringerle forte, le unghie sembrano volermi lacerare la pelle " Sanzo... scusami..." borbotto cercando di lottare contro il mio desiderio, tu non rispondi e non ti muovi più, cavolo... del resto dovrei sapere bene cosa stai provando in questo momento... Mi immobilizzo deciso a preferire di scoppiare piuttosto che farti star ancora più male, mentre con la mano riprendo le carezze interrotte sperando che riescano a riportarti allo stesso godimento di poco prima, con la mano libera ti massaggio le reni e un fianco per rilassarti. Improvvisamente sento le tue dita infilarsi tra le ciocche dei miei capelli, cominci ad accarezzarmi piano scendendo sul collo, suscitandomi brividi di piacere lungo la schiena, carezze che in altre situazioni troverei certamente rilassanti ma non ora, ora sono solo in grado di risvegliarmi. Ma che cavolo...?? Sento la tua bocca sul lobo dell'orecchio, lo mordicchi appena per poi cominciare a suggerlo e leccarlo... " Sa... Sanzo... fermo, non... non... aah..." l'eccitazione in me non si è mai spenta, anzi sto facendo una fatica della madonna per trattenermi e tu ti metti a stuzzicarmi? Come se avessi ascoltato i miei pensieri..." Non credi che sia ora? " mi soffi nell'orecchio provocandomi ulteriormente.... avverto che i tuoi fianchi hanno ricominciato a reagire al mio stimolo muovendosi seppur lentamente contro di me. Per un attimo non mi pare vero che quell'inferno sia terminato e che ad attendermi d'ora in avanti ci sia solo il paradiso. Ti bacio sul collo per poi far scivolare la lingua sulla tua cicatrice, ti inarchi leggermente allo stimolo e il movimento che fai si ripercuote su di me e sul mio inguine, sento il fuoco li in basso, brucia tanto da temere che possa davvero provocare un incendio, e vista l'importanza delle parti sarebbe meglio evitare... sarebbe imbarazzante dover chiamare i pompieri per un'incendio simile. Sorrido a questo pensiero idiota e affondo in te completamente, soddisfacendo il bisogno di contatto e pressione, dentro di te riesco a trovare tutto quello di cui ho bisogno; comincio a muovermi facendoti ondeggiare sopra di me, assieme a me; lecco i capezzoli che sono a portata di labbra, trovandosi alla mia altezza. Gli affondi si fanno sempre più rapidi e anche tu ora cominci a rispondere con tutto il corpo, facendomi godere e godendo. Questo giro di valzer non durerà ancora a lungo, siamo entrambi impazienti di completare la nostra soddisfazione, abbiamo atteso troppo e gli stimoli sono stati eccessivi per cercare di prolungare il piacere; voglio raggiungere subito l'apice, voglio liberarmi, voglio..." Dio, Sanzo..." vengo marchiandoti per la prima volta mentre anche tu raggiungi l'orgasmo inarcandoti tra le mie braccia per poi perdere le forze e rischiare di cadere all'indietro, ti afferro prontamente stringendoti a me, i nostri corpi sudati tremano ancora di piacere, non ho abbandonato il tuo corpo, vorrei restare in te per sempre, legato esattamente come lo è già la mia anima ma le necessità e i limiti del fisico non potrebbero mai permettermelo, così dopo qualche secondo ti abbandono coricandomi e facendo sì che tu mi segua per sdraiarti su di me. Voglio restare ancora un po’ così, anche se so che a momenti rientreranno Hakkai e Gojyo non ho voglia di lasciarti. Sento il tuo respiro sul mio petto rallentare la corsa per assumere un ritmo regolare. Ti stringo tra le braccia possessivamente... Ti ho avuto, forse quando mi sveglierò capirò che è stato tutto un sogno, perché mi sembra un sogno. Comunque sia non potrò mai dimenticare questo momento. Sollevi la testa dal mio petto per osservarmi in viso..." Sarai soddisfatto ora? " Mi domandi e io arrossisco come un peperone " Direi di sì! " Sorrido mentre faccio scivolare una mano sul tuo fondoschiena rimediando in cambio una sonora sventagliata " Basta! Non farti venire in mente altre idee o giuro che ti ammazzo! " mi minacci tenendo ben in vista l'harisen, per un momento non so se prenderti sul serio o meno, conosco quanto sei imprevedibile ma alle volte mi è quasi impossibile giudicare le tue reazioni. Poi ti sposti leggermente avvicinando il volto al mio, ti chini osservandomi con sguardo assassino e mi sfiori la bocca con un castissimo bacio dicendo " ...Stupida scimmia! " Ora è tutto chiaro, vero??
FINE
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