Alone parte II di Crazy
Non dimentico mai una faccia, ma nel vostro caso farò un eccezione! (witticism of Groucho Marx, dedicated to Homura and company by me)
- Wow, Sanzo! Guarda quante luci colorate e quanta gente! - Esclamò, Goku entusiasta, guardandosi attorno con occhi dorati lucenti. Meno di un’ora prima, i quattro ragazzi si erano fermati in una bella e vivace cittadina, e quando avevano chiesto delle camere per la notte, il proprietario dell’albergo aveva potuto concedere loro solo due matrimoniali senza troppe pretese, dato che erano in pieno svolgimento i festeggiamenti annuali per la loro divinità protettrice e quindi ogni locanda ed albergo della città erano stati presi d’assalto dai molti turisti e visitatori curiosi. Così, una volta lasciata la propria roba nelle camere, il gruppetto aveva deciso di fare una girata tra le bancarelle e le vie illuminate da una moltitudine di lanterne colorate, che davano luce in modo piacevole ed allegro. Le strade erano stracolme di gente! Una folla varia ed eterogenea di facce e voci, per lo più sorridenti e spensierate, fluiva come un fiume in piena nella via principale, per poi arrestarsi a tratti, in capannelli, tra le varie bancarelle allineate ai lati della strada, per curiosare tra le novità o comprare i vari prodotti esposti. Su quei banchi c’era un po’ di tutto, dai monili eleganti e preziosi, agli oggetti futili e divertenti, agli utensili della pratica comune della vita di tutti i giorni, senza contare poi i tanti odori e profumi che si mescolavano nell’aria, espandendosi dalle molte specialità culinarie più variegate, che erano preparate lì, sul posto, ed erano consumate dalla gente che passeggiava per la strada o seduta ai molti tavolinetti predisposti a tale scopo. - Guardalo, quello stupido, com’è felice! – Commentò Gojyo, emettendo una densa nuvola di fumo dalle labbra socchiuse. – Sembra sprizzare gioia da tutti i pori ed i suoi occhi dorati sono talmente spalancati sui banchi e sulla roba da mangiare, che temo possano fuoriuscirgli dalle orbite da un momento all’altro! E’ proprio un moccioso!- - Lascialo stare!- Si raccomandò gentilmente Hakkai al suo fianco. - In verità, era da molto tempo che non lo vedevo sorridere così serenamente! I giorni passati sono stati molto duri per lui. - - Beh, neanche per noi sono stati una passeggiata! – Replicò bruscamente l’altro. Il ragazzo dagli occhi dorati si trovava un poco più avanti rispetto ai due amici, in preda all’entusiasmo aveva afferrato Sanzo per una manica del chimono e lo stava tirando da una parte all’altra della strada per fargli notare da vicino questo o quel particolare che aveva colpito la sua fantasia od i suoi sensi. Ed il bonzo dai gelidi occhi d’ametista, stranamente, non solo non aveva ancora messo mano al fidato harisen per sedare la vivacità rumorosa ed esagitata del giovane compagno, ma, seppur sbuffando e brontolando, si stava lasciando trascinare dalla scimmietta. E, cosa ancora più straordinaria, ogni tanto gli altri due compagni di viaggio avrebbero giurato di vedere comparire una specie di sorriso divertito su quelle labbra perennemente imbronciate. Il mezzosangue dagli occhi e dai capelli di fiamma, dinanzi a quella scena a dir poco anomala, considerò l’ipotesi che il giorno del giudizio universale, con i suoi molteplici, tremendi, cataclismi, doveva essere davvero imminente, dato il comportamento quasi umano del bonzo corrotto. Ma, a pensarci bene, quella sera anche la scimmia era strana! Gojyo osservò il giovane con attenzione e curiosità, tentando di capire cosa vi era in lui di diverso rispetto al solito. - E dai, Sanzo! Cosa ti costa? Solo uno! E dai, e dai, e dai! - Goku in quel momento era fermo davanti ad una bancarella e stava tentando di convincere il bonzo a comprargli un dolcetto, notò il rosso aspirando una boccata di fumo dalla solita sigaretta. Sebbene, in apparenza, si comportasse come il solito moccioso petulante e goloso, in realtà il suo atteggiamento era molto meno innocente di quanto sembrava, i suoi occhi d’oro brillavano come accesi da una luce interiore, calda ed intensa, mai scorta in precedenza, le sue guance erano soffuse da un delizioso rossore e socchiudeva le labbra umide, guardando Sanzo di sottecchi, come se, più che convincerlo a comprargli da mangiare, stesse tentando di sedurlo. Già, seppur inconscio ed istintivo, quello era certamente un tentativo di seduzione, a cui il bonzo corrotto non pareva essere del tutto immune. - Ehi, Hakkai.- Il mezzo-demone diede una gomitata all’amico dagli occhi di smeraldo al suo fianco. - Cosa ne pensi? Secondo te, Sanzo si è finalmente arreso ? – Domandò in tono carico di maliziosi sottointesi, accennando ai due compagni fermi dinanzi al banco dei dolciumi. - Uhm… A giudicare dall’espressione raggiante stampata sul volto di Goku, parrebbe proprio di sì.- Confermò questi con il solito sorriso tranquillo. - Era anche ora! Non ti pare? – Sbuffò Gojyo, soffiando un’altra nuvola grigiastra di fumo. -Tra quei due c’è un legame talmente forte che se n’accorgerebbe persino un cieco ! – Il demone gentile osservò la coppia, pensieroso. - Già, ma non credo che sia così semplice come può sembrare. - Il ragazzo dagli occhi scarlatti lanciò un’occhiata al perspicace amico dagli occhi verdi, quindi spostò lo sguardo sui protagonisti della discussione, esaminandoli con attenzione più critica. A differenza della scimmia, i cui sentimenti si leggevano a chiare lettere cubitali sul viso infantile e che irradiava gioia e contentezza da ogni singolo movimento, azione o parola, nel bonzo corrotto si notava invece una certa rigidità, sia nell’espressione del volto, sia in tutto il muoversi del corpo, dall'intera persona emanava insomma una sorta di severo pudore, una cauta reticenza a lasciarsi andare ad un qualsiasi sentimento o emozione. - Mm… Siamo in piena crisi acuta della regola del “Non avere nulla.”! – Affermò infine, portandosi la sigaretta alle labbra. - Propenderei più per un attacco di panico nel ritrovarsi a possedere qualcosa di prezioso che deve essere difeso e può essere perduto, invece!- Ipotizzò Hakkai con la solita perspicacia. - Bah! E’ inutile lasciarsi condizionare dai timori del passato! – Sentenziò il mezzosangue in tono disincantato. – Meglio godere di ciò che ci offre il presente, senza pensare alle incertezze del futuro! Se quel bonzo cocciuto non si decide, rischia davvero di perderlo, ma per qualcun altro! – - Non mi reputo di certo la persona più adatta a giudicare il comportamento di Sanzo. Ciascuno di noi ha le proprie motivazioni riguardo le ferite del passato. Non lo credi anche tu, Gojyo? – Hakkai rivolse un mezzo sorriso al suo compagno dai capelli di fiamma, che sbuffò in silenzio non osando replicare quella scomoda verità. - Tuttavia…. – Il demone gentile s’interruppe e sorrise più apertamente e genuinamente, notando che il ragazzo dagli occhi dorati aveva ripreso a trascinare Sanzo, tirandolo impazientemente per una manica della veste bianca, e l’espressione trasparente del suo volto rivelava intenzioni non propriamente innocenti. - Tuttavia, credo che dovremmo avere più fiducia nelle capacità, come dire, uhm.. persuasive del nostro Goku! – Terminò con il solito tono pacato, in cui si poteva udire, però, un sottofondo di divertita malizia. - Uh! Uh! Quanto scommettiamo che il bonzo e la scimmia si stanno imboscando?- Rise subito il kappa, seguendo anche lui la scena. - Niente! – - Eh? E perché mai ?- Il rossino si volse interrogativo verso l’amico dagli occhi verdi. - Perché non faccio mai scommesse così scontate! Ovvio, no? - Si sentì rispondere con voce leggermente ironica, accompagnata da un’espressione serafica, e carica d’imperturbabile, irritante, saggezza. - Da questa parte. – Indicò Goku, guidando il suo bonzo tra due bancarelle sul ciglio della strada principale. – Andiamo a vedere cosa c’è di qua! Dai ! - Il ragazzo dagli occhi dorati oltrepassò i banchi ed i carretti e svoltò per una stradina, poi prese per un vicolo deserto e scarsamente illuminato. Una volta al sicuro da occhi indiscreti si gettò al collo del suo Sanzo, rubandogli le labbra ed il respiro in un bacio mozzafiato. Era tutto il giorno che non riusciva a pensare ad altro, considerò Goku, gustando con dolce voluttà il calore ed il sapore della bocca del suo amore. Tanto che alla fine non aveva più potuto resistere oltre ed aveva trascinato via Sanzo quasi a forza. C’era da dire, però, che il suo bonzo non aveva opposto alcuna resistenza a tale impudente iniziativa, anzi, stava partecipando attivamente, facilitando la buona riuscita dei suoi maliziosi piani. - Mmmh… Che bello! – Mugolò il giovane eretico sulle labbra del suo amato, mentre sentiva le dita affusolate del bonzo affondare tra i suoi capelli castani in carezze che gli facevano venire voglia di fare le fusa come un gatto. - Che buon sapore hai ! – Sospirò estasiato, lasciando la bocca di Sanzo per assaporare con le labbra e la lingua, la pelle candida di tutto il viso e del collo. - Tu sei più buono dei manicaretti che c’erano sui banchi. Più saporito di qualsiasi cosa abbia mai assaggiato in vita mia! – Confessò, golosamente preso dal suo esplorare ogni caldo lembo di quella epidermide profumata di incenso e tabacco. - Tzé! E’ tutto il giorno che mi guardi come se io fossi una tavola imbandita! – Lo accusò seccamente il suo amato, tenendogli ferma la testa e mordicchiandogli il labbro inferiore, poi il mento ed il lobo dell’orecchio. – Sei diventato talmente sfacciato ed impudente che mi sono sentito divorare dai tuoi occhi dorati per tutta l’intera, maledetta, giornata! Smettila di provocarmi, scimmia! Credi che io sia fatto di pietra? – - No!- Goku incapace di stare fermo a subire, fece scivolare le sue mani sotto la tunica del bonzo, accarezzandogli insistentemente le scapole, la schiena ed il torace. - Sei tanto caldo, e morbido e così saporito…..Ti mangerei tutto! – Mormorò sensualmente, voltando il capo per cercargli nuovamente le labbra e la lingua, impegnata ad esplorargli maliziosamente la conchiglia dell’orecchio. Si persero nuovamente l’uno nell’umido calore dell’altro, gustando ed esplorando i dolci anfratti segreti corrispondenti con famelica voracità, desiderosi solo di saziare la loro fame reciproca. - Sanzo! – Protestò ansante, il giovane demone, mentre questi si staccava da lui, interrompendo quel bacio bruciante, divorante ed ahimé troppo breve. - Io non voglio che ti fermi! – Confessò con sincero trasporto. – Con te io.. Io voglio tutto! - Questi per risposta gli sfiorò con il polpastrello la guancia bollente, emettendo uno sbuffo ironico ed intenerito insieme. - Che cosa devo fare con te, eh, baka saru? - Il ragazzo si gettò tra le sue braccia, stringendolo forte alla vita e tuffando il viso contro il suo petto. - Tutto quello che vuoi! – Sussurrò candidamente. - Mpf ! – Il bonzo ricambiò l’abbraccio, appoggiando il mento sulla sua testa. - Sei talmente innocente…. – Commentò poi, come se quello fosse un difetto. – Non pensi mai alle conseguenze! Così sensibile, istintivo, passionale….- - A cosa serve, scusa ? – Replicò il ragazzo non comprendendo le sue titubanze. – Ci sei già tu che rifletti troppo per entrambi! Sanzo, io… io non capisco tante cose, ma una la so, quando sono con te…. Sono davvero felice! Costi quel che costi, non rimpiangerò mai la mia scelta! – - Anche se stare con me potrebbe procurarti cicatrici profonde ed un dolore che non si placherà mai?- A quel dolente interrogativo, Goku lo strinse più forte, quasi a volerlo proteggere dalla pena che sapeva tormentarlo da anni. - Sì!- Confermò, mettendoci tutto il cuore e l’anima. – Anche se per punizione dovessero rinchiudermi nuovamente in una grotta buia e gelida per altri 500 anni. Anche in questo caso, io non rinuncerei mai a nemmeno un attimo della gioia che solo lo stare con te riesce a darmi. – - Sei solo uno sciocco romantico! – Sanzo sospirò stancamente e, dopo avergli sfiorato la fronte con le labbra, si sciolse dal suo abbraccio. - Vieni, andiamo a mangiare qualcosa, prima che la fame prolungata faccia morire per inedia quei quattro neuroni funzionanti che ti ritrovi! – Goku obbedì docilmente, perché a dispetto di tutto, aveva l’intima certezza che era stato incrinato un altro muro della spessa coltre difensiva che gli impediva di raggiungere il cuore del suo bonzo. - Allora che cosa mangiamo, stasera? – Esclamò il giovane eretico, passeggiando tra la folla assieme ai suoi tre compagni. – C’è solo l’imbarazzo della scelta! Andiamo al ristorante cinese o preferite la cucina tradizionale? Per me va bene tutto, basta che mangiamo! - - Già, già, lo sappiamo che ti va bene tutto, scimmia ! – Lo prese in giro bonariamente il kappa. - Con quella specie di discarica infinita che ti ritrovi al posto dello stomaco! - - Che cosa insinui, razza di ravanello troppo cresciuto? Io spreco molte energie e devo ricaricarmi! - - Ehi, come mi hai chiamato? Come osi, sgorbio d’un paramecio, sei solo uno stomaco con le gambe! Se ti facessero un elettroencefalogramma risulterebbe piatto! – - Beh! Sempre meglio essere un para-come-si-chiama, piuttosto che una rapa troppo cresciuta! Guardati, hai pure i ciuffi sopra la testa! – - Cosa? Rimangiati subito quello che hai detto, se non vuoi morire di una morte lenta ed atroce! - - No, non mi rimangio un bel nulla! Sei una testa di ravanello, pervertito e pure maniaco, per di più!- -Ah! Tu…..Paramecio, paramecio, paramecio!- -Ravanello, ravanello, ravanello!- - Razza di stupidi! Smettetela!- Tuonò Sanzo truce, interrompendo quel colorito scambio di complimenti. - Eh, eh, eh.. Hai per caso dimenticato l’harisen oggi? – Intervenne Hakkai, sorridendo amabilmente al bonzo. – Mi sembra strano che tu non l’abbia ancora tirato fuori. - - Tzé! Non ho voglia di sprecare energie con questi due idioti! - - Su, non arrabbiarti, altrimenti ti verranno le rughe. Prova a rilassarti come fanno loro due.- Gli suggerì il demone gentile, indicando i due compagni che stavano ancora discutendo animatamente, poi batté le mani per attirare la loro attenzione. – A me andrebbe la cucina cinese! - Propose ad alta voce. – E’ tanto che non gustiamo quei piatti deliziosi. Voi cosa ne dite?- - Sìììììì! – Concordò subito Goku con entusiasmo. - Tsk! Credo non sarà possibile! - Osservò all’improvviso Sanzo freddamente. – Guardate chi c’è! - I tre demoni spalancarono gli occhi per la sorpresa e subito si fecero guardinghi e tesi. Dinanzi a loro, infatti, simile ad una roccia che spaccava e divideva in due lo scorrere della fiumana di gente, stava immobile niente di meno che Homura, il potente dio della guerra, assieme ai suoi due fedeli sottoposti, alla destra Zenon e dall’altro lato Shien. - Riflettete bene su quello che fate!- Lo avvertì con la solita strafottenza il dio armato di mitra, notando che i tre si erano preparati allo scontro. – Se combattiamo qui, la città sarà sicuramente distrutta! Non che c’importi granché, ma sarebbe del tutto inutile. Non trovate?- - Mfp! Nemmeno a noi importerebbe! - Replicò Gojyo in tono ironico. – Ma, siccome dobbiamo ancora cenare, la cosa sarebbe alquanto seccante! Voi non sfidateci e noi non saremo costretti a darvi una bella lezione! - - Mi sembra di aver capito che non siete qui per combattere. – Intervenne Hakkai con la solita cortesia. – Allora, possiamo sapere quali sono le vostre intenzioni? Di certo non siete passati qui per caso, vero? - - Siamo venuti per darvi un’ultima possibilità ! - Avvertì Homura con il solito atteggiamento sicuro. Sanzo lo squadrò freddamente. - Poche storie, cosa vuoi ? - - Te l’ho già detto Konzen. Sono qui per farvi una proposta, l’ultima!- Il dio della guerra ricambiò lo sguardo diretto del bonzo con un sorriso sardonico sulle labbra. - Io vi concedo di continuare la vostra inutile esistenza e vi lascio anche il sutra, ma in cambio….- Il suo sguardo bicolore passò con intenzione sul ragazzo dagli occhi dorati al fianco del monaco, per poi tornare sul suo gelido interlocutore. - In cambio mi prenderò il tuo Son Goku!- Terminò con sicurezza e tranquillità. - Eeh?- L’interessato sussultò dalla sorpresa. - Cosa??- Esclamarono all’unisono, il kappa notevolmente indignato ed il demone gentile invece abbastanza stupito. Sanzo, al solito, non si scompose minimamente. - La mia risposta è no!- Disse solo, gelido e definitivo. - Non avete alcuna possibilità contro di noi!- Gli ricordò il dio della guerra ironico. – Voglio essere magnanimo. Vi accordo tutta la notte per riflettere. C’incontreremo domani, al sorgere del sole, sulla collina ad est della città, solo allora mi renderete nota la vostra decisione. - - Tsk! Trovo questa tua abitudine di rimandare le cose, decisamente irritante, Homura!- Il bonzo si accese una sigaretta con gesti calmi e misurati. - Tanto vale farla finita subito. Io non cambierò idea! - - Già!- Confermò di rimando Gojyo in tono fortemente sarcastico. – Anche perché domani ho sicuramente di meglio da fare. E se non si tratta di una bella donna, ho la brutta tendenza a dimenticare certi appuntamenti. - - Così preferisce non presentarsi per nulla? – Commentò il silenzioso Shien. – Molto comodo da parte sua, non c’è che dire! - - Vedete d’essere puntuali, invece!- Minacciò Zenon seccato. – Altrimenti verremo a cercarvi! Sono stato chiaro?- - Uh! Sto tremando tutto dalla paura! - Lo prese in giro il kappa mimando un brivido. - Ci vediamo domani!- Homura pose fine a quello scambio di battute in maniera definitiva. – Divertitevi stasera, se ci riuscite.- Suggerì loro a mo’ di saluto. – Perché domani, se non acconsentirete alla mia richiesta, morirete. - Il dio della guerra ruotò le spalle, facendo svolazzare l’ampio mantello dietro di lui. - Andiamo!-Ordinò perentorio. I suoi due sottoposti lo affiancarono in silenzio. - Homura!- Goku bloccò la sua uscita di scena. Il ragazzo aveva i pugni stretti e le iridi d’oro accese dalla collera. - Si può sapere che diavolo vuoi fare?- Gli domandò alterato. – Ti ho già detto che non voglio unirmi a te! A cosa serve questa farsa?- La divinità si voltò lentamente e con passo indolente si avvicinò al ragazzo. - Voglio solo dimostrarti quanto debole ed inconsistente è il legame che ti unisce a Konzen!- Dichiarò con estrema sicurezza. - I tuoi sentimenti per lui sono dettati solo da gratitudine e bisogno di appartenere a qualcuno. Mentre lui…- Arricciò il labbro con fare disgustato. – Lui si crede troppo superiore per provare per te qualcosa di più della pietà e del senso di possesso. Ti vuole! Sei il suo animaletto! Solo il suo smisurato orgoglio lo spinge a non accettare la mia proposta! - Allungò una mano e la pose sulla sua guancia in atteggiamento tenero, mentre continuava in tono suadente. - Posso renderti davvero felice! Noi due siamo spiriti affini, uguali e complementari. Te ne renderai ben presto conto, Son Goku! - Il giovane eretico sussultò, e scostò bruscamente la mano del dio facendo al contempo un passo all’indietro. - No!- Negò caparbiamente, ma il veleno di quelle parole fomentava le sue insicurezze, intossicandogli l’animo. Homura sorrise con sicurezza. - Te lo proverò domani!- Disse soltanto, quindi raggiunse gli altri due dei, in paziente attesa. I tre assorbiti dalla folla, che si richiuse su di loro, fagocitandoli nel suo lento via vai di corpi in continuo movimento, scomparvero repentinamente, lasciando nei quattro compagni di viaggio una sensazione d’irreale, ineluttabile, fatalità. Alla fine scelsero un ristorante cinese dall’aria intima e confortevole. Ma, benché le pietanze ordinate fossero davvero abbondanti e deliziose, i quattro ragazzi non le gustarono appieno, persino Goku non sembrava più animato dal suo tipico ingordo, famelico, entusiasmo, anzi mangiava svogliatamente ed i suoi occhi dorati rispecchiavano un mare di preoccupazione ed incertezza. Non voleva credere alle solite insinuazioni di Homura, ma il tarlo del dubbio era un animaletto vorace e resistente, e nonostante tutto, il ragazzo non poteva fare a meno di pensare che in fondo Sanzo non gli aveva mai detto chiaramente di volergli bene, aveva solo affermato che lui era la sua stupida scimmia con un tono che poteva sottintendere una miriade di sentimenti o intenzioni, tra cui non si poteva escludere il semplice, egoistico, senso di possesso! E quanto al fatto di essere importante… Beh, anche un animale od un oggetto, per certe persone, era considerato una cosa importante. Tutto dipendeva dal sentimento reale che era sottointeso alle parole dette. E se in un primo momento tale sentimento gli era parso nitido e cristallino, adesso invece gli risultava appannato e non ben definito. Era davvero solo un oggetto da possedere per il suo bonzo? Questo dubbio lacerava il suo giovane cuore innamorato e feriva a sangue la sua anima. - Mi chiedo come mai si siano presi il disturbo di avvertirci, dandoci questa specie d’ultimatum.- Fu Hakkai il primo a rompere il silenzio teso che si era venuto a creare, con il solito tono calmo e colloquiale, a fine cena. - Bah! Chi lo sa! - Gojyo si accese pigramente una sigaretta, e per un attimo la fiamma dell’accendino si rifletté in mille bagliori rossastri nei suoi tempestosi occhi scarlatti. - Forse hanno tanto tempo libero da perdere, o ci stanno sottovalutando, oppure sono maledettamente sicuri di loro stessi.- - Probabilmente tutte e tre le ipotesi sono giuste.- Annuì il demone dagli occhi di smeraldo. - Tuttavia, credo che vi sia anche l’intento, non troppo velato, di mettere zizzania e minare l’unità del nostro gruppo. In ogni modo, sapendo che il loro obiettivo non è più il sutra, ma il nostro Goku, dobbiamo organizzarci di conseguenza. – - Già, dobbiamo escogitare qualcosa.- Concordò il kappa soffiando una densa nuvola di fumo verso il soffitto, il capo reclinato verso l’alto e lo sguardo pensieroso. - Non mi piace per niente!! - Sanzo parlò in tono brusco, le labbra strette in una piega fortemente irritata. - Non m’importa se sono dei o altro! Chiunque osi interporsi sul nostro cammino. Deve essere eliminato! - Il bonzo si sollevò dalla sedia, l’espressione truce ed inavvicinabile. - Ricordatevelo bene!- Ordinò in tono che non ammetteva repliche, mollando in asso i tre compagni e lasciando repentinamente la sala del locale. - Ehi, Sanzo….- Goku si alzò a sua volta, chiamandolo in tono molto preoccupato ed un po’ ansioso. - Dove stai andando?- L’interpellato, non solo non si voltò, ma parve addirittura non averlo udito, marciò deciso verso l’uscita, perdendosi tra la folla all’esterno. Il ragazzo dagli occhi dorati si lasciò ricadere sulla sedia, scoraggiato. - E’ arrabbiato con me!- Mormorò mestamente, abbassando il capo verso la tavola. - Ma no, che non ce l’ha con te! - Lo consolò subito Hakkai in tono gentile. – E’ solo molto nervoso per tutta questa situazione. - - Già, già… Credo proprio che il nostro bonzo corrotto sia in preda ad una furiosa crisi di gelosia! - Intervenne Gojyo in tono canzonatorio. - Ehi, scimmia, si può sapere cosa hai fatto per conquistare addirittura il dio della guerra in carne ed ossa? Qual è il tuo segreto? Cosa si nasconde dietro quei dolci occhioni dorati, eh, eh?? - - Ma niente!- Sbottò Goku, fissandolo tutto rosso e sconvolto da quelle domande poste in tono perversamente malizioso.- Io non ho fatto proprio niente!- - Uhm.. uhm.. Va bene. Ti credo! - Concesse il mezzo-demone magnanimo. – Sei troppo stupido ed innocente per mentire. Però adesso ci hai messo davvero in un bel guaio! - Il ragazzo abbassò nuovamente lo sguardo in maniera colpevole. - Io…io non volevo… Forse domani dovrei consegnarmi spontaneamente a Homura. - Mormorò in tono incerto. – Non voglio che rischiate le vostre vite a causa mia! - - Non dire sciocchezze!- Il kappa gli tirò un sonoro pugno sulla zucca. - Per chi ci hai preso? Credi davvero che ti lasceremo in mano a quel maniaco insidiatore di stupide scimmie? – Domandò tra il serio ed il faceto. – E poi era solo questione di tempo! Se non fosse stato per te, sarebbe stato per il sutra, in ogni caso alla fine saremmo arrivati alla resa dei conti. - Goku sollevò il capo dubbioso. - Dici davvero?- - Ma certo!- Gojyo accompagnò quella rassicurazione, circondandogli il collo col gomito, quasi volesse strozzarlo, e strofinandogli energicamente le nocche dell’altra mano sulla testa. – Non hai colpa di nulla, scimmia! Vedrai! Ce la caveremo alla grande, come il solito! Daremo una bella lezione a quel maniaco del tuo spasimante e gli faremo passare la voglia anche solo di pensare a certe proposte, oltraggiose ed indecenti !- Il ragazzo dagli occhi dorati, a quelle parole spavalde, sorrise pieno di gratitudine ed affetto. - Sì, ce la faremo! Però…. Ahia! Ma, devi essere sempre così violento, razza di pervertito di un kappa? Mi stai facendo male! - - Così impari a dire stupidaggini, razza di stupida scimmia!- Replicò questi strizzandogli scherzosamente un occhio e liberandolo dalla sua presa a capestro. - Uhm… credete… credete che anche Sanzo la pensi a questo modo?- A quella domanda incerta ed imbarazzata, i due compagni si guardarono brevemente, infine toccò a Hakkai prendere la parola. - Goku, ti ricordi cosa ti dissi una volta a proposito della vera forza?- Il ragazzo aggrottò le ciglia, meditabondo, quindi annuì. - Sì, mi hai confidato che finché ci sono persone che credono davvero in noi, troveremo sempre la forza di sopravvivere a tutti i costi, per non provare vergogna di noi stessi!- Il demone gentile incrociò le braccia al petto e confermò con un cenno del capo. - La nostra vera forza è avere fede in noi stessi, nelle nostre potenzialità, in ciò che siamo e sentiamo, ma al tempo stesso è anche credere in chi ci sta accanto, nel loro rispetto e fiducia. E’ questo che rende il nostro gruppo così forte! Forse durante i giorni di pioggia vengono fuori i nostri lati più egoisti e meschini, ma, in qualunque circostanza ci troviamo, mi piace l’idea di poter contare su di voi, come su me stesso. Sii sicuro di te e dei tuoi sentimenti, Goku! E credi anche in quelli di Sanzo, altrimenti combattere domani sarà del tutto inutile, perché Homura avrà già vinto! - - Io… Io sono certo della forza dei miei sentimenti! E ho fiducia in Sanzo. Ma è difficile delle volte! Lui è sempre così…. Così ! - Hakkai pose la sua mano su quella del ragazzo, un gesto incoraggiante e confortante al tempo stesso. - Vai a parlare con lui!- Gli consigliò pacatamente. Il giovane eretico puntò uno sguardo dorato tormentato ed incerto in quello smeraldino, profondo e rassicurante, del suo amico. - Pensi che….- Il demone gentile annuì. – Ricordati che hai a che fare con una persona contraddittoria. Abituata a negare e reprimere i propri sentimenti da sempre. – Gli rammentò con un sorriso molto dolce. – Tu sai che c’è molto di più dietro la facciata, ma deve riuscire ad accettarlo lui stesso, prima di poterlo confessare a te. Se lo ami davvero, devi avere molta pazienza! - -Sì!- Goku, come un soldatino obbediente, balzò in piedi e marciò a passo di carica verso la difficile impresa d’espugnazione della fortezza dei sentimenti del suo bonzo. - Ci riuscirà? – Domandò con una certa preoccupazione il mezzo-demone dai capelli di fiamma al compagno, una volta che il ragazzo oltrepassò l’uscio, perdendosi alla loro vista. - Se c’è qualcuno che può riuscirci è proprio lui!- Confermò questi. - Mah, speriamo bene! – Sospirò il rosso, perdendo un po’ della spavalda sicurezza esibita in precedenza. – Piuttosto, cambiando discorso… Che ne dici di organizzare un piano per domani? Mi seccherebbe terribilmente fare una figura meschina come l’ultima volta! – - Eh! Anche a me, Gojyo! – Ammise il ragazzo dagli occhi verdi senza il solito, ameno, sorriso. - Anche a me!- Continua….
ANGOLO PSYCO Ehi, dimmi la verità. Tu, in realtà mi odi e mi detesti! Non è vero è_é ?? NdG Eeh?_? Ma che dici, Goku-dolce? Non ti ho mai fatto stuprare, torturare, seviziare, affamare, incatenare, pugnalare, sparare, etc, etc, neppure poco-poco! Cosa ti fa pensare che io ti odi ?Ndc Bah, ci hai provato, una mezza volta, a farmi violentare da un orribile demone maniaco, in una tua ff, che non hai avuto il coraggio di riportare sul PC, xché faceva davvero troppo schifo! Ma insomma!!! Mi fai sempre pensare e riflettere così tanto da farmi venire il mal di testa e poi faccio(il tentato stupro a Sanzo nella precedente ff!!) e dico( il “mi fai pena!” di questa) delle cose per cui rischio tutte le volte di venire brutalmente ammazzato da Sanzuccio-amore-della-mia-vita ç_ç!NdG. Ehm… stendiamo un pietoso velo sulla suddetta fic(ed in ogni caso anche lì ti facevo salvare da un Sanzo che accorreva in tuo aiuto stile eroe romantico-di-via-col-vento!). E’ vero che ti faccio riflettere tanto e tu non ci sei proprio abituato(poverino ò_ò!). Ed è vero che ti faccio vivere delle situazioni pericolose, ma devi esserne orgoglio, diamine! Tutte noi ff abbiamo sognato di violentare Sanzo qualche volta, come pure abbiamo tanto desiderato di dirgli le cose che tu gli hai detto in questa ff. Ti rendi conto? Tu sei il portabandiera di tutte noi! Ti ho fatto diventare un esempio d’amore che non si arrende! E poi mi ero stufata di vederti sempre piangere addosso! Per una volta, hai reagito con forza, determinazione e coraggio *_*! Ndc A parte che, sul fatto che tutte sognano di violentare Sanzo, avrei molto da ridire (questo è il tuo sogno personale razza di svitata hentai è_é!). Intanto, però, sono io che rischio la pellaccia! Se davvero non potevi trattenerti, xchè non gliele hai strillate tu quelle cose li, eh?? NdG Ehm… ecco, sai…. Vabbé che sono pazza! Ma non sono ancora cooosì pazza! Io alla vita ci tengo, che ti credi? Mica voglio farmi ammazzare nel fulgore della giovinezza da un bonzo bellissimo e sensuale, ma fortemente disturbato e violento! Lo faccio fare a te, xché in realtà, con Sanzo, tu non hai mai corso veri rischi di morte^_^ !Ndc. Uhm…. Muble, muble, muble, muble…Nd rumore dei 2-3 neuroni di Goku in movimento. Senti….. non è che, sotto sotto, tu vuoi che Sanzo mi ammazzi sul serio così da poter avere il mio bonzo tutto per te, vero ò_ò? NdG Nooooooooooooo….. Ma per chi mi hai preso??!! (0_0’azz.. la scimmia mi ha sgamato!)Ndc Vabbè, faccio finta di crederti. Però, in cambio di tutti i pericoli che corro e dei terribili mal di testa che mi fai venire a forza di farmi pensare, voglio che mi scrivi quello che tu sai ^//^!!NdG Ah! E poi sarei io l’hentai, eh ¬_¬? Vabbé, in fondo te lo devo, scriverò quella cosa li!Ndc SSSSIIIIIIIIIIII*ç*!!!!! NdG
Ti amo come se dicessi: Dio sia lodato, sono vivo! (“Poesie” by Hikmet)
- Sanzo ci sei ? - Goku bussò alla porta della stanza, presa in affitto qualche ora prima, con speranzosa aspettativa. Per un po’ aveva cercato Sanzo nei dintorni, pensando che il bonzo avesse optato per una passeggiata come faceva, quando era solito scaricare i nervi. Ma era stata una ricerca inutile! La città era molto grande ed in giro c’era troppa gente, perciò alla fine aveva giudicato molto più probabile che Sanzo si fosse rifugiato in una delle due camere doppie prese in affitto al loro arrivo. Sperava ardentemente che fosse così, poiché non avrebbe saputo proprio come trovarlo altrimenti! Fortunatamente, dopo un attimo d’assoluto silenzio, le sue previsioni risultarono esatte e dall’altra parte della porta si udì una voce inconfondibile dal timbro profondo, freddo e scontroso, che lo invitava ad entrare. Il giovane dagli occhi dorati tirò un sospiro di sollievo e fece come gli era stato detto. Sanzo se ne stava al buio, davanti alla finestra, intento a fumare come sempre quando era molto nervoso. Aveva tirato giù la pettorina della veste sacra, come faceva solo in privato, e la sua schiena eretta ed il torace erano chiaramente delineati dall’attillata maglia nera che portava al di sotto. Una sigaretta accesa era in bilico tra le sue labbra imbronciate, lo sguardo viola profondo era perso nel bagliore bluastro al di là del vetro della finestra, teneva le mani sui fianchi in quell’atteggiamento elegante ed altero che un po’ lo aveva sempre intimidito e messo in soggezione. - Sanzo…- Lo chiamò il ragazzo, facendo qualche passo verso di lui. - Perché sei andato via a quel modo? - A quella domanda, l’interessato si voltò e lo osservò freddamente per un attimo. - Tsk!- Dopo avere emesso quella concisa tripletta di sillabe, il bonzo riportò tutta la propria attenzione al paesaggio fuori della finestra. - Sei arrabbiato con me? - Riprovò allora, tentando di decifrare lo strano umore del suo ombroso interlocutore. - Pensi che sia colpa mia, se Homura stasera ti ha fatto quella… quella proposta? - Il silenzio che seguì quell’interrogativo pesò su Goku più di una chiara ed ingiusta condanna, strinse i pugni e scosse caparbiamente la testa. - Beh, non è affatto così!- Si difese calorosamente. – Io non ho fatto proprio nulla per incoraggiarlo! Ho sempre rifiutato di unirmi a lui! Ma quello, non so perché, si è fissato! Farnetica cose come: che gli ricordo qualcuno che un tempo ha amato e perso! E poi anche, che essendo entrambi creature eretiche, lui è l’unico che può davvero comprendermi ed amarmi ed altre sciocchezze simili! Ma, ti giuro che io non ho mai fatto o detto niente per fargli credere di essere d’accordo con lui! Non era mia intenzione mettervi in questa spiacevole situazione! - - Lo so! – Il giovane dagli occhi dorati quasi sussultò per la sorpresa e la gioia di quell’affermazione decisa. Lui lo sapeva! Gli credeva…. - Ma allora, perché..? - Domandò nuovamente, ancora più confuso di prima. - Non ce l’ho con te! Ma con quell’idiota di Homura!- Sibilò gelidamente l’interessato con una voce piena d’usuale fredda rabbia, ma anche di qualcosa d’altro che nessuno doveva aver mai udito in precedenza. Le battute ironiche del kappa gli tornarono alla mente all’improvviso, in tutta la loro insinuante, maliziosa, prepotenza. - Sanzo….?- Gli chiese con candida spontaneità. – Non è che hai reagito così…. Perché…Sì, insomma, perché sei un po’ geloso? - Il suo bonzo, per tutta risposta, si girò nuovamente verso di lui fissandolo intensamente. - Tzé! – Disse soltanto, facendo schioccare le belle labbra imbronciate, ma a dispetto della fredda indifferenza esibita, Goku avrebbe giurato di sentire del vero imbarazzo, celato sotto lo spesso strato di ghiaccio che costituiva lo scudo di cui il bonzo si serviva per difendere i propri sentimenti. Un sorriso solare sbocciò spontaneo sul volto un po’ ingenuo ed infantile del ragazzo. Se Sanzo era davvero geloso, allora, forse non era solo l’immenso orgoglio e l’egoistico senso di possesso a guidarlo, forse c’era anche qualcosa di più grande, prezioso ed importante. - Certo che quelli sono davvero forti! – Buttò là, quasi casualmente, tentando di provocarlo. – Forse mi conviene consegnarmi spontaneamente a Homura, dopotutto! Piuttosto che mettere in serio pericolo le vostre vite. - Il suo bonzo, stavolta, si voltò di scatto verso di lui, letale come un serpente, e lo fulminò con uno sguardo furibondo. Oh, sì! Era sicuramente, inequivocabilmente e chiaramente furioso! - E’ quello che realmente vuoi? – Sbottò in tono omicida. Goku esultò intimamente per quella reazione tutt’altro che indifferente. - No! - Assicurò con un sorriso estremamente dolce. – Quello che desidero davvero è stare con te, per sempre! - - Allora la questione non si pone! – Ribadì Sanzo, secco e definitivo, riportando caparbiamente l’attenzione alla finestra davanti a lui. Il giovane eretico sorrise nuovamente, poi si avvicinò al bonzo e gli allacciò le braccia alla vita sottile, posandogli la guancia sulla schiena forte e rigidamente eretta. Era l’uomo più scorbutico, testardo, orgoglioso e chiuso che aveva mai conosciuto, ma era anche la persona che più amava ed adorava al mondo, la sua luce familiare lo scaldava fin nel profondo dell’anima e lo consolava, quando si sentiva solo. Quei sentimenti non erano mere illusioni, e lui alla fine sarebbe riuscito a penetrare le difese del suo cuore, per adesso si accontentava di quella manifestazione di gelosia ed affetto. - Sanzo…- Sussurrò, vincendo la propria timidezza. – Vuoi fare l’amore con me?- Il bonzo si sciolse dal suo abbraccio quel poco che bastava per girarsi e mettersi di fronte a lui, le sue dita affusolate gli afferrarono il mento, sollevandogli il viso arrossato, per fissarlo negli occhi, profondità viola di un’intensità imbarazzante incatenarono ed avvinsero laghi dorati pudichi ma decisi, come a voler verificare le motivazioni intrinseche di quella richiesta. Quello che il bonzo lesse in quelle iridi d’oro, dovette soddisfarlo, perché avvolse il volto infantile del ragazzo con i palmi d’entrambe le mani ed avvicinò il suo viso a pochi cm da quello dell’altro, mentre la sua lingua rosea e guizzante accarezzava lentamente il suo labbro superiore. - Sì!- Mormorò in un soffio, poi leccò la pienezza di quello inferiore, invitandolo a schiudere la bocca per lui. - Sì!- Ripeté, facendolo tremare interiormente. - Ahn! – Il giovane eretico emise un gemito e gli allacciò le braccia al collo, socchiudendo le labbra per incontrare quella lingua maliziosa e tentatrice in un bacio pieno di promesse ardenti ed appassionate. Si baciarono a lungo, rubandosi i sospiri a vicenda, ma nessuno dei due sembrava volersi fermare, né averne mai abbastanza, presi com’erano l’uno dell’altro. Mani sottili e bramose andarono ad insinuarsi sotto la sua maglia. Goku sentì il loro tocco caldo ed esplorativo sulla sua pelle ambrata ed uno strano formicolio, gli corse lungo la colonna vertebrale unito ad una piacevole sensazione di calore. Dita candite ed affusolate afferrarono i lembi dell’indumento, tirandoli verso l’alto, il ragazzo dagli occhi dorati sollevò le braccia per facilitarne il percorso e ben presto il suo torace, liscio, dello stesso colore del bronzo cesellato, fu libero ed esposto alla vista, alle mani ed alla bocca di Sanzo. Il bonzo discese in baci, lenti ed umidi, dal suo viso, al collo teso e sensualmente offerto, fino alla clavicola, dove si fermò per mordere e succhiare come a trarne linfa vitale. Desideroso di sentire il contatto con la pelle del suo amante, Goku sciolse la fascia alla sua vita, lasciando che l’abito cerimoniale trovasse il proprio posto in terra accanto alla sua maglia, mentre con dita impazienti tastava la canottiera nera, cercando al di sotto il calore e la morbidezza di quella pelle diafana. Il ragazzo rabbrividì violentemente, quando sentì i denti del suo bonzo mordergli la spalla, mentre le sue mani scendevano fino al fondoschiena, attirandolo verso di lui e sollevandolo da terra. Istintivamente, sentendosi afferrare, gli allacciò le gambe intorno alla vita e le braccia al collo, lasciandosi trasportare e depositare sul letto. Disteso sulla schiena, Goku osservò in trepidante attesa il suo amante biondo sollevarsi in ginocchio tra le sue gambe, mentre le sue mani gli scivolavano leggere e brucianti lungo il petto e l’addome, per poi fermarsi alla cintura dei jeans, sganciarne l’abbottonatura, ed afferrati i bordi tirarli giù lungo le cosce, le ginocchia, i piedi per lasciarli cadere in terra. Per un attimo tremò violentemente sia per la perdita di calore, sia per la propria completa nudità, ma quando Sanzo ritornò alla posizione iniziale e sentì i suoi occhi, scuri e profondi, dello stesso colore delle viole, intenti a fissare il suo corpo, in un moto di pudicizia e vergogna il giovane fece per coprirsi con le mani, sentendosi incredibilmente vulnerabile ed esposto. - No! - Le mani del suo bonzo gli bloccarono con delicatezza i polsi. - Lasciati guardare. - Era un ordine impregnato di un desiderio e tenerezza tali, che era davvero impossibile sottrarsi. Arrossendo violentemente, Goku lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi, rimanendo sensualmente immobile ed offerto a quello sguardo bruciante che lo percorreva tutto, dandogli una sensazione di piacere e calore quasi come se lo stesse effettivamente toccando. Si sentiva davvero come se Sanzo lo stesse accarezzando solo con gli occhi. Il cuore, che già gli pulsava impazzito nel petto, sembrò voler schizzare via tanto correva veloce, il sangue vorticava furiosamente nelle vene, andando a concentrarsi tutto al centro del suo inguine già eccitato. Con sua somma vergogna, il ragazzo si rese conto che il suo corpo stava reagendo, manifestando tutto il proprio baldanzoso entusiasmo ed eccitazione proprio a causa e davanti gli occhi suadenti del suo amante. - Per favore… - Mormorò a metà tra la protesta e la preghiera. Gli faceva piacere essere guardato, ma era anche un vero tormento dover stare lì fermo, mentre ogni singola cellula del suo corpo bruciava dal desiderio di lui. Il suo bonzo increspò le labbra, in una specie di ghigno divertito, quindi si chinò su di lui baciandolo sulla bocca in un modo che prometteva molto, ma molto di più. Infatti, quella bocca morbida scese sul suo corpo ambrato, lasciando il suo marchio infuocato sul collo e sul torace, qui si soffermò su un capezzolo scuro leccandolo, mordendolo e torturandolo fino a farlo diventare un bottone duro e dolente, prima di continuare la sua discesa umida sull’addome, giocando con l’ombellico, tracciando sentieri fantasiosi con la lingua, mordendo delicatamente la pelle sensibile del ventre e strappando gemiti soffocati di piacere. Goku spalancò gli occhi per lo shock, ed un basso e rauco sospiro gli fuoriuscì dalla gola, quando sentì il caldo umidore di quelle labbra posarsi prima sul suo interno coscia, poi sul membro turgido ed eretto. Mai in tutta la sua vita aveva anche solo immaginato di poter provare un simile piacere, e che questo piacere poi potesse essere provocato dalla bocca e dalla lingua tagliente di Sanzo sul suo stesso corpo e sul suo sesso, stentava ancora a crederlo. Nemmeno nelle sue più folli fantasie, sarebbe mai riuscito ad immaginare tanto, eppure adesso si ritrovava ad ansimare pesantemente, a bruciare, gemere e tremare, mormorando parole incoerenti a causa della lingua, dei denti e delle labbra del suo amante dai capelli d’oro, che lo stava leccando, mordendo, percorrendo e torturando in maniera davvero sublime e perversa. Il suo corpo bronzeo prese a muoversi sinuosamente, seguendo il ritmo di una musica silenziosa, senza tempo, le sue dita scure e forti affondarono tra le morbide ciocche dorate, stringendole, mentre la sua ugola mugolava il nome di Sanzo in un mantra insistente e tormentato, pregandolo, supplicandolo, e tentando di convincerlo ad un maggior e più soddisfacente profondo contatto, che avrebbe posto fine a quella stupenda intima tortura. Il suo bonzo fortunatamente stavolta si dimostrò magnanimo. Quando il ragazzo sentì quella bocca maliziosa avvolgerlo totalmente, sigillandosi su di lui, ed iniziare a muoversi seguendo il ritmo del suo stesso bacino, il mondo perse ogni controllo e l’intero universo ruotò vorticosamente sul proprio asse. Ogni pensiero, raziocino e coscienza, fu spazzato via da una luce accecante che gli inondò il cervello, ubriacante ed esplosiva, con il suo flusso di piacere inarrestabile, mentre ogni singola particella del suo corpo s’inarcava e tendeva più volte in scosse e singulti violenti che lo portarono all’apice del godimento, per poi farlo ricadere inerte e privo di forze nella spossatezza dell’appagamento. Quando Goku sollevò le palpebre, le pupille di Sanzo erano lì, in attesa, calde e brucianti, quanto le sue labbra e la sua bocca con cui si unì nuovamente a lui in un bacio deliziosamente lussurioso che aveva il sapore intenso del suo stesso sesso. Si baciarono, assaporandosi lentamente a vicenda, il ragazzo dagli occhi dorati improvvisamente invertì le loro posizioni, e spinse giù il suo amante facendogli assumere la posizione supina che poco prima aveva tenuto lui stesso. Aveva intenzione di continuare quell’esaltante esperienza ricambiando il suo bonzo di tutto il piacere ricevuto. E Sanzo era decisamente troppo vestito per quello scopo! L’aderente canottiera nera fu la sua prima vittima, venne tolta e gettata via in un angolo della stanza, cosicché i suoi lucenti occhi d’oro poterono abbeverarsi avidamente della pelle di porcellana che vi era al di sotto. Dita bronzee e forti ma delicate, percorsero il petto glabro del suo amore, per poi scendere simmetriche sull’addome, seguendo una linea maliziosamente immaginata che andava dall’ombellico all’inguine. Furono fermate nella loro esplorazione da stoffa ruvida e fastidiosa, ma solo per breve tempo, perché con più fretta che abilità, eliminarono quell’odioso ostacolo, facendolo scivolare giù dalle gambe del suo bonzo, per essere poi gettato e dimenticato da qualche parte sul pavimento della stanza a fare compagnia agli altri indumenti già tolti. Finalmente, dopo un tempo indicibilmente lungo, Goku poté gloriarsi dello splendore del suo sole in tutta la propria abbagliante e sfolgorante nudità. Era bello al di sopra dell’immaginabile! E l’evidenza del suo desiderio riaccese dentro di lui un fuoco inestinguibile di bisogno, quasi doloroso nella sua intensità. Lo voleva sentire, toccare, assaporare e mangiare. Desiderava assorbirlo e fondersi in lui fino a diventare una cosa sola. La sua bocca scese in esplorazione su quel corpo candido, la sua lingua tracciò una lucida scia bagnata sull’ampio petto dal biancore di luna, leccò e mordicchiò un capezzolo roseo, gustandosi il sapore dolce-amaro, inebriante e forte, che aveva la pelle del suo Sanzo, poi andò più giù sul ventre piatto e teso dove depositò mille baci leggeri, per giungere così infine alla agognata meta dall’intenso, afrodisiaco, odore. Un lieve, impudente, sorriso sfiorò le labbra del giovane eretico, notando la sottile peluria, dello stesso colore dell’oro brunito, che decorava il pube del suo amante. Brillava davvero tutto il suo sole! Lo accarezzò delicatamente in mezzo alle cosce, saggiando la consistenza di quella pelle calda e tesa, e poi appoggiò avidamente le labbra sulla punta di quel membro eretto, girandoci attorno con la lingua e leccandolo tutto, dapprima con esitazione ed incertezza, quindi con più convinzione e sicurezza. Aveva ormai preso gusto a quella specie di gioco sensuale ed allusivo, davvero esaltante e piacevole, quando un gemito forte ed insistente lo aveva costretto ad interrompersi e sollevare il capo. Sanzo aveva un’espressione di tesa sofferenza dipinta sul viso, sudato ed ansimante, di solito immobile e fermo. - Ti ho fatto male? – Domandò allora, dispiaciuto. – Scusami! Non volevo!- Il suo bonzo lo fissò stranito per un attimo, poi si sollevò verso di lui e dopo avergli circondato il volto abbattuto con i palmi, gli regalò un bacio estremamente tenero e rassicurante. - Non mi hai fatto male. – Gli assicurò poi lentamente, ancora affannato. – Mi piaceva. Troppo! Ma… voglio farlo dentro di te. Vuoi?- Quella richiesta lo lasciò un po’ disorientato, ricambiò lo sguardo del suo amante abbastanza smarrito, non sapendo cosa rispondere. Sanzo dovette percepire la sua confusione, perché increspò lievemente le labbra prima di baciarlo nuovamente, ma stavolta, mentre la sua lingua giocava con quella di lui, Goku avvertì quelle mani diafane scendere carezzevoli lungo la sua spina dorsale fino all’incavatura dei glutei, dove si soffermarono indugiando in tocchi e carezze che divennero via via più audaci, insistenti e profonde. Quando sentì un dito affusolato introdursi delicatamente dentro di lui, il ragazzo spalancò i grandi occhi dorati e gemette sulla bocca del suo amante. - Hai capito adesso? - Goku annuì, sentendosi avvampare, le iridi d’ambra, catturate e fisse, in calde profondità di un cupo viola, ardente e rassicurante. Ciò che gli stava chiedendo, in verità, lo spaventava e lo intimoriva, ma aveva una fiducia istintiva in Sanzo. E lo amava al punto tale, da credere che qualsiasi cosa fosse venuta da lui, non avrebbe potuto che essere bella e giusta. - Sì, va bene.- Gli rispose pertanto, consegnandosi a lui con fiducioso abbandono. Il suo bonzo lo baciò su una guancia come per ringraziarlo, poi la sua bocca prese a vagare calda ed indugiante su tutto il suo viso accaldato, mentre le sue mani riprendevano ad accarezzare quel punto segreto e nascosto del suo corpo, cercando di prepararlo e scaldarlo. Le sue dita scivolarono lentamente dentro di lui in movimenti rotatori e ritmici, che in un primo tempo gli diedero un po’ fastidio, ma poi gli procurarono una serie di brividi caldi ed eccitanti in tutto il corpo, fino a divenire una sensazione voluttuosa, piacevole e desiderabile, quanto quella bocca calda che mordeva e succhiava un punto erogeno dietro il suo orecchio, e l’altra mano che titillava insistentemente un capezzolo scuro. Goku prese a respirare profondamente e con affanno, il suo cuore riparti al galoppo ed il sangue riprese la sua folle corsa verso il centro del suo piacere, mentre il corpo iniziava a muoversi allo stesso ritmo di quelle dita che si muovevano dentro e fuori di lui. Ritenendo che fosse pronto, Sanzo lo fece distendere sul letto, ponendosi tra le sue gambe e sostituendo le dita con il suo sesso duro e pulsante. La prima spinta, seppur lenta ed cauta, lasciò il ragazzo senza fiato per il dolore, strappandogli un gemito d’autentica sofferenza. Il suo amante lo strinse forte baciandogli delicatamente la fronte. - Shh… ora passa. – Lo consolò, dandogli mille e mille baci sul viso, sudato ed ansimante, contratto dal dolore. – Rilassati! - Goku tentò di fare come gli era stato detto. Cercando di ignorare il disagio fisico si concentrò su altre, più piacevoli, sensazioni. Sentì le labbra morbide di Sanzo muoversi, tenere come non mai, su tutto il suo volto. Percepì il caldo, umido, contatto delle loro epidermidi, bollenti e sudate dal desiderio. Udì il battito accelerato del cuore del suo amante pulsare all’unisono con il proprio come fossero due metà di un singolo, unico, organo. I loro sospiri si confondevano, ed il profumo inebriante di Sanzo si mischiava e mescolava al proprio, creando un solo indistinguibile ed afrodisiaco, aroma. Sentiva il suo calore, la sua forza e tenerezza in sé, dentro di sé, come quella carne dura ed ardente che li teneva uniti e che, adesso, non era più considerata come una fastidiosa intrusione, ma come qualcosa che il suo corpo riconosceva, accettava e desiderava. Percepiva Sanzo in tutta la sua interezza, fin dentro i più profondi recessi della sua anima, era parte di sé, lo era stato per tutto il tempo in cui era rimasto imprigionato in quella grotta buia e solitaria e lo sarebbe stato per sempre, anche quando pioveva, anche se la vita e le circostanze li allontanavano e dividevano. Sanzo era parte di lui, da sempre e per sempre, riempiva ogni vuoto ed anfratto del suo cuore, e Goku da quel momento in poi, non si sarebbe più sentito solo. Mai più! A quel pensiero, così dolce ed al tempo stesso così intenso, lacrime copiose sgorgarono involontarie dai languidi occhi dorati e rigarono le morbide guance come un fiume in piena. - Non piangere! – Le labbra e le mani del suo amore asciugarono teneramente la pioggia che scorreva sul suo volto. - Non voglio vederti piangere. Ora smetto..- Sanzo fece per scivolare fuori di lui, ma Goku con uno scatto convulso lo trattenne. - No!- Urlò quasi, stringendo le gambe intorno alla sua vita, scuotendo il capo. - Non è per il dolore! – Spiegò con voce smorzata dai singhiozzi. – Io… non so perché sto piangendo! Ti sento dentro di me così completamente e totalmente… e mi sento.. mi sento come se avessi ritrovato finalmente qualcosa che avevo perduto… Qualcosa che mi era stato strappato via a forza e di cui sentivo disperatamente la mancanza! Mi sono sempre sentito solo! Ma adesso… adesso non lo sono più! Ci sei tu dentro di me ed io non sono solo! E’ questo pensiero che mi fa piangere! Ti amo, Sanzo! Ti amo più della mia stessa vita! Ti amo, ti amo! – Ripeté più volte, incapace di esprimere in altro modo la marea travolgente d’emozioni e sentimenti che gli esplodeva dentro, l’enorme gioia e felicità e dolcezza che la loro unione gli provocava. Il silenzio che fece eco a quell’appassionata dichiarazione, aveva qualcosa di angosciosamente terrificante nella sua immobilità. Per un lunghissimo interminabile istante, Goku considerò l’ipotesi di aver sbagliato nell’esprimere così liberamente i propri sentimenti e che Sanzo lo avrebbe rimproverato e ferito per questo, ma poi tutto scomparve e venne stravolto dal piccolo, lieve, sorriso che comparve sul volto del suo amato. Un vero, chiaro, incredibile sorriso, sconvolgente nella sua unicità, che rispecchiava, illuminando come un cielo stellato gli occhi d’ametista, l’intensità del sentimento di quel volto di una bellezza immobile e fredda. - Sì! E’ bello, vero? – Dichiarò, poi, questi, con una certa difficoltà dettata sia dall’affanno sia dall’innata taciturna gelida ritrosia. - Io sono dentro di te e tu sei dentro di me! Siamo una cosa sola adesso! Fa paura, ma ci dona anche tanta pace e dolcezza. – Intrecciò le loro mani, dita candide e bronze insieme, senza inizio e fine, benedicendo con le labbra la loro unione. - Sei parte di me, baka saru, sei la metà più pura e luminosa della mia anima, la parte più dolce ed innocente del mio cuore, sei tutto ciò che io cerco e voglio! Sei la mia adorabile, stupida, scimmia! D’ora in avanti, qualsiasi cosa accada, nessuno di noi due, sarà mai più solo! - - Sì!- Confermò Goku, ridendo e piangendo al tempo stesso, ebbro di gioia nell’udire che anche Sanzo provava i suoi stessi sentimenti ed emozioni. Erano davvero un solo corpo ed una sola anima! Qualche volta i miracoli accadevano sul serio dopotutto! La bocca del suo amore cercò la sua e non vi fu più tempo né voglia per altre inutili parole, ma i loro corpi congiunti continuarono l'appassionato dialogo, in un tendersi frenetico l’uno verso l’altro, in un cercarsi, prendersi e donarsi reciproco, sempre più affannoso e trascinante che li trasportò oltre le soglie della realtà, al di là della fisicità di tempo e spazio, oltre le ristrette limitatezze delle percezioni tattili e nervose. Il piacere li trovò uniti. Le loro anime si erano toccate e fuse, i loro cuori battevano all’unisono, le loro identità confuse, non esisteva Sanzo o Goku, niente bonzo corrotto né stupida scimmia, ma solo un'unica entità che respirava e vibrava, nata dall’unione di due esseri soli ed imperfetti che insieme si completavano e perfezionavano a vicenda. Goku aveva riconosciuto la sua metà mancante in Sanzo…. Sanzo l’aveva cercata e trovata in Goku…. Erano assieme adesso e nessuno dei due sarebbe più stato solo! Mai più! Continua….
ANGOLO PSYCO Ehm…. Allora Goku, sei contento adesso @///@??Ndc imbarazzata e sconvolts x quello che la sua mente malata ha pensato e scritto. Zì, zì, zì……*ç*!! NdG gongolante per ovvi motivi. Scimmia maniaca !! Ti ho scritto ben 5 pag. di lemon, d’ora in avanti posso farti fare quello che mi pare! Non osare mai più lamentarti! Ti ho in pugno, adesso!!! Ah, ah, ah #_#!!!! Azz’.. mi sono messo davvero nei guai 0_0!! Questa qui, è più pazza di un cavallo pazzo!! Povero me, chissà cosa mi capiterà!!!NdG giustamente timoroso circa il proprio futuro. Su, su, non ti lamentare che per colpa tua ho fatto venire il diabete a tutti!! Sanzo è stato talmente sdolcinato da farmi andare in coma iperglicemico le poche cellule cerebrali funzionanti, bleh!! L’ho fatto addirittura sorridere!!!!! Arghh, non credo che reggerò il colpo, la mia credibilità, la professionalità, la ligia aderenza al carattere dei personaggi….. Sigh! Tutto gettato alle ortiche per una lemon!!Mi sento, come quello che barattò la primogenitura per un piatto di lenticchie!! Ma, comprendetemi, Goku minacciava l’astensione da qualsiasi fic se non gliela scrivevo ç_ç!!! Perdono a tutti!!! E bye –bye !!
Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti… (by “Bram Stoker’s Dracula” F.F. Coppola’s film)
L’alba quel giorno giunse fin troppo repentina. I due gruppi di contendenti, come concordato, si ritrovarono sulla collina che sorgeva ad est della città, gli uni di fronte agli altri, illuminati dalla gloriosa e sferzante luce del mattino nascente. Sanzo, altero ed imperturbabile come sempre, era al centro con Goku al suo fianco ed Hakkai e Gojyo schierati in posizione difensiva, il primo alla destra della coppia, il secondo alla loro sinistra. Dall’altra parte, Homura sedeva su un enorme spuntone roccioso, la punta della Katana fiammeggiante affondata nel terreno, le mai intrecciate sulla sommità dell’elsa e l’espressione seria e minacciosa, ai suoi lati vi erano l’imperturbabile Shien con le braccia incrociate al petto, ed il sanguigno Zenon, le mani in tasca ed il sorriso beffardo. Non appena li vide avvicinarsi il potente dio della guerra, si sollevò in piedi per fronteggiare i nuovi arrivati. - Allora? – Domandò impaziente. – Che cosa avete deciso? - La risposta di Sanzo fu alquanto concisa ma chiarificatrice. - Precipita all’inferno, dannato bastardo! - - Sarebbe questa la vostra risposta?! – Homura sollevò un sopracciglio contrariato. -Siete pronti? – Il bonzo fece quella domanda ai suoi compagni, in tono indifferente, senza smettere di fissare i loro avversari. Gojyo scrollò le spalle con atteggiamento fatalistico. - In fondo si tratta solo di farli fuori prima che loro facciano fuori noi! - Hakkai annuì con un sorriso solenne. - Già, la questione può essere riassunta in questo concetto semplice e basilare!- - Le cose seguiranno il loro corso naturale! – Confermò Sanzo. - Avete finito di decidere la vostra strategia? – Si informò il dio armato di mitra in tono sarcastico. - A questo punto, cosa ne dite di iniziare ? – La proposta era partita dal freddo ed impettito Shien. Homura sollevò minacciosamente la spada fiammeggiante dal terreno, puntandola contro i quattro. - Si dia inizio alla battaglia! – Ordinò con voce stentorea. Goku a quelle parole fece comparire il suo Nyoibo e chiuse gli occhi per concentrarsi. Sapeva di non essere allo stesso livello del dio della guerra, non era ancora abbastanza forte, ma ci avrebbe provato! Doveva riuscirci a tutti i costi! Voleva combattere onorevolmente per se stesso e per Sanzo. I due gruppi d’avversari scattarono fulminei gli uni contro gli altri. Zenon sparò una raffica di mitraglia contro i quattro, ma trovò la barriera spirituale di Hakkai a fermare i suoi proiettili. Le fruste di scintillante energia di Shien saettarono sibilanti, ma non raggiunsero alcun obiettivo vitale, poiché si scontrarono ed incrociarono nell’aere con la lama e la catena della Shakujyo di Gojyo. - Anche noi abbiamo i mezzi per difenderci!- Fece sapere il demone dagli occhi verdi, lanciando il suo Ki contro un furibondo Zenon. - Pensavate che avremmo continuato a subire i vostri attacchi, eh, razza di stupidi? – Li derise, il mezzo sangue, fronteggiando efficacemente l’altro dio armato di fruste. I quattro continuarono lo scontro, alternando le coppie e coprendo le spalle al proprio compagno in un’avvicendarsi di forza ed abilità di tecniche di combattimento pressoché pari. Homura nel frattempo, sollevato l’enorme spadone affilato, si era slanciato con aria feroce contro Sanzo, ma sulla sua strada si era interposto fulmineo Son Goku. - Homura!- Gridò il ragazzo dagli occhi dorati, incrociando il suo bastone rosso con la lama fiammeggiante del dio della guerra. - Togliti di mezzo, Son Goku! – Gli ingiunse questi, tentando di spingerlo via. – Non sei tu, il mio avversario, oggi! – - No!- Il giovane scosse caparbiamente il capo ed oppose strenua resistenza, contrastando con la propria forza l’attacco dell’altro. – I nemici di Sanzo sono anche i miei! E poi noi due abbiamo una questione in sospeso, mi sembra! – Spiccò un salto all’indietro e gli puntò addosso il pomello dorato del suo Nyoibo con aria bellicosa e decisa. – Combatti, Homura! – - Se è quello che vuoi…. – L’interessato scrollò sardonico le spalle, quindi gli si lanciò contro. Il bastone rosso incrociò più volte, in quella mattinata dall’aria limpida e fresca, la lama fiammeggiante, infierendo colpi e parandoli in uno scontro veloce e violento senza risparmio di forze ed energie. Goku era senza fiato e le braccia e le gambe gli dolevano terribilmente per lo sforzo sostenuto, ma era anche ben determinato a non cedere alla potenza, non indifferente, del suo avversario. Con un urlo rabbioso, raccolse tutte le energie in un unico colpo e gli si avventò contro cercando di colpirlo, ma Homura, purtroppo, parò il suo attacco con estrema facilità. - Sei diventato molto forte, Son Goku! – Si complimentò il dio della guerra con un sorriso d’ammirazione, la lama ancora sollevata in aria a trattenere la discesa furiosa del bastone rosso. - Ma non abbastanza! Mi dispiace! – Homura mormorò quelle scuse con tono di sincero rammarico, poi, con una mossa fulminea, colpì il ragazzo dagli occhi dorati in pieno volto con un montante, tanto violento e ben assestato, da rigettarlo pesantemente all’indietro, disteso sul duro terreno e privo di sensi. - Perdonami, Son Goku! – Sussurrò fra sé, fissando quasi con tenerezza il viso del giovane immerso nel suo stato di dolorosa incoscienza. – Ma era necessario!- La divinità distolse a fatica lo sguardo dal ragazzo svenuto e lo puntò sul bonzo, la sua espressione mutò radicalmente, divenendo dura ed implacabile. - Konzen! – Chiamò, lanciandosi contro di lui con la Katana fiammeggiante stretta in pugno. Sanzo bloccò la discesa letale di quella lama infuocata, opponendogli la sua S&W messa di traverso e sostenuta da entrambe le braccia. Uno di fronte all’altro i due avversari si fronteggiarono, faccia a faccia, sfidandosi silenziosamente. - Ora ne ho abbastanza! – Sibilò irato il biondo, respingendo brutalmente il dio. Homura fece un salto all’indietro, beffardo, quindi sollevò in alto la sua arma, scagliando contro il bonzo un’ondata di fuoco dardeggiante. - Dannazione!- Sanzo non poté fare altro che incrociare le braccia davanti al volto, mentre lingue infuocate lo attraversavano, bruciacchiandogli la veste candida, la pelle ed i capelli. Quando le fiamme scomparvero, la prima cosa che il bonzo vide, abbassando le braccia, fu l’irritante, sarcastico, sorriso del dio della guerra a pochi cm da lui. La divinità, approfittando dell’elemento sorpresa, compì un’ampia rotazione della spalla, facendo saettare in avanti la lama della sua spada ed aprendo un ampio squarcio sul torace del suo avversario. Sanzo fu sbalzato all’indietro dalla violenza dell’impatto, tuttavia il suo volto imperturbabile non tradì alcun segno di panico o sofferenza. - Non hai ancora vinto! – Dichiarò, infatti, gelidamente, e subito il sutra vorticò nell’aria in mille spirali difensive che partendo dal corpo del giovane bonzo si avventarono contro il dio della guerra. - Era da tanto che aspettavo questo momento! – Dichiarò Homura, un lampo di trionfo ad illuminargli gli occhi bicolori. Evitò fulmineo l’attacco della sacra pergamena e con una velocità impressionante e con forza travolgente colpì duramente il bonzo all’addome, facendolo ricadere svenuto sul terreno roccioso. -No!- - Sanzo!- Urlarono all’unisono Hakkai e Gojyo, poco distanti, facendo per correre in aiuto del compagno biondo, ma sulla loro strada s’interposero Zenon e Shien, per nulla intenzionati a lasciarsi sfuggire i propri antagonisti. - Dove credi di andare? – Fece il dio con la benda sull’occhio in tono beffardo, mettendosi innanzi ad un ringhiante kappa. - La sconsiglio vivamente di provarci! – Ingiunse l’altro dio armato di fruste, l’espressione imperturbabile, rivolto ad un più ragionevole demone dagli occhi di smeraldo. I due amici dovettero desistere dai propri propositi di soccorso, e scontrarsi con quei temibili avversari, impotenti circa la sorte degli altri due compagni sconfitti da Homura. Il dio della guerra dopo aver osservato con aria di superiorità mista a disgusto il corpo del monaco inerte sul terreno, gli diede le spalle, dirigendosi verso il ragazzo dagli occhi dorati, ancora sprofondato nel limbo dell’incoscienza, in un gesto lento ed inesorabile si chinò su di lui e la sua mano indugiò in una tenera carezza sui soffici capelli del caldo colore delle castagne. - Adesso sei mio! – Mormorò fra sé, e fece per sollevare quel corpo magro e scattante tra le sue braccia. - Homura! – Una voce altisonante e rabbiosa bloccò i suoi propositi. L’interessato si voltò in direzione di quel richiamo prepotente. Sanzo si era sollevato faticosamente in piedi, una mano a tamponare il sangue che fuoriusciva a fiotti dallo squarcio sul torace, l’altra ad impugnare fermamente la S&W con la canna puntata in sua direzione, l’espressione del viso che rivelava l’indomita caparbietà del suo carattere. - Non mi hai ancora battuto! - - Che cosa credi di fare con quella? – Lo derise, il dio, accennando alla sua arma. – Non puoi farmi niente Konzen Dojii! Assolutamente niente! Non puoi impedirmi di prendermi ciò che voglio! – - Tu… bastardo! – Il proiettile della M10 sibilò veloce nell’aria, ma a pochi millimetri dal chakra scarlatto del dio esplose come respinto dalla sua aura d’energia. Homura rise sarcasticamente. – Rassegnati ! – Gli consigliò. – Son Goku sarà felice assieme a me! Non preoccuparti per lui, gli cancellerò qualsiasi ricordo di te. Non avrà più memoria di niente! Neanche del tuo nome! - - Sei davvero patetico! - Il dio della guerra spalancò gli occhi, sorpreso da quell’insulto gelido e tagliente. - Cosa?- - Sei forse duro d’orecchi? – Lo beffeggiò in tono duro Sanzo. – Sei semplicemente patetico! Cosa credi di ottenere? Puoi togliergli ogni ricordo o memoria, ma non puoi privarlo anche della sua anima! E la sua anima cercherà sempre la mia! Mi chiamerà sempre! Ed io, anche dovessi impiegarci altri 500 anni, lo ritroverò sempre! Goku mi appartiene! E’ la mia stupida scimmia! Nemmeno tu, con tutti i tuoi trucchi da baraccone puoi cambiare questa verità, razza d’idiota! – - Sta zitto! – Ringhiò rabbiosamente Homura. – Sta zitto! Tu consideri Son Goku solo un animale di cui essere il padrone! Non lo hai mai visto in altro modo! Ed anche se provassi qualcosa di più, cosa potresti dargli? Solo sangue, violenza, sofferenza e morte! Solo questo! Non sei nemmeno in grado di difenderlo! – Lo accusò, piantandogli addosso i suoi occhi bicolori fiammeggianti di pura rabbia. - Mentre io posso! Posso e voglio proteggerlo! Non permetterò a nessuno di fargli del male, né di portarmelo via, stavolta! Lui è come me! Siamo entrambi esseri eretici! E ciò conta molto di più del ridicolo senso d’appartenenza che prova nei tuoi confronti! – - Tsk! Sei penoso! - Sanzo fece una smorfia cinica, mentre i suoi acuti e freddi occhi d’ametista fissavano l’altro quasi fosse un insetto da schiacciare. - Credi davvero a ciò che vai farneticando? – Gli domandò in tono derisorio. – Pensi davvero che Goku abbia bisogno di te o di chiunque altro per essere protetto?- Scosse la testa, calmo ed inesorabile. – No! Quella stupida scimmia non ha bisogno di nessuno! E’ perfettamente capace di difendersi da solo! Ed a differenza di te, pur essendo una creatura eretica, ha piena fiducia in se stesso e nelle proprie possibilità! Goku ha deciso quale strada vuole percorrere ed assieme a chi, non per stupida necessità o bisogno, ma perché questa è la volontà del suo cuore. E non sarà certo l’odio e la stupidità degli altri a fermarlo! Lui è forte! Realmente forte! Non è Goku, tra voi due, quello che ha bisogno dell’altro, Homura, ma solo tu! Tu hai un bisogno disperato di lui! Ne hai bisogno per esistere! Perché, nonostante tutto il tuo enorme potere di dio, nel profondo dell'animo, continui sempre a sentirti un essere impuro che le altre divinità rifiutano e disdegnano!- - Taci, maledetto! – Minacciò questi, alterato da pura furia omicida. – Per te è facile parlare! Hai sempre avuto il rispetto di tutti! Persino Son Goku, persino lui, ti ha donato il suo amore dal primo istante che ha posato gli occhi su quei dannati capelli dorati, così, senza alcun motivo o giustificazione! A te, un egocentrico, scorbutico, orgoglioso, borioso, vuoto essere! Non puoi nemmeno immaginare quanto ti detesti per questo, Konzen! - - Pfui! No, non è me che odi, ma solo te stesso! – Sentenziò l’interessato, freddo ed analitico come al solito. - Ti biasimi per ciò che sei e per aver permesso che ti portassero via la persona che un tempo amavi! Nei miei confronti provi invidia, invece! Mi invidi, perché nonostante io sia un egocentrico, borioso, scorbutico, vuoto essere, non permetterò mai a nessuno di portarmi via ciò che mi appartiene. Non mi arrenderò mai, Homura ! Dovrai uccidermi, piuttosto! – - Se è ciò che vuoi….Così sia! – L’espressione sul volto del dio divenne una specie di maschera contorta dalla rabbia e dall’odio, mentre con un balzo improvviso si slanciava contro il giovane bonzo, brandendo la sua spada fiammeggiante. - Muori, Konzen! Urlò, calando ferocemente l’impietosa arma sopra la testa del bonzo, con una forza distruttiva tale che, nonostante questi avesse assunto la posizione difensiva ed avesse prontamente bloccato la lama con la sua S&W, riuscì lo stesso a sbalzarlo dal terreno e farlo ricadere pesantemente sulla schiena, andando a colpire le dure rocce del terreno. - Questa è davvero la fine per te! – Sentenziò Homura in tono definitivo, avvicinandosi al ferito e sollevando lentamente la katana per dare il colpo di grazia al suo antagonista. - Nooo!! – Goku era riemerso lentamente e dolorosamente dal suo stato d’incoscienza, ogni singolo muscolo gli doleva per la fatica, la testa era vuota e leggera, come se dentro vi fosse solo soffice ovatta. Intorno a lui udiva confusamente rumori di battaglia e combattimento, lo sfrigolare dell’energia liberata, il sibilare dell’acciaio che fendeva l’aria, i boati e le esplosioni di raffiche di proiettile interminabili, e poi urla, grida e voci familiari, a tratti concitate, altre volte ironiche e taglienti come lame di rasoio, a scambiarsi battute più affilate e dolorose delle stesse armi. Con molta fatica il ragazzo sollevò le palpebre, le sue pupille colpite dalla luce del mattino si ridussero di diametro ed il cristallino si contrasse nel tentativo di mettere a fuoco l’ambiente circostante. Le figure snelle ed agili di Hakkai e Gojyo volteggiavano nell’aria, confondendosi e scontrandosi con quelle delle due divinità guerriere, alleate di Homura. Le luminose onde d’energia spirituale scaturite dalle mani del demone gentile e la lama scintillante della Shakujyo di quel kappa pervertito contrastavano efficacemente i colpi di mitra del dio con la benda sull’occhio e le sinuose fruste di crepitante elettricità del serafico dio dai lunghi capelli neri legati, creando un equilibrio perfetto di forza che per il momento non vedeva alcun vincitore né vinto. Rassicurato dal fatto che i suoi due compagni di viaggio parevano cavarsela come il solito, i suoi occhi dorati saettarono all’ansiosa ricerca di un terzo, più prezioso compagno, e sua unica ragione di vita. Come un incubo, Goku vide il dio della guerra avventarsi con la sua spada fiammeggiante su un Sanzo già ferito e provato, seguì il corpo del suo bonzo, mentre veniva scagliato lontano dalla violenza di quel colpo, per ricadere sul terreno in un tonfo pesante, quindi udì quelle parole di condanna definitiva ed infine con sommo orrore si rese conto che Homura si stava davvero apprestando ad infierire il letale colpo, che lo avrebbe fisicamente privato della persona, per lui, più preziosa. “No! Non voglio perderlo!” Considerò in quel momento con lucida disperazione. Quel pensiero unito alla terrificante visione che aveva davanti, simile ad una scossa elettrica, ebbe il potere di farlo riprendere e scattare, puntando gomiti e ginocchia feriti, con uno scatto degno di un velocista, Goku si lanciò verso il suo amato bonzo, mentre un grido d’angoscia gli scaturiva direttamente dal profondo dell’animo. - Nooo!! - In un gesto assoluto e disperato il ragazzo dagli occhi dorati si gettò addosso a Sanzo, facendogli da scudo con il proprio corpo, mentre la lama fiammeggiante del dio della guerra incombeva minacciosa sopra di loro. Il colpo però non giunse mai alla sua mortale destinazione. Goku sollevò lo sguardo sorpreso e vide Homura immobile di fronte a loro, con la sua katana ancora stretta in pugno. - Se non vuoi morire assieme a Konzen, ti conviene spostarti Son Goku! – Gli consigliò questi con voce gelida quanto la sua espressione. Il giovane eretico scosse il capo, testardamente caparbio. - Puoi scordartelo! – Asserì deciso. – Non ti permetterò mai di fargli del male! Preferisco morire, piuttosto! - Il dio della guerra abbassò le palpebre, come a nascondere il dolore che quell’asserzione risoluta e disperata gli procurava, ma quando le risollevò, le sue iridi bicolori esprimevano solo una fredda, feroce, determinazione. - Allora sarai accontentato!- Sentenziò con calma, sollevando in cielo la sua lama affilata. - Stupido! Togliti! – Con insospettabile forza, Sanzo spinse via il ragazzo dagli occhi dorati, facendolo ricadere seduto al suo fianco. – Tu non c’entri! – Mormorò con una certa fatica, appoggiandosi una mano sul torace insanguinato. – Stanne fuori! Questo scontro riguarda solo me ed Homura! – - Sì, fai come ti dice Konzen, Son Goku! – Suggerì questo ultimo con aria melliflua. – Noi esseri eretici non c’entriamo con i fatti che riguardano gli altri. Non siamo neppure degni di morire con loro e per loro, non è vero Konzen? – - Pensala come ti pare! – Rispose questi freddamente. – Ma tieni la scimmia fuori di tutto questo! – - No! Non voglio! – Goku si mise in ginocchio, stringendo i pugni con forza. – Non voglio rimanerne fuori! Questa faccenda mi riguarda direttamente! Se credi che lascerò che questo demente ti ammazzi sotto i miei occhi senza fare nulla, allora sei tu il vero stupido fra noi due! – Urlò in tono sincero e determinato rivolto contro il bonzo. - Noi siamo una cosa sola! Viviamo e combattiamo insieme! E se sarà necessario moriremo insieme! Costi quel che costi, d’ora in avanti, io non avrò più rimpianti! – - Goku… - Sanzo lo fissò in silenzio, mentre quell’ultima familiare affermazione, oltrepassando i confini di un tempo e di uno spazio remoto, pareva riecheggiare tra loro pesante come una promessa dal sapore d’eternità. L’ametista brillante si fuse nel dorato splendente in un istante che valeva più di un’intera vita. - Sei uno sciocco, Son Goku! – La voce di Homura ruppe quell’attimo d’intimità fra la coppia, riportandoli alla cruda realtà del presente. – Perché vuoi morire per lui? Perché sacrificare l’esistenza per un egoista come questo? Eppure, anche tu sei come me! Siamo entrambi degli eretici! Perché ti ostini a gettare via la tua vita inutilmente? – Il tono del dio era sinceramente sconcertato, tanto che Goku ne provò quasi pena! Già, quasi! Perché, qualsiasi cosa egli avesse dovuto patire nella sua misera esistenza d’impuro, non poteva assolutamente perdonargli di essersi accanito contro Sanzo. - Quante sciocchezze, vai dicendo! – Affermò pertanto con impropria fredda durezza, fortificato nell’animo dalla sincera amicizia per due personaggi eccezionali come il demone gentile ed il kappa pervertito e dall’amore per un bonzo scorbutico e meraviglioso. I suoi compagni di viaggio e ventura, 3 persone con tutte le loro debolezze e difetti, che però non lo avevano mai giudicato, ma anzi lo avevano sempre accettato, rispettato e protetto sia come Son Goku, che come Saiten Teisei. - Esseri eretici, umani, divini e demoniaci…. Non m’interessano questi dettagli insignificanti! – Gli fece sapere, gli occhi dorati ridotti a due fessure brillanti, come ambra trasparente. - Io vivo e combatto solo per me stesso! Non ti permetterò di fare del male a Sanzo, perché è parte di me, così come io sono parte di lui, semplicemente! Niente di più! – Homura sgranò gli occhi, attonito e sconvolto, dalla intrinseca, profonda, complessità di quella dichiarazione in apparenza tanto semplice, schietta ed ingenua. - Niente di più ?? – Ripeté quasi fra sé abbassando per un istante le palpebre, quindi le risollevò, mentre le sue labbra si piegavano in un ghigno sarcastico e consapevole. - Già! Niente di più !! – Riprese con nuova comprensione, quindi si portò la katana sulla spalla destra, appoggiandovela con un gesto d’ineluttabile sconfitta. - Per oggi la nostra sfida termina qui! – Annunciò in tono deciso, riconquistando la solita irritante, ironica, sicurezza. – Ma la prossima volta che c’incontreremo non avrò più alcun dubbio o esitazione! Mi approprierò del sutra di Konzen a qualsiasi costo, Son Goku! Dovrai diventare molto più forte, se vorrai impedirmelo! – - Ci riuscirò! – Promise il ragazzo in tono battagliero. – Ti sconfiggerò, Homura! – - Vedremo! – Detto ciò, la divinità della guerra gli diede le spalle, facendo alcuni passi verso i suoi sottoposti, ancora impegnati nello scontro con il demone dal sorriso gentile ed il mezzosangue dagli occhi e capelli scarlatti. - Basta così! – Ordinò loro perentorio. – Per oggi ci ritiriamo! - - Ehi! Ma… - Zenon fece per obiettare quel comando, molto contrariato, ma subito il silenzioso Shien gli si affiancò, zittendolo con un cenno deciso. - Ai tuoi ordini! – Disse solo quest’ultimo, senza lasciar trasparire alcun disappunto. I due combattenti si apprestarono ad eseguire gli ordini ricevuti, ignorando totalmente gli avversari ed affiancando il loro capo. - Ehi! Ve n’andate così? – Li redarguì Gojyo, beffardamente mordace. - E’ alquanto scortese da parte vostra! Non vi pare? – Hakkai rincarò la dose d’ironia, mitigandola con un tono fintamente amabile. - Non temete. Ci rincontreremo presto! – Li rassicurò Homura con pari falsa, irridente, cortesia, quale portavoce del suo gruppo. - Non rinuncerei mai al piacere di incontrarvi di nuovo, per sconfiggervi definitivamente, stavolta! – Il dio accompagnò quella minaccia con un gesto vago di saluto. - Tenetevi pronti per quel momento! Ditelo anche a Konzen e Son Goku! – Si raccomandò, accennando con il capo al ragazzo dagli occhi dorati, che stava guardando il suo bonzo sollevarsi da terra, completamente ignaro di tutto il resto. - Non mancheremo! – Promise, con pungente affabilità, il demone dagli occhi verdi. - Sai, Hakkai…- Gojyo sbuffò in modo sardonico e seccato, mentre le tre divinità scomparivano davanti ai loro occhi stanchi, dissolvendosi in un lampo luminoso nel pulviscolo dell’aria mattutina. - Questi qua cominciano a darmi davvero sui nervi! – - Sì! Sono abbastanza irritanti ! – Concordò l’amico, annuendo, l’espressione impassibile e serena che smentiva le sue stesse parole. - Sanzo… ce la fai a camminare? - Goku, fissò preoccupato il volto pallido e contratto del bonzo, che si ostinava, nonostante tutto, a volersi rimettere in piedi da solo. Questi annuì e testardamente fece alcuni passi incerti, barcollando e vacillando paurosamente, tanto che immediatamente il ragazzo si pose al suo fianco, afferrandolo per la vita e mettendosi il suo braccio attorno alle spalle in modo da fargli da sostegno. - Lascia che ti aiuti! – Mormorò sollecito ed ansioso. Sanzo doveva stare davvero male, perché, contrariamente ad ogni attesa, si appoggiò pesantemente a lui, respirando con affanno ad ogni passo, mentre la ferita sul torace aveva ripreso a sanguinargli copiosamente. - Quel maledetto dio della guerra dei miei stivali! – Brontolò il giovane eretico con una rabbia che nasceva dalla preoccupazione. – Ti giuro che la prossima volta lo concio per le feste! Se solo osa metterti un dito addosso, lo faccio fuori ! – - Non preoccuparti per me, baka saru! – Lo rassicurò il bonzo con voce apparentemente ferma. – Ho superato situazioni peggiori! - - Lo so, lo so..- Goku stava sudando copiosamente, sentiva il peso di Sanzo gravargli addosso sempre di più ad ogni singolo passo, ed il suo fisico, già duramente provato, protestava energicamente per quell’ulteriore sovraccarico, ma stringeva i denti con caparbietà, ignorando ogni cosa. Non lo avrebbe lasciato, mai! Anche a costo di crollare, non avrebbe abbandonato il fianco di Sanzo! Ad un certo punto, il bonzo emise un gemito e le sue gambe parvero piegarsi. Il suo peso divenne davvero insostenibile, ed il ragazzo crollò anche lui sulle ginocchia, sempre tenendo stretto a sé il corpo del suo amore, che aveva gli occhi chiusi e pareva aver perso conoscenza. - Sanzo! – Urlò agitato, abbracciandolo e facendogli posare la testa bionda sulla sua spalla. - Sanzo, dimmi qualcosa! Ti prego. Sanzo, riprenditi! Non puoi lasciarmi proprio adesso! Non ti permetterò di abbandonarmi in questo modo! Noi rimarremo per sempre insieme! Mi hai sentito, testardo di un bonzo? - Gridò in preda ad un cieco terrore, stringendolo più forte e scuotendolo. - Tsk! Smettila di urlarmi nelle orecchie, baka! Non sono mica sordo!- La voce di Sanzo, estremamente debole come un alito di vento, ma permeata della solita caparbia sicurezza ed arroganza, gli risuonò nelle orecchie, calmandolo. - Sanzo…- Lo chiamò sorpreso ed ansioso, afferrandolo per le spalle e discostandolo da sé quel tanto che bastava per poterlo guardare in faccia. Gli occhi d’ametista brillavano profondi ed immensi, luminosi come un cielo stellato, vi era sofferenza e dolore in essi, ma anche determinazione, coscienza di sé e quella risoluta sicurezza che li caratterizzava da sempre, rendendoli unici e speciali come il loro taglio all’ingiù. - Non ho nessun’intenzione di lasciarti, Goku! Né adesso, né mai! - Gli promise in tono perentorio, poi quegli occhi si richiusero e la bella testa bionda crollò nuovamente sulla sua spalla. Il ragazzo dagli occhi dorati non poté fare altro che abbracciarlo nuovamente, facendolo riposare nell’incavo del suo collo, stringendolo al cuore, cullandolo e proteggendolo, con quell’amore feroce e possessivo che era parte di lui da sempre, parzialmente rassicurato da quella promessa. Sapeva che Sanzo l’avrebbe mantenuta! Era talmente testardo ed orgoglioso che avrebbe fatto di tutto per tenere fede a quell’impegno e Goku, da parte sua, non gli avrebbe mai permesso di sottrarsi ad esso. Seppur fisicamente divisi, nessuno dei due avrebbe mai potuto lasciare realmente l’altro. Erano entrambi parte di un’unica entità, due esseri fortemente indipendenti e coscienti di se stessi per quanto riguardava la loro forza individuale ed il combattimento contro i propri avversari, ma che, al tempo stesso, si completavano e rafforzavano nelle reciproche mancanze e debolezze. Per quanto potessero essere disperate e cruente le battaglie che ancora li attendevano…. Per quanto fosse difficile, contraddittorio e complicato il loro stesso rapporto… Niente avrebbe più potuto separarli ormai! Erano una cosa sola e questa realtà sarebbe stata per sempre, oltre la vita e la morte, oltre le rinascite e le reincarnazioni future. Le loro anime erano una per l’eternità, e questo legame indissolubile li avrebbe fatti incontrare e riconoscere sotto qualsiasi forma ed in qualunque epoca. Con questa sicurezza radicata in fondo al cuore, Goku diede un bacio lieve sulla nuca del suo bonzo e sorrise, grato e sereno, ai due compagni di viaggio e veri amici che stavano accorrendo al loro fianco per aiutarli e soccorrerli, solleciti e scherzosi come sempre. Con 3 tipi strambi del genere accanto era bello continuare a crescere e combattere!
Fine! The End! Owari! ANGOLO PSYCO Insomma x chi non avesse capito: E’FINITAAAAAAAAAAAAAAAA!!! Ehi! Un momento! Aspettate prima di chiudere! Ho uno breve sprazzo di lucidità finalmente!!! Ok, ne approfitto per ringraziare di cuore tutte le persone che hanno avuto la pazienza di aspettare il seguito di questa fic (scusate, mi ero presa una settimana di riposo assoluto^^!!) e la forza d’animo di arrivare fino alla fine! E’ solo un modesto lavoro, non particolarmente originale, piuttosto scontato e dalla trama banale. Perciò devo dedicare un grazie particolare a tutti quelli che hanno avuto l’enorme bontà di inviarmi una parola gentile, per incoraggiarmi e spronarmi a continuare. Grazie! Grazie a tutti quelli che hanno commentato o che hanno semplicemente letto questa fic!! Se vi siete divertiti nel leggerla, quanto io mi sono divertita nello scrivere i siparietti, allora posso ritenermi soddisfatta, perché lo scopo della ff era appunto questo: divertirci insieme, oltre che dare addosso a quel hentai di Homura naturalmente! Hi, hi, hi, hi! Ops …nel pronunciare quel nome immondo sento che la ragione mi sta abbandonando, purtroppo!! No, no.. Aiut… Homuraaaaaaaaa!!! Sono stata fin troppo buona con te!! Come sarebbe a dire che adesso che ti ho resuscitato non vuoi più ritornare nell’aldilà?_? Cosa??? Dici che è molto meglio l’aldiquà con tutti questi usi e costumi moderni più congeniali al tuo animo da hentai???? Ma io ti biiiip e poi ancora biiiiip ed anche biiiiiiiiiiip e biiiiiiiiiiiip!!! Ndcrazy che si autocensura, perché alcune delle minacce esposte sono considerate come atti d’indicibile abominio sia dalla costituzione di Ginevra, sia dal WWF, nonché dalla lega ambiente e persino dal LIPU. Tu, hentai d’infima categoria, sottospecie di divinità della guerra, mezza tacca d’uomo, dimostra il tuo coraggio virile e decedi, defungi, insomma crepa una buona volta per la mia sublime gioia e catartico diletto!! Tié!!!Ndc che lancia una bomba atomica addosso al dio degli hentai, sbriciolandolo in un mucchietto di cenere grigiastra radioattiva, che verrà poi opportunamente sigillato in un container ermetico blindato e gettato nel più profondo abisso del mare artico. Yeah!! E così ci siamo liberati definitivamente di Homura!! A mai più rivederci dio dei miei calzettoni & company (il mezzo orbo ed il pesce lesso tanto per intenderci!). Per quanto riguarda noi altri, speriamo di risentirci presto, invece, per la sospirata continuazione didesperately in love!! Un mega-kissone a tutti dalla vostra crazy! Bye-bye ^o^!!
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