Alone

parte I

di Crazy

 

It won’t rain all the time

The sky won’t fall forever

And though the night seems long

Your tears won’t fall forever        ( Soundtrack by “The crow”)

 

 

  1. Rainy days

 

Con un gesto indolente e nervoso Son Goku tirò un calcio sul terreno battuto, colpendo con la punta dello stivale un malcapitato sassolino che gli intralciava il cammino.

La pietra disegnò un ampia parabola nell’aria, per poi ricadere con un sonoro “flop” nel fiume davanti a lui, e venire così inghiottita nella profondità delle correnti gonfiate dalla pioggia perpetua.

Le iridi d’oro del ragazzo, solitamente limpide e luminose come il sole d’estate, erano cupe e grigie al pari di quella tetra giornata e del cielo plumbeo sopra la sua testa.

Era da ben 3 giorni che pioveva incessantemente, ormai!

Non aveva mai smesso, se non per brevi intervalli, in cui le gocce d’acqua divenivano simili a nebbia sottile e fastidiosa, che era comunque qualcosa di umido, appiccicoso ed opprimente.

Tre maledetti giorni in cui il cielo aveva continuato a riversare sulla terra tutte le sue lacrime per i molti peccati ed ingiustizie che infestavano quel mondo sconvolto dalla violenza!

Settantadue ore, composte da minuti lunghissimi ed infiniti secondi, di tediosa mestizia e di nervosismo tangibili e pesanti !

Considerò il giovane eretico, prendendo di mira un altro innocente sasso sulla sua strada.

A causa del maltempo, infatti, il loro viaggio verso ovest aveva subito una brusca interruzione.

Non essendo Jeep provvisto di capote, il suo gruppo era stato costretto a fermarsi in un piccolo villaggio. Un misero agglomerato di case, sperduto tra i monti che in quel momento stavano attraversando, dove ricercare un riparo, in attesa di un miglioramento atmosferico, che, però, pareva proprio non voler giungere !

In quelle giornate piovose, il senso di cupa oppressione che aleggiava sui suoi tre compagni aveva raggiunto livelli davvero insopportabili.

Sanzo, da quando avevano scovato l’unica locanda del paese, si era rinchiuso in una camera e non ne era più uscito!

Mangiava poco, non parlava mai e fumava tantissimo!

Se ne stava lì, immobile, a fissare quelle gocce cadenti da dietro il vetro della finestra con occhi viola vacui e persi nel nulla, più freddo e scostante che mai.

Goku, dopo un primo tentativo andato miseramente a vuoto, non aveva più provato ad avvicinarlo!

La stanza del bonzo, per lui, era divenuta come la tana di una belva feroce, in cui se solo avesse osato addentrarsi, avrebbe corso il rischio di venire sbranato, dilaniato nell’anima, dalla sua fredda indifferenza e dal suo gelido rifiuto.

Il suo istinto di conservazione aveva infine preso il sopravvento ed aveva rinunciato ad ogni approccio, limitandosi ad attendere che la bufera cessasse e che tutto tornasse alla normale quotidianità di sempre.

Ma ogni cosa sembrava congiurare contro di lui in quei giorni !

Perché al pari di Sanzo, anche Gojyo ed Hakkai parevano subire l’influenza nefasta di quella atmosfera uggiosa. Quel kappa pervertito aveva cominciato a sbuffare dalla mattina alla sera, fumando sigarette su sigarette e lamentandosi ogni secondo per la mancanza di donne, divertimenti e svaghi in quel buco di villaggio dimenticato dagli dei dove erano andati a capitare.

Mentre il demone gentile, era divenuto serio e malinconico, perso in chissà quali tristi pensieri, il suo sorriso era raro e forzato e seppur disponibile e comprensivo come sempre, il suo atteggiamento appariva distante, forzato e poco propenso al dialogo.

In un primo tempo, Goku si era sforzato di farli reagire a quella strana contagiosa apatia, cercando di ravvivare l’atmosfera tediosa con la sua vivacità, e proponendo loro divertenti giochi di società con le carte o una sfida a mah-jong.

Non riusciva ad accettare la loro tristezza!

La sua natura fondamentalmente ottimista ed allegra non poteva tollerare troppo a lungo quel cupo, silenzioso, arrovellarsi in melanconici pensieri. E la ricerca volontaria di solitudine e silenzio, per qualcuno che era stato costretto a stare in isolamento per ben 500 aa, era del tutto inaccettabile ed improponibile.

Perciò aveva tentato di distrarre e rallegrare i suoi amici con le sue chiacchiere e richieste, ma aveva ottenuto solo col risultare rumoroso, molesto ed invadente. Aveva letto il fastidio negli occhi indifferenti dei suoi compagni. Ed allora, incurante della pioggia, aveva preso a bighellonare per le stradine del villaggio e poi per i boschi circostanti, facendo lunghe, stancanti, passeggiate e tentando di distrarsi, esplorando quelle alture forse un po’ selvagge ed impervie, ma di una bellezza davvero incantevole.

Eppure quel giorno nemmeno quell’attività era riuscita a rasserenarlo !

Anzi, in quel momento si sentiva così depresso ed angustiato, come mai si era sentito, da quando era stato liberato dalla sua prigionia multicentenaria.

Circa un’ora prima infatti, mentre lasciava il villaggio, aveva incrociato sul suo cammino un ragazzo ed una ragazza che passeggiavano insieme, tenendosi abbracciati sotto uno striminzito ombrello, i volti solari e raggianti a dispetto della pioggia, gli sguardi persi uno nell’altro, come se al mondo esistessero solo loro due, le mani tanto strette ed intrecciate da non capire dove finissero le dita di lei ed iniziassero quelle di lui…..

Li aveva osservati immobile, congelato, perso.

La coppia si era allontanata in fretta, ma le loro risate cristalline e gioiose gli erano risuonate dentro,  dolorosamente ed a lungo, ed un sapore agre e rancido, mai provato in precedenza, gli era salito su dallo stomaco fino alla bocca, provocandogli un grosso nodo alla gola che rischiava di soffocarlo!

Aveva sentito crescere in se mille sentimenti negativi come gelosia, rabbia, invidia, tristezza e frustrazione….

Si era sentito crudelmente stringere e strozzare da un nodo scorsoio fatto di opprimente, claustrofobica, solitudine.

Solo ! Si sentiva solo ! Era solo!

A nessuno importava davvero di lui!

Se fosse morto o scomparso, non ci sarebbe stato nessuno che avrebbe pianto sulla sua tomba o si sarebbe preoccupato di cercarlo.

Forse i suoi tre compagni ne sarebbero stati addirittura sollevati.

Non c’era nessuno che lo amava !

In quel momento, per Son Goku, il mondo si era trasformato in un deserto arido e solitario, in cui tutti coloro che lo abitavano erano troppo occupati pensare a loro stessi ed al loro egoismo per accorgersi della sua esistenza, solitaria e vuota.

Era come se fosse stato nuovamente rigettato nella buia a gelida roccia che lo aveva ospitato per circa 500 aa.

Era di nuovo solo come allora!

Ma adesso era in una situazione ben peggiore, perché non era una prigionia fisica, ma bensì dell’anima.

La sua anima solitaria che desiderava, anelava disperatamente ad un po’ di calore, di affetto, di attenzioni e di amore, ed invece si ritrovava prigioniera dell’indifferenza e del gelo.

- Ehilà, Son Goku! Ma che espressione triste, hai ! -

Il ragazzo si girò di scatto in direzione di quella voce profonda dagli accenti fortemente derisori.

Homura, il potente Dio della guerra, se ne stava seduto su una roccia dall’altra parte del fiume, apparentemente a suo agio sotto la pioggerellina che lo bagnava, un gomito appoggiato sul ginocchio ripiegato, una mano sotto il mento, la katana mollemente posta sulla sua spalla destra, l’espressione sorniona del viso, come di un gatto che avesse appena adocchiato un grosso e succulento topolino!

- Cosa vuoi ?!-

Gli chiese senza mezzi termini Goku, irrigidendosi istantaneamente.

Il Dio sollevò una mano, come a frenare l’irruente aggressività del giovane eretico.

- Calma ! Non sono venuto qui per combattere, oggi. – Chiarì con un sorrisino ironico.

- Voglio solo parlare con te! –

- Parlare? –                                        

Il ragazzo dagli occhi dorati fece una smorfia scettica, sentendosi preso in giro.

- Non abbiamo niente di cui parlare, noi due! Se non vuoi combattere, togliti dai piedi ! Oggi sono di cattivo umore! -

- Oh! Oh ! Cosa c’è ? Konzen ti ha trattato di nuovo male, eh, Son Goku ? E’ per questo che hai quel muso lungo ? -

L’interessato strinse le labbra contrariato.

Tutte le volte che Homura si riferiva a Sanzo, lo chiamava con quell’altro strano nome ed in ogni occasione il tono della sua voce era irriverente ed odioso.

- Non sono affari tuoi ! – Sbottò irritato. – Tu, Sanzo, non devi nemmeno permetterti di nominarlo!-

- Uh! Che paura che mi fai ! – Lo derise ancora la divinità.

- Ma non preoccuparti! Non ho nessuna intenzione di perdere del tempo prezioso a parlare di quel borioso egocentrico! Konzen non mi interessa ! Tu, sì, invece! –

Con un movimento aggraziato il Dio della guerra si mise in piedi, quindi compiendo un agile balzo, attraversò il letto del fiume, planando dall’altra parte della sponda, di fronte al ragazzo dagli occhi dorati.

Goku temendo un attacco a sorpresa, fece apparire il suo Nyoibo ed assunse una posizione difensiva.

- Che cosa vuoi da me, Homura ? – Lo interrogò con una certa diffidenza.

- Che domanda ! –

L’interpellato fece un ampio e sardonico sorriso.

- Ma che tu ti unisca a me, naturalmente ! -

- Ma che sciocchezze vai dicendo ! ? -  Replicò il giovane eretico sorpreso.

- Tu sei mio nemico ! Non mi unirò mai a te ! –

- Nemico ? Io non ti considero affatto tale ! –

Homura come a dimostrare la veridicità di quelle parole, con un gesto pigro fece scomparire la sua katana, per poi prendere ad osservarlo con quei suoi strani occhi di due colori diversi.

- Pensaci bene, Son Goku, perché noi due dovremmo essere nemici ?- Gli chiese in tono discorsivo. - Cosa ti importa se voglio impossessarmi del sutra per distruggere quei falsi ipocriti che vivono nel Tenkai ? Quelli odiano te, in quanto creatura eretica, così come detestano me, perché essere impuro! Noi due siamo uguali ! Perché non possiamo essere alleati e compagni ? -

- Io non tradirò mai Sanzo ! –

- Mpf ! E’ solo questo che ti rende mio nemico ?  La gratitudine e la lealtà nei confronti di Konzen?-

Lo interrogò ancora Homura in tono derisorio.

- Quale spreco ! Credi davvero che a lui importi qualcosa di te ? Credi che gli interessi la tua abnegazione e fedeltà ? Se ne sei davvero convinto, sei solo un ingenuo ! A Konzen non interessa niente di te ! Non gli importa di farti soffrire ! Non può e non vuole capire i tuoi sentimenti. Mentre io posso ! Posso comprendere perfettamente ciò che provi ! -

- No ! Non è vero ! A Sanzo importa di me ! –

Negò caparbiamente Goku, cercando di non dare a vedere quanto le parole dell’altro lo avessero profondamente ferito.

- Mi ha liberato e mi tiene con sé ! Tu piuttosto, come puoi affermare di comprendermi ? Sei una divinità ! Un essere potente ed immortale ! Che ne sai di me ? –

- Osserva i miei occhi ed avrai la tua risposta, Son Goku. -

Gli disse questi avvicinandosi di un passo.

Il ragazzo, seppur involontariamente, si ritrovò ad obbedire.

Homura aveva un occhio dello stesso colore dell’oro, uguale ai suoi, e l’altro di un azzurro intenso come il cielo d’estate. Occhi dorati ! Si ritrovò a pensare il giovane eretico. Un colore da sempre considerato nefasto, portatore di sventura e calamità, come chi lo possedeva.

Possibile che anche il grande e potente dio della guerra…..??

- Sì ! Son Goku ! Anch’io sono stato per lungo tempo imprigionato in una cella buia e fredda, isolato dagli altri, perché considerato un essere impuro! -

Spiegò la divinità, leggendo nel suo sguardo limpido ed espressivo tale interrogativo.

- Capisco la tua sofferenza perché anch’io ho patito la pena di una prigionia ingiusta e meschina, così come ho provato e provo lo stesso senso di vuoto interiore che tu senti adesso. Perché, nonostante la libertà, rimaniamo sempre e comunque prigionieri di noi stessi. Senza uno scopo nella vita anche l’essere liberi perde di significato. E quando non si ha accanto qualcuno che ci ama e ci comprende per ciò che siamo, dando una ragione al nostro esistere, vivere non diventa altro che un lungo, interminabile, susseguirsi di giorni tutti uguali, noiosi e detestabili. Nulla cambia dalla vera prigionia. Poiché non viviamo davvero, dentro siamo … morti ! -

Goku sussultò, intimamente colpito da quel discorso amaro che rispecchiava esattamente lo stato d’animo di quella interminabile, affliggente, giornata di pioggia.

- Stai…..stai dicendo solo un mucchio di sciocchezze ! -

Tentò di controbattere in tono offensivo, rifiutando di rendersi vulnerabile dinanzi ad un avversario.

Homura però non se la prese.

- Sai, tu mi ricordi qualcuno ! – Gli rivelò, cambiando apparentemente discorso.

- Non fisicamente ! Fisicamente siete molto diversi ! Ma c’è qualcosa nei tuoi occhi che….-

Fece una pausa e la sua espressione di solito sardonica ed imperturbabile si tinse di nostalgia e rimpianto.

-  Sì! Avete lo stesso sguardo puro ed incontaminato ! La stessa gioia di vivere, lo stesso entusiasmo per le cose belle e semplici, la stessa anima luminosa. Quando mi perdevo nei suoi occhi sentivo che la mia vita assumeva vero significato. Desideravo esistere solo per specchiarmi in quei laghi immensi e profondi che mi facevano ritrovare me stesso, e la volontà e l’orgoglio di essere finalmente vivo! -

Homura si avvicinò con movenze feline al ragazzo dagli occhi dorati, fissandolo con espressione stranamente dolce.

- Credo che proverei le stesse sensazioni se mi specchiassi nei tuoi pozzi d’oro puro, Son Goku ! -

Il giovane eretico deglutì, confuso e turbato.

Perché, il suo nemico giurato, lo stava guardando così intensamente ? E cosa volevano dire quelle sue strane ed oscure parole ?

- Cos….. Cosa vuoi davvero da me ? – Mormorò titubante, non era affatto sicuro, però, di volere conoscere davvero quella risposta.

Homura non parlò subito, sollevò una mano, carezzandogli lievemente la guancia liscia ed umida di pioggia, in un tocco lieve e leggero, poi abbassò il viso verso il suo.

Goku sgranò gli occhi sbigottito ed incredulo nel sentire la bocca calda e morbida del Dio della guerra sulla propria. Sotto shock per la sorpresa, fu incapace di alcuna reazione. Il suo bastone rosso cadde in terra e lui, basito, subì passivamente il bacio, incapace di credere che stesse avvenendo realmente.

Quando si staccò da lui, la divinità lo fissò per un istante, quindi sorrise tra sé per l’ingenuo innocente stupore che il ragazzo aveva dipinti sul volto dai tratti ancora teneri ed infantili.

Un sorriso pieno di insolita tenerezza mista all’ironia che gli era propria.

- Te l’ho già detto mi pare, voglio che tu ti unisca a me!- Riprese in tono suadente, rispondendo alla domanda di poco prima. – Voglio che tu divenga il mio alleato, il mio compagno, la mia gioia e scopo di vita. Voglio rispecchiarmi nei tuoi occhi dorati e ritrovare me stesso. Diventa mio ed in cambio ti darò tutto l’amore, l’affetto e la comprensione che hai sempre desiderato. Non sarai mai più solo, Son Goku, ci sarò sempre io al tuo fianco ! -

A quella proposta il ragazzo sobbalzò, come ridestato da un sogno ad occhi aperti.

Fece un passo all’indietro ed abbassò il capo per nascondere tutti i sentimenti e le emozioni che gli velavano lo sguardo d’oro liquido.

- Io….io ….. non …non…. -

La sua voce si spense in un sussurro sconvolto ed incredulo.

- No, non rispondermi subito ! – Lo interruppe Homura in tono conciliante e comprensivo.

- Non sei in grado di darmi una risposta, adesso. Ripensa a tutto quello che ti ho detto con calma! Ricorda a come siamo simili tu ed io. Rifletti sul fatto che io posso e voglio darti tutto ciò che mi chiederai. E solo alla fine decidi! Mi comunicherai la tua risposta tra qualche giorno ! Arrivederci a presto, Son Goku ! -

Quindi con un gesto di commiato, Homura, il potente Dio della guerra, svanì nell’aeree grigia di quel pomeriggio piovoso come un fantasma o una specie di sogno.

Quando Goku sollevò finalmente lo sguardo, davanti a lui c’erano solo il suo Nyoibo inerte sul terreno bagnato, l’impetuoso scorrere del fiume, l’intenso verdeggiare degli alberi del bosco e le liquide, indifferenti, gocce di pioggia, e per un attimo pensò di essersi immaginato tutto, poi si toccò con le dita le labbra, che ancora conservavano il tepore del contatto con la bocca del Dio e capì che era tutto vero.

Era accaduto realmente!

Con un senso di sbigottito sbalordimento e cupa ironia, il giovane dagli occhi dorati considerò che la vita riservava proprio delle sorprese assurde alle volte!

Come il fatto che per la prima volta aveva incontrato qualcuno disposto a dargli tutto ciò che lui aveva da sempre sognato e desiderato, ma quel particolare qualcuno era proprio il peggiore nemico dell’uomo a cui era maggiormente legato e per il quale avrebbe dato persino la vita in cambio di una singola, misera, dimostrazione di affetto!

Già, la vita aveva davvero uno strano senso dell’umorismo delle volte !

Continua…..

 

ANGOLO PSYCO

Salve a tutti, sono di nuovo qui a tormentarvi con la mie folli, assurde, romantiche trame^^!

Questa ff , senza troppe pretese e scopiazzata alla grande da alcune puntate dell’anime rivisitate e corrette (tipo misty rain *___* troppo bella!), nasce in un momento di inca**atura totale!

Avevo appena finito di leggere alcune ff in cui quel maniaco di Homura approfittandosi di un momento di crisi tra la scimmietta ed il suo bonzo, tirava fuori tutta la sua hentaggine e bastardaggine per portarsi a letto la scimmia e fare le cosacce!

Che nervi ! Nemmeno quando ho scoperto che il mio ex si era messo con la ex del suo migliore amico, dopo un solo mese che ci eravamo lasciati, mi sono inc***ata così tanto!

Homura, la scimmia, la può guardare e desiderare, ma guai a lui se la tocca, gli spezzo i ditini uno ad uno se solo ci prova è_______é!!

Ora, io non è che abbia qualcosa di personale nei confronti di ‘sto fighetto col mantello (ma chi sei Zuperman? NdC; Eh, mi hai chiamato? NdClark K; No, no, amoruccio bello, tornatene a Smallville che tra poco ti raggiungo nel fienile ^//^ !NdC), in fondo mi fa anche pietà (poveraccio!)

Ma ribadisco la scimmietta non è pane per i suoi denti!

Il suddetto fighetto, nonostante fosse tanto forte da diventare il Dio della guerra, dopo la defezione di Nataku, è rimasto immobile stile baccalà essiccato quando gli hanno portato via il grande amore della sua vita (povera RinRei che pena mi fa’ç_ç!)! E’ quindi inutile che ora ci rompa i cog….ehm le scatoline con le sue recriminazioni e rimpianti! Che avesse fatto qualcosa quando andava fatta e non 500 aa dopo, quando la sua ragazza era già da quel dì diventata cibo x vermi (sigh, sigh me tapina, divorata da schifosi invertebrati e tradita x una scimmia ç_ç! NdRR, Su, su, tanto tu agli invertebrati eri già abituata, avevi una relazione con uno di loro, no ¬_¬?!NdCbastardadentro, BWUAAA me infelice ç_ç! NdRR). Mentre, Sanzo o Konzen, che poi è la stessa cosa, per quanto possa essere bastardo dentro ed anche fuori, quando hanno tentato di portargli via la sua scimmietta, ha tirato fuori i “cosiddetti” e si è ribellato apertamente contro l’imperatore e persino contro la vecch…emh la zia, arrivando poi a sacrificare la sua stessa vita!

Insomma dopo 500 ‘sto tizio qua non può venire a rompermi le scatole e tentare di dividere ciò che il fato ed “IO” abbiamo deciso debba essere indivisibile ed esclusivo per sempre!

Io la prendo come un offesa personale, diamine! Perciò in preda ad un sacro furore divino (leggi completamente di fuori come i terrazzi^^!!),  mi è uscita fuori ‘sta “cosa” obbrobriosa!

Vabbè, scusate la sclero e bye–bye per adesso.

Ops, avevo rimosso la questione dei disclaimer, sì insomma, quando dici che i pg non sono tuoi e che non ci guadagni nulla e bla, bla, bla.

Beh, Non è vero è_é! Cioè è vero che io non ci guadagno nemmeno un misero centesimo! Ma i personaggi non sono della Minekura (che invece con i soldini si è comprata un supermega attico nel centro di Tokyo!!), ma sono solo miei,miei mieiiiii!

Goku, Sanzo, Hakkai e Gojyo sono solo miei, così come tutti gli altri pg di Saiyu (Homura lo vendo al miglior offerente, invece ^_^!)

E’ mio il manga, è mio questo sito,  ed è mia ogni canzone o verso citati.

AHAHAHAHAHAH!!! TUTTO IL MONDO E’ MIO !!!!!!!

Ehi, e voi chi siete? No, lasciatemi! No, no, quella camicia è troppo stretta e poi è anche fuori moda, non la voglio, non riesco più a muovermiiii! No, vi prego gentili signori vestiti di bianco non portatemi via! Ho una ff da finire, devo vendicare l’onore di una scimmia insidiata e di un bonzo cornificato e poi c’è un bellissimo ragazzo davvero “super” che mi aspetta in un fienile! Perché mi state legando ad un lettino? Non ho mica sonno! Ma, insomma! Cosa sono tutti quei cavi elettrici? No, gli elettrodi in testa, no! Mi rovinate la messa in piega! Ehi, che ci fa quel tizio col camice bianco davanti alla leva della corrente? NOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!

 

 

 

Lui è….

Il sole dentro me

Con me

L’amore che non c’è

Il sogno che vorrei

La vita che farei                             (by “Lei è”versione yaoi di P. Meneguzzi)

 

  1. Fever

 

Quella sera, per la prima volta in quei tre giorni, a Goku non dispiacque l’atmosfera silenziosa ed indifferente che impregnò tutta la durata della cena.

Era ancora molto turbato e confuso per gli avvenimenti della giornata ed aveva bisogno di riflettere. Non che intendesse prendere davvero in considerazione la proposta di Homura!

Ma provava sincera pena e solidarietà nei confronti del Dio ! Poiché, se era vero ciò che gli aveva rivelato quel pomeriggio, anche lui doveva aver provato l’alienazione dell’essere diversi, il disprezzo degli altri, l’ingiustizia di essere imprigionati e l’angoscia della solitudine.

Homura lo poteva capire sul serio, in fondo!

Quel pomeriggio infatti aveva espresso ad alta voce alcuni dei sentimenti e dei desideri più profondi, che fino a quel momento Goku aveva tentato di tenere nascosti persino a se stesso!

Il sogno di essere amato e compreso, di non essere più solo…..

Questo desiderava, voleva e sperava il ragazzo dagli occhi dorati!

Aveva provato a negarlo, facendo finta che tutto andasse come al solito, in fondo aveva una quasi famiglia in Sanzo, Gojyo ed Hakkai, o almeno così li aveva sempre considerati.

Ma negli ultimi tempi il ruolo della stupida scimmia, del moccioso sempre allegro, entusiasta ed affamato stava cominciando decisamente a stargli stretto.

Voleva essere speciale per qualcuno !

Pretendeva considerazione, rispetto ed amore !

Sognava qualcosa che i suoi amici non potevano o non volevano dargli !

Se ne era reso dolorosamente conto in quei giorni di pioggia e tutto ciò lo stava facendo lentamente appassire dentro!

Era orribile la sensazione di sentirsi soli ed abbandonati pur trovandosi in mezzo e tra gli altri!

Tanto valeva non essere mai uscito dalla sua prigione di pietra, buia e fredda, se doveva continuare a sentirsi così vuoto e disperato come in quel momento.

No! Non poteva andare avanti così!

Le cose dovevano cambiare ! Decise tra sé, con nuova determinazione Son Goku.

Doveva fare qualcosa che fino a quel momento non aveva avuto il coraggio di fare.

Cioè, prendere in mano le redini della propria esistenza e decidere del proprio destino!

Forse doveva andarsene! Considerò per la prima volta.

In fondo aveva 18 aa compiuti, senza contare i 500 di arretrati, doveva pur imparare a cavarsela da solo prima o poi. Doveva costruirsi una vita propria ed indipendente e poi forse da qualche parte avrebbe incontrato qualcuno da potere amare. Qualcuno che lo avrebbe amato come lui desiderava da sempre, che sarebbe stato capace di accettarlo e capirlo per quello che era……

Qualcuno a cui dedicare tutto, ogni respiro e pensiero della sua esistenza.

Era quello il solo modo che concepiva di amare, con tutto se stesso, senza falsità ed ipocrisia, e non si sarebbe mai potuto accontentare di qualcosa di meno, meno che mai dello squallido ripiego che gli stava offrendo Homura.

Anche se la proposta del Dio era molto allettante e generosa, non avrebbe mai potuto accettarla, nemmeno spinto dalla solitudine e disperazione, semplicemente perché non provava niente per lui, se non un sano senso di competizione per la sua forza nei combattimenti, e franca pena e solidarietà per il suo triste passato.

No! Non poteva tradire se stesso ed i suoi bisogni e desideri più profondi!

Voleva un amore vero che lo completasse e riempisse, non un pallido surrogato in cui illudere se stesso!

A quel punto, forse, era il caso di prendere una decisione da adulti ed andarsene per la propria strada!

Anche se …….. Lasciare Sanzo…..

Al solo pensiero sentiva una morsa dolorosa serrargli il petto e squassargli il cuore!

Soprattutto negli ultimi tempi stare con il bonzo gli risultava sempre più frustrante ed avvilente.

Forse, aveva avuto ragione Homura quando aveva insinuato che a Sanzo non importava niente di lui. Probabilmente per il bonzo, era poco più di una stupida scimmia, un animale da compagnia, qualcuno su cui sfogare i propri malumori e da picchiare con l’harisen.

Sanzo non lo aveva mai considerato come una persona con sentimenti e sogni o, se l’aveva fatto, semplicemente non gli era mai realmente importato.

Al bonzo interessava solo raggiungere i suoi scopi ed obiettivi!

Quel maledetto viaggio verso ovest veniva prima di tutto e di tutti loro !

Se gli fosse stato d’intralcio, Goku era quasi sicuro che lo avrebbe abbandonato senza alcun rimpianto.

Eppure, nonostante questa dolorosa consapevolezza, Sanzo era e rimaneva la persona più importante di tutta la sua vita.

Era colui che gli aveva donato la luce del sole.

Gli aveva spalancato le porte verso un mondo splendente.

Gli aveva regalato una vita da essere libero e consapevole.

Lo aveva tenuto con sé e gli aveva dato con la sua sola presenza un luogo da chiamare casa.

Qualcosa a cui appartenere… a cui fare ritorno….

Fino a quando era stato solo un moccioso innocente gli era bastato ammirare i suoi capelli dorati e percepire il suo odore rassicurante per essere realmente felice.

Non si era mai fatto troppe, inutili, domande.

Essere la sua stupida scimmia, in fondo, era un ruolo comodo, facile e rassicurante nonostante il suo brutto carattere.

Ma adesso…. Adesso era letteralmente “affamato” di qualcosa di più…..

Anelava disperatamente a qualcosa di più completo e definito !

Lo voleva così tanto che tale mancanza risultava come una fame reale, dolorosa e spasmodica, che avrebbe finito per consumarlo a poco a poco, e farlo deperire interiormente, rendendolo un essere apatico ed indifferente a tutto.

Lasciare Sanzo, per lui, avrebbe significato dovere rinunciare a qualcosa di più di un braccio o di una gamba, sarebbe stato come subire un amputazione della sua stessa anima e del suo stesso essere.

Ma rimanere con lui a quelle condizioni…….

Restare con lui a quel modo, significava egualmente arrendersi e rinunciare ai suoi sogni e desideri più profondi.

E così morire lentamente dentro!

Cosa doveva fare ? Si domandò il giovane demone, tormentandosi nell’incertezza.

Quale era la decisione più giusta?

Sia che decidesse di andarsene o di restare. Considerò, con un sospiro sconsolato.

In quel momento il suo futuro gli appariva oscuro e nebuloso come il più brutto dei giorni di pioggia !

Quella notte, forse per la prima volta in vita sua, Son Goku stentò a prendere sonno.

Pensieri cupi ed ansiose incertezze lo tennero sveglio a lungo, facendolo rigirare più volte nel letto in una battaglia silenziosa di coperte aggrovigliate e sentimenti contrastanti.

La notte fonda con il suo respiro lieve, lo trovò ancora insonne. Infine arrendendosi all’evidenza, con un sospiro stanco, il giovane eretico scostò le coperte e si alzò per dirigersi verso il bagno, in fondo al corridoio, sullo stesso piano dove erano situate la sua camera e quelle dei suoi compagni.

Mentre, con passo lento e svogliato, stava rientrando nella propria stanza, in prossimità della porta di Sanzo gli parve di udire un rumore provenire dall’interno.  

Una specie di lamento sordo!

Il ragazzo si bloccò incerto, forse si era sbagliato, considerò insicuro, ma dopo un attimo un altro suono, tanto somigliante ad un gemito di dolore, gli giunse distintamente alle orecchie.

E se Sanzo fosse stato attaccato ? Rifletté allora preoccupato. Non era la prima volta infatti che i demoni prendevano di mira il bonzo, organizzando attacchi notturni nella sua camera !

E se si fosse trovato in pericolo di vita?

Però, d’altra parte, se il bonzo non fosse stato davvero in pericolo, entrando in quella stanza senza permesso, quello in reale pericolo di vita si  sarebbe ritrovato ad essere lui stesso!

Ahh! Che indecisione! Che accidenti era meglio fare ? Fare finta di nulla o entrare ?

Infine con un guizzo deciso, Goku posò la mano sulla maniglia e spalancò quella benedetta porta. Avanzando con atteggiamento di circospetta cautela, si guardò attentamente intorno.

Nulla! La stanza era buia e vuota !

Non c’era nessun demone o tranello, solo Sanzo che, però, pareva profondamente addormentato nel suo letto.

Con un sospiro di sollievo, il giovane eretico, fece per andarsene, ma un altro lamento lo trattenne.

- Sanzo ? – Chiamò allora incerto.

Il bonzo non rispose.

Strano!

Di solito aveva un sonno piuttosto leggero. E tempi di reazione di una violenza spropositata!

Goku si richiuse la porta alle spalle e si avvicinò lentamente al letto dove riposava il monaco.

Appena fu abbastanza vicino da distinguerne i tratti, si rese subito conto che c’era qualcosa che non andava.

Il respiro di Sanzo era una specie di rantolo affannoso ed agitato, il petto gli si alzava ed abbassava in maniera disordinata e due chiazze rossastre gli coloravano le guance pallide. Il suo viso poi era smunto e tirato, con profonde occhiaie che gli ombreggiavano le palpebre chiuse, i capelli biondi erano tutti bagnati ed appiccicati alla fronte e dalla bocca semiaperta ogni tanto fuoriuscivano suoni inarticolati che sapevano di angoscia e di dolore.

Il ragazzo dagli occhi dorati rimase davvero sconvolto davanti a quel triste spettacolo.

Erano tre giorni che non lo vedeva, ma mai si sarebbe aspettato che potesse ridursi in quello stato!

Sembrava molto sofferente e malato !

Forse era già da un po’ che stava male! Considerò, toccandogli la fronte e rendendosi conto che scottava come una fornace ardente.

Già, Sanzo stava male e, da quel maledetto testardo che era, non aveva detto niente, né aveva chiesto aiuto a nessuno!

Pensò Goku, sentendo montare in sé una rabbia sorda e maledicendo in cuor suo lo smisurato orgoglio e l’insano spirito di indipendenza del ragazzo biondo, febbricitante, disteso sul letto davanti a lui.

All’improvviso, il bonzo, con un gesto insofferente e convulso, si sbarazzò delle coperte che dovevano dargli fastidio ed emise un gemito ansante, come se gli mancasse il respiro.

Il giovane demone sobbalzò spaventato e fece per correre fuori per chiamare subito Hakkai in aiuto.

Infatti se c’era qualcuno in grado di curare Sanzo, questi era sicuramente il loro amico dagli occhi verdi . Era lui che di solito si occupava delle loro ferite e di tutti i loro malanni.

Qualcosa però fermò la sua corsa che era già sul vano delle porta.

- No ! –

Goku si voltò in direzione di quella voce roca.

- No  …. No…. -

Mormorò ancora il malato in tono concitato.

Il ragazzo ritornò sui propri passi.

- Sanzo.. ? -

Lo chiamò nuovamente, credendo che si fosse risvegliato, ma questi aveva gli occhi chiusi, la fronte corrugata e la piega della bocca contratta in una smorfia sofferente, il corpo era teso e le mani contratte in pugno, mentre agitato muoveva di scatto la testa da una parte all’altra del cuscino.

- Sanzo che hai ? Ti prego, rispondimi, Sanzo ! -

Lo afferrò per le spalle, spaventato, scuotendolo leggermente per risvegliarlo da quella specie di crisi.

Improvvisamente, si sentì stringere strettamente per la maglietta e tirare verso il basso, il suo sguardo dorato sorpreso incontrò due occhi viola, vitrei e privi di luce, che lo fissavano senza in realtà vederlo.

- Non ho potuto proteggerlo ! -

Affermò Sanzo in tono angosciato, mentre il suo sguardo allucinato si riempiva di desolazione.

- Volevo solo difenderlo…. Io…..Non sono forte ! Non sono riuscito a proteggerlo ! –

Ripeté ancora, come se quella fosse una colpa troppo grande e dolorosa da sopportare.

- Sanzo….. -

Goku era senza parole, si rendeva conto che il bonzo stava delirando in preda alla febbre alta, ma al tempo stesso si sentiva sopraffatto e schiacciato da tanta reale, pesante, disperazione.

Mai aveva veduto quelle fredde ametiste così vulnerabili,  tristi e tormentate.

Mai avrebbe potuto immaginare di udire quella voce, di solito fredda ed indifferente, così carica di afflizione e tormento.

- Perché ? Perché si è sacrificato per me ? – Gli domandò questi, sempre perso nelle sue dolorose farneticazioni. – Non doveva essere lui….  Io.. Io dovevo morire…. Lui no…. No ! -

- Smettila, Sanzo !  Smettila, ti prego ! –

Lo supplicò, il ragazzo, scuotendolo leggermente, non sopportava di sentirgli ripetere quelle terribili parole, non tollerava di vederlo soffrire a quel modo !

Spinto dall’istinto, Goku strinse forte a se quel corpo febbricitante, accogliendo la testa bionda di Sanzo sul suo petto e le sue membra sudate tra le sue braccia.

- Shhhh….. Basta! Smettila di torturarti ! – Gli sussurrò più volte dolcemente, accarezzandogli i capelli umidi e cullandolo come una madre amorosa e protettiva avrebbe fatto con il proprio bambino stretto al seno.

- E’ tutto finito ! E’ solo un brutto sogno. E’ finita adesso ! – Gli disse ancora, baciandogli la fronte sudata ed abbracciandolo forte come per difenderlo da tutto e da tutti.

Sentiva crescere in sé un immenso, feroce, irragionevole senso di protezione.

Odiava la pioggia !

Odiava qualsiasi cosa, ricordo o persona che era capace di arrivare al cuore di Sanzo al punto tale da ridurlo in quello stato.

In quel momento sentiva di odiare persino l’uomo per cui Sanzo voleva morire !

Anche se in realtà, forse, avrebbe dovuto essergli grato di aver sacrificato la propria vita per salvare quella del suo bonzo, lo odiava anche!

Lo odiava semplicemente perché Sanzo lo aveva amato e la sua perdita lo aveva ferito al punto tale da non volere amare più niente e nessuno dopo!

Già, neanche se stesso !

Non seppe mai quanto tempo rimase li, inginocchiato su quel letto, abbracciandolo, stringendolo, carezzandolo e cullandolo come una leonessa intenta a difendere il suo cucciolo da subdoli predatori notturni, fossero stati alcuni minuti o delle ore, nulla aveva ormai alcuna importanza.

Il tempo si era come cristallizzato e lo spazio era divenuto qualcosa di astratto e non ben definito.

L’unica cosa reale per Goku era solo il tenere Sanzo al sicuro tra le sue braccia, assaporare il suo calore e profumo, e sentire il suo corpo così stretto al proprio da percepirne il battito cardiaco ed il respiro come se fossero tutt’uno con i suoi. Esisteva solo quella sensazione di completezza che riempiva gli echi risonanti della sua anima, colmando il senso di vuoto con la sua pienezza e calore, e dava finalmente una ragione al suo esistere.

Era semplice in fondo e lui lo aveva sempre saputo.

Era lui! Ogni ragione e scopo della sua vita era proprio lui, Sanzo!

Era solo per lui che viveva!

Il delirio del malato pian piano si calmò, tanto che dopo poco era sprofondato nuovamente in qualcosa di simile al sonno. A malincuore il ragazzo dovette staccarsi da lui, lo fece distendere gentilmente sul materasso e, raccolta la coperta dal pavimento, lo ricoprì con cura, infine rimase a guardalo pensieroso.

No ! Non avrebbe svegliato Hakkai ! Decise alla fine, arrendendosi a quel desiderio impellente che sentiva montargli dentro.

Non avrebbe chiamato il demone gentile per il semplice, egoistico, motivo che voleva essere lui, e lui solo, ad occuparsi di Sanzo. Sapeva cosa fare per abbassargli la febbre, il suo amico dagli occhi verdi glielo aveva spiegato una volta, doveva solo procurarsi una bacinella con dell’acqua fredda nelle cucine dabbasso e resistere ad una nottata di scomoda veglia volontaria, rifletté brevemente, per poi mettersi all’opera senza più alcun indugio.

Fu risvegliato da qualcuno che gli scrollava una spalla con impazienza.

Con un sonoro sbadiglio, Goku si stiracchiò sulla sedia, sentendosi tutto rotto, spezzato ed ancora più stanco di quando era andato a letto la sera prima.

Sbattendo le palpebre il giovane eretico rimase per un attimo abbagliato dalla luce del sole, poi mise a fuoco due pozzi viola che lo fissavano freddamente ed allora si ricordò tutto.

Doveva essersi addormentato, considerò con un certo imbarazzo.

Alle prime luci dell’alba la temperatura di Sanzo era calata e senza rendersene conto, doveva aver posato la testa sul materasso, accanto al bonzo, ed era sprofondato in un sonno profondo.

- Ehm…. Buongiorno ! – Lo salutò un po’ a disagio.

- Cosa ci fai nella mia stanza !? – Lo accusò subito il monaco, brusco come il suo solito.

- Non ce l’hai un letto dove dormire ? –

- Sì, sì che ce l’ho ! – Si giustificò subito il ragazzo. – Solo che stanotte, mentre tornavo dal bagno, ho sentito delle urla provenire dalla tua camera. Credevo ti stessero attaccando! Così sono entrato. Ma…. Ehm, ecco, non c’era nessun demone ! Avevi la febbre molto alta e stavi delirando. Così io…. Io…-

Incapace di proseguire, Goku spostò lo sguardo su un punto imprecisato della parete bianca.

- Mi hai accudito per tutta la notte ! – Terminò Sanzo per lui.

Annuì un po’ impacciato.

- Come ti senti ? Vuoi che chiami Hakkai ? – Gli domandò frettolosamente, per riempire il silenzio imbarazzante che era sceso tra loro.

- No, non occorre. Mi sento bene. Va’a dormire. – Gli ordinò, il bonzo in tono neutro.

Goku annuì nuovamente.

Si sollevò dalla sedia, sentendo ogni singolo muscolo protestare per quel movimento.

La luce del sole, proveniente dalla finestra di fronte, lo colpì in pieno viso, dandogli una piacevole sensazione di tepore e benessere.

- Guarda, Sanzo ! – Esclamò con entusiasmo, mentre le labbra gli si aprivano in un sorriso spontaneo.

- Ha smesso di piovere, finalmente ! –

Questi sollevò il volto verso la finestra, un raggio di sole brillò tra i suoi capelli biondi, facendoli risplendere come l’oro, il suo volto, pallido ed emaciato, si tese come a cercare conforto in quel calore, mentre le palpebre gli si abbassavano su profondi pozzi viola di immensa, melanconica, tristezza.

- Sì… – Sussurrò quasi tra se. – Sì!-

Quel suono impercettibile, rimbombò nelle orecchie di Goku  come un grido di speranza.

In quel momento, il ragazzo dovette fare violenza su se stesso per non correre da lui, abbracciarlo, baciarlo e stringerlo, pregandolo, supplicandolo di amarlo anche solo la minima parte di quanto lo amava lui !

Perché lui amava Sanzo !

Lo aveva sempre amato, anche se mai in maniera tanto cosciente e consapevole come nel momento in cui aveva scorto quella sua fragilità nascosta.

Voleva Sanzo ! Voleva il suo amore !

Ed era la consapevolezza  di non poterlo avere che lo stava pian piano distruggendo.

Con un sospiro mesto e rassegnato, si avviò quindi verso l’uscita.

Era già sull’uscio della porta, quando una voce profonda e conosciuta lo bloccò.

- Goku… ? -

Il ragazzo si voltò in direzione di quel richiamo, Sanzo si era disteso su un fianco e gli dava le spalle.

- Mmhh….? -

- Grazie…. –

Il giovane eretico spalancò di scatto i grandi occhi d’oro e come in trance uscì fuori dalla camera, per poi appoggiarsi con tutto il corpo sulla fredda superficie di legno intarsiato alle sue spalle, come se gli avessero appena dato una botta in testa.

EEEHHH!!?? Lo aveva chiamato GOKU ?! E gli aveva detto…. GRAZIE ?!!!

Cioè, stava ancora farneticando ?

O invece era lui, adesso, che aveva iniziato a delirare ed udire cose impossibili ?

No ! No ! Lo aveva sentito davvero !

Lo aveva ringraziato sul serio !

Era la prima, primissima, volta che accadeva !

Ed il suo stupido, stupidissimo, cuore stava battendo impazzito, pieno di insensata gioia, felicità e speranza per un semplice, neutro, noncurante …….  grazie !

Continua….

 

ANGOLO PSYCO

Homuraaaa! Maledetto biiiip ! Dove ti sei cacciato? Esci fuori, razza di biiiiiiip! Ti voglio fare a pezzettini talmente piccoli che nemmeno il campione mondiale di puzzle riuscirà mai più a ricomporti! Tu grandissimo pezzo di biiiiiiiiiip, mostra di avere gli attributi per una volta sola nella tua misera esistenza!  Fatti vedereeeee !!! Ndc con densi nuvoloni di fumo nero che gli escono dalle orecchie ed armata fino ai denti stile Kaori di City Hunter, ma ancora più inca**ta.

See.. Fossi scemo ! Se esco fuori, tu come minimo mi sbudelli! E poi si può sapere cosa ho fatto stavolta per farti inc**are a questo modo ? Ho dato solo un bacio e neppure con la lingua a quella seducente scimmietta! Manco una palpatina al suo delizioso sederino o una bella slinguazzata mi hai fatto dare °ç° !!Ndvoce fuori campo di Homura, che si nasconde da vero mollusco invertebrato.

Stammi bene a sentire, razza di hentai con la fissa della scimmia! Il bacio è stato una tua iniziativa! Per quanto mi riguarda se soltanto osi guardare Goku più a lungo del minimo indispensabile ai fini della fic, sarai tu stesso a supplicarmi di ucciderti dopo quello che ti farò! E comunque, non sono inca**ata con te per il fatto che sei un verme schifoso maniaco e pure gasato, c’è l’ho con te perché, per colpa tua, mi sono scordata di rinnovare col cell. il contratto mensile per internet e prima che me ne accorgessi mi avevano ciulato 60 euri di credito! Ti rendi conto? SESSANTA!!! Sono a secco adesso ! Mia madre mi ammazza, appena lo viene a sapere! Ed io di conseguenza voglio ammazzare te! Ndc con sguardo omicida e venuzze ballerine stile Sanzoneimomentipeggiori. 

Ma scusa, io che c’entro se tu sei affetta da demenza senile precoce e stai perdendo colpi? Mica è colpa mia! Prenditela con il tuo neurologo ! Cambia spacciatore! Ma lasciami in pace!NdH latitante e vigliaccamente nascosto in un bunker antinucleare segretissimo.

E’ tutta colpa tua invece! Se non ero così inc***ata con te, me lo sarei ricordato! E non avrei buttato via 60 euri, sigh,sigh ç_ç! Vieni fuori, dannato dio della guerra dei miei ciufoli, che ti ammazzo, ti sbrindello, ti disintegroooooo! Ndc ringhiante con zanne, artigli ed orecchie lunghe da Seitenfuoridisé

Questa qui è tutta sciroccata e pure violenta! Io dal bunker non esco! Mi sono portato pure delle foto osé dell’adorabile scimmietta per passare piacevolmente il tempo *ç*!NdH con bava alla bocca ed espressione da maniaco sessuale.

HOMURAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!! (urlo disumano che si ode nell’infinito ed oltre!)

 

Aiutami a guarire da questa mia malattia

Affetto da una strana forma di cleptomania

Voglio averti mio

Solamente mio…..                 (by “Cleptomania” Sugarfree)

 

  1. Kimi no baka saru

 

Il viaggio verso ovest riprese il giorno dopo, in una bella e tersa mattinata di fine inverno.

Con il ritorno del sole, anche i membri del gruppo sembrarono rientrare nei loro ruoli e nella loro routine quotidiana. Ricomparve il sorriso serafico e la loquacità di Hakkai, Gojyo la smise di lamentarsi per ogni minima sciocchezza e ricominciò a dare il tormento al suo compagno di dispetti preferito, prendendolo in giro e chiamandolo stupida scimmia, per poi venire ricambiato con il solito epiteto di pervertito di un kappa, e pure Sanzo riprese a somministrare rabbiose minacce e colpi di harisen sulla zucca dei due litiganti, anche se pareva ancora convalescente dalla malattia.

In realtà però molte cose erano cambiate in Goku.

Si sentiva diverso, più consapevole e deciso, aveva capito ciò che voleva davvero, anche se non sapeva ancora come fare per ottenerlo. Il dilemma del rimanere o dell’andare era stato per il momento rilegato in un angolino e temporaneamente ignorato. Forse sperando che gli eventi evolvessero in maniera migliore, forse per quella notte passata ad accudire un Sanzo insolitamente vulnerabile, o per quel singolo grazie mai ricevuto in precedenza….  Non sapeva bene il perché, ma aveva deciso di dare a se stesso ed ai suoi compagni un’altra possibilità.

Perciò, in apparenza, era tornato anche lui al solito ruolo di stupida scimmia, il moccioso gioviale e perennemente affamato, che i suoi 3 amici si aspettavano e conoscevano. In fondo era un ruolo comodo, abbastanza tranquillizzante e familiare, privo dell’angosciosa incertezza di cambiamento a cui il suo lato più adulto sentiva di aspirare e con cui prima o poi sarebbe stato costretto a confrontarsi. Aveva pertanto ottimisticamente rimandato di affrontare la questione a tempo indeterminato, decidendo semplicemente di ignorarla in attesa di circostanze più favorevoli, ma si era dimenticato anche di qualcuno in impaziente attesa, che non gli avrebbe permesso di essere ignorato tanto facilmente, né di essere messo da parte.

Al tramonto, trovandosi a molte miglia di distanza dal primo centro abitato disponibile, avevano optato per un campo all’aperto, sotto le fronde verdeggianti di un boschetto, in vicinanza di un gorgogliante fiumiciattolo.

Hakkai, come al solito, si era assunto il compito di preparare qualcosa di caldo e commestibile per la loro cena, mentre Gojyo si era recato verso il corso d’acqua per rifornire le loro scorte per il viaggio. Sanzo indifferente a tutto, come al suo solito, si era appollaiato su un tronco caduto, per leggere comodamente il giornale acquistato quella mattina.  A Goku invece era stato affidato il compito di procurare della legna per il fuoco e, vista la scarsità di rami secchi nei paraggi, il ragazzo si era dovuto allontanare un poco dalla raduna, dove erano accampati.

- Ti fanno lavorare come uno schiavo, eh, Son Goku ? -

Domandò all’improvviso una voce sardonica, rompendo il tranquillizzante mormorio di sottofondo del bosco e facendo sussultare il giovane eretico per lo spavento.

Con un moto di sorpresa, il ragazzo dagli occhi d’oro si volse di scatto in direzione di quel suono, disseminando tutto intorno a se i ramoscelli che teneva tra le braccia.

- Homura ! -

La figura slanciata del dio della guerra emerse dall’ombra, comparendo tra due arbusti frondosi come una specie di spirito tenebroso ed inquietante.

- Perché ti stupisci ? – Lo interrogò ancora il nuovo arrivato. – Te lo avevo detto che ci saremmo incontrati di nuovo ! -

- Ah ! Ehm… sì, certo. – Balbettò, Goku fortemente in imbarazzo. Accidenti! Si era completamente dimenticato di lui  e della sua assurda proposta!

- Allora, Son Goku ? Sono qui per conoscere la tua decisione ! – Riprese Homura, avvicinandosi a lui con passo indolente.

- Ti unirai a me! Non è vero ? –

L’interessato abbassò lo sguardo, prendendo a fissarsi ostinatamente la punta degli stivali fortemente a disagio per quelle situazione.

- Io.. io non posso ! – Mormorò, infine con sincero rincrescimento. – Mi dispiace, ma non posso unirmi a te. -

Seguì un attimo di silenzio, poi nuovamente la voce della divinità, non rabbiosa, ma piena di interessata curiosità.

- E’ per Konzen, vero ?  E’ a causa sua che hai preso questa decisione ! –

Goku sussultò, ma rimase in silenzio, era troppo complicato spiegargli le sue ragioni e comunque non gli doveva nulla.

- Sì, è certamente colpa di Konzen ! – Affermò, allora l’altro con feroce convinzione.

- E lui cosa ne pensa, Son Goku ? Lo sa, Konzen, che stai sprecando la tua esistenza sperando in qualcosa che lui non potrà mai darti ? E’ cosciente di essere il principale responsabile della tua sofferenza e solitudine ? Oppure non gli importa ed egoisticamente preferisce tenerti con sé , perché non vuole perdere il suo animaletto preferito, il suo giocattolo personale, qualcosa che può rompere e gettare via quando e come gli pare ? –

- No, non è come dici! - Negò con forza, il ragazzo dagli occhi dorati tentando con tutte le sue forze di combattere il dubbio instillato da quelle parole velenose ed insinuanti.

- E’ la verità, invece ! – Insisté Homura, quasi con dolcezza, consapevole di stare gettando sale su ferite già aperte nell’animo del suo giovane interlocutore.

- Konzen è un egoista! Non gli importa di nessuno. Lui non ti vede come la bellissima creatura che sei. Ti considera poco più di un animale da maltrattare, picchiare ed ingiuriare ! Mi fa veramente infuriare come ti tratta ! Ma ciò che più mi fa arrabbiare è vedere come un essere unico e speciale come te si lasci calpestare da un borioso miserabile come quello. Non lasciare che ti tratti così ! Non permettere a nessuno, tanto meno ad un insulso egocentrico come quello di umiliarti ! –

- E cosa dovrei fare secondo te, eh ? Me lo sai dire cosa accidenti devo fare ? – Gli urlò contro Goku esasperato, lasciando che il dolore causato da quelle parole avesse il sopravvento sulla ragione.

- Cosa diavolo vorresti che io facessi, Homura !-

- Niente ! – Rispose questi con un sorrisetto di trionfo. – Lascia che sia io ad occuparmi di tutto ! Se tu fossi mio, ti difenderei contro tutto e contro tutti. Non permetterò a nessuno di farti male. Ti tratterò come meriti ! Sarai un mio pari, il mio prezioso compagno. Vieni con me Son Goku! Ed io non permetterò a nessuno di ferirti! Mai ! Nemmeno a quel bastardo Konzen ! –

- Tu…. Tu lo odi, vero ? – Il ragazzo tremò a quella consapevolezza. – Perché lo odi tanto ? –

Homura fece una smorfia sarcastica.

- E perché tu lo ami così tanto, invece ? – Ritorse con ironia . – Uno come lui non può capire quelli come noi. Konzen è sempre stato un privilegiato. Ha sempre ottenuto ogni cosa con facilità. Tutto gli spetta di diritto, tanto da permettersi di trattare gli altri con boriosa saccente superiorità. Uno così non può comprendere le sofferenze di reietti come noi. Non può darti niente! Perché ti ostini nella tua infantile infatuazione ? -

Goku rimase in silenzio, in preda ad una ridda di pensieri ed emozioni contrastanti.

C’era del vero nella maggior parte delle cose che Homura aveva detto, ma la divinità si era soffermata solo sulla superficie delle cose, il suo risentimento gli impediva di vedere al di la delle apparenze.

Il suo cuore riusciva ad andare oltre invece. Lui sapeva che il vero Sanzo non era quel mostro di egoismo che era appena stato descritto. Non il Sanzo febbricitante e vulnerabile che aveva accudito per tutta una lunghissima notte, perlomeno. Quel Sanzo conosceva il dolore e la sofferenza e comprendeva la colpa, il rimpianto e la solitudine.

Il cuore, l’istinto e l’ anima gli dicevano fermamente che il vero Sanzo fosse in realtà una persona che celava sentimenti intensi e profondi dietro una maschera di fredda, cinica, indifferenza ed egoismo.

Nel frattempo Homura si era fatto più vicino.

- Posso fartelo dimenticare ! – Promise, sollevando una mano per accarezzargli una guancia liscia.

- Sono sicuro di riuscire a farti dimenticare Konzen per sempre ! Permettimi di prendermi cura di te! Ti farò felice, Son Goku! Lasciami diventare il tuo sole ! –

Il ragazzo emise un sospiro triste e stanco ed abbassò lo sguardo.

Una parte di lui, quella più debole e pusillanime, era fortemente  tentata di prendere ciò che gli veniva offerto. Sarebbe stato così facile e comodo permettergli di risolvere i suoi problemi, non pensare a nulla e lasciarsi adorare. Ma un’altra parte più forte e determinata, sapeva che quella non era la soluzione giusta. E non solo perché non ricambiava Homura, ma anche perché doveva divenire lui stesso l’unico ed il solo responsabile del proprio destino e della propria felicità.

Solo così sarebbe riuscito crescere e divenire davvero forte ! Forte dentro !

Nessuno dava niente per niente e cambiare un padrone per un altro, che tra l’altro neppure amava, non sarebbe servito a placare i bisogni più profondi della sua anima ed alla fine lui si sarebbe ritrovato, sempre e comunque, vuoto e solo.

- No ! – Mormorò con decisione, fissando dritto negli occhi il suo interlocutore.

- No, non posso ! –

- Resterai con Konzen, allora ? –

- Non so cosa farò. – Gli rispose sinceramente. – Ma non posso accettare la tua offerta. Non sarebbe giusto, né per te, né per me. –

- Capisco. –

Homura annuì e fece scorrere lentamente un dito dalla guancia fino al mento, poi lasciò ricadere il braccio lungo il fianco e sorrise ironico.

- Ti lascio andare, per adesso, ma sappi che non mi arrendo ! Sono sicuro che sarai mio un giorno. Ora sei solo confuso ed ancora troppo preso dal tuo ingenuo affetto per qualcuno che non lo merita, ma farò tutto ciò che è in mio potere per farti comprendere che il tuo destino è stare assieme a me ! -

Affermò con invidiabile sicurezza, quindi fece un gesto di commiato con la mano scomparendo tra gli alberi mentre il suo- A presto, Son Goku! – si disperdeva in mille echi sussurranti nel silenzio della foresta.

Quando rientrò all’accampamento, Goku era decisamente stanco, depresso ed arrabbiato.

Sì, era proprio furioso !

Ce l’aveva con Homura, perché a causa sua era stato costretto, ancora una volta, a confrontarsi con le sue paure ed i suoi timori più reconditi, cioè la solitudine, l’abbandono ed il terrore di non essere amato e voluto.

Il Dio esternando ad alta voce la sua disponibilità ed offrendosi di esaudire incondizionatamente ogni suo desiderio, lo aveva reso dolorosamente cosciente della inconsistenza e della incertezza del rapporto  che era riuscito a creare con i suoi compagni di viaggio.

Ormai non poteva, né voleva più tornare indietro ed accontentarsi delle briciole che gli altri erano disposti a concedergli.

No, pretendeva tutto e di più adesso!

Ma non lo desiderava da chi si era così volenterosamente premurato di offrirglielo.

Ma lo voleva dall’unica persona a cui il suo cuore e la sua anima anelavano da sempre.

Voleva tutto da Sanzo !

Ed era furioso con lui per lo stesso motivo!

Sì, ce l’aveva a morte con il suo bonzo perché questi era sempre chiuso in maniera assurdamente ermetica riguardo i propri sentimenti ed il proprio relazionarsi nei confronti degli altri.

In fondo, non gli chiedeva mica dichiarazioni appassionate di imperituro amore, sarebbe bastato un semplice ti voglio bene o almeno la certezza di essere in qualche modo importante per lui.

Che cosa rappresentava davvero lui per Sanzo ?

Goku non sapeva proprio come rispondere a questo interrogativo.

Alcune volte, la maggior parte invero, credeva sul serio di essere solo il suo stupido animaletto, così come aveva perfidamente insinuato Homura. Ma in rare, rarissime, occasioni si era illuso di contare qualcosa di più. Sì! Era arrivato addirittura a credere che vi fosse un legame speciale tra loro.

In fondo solo e solamente Sanzo, aveva udito la voce disperata ed agonizzante della sua anima tanti anni prima e lo aveva liberato nonostante i suoi occhi dorati.

Non Homura, o qualcun altro, ma quel ragazzo freddo, cinico e scontroso che lo chiamava stupida scimmia e lo picchiava sempre con l’harisen !

Goku, la prima volta che lo aveva veduto aveva sentito la sua anima esultare, urlando e gioendo all’apparizione di quella figura controluce, che brillava come il sole, ed il cuore gli si era stretto in una morsa nostalgica come se si fosse trovato davanti a qualcuno di conosciuto, rimpianto e lungamente atteso. Si era fidato totalmente di quel giovane biondo, da arrivare ad affidargli la sua stessa vita, sentendosi finalmente libero dall’oblio dell’oscurità e della solitudine senza fine.

E Sanzo, nel bene e nel male, gli era stato sempre vicino, non lo aveva mai abbandonato, ed anche se in modo tutto suo ed alquanto discutibile lo aveva sempre protetto dagli altri bonzi che lo disprezzavano e dalla sua stessa terrificante natura di eretico.

Cosa significava tutto ciò ?

Erano mere illusioni create dalla sua stessa immensa voglia di esistere ed appartenere finalmente  a qualcuno o avevano fondamenta concrete in ciò che entrambi erano e sentivano ?

Goku non lo sapeva ancora! Ma aveva tutte le intenzioni di scoprirlo!

Già, basta, dubbi e tentennamenti! Doveva fare qualcosa di molto rischioso, qualcosa che fino a quel momento non aveva mai neanche osato immaginare fare, cioè mettere Sanzo alle strette e costringerlo a renderlo partecipe dei suoi sentimenti e pensieri.

Sì, era pericoloso, certo! La verità avrebbe avuto il potere di ucciderlo definitivamente o al contrario di renderlo libero.

Ma era un rischio che doveva e voleva assolutamente correre!

Non poteva più tollerare di vivere nell’ipocrisia e nel dubbio!

Presa questa decisione, con rabbiosa risolutezza, il ragazzo dagli occhi dorati attese solo il momento opportuno per metterla in atto.

L’occasione giusta sembrò offrirsi su un piatto d’argento subito dopo cena.

Terminato di consumare il lauto pasto, che Hakkai aveva premurosamente preparato, Sanzo si era incamminato in direzione del fiume, probabilmente per fumarsi in santa pace qualcuna delle sue adorate sigarette.

A quel punto Goku, che già da un pezzo aveva ripulito con meticolosa scrupolosità il suo piatto, si era alzato a sua volta, ed aveva avvertito Gojyo ed Hakkai della sua intenzione di sgranchirsi un po’ le gambe nei dintorni.

Si era messo quindi sulle tracce del bonzo e poco dopo, come previsto, lo aveva trovato vicino alla sponda di quella scura striscia d’acqua gorgogliante che scorreva, nel mezzo del bosco, placida ed indifferente ai loro affanni .

Era una notte limpida e luminosa. Nelle vicinanze un animale notturno emetteva il suo lugubre cacofonico verso. I fruscii, quasi impercettibili, che si udivano tra l’erba e gli arbusti stavano ad indicare che, nonostante l’oscurità, la fuori, da qualche parte, un predatore delle tenebre stava partecipando attivamente all’eterna lotta per la sopravvivenza.

La luna sembrava una enorme lanterna, appesa ad un nero soffitto trapuntato di puntini luminosi sopra le loro teste. La sua luce biancastra si rifletteva in mille nastri d’argento scintillante sul letto buio del fiume ed illuminava distintamente la figura elegante di un giovane dai lineamenti delicati e dai capelli lisci, che alla luce del sole emanavano riflessi dello stesso colore lucente dell’oro, ma che adesso avevano assunto sfumature argentate, fredde e metalliche, quanto il loro proprietario.

Sanzo se ne stava appoggiato con la schiena contro il tronco nodoso di un albero, la sigaretta tra le labbra dischiuse e lo sguardo fisso, lontano, sulla corrente scintillante davanti a lui.

Facendo appello a tutto il proprio coraggio e risolutezza, Goku si accinse ad affrontarlo come il peggiore e più mortale degli avversari che avesse mai incontrato.

- Sanzo ! - Chiamò, palesando la sua presenza. – Ho bisogno di parlare con te ! -

Il bonzo staccò per un attimo i suoi occhi d’ametista dal corso d’acqua e lo squadrò da capo a piedi, evidentemente colpito dal tono deciso delle sue parole.

Il ragazzo, sottoposto a quel freddo esame, strinse i pugni con forza fino a conficcarsi le unghie nei palmi, combattendo contro la voglia latente di fuggire via, lontano da quel luogo, ma soprattutto da quell’uomo.

- Ho bisogno di chiarire alcune cose. – Riprese coraggiosamente, approfittando del silenzio del suo interlocutore. – Io.. io voglio.. No! Devo assolutamente sapere cosa rappresento per te!-

Lo sguardo gelido del bonzo interruppe il suo minuzioso esame, per tornare a posarsi sull’acqua.

- Tsk! Che richiesta stupida! - Commentò in tono seccato, dopo aver emesso una densa nuvola di fumo, la solita sigaretta tra le dita.

Goku strinse le labbra contrariato.

Si era aspettato una risposta ed un atteggiamento del genere da parte sua!

Era la solita farsa che in passato lo aveva costretto ad andarsene con la coda fra le gambe, frustrando ogni suo tentativo di avvicinamento e ferendolo in maniera totale.

Ma stavolta le cose sarebbero andate diversamente!

Stavolta non sarebbe riuscito ad intimidirlo o zittirlo e farlo scappare via, da ciò che avrebbe scoperto quella sera dipendeva tutto il suo futuro. E se c’era una cosa che aveva imparato da Sanzo, era che, anche solo per testardaggine, non bisognava arrendersi, mai !

Neanche nelle situazioni più disperate!

- Sarà pure una domanda stupida! – Replicò pertanto con una certa dose di rabbia. – Ma pretendo comunque una risposta chiara da parte tua ! -

- Pretendere ? - Sanzo soffiò un’altra boccata di fumo, colorando di grigio l’aria della notte, apparentemente indifferente come al suo solito.

- Tu non puoi pretendere proprio niente da me, stupida scimmia ! –

Quell’affermazione, pronunciata con accenti di gelida superiorità ed arroganza, fecero crollare la diga di sentimenti a lungo trattenuti nell’animo del giovane dagli occhi dorati, delusione, rabbia, frustrazione e sofferenza tracimarono con la stessa forza di una piena inarrestabile ed irruente travolgendo ogni timore o cautela.

- Altro che se posso ! – Sbottò con furia indomita. - Ho sempre fatto tutto ciò che mi ordinavi, anche quando non ero d’accordo! E ho sopportato i rimproveri, gli insulti ed i colpi di harisen dei tuoi momenti peggiori, cioè praticamente ogni santo giorno! Sono anni che combatto, sanguino e vivo solo per te! Ho diritto ad una misera risposta! Maledizione, almeno questo me lo devi!-

Il bonzo gettò in terra il mozzicone di sigaretta, ormai consumata, lo schiacciò sotto il piede, poi con esasperante calma ed indifferenza si voltò verso il ragazzo al suo fianco, che teneva i pugni stretti e tremava violentemente dalla rabbia.

 - D’accordo . – Acconsentì infine in tono glaciale quanto i suoi occhi purpurei. – Sei la mia stupida scimmia, ecco cosa sei per me! -

Se gli avesse aperto un buco nel cuore con la sua S&W gli avrebbe fatto meno male! Pensò Goku in quel momento, vedendo l’avverarsi di ogni suo peggiore incubo e timore.

Quella affermazione inoppugnabile uccideva definitivamente ogni sua speranza ed illusione.

- Allora è così ! - Mormorò atono, sentendosi come morto dentro.

C’era una parte di lui che voleva solo scappare, fuggire via da quella triste realtà, rinchiudersi nuovamente nella sua fredda e buia prigione, ripiegarsi in posizione fetale e lasciarsi morire lentamente, visto che la sua esistenza non aveva più alcun senso.

Ma c’era qualcos’altro anche.

Qualcosa di furioso che ribolliva, si gonfiava, gemeva e ringhiava!

Qualcosa che desiderava lottare fino all’ultimo, vendicandosi di ogni brandello di cuore e di anima che Sanzo in quel momento gli stava strappando.

Un salutare amor proprio ed un feroce risentimento stavano ormai prendendo il sopravvento su ogni cosa.

- E’ solo questo che sono per te? – Domandò con freddezza pari a quella del suo interlocutore.

- Solo il tuo animaletto ? Una bestia idiota senza alcun sentimento o desiderio ? Un essere eretico da disprezzare ed insultare ? – Lo incalzò, indurendo il tono della voce come non mai aveva osato.

- Beh, sappi che non è così ! Io non sono solo una stupida scimmia! Possiedo sentimenti, speranze e sogni che tu nemmeno immagini ! Ed ho diritto al tuo rispetto! Chi ti credi di essere per potermi denigrare a questo modo ??! -

Lo squadrò dall’alto verso il basso in maniera insolente ed irriguardosa.

- Il venerabile Genjo Sanzo Hoshi ! -

Sputò fuori quell’appellativo con lo stesso tono di irridente ed arrogante superiorità di cui spesso faceva uso il bonzo. In fondo aveva avuto un buon maestro e lui poteva essere un buon allievo con l’incentivo giusto.

- Un uomo che nasconde la sua paura d’amare dietro una maschera di cinica freddezza ed arrogante indifferenza! Hai perduto chi amavi ed hai deciso di non fare più avvicinare nessuno, di vivere solo per te stesso! Sei solo un debole ed un vigliacco!-

Vide la figura del bonzo sussultare e per la prima, forse unica volta, seppe di averlo colpito, ma non ne provò la soddisfazione che si sarebbe aspettato!

Il dolore che sentiva dentro non ne ricavò alcun sollievo, anzi era più lacerante che mai.

- Smettila! – La voce di Sanzo era bassa, fredda e letale come quando dava un ultimatum con la sua S&W ad un nemico mortale.

- Non ti azzardare a parlare di cose che non puoi capire, razza di stupida scimmia! -

Goku fece un sorrisetto cinico. Ma sì, che sparasse pure ! Considerò tra sé indifferente. Tanto lo aveva già ucciso più volte e lui era già morto più volte in quelle bellissime ametiste che lo avevano sempre respinto e rifiutato! Morire sul serio, a quel punto, sarebbe stata solo un sorta di liberazione.

- No, capisco benissimo, invece ! – Lo contraddisse a muso duro, sfidandolo quasi a mettere mano alla sua arma. – Sarò anche stupido, ma certe cose posso capirle fin troppo bene! Sono stato rinchiuso per 500 aa in una grotta, buia e fredda, per una colpa che nemmeno ricordo. Sono stato solo e disperato come neanche la peggiore delle creature meriterebbe mai di essere. In quanto essere eretico sono condannato a non essere amato da nessuno. I miei occhi dorati sono una maledizione eterna. E quando perdo il controllo potrei distruggere tutto e tutti, anche coloro che più amo, senza volerlo. E tu dici che non posso capire ? –

Lo derise amaramente, scuotendo la testa.

- Casa ti fa credere di avere l’esclusiva della sofferenza e del senso di colpa? Sei talmente arrogante da credere che il tuo dolore sia più grande del mio o di quello degli altri? Solo perché non sei stato capace di difendere chi amavi pensi di avere questo diritto ? -

- Basta!! – Il tono definitivo di Sanzo gli disse che ormai il bonzo era arrivato al limite.

Poteva percepire il suo furore e la sua aura negativa anche a distanza, ciò nonostante Goku non si fermò, le conseguenze non gli interessavano. In un modo o nell’altro quella sarebbe stata l’ultima occasione che aveva per dirgli tutto ciò che da troppo tempo si teneva dentro.

- L’amore non è debolezza ! – Gli fece sapere, ignorando il gelido ammonimento di quegli occhi tenebrosi.

- L’amore è forza! E’ l’amore che da’ un senso a questa nostra inutile e dolorosa esistenza ! E’ l’amore che ci da’ la volontà ed il coraggio di andare avanti nonostante la colpa ed il dolore, nonostante l’ingiustizia e l’odio del mondo ! Ma tu non puoi ammetterlo, Sanzo! Rifiuti l’amore, così come rifiuti gli altri e come rifiuti la vita stessa ! Sai una cosa ? Mi fai davvero pena! –

La reazione del bonzo a quelle parole giunse fulminea e violenta.

Goku si ritrovò sbattuto dolorosamente contro il tronco di un albero, la sua testa, sbilanciata all’indietro, andò a sbattere con forza contro la superficie ruvida dietro di lui e la sofferenza per un attimo gli offuscò la vista.

Incoerentemente gli venne da pensare che sarebbe morto per mano dello stesso uomo che tanti anni prima gli aveva restituito la vita.

Chiuse gli occhi rassegnato alla sua sorte ed attese.

Ma non fu la S&W di Sanzo che sentì su di sé.

Furono invece le sue labbra che si avventarono su di lui.

Una bocca dura, feroce impietosa schiacciò quella del ragazzo imponendogli un bacio furibondo e punitivo, che lo soffocava, gli faceva male, ma lo faceva rimescolare tutto, anche!

La risposta fu assolutamente spontanea ed istintiva.

Dopo un attimo di attonita sorpresa, le sue mani bronzee si sollevarono, andando ad afferrare strettamente i lembi della tunica al collo del bonzo, tirandolo rabbiosamente verso di sé, mentre la sua bocca rispondeva con pari furibonda ferocia in un misto di dolore e piacere davvero distruttivi.

Più che un bacio, fu uno scontro di volontà e ragioni opposte in cui nessuno dei due sembrava volersi lasciare sopraffare dall’altro. I loro modi di essere, fredda determinata razionalità contrapposta a calda istintiva passione, duellarono in una specie di battaglia furiosa in cui le loro labbra si scontravano violente, ma al tempo stesso bramose l’una dell’altra, quasi che avessero capito anche prima dei loro stessi proprietari, che seppur conformate in maniera diversa ed opposta, trovavano la loro ragione d’essere soltanto quando erano unite.

Quando si staccarono, comunque, non c’era un vincitore, né un vinto !

I due si fissarono entrambi ansimanti, il violetto tempestoso si fuse nel dorato acceso e dopo un attimo dal sapore d’eternità le loro bocche si spinsero nuovamente l’una alla ricerca dell’altra, guidate e sospinte da una forza primordiale che non aveva nulla da invidiare alla cieca, furiosa, rabbia di poco prima.

Stavolta, però, si incontrarono con più leggerezza, sfiorandosi ed accarezzandosi reciprocamente, saggiando il rispettivo calore e morbidezza, per poi divenire sempre più impazienti e bramose.

Goku emise un gemito di piacere e Sanzo approfittò di quel momento per invaderlo con la sua lingua. La sentì dentro di sé calda, umida, rovente e non poté fare a meno di andarle incontro con la propria con tutto il genuino entusiasmo ed istintiva passione di un principiante molto, molto volenteroso.

Lunghi brividi caldi gli attraversarono la spina dorsale, il cuore prese a battere all’impazzata nel petto, ed il suo sangue divenne simile a lava fusa incandescente, che intrapresa la sua folle bruciante corsa, si andò a concentrare per la maggior parte verso il basso ventre, rendendolo fortemente cosciente di una tensione e di un desiderio mai sperimentati.

Iniziò a mugolare in maniera incontrollata sulla bocca di Sanzo, mentre continuavano ad esplorarsi, ad assaggiarsi e tentavano di ingoiarsi la lingua a vicenda con famelica ed impaziente voracità

- Dovrei ucciderti per quello che hai osato dirmi ! -

La voce roca ed affannata del suo bonzo risuonò rabbiosa ed appassionata al tempo stesso.

Goku sollevò le palpebre chiuse, incontrare quelle scure profondità purpuree dipanò la nebbia di sublime piacere che gli appannava il cervello.

- Mi hai ferito a morte! – Lo accusò, ma anche la sua voce risultò un rauco sussurro pieno di desiderio.

- Volevo solo farti soffrire come stavo soffrendo io ! E comunque, la maggior parte delle cose che ho detto sono vere! Sparami se vuoi! Feriscimi ! Finiscimi e poi lasciami! Se non posso avere il tuo amore ed il tuo rispetto….. Io ….. Io sono già morto!! –

Le labbra di Sanzo calarono nuovamente sulle sue dure, ardenti, possessive.

Goku si strinse a lui e mosse la sua bocca in muta accettazione di quel bacio, le loro lingue ripresero il dialogo silenzioso interrotto poco prima con fervente rinnovato accanimento.

- Razza di idiota ! – Sanzo interruppe nuovamente quell’interessante scambio di respiro e saliva per parlare in toni irati accesi.

-Come diavolo faccio ad ammazzarti ? Sei la mia scimmia ! La mia stupida scimmia! –

Ribadì con una forza rabbiosa tale da farlo sussultare.

- Lo hai detto come….. come se per te io fossi….. Sì, ecco, come se fossi davvero importante! – Osservò allora titubante, mentre una fiammella di tenue, folle, speranza gli si riaccendeva nel petto.

- Cosa ti fa credere in quella tua zucca vuota che non sia davvero così?! - Gli ringhiò contro malamente il bonzo. -Stupido! Pensi davvero che avrei tenuto con me una creatura rumorosa e petulante come te, per tutto questo tempo, se così non fosse?-

- Sanzo !!!–

Il ragazzo spalancò gli occhi dalla sorpresa per quella dichiarazione furibonda, ma tipica del carattere del bonzo, mentre una gioia esiliata e perduta  ritornava ad albergare sovrana nel suo cuore.

Tirò con forza i lembi della tunica e costrinse la testa bionda di Sanzo ad avvicinarsi nuovamente alla propria, impossessandosi di quelle labbra con la nuova esaltante ebbrezza di stare baciando la persona più importante della sua vita, che a sua volta lo considerava importante.

Se quello era un sogno non voleva risvegliarsi mai più!

Se era la realtà, allora non voleva più addormentarsi!

Desiderava solo che quel momento perfetto durasse in eterno !

Fu nuovamente Sanzo ad interrompere l’intensità e la foga quasi dolorosa che aveva raggiunto il loro baciarsi e stringersi ed accarezzarsi l’un l’altro, nonostante tutto il bonzo pareva conservare ancora un certo controllo su se stesso e sulle proprie emozioni.

- Dobbiamo fermarci !- Ansimò, staccandosi quasi a forza da quella bocca che si protendeva verso la sua avida ed impaziente. – Prima che sia troppo tardi. Non è il luogo, né il momento adatto per certe cose ! -

- No! Ti prego…. –

Goku, la mente persa in mille voluttuose sensazioni, si strinse più forte a quel corpo caldo che cercava di allontanarsi dal suo, mentre le sue labbra si posavano sul mento dell’amato, rifiutandosi di perdere anche solo il minimo contatto.

- Ti prego…. – Supplicò in tono sofferente, iniziando ad ondeggiare inconsciamente il bacino contro la coscia del bonzo. Non sapeva esattamente cosa gli stava chiedendo, capiva solo che se Sanzo lo avesse lasciato sarebbe sicuramente morto dal dispiacere e dalla frustrazione. Il suo inguine era ormai così duro e pulsante da farlo stare male. La sua pelle bruciava, il suo corpo si stava liquefacendo ed i suoi sensi erano smaniosi di qualcosa che solo l’altro gli avrebbe potuto dare.

- Uhm.. a quanto pare, per te è già troppo tardi, eh, baka saru ? –

Commentò Sanzo in tono lievemente malizioso, sollevando il mento del ragazzo con la mano e fissando quegli occhi d’oro liquido appannati dal desiderio.

In risposta ottenne solo un mugolio confuso di frustrante protesta.

- Credo che dovrò ucciderti sul serio, dopotutto!- Le dita affusolate del bonzo lasciarono il viso del giovane e scesero giù, scivolando lungo il suo torace snello, l’addome piatto, e poi più giù fino all’abbottonatura dei suoi jeans, che sganciarono abilmente, per poi insinuarsi in tocchi sensuali all’interno dell’elastico dei boxer. Goku sussultò violentemente ed arrossì quando le sentì scorrere sul suo sesso eccitato in lente ed indugianti carezze, gemette a metà tra il piacere e la vergogna, e nascose il volto nell’incavo caldo e profumato del collo del suo amante, abbandonandosi. Quando la mano del bonzo avvolse la pienezza del suo membro pulsante, la sua bocca si schiuse, il respiro si fece rapido e spezzato, ed i suoi sospiri estasiati accompagnarono il ritmo incalzante di quella mano che si muoveva sempre più veloce, assecondata nel suo andare su e giù dal moto ondeggiante del suo stesso bacino.

- Lo chiamano anche “la piccola morte”- Gli sussurrò Sanzo all’orecchio, mentre lo torturava divinamente e perversamente, rallentando ed aumentando la velocità del suo polso asseconda del suo stato di eccitazione, senza mai fargli raggiungere la soddisfazione anelata.

Goku non comprese il significato di quella frase. Non sapeva cosa sarebbe accaduto, ma desiderava assolutamente che avvenisse. Ogni cellula del suo corpo anelava disperatamente ad una sorta di liberazione a quella tensione insopportabile. Ormai il fiato, il cuore ed il corpo avevano perso ogni controllo. Ogni muscolo guizzava e si contorceva, ed il suo bacino si muoveva freneticamente e convulsamente accompagnato nel suo percorso appassionato da quella mano impudentemente stretta attorno alla sua virilità.

Stava bruciando!

Andava a fuoco!

Si stava consumando in cenere ardente!

Sanzo lo stava uccidendo sul serio !

Ma…… Che morte stupenda!

Finalmente violenti spasmi gli contrassero l’inguine e tutto il suo corpo si tese verso quel godimento a lungo ricercato ed desiderato. Il suo seme bollente si riversò a fiotti nella mano del suo amante, facendo perdere a Goku ogni coscienza e fisicità, trascinandolo in alto senza peso e consistenza in un luogo fatto solo di pure sensazioni, tanto piacevoli e soddisfacenti da essere indescrivibili. Quando pian piano rientrò in se, il ragazzo, si ritrovò ancora aggrappato alla tunica ed al corpo di Sanzo, il volto sprofondato nell’incavo del suo collo, il fiato ed il cuore che riprendevano un ritmo quasi normale ed una sensazione di profondo benessere e rilassatezza in tutto il corpo.

- Non c’è che dire ! -  Lo prese in giro il suo bonzo, richiudendo con calma l’abbottonatura dei suoi pantaloni. – Sei rumoroso anche quando fai l’amore. -

- Che antipatico ! -  Goku, si nascose ancora di più contro di lui, le guance vermiglie e bollenti per la vergogna, sentendosi incapace di affrontarne lo sguardo.

- Tieni su la testa, scimmia !-

Il suo bonzo lo scostò impietosamente da sè, costringendolo a sollevare il viso ed a fissarlo dritto negli occhi.

- Che hai da nasconderti !? Non hai fatto niente di male! -

Goku a quelle parole gli rivolse un sorriso timido e felice, perché in fondo avere la sua approvazione in qualunque circostanza era tutto quello che aveva sempre desiderato.

Poi gli venne in mente una cosa.

- Sanzo ..? Ma.. tu …? Tu non… ? -  Si interruppe non sapendo bene come esprimersi. Come si diceva? Si domandò, maledicendo la propria ignoranza in quelle cose. Quindi decidendo che le azioni valevano più di mille parole, le sue mani si staccarono dai bordi della tunica e scivolarono verso il basso dirigendosi timidamente verso l’inguine del bonzo.

- Vuoi….? – Mormorò imbarazzato, sentendo il proprio volto andare nuovamente a fuoco.

Sanzo però gli afferrò saldamente i polsi, arrestando il malizioso percorso di quelle mani e dirigendole e trattenendole cautamente sul suo petto.

- No, non tentarmi, baka saru ! – Gli intimò severo, ma sotto il suo palmo sinistro il ragazzo sentì distintamente il cuore del bonzo battere più veloce del normale ed anche la sua voce era un pochino affannata. – Te l’ho già detto, non è il momento giusto. Fermiamoci qui. Ho già distrutto buona parte della tua innocenza, per stasera.-

- Non sono più un moccioso ! – Obiettò Goku, reagendo al suo tono di ironico paternalismo.

- Non continuare a trattarmi come se non capissi nulla. Non sono esperto, ma so ciò che voglio! –

- Già, non lo sei più !- Ammise dopo un attimo Sanzo. – Il moccioso che liberai anni fa non avrebbe mai avuto il coraggio di affrontarmi come hai fatto stasera! Non si può dire che sia una cosa positiva, ma era inevitabile che accadesse prima o poi! –

- Ti dispiace  che sia cresciuto ? –

- No, non proprio, però….. – Gli occhi ametista si soffermarono su di lui pensierosi

- Prima, in un certo senso, era tutto più facile per entrambi. Lo capisci questo, vero ? –

Goku ripensò alla miriade di dubbi e tormenti che lo avevano assillato in quell’ultimo periodo ed annuì con un cenno deciso del capo.

- Sì lo so che non sarà affatto facile per noi ! Ma, ti prego, Sanzo se davvero ti importa qualcosa di me, dammi una possibilità ! – Lo supplicò con dolce fermezza. – Non tenermi fuori dalla tua vita! Non scacciarmi o allontanarmi come hai sempre fatto ! Non riuscirei più a sopportarlo ! Sparami piuttosto! Ma non respingermi ! -

- Come se bastasse spararti per riuscire a liberarmi di te! – Sbuffò, quello scorbutico di un bonzo.

- Il tuo carattere è andato peggiorando negli ultimi tempi ! Oltre che rumoroso ed invadente, adesso sei diventato pure cocciuto, sfacciato ed indisponente ! –

- Ho avuto un ottimo maestro ! – Lo rimbeccò bonariamente Goku, strofinando la sua guancia contro il suo torace, facendo le fusa come un gattino, felice e soddisfatto per quella prima importante vittoria.

- Tsk ! Stupida scimmia! –

Il ragazzo dagli occhi dorati stavolta non se la prese per quell’insulto, adesso sapeva che era il modo, tutto particolare, che aveva il suo Sanzo per esternargli il proprio affetto, detto da lui equivaleva ad una specie di  velato “ti voglio bene”.

- Kimi no baka saru ! – Mormorò, pertanto sollevando il viso e cercandogli le labbra per un ultimo bacio.

- Sì, la mia stupida scimmia ! – Confermò Sanzo prima che le loro bocche si fondessero con una dolce ardente fame di possesso reciproco.

Continua…..

 

 

ANGOLO PSYCO

Ahhh! Va bene, confesso! Ma voi brutte vocine antipatiche che circolate nella mia testa e circumnavigate, in lungo ed in largo, la mia calotta cranica…TACETE UNA BUONA VOLTA!

Ehm.. dunque costretta da cause di forza maggiore devo ammettere che per il titolo del paragrafo e per la battuta finale di Goku(che si traduce “la tua stupida scimmia” appunto!) mi sono ispirata ad un’altra ff.

X la grande, immensa, bravissima e soprattutto comprensiva (spero^^!) Anna chan, se mai ti degnerai di leggere questa mia umile caz…ehm ff, spero mi perdonerai di aver preso in prestito il tuo “kimi no bakasaru” senza chiederti il permesso, ma questa frase mi piaceva troppo *_*!

E poi si intonava bene nel contesto della storia… Xciò : XDONO!! Perdono, sì,  quel che è fatto è fatto, però io chiedo scusa! Regalami un sorriso, io ti porgo una rosa.... lalala ^o^

(Hei ! Tu, scopiazzatrice infingarda di testi altrui!!NdTiziano Ferro inca**to come una iena; Ahhhh! Tizianuccio mio adorato! Come sei bono, come sei bravo, come sei bello…*_*!!Ndc completamente andata; See.. see..E Smettila di sbavarmi addosso che mi rovini il completino stileso’troppofigo! Piuttosto, come ti permetti di copiare le fatiche di noi altri veri artisti e scrittori per servirtene nei tuoi obbrobri di serie C!! Non sai che esiste una cosa chiamata: diritti d’autore?NdTF per niente impietosito dalla nostra c masochisticamente strisciante sotto i suoi mocassini firmati; Si, lo so, lo so, che scrivo solo schifezze cerebrotiche e per nulla originali x giunta, ma … snif e sob ç_ç! Non faccio niente di male, non ho mai ammazzato nessuno, al massimo ho fatto venire un po’ di nausea o diabete e non ho mai guadagnato un centesimo di euro per quello che scrivo, e poi… io…Io non scopiazzo! Semmai faccio citazioni solenni, rendo onore, munifico e magnifico l’altrui opera *_*!!Ndc esaltata al massimo; Mmm, vabbé ti lascio perdere solo perché sei una povera pazza senza speranza, ma la prossima volta chiedi il permesso!NdTF che alza gli occhi al cielo e scuote tristemente la testa davanti alla nostra c scodinzolante a mo’ di cagnolino adorante; Sì, sì, sì… come sei bono.. ehm buono, come sei bravo, come sei bello…… Ndc con i suoi 2-3 neuroni funzionanti ormai fusi in maniera irreversibile.)

PS. Ah! Per qualche distratto, a cui fosse casualmente sfuggita, vi consiglio vivamente di leggere la ff “Kimi no bakasaru” di Anna chan è scritta molto bene ed è un SanzoxGoku naturalmente^^!!

PPS. per eventuali commenti, critiche, insulti, recriminazioni e proposte, decenti e non^^, potete contattarmi al mio indirizzo email crazydoc@hotmail.it

Bho, credo sia tutto! Bye-bye x adesso!!