Questa è la mia prima fanfic su Gravi, e x ora l'unica che ho visto in italiano. Spero vi piacerà! ^^ X ora non ci sono coppie precise, ma chissà chissà... Io sono fan un po' di tutti x tutti... ^__^. Di tanto in tanto c'ho infilato qualche parola giapponese, in fondo c'è il glossario. So che è un po' scomodo, ma m'ispirava

 


Alone in the Dark

parte II

di Tora-chan

        

                Dentro l'appartamento, Eiri tornò in camera.

         "Ancora vivo?"

         Shuuichi annuì.

         "Ora che sei qua con me mi sento meglio."

         "Mi dispiace per quello che è successo. Lo so come ci si sente ad essere traditi da qualcuno di cui ci si fida."

         "Non sei tu a dovertene fare un problema... Ma perché ce l'hanno tutti con me?" chiese in tono lamentoso.

         Eiri gli tirò su i pantaloni, poi gli si sedette nuovamente accanto e gli prese una mano.

         "La colpa non è tua, ma mia. È per causa mia che alcuni ti odiano."

         "Non dire così, Yuki, io ti amo. Ti scongiuro, non lasciarmi di nuovo da solo..."

         "Hn... Che vuoi per cena?"

         Shuuichi sorrise.

         "Qualcosa di non troppo impegnativo."

         "Ok. Cerca di restare sveglio almeno finché non è pronto."

         Accennò un sorriso, e si diresse in cucina.

 

         Touma riuscì a smettere di piangere abbastanza a lungo per pensare a cosa fare.

         'E adesso dove vado? Mika-san è a Kyoto, quindi potrei anche tornare a casa, ma... se mi telefona che le dico? No, ora come ora non ce la faccio proprio a trovare una scusa passabile per essere così depresso. E so già che Eiri-san con me si comporterà come al solito, davanti agli altri. E di sicuro questo renderà tutto più difficile... Maledizione, perché, perché sono così masochista?!'

         Con mani tremanti si allacciò la cintura alla vita, quindi si rialzò faticosamente in piedi. Una volta uscito dal palazzo, fu tentato di chiamare un taxi, ma rinunciò.

         'Meglio prendere un po' d'aria...'

         Prese la via di casa, e così facendo passo davanti al bar che usava frequentare con gli amici da quando i Nittle Grasper erano insieme. Si fermò e guardò l'orologio.

         'Le nove?? Sono rimasto per terra in quel corridoio per quasi un'ora? Sono proprio pietoso...'

         Decise di entrare.

         "Oh, Seguchi-san, buona sera." disse il barista, cordialmente come al solito. Peccato che lui non fosse dell'umore per esserlo altrettanto.

         "Mi dia qualcosa di forte, per favore."

         "Seguchi-san, si sente bene...?"

         "No."

         "Se c'è qualcosa di cui vuole parlare, la ascolterò."

         Gli porse un cocktail.

         "No, la ringrazio, ma stanotte non mi sento lo stesso di sempre..."

                Bevve il cocktail tutto d'un sorso.

                "Me ne porti altri tre. Ma qualcosa di più forte."

         "Non fa bene affogare i dispiaceri nell'alcool. Mi creda, ne ho visti tanti, e se ne sono tutti pentiti."

         "Peggio starò domani, meglio sarà."

         Il barista sospirò, e fece come gli era stato chiesto.

         

         Touma sollevò debolmente un altro bicchiere. Ne ingoiò rapidamente il contenuto, poi lo poggiò con forza sul bancone e posò la testa accanto ad esso.

         "Un altro, per favore..." biascicò.

         "Ma ne ha già bevuti una dozzina! Mi dispiace, ma non può continuare così."

         "Ho i soldi per pagarla, me ne passi un altro..."

         "Senta, ora chiamo sua moglie e le chiedo di venire a prenderla, va bene? Lo faccio per il suo bene, prima o poi mi ringrazierà."

         "Mika-san non è a Tokyo."

         "Noriko-san?"

         "Neanche lei."

         "Qualcun altro?"

         "Faccia come gli pare..."

 

         Pochi minuti dopo, una macchina si fermò davanti al bar. La persona che ne uscì entrò lentamente nel locale, si guardò un attimo intorno e corse verso il bancone.

         "TOUMA!" strillò Ryuuichi, abbracciando Touma fin quasi a soffocarlo.

         Lo lasciò andare e assunse un'aria sconvolta, quando si accorse che l'amico non aveva reagito al gesto.

         "Touma, ti senti bene? Di solito mi dici sempre 'Ryuuichi-san, non fare così in pubblico!'" disse preoccupato, imitando la sua voce. "Touma-kun...??"

         Touma restò immobile, la testa appoggiata contro il petto di Ryuuichi, lo sguardo perso nel vuoto.

         "Touma-kun..."

         Gli agitò una mano davanti agli occhi, ma non ottenne la minima reazione. Allora lo strinse più forte tra le braccia e scoppiò a piangere.

         "No, Toumaaaa, non morireeeeeee!!!!!!!!!"

         Il barista si sporse dal bancone.

         "Sakuma-san, stia calmo! Non è morto! Ha bevuto molto, e quando è arrivato qua era piuttosto depresso."

         "Oh, allora è vivo?"

         Ryuuichi tirò fuori Kumagorou da una tasca (nessuno sa come) e lo abbracciò.

                "Hai sentito Kuma-chan? Touma è vivo! Yuppie!!! Ora lo portiamo a casa, ok?"

                Kumagorou annuì, o meglio, Ryuuichi lo fece annuire con un movimento della mano.

         Ryuuichi salutò il barista, poi prese un braccio di Touma e se lo passò oltre la spalla, aiutandolo a rialzarsi e conducendolo verso l'auto parcheggiata.

         "Ryuuichi-san..."

         "Chiamami Ryuu-chan!"

         "Ryuu-chan... dove stiamo andando?"

         "A casa!"

         "Di chi?"

         "Mia e di Kumagorou."

         Touma appoggiò la testa allo schienale e chiuse gli occhi.

 

         L'autista li lasciò davanti alla casa di Ryuuichi e ripartì.

         "Se ha bisogno di qualcosa mi chiami pure, Sakuma-san."

         "Ok! Bye bye!"

         Ryuuichi salutò con la mano, poi lui e Touma entrarono in casa.

         "Scusami per averti disturbato..."

         "Ma non mi stai disturbando, Touma! Sei mio amico, sono felice di stare con te!"

         Touma sorrise tristemente, poi si accasciò sul divano, si mise le mani tra i capelli e scoppiò in lacrime.

         Ryuuichi si sedette accanto a lui e lo guardò allarmato.

         "Touma-kun, cosa ti succede?"

         Touma lo abbracciò, nascondendo la testa nella sua spalla.

         "Touma..."

         "Ryuuichi, io... sono una persona meschina, vile, ignobile, infame, spregevole, abbietta,..."

         "Non fare così, non è vero, tu sei mio amico!"

         "Invece sì, ho fatto... una cosa terribile..."

         Gli occhi di Ryuuichi si affusolarono, in un'espressione più seria e matura. Abbracciò Touma più stretto, e iniziò ad accarezzargli la nuca protettivamente.

         "Tu non sei cattivo, Touma... Non sei cattivo..."

 

         "Ma bene, e io che ti avevo detto di restare sveglio..."

                Shuuichi sbadigliò.

                "Scusami, Yuki, sono stanchissimo..."

         "Lo so, lo so, stavo scherzando. Comunque se ti va la cena è pronta."

         "Certo che mi va. Ho una fame..."

         Si tirò su a sedere sul bordo del letto e si alzò piano in piedi. Fece per muovere un passo, ma sentì un forte dolore alla schiena, unito a un terribile senso di vertigini. Perse l'equilibrio, ma fu riacchiappato prontamente da Eiri prima di finire in terra.

         "Non sei nelle condizioni per fare sforzi. Resta sdraiato, ti porto il cibo qua, ok?"

         Shuuichi annuì, distendendosi nuovamente. Eiri uscì dalla stanza, tornando poco dopo con un vassoio sul quale erano appoggiate due scodelle.

         "Ramen? Buono!"

         "Vedrai che un brodo caldo ti farà bene."

         Eiri si sedette accanto a lui e iniziò a mangiare. Shuuichi prese in mano le bacchette, accorgendosi di non riuscire neanche a tenerle dritte, talmente gli tremavano le mani. Dopo diversi tentativi non andati a buon fine, si sentì sollevare di peso.

         "Huh?"

         Eiri lo depositò tra le sue gambe e prese le bacchette che teneva in mano.

         "Che vuoi fare?"

         Prese abilmente una manciata di spaghetti e li portò alla bocca di Shuuichi. Il ragazzo sorrise e li mangiò con gusto.

         "Ma guarda un po' se ora devo pure imboccarti..."

         Shuuichi arrossì per un attimo, poi strusciò amorevolmente il capo contro la sua spalla.

         "Io trovo che sia molto romantico..."

         Eiri tirò su un altro po' di spaghetti e glieli cacciò in bocca con forza.

         "Ngh... Yuki no baka..." farfugliò masticando.

         "Shine."

 

         Touma spalancò gli occhi.

         "No!"

         'Era solo un sogno... Un incubo... La prossima volta devo dire a Eiri-kun di cucinare meno pesante...'

         Si tirò su a sedere in fretta, cercando di capire dov'era e perché. 

         'Questa non è casa mia...'

         Un'occhiata veloce al suo fianco gli riportò alla mente tutti i fatti della sera prima: Ryuuichi giaceva accanto a lui, beatamente addormentato, con Kumagorou stretto tra le braccia.

         'N-non era un sogno...'

         L'improvvisa consapevolezza che tutto era accaduto veramente lo rigettò in depressione. Si alzò di scatto dal divano, trattenendo a stento le lacrime, e corse in bagno, dove gettò la testa sotto l'acqua gelida del lavandino.

                Sollevò il capo gocciolante, respirando affannosamente e cercando di reprimere il forte senso di nausea che provava. Scrutò il suo riflesso allo specchio: gli occhi arrossati, le occhiaie, le labbra tremanti, i capelli fradici e in disordine...

                'Possibile che sia sempre io, il tastierista dei Nittle Grasper, il presidente della NG, il bastardo che ieri notte...'

         "Touma-kun... Tutto ok?"

         La testa di Ryuuichi spuntò dal corridoio.

         Touma annuì debolmente, ma poi si fermò e scosse la testa, coprendosi gli occhi con una mano.

         "Sei corso via di scatto, mi hai spaventato."

         "Perdonami, Ryuuichi... Non mi sento molto bene. Credo che potrei anche svenire..."

         "Touma-kun!"

         Ryuuichi si gettò subito al suo fianco, sorreggendolo, e lo riaccompagnò sul divano. Touma si abbandonò sul bracciolo, lo sguardo perso nel vuoto come la sera prima.

         "Perché sei così triste? Se tu sei triste, anche Ryuu-chan è triste! E anche Kuma-chan! Non farci soffrire..."

         Touma allungò una mano e scostò una ciocca dagli occhi di Ryuuichi.

         "Non devi essere triste per me, tu non c'entri, sono io il verme..."

         "Non sei un verme, Touma, sei un uomo."

         "No, non sono umano, non è possibile..."

         "Cos'è successo, ieri sera? A me puoi dirlo, Touma."

         Pronunciò l'ultima frase con la stessa voce che aveva quando cantava.

         Touma si girò a guardarlo, sentendosi confortato dalla presenza dell'amico in versione cresciuta.

         "Ma quando te lo dirò mi odierai. E avrai ragione a farlo..."

         Ryuuichi gli rivolse uno sguardo incoraggiante. Touma sospirò.

         "Sono andato a casa di Eiri-san. Volevo vederlo. Ma al suo posto ho trovato Shindou-san. Abbiamo parlato, cioè, ha parlato, e con un sentimento tale che sono diventato morbosamente invidioso di lui... E a un certo punto... io... non so cosa mi sia preso, e..."

         Una lacrima scese sul viso di Touma.

         "Oh, Ryuuichi, io... io gli ho fatto del male, come Yuki Kitazawa a Eiri-kun... Ma ti giuro che... non volevo... Non avrei mai voluto farlo... e poi... è arrivato anche Eiri-san... e mi ha buttato fuori di casa... e adesso mi detesta..."

         "Shuuichi..."

         Rimasero in silenzio per alcuni minuti; solo i singhiozzi di Touma si sentivano nella stanza.

         "Tu mi odi, vero?"

         "No. Non posso odiarti, Touma. Sei mio amico." rispose sinceramente Ryuuichi, poi si chinò verso di lui e lo baciò sulle labbra.

         "R-Ryuuichi...?"

         Il cantante sorrise, poi improvvisamente le sue sembianze tornarono quelle di un bambino. Tirò fuori Kumagorou da dietro un cuscino e lo mostrò a Touma.

         "Touma-kun e Ryuu-chan sono amici, vero Kumagorou?"

                Kumagorou annuì.

                "Visto? Touma si può fidare di Ryuu-chan!"

         Sorrise un ultima volta, poi sbadigliò.

         "Ryuu-chan è stanco... Tu non sei stanco, Touma? Guarda il cielo è tutto buio, c'è ancora tempo per dormire. Dormire è bello, si fanno tanti sogni bellissimissimi! Dormi con me, Touma?"

         Touma si asciugò le lacrime e annuì leggermente.

         Ryuuichi batté le mani felicemente, poi si sdraiò accanto all'amico e chiuse gli occhi.

         "Buona notte, Ryuuichi..."

         Si spostò in una posizione più comoda e, stanco com'era, si addormentò subito.

         Ryuuichi socchiuse un occhio e lo guardò un'ultima volta.

         "Oyasumi, Touma-kun..."

 

continua…

 

Glossario:

-koibito: fidanzato, amante

-ite: ahia!

-kono yaro: bastardo

-kusogaki: deficiente

-hanasete!: lasciami andare!

-masaka: non è possibile

-kisama: tu, in tono dispregiativo

-tasukete: aiuto, aiutami

oyasumi: buonanotte

 

Spero che la fanfic vi sia piaciuta. 





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