Alla
finestra
di Jar
La mia vita fa davvero schifo, sento
pizzicarmi gli occhi, e un senso di costrizione al petto, e so anche che
non è una cosa passeggera, e la colpa è mia.
Mia madre continua a sospirare passando davanti alla mia camera, odio
anche quel suo senso distorto della privacy, non può nemmeno lasciarmi da
solo con i miei errori.
Anche se a dire il vero il mio unico errore è lui.
E il ridicolo è che l'errore non sa di essere tale.
Anzi sulla scrivania dove sono seduto ora, proprio accanto alla mia mano,
c'è il mio cellulare, di solito se non casca il mondo mi telefona sempre
almeno una volta al giorno.
Sembra da matti, in fondo viviamo uno di fronte all'altro.
Ed è proprio per questo che un po' di tempo fa ho rivoluzionato la
disposizione di camera mia, e ora la mia scrivania è accanto alla
finestra, da dove posso vedere se c'è e se ha compagnia come al solito.
Credo di non amarmi nemmeno un po' perché cosi mi faccio solamente del
male.
Eppure a volte penso sia l'unico modo per togliermelo dalla testa.
Ma non funziona, è incredibile come riesca a prendermi in giro da solo.
Però la presa in giro maggiore l'ho avuta senza desiderarla per nulla, mi
sono innamorato di lui.
Diavolo almeno avessi puntato meno in alto ma dico io! Non ho neanche la
forza spirituale di girarmi e guardarmi riflesso nello specchio
dell'armadio.
Sono troppo insignificante per piacere a me stesso, figuriamoci a un tipo
come lui.
A volte vorrei fare un incidente e dover fare un intervento di chirurgia
plastica, però è un pensiero che si avvicina pericolosamente al
desiderio di non essere mai nato se non posso cambiare, e cerco oramai di
temerlo lontano, so l'effetto che mi fa è come se calasse una boccetta
d'inchiostro sui miei pensieri.
E non ci sono più davvero, perché divento disperazione e follia.
Magari fosse un'esagerazione, oramai è una settimana che mi sono dato
malato, non riesco neanche a uscire di casa con un animo meno oppresso da
quella certezza che è la mia delizia e il mio tormento.
Se lo trovassi per strada sono sicuro che mi abbraccerebbe e non vorrebbe
sentire ragione di alcun tipo, e vorrebbe che andassi con lui dovunque
stesse andando.
Perché mi considera uno dei suoi migliori amici, perché molti sorgono il
naso vedendolo girare tra donne e uomini senza preoccuparsi di quello che
pensa la gente.
Si è sempre definito uno spirito libero.
E io dopo essermi abituato, l'ho anche ammirato, riesce a destreggiarsi
cosi bene nonostante sia anche bersaglio di chiacchiere e commenti non
certo lusinghieri.
Ma lui è riuscito dove io fallisco sempre, ammettere anche col mondo e
non solo con se stessi, di essere omosessuali.
Ok, lui si definisce bisessuale ad oltranza, ma mia madre e mio padre
pensano solo al lato peggiore come lo definiscono loro.
Sapessero che figlio si ritrovano in casa..
Innamorato come un allocco di qualcuno che non potrà mai avere.
Fosse una persona completamente irraggiungibile, sarei fortunato dovrei
per forza rassegnarmi, invece gli scherzi del destino ci hanno messi
vicini fin da piccoli.
Come poteva essere altrimenti? Amici i suoi, di vecchia data dei miei,
situazione ottimale perché io e lui crescessimo assieme come due
fratelli.
E infatti è quello che mi considera lui.
Fratello mancato, migliore amico, confidente.. Soprattutto per mia
sfortuna confidente, una posizione peggiore non poteva capitarmi.
Ore impossibili in cui mi trillava, e io dovevo correre giù in pigiama
con le gambe intorpidite e le scarpe ancora slacciate, gli occhi pieni di
sogni mancati per sentirlo parlare dell'ultima conquista fatta in
discoteca, che magari dormiva ancora nel suo letto, come doveva
comportarsi?
Pure questo mi domandava! Come pensavo andasse?
Male, speravo ogni volta io, e forse gli portò sfortuna perché nessuna
delle sue fantomatiche grandi storie lo ha portato da nessuna parte.
E di questo lui non ha mai detto nulla, al massimo si chiudeva in casa un
paio di giorni, e dovevo andare io a cucinare per lui altrimenti non
faceva nemmeno quello e poi di punto in bianco ritornava più forte di
prima alla carica con quel sorriso che era una malia.
E io continuo a rimanervi stregato come un incosciente.
Mia madre ora mi sta urlando di andare a letto invece di rimanere a
prendere freddo guardando fuori dalla finestra.
Ma sono inchiodato qui nascosto dalla tenda, perché il mio tormento è in
giardino, e non è solo, e crede che non sarà più solo d'ora in poi.
Ridicolo motivo per non volerlo vedere per un po'?
Forse, ma come faccio a rimanere impassibile mentre si abbracciano e
sembrano così felici assieme?
Semplicemente non resto impassibile, infatti non lo sopporto, e mi odio
perché lui sembra davvero cosi felice che mi strapperei il cuore per non
sentirlo soffrire per questo e mi strapperei la lingua per non continuare
a sputare veleno sulla sua felicità, ma essa è il mio dolore, e io non
ho modo di lenirlo, non ce l'ho.
Sto solo qui a guardarlo, guardo la sua felicità da questa finestra
appannata dal mio respiro, bagnata dalle mie lacrime.
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