NOTE: I personaggi non sono nostri ma di
Takehiko Inoue. Rukawa-chan è un po' OOC, mi scuso con le sue fan!
All or nothing
di Akira 14 e Ki-chan
Parte 1/?
Non
era proprio il caso di esaltarsi.
In fondo era stata solo una partita di allenamento e per di più, mancava
uno dei campioni dello Shohoku, Ryota Miyagi.
Invece ciò che lo preoccupava di più, era l'enorme talento delle due
matricole, Kaede Rukawa e Hanamichi Sakuragi.
Per punire la sua superficialità, Taoka l'aveva obbligato a rimettere a
posto la palestra, a lucidare tutti i palloni, il parquet e per finire le
docce.
Diceva, che se si fosse impegnato fin dall'inizio, avrebbero avuto almeno un
distacco di trenta punti su quella squadretta da quattro soldi.
Koshino, il suo migliore amico, si era offerto di aiutarlo.
Sendoh aveva rifiutato.
Sapeva, che se fossero rimasti soli, non avrebbe resistito all'impulso di
saltargli addosso.
Non sapeva che cosa gli stesse succedendo.
Ultimamente si sentiva molto confuso.
Soprattutto sessualmente.
Fino a poche settimane prima, era un donnaiolo.
Un casanova.
Aveva avuto almeno una trentina di ragazze, ed era convinto di essere
eterosessuale.
Ma quando; esattamente una settimana prima, aveva visto Kosh uscire con la
sua ragazza, aveva provato un irrefrenabile moto di gelosia.
Era il suo migliore amico, l'unico che avesse mai avuto, e non avrebbe
permesso a chicchessia di portarglielo via.
Aveva cominciato a vederlo in un altro modo, a desiderare di essere al suo
fianco in ogni momento, fino ad arrivare perfino a sognarlo.
Ed era meglio sorvolare su cosa potesse fare in questi sogni.
Decise che una doccia fredda avrebbe calmato i suoi bollenti spiriti.
A volte si sorprendeva, di quali ragionamenti contorti potesse la sua mente
malata.
Ok, non era "naturale".
Ma ciò non voleva dire che fosse sbagliato.
Non sapeva se fosse innamorato, probabilmente era solo una sbandata.
Ma aveva ancora tutto il tempo per trovare l'amore della sua vita.
Aprì il rubinetto dell'acqua calda, così si lasciò andare scacciando
tutti gli strani pensieri che aveva avuto fino a pochi momenti prima.
Aveva sul suo viso un espressione beata, e nonostante fosse visibilmente
stanco morto, un sorriso illuminava il suo viso.
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Quell'insopportabile do'hao!!!!!!
L'aveva distratto con le sue sciocchezze, con quelle chiacchiere rumorose e
senza senso.
Ed ora doveva tornare al Ryonan, per riprendere la sua roba, dimenticata
proprio per colpa di Sakuragi.
Con il rischio, neanche poi così improbabile, che la palestra fosse ormai
chiusa.
Se ripensava alla partita, ancora gli si chiudevano i pugni dalla rabbia.
Quel cretino aveva cantato vittoria troppo presto e Sendoh ne aveva
approfittato per fare quel canestro all'ultimo minuto.
Akira Sendoh.
Non aveva mai visto bellezza e talento assortiti così magnificamente.
Beh, se si escludeva il suo caso, questo è chiaro.
E quello scemo di Sakuragi aveva osato dirgli: "Sendoh io ti annienterò"
Come si poteva essere idioti a tal punto?
Talmente tanto da non capire che, il giorno che avrebbe raggiunto il livello
di gioco di Sendoh, gli asini si sarebbero messi a volare.
Probabilmente ci voleva una laurea in Demenza Applicata.
E lui non si era arrabbiato come avrebbe fatto lui al suo posto.
Non aveva risposto con frasi taglienti e sarcastiche.
Aveva tirato fuori un sorriso disarmante.
Anche quando aveva quasi iniziato a picchiarsi con Koshino.
Rideva. E la sua risata raggiungeva perfino gli occhi.
Non aveva mai visto una persona sorridere con gli occhi, ma doveva ammettere
che era molto affascinante.
Non era la prima volta, che esaminava uno dei suoi avversari anche dal
livello fisico.
Era una sua abitudine.
Semplicemente, era del tutto indifferente al sesso femminile.
Non era misogina, era proprio una completa apatia.
In ogni caso, non sembrava che il numero 7 del Ryonan ricambiasse
l'interesse che aveva nei suoi confronti.
Aveva occhi solo per quella piattola del loro playmaker Hiroaki Koshino.
Che cosa avesse quello lì, che lui non aveva, proprio non lo capiva.
Ora, però, c'era la questione sacca da ginnastica da risolvere.
Fortunatamente, la palestra era ancora aperta, anzi sembrava addirittura che
ci fosse ancora qualcuno dentro.
Prima di tutto raccolse la sua roba, poi tese l'orecchio per sentire se
c'era ancora qualcuno o se era stato chiuso dentro.
Sentiva, chiaramente, il rumore dell'acqua scrosciare.
Interessante, qualcuno si stava facendo la doccia.
Improvvisamente, sentì l'irrefrenabile desiderio, di andare a vedere chi
fosse.
Così, avrebbe chiesto se poteva farsene una anche lui.
Tra andare avanti e indietro, era nuovamente madido di sudore.
Aprì la porta, lentamente, per poter vedere all'interno senza essere visto.
Ciò che si presento ai suoi occhi, gli mozzò il fiato.
Sendoh, Akira Sendoh, l'asso del Ryonan si stava rilassando sotto i getti
d'acqua.
I rivoli, scendevano lungo il suo corpo muscoloso, percorrendolo in ogni suo
più remoto angolo.
I capelli, erano abbassati, ed erano talmente lunghi da arrivargli quasi
alle spalle.
Inoltre, l'essere bagnati, gli conferiva una tonalità di nero quasi
corvino.
E il suo viso…Mmmmhhhh…Quello sì che era stimolante. Gli occhi erano
chiusi, e le labbra formavano un sorriso malizioso.
Era un tripudio di estasi, pareva che fosse nel pieno di un orgasmo.
Si immaginò come sarebbe stato, toccare quella pelle, baciare quelle
labbra, da cui avrebbe sentito Sendoh mugolare il suo nome, pregandolo di
fare l'amore con lui…
Doveva smetterla di guardarlo.
Il suo corpo stava già reagendo in una maniera inequivocabile.
Oddio, conosceva quel ragazzo da un giorno, e già stava diventando la sua
ossessione.
Si incamminò verso lo Shohoku.
Aveva deciso che la doccia l'avrebbe fatta a casa.
Il problema però era ancora da risolvere.
Non poteva lasciare Akira a quell'ameba di Hiroaki.
Era una questione di orgoglio.
Quindi, doveva conquistarlo.
A QUALSIASI COSTO.
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