Cily: Buondì a tutti! ^______^

Ru: Ancora tu?

Cily: Già! ^______^

Ru: E cosa ci fai sorbire stavolta? ¬___¬

Cily: Una plot what plot! ^____^

Ru: Davvero? Che bello! Su, non perderti in chiacchiere e iniziamo!!

Cily: Ehi, stai calmo! Prima devo dire che tu e Hana (oh…my loveeee….*_____*) non siete miei, ma del sensei Inoue! ^^

Ru: Ora che l’hai detto, chiudi quella bocca e schiaccia quei benedetti tasti!

Cily: Come osi darmi degli ordini?! >___<

Ru: Oso perché ho voglia del mio Do’aho!

Hana: Oh…kitsune… *___* Anche io ho voglia di te…

Ru: Allora dì all’autrice di iniziare a scrivere invece di perdere tempo con questi assurdi siparietti!

Hana: Ehm…autrice…

Cily: Si?!? ^ç^

Hana: …mi faresti un piacere?

Cily: Certo tesoro mio! Tutto quello che vuoi! ^_____^

Hana: Potresti iniziare a scrivere?

Cily: Certo, my darlin’! Per te questo ed altro! ^_____^

 


 

 

All night long

 

Di Cily^^

 

- Accidentaccio a quell’infame! Non può costringerci a fare due ore in più di allenamento al giorno! Non può farlo!! – Hanamichi si lamentò un’ennesima volta per la decisione del capitano. Infatti Miyagi aveva stabilito che a partire dal giorno seguente la squadra avrebbe dovuto sottoporsi a ore in più di allenamento, in vista dei campionati nazionali. – Non può farlo!!

Sakuragi guardò il volpino in cerca di supporto per le sue lamentele, ma lo trovò ancora intento a cercare di azionare la lavastoviglie nuova (per me è stata un’impresa! Sinceramente ancora adesso ho dei problemi a farla funzionare! ^^;;; N.d.Cily).

-          Ehi, kitsune! Mi ascolti?

-          Hn. – mugugnò Rukawa, schiacciando un pulsante e imprecando mentalmente, dato che la lavastoviglie non accennava a partire.

-          Ma non pensi a noi?! Cioè…ma proprio non connetti? – sbottò spazientito il rossino.

<Connetterei se tu smettessi di parlare a vanvera…Ah…forse è questo…proviamo>. Il moro girò una piccola manopola in senso orario, con il solo risultato di trovarsela in mano. La riavvitò sbuffando, rispondendo al suo ragazzo con un vago “Hn”.

- Hn?! E cosa significa “Hn”, in questo caso?! Significa che non ci pensi a noi! Scommetto che non ti è neanche passato per la testa il fatto che avremo meno tempo per stare insieme e per…beh…dai…hai capito! – sbottò arrossendo.

Kaede sorrise a sé stesso per l’affermazione del rossino. Allora ci aveva pensato anche lui! <Ecco perché era così contrariato…> Schiacciò un tasto verde e, magicamente, una spia rossa si accese, comunicando l’inizio del lavaggio. Rukawa esultò internamente, poi si girò verso il suo ragazzo, sapendo come consolarlo.

Infatti Hanamichi era in piedi dietro di lui, con le braccia incrociate sul petto e un adorabile broncio. <Sembra proprio un bambino…>

-          Ehi, Do’aho…potremmo metterci avanti… - azzardò il moretto tradendo una nota maliziosa della voce.

Subito Sakuragi abbandonò il muso e gli lanciò uno sguardo incuriosito.

- Beh… - Kaede si avvicinò a lui, cingendogli la vita con le braccia forti – Dato che avremo meno tempo per noi durante i prossimi giorni, pensavo che potremmo… - lasciò in sospeso la frase, affondando il viso nella spalla del suo ragazzo e avvicinando la bocca alla pelle del collo, che morse in modo allusivo. Hanamichi sorrise e bisbigliò un “Ottima idea, kitsune”, prima di attirare a sé il viso del compagno, per poterne divorare la bocca. Sakuragi passò la lingua sulle labbra morbide di Kaede che, gemendo, ne lasciò libero l’accesso, permettendogli di approfondire il bacio. La lingua del rossino sfiorò i denti e incontrò quasi subito quella dell’altro. Si intrecciarono l’una all’altra, accarezzandosi con umida foga, mentre le mani del volpino accarezzavano la base della schiena di Hanamichi. Il rossino infilò le dita oltre il tessuto della maglietta di Kaede e le fece scorrere lungo i fianchi. Subito avvertì un brivido da parte della volpetta e sorrise mentalmente. Abbandonò la lingua del compagno e, dopo avergli leccato il mento con un movimento lento e sensuale, lo costrinse ad allontanarsi di qualche centimetro, permettendogli di sfilargli la t-shirt. Kaede decise di approfittare del momento per liberare anche il suo koibito, così, con rapidità fulminea, anche la maglia di cotone del rossino finì sul pavimento. Travolto dalla passione, Ru spinse Hanamichi contro il tavolo. – Stenditi – Il sorriso del rossino si allargò a quella richiesta, quindi, con movimenti volutamente troppo lenti, appoggiò la schiena al legno del tavolo, stringendo le gambe attorno alla vita di Kaede, che si chinò su di lui, baciandogli piano l’ombelico. Lo sentì gemere e aumentare la stretta delle gambe come per attirarlo a sé, però il volpino decise di farlo soffrire un po’, depositando tocchi leggeri delle labbra, più simili a lievi carezze che a baci. Però, a quanto pare, Sakuragi non aveva la minima intenzione di lasciarsi torturare a lungo, dato che affondò le mani tra i capelli scuri del suo ragazzo, iniziando a tirarli verso l’alto. – Vieni su! – Kaede, per una volta, lo accontentò e, sporgendosi maggiormente sul tavolo, arrivò a sfiorare un capezzolo con le labbra, provocando a entrambi un brivido caldo lungo la spina dorsale. Leccò dolcemente la parte circostante, per poi inumidire con la saliva anche la pelle turgida. Comandato da uno strattone ai capelli, lo prese finalmente in bocca, succhiandolo dapprima lentamente, poi sempre con maggiore avidità, immaginandosi a prendersi cura di un’altra parte del corpo di Hanamichi che ben conosceva… Il rossino, sentendo il capezzolo così dolcemente torturato, si inarcò leggermente e, senza volere, urtò con una spalla il cestino della frutta, appoggiato poco dietro di lui. Con la coda dell’occhio riuscì a focalizzare l’oggetto e, subito, nella sua mente da tensai balenò un’idea libidinosa. Aspettò qualche istante per metterla in atto (la tortura su di lui era troppo eccitante), poi si decise. Allontanò il viso di Kaede dal suo petto e lo liberò dalla stretta delle sue gambe, abbandonando il contatto tra le loro virilità ormai in chiare condizioni. – Ma cosa cazz…- Il moro non ebbe nemmeno modo di terminare di formulare la domanda che Hanamichi si levò in piedi grazie a uno movimento di reni e lo intrappolò tra le sue labbra morbide. <Qualunque cosa abbia in mente inizia bene…>

Ru si lasciò adagiare sul pavimento freddo e la sua schiena ebbe un sussulto. Sakuragi gli sorrise maliziosamente e gli leccò l’incavo della spalla. Subito dopo lo baciò nello stesso punto e gli chiese, sussurrandolo piano all’orecchio:- Hai ancora freddo?

- Con te non ho mai freddo. – e il rossino non aspettò risposta (se mai ce ne sarebbe stata), baciandolo con ardore. Tenendo una mano dietro la nuca del rossino, guidò l’altra lungo la schiena e la intrufolò sotto il tessuto ruvido e maledettamente antipatico dei jeans larghi. Incontrò l’ostacolo dei boxer che, in quel momento, gli parvero bollenti. Fece scivolare la mano lungo il sedere e, con un dito, lo sfiorò tra le natiche. – Ah… - Hanamichi non potè trattenersi dal gemere, sotto quel contatto così intimo e tremendamente eccitante. Ru esultò e fece scorrere nuovamente le dita lungo quella parte così sensibile, causando altro piacere al suo partner. Il rossino gli succhiò un labbro con forza, poi si portò le mani ai polsi di Kaede, allontanando il suo tocco. Si alzò in piedi e, tenendo gli occhi incatenati a quelli della volpetta eccitata, si slacciò il bottone dei jeans e abbassò la cerniera. Ru, impaziente, afferrò le gambe dei pantaloni e le strattonò in giù, abbassandole completamente insieme ai boxer di cotone. Sakuragi liberò i piedi dal tessuto ruvido e li allontanò con un calcio, per poi avvertire il fiato caldo di Kaede pericolosamente vicino al suo basso ventre. Infatti il moretto non aveva nessunissima intenzione di ritardare oltre i suoi istinti: avvicinò la bocca al membro del suo scimmiotto (Non immaginate nemmeno quanto mi piaccia questa parola! ^^ N.d.Cily) e lo prese immediatamente in bocca, facendo sussultare il rossino. Prese a leccare avidamente lungo tutta l’asta e venne subito ringraziato con un lungo gemito. Abbandonò il membro e fece scivolare la lingua su un testicolo. – Ah….si….fallo ancora…. – E così fece. Lo leccò piano ancora un paio di volte, per poi concentrarsi sull’altro. Quando sentì che Hanamichi stava per venire, avvolse di nuovo il membro, pompando velocemente. Hana si abbandonò al piacere che riceveva e venne, gridando di soddisfazione. Le gambe gli cedettero e dovette aggrapparsi a Kaede, anch’esso col fiato corto. Si sdraiarono nuovamente sul pavimento e il rossino, accarezzandogli l’interno di una coscia, si accorse dei pantaloni bagnati. Si sentì in colpa, ma poi gli tornò in mente la sua ideuzza e decise di usarla per ripagare Kae-chan. Non prima di averlo stuzzicato un po’, ovviamente.

- Ehi, Kitsune – lo chiamò con voce ancora roca per l’orgasmo. Il moro alzò leggermente la testa e lo guardò con aria interrogativa – Sei proprio un bimbo cattivo…non lo sai che non è bene bagnare i pantaloni? – chiese Hanamichi con un tono a metà tra il dispettoso e il seducente.

Ru rimase interdetto per un attimo, poi chiuse gli occhi e riadagiò la nuca sul pavimento, rispondendo:- È colpa tua che mi hai trascurato.

Sakuragi sorrise e gli baciò il mento. – Prometto che non ti trascurerò più e come prova della mia promessa, ti offro un dono. – Il ragazzo sollevò un poco il busto e allungò il braccio verso il tavolo, tastandone la superficie. Dopo qualche tentativo, la sua mano raggiunse ciò che cercava: afferrò il cestino e lo trascinò giù, appoggiandolo sul pavimento. Dopo aver passato in rassegna con lo sguardo ciò che gli offriva, pescò una fragola e la premette dolcemente sulle labbra di Kaede, che giaceva steso accanto a lui, ancora intento a riposarsi gli occhi. Il moro aprì la bocca e accolse il piccolo frutto, masticandolo goloso. Hanamichi sorrise a ne prese un’altra, compiendo la medesima operazione. Ma questa volta Ru non si limitò a mangiare la fragola: bloccò il polso del rossino e gli intrappolò le dita tra le labbra, succhiando avidamente le tracce di succo che gli erano scivolate lungo le nocche. Il rossino gemette e lo lasciò fare, fino a quando si accorse di essere nuovamente eccitato. Si liberò delicatamente dalla trappola della kitsune, che sbuffò contrariata, segno che voleva continuare quel giochetto.

-          Kitsune…le fragole sono afrodisiache…lo sai?

Hanamichi percorse con l’indice ancora umido i contorni di un capezzolo roseo del compagno, attendendo risposta, che non tardò a farsi sentire.

-          Beh…mi pare abbiano funzionato alla grande.

Kaede indicò con un gesto della testa il rigonfiamento sotto i pantaloni della tuta. – Già, pare anche a me…

-          Avevi detto che non mi avresti più trascurato… - gli ricordò il moro, slacciandosi il nodo della cordicella in vita.

-          L’avevo detto. E un tensai mantiene sempre la parola data.

Prese tra le mani il viso del volpino e subito le loro bocche si assaggiarono come se non l’avessero mai fatto, sfiorandosi e accarezzandosi con lentezza e passione. Le braccia di Kaede si chiusero in un abbraccio attorno alla vita di Hanamichi che, avvertendone il contatto, sospirò nella sua bocca di fragola. Il rossino lasciò il volto del compagno e lasciò che le sue mani arrivassero all’inguine, ma non prima di aver sfiorato “casualmente” capezzoli e ombelico. La sinistra abbassò il tessuto della tuta, mentre la destra si perse nei boxer, accarezzando l’erezione che pulsava sotto di lui. I loro visi rimasero incatenati anche mentre pantaloni e boxer venivano allontanati da loro con un gesto scocciato e la mano di Sakuragi sfiorava la punta del membro, facendo inarcare leggermente l’altro ragazzo. Le dita stuzzicarono un testicolo e tornarono ad occuparsi dell’eccitazione bollente, scorrendo su e giù, a ritmo sempre più sostenuto. Kaede dovette staccarsi dalle labbra del suo ragazzo per prendere fiato, sottratto dal bacio e dal piacere sempre maggiore e, sotto una carezza ancora più audace, non potè evitare di gemere più forte. – Ah…Hana…ancora… - Ma il rossino non lo accontentò. Anzi. Bloccò la sua “operazione” per poi scendere con il viso sino al basso ventre e leccare il membro in tutta la sua lunghezza. Dopo questa piccola pausa, potè riprendere a masturbarlo con foga sempre crescente, che culminò con l’orgasmo di entrambi e rispettivi gridi.

Hanamichi appoggiò la testa nell’incavo della spalla di Rukawa, che sembrava davvero stravolto dal piacere. Stettero così a crogiolarsi l’uno nel calore dell’altro, dimenticandosi di essere nudi sul pavimento…Beh…se ne dimenticarono fino ad un potente starnuto di Kaede, che fece preoccupare il rossino.

-          Kitsune! Non ammalarti che poi mi attacchi il raffreddore! – si lamentò Sakuragi.

-          Hn. – si limitò a bisbigliare Rukawa, ancora in uno stato semi-cosciente.

-          Dai, andiamo di sopra. Qua prendiamo solo freddo. – Hanamichi si alzò, tirando il braccio del volpino, che si tirò in piedi nonostante non ne avesse minimamente voglia. Attraversarono il soggiorno ed entrarono in camera, gettandosi sul letto in un groviglio di lenzuola leggere.

I due ragazzi riuscirono a riposare solo per una quarantina di minuti, dato che poi l’insaziabile appetito di carezze ritornò a gorgogliare. Infatti Rukawa, che aveva aperto un occhio per cercare il lenzuolo e tirarselo meglio addosso, aveva trovato davanti a sé la visione di Hanamichi, disteso accanto a lui, con le labbra leggermente socchiuse e il petto nudo che si alzava e abbassava ritmicamente secondo il respiro regolare. E la posizione sexy con cui abbracciava il morbido cuscino era il massimo. Kaede si rassegnò. <Sono un animale. Gli animali rispettano sempre i loro istinti e le loro voglie. Beh, io ho voglia di lui.>

Si sistemò meglio vicino al rossino, scoprendolo del tutto, e gli soffiò sui capelli. Avvicinò la bocca alla pelle bronzea delle spalle, la baciò e scese con le labbra lungo la schiena, soffiando piano il fiato caldo su di lui. Giunto alle natiche, si trovò un po’ indeciso, poi ne accarezzò una con le dita e tracciò linee invisibili, che ricordavano gli ideogrammi di “do’aho”.

-          Maniaco… - bisbigliò Hanamichi, con la voce un po’ impastata, mentre si girava verso di lui.

-          Che ho fatto? – chiese con tono innocente il volpino.

-          Allunghi le mani anche quando dormo…non oso pensare che mi hai fatto le altre sere! – scherzò il Do’aho (SOLO io posso chiamarlo Do’aho! >__< N.d.Ru Eccheppalle! Ancora con questa storia!! N.d.Cily).

-          Quante storie per una carezza…e io che pensavo potessimo approfondire il tutto… - buttò lì Kaede, mentre si stendeva nuovamente per tornare a dormire.

Sakuragi gli afferrò un braccio e lo tirò verso di sé, facendo coincidere le loro fronti. – Avanti Kitsune, approfondiamo il tutto. – Senza attendere risposta si avventò sulla bocca dell’altro, entrando con frettolosa dolcezza. Kaede gli rotolò sopra senza staccarsi dal bacio e gemette al contatto della sua virilità con quella del suo dolce koibito. Lasciò scivolare le labbra lungo la linea della mascella di Hanamichi e, una volta arrivato al collo, si apprestò a fargli un bel succhiotto, mentre sentiva la bocca del suo ragazzo fare lo stesso nell’incavo della spalla. Baciavano e succhiavano piano la pelle dell’altro, profumata del loro amore. Hanamichi, una volta soddisfatto del suo lavoro e di quello di Kaede, decise che voleva di più. E, a quanto pare, il volpino era d’accordo, perché gli rotolò di fianco, attirandolo sopra di lui. Sakuragi si lasciò guidare sul corpo della sua kitsune (Già…MIA! Capito porcospini e maniaci vari?! Mia, mia, mia! >__< N.d.Hana ^__^;;; N.d.Cily) e le loro labbra si incontrarono nuovamente in un bacio caldo e umido di passione. Intanto le mani del rossino iniziarono a scendere veloci verso il basso; accarezzarono il membro eccitato per qualche attimo, poi una fece marcia indietro fino alla bocca di Hanamichi, che succhiò tre dita, inumidendole di saliva. Subito dopo la mano tornò tra le gambe di Kaede, iniziando a prepararlo. Rukawa si inarcò contro di lui per il fastidioso dolore, ma, una volta abituatosi alla presenza delle dita, i suoi muscoli si rilassarono poco alla volta, permettendogli di godere a pieno delle carezze ormai esperte di Hanamichi. Quell’idillio però non durò a lungo, in quanto il rossino, sicuro di averlo preparato a sufficienza, gli baciò una guancia, iniziando a penetrarlo con dolcezza. Il corpo di Ru tornò a lamentarsi per qualche istante, fino a quando il Do’aho lo penetrò completamente, facendolo gemere di piacere. Lo attirò maggiormente a sé, sussurrandogli all’orecchio di iniziare.

La prima spinta arrivò lenta e dolce e venne seguita da altre più intense e veloci. Rukawa assecondava i movimenti dentro di lui con il bacino, spingendosi sempre maggiormente contro il corpo bollente di Sakuragi, che continuava a bisbigliare il suo nome tra un gemito e l’altro. L’orgasmo arrivò per entrambi nello stesso momento, colpendoli in ogni punto, rubando loro il respiro. Hanamichi scivolò fuori da lui dopo qualche attimo di intontimento e gli si stese vicino, abbandonando un braccio sul petto del volpino, che tentava di riprendere fiato. Rimasero in silenzio per un po’, poi Sakuragi guardò la sveglia sul comodino poco distante: 23.57. Sbadigliò e, dopo essersi stiracchiato un poco le braccia, si alzò e si diresse verso il bagno. Aveva davvero bisogno di una doccia. Sorridendo, aprì l’acqua e aspettò qualche minuto che si scaldasse. Allungò una mano sotto il getto ormai tiepido e, deciso che era della temperatura giusta, mise un piede sul tappetino antiscivolo, preparandosi ad entrare, quando due braccia forti gli avvolsero la vita e lo strattonarono all’indietro, facendogli perdere l’equilibrio. Sakuragi sarebbe caduto se Kaede non l’avesse sorretto, stringendolo maggiormente a sé. Dopo un attimo di sorpresa, Hanamichi si divincolò dall’abbraccio e , voltatosi verso il suo aggressore, gli ringhiò contro:- Ma sei matto, kitsune?! Mi hai quasi fatto cadere! Potevo battere la testa e…

-          Tanto la tua testa da do’aho è certo più dura del pavimento… - buttò lì il volpino.

-          Grr….idiotissima baka kitsune che non sei altro!!

-          Ti ricordo che qui l’idiota sei tu. – spiegò pacificamente Kaede, che si stava divertendo un mondo a farlo diventare di tutti i colori della rabbia.

-          Grrrr….. Se sei venuto qui solo per prendermi in giro puoi anche tornartene a letto!! – sentenziò con voce parecchio alterata il rossino, infilandosi nel box e chiudendo con violenza la porta di vetro smerigliato. 

Ovviamente Rukawa non si lasciò sfuggire l’occasione di avere un do’aho bagnato ed estremamente sexy tutto per sé. Il moretto fece scorrere lentamente il vetro, infilandosi nella doccia e chiudendo la porta dietro di sé. Abbracciò da dietro il suo ragazzo e gli depositò un dolce bacio sulla spalla destra. Sentì chiaramente il rossino rabbrividire e constatò che seguire il suo do’aho in bagno era stata una buona idea. Una buonissima idea, dato che le cose degenerarono piacevolmente.

Hanamichi si girò nell’abbraccio e cercò le labbra di Kaede, lasciandosi imprigionare in un bacio passionale che sembrava non avere giù fine. Quando dovettero staccarsi per prendere fiato, il volpino passò la lingua sul labbro inferiore del rossino, asciugando le piccole gocce di acqua tiepida che imperlavano quel bel viso abbronzato. Sakuragi ne approfittò per strappargli un bacio e, mentre le loro lingue si sfidavano in un’umida lotta, cinse i fianchi di Kaede con le braccia e, sentendo le sue mani perfette tra i capelli, si assicurò di tenerlo ben stretto, per poi sollevarlo piano e schiacciarlo contro il muro. Subito Rukawa passò le gambe attorno al bacino del suo ragazzo, facendo scivolare le braccia lungo al collo, per sostenersi meglio. Il bacio finì in un gemito e in un sospiro, lasciando che i due ragazzi si guardassero, comunicandosi reciprocamente una passione ormai irrefrenabile.

Il rossino baciò la gola della kitsune e, alzando il viso, si persero per un attimo eterno l’uno negli occhi incandescenti dell’altro.

-          Ti amo, Kaede.

Tre parole ripetute in più di un’occasione che riuscivano sempre a sembrare uniche, nuove, ogni volta cariche di maggior sentimento.

-          Ti amo, Hanamichi.

Tre parole difficili da dire, impossibili da rinnegare, profonde come il mare e vere di tutto l’amore che gli riempiva il cuore.

Si sorrisero a vicenda e si sfiorarono le labbra in una carezza di tenerezza assoluta.

 

Hanamichi sistemò meglio la presa della sua volpe e gli leccò la linea della mascella sotto la guancia sinistra. Kaede sollevò il capo, sperando che quel dolce tocco procedesse anche lungo il collo, ma non ottenne ciò che desiderava. Infatti il rossino preferì giocare piano con un capezzolo, mordicchiandolo e leccandolo con gesti lenti e studiati. Rukawa si contorse involontariamente sotto la bocca dell’altro, che decise che le sue braccia avevano bisogno di riposare un po’ , quindi bisbigliò al volpino di lasciare la presa. Il moro lo liberò dalla stretta delle sue gambe attorno alla vita e si rimise in piedi. Senza perdere tempo il rossino tornò ad occuparsi del corpo di Kaede, piegandosi sulle gambe e stuzzicando l’ombelico con la lingua. Rukawa gli tirò i capelli con un gemito.

         Do’aho, datti una mossa – riuscì a bisbigliare nonostante i sospiri che lo affannavano.

         Ma quanto sei impaziente… - ironizzò Hanamichi, sapendo di non essere da meno. Infatti Kaede, con un minimo di lucidità, rispose:- Tanto quanto te.

Sakuragi allora non si fece più pregare e avvicinò il viso al membro del volpino, leccandone la punta. Stava per prenderlo in bocca, quando cambiò idea. Divaricò maggiormente le gambe di Kaede e accarezzò la piccola apertura tra i glutei.

-          Ah…

Hanamichi ritirò la mano e la posizionò direttamente sotto il getto dell’acqua tiepida. Aspettò qualche secondo, poi tornò tra le gambe di Rukawa e lo penetrò lentamente con un dito. Per distrarlo dal male che provava, avvolse il membro con la bocca, succhiandolo piano. Kaede, dapprima diviso tra piacere e dolore, si ritrovò entro breve scaraventato in un paradiso di pura eccitazione.

-          Ah…si…si…ti prego…non…ti…fermare…ah…

Il rossino non smise di pompare nemmeno quando le dita divennero tre e presero a prepararlo con più cura. Terminata l’operazione, Hanamichi, con grande rammarico di Kaede, abbandonò il membro eccitato e liberò l’apertura dalle dita. Prese nuovamente in braccio il volpino, appoggiandogli la schiena contro le piastrelle bagnate della parete e, una volta che si sentì circondare il collo e la vita rispettivamente da braccia e gambe, lo sollevò maggiormente e lo penetrò piano. Kaede accentuò l’abbraccio e morse forte una spalla del rossino, che lo baciò sul collo. Affondò completamente in lui e aspettò che la kitsune fosse pronta. Lo sentì rilassarsi lentamente e, dopo qualche attimo, avvertì il suo corpo spingere contro il suo bacino. Subito iniziarono le spinte, scandite da gemiti da parte di entrambi. Hanamichi si sentiva sempre più stanco a causa del peso che doveva sopportare, ma il piacere gli annebbiò completamente la mente, portandolo all’amplesso con un grido, imitato da Kaede pochi attimi dopo.

Stremati, scivolarono lentamente a terra, raggomitolandosi stretti l’uno all’altro sotto il getto gentile della doccia che baciava piano il loro corpo con piccole gocce cristalline.

 

 

Kaede si riprese per primo, stiracchiando le braccia e le gambe. Hanamichi si mosse piano accanto a lui. Era ancora un po’ scosso dal piacere provato poco prima, evidentemente. Rukawa decise di fare il dispettoso e, alzatosi, regolò il getto dell’acqua, dirigendolo contro il viso del suo ragazzo, che aveva ancora gli occhi chiusi. Sakuragi sobbalzò, preso alla sprovvista.

-          Ehi!!! Baka kitsune!!! Ma sei scemo??!

<Finalmente si è ripreso!> pensò Kaede, sorridendo ironicamente.

-          Non dovevi lavarti, prima?

Il rossino sembrò non seguirlo per un attimo, poi Rukawa continuò:- Prima non eri venuto per fare la doccia? Mi pare che tu non ti sia lavato per niente…

-          Ah sì? E magari non sai nemmeno cosa mi ha impedito di lavarmi, eh?

-         

-          A me pare che qualcuno, e non faccio nomi, sia entrato di soppiatto nella doccia e mi abbia distratto dalla mia intenzione primaria…

Kaede gli sorrise maliziosamente e, cosparsa una spugna di bagnoschiuma, si chinò su di lui, sussurrandogli all’orecchio:- Beh, possiamo rimediare…

Detto ciò, si rialzò e porse una mano al rossino che, afferratala, si tirò in piedi. Rukawa gli succhiò piano il labbro superiore, per poi lasciarlo e occuparsi di quello inferiore. Lo fece gemere con quell’eccitante bacio che non gli aveva mai dato. Continuò il suo giochino per un po’, poi decise che era il momento di passare ad altro. Alzò la spugna all’altezza del cuore di Hanamichi e prese a strofinare piano lungo il petto, sfregando volutamente con maggiore intensità i capezzoli già turgidi.

-          Ahhh…

Il rossino gli disse qualcosa, ma Kaede non lo sentì, impegnato com’era nella sua operazione. Fece risalire la spugna sulle spalle larghe, per poi passarla sul collo, sfiorando appena una guancia.

-          Voltati, Hana.

Il ragazzo ubbidì e si girò. Rukawa si leccò le labbra bagnate dall’acqua che cadeva incessante su di loro e appoggiò la spugna sul collo del rossino, che mugugnò per il contatto con il morbido tessuto fradicio. Lasciò che seguisse con ipnotica lentezza la linea disegnata dalla spina dorsale, ripercorrendola più volte, dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto. Scese sempre più giù, verso i glutei. Li accarezzò anche con la mano sinistra, passando su ogni millimetro di quella pelle così invitante. Poi la fece risalire fino alle spalle, chiedendo a Sakuragi di voltarsi nuovamente.

Lasciò scorrere la spugna lungo le braccia muscolose, girando intorno ai polsi e passando tra le dita delle mani. Hanamichi subiva le estreme carezze del suo compagno, accompagnando i gesti più intimi con lunghi sospiri di approvazione. Lentamente il tessuto bagnato arrivò al ventre. Kaede massaggiò con delicatezza l’ombelico e scese maggiormente… Sfiorò il membro e gemette insieme al rossino, che si era appoggiato al muro per non cadere. Accarezzò tramite la spugna l’interno di una coscia e, frustrato, la gettò in un angolo del box. Con un rapido gesto, dettato dall’impaziente eccitazione, lo prese in mano, facendo urlare Hanamichi, il quale, per un movimento incondizionato, si addossò maggiormente alla parete con un movimento violento, battendo la schiena nel punto per lui più doloroso dopo l’infortunio della stagione precedente. Strinse i denti e si lasciò masturbare, dimenticandosi a poco a poco del pulsante fastidio sotto le scapole. Kaede prese a frizionare il membro sempre più velocemente, desiderando di far raggiungere il piacere assoluto al suo Do’aho. Infatti aveva notato l’espressione sofferente che aveva assunto mentre si appoggiava al muro. Scosso dalla preoccupazione e sapendo come sanarla, attirò a sé il volto del rossino e lo intrappolò in un bacio umido e desiderato, impedendogli di pensare. Immobilizzato tra due passioni brucianti, mosse il braccio inconsciamente e colpì la manopola dell’acqua calda, aumentando il getto e la temperatura. Ciò che prima era tiepido si trasformò in accogliente calore, cullando i due ragazzi con violenta dolcezza.

-          Ahhh…Kaede…fallo ancora…ti prego

Rukawa mosse la mano nello stesso modo di prima, strofinando, stringendo e alleviando la presa, quasi annullandola, per poi riprenderla con maggiore forza. Il volpino era ormai al limite e l’unica cosa di cui si rendeva vagamente conto era che dare piacere era eccitante nello stesso modo che riceverne.

Kaede gettò la testa all’indietro, urlando l’amplesso che lo travolgeva nell’accarezzare il suo compagno e venne subito seguito da Hanamichi, che si svuotò, sfinito, nella sua mano. Con un gesto inaspettato anche per sé stesso, il moretto si portò la mano alla bocca, assaporando il sapore del suo Do’aho. Sakuragi lo osservò rapito, sostenuto da un rimasuglio di ragione. Ne rimase incantato mentre faceva scorrere la lingua tra le dita, mentre catturava qualche goccia scivolata sul dorso della mano, con quel gesto rapido e sensuale di un gatto che beve del latte dalla sua ciotola. Ma, quando Kaede si inumidì le labbra, Hanamichi non potè resistere. Gli passò una mano dietro la testa, catturandogli la nuca e attirandolo verso di sé e costringendolo all’ennesimo bacio. Beh…forse “costringere” non è proprio la parola più adatta, dato che Rukawa fu ben felice di questa iniziativa e partecipò attivamente al loro scambio di effusioni…con il risultato che si trovarono nuovamente in una posizione…ehm…diciamo “stimolante” per i loro amichetti del basso ventre.

Il volpino si sistemò per terra, piegando le gambe, in modo da poter star seduto. Nonostante fossero ancora legati in un bacio, Hanamichi riuscì a sedersi sopra Kaede, che gli pizzicò forte un braccio, giusto per ricordargli di non essere propriamente leggero. Sakuragi concentrò il peso sulle gambe, cercando di non farlo gravare troppo sul volpino e cercò nuovamente le sue labbra per un acceso “scambio di opinioni”, ma non fece in tempo ad avvicinarsi al volto della kitsune che questa abbassò il capo sul suo petto, mordendogli piccoli tratti di pelle. Si lasciò assaggiare fino a quando Kaede volle concludere il discorso.

-          Hana, lo voglio subito.

-          Sei…sicuro?

Rukawa annuì. Sakuragi si mise in piedi, permettendo al suo ragazzo di posizionarsi meglio. Lo vide appoggiarsi con la schiena al pavimento della doccia e divaricare le gambe, ancora piegate a causa dello spazio ristretto. Hanamichi, inspirando profondamente, vi si sistemò in mezzo, invitando Kaede ad alzare il bacino. Inspirò ancora una volta e, esortato dal moretto, lo penetrò con un’unica spinta, cercando di fare il più delicatamente possibile. Rukawa urlò e due lacrime, formatesi agli angoli delle ciglia, si confusero tra le goccioline d’acqua che cadevano su di loro con rinnovata grazia.

-          Kaede, io non…

-          Ssst…

Il ragazzo lo zittì con un sibilo e, dopo qualche istante, afferrò i glutei del compagno, invitandolo a muoversi dentro di lui. Il rossino iniziò a spingere, affondando nella carne tanto amata, strappando a sé stesso e all’angelo nero che aveva sotto di sé, urla, mugolii e frasi d’amore gridate con tutto il fiato, sradicate da un contesto interiore troppo intimo per essere compreso da chiunque. Spinta dopo spinta, urla dopo urla e gemiti dopo gemiti, vennero in un unico istante, fermando il tempo che passava sulla loro pelle.

 

 

Kaede ripose il phon nel cassetto accanto al termosifone ed ebbe il tempo di scorgere con la coda dell’occhio Hanamichi che si dirigeva verso il salotto. Si sistemò meglio l’asciugamano attorno alla vita e lo seguì. Lo trovò intento a passare in rassegna i cd posti ordinatamente sullo scaffale accanto allo stereo.

-          Do’aho, che fai?

-          Ho voglia di musica.

-          Alle quattro di notte?

-          Già!

Scuotendo il capo, il moretto gli si avvicinò e scelse per lui. Gli afferrò la mano destra, muovendola un paio di volte lungo tutta la fila di dischi, per poi fermarla a caso. Hanamichi, allora, prese il cd che le sue dita sfioravano e lo estrassero dalla custodia. Lo inserì nello stereo e schiacciò “play”. Regolò il volume e si girò verso Kaede, sfiorandolo con un bacio, che divenne subito più profondo. Le loro braccia si chiusero attorno ai fianchi, eliminando la breve distanza tra di loro. Mentre le loro lingue si accarezzavano con dolce lentezza, presero a dondolare piano, senza fretta, come se non si rendessero conto di stare ballando.

 

There was a time
When I could breath my life in you

 

Hanamichi spinse dolcemente Kaede sul divano e gli fu subito sopra, schiacciandolo debolmente sotto le sue carezze. Lasciò al suo ragazzo il compito di guidare il bacio, mentre le sue mani li liberavano degli asciugamani legati in vita. A nessuno dei due importava dell’ora tarda. L’unica cosa che desideravano era poter godere ancora un po’ dell’amore che li travolgeva ogni attimo delle loro vite.

 

One by one
Your pale fingers started to move

 

Kaede guidò piano le pallide dita lungo la spina dorsale del rossino, accarezzandolo con tormentata lentezza. Sakuragi si spinse maggiormente contro il moretto, facendolo gemere per il bollente contatto delle loro virilità. Baciò piano la gola di Rukawa, succhiandola dolcemente, cercando di seguire il ritmo delle bianche mani sulla sua schiena.

 

And I touched your face
And all life was erased

 

Il rossino alzò il capo all’ennesimo gemito del suo ragazzo e lo fissò per un attimo. Aveva le guance arrossate e il respiro era già affannato. I capelli spettinati gli ricadevano sulla fronte e un ciuffo più lungo gli copriva l’occhio destro. Hanamichi lo scostò piano e si persero nello sguardo l’uno dell’altro. Sakuragi accarezzò una gota con il dorso della mano e sentì Rukawa abbandonare la sua schiena, per richiamare le mani a chiudersi sopra la sua, spingendo la guancia contro le dita. Rimasero così per un po’, a crogiolarsi in quell’innocente carezza, mentre tutte le preoccupazioni che avevano li abbandonavano, fino a cancellarsi definitivamente.   


You smiled like an angel
falling from grace

 

- Ti amo tantissimo, Kaede.

E Rukawa sorrise.

<Kami…sembra un angelo…il mio angelo…>

Il volpino attirò il viso del suo koibito e lo intrappolò nuovamente in un bacio mozzafiato, che diventava sempre più appassionato, alimentando la loro sete d’amore.

Hanamichi lasciò scivolare una mano tra le gambe della Kitsune e prese a massaggiare con movimenti sicuri il membro pulsante. Si inginocchiò per lasciare più spazio all’erezione del compagno e aumentò il ritmo.

-          Ahh…non…non ti…fermare…

E Sakuragi non aveva nessuna intenzione di fermarsi. Anzi. Prese a masturbarlo con maggiore decisione, portandolo diverse volte sull’orlo del piacere assoluto, ma continuando a rimandare, diminuendo la velocità dei suoi movimenti.

 

We've been slaves to this love
From the moment we touched
And keep begging for more
Of this resurrection

 

Kaede venne, sollevandosi di scatto dal cuscino a cui era appoggiato con la schiena e abbracciando Hanamichi. Ricadde sul morbido divano trascinando con sé il rossino, non ancora appagato, che gemeva involontariamente sotto quell’innocente contatto. Rukawa lo liberò dalla presa e tenne gli occhi chiusi per qualche minuto, riacquistando fiato. Gli aprì di scatto sentendosi baciare un capezzolo. Si lasciò sfuggire un sospiro e si rese conto di starsi nuovamente eccitando.

 

You kissed my lips
With those once cold fingertips

 

Hanamichi alzò il viso, guardando Rukawa negli occhi. Si sorrisero. Kaede sfiorò le labbra del rossino con la punta delle dita, accarezzandolo come durante il loro primo bacio, quando, insicuri e inesperti, cercavano un contatto innocente che, ogni tanto, tornava a farsi desiderare. Il rossino ne prese in bocca il medio e prese a succhiarlo lentamente, senza staccare gli occhi di dosso al suo volpino che, ad occhi chiusi, si stava rilassando contro il cuscino posto accanto al bracciolo del divano.


You reached out for me
And oh how you missed

 

Con rammarico Sakuragi dovette abbandonare la sua attività, in quanto Kaede l’aveva privato del pallido contatto della sua bocca con le dita e lo aveva catturato per un famelico bacio. Intanto, la mano di Rukawa scivolò lenta verso il basso, fino alla piccola apertura tra i glutei. Si penetrò da solo, sussultando di dolore e stringendo gli occhi per contenere un urlo. Hanamichi lasciò morire il bacio e, visto quello che stava facendo, gli disse, preoccupato: - Kitsune! Ma…ma lo avrei fatto io se…

Kaede lo bloccò con un dito sulle labbra e, sussurrando lentamente:- Se stavo ad aspettare te domani sera eravamo ancora qui…

Hanamichi non raccolse la provocazione e si concentrò sul viso del volpino, che stava cambiando espressione sotto le sue stesse carezze. Gli afferrò il polso e, stringendolo con dolcezza, lo allontanò dalla piccola apertura.

 

You touched my face
And all life was erased

 

Gli alzò maggiormente i fianchi e, posizionatosi meglio su di lui, iniziò a penetrarlo con lentezza. Kaede gridò inarcandosi contro di lui, mentre il suo corpo tentava di respingere quel contatto tanto doloroso. Dopo i primi attimi, riuscì ad abituarsi e, quasi inconsapevolmente, spinse il bacino contro Hanamichi, cercando maggiore intimità. Il rossino affondò completamente in lui, facendolo tremare di piacere. E iniziarono le spinte, che li portarono al culmine nello stesso istante, urlando con tutto il fiato che avevano in gola, urlando il piacere che si provocavano a vicenda ogni volta che si sfioravano, che si amavano.

 

You smiled like an angel
falling from grace

 

Si diedero un gentile bacio a fior di labbra, prima di cadere nel buio dei sensi per due lunghe ore, raggomitolati l’uno all’altro. E con un sorriso sereno sul viso.

 

We've been slaves to this love
From the moment we touched
And keep begging for more
Of this resurrection

 

=Owari=

 

Ru: Ehmbè, già finita?! O___o

Cily: Già?! Come sarebbe a dire “Già”?! Nove, e dico NOVE, pagine di te che fai sesso con Hana e non vanno bene?!?

Ru: Potevi farcelo fare ancora una o due volte, invece di farci addormentare! è__é

Cily: E poi dicono che è Sendoh l’hentai… ¬__¬

Hana: A me è piaciuta! ^____^

Cily: Hanaaaaa…..my loveeeee……*______* L’importante è che sia piaciuta a te… ^______^

Ru: Ehi, tu! Giù le mani, pervertita! >____<

Cily: Comunque, sperando che sia piaciuta, dico che la fic è dedicata a Calipso, perché è una delle poche persone che mi fa sentire a mio agio. Ti voglio bene! ^*^

Un bacio anche a Kara, la zwill! ^*^




 



Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions