Ecco la seconda 'puntata' di questa fic, e finalmente si prospetta la
svolta in versione HanaRu! Ma dite un po', non avrete veramente creduto
che io possa essere in grado di scrivere una SenRu??!!
Ora i pow di Rukawa e di Hanamichi si alternano, e si capirà che cosa
provi la testa rossa. La prima parte è ancora un po' negativa, dal momento
che si tratta del seguito dei ricordi del volpino, ma poi le cose si
metteranno un po' meglio. Coraggio! Vi sfido a riuscire a leggere tutta la
mia fic! Voglio proprio vedere quanti ci riusciranno...i soggetti in
questione avranno la mia totale ammirazione^^!
I personaggi, al solito, non sono miei...ma è proprio necessario dirlo?
Grazie mille a Calipso e Nausicaa, che hanno fiducia in me nonostante
tutto...sono commossa! Prometto a Ria che sistemerò tutto, ho una certa
arte a risolvere le situazioni impossibili...
All I want
is you
parte II
di Dream
And if you look, you
look through me
And if you talk, it's
not to me
And when I touch you,
you don't feel a thing
(U2 "Stay, faraway, so
close")
La prima cosa che pensai la mattina dopo, appena aperti gli occhi, non fu
di esattamente una di quelle frasi profonde e ponderate che si formulano
nei momenti decisivi della propria vita, quando ci si rende conto che una
particolare situazione appena vissuta può aver chiuso un periodo della tua
esistenza, aprendone un altro...no, non si è trattato di nulla di tutto
questo.
La mia profonda ed altrettanto toccante riflessione ebbe un tono...diciamo...più
prosaico e materialista.
Non potei infatti esimermi dal pormi, appena socchiusi gli occhi, un
dubbio assai rilevante che scorgevo come insoluto e decisamente
preoccupante, ovvero: "Quando diamine hanno cambiato il lampadario della
mia camera?"
Avrete già capito, data la 'rapidità' con cui il mio cervello si era posto
in connessione con i miei sensi, che non mi sentivo esattamente bene. La
testa mi risultava pesante, innaturalmente pesante...il mio stomaco
sembrava rollare come un'imbarcazione in preda ad una tempesta, non capivo
dove mi trovassi e, soprattutto, non ricordavo assolutamente nulla della
giornata precedente. Come mai quel totale vuoto mentale? Va bene, potevo
ammettere che al risveglio mi serviva sempre un bel po' di tempo per fare
mente locale e rammmentare il sistema solare in cui mi era capitato di
nascere, ma di solito non ci impiegavo così tanto...
Se almeno quello stramaledettissimo mal di testa mi avesse potuto dare
tregua!
Tentai di sollevarmi a sedere, prima di desistere e ributtarmi come un
peso morto all'indietro, soffocando a malapena un gemito di fastidio.
Nh.
Ok, tanto valeva farsi ordinatamente le domande che più mi premevano,
cercando di evitare che si accavallassero l'una sull'altra, aggravando la
mia situazione fisica e psicologica già piuttosto compromessa.
Come ero finito in quella stanza? Dove diamine ero? Il luogo mi era
totalmente ignoto: io non avrei mai scelto delle tendine di un colore così
disgustoso, poco ma sicuro! Che cos'era successo, poi? Come mai i miei
ricordi della giornata precedente si riducevano ad un foglio vuoto? C'era
qualcosa, lo sentivo, che non riuscivo a rammentare...e la cosa non
sarebbe risultata poi tanto fastidiosa, se non avessi avuto la pressante e
spiacevole sensazione che non si trattasse esattamente di un bel ricordo.
Provai a sforzare la mente, a concentrarmi su spezzoni di frasi o su
particolari che a malapena riaffioravano: delle nuvole in un cielo
azzurro...voci basse e timorose...di chi? Un lampo squarciò
improvvisamente la mia mente, e vi prego di badare che uso il verbo
'squarciare' nel suo significato letterale, non in quello figurato.
Una parola.
Perso.
Avevo perso la mia capacità di provare desiderio, ed il mio stesso
desiderio di provare passione. Avevo smarrito le mie speranze, gli ultimi
residui della fiducia che ancora provavo verso i sentimenti. Avevo ucciso,
con il mio dolore, la possibilità di trovare il mio posto nella vita.
Avevo visto affondare e scomparire l'unica illusione, l'unica fantasia che
mi fossi mai permesso di formulare.
Avevo perso ciò che più valeva la pena di essere vinto: l'unica persona
che avrebbe potuto farmi comprendere cosa volesse dire, nel significato
concreto, l'astrazione del verbo 'amare'.
Hana.
Incredibile! Mi faceva soffrire perfino pensare al suono del suo nome,
dato che ero consapevole di non avere alcuna facoltà di chiamarlo in quel
modo: era da un'altra che lui avrebbe accettato di ricevere quel
diminutivo...
Il mio do'aho. Calma, un attimo! 'Mio'? Omettiamo l'aggettivo, ed
inseriamo piuttosto un complemento di unione! Complemento di unione...forse
questa non è propriamente la definizione esatta, ma rende perfettamente
l'idea!
Il do'aho con quell'ameba.
L'aveva abbracciata, l'aveva baciata. Le aveva anche sorriso come solo lui
poteva fare, le aveva sussurrato quelle frasi che avrebbe dovuto riservare
a me? Riservare a me? Secondo i miei canoni, forse! Avevano fatto...l'avevano
anche fatto?
Un improvviso attacco di nausea mi colse, non so se causato dal mio
malessere o dal pensiero di ciò che quei due dovevano aver conosciuto
assieme. Riuscii però a dominarlo, anche se a fatica, affondando il viso
in un cuscino dal profumo di...magnolia?
Oh, merda!
A conferma di questa esclamazione, non molto raffinata, lo ammetto, ma
l'unica sorta spontanea in quell'istante, comparvero sulla porta di quella
stanza sconosciuta Akira Sendoh, il suo sorriso sfrontato e la sua
pettinatura assurda...
"Dormito bene, campione? Se vuoi, la colazione è pronta!"
Anche trascurando il fatto che solamente il parlare di cibo era in grado
di ridurmi, in quel preciso istante, in fin di vita...come poteva quell'hentai,
quel maledetto bastardo, ostentare una tale faccia tosta? Come riusciva a
rivolgermisi usando quel modo innocente, come di uno con la coscienza
totalmente pulita, dopo aver palesemente abusato di me?! Credeva che
avessi scordato tutto, pensava forse di ritrovarmi con un sorriso beato o,
peggio ancora, nuovamente consenziente?!! Aveva progettato ogni cosa già
la sera precedente? Farmi bere, ubriacarmi, portarmi a casa sua e...e
poi...
Ma io lo avrei polverizzato!!! La mia vita era già abbastanza incasinata,
ed il pensiero che lui si fosse preso qualcosa che io avrei dovuto
decidere liberamente dove, quando, se e soprattutto a chi
concedere...lui, poi!! LUI!!!
Balzai in piedi, muovendo qualche passo verso la sua direzione: "RAZZA DI
STRONZO!! TI FACCIO PASSARE IO LA VOGLIA DI VIOLENTARE LA GENTE!!"
Evidentemente non aveva previsto questa reazione violenta da parte mia,
poichè si ritrovò totalmente spiazzato dai primi due pugni che lo colsero
in viso e lo mandarono al tappeto. Non ne seguirono altri: io quasi subito
mi accasciai a terra, tenendomi la testa fra le mani e pregando che al suo
interno quelle campane la smettessero di suonare. Ah...che dolore! Come
poteva pulsare, battere così forte?! Basta! Non sopportavo quell'incessante
martellio...ah!!
Magnifico, però! Mi si dava l'occasione per sfogarmi e liberare la mia
rabbia e frustrazione, cosa di cui avevo veramente bisogno, ma io dovevo
pure stare da schifo?
Mi raggiunse la voce insopportabilmente alta che lui adottò per
difendersi, piccato: "Che diamine dici? Ti sei bevuto anche il cervello,
ieri sera? Abbiamo fatto sesso, sì, ma io non ti ho certo violentato! Ti
sei forse dimenticato che ci stavi, ed anche parecchio?"
Non volevo ascoltarlo...non potevo accettarlo. Non era lui...non era stato
lui, per me, la scorsa notte.
"Taci!"
La mia rabbia dapprima lo colse di sprovvista...poi, evidentemente, capì.
Lo vidi spalancare a dismisura gli occhi, prima di sussurrare con un
mormorio smarrito: "Era...era la...tua prima volta?"
Mi rialzai ancora barcollante e lo strattonai per il colletto,
piantandogli negli occhi un gelido sguardo omicida e raggelandolo con un
mormorio minaccioso: "Bada bene...io spero che tu ti sia divertito! Forse
ti vanterai di questa conquista...poco mi importa! Non mi frega
assolutamente nulla del motivo per cui l'hai fatto, della pubblicità che
vorrai spargere per lusingare la tua proverbiale arte amatoria o di quanto
ti sia piaciuto a prenderti gioco di me! L'unica cosa che mi preme è che
tu non ti faccia mai più vedere!!" Scandii, sillabando lentamente queste
ultime parole con voce gelida.
Uscii da quella stanza e presi la direzione che avrebbe dovuto
presumibilmente condurmi all'uscita di quella dannata casa, sperando di
poterne emergere prima di venire colto da follia incendiaria e darla alle
fiamme assieme a chi la abitava. Ne sarei stato capace, credetemi!
Non riuscivo a sopportare il modo in cui mi sentivo: avevo la sensazione
che il mondo intero girasse contro di me cercando deliberatamente di
buttarmi a terra. Mi pareva di essere totalmente impotente, di non poter
raggiungere ciò che volessi, di non avere più alcuno scopo valido...e non
lo sopportavo!! Non mi sopportavo. Avrei voluto cancallarmi,
eliminare questi ultimi mesi e riavere il Kaede Rukawa che avevo sempre
imparato a conoscere: freddo, tenace, impeccabile...insensibile.
Ero già davanti all'uscio, quando mi sentii afferrare per il gomito.
Poi, le parole...quelle parole.
"Rukawa, ti prego, non dirmi di uscire dalla tua vita! E' l'unica cosa che
non saprò mai accettare di fare! Non voglio rassegnarmi, non posso...quella
trascorsa è stata la notte più bella della mia esistenza e mi ha dato
fiducia, facendomi apparire realizzabile il mio sogno...il sogno che tu
possa essere mio, totalmente mio. Ti amo, Kaede. Ti amo e non mi
arrenderò, prima della tua resa ai miei sentimenti."
Oh, no!! Non anche quella!! Ora il quadro della mia vita era veramente
completo, ma aveva tutta l'aria di essere opera di un pittore cubista: un
inestricabile groviglio di avvenimenti e sensazioni ininterpretabili che
si amalgamavano le une alle altre...confondendosi inesorabilmente.
Ma a nessuno importava del mio mal di testa? Pietà...
Da quella data la mia vita si trasformò in un supplizio, se vogliamo
definire la situazione con un termine ridondante che renda l'idea. Quella
che all'inizio avevo considerato una fortuna, ovvero il ritrovarmi nella
medesima classe di Sakuragi, si mutò in una tragedia. Seguirlo ovunque con
gli occhi e ricevere perennemente la conferma che non sarebbe mai stato
mio, che non avrebbe mai potuto amarmi, che non ero io la persona in grado
di renderlo felice...credete che sia stato rilassante vederlo con la Akagi
e pensare che concedeva a lei cose per cui io avrei dato l'anima, cose che
potevo solo limitarmi ad immaginare? Immaginare...mi feriva ancora di più.
Vivevo di sogni, pur sapendo che non avrei mai potuto realmente
viverli...cosa può esservi di peggio della consapevolezza di non poter
conseguire ciò che più vorresti avere?
Non facevo altro che desiderare senza poter sperare.
Non avrei mai avuto alcuna possibilità: era letteralmente perso dietro a
quella scema...cosa mai ci poteva trovare in lei?! Cosa! Cosa io non
avevo? Cosa non avrei potuto dargli di ciò che essa gli offriva? Perchè
lei e non io? Perchè, con quale diritto aveva scelto così arbitrariamente?
Cosa gli aveva concesso di poter stabilire che quell'amore era quello
esatto, mentre il mio...il mio non sarebbe mai stato nulla? Un amore può
esistere senza essere vissuto? Credo di sì...il problema è che non
permette a te di esistere.
Certe volte mi chiedevo se fosse realmente innamorato di lei o se fosse
solamente attaccato a ciò che essa significava: una ragazza da esibire
agli amici, una persona da accudire e per cui sentirsi importanti...era
così sciocco da accontentarsi di tutto questo, allora?!
Quanto era facile giudicarlo, insultarlo silenziosamente e maledirlo...eppure
a che serviva tutto ciò, se non potevo cacciarlo dalla mia testa?!
Continuava a spadroneggiare in me, nonostante i miei futili tentativi di
liberarmi dal suo influsso.
Li osservavo ridere assieme, lo vedevo stupidamente felice e la sua gioia
si manifestava palese davanti ai miei occhi...era talmente preso da lei,
che nemmeno si preoccupava più di insultarmi o prendermi a cazzotti. Mi
aveva tolto perfino le sue uniche azioni con cui dimostrava di prendere
atto della mia esistenza!
Avrei voluto urlare di rabbia, di incomprensione.
PERCHE' LEI SI'?! PERCHE' IO NO?!
A tutto questo si assommava pure il 'tormento Sendoh'!! Ogni giorno,
terminati gli allenamenti, me lo ritrovavo in piedi accanto alla bici,
appoggiato alla rastrelliere e fermo ad attendermi. Ma, badate bene, senza
che mi rivolgesse una parola! In silenzio, mi si affiancava lungo il mio
viaggio di ritorno a casa.
Non un saluto, non una frase o una richiesta. Nemmeno un sorriso! No, la
sua semplice presenza che ricercava la mia.
Era snervante tutto questo! Non volevo e non potevo dirgli nulla, ma la
sua ostentata tranquillità, la sofferenza muta espressa dal suo viso mi
riempivano l'animo di disagio e di una sorta di fredda e fastidiosa
collera. Mi rendevo conto che tutto questo era finalizzato ad ostentare
davanti a me il suo dolore: non ero certo scemo! Credeva che,
impietosendomi, avrebbe conseguito qualche scopo? Eppure non riuscivo a
non maledirmi, per la consapevolezza di ciò che stava attraversando a
causa mia.
Avrei voluto chiedergli perchè si ostinasse a seguirmi, se questo non
faceva che ferire entrambi. Non riuscivo a sopportare l'atmosfera carica
di elettrica tensione, il suo teso mutismo, l'ostentata tranquillità che
lui mi gettava addosso, in quelle situazioni.
Una volta giunti dinnanzi al cancelletto della mia abitazione faceva
dietro front e se ne andava. Non mi obbligava a fare conversazione, non mi
chiedeva nulla. Aspettava semplicemente una mia mossa, convinto fermamente
che io avrei finito per accettare la sua presenza al mio fianco, per
accettare i suoi sentimenti e condividerli...era sicuro che io
avrei compiuto il prossimo passo!
Illuso. Come avrei potuto ricambiarlo? Davvero pensava che sarebbe stato
così semplice?
Eppure, più il tempo passava, più perdevo le speranze e più una voce
sussurrava in me che forse lui avrebbe potuto farmi sentire meno solo,
meno inutile. Che avrebbe potuto affiancarmisi nelle lotte quotidiane...che
io per lui significavo qualcosa.
Diceva di amarmi. Non doveva nè poteva essere solo desiderio di sesso, non
lo credevo più: aveva già ottenuto questo da me. A che scopo allora
insistere ancora, indaffararsi tanto per ciò che chiunque altro gli
avrebbe concesso senza troppi problemi?
Lui...mi amava.
Lui riusciva a vedere qualcosa in me...non solo il mio corpo. Forse era
l'unico che mi desiderasse per quello che ero e non per quello che tutti
volevano che fossi. Leggeva dentro di me, vi scorgeva qualcosa di
diverso che forse mai nessuno si sarebbe preoccupato di trovare. Chi mai
aveva tentato di oltrepassare le mie apparenze, prima? Quanti mai
avrebbero tentato di farlo, in futuro? E se, nella mia vita, mai alcuno
oltre a lui mi avrebbe cercato...voluto? E se, respingendolo, sarei
rimasto per sempre solo? Se lui avrebbe potuto rimanere l'unico ad avermi
mai voluto come compagno?
Non solo amante. Compagno.
Probabilmente nessun altro mi avrebbe più cercato, dopo. Chissà quanti mi
avrebbero ancora desiderato, certo...ma se non fossi stato bello,
sarebbero ancora stati tanti?
Respingendolo, avrei forse perso per sempre la possibilità di capire cosa
potesse dare un abbraccio, anche se questo non mi sarebbe stato offerto
dalla persona che amavo. Era scritto che io dovessi vivere per sempre
solo, perennemente vuoto ed arido? Era questo il mio destino?
Solo sofferenza e solitudine...
Lo avrei preso in giro, accettando?
Mi sentivo così solo, così desolantemente privo di tutto...ed il mio sogno
non era più sufficiente a riempire il mio futuro, non mi bastava più. Non
potevo più racchiudere la mia anima semplicemente in quell'utopia.
Cosa dovevo fare? Non riuscivo a decidermi, a capire se volessi davvero
ciò che Sendoh mi proponeva. Probabilmente era solo la mia vigliaccheria a
tentarmi...era giusto cedere?
Lui continuava a seguirmi. Io seguitavo a non parlargli, a struggermi...e
di giorno in giorno la mia volontà cedeva. Un mese dopo, di essa era
rimasto ben poco.
Una sera mi soffermai in palestra per un allenamento supplementare.
Dopo aver terminato di cambiarmi emersi dagli spogliatoi, ritrovandomi
davanti ad uno spettacolo che definirei agghiacciante.
Hanamichi ed Haruko. Ma no, non si stavano baciando! Quanto siete
squallidi! Se si fosse trattato solo di quello, non mi avrebbe fatto così
male. Credo.
No: erano solamente castamente abbracciati. Lui...lui la stava stringendo.
Con delicatezza, ma anche con esternata possessività. Le mani scorrevano
delicatamente fra quei capelli, scendendo lungo la schiena.
Quante volte avevo immaginato quella medesima carezza...ma non così. Non
era quella la scena che la mia mente aveva costruito in innumerevoli notti
insonni, non erano quelli i protagonisti...
Sul suo viso c'era un sorriso dolcissimo. I suoi occhi, per un breve
attimo, incontrarono i miei. Il suo sguardo, prima così luminoso, si fece
cupo e tormentato.
Non riuscii a tollerarlo. Perchè a me era riservato solo quello?! Solo il
suo odio, il suo astio? Il suo disprezzo? Perchè diamine io dovevo
soffrire, e soffrire per chi palesemente avrebbe gioito nel sopprimermi!?
Senza soffermare oltre lo sguardo su di loro, ostentai gelido disprezzo e
disgustata indifferenza, guadagnando poi l'esterno senza che la mia
dignità mi avesse permesso di accelerare il passo.
Era giusto che continuassi così, che mi ostinassi così? Avrei voluto
poterlo dimenticare, avrei voluto che qualcuno me lo strappasse dalla
mente, a costo di privarmi della capacità di pensare.
Ero stanco, non ce la facevo più...mi sentivo solo. Mi sembrava che
nessuno mi amasse, che nessuno avesse o avrebbe mai voluto farlo. Se fossi
morto, se fossi sparito nel nulla in quello stesso momento, chi diamine se
ne sarebbe accorto?Chi ne avrebbe sofferto? Le sceme del mio fan club?
Bella conquista, davvero! Mi faceva sentire realizzato e molto
importante...erano questi i soli risultati della mia vita?
Nessuno si preoccupava di intuire come mi potessi sentire, cosa potessi
provare. Perchè avrebbero dovuto? Io forse valevo qualcosa, agli occhi
degli altri?
Non avevo mai riflettuto insistentemente su questo prima, dato che non mi
era mai interessato considerarlo. Perchè, da quando avevo incontrato il
do'aho, questi pensieri erano così sferzanti? Perchè mi costringevano a
riconoscere che mi sarebbe piaciuto potermi sentire importante e
necessario, potermi sentire desiderato?
Hanamichi se ne fregava totalmente di me e della sofferenza che mi
procurava. Non meritava affatto che io stessi tanto male per lui. Non era
giusto! Ma cosa era giusto? Come potevo io discernere ciò che era giusto
da ciò che non lo era? Mi sembrava tutto terribilmente sbagliato. Era
tutto un errore!! La mia vita, i miei sentimenti non erano altro che un
foglio malamente cancellato e colmo di sbavature...ma io non riuscivo a
voltare pagina: continuavo impietosamente a imbrattare, a cancellare con
l'inchiostro ogni spazio bianco che ancora sussisteva...
Scorsi Sendoh appoggiato al muretto accanto alla mia bici. Per la prima
volta mi avvicinai a lui e gli rivolsi freddamente, quasi con rabbia, la
parola: "Si può sapere cosa vuoi da me? Perchè mi segui, cosa speri di
ottenere? Io non ti amo!"
ll sorriso non scomparve dalle sue labbra per questo. Anzi! Si addolcì
lievemente.
"Lo so." La voce assunse una sfumatura triste. Almeno questo lo rendeva
umano! Non trovavo possibile che potesse sorridere ANCHE in quel momento!
"E allora, che scopi hai? Cosa pretendi di avere ancora da me? Sesso?
L'hai già ottenuto, cosa vuoi ancora? Ti sei preso la mia prima volta, non
ti basta ancora? Io sono una persona definitiva, non invento un sentimento
da un momento all'altro! Credi che possa improvvisamente decidere di
amarti?! Non pensi di pretendere troppo? Non sono una banderuola che
cambia direzione al minimo soffio di vento. Hai davvero intenzione di
perdere tempo con me?"
Cercavo di smontarlo, di provare la sua volontà...eppure, paradossalmente,
non desideravo che mi abbandonasse anche lui, che si arrendesse davanti ai
miei tentativi di allontanarlo e di scoraggiarlo. Avrei voluto che mi
desse una dimostrazione di tenere a me, una prova da cui avrei potuto
rendermi conto della forza di ciò che diceva di sentire...
Lui aveva una replica pronta ad ogni mia perplessità, come se avesse
atteso da tempo questo discorso: "Quello trascorso assieme a te non è mai
tempo perso, Rukawa. Io voglio stare con te, voglio condividermi con te.
Non mi importa, se tu non..." Si bloccò, quasi quest'ammissione gli
facesse male. Riprese con decisione, aggrondato: "Mi piacerebbe renderti
felice, avere la consapevolezza di essere unicamente io a poterlo fare. Io
voglio te, tu lo sai. Non cercare di ingannarti su ciò che sento...perchè
credi che nessuno possa amarti?"
Sollevai un sopracciglio, stupito dalla sua franchezza: "Accetteresti di
stare con me, pur sapendo che non ti ricambio?"
"Voglio dimostrarti il mio amore...non pretendere di essere amato. Chi
sono io, per poter dettare condizioni? Tu per me sei la cosa più
importante, Kaede." Lo mormorò lentamente, quasi con riluttanza,
abbassando lo sguardo.
Non potei non constatare che quello era un discorso strano, se udito dalla
voce di Sendoh. Non era lui l'hentai per eccellenza? Cosa ci faceva
allora quell'ombra di dolore nei suoi occhi? Beh, se non altro mi
consolava sapere che non ero stato l'unico cretino ad essermi innamorato
di qualcuno che fosse irraggiungibile!
I miei occhi si addolcirono, quando lui mi supplicò: "Ti prego, lascia
che...che ti baci di nuovo...che ti ami di nuovo. Voglio abbracciarti di
nuovo..."
E' così che è iniziata, fra noi. La situazione finora non è mutata in modo
rilevante.
Non amo Akira, è vero...ma lui mi fa stare bene, mi fa sentire al centro
della sua vita. Mi fa capire che gli sono necessario. Questa è una
sensazione nuova per me, e riesce a darmi l'energia per andare avanti, per
tentare di dimenticare o perlomeno di ignorare...la persona a cui non
avrei mai dovuto pensare. So di poterlo scacciare dai miei pensieri, se lo
voglio. Tutto sta nel volerlo: volere è potere, non è così che si dice? Ma
per me, momentaneamente, questi due verbi non collimano.
Io, io cosa sto dando a Sendoh, però? Poco...nulla.
Mi sento un meschino egoista, perchè so che sta soffrendo per me...ma non
riesco a ricambiarlo come sarebbe giusto. Non posso ancora fare a meno di
sovrapporre un altro viso al suo, quando facciamo l'amore.
Per quanto riuscirà a tollerare ancora questa situazione?
So che arriverà il momento in cui Akira mi porrà di fronte ad un bivio:
dovrò scegliere definitivamente fra lui, in carne ed ossa, una persona che
non amo ma che rispetto e che mi vuole, o fra il fantasma di Sakuragi, il
ragazzo di cui mi sono stupidamente innamorato, ma che non mi potrà mai
ricambiare.
Quale sarà la mia scelta? Prevarrà l'onestà verso i miei sentimenti, o la
mia... debolezza?
Io sono stanco di vivere in solitudine, sono stanco di dover essere sempre
forte, sempre solo, sempre deciso ed indipendente. Sempre sicuro e serio...sempre
triste. Mi atterrisce il pensiero di dover, in futuro, affrontare tutto
senza nessuno al mio fianco: ho paura di non farcela...la vita è dura. Il
ragazzo che amo non vuole affiancarsi a me, inutile farsi illusioni, ed io
ho bisogno di qualcuno a cui sapere di potermi appoggiare.
Vi sembro un egoista? Ritenete di potermi giudicare? Non mi importa se lo
fate...non credo che mi importi più nulla del giudizio degli altri. Ho
iniziato a fregarmene molto tempo fa. Ora il mondo può dirmi ciò che
vuole: non ho bisogno di lui per andare avanti. Ho bisogno solo della mia
forza, della mia volontà. Ed io voglio provare a vivere la mia vita
nel modo che ritengo migliore, anche se questo significa, incredibilmente,
andare contro i miei stessi desideri. E' veramente strano che per me
desideri e volontà per l'ennesima volta non coincidano.
Che altro dovrei fare? Lasciare Sendoh? Cercare consapevolmente la
solitudine totale, soffrendo ancora più di quanto non faccia ora? Potrei
farlo...ma per chi? Per Sendoh? Lui mi vuole al suo fianco. Per me? Io non
voglio soffrire. Per onestà verso Sakuragi? A lui...a lui non importa
nulla di me...
Secondo voi, al mondo può esserci persona più scema di quella che si mette
nei guai con le proprie mani?
No?
Bene, allora compiamo un rapido sillogismo: non vi è persona più scema di
quella che si autoinguaia...io mi sono messo nei casini da solo, quindi...non
c'è nessuno più idiota di me! Ed ora non provate a dire che lo sapevate
già, dato che potrei benissimo strozzarvi, visto e considerato il mio
stato d'animo!! Non vi conviene rischiare...
"Hanamichi...quanto
manca all'albergo?" Bofonchia la sua voce assonnata contro la mia spalla.
"Oh, ne avremo ancora per un oretta! Dormi pure, se vuoi..." Le rispondo
con simulata dolcezza, pensando contemporaneamente a quale dignitosa morte
potrebbe essere adatta ad un genio come me. Impiccagione? Squartamento?
Avvelenamento alimentare = manicaretti di Mito?
Perchè diamine mi sono ficcato in una situazione simile, senza possibilità
di poterne uscire?
La
odo soffocare uno sbadiglio, riaccucciarsi nuovamente contro di me e
chiudere gli occhi, assopendosi quasi di botto.
La
osservo concentrato con un'attenzione quasi scientifica: lunghi capelli
bruni...profondi occhi castani, ora nascosti dalle palpebre socchiuse e
dalle lunghe ciglia scure...fisico minuto e morbido, da ragazzina...viso
ovale, quasi infantile.
In
poche parole, il perfetto stereotipo della ragazza ideale un po' svagata e
puerile. Un gingillo di cui vantarsi, una persona con cui andare nei
locali ed in discoteca. La fidanzata atta ad essere messa in mostra
davanti agli amici. L'esempio perfetto della 'normalità'!!
Ed
io, proprio per ribadire a me stesso ed agli altri questa mia 'normalità',
mi sono abbassato a fingere in una maniera riprovevole. Quale mezzo
migliore per nascondere la testa sotto la sabbia? Ma la cosa peggiore è
che lo facevo in buona fede! Ero VERAMENTE convinto di quello che
proclamavo di sentire per lei, non ne ho mai dubitato fino a...vediamo...più
o meno due giorni fa!!
Sposto senza fatica e senza rammarico lo sguardo dalla figura che sta
condividendo il sedile con me, su questo pullman che ci deve condurre alla
meta prefissata in cui trascorreremo la nostra settimana bianca, per
riporlo sul ragazzo che ora sonnecchia nel posto esattamente davanti al
mio.
Posso solamente intravedere qualche ciocca dei suoi capelli corvini, ma
non ho bisogno di osservarlo in viso per figurarmi quella pelle pallida,
immacolata come la neve candida che ammanta il paesaggio selvaggio
all'esterno del bus, quegli occhi blu come un mare tempestoso, quella
bocca sottile e perfetta, quel fisico atletico...
Tutto questo è impresso a caratteri indelebili nel mio cuore! Tutto
questo, ma non solo...parlo anche dell'invincibile tenacia,
dell'insopportabile ed adorabile sarcasmo, della grinta e del carisma
della sua volontà, della stupenda perfezione dei suoi movimenti...del suo
essere quello che è, senza esitazioni. Lui è, e si comporta, per quello
che veramente è: la persona più sensuale e desiderabile sulla
faccia della terra.
Lui
ormai è entrato in me...ed io? Io me ne sono accorto troppo tardi!!!!
Stupido! Scemo! Imbecille! Sono stato un deficiente: è tutta colpa mia, lo
so perfettamente, quindi non posso nemmeno rigettare su qualcun altro la
responsabilità del mio comportamento!! Mi sento talmente disperato da aver
voglia di urlare...
A
che è servito rendermene conto adesso? Almeno avessi capito subito che lui
mi piaceva, o non lo avessi compreso affatto! Ora sono in una situazione
senza via d'uscita: non posso averlo. Non potrò mai averlo...ma solo
osservare il mio cuore sanguinare lentamente, prosciugandosi da ogni
sentimento che non sia il dolore. Con la consapevolezza, per giunta, di
essere un idiota!
Ah,
tutta colpa di quello stronzo di Fukuda!! Se lo ribecco, quel vermipede,
giuro che lo uso come esca per i pesci rossi!!
No,
ci sto ricascando ancora!! Sto di nuovo cercando di scaricare su altri la
responsabilità delle mie azioni, dimostrandomi solamente ancora più
immaturo e ridicolo di quanto già ora non sia. Avrei dovuto avvedermi
subito di quanto sentivo, o meglio di quanto sento, per quella
volpe artica...senza nasconderlo dietro una facciata di odio! Era
chiaramente evidente che io fossi perso per lui! Altrimenti come si
sarebbe spiegato il mio sguardo costantemente incollato al suo volto, la
sua presenza assillante nei miei pensieri, le inequivocabili reazioni del
mio corpo al suo?
Ma
io che facevo? Sbandieravo una presunta cotta per questa insulsa ragazzina
mentre lo prendevo a cazzotti! Povero demente...sono stato un genio,
davvero! Cercavo solo di punirlo per le sensazioni ignote e pericolose che
mi faceva provare! La verità è che mi terrorizzava quello che sentivo,
soprattutto considerando il fatto che lui era...beh, sì...un 'lui',
insomma!
Tutto, pur di non ammettere una realtà che mi dava fastidio e che mi
spaventava, dato che non avevo mai provato niente di simile e non credevo
neppure di poter provare niente di simile...tutto, pur di non riconoscere
che in realtà io non ho mai amato Haruko ma che ho sempre voluto lui, che
ho sempre atteso di incontrarlo, che l'ho sempre aspettato e cercato...
Per
rendermene pienamente consapevole mi è sufficiente ripensare al modo in
cui avevo accolto la dichiarazione d'amore della mia ragazza! Infatti,
subito dopo che lei mi aveva confessato i suoi sentimenti, il mio primo ed
immediato pensiero era stato: "Ora quei quattro deficienti non potranno
più prendersi gioco di me!".
Ero
felice, certo, ma perchè? Non per lei, nè per me...solo per ciò che
avrebbero significato, di fronte agli altri, le sue parole.
Secondo voi sarebbe questo, ciò che dovrebbe passare con precedenza
assoluta per la mente di un ragazzo innamorato che sta assistendo al
coronamento del suo sogno? No, certo che no.
Ora
so invece che se per caso, o meglio per miracolo, quelle frasi d'amore
fossero state pronunciate non da Haruko ma da un certo insopportabile
giocatore di basket di nostra comune conoscenza...beh, se fosse stato
lui...gli sarei saltato addosso senza troppi complimenti e mi sarei
incrostato a lui tipo cozza! Ma non certo per prenderlo a cazzotti, lo
avrete capito! No, ho in mente qualcosa di più...'costruttivo', diciamo!
Eppure non ho voluto ammettere subito la verità, non ho voluto riconoscere
fin dall'inizio ciò che sentivo e riassegnare un nome esatto a tutti i
sentimenti che mi assillavano. Continuavo ad appellarli con una
definizione errata, ovvero amore...per Haruko, odio...per la volpe.
Già, ormai era troppo tardi per cercare di cambiare quello stato di cose:
avrei rischiato solo casini! Rimettere in discussione le mie radicate
certezze avrebbe avuto come unica conseguenza il farmi affogare in
sentimenti ignoti e pericolosi che mi era preferibile ignorare. Meglio
allora proseguire con le mie convinzioni, con i miei punti fermi che mi
facevano provare sicurezza!
Eppure prima o poi avrei dovuto aprire, volente o nolente, gli occhi. Era
inevitabile che accadesse!! Ora infine è successo, ma mi chiedo se per
caso io non sia privo di qualche diottria, vista l'assurdità della
situazione che mi si presenta davanti!
Ma
andiamo avanti per gradi: la mia 'grande' azione è stata l'essermi
fidanzato con la sorella del gorilla! Evitate di tirarmi dietro pomodori o
scuotere la testa con commiserazione al pensiero della mia stupidità! Ci
penso già io, grazie...
Quanto sono stato falso, quanto sono stato stupido e patetico...stare con
lei non per amore, ma solo per l'orgoglio di poter dire: "Questa è la mia
ragazza!", per poterla baciare in pubblico e vantarmi della mia conquista,
per provare a me stesso di essere 'normale' ed avere qualcuno in grado di
farmi sentire importante...
Che
avrà pensato la kitsune, di me? Che sono un povero demente? Avrà capito
che in realtà io desideravo solamente potermi dire innamorato di
lei? Probabilmente non gliene sarà potuto fregare di meno! Quando mai mi
ha degnato della sua considerazione? Mi ha sempre guardato come si farebbe
con uno scarafaggio! Ha altro a cui pensare, lui! No, anzi, ha 'qualcun
altro' a cui pensare...
Meglio che non rifletta troppo su quest'ultimo punto, oppure (e giuro che
ne sarei capace!!) strangolo la volpe, strappo gli aculei ad un'istrice di
mia (purtroppo!) conoscenza e mi appendo al lampadario della mia camera
con il collare del mio cane alla gola! Vi sembra esagerato? Dovreste solo
provare a capire ciò che sento!! Eh? Dite che la colpa è mia? Ma come
sarebbe, scusate?!! E' per caso mia la responsabilità di essermi
innamorato di quell'ameba di Rukawa?!! Succedono tutte a me, ecco! Io sono
solo la vittima di questa assurda situazione!!
La
mia finzione, comunque, sarebbe continuata per chissà quanto tempo ancora
finchè un intervento esterno, l'altroieri, non ha fatto cadere tutto il
palcoscenico!
E'
stata sufficiente una semplice affermazione, per annientarmi: "Ma...non lo
sapevi? Sendoh sta con Rukawa da parecchio tempo, ormai!"
Mi
ero recato nel campetto per provare i tiri da tre, ritrovandomi in
compagnia di Fukuda. Ricordate? Quello stesso famoso campetto in cui
l'avevo incontrato per la prima volta! Massì che lo sapete! Quell'occasione
in cui avevo preso a capocciate i tizi che aveva mandato da me per
chiedermi di presentarmi al suo cospetto! Tsè! Un grande genio si abbassa
forse ad obbedire agli ordini altrui? Che manica di deficienti! Quel verme
lì io non l'ho mai potuto soffrire, e tutt'ora non lo sopporto! Anzi, le
cose sono addirittura peggiorate! Se ripenso a cosa mi ha detto...
Avevamo iniziato a parlare mentre stavamo provando dei tiri, anche se non
comprendo cosa mai avesse potuto spingermi ad attaccare discorso con lui.
Non
l'avessi mai fatto!
La
discussione verteva, indovinate un po', sulle coppie che erano sorte in
questo ultimo periodo. Io ovviamente non avevo mancato di lusingare il mio
ego dichiarando di aver finalmente conquistato la ragazza su cui avevo
posto gli occhi da tempo immemorabile (lo ammetto, sono stato
patetico...), e gli avevo accennato di Mitsui e Kogure. Poi erano venute
fuori le accoppiate della Nobuscimmia con il carissimo vegliardo
ex-capitano del Kainan (ma non trovate anche voi che siano piuttosto
grotteschi? Brrrr...vabbè, contenti loro! Cosa volete che vi dica?),
Fushima ed Hanagata della Shoyo (su questo c'ero arrivato anch'io! Non
sono così idiota!) ed infine, dulcis in fundo, proprio lui, il
carissimo Fuku-verme, con...Jin del Kainan, quello con gli occhi da Bambi
(uahahahahaahah!!!! Divertentissimo!! Ma ce li vedete?! Basta! Devo
contenermi...)!
La
cosa che mi aveva lasciato perplesso, a dir la verità, era la totale
assenza di pettegolezzi concernenti la vita sentimentale dell'orrifico
porcospino! Il re degli hentai da un po' non faceva più notizia?! Cos'era
questa novità? Possibile che avesse messo la testa a posto proprio lui,
sempre così prolifico per quanto riguardava le conquiste? No, la cosa non
mi convinceva affatto! Avevo così chiesto informazioni: in fondo erano
compagni di squadra, no?
Fu
in quel preciso istante che mi raggiunse, a tradimento, la fucilata al
petto.
"Ma...non lo sapevi? Sendoh sta con Rukawa da parecchio tempo, ormai!"
Ero
già in procinto di lanciare per l'ennesima volta la palla, in posizione di
tiro, quando queste parole penetrarono con una violenza unica nei miei
pensieri, rimbombandomi nella mente con il fragore di un tuono.
Improvvisamente mi si appannò la vista ed il canestro scomparve di fronte
ai miei occhi. Lasciai cadere la sfera dalle mani ed indietreggiai quasi
inciampando su me stesso, le ginocchia trasformate in un budino molle e
tremante, lasciandomi accasciare su una panchina lì accanto. Il mio
sguardo era sbarrato a fissare il vuoto: non vi era una luce attorno a
me...solo il nulla.
Sendoh...con Rukawa? 'Quel' Rukawa!?
Riuscii ad emettere un sussurro flebile: "Ah, sì?"
"Ma
certo...e, cosa incredibile a dirsi, pare che il congelatore ambulante sia
riuscito a votarlo alla monogamia! Ma ci credi che non l'ho mai visto fare
una scappatella, da quando stanno assieme? E ti rammento che stiamo
parlando DELL'hentai!! E poi...Sendoh è diventato geloso come un
mastino napoletano! Pazzesco, no? A parer mio, comunque, sono proprio una
bellissima coppia. Ma...Sakuragi, che hai?"
Cosa avevo? COSA AVEVO?! Parole che si conficcavano come lame affilate nel
mio cuore, ecco cosa!! Sendoh e...e...RUKAWA!
"Io...io...devo andare!!" Pronunciai a fatica, prima di schizzare via
senza neppure raccattare la mia roba, totalmente e completamente...sconvolto.
Quella sera dimenticai totalmente il mio appuntamento con Haruko: avevo
ben altro a cui pensare...e su cui disperarmi!
Dopo aver avuto bisogno di fin troppo tempo, alla fine avevo capito! Cosa?
Come 'cosa'? Che domande fate!!? Avevo compreso di amare la volpe! Di
amare da impazzire Kaede-freezer-Rukawa!! Come sarebbe a dire che era
evidente? Eh? Sono un ritardato?!! Lo avevate compreso tutti?????!!!!!!!
Siete molto consolatorii, non c'è che dire! Grazie mille!! Uffa, possibile
che nessuno mi capisca?!
L'ho sempre amato, è vero.
Che
giovamento mi era stato dato dall'aver compreso, però? Ora sapevo chi
volevo veramente e sapevo anche, con tremenda chiarezza, che questi mi era
precluso!
Non
avevo dormito nulla, quella notte, per il terrore di poterlo sognare...ma
con l'altro assieme a lui!! Già...eppure cosa avrei potuto sognare
che non riuscissi comunque ad immaginare? E pensare che forse loro, in
quel preciso istante, stavano...no, no! Non poteva essere e comunque era
decisamente meglio non pensarci! Non avrebbe potuto mutare la realtà...solo
aumentare la mia disperazione.
Ma
non era questo il peggio! Il sesso decisamente non era la parte più grave
per me. La mia mente, invece, non poteva fare a meno di considerare che,
se Rukawa era il ragazzo di Sendoh, allora Rukawa doveva..........amarlo.
Amarlo.
AMARLO????!!!!!
Dannazione, no!! No, questo no...NON POTEVO TOLLERARE CHE FOSSE COSI'!!
Non era giusto, non poteva essere la verità...doveva essere un
incubo!!! Pregavo perchè lo fosse!! Eppure non riuscivo a svegliarmi.
Sentivo solo qualcosa che mi si stringeva dentro ed allora dovevo serrare
fortemente gli occhi, fingendo che quelle che premevano sulle palpebre non
fossero lacrime.
Rukawa amava Sendoh. Era un altro quello che poteva stringerlo, baciarlo,
amarlo e riversare su di lui tutti i suoi sentimenti. Un altro...non io.
PERCHE' NON IO?! PERCHE' NON POTEVA AMARE ME? Lo avrei fatto felice, gli
avrei dato tutto...eppure non potevo, semplicemente perchè non era me
che voleva. Mi trafiggeva il cuore pensare che potesse provare passione
per qualcun altro.
Cercavo di stornare questi pensieri concentrandoli su altro, ma erano vani
tentativi...mi sarebbe più facilmente riuscito un tiro da tre. Mi
distraevo ammettendo che avrei dovuto lasciare Haruko al più presto
possibile. Non volevo più prendere in giro me stesso! Stare con lei,
ultimamente, mi causava inspiegabilmente un senso di malessere quasi
fisico. Ora ne sapevo anche il motivo!
Ieri, per conseguire questo scopo, le ho chiesto di poterla accompagnare a
casa al termine delle lezioni, dato che gli allenamenti nel pomeriggio non
avrebbero avuto luogo. Per tutto il tragitto non ho fatto altro che aprire
la bocca al fine di parlarle di ciò che mi premeva, richiudendola subito
dopo senza aver detto nulla!
Il
coraggio di pronunciare quelle famose parole (che avevo imparato a
memoria!) mi era finito sotto le suole. Eppure non avrei dovuto avere
problemi! La procedura la sapevo a menadito, con tutte le volte in cui ero
stato scaricato io! Dovevo solo, per una volta, applicarla al
contrario. Non avrebbe dovuto essere tanto difficile, no?!
Giunti dinanzi alla sua villetta, mi ero deciso! Avevo racimolato tutto il
mio coraggio, mi ero piazzato davanti a lei e l'avevo obbligata a
guardarmi: "Haruko, ascolta!"
Lei
aveva sollevato fiduciosa lo sguardo su di me, sorridendomi completamente
remissiva: "Dimmi, Hanamichi...cosa c'è?"
Ecco, io mi ero trovato davanti a quello sguardo carico d'affetto e di
incondizionata fiducia e...e...cosa avevo detto? Che l'amavo! Ma ditemi
voi se si può essere più scemi!
Idiota, stupido, imbecille!
Sto
ponderando di registrare questi insulti in una cassetta da poter
riascoltare, così non dovrò ripetermeli di continuo!
Ora
mi ritrovo fidanzato con una ragazza di cui non mi frega un fico secco e
di cui non riesco a liberarmi...ed innamorato di un ragazzo che mi odia e
che è legato al re degli hentai di Kanagawa, il quale, se le cose stanno
come temo, non se lo lascerà scappare! Bella situazione! Impossibile
uscirne? Mmhh...per una persona comune, forse, ma non per me! Devo
rammentarvi che io sono il tensai, o ve lo ricordate da soli? E se un
tensai può riuscire in qualunque impresa, cosa non compirebbe allora un
tensai innamorato?!
Continuo a fissare la mia attenzione su Rukawa, mentre un ghigno mi piega
le labbra: hai le ore contate, volpino! Dovrai capire un paio di cosette,
e non ti farò sconti di alcun tipo. Inoltre devo preparare un sacco con
dentro un peso di un paio di quintali, per poterci infilare un certo
porcospino e gettarlo nella Fossa delle Marianne! Secondo voi, sarà
sufficiente? No, eh? Se avete suggerimenti migliori per liberarmi di lui,
non esitate a comunicarmeli! In quanto a Rukawa...beh, con lui me la vedrò
io!
Voglio solo poterti amare, volpe. Solo questo...
Siamo appena giunti davanti al nostro albergo, posto a poca distanza dallo
stabilimento sciistico, ed è quasi mezzogiorno. Ci organizziamo per
scaricare dal pullman bagagli e cianfrusaglie varie, e ci dirigiamo nella
hall a ricevere le chiavi delle camere assegnateci per poter così riporre
le borse.
Ora, provate ad immaginare! Le stanze sono da due e, siccome esse vengono
distribuite secondo ordine alfabetico e, notoriamente, alla 'R' segue,
immediatamente dopo, la 'S', indovinate un po' qual è stata l'accoppiata
più azzeccata dell'anno? Ma Rukawa e Sakuragi, mi pare ovvio!
Dannazione! E' risaputo che non è di certo un'impresa semplice farmi
perdere le staffe...ma, quando ci hanno annunciato il criterio di
divisione delle stanze e le successive pariglie, c'è mancato poco che io
non abbia dato in escandescenze per quello che ha tutta l'aria di essere
uno scherzo di cattivo gusto.
Tento di lasciarlo perdere, di cercare di dimenticarlo e di non rivolgere
i miei pensieri più a lui, per non far soffrire ad oltranza nè Sendoh, nè
me stesso...quando pare che una serie di fottutissime coincidenze
assolutamente inspiegabili vogliano fare di tutto per mandare all'aria i
miei proponimenti.
Mi volete dire come accidenti faccio a tentare di non pensare a lui, se me
lo ritroverò praticamente ogni giorno, mattina e sera, davanti agli occhi?
I suoi occhi, il suo corpo, la sua voce...come potrò resistere davanti al
suo odio? Come potrò tollerare le ore interminabili che trascorrerà
davanti allo specchio, preparandosi per 'Harukina'?
Un guaio maggiore, in aggiunta a quelli precedentemente sopra elencati,
sopraggiungerebbe se Sendoh venisse a conoscenza di questa assurda
situazione! Sono pronto a giurare che raccatterebbe il primo mezzo di
locomozione capitatogli sottomano, fosse anche un triciclo, e si
precipiterebbe qui pronto a scuoiare Hanamichi!
Ad ogni modo io non gli farò menzione di nulla, perchè non è il caso che
si preoccupi inutilmente e che inutilmente inizi, come al solito, ad
accusarmi di chissà quali nefandezze compiute alle sue spalle! Trovo che
questa sua gelosia sia decisamente esagerata. Lui sa di potersi fidare di
me! Sa come sono, e credo che ormai conosca il mio carattere. Non potrei
mai tradire la fiducia di qualcuno. Mai!!
Akira solitamente è un tipo sicuro di sè, uno che non si lascia cogliere
da crisi di insicurezza. Cosa lo induce ora a comportarsi in questo modo,
a temere tutti e tutto? E' l'amore che sente per me? Solo questo? Epppure
sa che io non lo tradirei. Chi crede che io sia, che idea ha di me? Sono
diverso da lui...forse proprio l'innata repulsione di Akira alla monogamia
lo porta a temere di poter ritrovare questo vizio anche negli altri.
Questo mi porta a chiedermi se sia stato con altri, da quando stiamo
insieme. Mi accorgo che la cosa in sè mi lascia assolutamente
indifferente.
Come potrei anche solo pensare, io!, di pugnalarlo alle spalle dopo tutto
quello che ha fatto e sta facendo per me? Anche se non si tratta di una
questione d'amore, è comunque un fatto di rispetto, di gratitudine...gliela
devo, questa lealtà.
Inoltre, spiegatemi chi dovrebbe insidiarlo! Non sono certo lo
stereotipo del tipo che si raccatta la prima persona che vede per strada
quando è in crisi d'astinenza! Se solo provasse ad accusarmi di questo,
sarei veramente capace di tosargli i capelli!
Mi fa ribrezzo anche solo il semplice pensiero di venire toccato o
accarezzato da altri. Potrei permetterlo solamente a qualcuno verso cui
sentissi qualcosa di reale. Sendoh quindi avrebbe una sola persona da
temere, e ciò comunque non implica il fatto che io potrei tradirlo: non
vengo mai meno ad un impegno. Tale individuo però non rappresenta in
nessun modo un pericolo, dal momento che ora sta facendo da cavaliere alla
sua bella dama, indaffarato a trasportarle il cumulo di valige che è stata
in grado di trascinarsi dietro. E pensare che questa gita durerà una
settimana soltanto...
Tuttavia Sendoh non è così irrazionale. Mi conosce, ne sono consapevole
(anche se talvolta effettivamente non sembrerebbe!) e sa di potersi fidare
di me. Almeno sul piano fisico...
Ciò che lo preoccupa, lo so, è un tipo di tradimento da cui non può
difendersi e verso il quale anche io posso fare ben poco: riesco a tenere
sotto controllo il mio corpo, ma la mia mente ed il mio cuore sfuggono
alla rigida prigione in cui io vorrei poterli rinchiudere e se ne vanno
per conto loro. Ovviamente lui si rende perfettamente conto (non è certo
un imbecille totale!) che i miei sogni, le mie fantasticherie
incontrollabili non hanno la sua persona come oggetto. Questo gli fa male,
non posso non capirlo, e di conseguenza provoca dolore anche a me, dato
che mi sento in colpa verso di lui.
Che situazione maledetta! Che complessi giganteschi! Perchè, perchè mi
devo sentire così? Perchè non riesco ad amarlo come dovrei? Se riuscissi
ad innamorarmi di lui, non sentirei questo perenne senso di
insoddisfazione, di mancanza. Perchè diamine non sono in grado di
comandare ai miei sentimenti?! E pensare che una volta avevo l'illusione
di poterlo fare! Ma questa convinzione era dovuta al fatto che quei
sentimenti...non mi procuravano ancora sensazioni...
A tutto ciò si assomma un'ulteriore perplessità! Mi figuravo che Sakuragi,
una volta saputo con chi sarebbe finito in stanza, avrebbe dato in
escandescenze seminando improperi per un'ora buona, minacciando di
garrottare il proprietario dell'albergo e quindi sfogando la sua ira su di
me, come da consuetudine. Ed invece questo maledettissimo ed adorabile
idiota ha accolto la notizia con una calma invidiabile! Ora mi sta
porgendo le chiavi della nostra camera con una gentilezza a dir poco
sospetta.
"Tieni, kitsune, sali prima tu e scegliti il letto. Ti raggiungerò
subito!"
Io lo fisso per un breve istante, cercando di capire a cosa miri, prima di
fare come mi ha suggerito, non molto convinto però della sincerità delle
sue intenzioni apparentemente non bellicose.
Forse, ora che ha la Akagi, non sente più motivi validi per detestarmi.
Questo significa anche che nulla potrebbe impedirgli di ignorarmi? No! Non
sopporto il suo odio, ma non riuscirei nemmeno ad accettare che il suo
sguardo mi fissasse senza alcun sentimento dentro! Voglio continuare ad
essere almeno un suo nemico, un suo rivale...anche se detestato:
seguiterei ad essergli necessario. Non potrebbe liberarsi di me!
Perchè questa improvvisa gentilezza?
Devo fidarmi? Qualcosa mi dice che il suo comportamento non è privo di un
secondo fine. Fino a pochi giorni fa mi avrebbe scannato volentieri, ed
ora mi offre pure di scegliermi il letto?! Ma cosa vuole? Temo che dovrò
stare molto, ma molto attento...
La
volpe mi ha guardato male! Sicuramente si starà chiedendo se non abbia
intenzione di strangolarlo nel sonno o qualcosa di simile! Io, invece, ho
in mente quacosa di totalmente diverso, che pure avrebbe comunque come
teatro un letto...
Che
situazione! Sto qui a fantasticare su cosa mi piacerebbe fare con un
ragazzo a cui non dovrei proprio pensare, dato che io sarei bell'e
fidanzato con quella che dovrebbe essere la persona dei miei sogni!
Così non và! Io non voglio lei e mi rendo conto di doverglielo dire...solo
che non ci riesco. Non ho il coraggio di far soffrire consapevolmente la
gente! Ogni volta che provo a parlarle scorgo riflesso nei suoi occhi un
amore incondizionato e sincero, che blocca ogni mio slancio di sincerità.
Mi sento un verme, eppure, e mi costa molto ammetterlo, non riesco a
pentirmi di ciò che sto provando!
Sento un senso di colpa verso di lei, sì, ma non muterei questa
situazione. Non cambierei per nulla al mondo, se me ne venisse
ipoteticamente fornita la possibilità, l'amore che sento ora per Rukawa
con dell'affetto per lei.
Come concetto è un po' strano, ma l'ho espresso per farvi capire che il
modo in cui mi sono accorto di essere innamorato di quella volpe è
qualcosa di grande, di diverso, al cui confronto tutto mi sembra meno che
meschino. Sono convinto che nessun'altro potrebbe farmi martellare il
cuore come l'incrociarsi casuale dei miei occhi con quello sguardo blu.
Sguardo in cui scorgo sempre riflesso quello di Sendoh! Non posso fare a
meno di chiedermi se lui sia veramente innamorato di quel porcospino.
Certo, stanno insieme! Questo dovrebbe scoraggiarmi su tutta la linea...ma
io ed Haruko siamo una coppia, anche se io non sento certo per lei ciò che
tutti immaginano!
Forse mi illudo o cerco solo un motivo per sperare e non arrendermi...non
arrendermi? Beh, sì! Credo di essere intenzionato a fare il possibile per
conquistare il cuore di quell'algida volpe, nonostante i mille ostacoli
che si frappongono a questa mia impresa. Nonostante Haruko, nonostante
Sendoh e nonostante noi stessi.
Ho
capito che siamo stati creati per essere uniti e che lui è destinato a
me...e lo farò comprendere pure a lui, dovessi aspettare gli 'anta'! Non
abbandonerò, non lascerò andare tutto! Ma non temete violenze, io non ho
certo intenzione di costringerlo ad amarmi! La mia tecnica è più
semplice...gli farò semplicemente rendersi conto di essere innamorato di
me! Nulla di più elementare, no? Eheheheheh!!!!
Sono un illuso? Lo so. Vi avverto di non credere a quello che dico, dal
momento che non ne ho fiducia per primo nemmeno io! E' solamente la mia
abitudine ai perenni proclami a farmi dire stupidaggini...non temete, non
ho intenzione di autopersuadermi a convincermi dell'impossibile. Però non
voglio nemmeno arrendermi, non senza aver prima tentato il tutto e per
tutto: per una volta ho la consapevolezza che ciò che sento è vero, e che
vale la pena di combattere per esso.
Ti
amo, Rukawa.
Ti
amo e se tu mi accettassi accanto a te, allora...allora la notte non
basterebbe per noi ed il giorno continuerebbe a conservare la sua fiducia.
Allora le tenebre ti lascerebbero. Allora tutto si chiarirebbe e non ci
sarebbero più domande, nè la necessità di avere risposte.
Ma
tu non odi i richiami del mio cuore: essi ritornano come un eco verso di
me, senza aver ricevuto alcuna replica. Se mi fissi, non mi vedi. Se ti
tocco, non provi nulla. Se sorridi, non è merito mio. Se parli, non è a me
che rivolgi le tue frasi. Eppure io posso guardarti, posso sfiorarti e
potrei implorarti di amarmi...ma tu sei inattaccabile, irraggiungibile...
Come puoi essermi così vicino...così lontano?
Fine seconda parte
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