NOTE: Inizialmente era solo una scena lemon nata così a caso e non ancora terminata, ma oggi ho avuto l'ispirazione ed ho deciso di trasformarla in questa fic spero di non aver fatto male.



Al mare con passione 

di Neko


Nessuno si era ancora accorto della loro assenza.

Il resto della squadra era troppo occupato a divertirsi sulla spiaggia o a farsi una nuotata tra le onde del mare, per rendersi conto di qualcosa.

Non troppo distante da loro e precisamente nella cabina 11, due dei loro compagni erano totalmente impegnati a cambiarsi o almeno ci stavano provando.

All'interno della cabina, Hanamichi si era appena sfilato i pantaloncini, gettandoli senza tanta cura in un angolo.

Diede le spalle alla morta mentre incominciò ad armeggiare con i boxer, l'unico indumento che ancora portava addosso.

Ogni suo movimento però era tenuto d'occhio da Rukawa, appoggiato alla porta con le braccia incrociate e lo sguardo freddo.

-Non capisco perchè tu non sia entrato in un'altra cabina-

Non ricevette nessuna risposta dal compagno, però sentiva quegli occhi scuri fissi sul suo corpo. Studiando ogni suo muscolo. Era una cosa che lo eccitava, sapere solo di avere quei pozzi neri che osservavano ogni suo movimento non lo lasciava di certo tranquillo.

-Kitsune perchè non mi rispondi?-

Sperava di ottenere una qualche risposta.

Erano soli, nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento.

Ma non osava fare la prima mossa, preferiva aspettare che fosse quella volpe a farla.

Rukawa però non aveva nessuna intenzione di muoversi. Non sentiva la sua voce e non percepiva nessun suo movimento.

Hanamichi si girò, poggiando le spalle contro la parete di legno.

Il suo sguardo incrociò quello rovente del volpino. Ma nonostante tutto il moretto non sembrava per nulla intenzionato a fare la prima mossa.

-Trovo che quei boxer ti stiano molto male-

Ed ecco che finalmente quelle labbra sensuali avevano permesso che la voce sensuale del volpino uscisse.

I suoi occhi erano fissi sui boxer del rossino, a formare una muta proposta.

-Se vuoi me li tolgo-

Stava cercando di provocarlo.

Ci sarebbe riuscito nonostante lo sguardo di Rukawa fosse tornato freddo e impassibile, come se quelle parole su di lui non avessero nessun effetto.

Ma Sakuragi sapeva come stare a quel gioco, ormai conosceva a cosa avrebbe portato tutto quello. E sapeva bene che quello era solo un modo per incitarlo.

Avanzò di due passi verso il volpino.

Il pollice e indice della mano destra afferrarono l'elastico, allentandolo alcune volte.

Gli stava mostrando solamente come sarebbe stato facile per lui sfilarli. Ma nello stesso tempo quanto aderissero alla pelle.

-Sai Kitsune... questo modello mi piace molto-

Lasciò andare l'elastico.

Fece scendere la mano lentamente verso il basso, accarezzandosi attraverso il tessuto. Mostrandogli come sarebbe potuto essere sensuale e provocatorio se solo lo avesse voluto.

La mano sfiorava con lente carezze il membro attraverso il tessuto blu scuro. La bocca era semi aperta, lasciando uscire piccoli gemiti di piacere.

Cercò gli occhi del volpino e quando riuscì ad incatenarli ancora una volta, si passò sensualmente la lingua sulle labbra, ormai troppo secche.

Una piccola rivincita sul volpino stava per essere messa in atto. Una trappola dalla quale non sarebbe riuscito a sfuggire tanto presto.

-Sai Kaede...-

Rukawa ruppe il contatto con gli occhi del compagno.

Il suo sguardo scese ad osservare quella mano che continuava a sfiorare il tessuto. Rimase come ipnotizzato a fissarla.

Sentiva qualcosa crescere al suo interno, una voglia impadronirsi sempre più di lui. Avrebbe voluto avvicinarsi, prendere e strappare quei maledetti boxer dal suo do'aho, buttarlo a terra e mostrargli in un modo non troppo delicato che non doveva permettersi di provocarlo.

Ma reagire in quel modo sarebbe stato un po' come dargli soddisfazione, come ammettere che avesse vinto.

Ma in fondo non era solo quello il motivo, anzi forse in verità non voleva interromperlo perchè quel suo modo di fare lo stava eccitando.

Non lo aveva mai visto così..sexy..

-... qui fa molto caldo...-

La voce del rossino si era fatta improvvisamente bassa..sensuale.

I suoi occhi si posarono sul costume di Kaede dal quale poteva notare un certo gonfiore. Lo stava eccitando, sì di sicuro era perchè il suo modo di fare lo eccitava.

Ma non era ancora giunto il momento di dargli appagamento, era giusto che soffrisse ancora un po.

Hanamichi allontanò la mano dalla propria erezione.

La fece risalire piano, sino alla propria bocca. Infilò un dito nella propria bocca, inumidendolo. Questo era lo stesso destino che capitò alle altre dita.

Passò le dita umide sulle proprie labbra, facendole scendere verso il basso. Attraversò il collo lentamente, troppo lentamente. Si accarezzò piano il petto con quella mano umida mentre l'altra rimaneva al lato del corpo.

Con due dita cominciò a torturasi un capezzolo, attirando l'attenzione del compagno. Lo strinse per poi lasciarlo andare subito dopo e poi riprenderlo e tirarlo vero l'alto. Si stava torturando da solo ma trovava così eccitante quel gioco e quelle molteplici emozioni che vedeva attraversare gli occhi del suo volpino.

La mano umida continuò il suo cammino verso il basso, sino a fermasi sopra i boxer. Si mise ancora una volta ad accarezzare il membro attraverso il tessuto, già eccitato.

L'altra mano prese l'elastico dei boxer tra le dita.

Cominciò ad abbassare piano i boxer quando un'idea si fece spazio nella sua mente.

-Kaede...-

Un sospiro caldo.

Tutto quello che stava accadendo all'interno di quella cabina stava facendo sì che l'aria diventasse quasi irrespirabile. E a breve avrebbero smesso di respirare, forse anche a causa dell'idea che era passata nella mente del rossino che non poteva di certo essere considerata innocente.

-... sfilameli tu...-

Rukawa chiuse gli occhi e gettò la testa all'indietro.

Non doveva cedere così, non doveva dargliela vinta. Ma non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto.

Voleva vedere ciò che nascondeva quel tessuto, anche se ormai lo sapeva fin troppo bene cosa c'era lì dentro.

Avrebbe voluto far scorrere le sue dita per tutta la lunghezza, mordere, succhiare quella pelle calda, assaggiare ancora il suo dolce sapore. Voleva lui e lo voleva immediatamente, eppure doveva resistere..doveva essere forte.

-Kitsune...-

La voce del rossino lo riportò alla realtà.

-... ho voglia di te...-

Com'era possibile che quelle quattro parole mandassero in fumo tutta la sua forza di volontà?

Non si era mai abbassato a niente e nessuno.

Ma il suo Hanamichi non era il nulla, era il suo mondo.

E ormai anche il suo stesso membro gridava per la giusta attenzione, il costume si era fatto troppo stretto. Come se fosse di due misure più piccole.

Le sue gambe si mossero da sole.

Era inutile che lui continuasse a gridare mentalmente di fermasi, di stare ferme perchè non era giusto dargli soddisfazione, si muovevano contro la sua volontà.

Il suo corpo pensava da solo, non dava più retta al suo cervello.

Veniva guidato solo dal piacere in cui stava bruciando.

Hanamichi osservava compiaciuto tutte le mosse del compagno.

Sembrava essere consapevole della lotta interiore del suo volpino.

Ma tutto questo serviva solo a far crescere la sua voglia.

Kaede ora era davanti a lui.

Uno sguardo all'apparenza freddo fece capolino sul bel volto di Rukawa, ma dietro il quale si nascondeva quel calore e quella passione che solo lui sapeva dimostrare verso il compagno.

Gli si avvicinò maggiormente.

Le sue mani scansarono quelle di Hanamichi e si apprestarono a far scendere quei boxer, che ormai non lasciavano più nulla all'immaginazione.

-No... non così...-

La bocca del rossino era vicina all'orecchio dell'altro ragazzo.

Vi respirò contro, un soffio caldo e allo stesso provocatore che metteva brividi ed eccitava allo stesso tempo.

Non voleva ascoltare.

Voleva solo avere un contatto col paradiso.

Non gli importava delle proteste del rossino.

Non gli importava di nulla, lui voleva solo mettere le mani sulla sua preda.

Ma non aveva fatto i conti con Sakuragi, lui aveva ben altri piani.

Il rossino afferrò entrambi i polsi del compagno.

I suoi occhi nocciola fissarono quelli scuri dell'altro.

Le labbra si separarono facendo sì che le sue parole arrivassero alle orecchie di Rukawa.

-Voglio... che tu... usi solo... la bocca...-

Poche parole ma dalle quali risaltava una grande richiesta.

Gli morse il lobo dell'orecchio.

Non uno di quelli che usava di solito, dolce e delicato ma in questo voleva far rispecchiare tutta la sua possessività.

Voleva che il volpino lo accontentasse e in un modo o nell'altro lo avrebbe fatto.

-Do'aho-

-Lo sò che questa idea... ti eccita...-

Questa era la realtà.

Hanamichi con il suo atteggiamento lo stava eccitando, lo mandava su di giri. Non sapeva nemmeno lui come, ma sentiva che la sua volontà si stava sciogliendo.

-Abbassati...-

La tonalità della voce con cui continuava a rivolgersi a lui il rossino era troppo.

Le ginocchia sembravano cedere, la vista si stava appannando dall'eccitazione e il costume sembrava si stesse per strappare da un momento all'altro.

Hanamichi gli lasciò i polsi.

Poggiò entrambe le mani sulle spalle del compagno incitandolo ad abbassarsi.

Dopo una dura lotta interiore Rukawa si decise a fare come gli fu detto dal compagno.

Ma non poteva darla del tutto vinta al compagno.

No, sarebbe stato come ammettere che era un debole.

Avvicinò le labbra a quelle del rossino, con la lingua accarezzò quelle labbra sensuali, cominciando poi a percorrere un cammino verso il basso.

La lingua scendeva e assaporava tutta quella pelle bollente che gli veniva esposta senza pudore.

Continuò il cammino scendendo per il collo mordendo quella pelle bronzea, per poi succhiare e leccare quei piccoli segni che aveva lasciato.

Percorse il petto lasciando dietro di sè una scia umida. Fermò la propria bocca su un capezzolo succhiandolo sino a farlo inturgidire sotto le sue piccole cure, mentre con una mano si prendeva cura dell'altro.

La bocca continuò il suo cammino verso il basso mentre la mano libera prese il suo posto sul capezzolo.

Fermò il suo cammino sopra l'elastico di quei maledetti boxer che lo dividevano da quello che lui desiderava avere in quel momento.

Kaede si inginocchiò davanti al rossino.

Non era un segnale di sottomissione. Non sarebbe stato da lui, ma solo un nuovo modo, una nuova esperienza.

Sì questo era il termine più adatto per quello che sarebbe successo.

-Avanti... che aspetti...-

La voce di Hanamichi era roca.

Al solo sentirla il volpino si sentiva pervadere dai brividi.

Era troppo, non voleva più aspettare.

Ma ora anche lui voleva il suo divertimento e poi perchè non avrebbe dovuto fare soffrire il suo innocente e dolce do'aho, non c'era nessun motivo per togliersi il gusto di quella piccola vendetta.

Sentiva gli ansiti e i gemiti di Sakuragi solo per quello che gli davano le sue mani. Allontanò le mani dal suo corpo.

Avvicinò la bocca la tessuto.

Morse il tessuto ed insieme la carne che mal nascondeva.

Hanamichi era invaso da varie sensazioni, era strano, troppo strana la sensazione che lo pervadeva. Voleva di più ma allo stesso tempo voleva che smettesse perchè doveva essere lui a giostrare tutto e non il contrario.

I denti si fecero sentire sul membro, nonostante la stoffa il rossino poteva assaporare tutte quelle sensazioni.

Rukawa sentiva tremare Hanamichi sotto i suoi tocchi. Non aveva ancora intenzione di accontentarlo ma sapeva bene di soffrire lui stesso continuando così, oramai il suo membro era al limite.

-Kaede... muoviti...-

Il rossino cercava di mantenere la stessa tonalità di voce di pochi attimi prima, ma gli risultava proprio impossibile. Quei morsi lo stavano eccitando, gli stavano facendo perdere il controllo. E questo non poteva permetterselo, doveva essere lui a controllare tutto, questa volta.

I denti furono sostituiti, di colpo, dalla lingua che attraverso il tessuto disegnava i contorni del membro del compagno. Mentre le mani erano ferme sulle ginocchia. Almeno fino a pochi attimi prima, perchè mentre una mano era ancora ferma su un ginocchio, l'altra stava risalendo la gamba lentamente sino ad insinuare le dita all'interno delle mutande.

Con la punta delle dita riuscì a toccare buona parte di quello che nascondeva al suo interno quel tessuto.

La bocca risalì per la stoffa, fermandosi sull'orlo dei boxer. I denti afferrarono l'elastico, afferrandolo anche con entrambe le mani.

-Senza..mani...-

-Mh?-

-Usa solo i denti Kitsune-

Fece come gli fu detto. Tolse le mani, le poggiò in terra. Mentre i suoi denti si strinsero sul tessuto e cominciarono a tirarlo molto lentamente verso il basso.

Il tessuto scese piano, mostrando a rallentatore quello che fino a quel momento aveva gelosamente custodito.

Si fermò, senza far scendere totalmente il tessuto.

Mostrando solo per metà il membro scoperto del rossino.

Lasciò andare la stoffa, allontanandosi di poco.

Si passò la lingua sulle labbra osservando l'erezione fremente del compagno.

Riavvicinò le labbra, lasciando che la lingua percorse la carne scoperta, muovendola lentamente. Mentre la saliva scese e percorse l'intero membro.

Si staccò ancora una volta.

I denti che ancora una volta strinsero la stoffa. Il tessuto che scese lento e nello stesso tempo accarezzava il membro del rossino.

I boxer scesero giù per le gambe di Hanamichi, fermandosi in terra. Hanamichi si allontanò di colpo da quella bocca troppo calda. Doveva riprendere il controllo, e sapeva benissimo che se fosse andato avanti in quel modo non sarebbe riuscito a realizzare il suo piano.

Doveva riuscire a far soffrire il suo amato volpino. Voleva che lo supplicasse. E nonostante tutto sapeva bene quale sarebbe stata la sua reazione.

Rukawa era ancora inginocchiato, intento a capire quale fosse il vero piano del rossino. Era certo che avesse in mente qualcosa. e questo non faceva altro che eccitarlo maggiormente.

Amava quell'aroma che ora si poteva respirare nella cabina.

Ormai non avrebbe resistito ancora molto il suo "amico" chiuso in quella gabbia di stoffa. Ma doveva resistere, non doveva dargliela vinta, ma prima di tutto voleva vedere di cosa sarebbe stato capace Hanamichi. Fin dove sarebbe arrivato con il suo giochetto.

-Kaede..lo sai...-

Sakuragi era riuscito miracolosamente a riprendere il controllo del proprio corpo, riuscendo addirittura a riprendere quella voce sensuale.

Rukawa era rimasto senza parole.

Ora davanti a lui aveva un Sakuragi del tutto diverso. Un ragazzo che era l'immagine stessa della passione, che a breve li avrebbe travolti. Di questo Kaede ne era più che sicuro.

-...forse dovrei mettere...la crema solare pure... qui...-

No quello era troppo per l'autocontrollo del volpino. Hanamichi si stava accarezzando. La sua stessa mano accarezzava il suo membro. Quella carne calda che fino a poco tempo prima Kaede aveva potuto assaggiare, ma che gli era stata tolta con violenza.

-Hn-

Doveva rimanere freddo, non doveva fargli capire quanto quella scena lo stesse influenzando.

Avrebbe voluto alzarsi, togliere quella mano bronzea e poggiarvi la sua, per poi sbatterlo contro la parete e prenderlo con forza per fargli capire che non si doveva comportare così.

Eppure non riusciva a muovere un muscolo. Solo i suoi occhi continuavano a spostarsi su tutto quel corpo.

Il solo vederlo così senza barriere lo eccitava terribilmente quasi facendolo venire in quella posizione.

Hanamichi continuava ad accarezzarsi eccitato, ansimava e gemeva delle sue stesse carezze.

Gli occhi chiusi, le labbra semi aperte, il suo respiro accelerato e alcune gocce di saliva che uscivano da un angolo della bocca.

Tutto questo venne registrato dalla mente del volpino.

Rukawa si alzò.

Con movimenti felini si diresse verso il compagno.

Era come ipnotizzato, l'unica cosa che i suoi occhi vedevano era un angelo dalla pelle bronzea che stava spiegando le sue ali pure per accoglierlo.

La mano del rossino si muoveva sempre più veloce sul suo stesso sesso. Le gambe si stavano facendo sempre più deboli mentre il piacere continuava ad aumentare e teneva il rossino legato a delle catene di sensazioni purissime.

Una mano si poggiò sulla sua, fresca e delicata.

Pelle fresca poggiata su quella del rossino ormai troppo calda.

La mano cominciò a muoversi sulla sua, che l'aiutava ad accelerare quelle spinte.

-Un angelo..non dovrebbe..fare certe..cose-

Il rossino spalancò gli occhi.

Quel paragone uscito dalla bocca di Rukawa lo aveva lasciato senza parole. Non se lo sarebbe mai aspettato dal suo volpino. Non lo immaginava capace di fare certi ragionamenti.

-Ci sono..io..per fare..certe cose...-

Il volpino aveva la bocca praticamente attaccata all'orecchio dell'altro ragazzo. Gli respirava contro.

La mano che maggiormente su quella del rossino.

Le spinte sembravano diminuire e tutto il suo lavoro premiato da una massa liquida bianca.

Sentì qualcosa di caldo sul proprio ventre, sapeva bene di cosa si trattava ma in quel momento aveva ben altri problemi.

Sentì il corpo del rossino scivolare verso il basso.

Lo prese appena in tempo. Lo strinse forte al suo, tanto forte che Hanamichi avrebbe potuto sentire contro di sè il membro del volpino. Ora però non era il tempo per ripensamenti o riflessioni, aveva ancora qualcosa da fare.

Lo accasciò a terra.

Il respiro del rossino era irregolare, gli occhi ancora chiusi, il corpo sudato e qualcosa che macchiava una parte bassa del suo corpo. Rukawa si abbassò e allargò le gambe in modo da avere una visuale perfetta.

Le mani ai lati del corpo, lo tenevano stretto, in modo che non potesse muoversi.

Il viso che si avvicinava sempre più a quello del rossino, non avrebbe potuto protestare, Hanamichi era sempre l'ultimo tra i due a recuperare e lui aveva tutta l'intenzione di approfittarne.

Continuava a pronunciare parole in una tonalità bassa all'orecchio del rossino, voleva vedere al più presto una sua reazione. La bocca si avvicinò a quella del compagno, cancellando con la lingua la scia di saliva che scendeva dall'angolo della bocca.

D'un tratto un'altra lingua toccò la sua. Hanamichi stava riacquistando lentamente le proprie forze. Mentre la sua lingua stava iniziando una lotta con quella del volpino, una delle sue mani si era insinuata all'interno di quel costume, mentre l'altra situata sopra il fondo schiena era intenzionata ad abbassare l'indumento.

Il costume del volpino stava lentamente scendendo lasciando la pelle chiarissima del fondo schiena in bella vista e facendo sì che una leggere brezza d'aria lo accarezzasse.

Le mani di Hanamichi si spostarono sopra i glutei sodi del compagno, cominciando a massaggiarli e a trarre alcuni sospiri di piacere da parte del volpino. Con questo movimento non faveva altro che continuare a spingere verso di sè il volpino, sentendo l'eccitazione tesa del volpino contro il suo interno coscia.

Ansimavano e gemevano entrambi a quella che sembrava essere diventata una danza lenta ed erotica intrapresa dai loro corpi caldi.

Allargò, inconsciamente, le gambe facendo sì che il membro del volpino scese a sfiorare quel punto particolare.

-Kaede..- gemette

Gli occhi di Rukawa si posarono ancora una volta sul viso di Sakuragi, osservando con grande piacere le smorfie di piacere che attraversavano quel volto.

Era il momento giusto per prendersi la giusta vendetta.

Ma doveva farlo in fretta.

Doeva attuare velocemente quello che da qualche minuto aveva cominciato a gironzolare per la sua mente, visto che ormai era al limite della sopportazione e continuando così non avrebbe resistito, lui stesso, per molto.

-Hana non devi avere tanta fretta-

Sakuragi spalancò gli occhi.

Rukawa cominciò a far viaggiare le proprie mani sul fondo schiena del compagno, massaggiando con forza e costanza quei glutei sodi ed invitanti.

Hanamichi ansimò a solo quel contatto, portando le sue mani verso quelle del volpino e cercando di muoverle verso la sua eccitazione.

Ma non era tutto così semplice.

Hanamichi cercò di protestare nel momento in cui Rukawa stesso di allontanò da lui, lasciandogli uno strano vuoto addosso.

UN vuoto che però durò molto poco, visto che il volpino riportò le mani sul corpo del suo amante solo per alzare quel bel fondoschiena e portarselo all'altezza del viso.

-Ka..Kaede..co..cosa fai?-

Gli occhi di Rukawa emanavano fiamme.

Uno sguardo pieno di passione e fame era quello che stava rivolgendo al compagno. Una fame che aveva intenzione di compensare a breve.

-Ora vedrai- disse sorridendogli malignamente

Il volpino avvicinò la bocca al corpo del compagno.

Soffiò leggermente ottenendo in risposta il contorcersi del corpo di Hanamichi.

Hanamichi cominciò a battere i pugni sul pavimento nello stesso momento in cui il volpino insinuò la lingua tra i glutei e cominciò a muoverla attorno alla piccola apertura. Chiuse gli occhi assaporando i gemiti e gli ansiti sempre più forti che provenivano dal suo do'aho. Quella sì che era una dolce musica per le sue orecchie. Stava guidando il Hanamichi in una danza umida ed ipnotica che lo avrebbe portato alla pazzia.

-Ahhhhh..Kae..no..ti.. prego-

Ed ecco il primo atto della vendetta del volpino, portare alla pazzia il compagno ed obbligare ad elemosinare.

Strano che si agitasse già così tanto, lui aveva appena iniziato.

Mentre una mano si avviò a stringere la vita di Sakuragi, avvicinando maggiormente il corpo alla bocca famelica della volpe, l'altra prese ad accarezzare il membro. Quest'ultima prese a muoversi ad un ritmo frenetico, lo stesso che aveva preso la sua lingua che continuava a muoversi dentro e fuori, e tutto questo non faceva altro che far perdere Hanamichi all'interno di quelle sensazioni e portarlo sempre più vicino al punto del non ritorno.

-Ba..basta..non..ce..la..faccio...più-

Rukawa aprì gli occhi.

Osservò con estremo piacere l'espressione persa del compagno.

Aveva gli occhi chiusi mentre continuava a gemere e contorcersi sotto quella "atroce" tortura che non avrebbe fatto altro che portarlo ad un piacere estremo e forse che non aveva mai sperimentato prima.

Accelerò il ritmo della sua mano sul membro del rossino, opera che venne ricompensata da un urlo e dal seme del compagno che si sparse sul torace di quest'ultimo.

Hanamichi chiuse gli occhi.

Aveva il respiro affannato e il battito del cuore ad un ritmo accelerato eppure dentro di sè sembrava essere soddisfatto. Aver provocato il suo compagno aveva causato tutto questo, forse avrebbe dovuto farlo più spesso.

Il volpino abbassò il corpo di Hanamichi.

Rimase a fissarlo per alcuni attimi, c'era solo un piccolo problema.

Ora era lui che non poteva aspettare.

Aveva atteso anche troppo ed ora era giunto il momento di mettere in atto la parte finale della sua "vendetta".

Con una mano prese ad accarezzare ancora una volta il fondo schiena del rossino.

Senza nessun avvertimento un dito penetrò il rossino che gemette di piacere e di un leggero dolore a quella intrusione.

Si mosse piano cercando di far abituare il compagno a quella piccola intrusione, nonostante tutto non voleva provocargli nessun dolore.

-Di..più..-

Hanamichi voleva di più.

Bramava un maggiore piacere.

Quindi perchè non accontentarlo.

A quel dito se ne aggiunse un altro, ed un altro sin quando tre dita non cominciarono a muoversi all'interno del corpo del rossino. Quest'ultimo cominciò a spingersi verso le dita cercando di trarne ancora maggiore piacere.

Rukawa si chinò su di lui.

Si appropriò ancora una volta delle labbra di Hanamichi guidandolo in un umido e passionale bacio, cercando di farlo smarrire nel piacere aiutato dalle sue dita che continuavano a muoversi dentro al compagno e ogni volta cercavano di raggiungere quel punto particolare capace di far gridare il rossino per il piacere.

Hanamichi urlò di piacere.

Un urlo che però si perse all'interno della bocca di Kaede.

Quest'ultimo si allontanò da quelle labbra sensuali e desiderabili solo per scendere verso il basso e prendere tra le labbra un capezzolo turgido, cercando di fargli raggiungere ancora maggiore piacere.

Il volpino fermò ogni contatto con quel corpo, allontanandosi bruscamente da lui.

Hanamichi protestò per la mancanza di contatto.

Una protesta ben presto dimenticata e sostituita da un grido roco nel momento in cui il membro di Rukawa lo penetrò con un'unica spinta.

-Di..più..di più..-

Come se avesse voluto accontentare il compagno, Rukawa prese ad spingere sempre più forte approfondendo il contatto tra i due corpi.

Anche aiutato dal corpo del compagno che si spingeva sempre più verso di lui. Gridando ad ogni spinta che sembrava portarli assieme verso un profondo baratro di piacere.

Hanamichi gettò la testa all'indietro.

Con ogni spinta sentiva la sua virilità strofinarsi contro il torace del volpino, eccitandolo maggiormente.

Allungò una mano e cominciò a massaggiarsi lui stesso cercando di prendere lo stesso ritmo che avevano le spinte del suo amante.

Vennero pochi istanti dopo assieme.

Nello stesso momento e con un grido che forse era stata sentito da qualcuno che poteva trovarsi vicino alla cabina. Ma questo non sembrava nemmeno sfiorare la loro mente in questo momento, totalmente persi nel piacere appena sperimentato.

Rukawa era ancora dentro di lui.

Aveva la testa appoggiata sul suo petto, e con occhi chiusi sembrava fosse totalmente rapito dal battere del cuore di Hanamichi, come se fosse una musica antica che riusciva a rilassarlo oppure era semplicemente la voglia di sentire sotto di sè il battito di quel ragazzo che riusciva sempre a fargli perdere la ragione.

-Kaede?-

-Mh?-

-Non riesco a muovermi- disse con voce bassa

Rukawa uscì da lui e gli si coricò di fianco.

-Ora?-

-Non ce la faccio-

-Ti ho fatto male?- disse avvicinando il viso a quello del rossino e fissandolo negli occhi ancora velati dal desiderio appena passato

Hanamichi sorrise.

Amava troppo questo lato della sua kitsune. Sempre preoccupato per lui, anche se odiava mostrarlo davanti agli altri.

-Non mi fa male nulla.. a parte una certa particina che è stata presa senza tanta cura-

-Do'aho... forse me ne sono occupato un po' troppo di quella parte- disse risdraiandosi e chiudendo gli occhi

Hanamichi arrossì ricordandosi quello che avevano condiviso pochi attimi prima, eppure era stato lui a provocarlo.

Se non fosse stato per lui forse in quel momento sarebbero stai in mare a farsi una nuotata.

Si rese conto solo in quel momento della situazione, di dove si trovavano e che forse avevano sbagliato tutto dato che qualcuno aveva potuto sentire quello che avevano combinato.

Si mise a sedere ma venne sbattuto non troppo gentilmente a terra e sovrastato dal compagno che sembrava avere altre intenzioni.

Una bocca sulla sua fece tacere tutte le proteste mentre in lui si fece spazio la convinzione che non era una brutta idea rimanere lì dentro anche se mai e poi mai avrebbe rimesso piede in una di queste diavolerie addette al cambio d'abiti... troppo pericolose...

Fine....





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