GENERE: Yaoi

PAIRING: Maki & Jin X Nobunaga

RAITING: PG-16 (credo, non sono brava in queste cose!^^)

PARTE 2/3

DEDICHE: Buon compleanno Riachan! Spero vivamente che questa storia ti piaccia! Volevo scrivertene un’ altra a dir la verità, ma proprio non mi veniva, così ho pensato di dedicarti una storia che già avevo in archivio da un po’! cento di questi giorni!

DISCLAMERS: I personaggi non sono miei ma come sempre ne abuso! La storia non è scritta a scopro di lucro.

Baci

Kacchan

 

All About Kiyota

 

 

05

*Certe Cose, Solo Col Mio Ragazzo*

 

Come sempre era l’ ultimo! Ed arrivò con un quarto d’ ora di ritardo, ma stavolta non era colpa sua, era colpa di Hikaru che gli aveva fatto la pipì addosso, poco prima d’ uscire. Così, aveva afferrato al volo una camicia dall’ armadio e, senza neanche farci troppo caso, l’ aveva indossata e s’ era recato all’ appuntamento con la bici, per far prima.

 

-Ahh…- Maki e Jin sospirarono rassegnati alla vista del ragazzo con il fiatone, le ragazze invece, sorrisero e lo chiamarono  allegramente.

-Kiyotaa!!! Ehi! Siamo qui! – indicarono, ed il rookie scese dalla bici e l’ allucchettò ad un palo, poi, attraversò la strada e li raggiunse.

-Che è successo stavolta?- gli domandò Momoko – Ti hanno rapito gli alieni?-  chiese scherzosa

-Oppure hai dovuto conquistare la penisola Scandinava?- appoggiò Megumi

-Ma che? Cosucce…!- rispose il rookie a tono –Ho semplicemente fatto il giro del mondo, tutto qui…- e come degli stupidi, si misero a ridere, poi, trafelato, Nobunaga  si buttò indietro i capelli e si scusò, dicendo la verità, tuttavia, il gruppo ormai, c’ era talmente abituato che non disse niente, neppure Jin che lo prese un attimo sotto spalla e gli sussurrò:

-Se ci riesce troviamo un angolino appartato per pomiciare un po’, che ne dici?-

-…- ma Kiyota non l’ aveva sentito, s’ era fissato piuttosto ad osservare Maki con una canottiera militare che non gli aveva mai visto. <<Come sta bene…>>

-Ehi…- Jin gli strizzò la spalla e Kiyota replicò

-Ahi! – si staccò quindi da lui e lo guardò male

 

Le ragazze intanto, Momoko e Megumi, erano davanti con Muto e si voltarono verso il sospettoso trio.  Momoko era la più scrupolosa di tutti, ma di certo, non immaginava minimamente certe cose, così, si limitò a pensare che qualcuno dei tre, ci provasse con lei  o Megumi, così, afferrò Nobunaga sottobraccio e gli chiese:

 

-Senti Kiyochan…-  s’ attaccò al rookie  che provò un certo fastidio, ma tuttavia non gli dispiacque, almeno così non stava con Jin di fronte a Maki

-Dimmi…-

-Ma tu la ragazza, l’ hai mai avuta?-

-Uhm…- Nobunaga capì dove voleva arrivare quella furbetta, così la buttò sul ridere e spavaldo, rispose –Ma certo, per chi mi hai preso!-

-Sul serio?-

-Come no!-

-Andiamo Nobuchan! Infondo che male c’ è, non dirmi che in realtà hai il ragazzo!- l’ incalzò e Kiyota rabbrividì  ma, dopo un attimo di silenzio, la guardò  con un certo ghigno, e palpandole le tette, le rispose:

-Perché, sospetti forse qualcosa?-

-Eh?- la ragazza arrossì e, presa completamente alla sprovvista, cominciò a gridare ed a colpirlo, Kiyota però era più veloce e ridacchiando, si mise a far finta di fare il maniaco con lei, fino a che, Maki e Jin, urlarono un:

-Adesso basta! –

 

-Eh eh…- Kiyota si sentì in un certo imbarazzo, ma daltr’ onde, quello era il modo migliore per sviare la cosa, così, chiese scusa alla ragazza e riprese a camminare,  inserendosi fra Jin e Maki ai quali sussurrò –Bisogna pur  illudere, no?-

-A dir la verità, non mi piace tenermi dentro certe cose, tuttavia,  non voglio rischiare di compromettere la squadra o altro…- ammise Jin

-Però è da meschini, è un continuo ingannare gli altri, io preferisco di gran lunga evitare la questione, se poi un giorno avrò voglia di baciare chi amo in pubblico, lo farò  senza problemi…-fu il commento di Maki, mentre guardava dritto dinanzi a se– Ci lamentiamo delle discriminazzioni, ma così facendo, anche noi ci discriminiamo  da loro.. come la storia dei pub Gay! Che assurdità!- e detto questo, li guardò, Kiyota era colpito da quelle parole, avrebbe voluto baciarlo senza lasciargli il tempo di dir niente ma… non potè. Jin era lì.

-Belle parole…- commentò il tiratore da tre punti –Ma la vita è un'altra…-

-Ognuno la pensi come vuole…- fece Maki con rassegnazione – ora piuttosto andiamo a  divertirci…- e raggiunti gl’ altri fecero il biglietto per entrare e cominciarono a gironzolare un po’ ovunque. Entrarono  pure da una cartomante, e Megumi si fece leggere la mano. Mangiarono dell’ ottima pizza ad una bancarella ed infine, fu la volta delle giostre. Dalle autoscontro alle montagne russe, per poi procedere con la casa degli orrori.

 

-E’ la più grande di tutta Kanagawa…- osservò Kiyota, stupito che nessuno ancora, si fosse accorto dei suoi jeans, nessuno salvo il resto della gente. Spesso infatti, qualche sguardo lo seguiva nel camminare, tuttavia, non si trattava nè di Maki né di Jin, la cosa l’ urtava.

-Il biglietto è un po’ caro, ma ne vale la pena…- osservò Muto, ed invitò Momoko a stringerlo, se aveva paura, ma la ragazza rifiutò imbarazzata. Anche Jin avrebbe voluto fare lo stesso con Nobunaga, ma non poteva e Maki l’ osservò con un sadico riso. Lui non avrebbe esitato,  sicuramente sarebbe stato capace di trovare il modo e l’ occasione.

-Aspetate un attimo!- intervenne Momoko con il biglietto della Casa, in mano –Qui dice che bisogna entrare a coppie, come facciamo?- e dato che c’ erano due ragazze di mezzo, la scelta risultò essere un po’ particolare e quindi,   le coppie toccarono al caso.

<<Eh eh.. come sei poco risoluto Jin >> gli fissò Maki <<Ed ora che farai? Non mi dirai che speri nella sorte? Hai una probabilità su sei di finire con lui… sei patetico!>> e quindi,  chiese – Muto, tu se non ricordo male, hai comprato delle gomme colorate prima, giusto? –

Muto annuì e le tirò fuori, comprendendo la proposta di Maki –Certo! Utilizzeremo queste!.- e levate dal pacchetto sei caramelle , spiegò –Chi pesca quelle di colore uguale, farà coppia con l’ altro… io,  prenderò l’ ultima rimasta- così,  usando le sue mani come conca, lasciò pescare i suoi compagni ed il destino, volle che…

 

………………All’ interno del tunnel, circa venti minuti dopo.

 

<<Non è possibile…>> si disperava Maki, mentre  Megumi gli si era praticamente incollata al braccio ed uralava per un non nulla.

-Ahhhhhhhhhh!! Che paura Maki!!!-

<<Quella è la tua ombra, deficiente!>>- Su.. è tutta finzione..- rassicurava esasperato <<Ahh.. avessi qui Kiyota…>>

 

<<Ma perché!>> si crogiolava Jin,  mentre Momoko cominciava a lamentarsi delle schifezze che pendevano dalle pareti.

-Ma che schifo!! Hai visto? Quel cadavere butta sangue e quel ragno sbava.. mi fa impressione!! Più che il tunnel dell’ orrore, questa è la casa delle schifezze!-

-Ehhh già!- <<Almeno urlasse e s’ attaccasse al braccio.. più normale, no? Se non altro, Kiyota è al sicuro, lontano da Maki… però che palle! C’ era bisogno di dividerci a coppie, e farci entrare da passaggi diversi? Speriamo almeno di beccarci a metà strada… stare con Momoko è palloso!>>

 

<<Che fortuna! Sono con il senpai Muto!>> s’ esaltò Kiyota camminandogli più vicino <<Almeno così, ho evitato guai con Maki e Jin, anche se.. l’ idea di stringermi al capitano non era male…>>

-Non sono un po’ osè i jeans strappati in città?- domandò Muto

-No.. perché scusa?- rispose Nobunaga, contento che finalmente qualcuno si fosse accorto

-Così…- fece spallucce il senpai, poi l’ osservò e commentò –Ti stanno bene, però…-

-Grazie…- sorrise il koai*, ma poi  lo guardò male e ribattè – Ma che dico! Non dovrei ringraziarti per simili apprezzamenti allusivi!-

-Allusivi?-  chiese Muto che fingeva di non capire –A che ti riferisci, scusa? Credi forse che ci stia provando?- si pose sulla difensiva e mise le mani avanti. A quel gesto allora, Nobunaga arrossì, infondo che ne sapeva se Muto aveva tendenze? E soprattutto che cosa ne pensava Muto dei gay? Forse l’ aveva offeso, così, gli prese le mani e, mortificandosi,  giustificò:

-No.. no.. non volevo dubitare di te, è solo che, quando mi si fanno dei commenti..- lo lasciò andare e sorrise –Non so mai che pensare, non volevo offenderti, senpai – ed il veterano, non era certo indispettito, tutt’ altro, si può dire che Kiyota in tutto questo, era la vera e propria vittima della situazione, così,  gl’ accarezzò una guancia e sorridendo fece:

-Sono contento che non pensi male di me, tu sei un ragazzo che apprezzo molto e mi spiacerebbe sul serio perdere la tua stima-

-Ma…- Nobunaga lo guardò perplesso e non s’ accorse che era finito spalle al muro.

-Sì Kiyota, te lo devo proprio dire, io ti apprezzo tantissimo, anche come giocatore…- e gli mise le mani alla vita – per essere una matricola e già titolare… sai, al Kainan non è da tutti!-

-Io…- Kiyota si stava esaltando, quando infatti l’ apprezzavano così, si scioglieva e non pensava ad altro che alle lodi, così, Muto continuò a parlare per un altro po’ di lui e di come giocava bene, ed intanto,  allungava le mani  sotto la magliia e sfiorava i suoi pettorali con la punta delle dita. Poi, all’ improvviso, sentì dei passi e si staccò da lui. Nobunaga rinsavì e si rese conto dell’ accaduto –Ehi tu! Ma che…-

-Cosa?- Muto finse di non capire e poi salutò –Ehi! Maki!! Megumi!! Siamo qui!- la coppia, gioiosa d’ avergli ritrovati, si diresse verso di loro, e subito Nobunaga corse verso Maki, reclamando :

 

-Io non voglio più fare coppia con lui! Fa gli scherzi idioti! Mi sta venendo paura sul serio!! –

-Ah si??- sbottò Megumi – Io è tutto il tragitto che rischio la morte… sei fortunato – piagnucolò e si strinse al bicipite del Capitano.

-Ah…- Maki sospirò e guardò Muto di sbieco, aveva una faccia che non gli piaceva, così, propose di continuare il viaggio in quattro, fino a che, Megumi si lamentò d’ essere stanca e, viste delle sedie decisamente strane, ebbe la bell’ idea d’ occuparne una, e d’ appoggiare la schiena alla parete rocciosa del tunnel. Nobunaga l’ osservò con interesse e ricordandosi d’ una certa cosa, ghignò e  spinse anche il senpai Muto a sedere accanto alla ragazza. Lui infatti, di trucchi delle case d’ orrore se ne intendeva e quindi, senza alcun problema, ottenne l’ effetto desiderato…

 

-Spariti?- domandò Maki nel guardare quella parete che, un attimo fa, si era appena ribaltata –Kiyota ma che…-

-Bel gioco vero?- esclamò contento il rookie

 -Ma quale gioco!- Maki si stava preoccupando –Dove gli hai spediti? Riportali qui!- ordinò

-Ma dai… è solo il classico passaggio segreto a sorpresa! Mai sedersi nei tunnel degli orrori! Le sedie portano sempre da altre parti!- spiegò con fare vissuto ed indicò –Vedi? Lì ci  sono tre sedie, scommetti che se fossimo in tre e le occupassimo tutte,  sicuramente finiremmo altrove? E’ un marchingegno  bizzarro, si attiva con il peso, per questo, quando Megumi  si è seduta non è successo niente, ci voleva anche un'altra persona…- ridacchiò

-Quindi…- mormorò Maki, lasciando correre –volevi fare coppia con me…- gli sorrire ed il rookie  gl’ appoggiò la fronte al petto. Per un attimo percepì il battito del suo cuore, e desiderò ardentemente di non essere il ragazzo di Jin, ma come faceva? E se quella per Maki fosse soltato un fiammata?  In fondo Jin, lo conosceva da più tempo, poi erano stati bene insieme fino a che… la causa dei suoi problemi lo stava abbracciando dolcemente e Nobunaga si morse il labbro nervoso, indi rispose:

        -Muto ci ha provato, in qualche modo… insomma… io volevo liberarmi di lui..- balbettò ed attese una stretta più forte che  arrivò, assieme a delle parole di conforto ed un paio di carezze che scesero dalle spalle, alla schiena. Belle, grandi, calde… rassicuranti, ed intanto la sua guancia al petto del Capitano, mentre ne avvertiva il profumo. Quella pelle caldissima, osava anche sapere di buono,  come avrebbe fatto a resistergli ancora? Così,  onde evitare problemi, dato poi, il bacio, si staccò da lui e motivò :

      

-Andiamo.. ora non ingigantiamo le cose –Kiyota camminò avanti a lui –va tutto bene non…-ma Maki gl’ afferrò un brandello di stoffa dei jeans ed interrogò, acidamente:

        -Non mi dirai che gli alieni ti hanno fatto a brandelli i pantaloni proprio lì, vero?-

        -Ma ma..- Kiyota gli scostò la mano dal sedere e girandosi obiettò – certo che no! E’ solo che mi piacciono i jeans così! E poi sotto, mica si vede la pelle, ho messo a posta queste…- e  sganciandosi i pantaloni, mostrò un paio di boxer neri aderenti, che gli donavano molto.

        -Dannato idiota!!- lo colpì Maki e frettolosamente gli ritirò su i Jeans – Vuoi per caso che ti vedano mezzo nudo? Ti prenderanno per un depravato!- e prese a riagganciargli i bottoni frettolosamente e con una certa eccitazione in corpo <<Gli sganciassi invece d’ allacciarli …dannazione!>> e più che potè, sfiorò con le nocche il tessuto dell’ intimo, mentre Kiyota subiva il tutto passivamente. Aveva così voglia di buttarselo addosso che quasi non gl’ importava più niente della fedeltà a Jin. 

        -Allora io…- iniziò, ma nel sentire altri passi avvicinarsi, gli prese la mano d’ istinto, e lo cotrinse a nascondersi con lui, nell’ insenatura del tunnel. Maki si trovò spiazzato al gesto, così non v’ oppose resistenza ed aspettò che gli altri, passassero e gli lasciassero soli. Intanto, deliziosamente e nella peggiore delle torture, i loro corpi si trovavano uno stretto all’ altro. <<Che Nobunaga l’ abbia fatto apposta?>> Maki si pose l’ interrogativo e d’ un tratto, si trovò, faccia a faccia con il suo rookie che era completamente appoggitato a lui. Le mani di Kiyota poi… dov’ erano? Così basse.. e…

-Capitano…- Nobunaga aveva un tono di voce grave –Sai, tu non fai altro che aiutarmi, occuparti di me  e preoccuparti… prima la bugia della kimika, poi il videogioco,  la tua fiducia ed ora.. ora che mi hai coccolato a causa di Muto, senza contare poi, quei bei discorsi sui gay e…-

-Kiyota ma…- Maki l’ interruppe –lo sai, va tutto bene e non ci sono problemi- voleva uscire da lì, un attimo ancora e non si sarebbe controllato dal baciarlo o toccarlo, le sue mani gli prudevano ed il suo sangue bolliva.

-No..  sono io che  mi sento in debito, quindi…- sorrise e gli baciò piano il collo, allungando una mano all’ inguine – se vuoi posso toccarti..-poi strinse l’ occhio – ma bada che è una proposta che faccio solo a te, io certe cose non le faccio tanto facilmente!- ridacchiò e quasi quasi, Maki era sul punto d’ accettare, ma poi,  lo scostò da se con forza, e ribaltò la situazione, stampando sulle sue labbra, un bacio di quelli da togliere il fiato, per poi scendere sul collo e passargli le mani lungo i fianchi. Fece scorrere i palmi bramoso e gli morse le labbra eccitato, infine, affondò dentro i pantaloni e, si riempì le mani dei suoi glutei stringendo, tanto da farlo gemente d’ eccitazione. Poi fermò il tutto.

-Sia chiaro che mi comporto come mi pare… se mi va d’ aiutarti lo faccio, altrimenti sto zitto e non muovo un muscolo… però, dato che hai insistito, mi sono preso la mia ricompensa- Nobunaga lo sguadava ancora godereccia.

<<Perché ti sei fermato?>> l’ interrogava con la mente, ma poi, si vide costretto a dover riprendere il giro con lui. 

-E poi laggiù…-  lo fissò intensamente –mi faccio toccare solo dal mio ragazzo… anche se ancora, non  è mio…- chiuse facendo spallucce e Nobunaga deglutì rumorosamente.

 

<<Mi piaci molto, ti amo e ti desidero con tutto me stesso, ma non posso permetterti di giocare con me, in tutta questa situazione infatti, l’ unica cosa che non devo fare è perdere la testa per te…altrimenti non riuscirò mai a sottrarti a Jin>>

 

Com’ ebbe preso le proprie posizioni mentali, con risolutezza, Maki affrontò il resto della giornata, evitando altri contatti con il rookie che non s’ avvide di questo, anzi, riprese fiato per tutte l’ emozioni sopportate. Ed un pò si vergognò, per la proposta fattagli. E poi c’ era quella frase “mi faccio toccare solo dal mio ragazzo… anche se ancora, non  è mio…” alla quale Nobunaga non faceva che arrossire, mentre Jin gli cingeva la vita e, ignaro di tutto, credeva che Kiyota stesse pensando a lui.

Per concludere la serata poi, come è d’ obbligo al Luna Park! Ci vuole lo zucchero filato, e  Kiyota vi tuffò la faccia senza ritegno, ingozzandosene con la gioia di un bambino.

 

-Scommeto che il piccolo Hikaru è già più furbo di te…- ridacchiò Momoko

-Sta zitta! Non disturbarmi…- impose Nobunaga, mentre stava finendo di mangiare

-Che infante…- concluse ridacchiando e riprendendo a parlare con Muto che, senza un motivo ben preciso, si sentì minacciato da Maki per tutto il tempo che rimase, prima di salutarsi. Così, Maki e Jin s’ incamminarono a piedi verso casa,  accompagnando Megumi  per un tratto, Momoko e  Muto presero la metro e Kiyota  montò a cavallo della sua Mountam bike e salutando, pedalò rapidamente verso casa.

 

<<Dal calore che sento sulla mia pelle, quasi non mi sembra vero… io…perché sono così felice? Forse, dovrei organizzare qualcosa con Soichiro per capire veramente che cosa c’ è che va e cosa non…>> 

 

 

 

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*Koai: Termine che indica il compagno di scuola più piccolo. Senpai è noto a tutti ormai, ma koai si trova meno, per questo l’ ho messo fra le note^^

 

06

*Ho Fatto L’ Amore Con Lui*

 

Deciso delle sue idee, organizzò tutto con una precisione che mai e poi mai, si sarebbe detto sua, infatti, non sgarrò minimamente di una virgola, i suoi piani andarono a gonfie vele. Per una volta nella sua vita, Kiyota Nobunaga era evoluto dallo stadio di Uomo Sapiens a genio. Ma come tutti miracoli, anche questo fu, oltre che raro, breve! Ed infatti,  dopo un po’ il ragazzo si stupì di se stesso, e non ricordò neanche come aveva fatto. Il piano però, era comunque geniale, ovvero “Andare a dormire da Soichiro senza che Maki lo sapesse,  neanche in seguito, se non da lui stesso”

Il giorno fissato quindi, una domenica, Nobunaga passò la mattinata  da Maki, sempre a fare kimika e, verso l’ ora di pranzo andò via, simulando che andava con sua sorella a trovare il cugino di  Kyoto. Facendo attenzione a non insospettire Nabiki, che era passata a prenderlo,  Nobunaga salutò Maki e s’ incamminò con la sorella, verso la stazione. Come gli aveva chiesto sua madre, passò a comprare del riso e della soba poi, lasciando Nabiki, che sul serio si recava dal cugino, corse a casa, facendo il giro più lungo. 

 

<<Bene, Maki adesso penserà che io sia da mio cugino e m’ ha anche visto andar via con mia sorella, sennò perché mi sarebbe venuta a prendere, no? Lo sa che non mi piace fare la figura del bambino…>> e pensato questo,  mangiò rapidamente, giocò un po’ con il piccolo Hikaru, e corse su a prepararsi.  Si fece più o meno bello, ovvero, ricercò dei vestiti appropriati ma senza darsi troppa pena, come invece era suo costume fare. Non si era neanche lavato con i suoi prodotti migliori, aveva preso shampo e balsamo a caso ed una normale saponetta. E dire che lui era un vero e proprio fanatico del lavarsi! Fece la borsa con altrettanta non curanza, cacciandovi dentro un paio di slip neri, una camicia, dei calzini ed un piccolo kit d’ igiene intima, coordinato d’ asciugamano. Infine, afferrò il suo Ichi* e lo sistemò in sacca. Il suo leoncino, identico a quello di Maki, non  l’ avrebbe mai lasciato, per nessuna ragione al mondo. Pure in ritiro s’ era ripromesso di portarselo. Scoprire che poi, era identico a quello del Capitano…

 

-Non ti lascerò mai Ichi! Stanne certo!!!- esclamò e  preso il cel, stava per uscire quando.. ecco un messaggio

 

“NON VOGLIO DISTURBARE MA SEI IL SOLITO SARU! HAI LASCIATO IL LIBRO DI KIMIKA DA ME, TE LO RIPORTO DOMANI,  VENGO IN CLASSE TUA, PRIMA DELLE LEZIONI”

 

E senza rifletter troppo su questo messaggio, Kiyota s’ attaccò ai tasti e vi rispose con foga e contentezza! Il Capitano non gli mandava molti messaggi e quelle poche riche, l’ avevano riempito di gioia, così,  anche lungo la strada per raggiungere Soichiro, non fece  che rileggersi l’ sms e sorridere come un cretino,  fino a che, non fu di fronte alla casa.

Jin l’ accolse con un caldo sorriso, al quale Kiyota rispose piuttosto agitato, per fortuna però,  a rompere l’ imbarazzo di quel primissimo momento, ecco il San Bernardo di Soichiro…

 

-Nooo!! Smettila Nemo!- esclamò Jin che s’ apprestava a staccare il grosso cane che, come al solito, era saltato addosso a Nobunaga e l’ aveva sbattuto per terra.

-Jin aiuto!!- replicò Kiyota fra le risate, gli animali gli piacevano molto, tuttavia, se quell’ intrusione aveva alleggerito la tensione di Kiyota, Jin s’ era invece riscaldato. La scena del rookie a terra con il cane addosso l’ aveva eccitato, Nobunaga aveva cominciato a dibattersi come una vergine appena presa, e questo lo rendeva nervoso, così, invece di vedere una partita dell’ MBA che aveva cercato apposta per lui, decise di salire subito in camera. Nobunaga lo seguì, pensando che avrebbero giocato un po’ alla play e così avvenne per un paio d’ orette, nelle quali, di tanto in tanto, Jin portava su la cena ed apparecchiava al tavolino di camera. Il tempo volava e Nobunaga non s’ accorse di niente, neanche quando Jin, rientrò in camera  solo con un leggero yutaka. Soichiro spense la luce.

 

-Eh? Perché spengi?-

-Ci vedrai meglio, e poi ora accendo le candele…- rispose sorridendo e Kiyota pensò che la cosa era molto romantica, così,  salvò il livello del gioco e rispose:

-Ora vengo a darti una mano…-

-No no…- lo fermò Jin mettendogli le mani sulle spalle - Continua pure! E poi a questo livello… dai! Qui ci penso io!- sussurrò al suo orecchio, facendolo rabbrividire. Ma non fu piacere, fu piuttosto una sensazione strana, ed infatti, l’ immagine del Capitano gli possò per la mente.

<<Forse dovrei smetterla?>> si domandò ma proprio in quel momento,  un dito di Jin gli si ficcò in bocca.

-Mhh!!!- si lamentò sorpreso

-Assaggia, cos è?- domandò malizioso e cominciando a muoversi dentro di lui.

-Mh…- sorrise Kiyota divertito e con fare sensuale,  fece scivolare fuori la mano del ragazzo. Jin lo fissò con ardore e, nella tenue luce delle candele, si passò la lingua sulle labbra, mentre il rookie rispondeva.

-Crema di limone…- e, vista la ciotolina sulla tavola,  v’ affondò anche lui le dita –ora assaggia, anche tu…- e gli avvicinò le dita alla mano. Soichiro non se lo fece ripetere due volte, e cominciò a gustarsi le dita del rookie. Nobunaga però non capiva, come mai quei gesti così dolci, erano per lui tanto forzati?

Poi il silenzio fu rotto nuovamente da Jin.

-Però… io vorrei sevirmi da qualche altra parte…- avanzò e,  afferrandogli il braccio, lo costrinse sulla moquette, dove,  sollevandogli la maglia, fece cadere molte gocce di quella crema gustosa. Kiyota a tale azione, sobbalzò ma decise di non opporsi, forse aveva solo paura di Jin. Ma poi, quando avvertì la calda lingua di lui sul suo corpo,  una sensazione di “viscido” prese possesso della sua mente, tanto che, corrugò la fronte e cercò di sfuggire da quella presa. Non voleva che Soichiro lo “leccasse”. Ma come dirglielo? Infondo gli voleva bene… Ma Jin, prese quella specie di fuga come un gioco e, ridacchiando  gli montò sopra e lo spinse pancia in giù, sul pavimento.

-Eh eh eh .. ora non mi scappi, bel bocconcino…- sghignazzò e cominciò a cospargerlo di baci, risalendo dalla spalla, al collo, alla bocca, facendolo lentamente girare. A quel gesto gentile e dolce, Kiyota si calmò un attimo e si lasciò baciare,  ricambiando  con partecipazione. Quando però, alzando un ginocchio, si rese conto che Soichiro era solo in yutaka, ritornò tutt’ un tratto nervoso. Il fatto che il suo ragazzo s’ era già messo in ghingheri, significava che lui già premeditava… la cosa gli dette fastidio.

Così, quando Jin cominciò a sganciargli i pataloni, Kiyota ebbe un fremito e mugolò in segno disissenzo. Il ragazzo però, non capì  apprestandosi a far scendere la zip celermente, tanto che, Kiyota fu costretto a portare le mani in avanti.

Non voleva.

Soichiro rispose al gesto baciandolo, non aveva capito il dissenzo di Nobunaga ed anzi, concluse il tutto tirandogli giù i pantaloni, sino a sotto i ginocchi. Kiyota a quel punto, avrebbe voluto dirgli di smetterla, ma Soichiro gli fu di nuovo sopra col busto e lo catturò in un nuovo bacio. Quando le loro labbra si sfioravano infatti, il rookie si sentiva bene e diventava arrendevole, ma tutto questo perché, il loro bacio, era legato ad un dolce ricordo ...

 

“Era infatti la primavera del primo anno delle medie, la scuola stava organizzando la festa scolastica e la classe di Kiyota, aveva  messu in scena  una recita “Romeo e Giulietta”. A Kiyota era toccato il ruolo di Romeo e, anche se era orgoglioso d’ essere il protagonista maschile, c’ era una cosa che non gl’ andava affatto bene:

 

-Io non voglio baciare Keiko!- si lamentò a Jin

-Ma dai! E’ molto carina, non trovi?- gli rispose

-Noooo! Smettila!- imprecò e tirò un calcio alla rete del terrazzo della scuola –Tu lo sai bene perché non voglio!-

-Già!- annuì Soichiro, sapeva che per lui era il primo bacio –Ma ormai non puoi più tirarti indietro! Hai confermato! E sinceramente, non farebbe bene alla valutazione finale, lo sai quanto guardino a certe cose..- spiegò Jin e s’ appoggiò alla rete con la schiena.

-Sarò costretto a darle il mio primissimo bacio! Sigh!- piagnucolò ed appoggiò la fronte al suo petto.

-Ma dai Kiyochan!- ridacchiò il ragazzo più alto –smettila!- l’ invogliò squotendogli i capelli – Non fare così, infondo è solo un semplice tocco di labbra e nulla più…- cercò di rassicurare

-Lo so lo so lo so!! E me lo ripeto da giorni!! Ma non ci riesco, Jin!- e  si staccò da lui guardandolo con il broncio.

-Ki..Kiyota ma…- Soichiro parve capire che cosa Nobunaga stava cercando di chiedergli, e per questo s’ imbarazzò.

-Cosa c’ è?- domandò Nobunaga sorpreso del suo rossore, infondo, lui non era consapevole di ciò che il suo corpo voleva.

-Ni..niente…- evitò Soichiro e superandolo, camminò veloce verso la porta, ma poi, preso dal rimorso di quel volta faccia,   si girò di scatto e guardandolo negl’ occhi, camminò rapido verso di lui. Nobunaga non capì, ma lo stesso l’ attese e si lasciò incorniciare le mani sul viso e…

 

baciare.

 

Jin infatti, premette le sue labbra sulle sua con forza e chiuse gli occhi . Kiyota l’ imitò e cominciò a respirare forte a quel contatto, tanto che, a sua insaputa, schiuse le labbra e cominciò a pretendere lo stesso da lui. Jin  deglutì alla muta richiesta, ma tuttavia, l’ accontentò e strinse a se Kiyota. Il rookie allora, abituato a farsi coccolare da tutti e tutti, lo fece fare ma, per la prima volta in vita sua, ci fu qualcosa di diverso…

 

-Ecco…- motivò Jin –Così adesso… il tuo primo bacio lo hai dato a…

-Una persona speciale!- concluse per lui Kiyota-”

 

Così, mentre Kiyota si perdeva fra le gioie dei suoi dolci ricordi, Jin aveva allungato le mani alle sue mutande e, con il palmo, sfiorava la virilità del ragazzo ripetutamente. Nobunaga da principio, non si rese conto del gesto. Erano circa le sette del pomeriggio e fuori s’ era fatto buio, nella stanza vi erano solo le luci di tre candele e la finestra, ovviamente era chiusa. Così, soltanto con la mente poteva vederlo bene, gli occhi si dovevano accontentare di qualche ombra ed del luccicare delle pupille. Kiyota quindi, si basava sulle sensazioni che provava e per ora, sentiva solo un gran calore, così, suggerì:

 

-Andiamo sul letto?-

-Con piacere…- gli sussurrò all’ orecchio Jin e, prendendolo in braccio,  lo depositò sul materasso e, montanto anche lui sul letto, avanzò –dammi le gambe..- e Nobunaga,  non capendo, gli pose gl’ arti incomprensivo. Jin allungò allora le braccia e sfilò definitivamente i pantaloni del rookie,  il quale si sentì non poco disorientato. Quel rapporto era strano, troppo strano, un po’ gli piaceva, un po’ no, ma perché?

Ed ora era di nuovo in una fase no.

Jin gli aveva levato il sotto e poi si era ridisteso su di lui, aveva ripreso a baciarlo sì, ma non sulla bocca, come a lui piaceva, ma sul collo, sul petto, e poi? Perché lui era in mutande e Jin tutto vestito con il kimono? Non gl’ andava bene la cosa, così, slacciò la cintura del ragazzo e, spingendosi al suo petto, lo privò della leggera stoffa azzurra. 

 

Il suo compagno si rivelò nudo.

 

<<Eh? Oh.. no…>> non potè che pensare ed abbassando lo sguardo,  scrutò la virilità di Jin attentamente, era già pronta a prenderlo ma lui non voleva, non lo voleva affatto,  e quindi,  mosso dal desiderio di non farsi possedere,  Kiyota  s’ abbassò al suo ventre e cominciò a passarci la lingua sopra.

 

<<Tutto ciò sembrerà quasi assurdo, i miei sentimenti per Soichiro sono così contorti.. o meglio, per me lui è un grande amico e forse, abbiamo commesso un grosso errore a fidanzarci. Io non riesco a fare l’ amore con lui pensandolo come fidanzato, però, se un giorno lui arrivasse da me, teso e stressato e mi chiedesse d’ aiutarlo fisicamente, io non esiterei,… come infondo già accadde… ricordo! Ancora non stavamo insieme.. tre mesi dopo quel bacio sul terrazzo…

 

“-Ciao Nobu! Scusa il ritardo!- salutò Jin chiudendo la porta di camera, aveva la faccia scossa ed un livido sullo zigomo.

-Che ti è successo!?- domandò Kiyota, mentre scendeva in cucina a prendere la merenda – Preferisci il succo al limone o alla mela?- domandò, scrutando le bevande nel frigo.

-Limone…- sospirò e ritornando con lui in camera, si mise a sedere sul letto ed espose –Ho fatto a botte con quello stupido di Momotaro! Ormai era da troppo tempo che se lo meritava!-

-Hai fatto bene!- approvò Kiyota, seduto sulla sedia lì accanto –Piuttosto, vuoi una pomata per la botta?-

-No.. no, non fa male.. però, però ecco, mia madre l’ ha saputo e mi ha sgridato! Ed anche mio padre! Mi hanno messo in punizione… non potrò andare alla festa di Kyusuke  e per di più stasera! Ho pure l’ esame di Francese*! Mi spieghi come faccio?-

-Jin…- Kiyota gli si affiancò e sorridendogli, gli prese la mano  -Dai… sono sicuro che superato l’ esame, andrai alla festa! Gli conosco i tuoi, poi mi ci metterò pure io… farò gl’ occhi dolci!- sghignazzò e Soichiro abbozzò un sorriso.

-Può essere ma ho paura!! Sono nervoso! Non ricordo più nulla!- esclamò nel pallone, e Nobunaga abbassò lo sguardo sui suoi pantaloni.

-Lo vedo che sei nervoso..- indicò e Jin sobbalzò allontanandosi drasticamente.

-Lo so! Lo so!! – rispose frettolosamente –Ma che ci vuoi fare siamo in fase di crescita! Basta che la tensione aumenti un po’ e lui reagisce…- spiegò rosso – Ci mancava anche questa…- sussurrò piano, ma a quel punto, Kiyota l’ abbracciò e portò una mano verso la sua cintura…-Eh?- Jin lo staccò da se egli domandò –Ma si può sapere che ti prende? Solo un anno fa eri all’ elementari, o sbaglio?-

-E che importanza vuoi che abbia?- sorrise Kiyota –Tu sei il mio migliore amico, sei in crisi, ed io non posso far altro che questo…- soffiò alla sua gota e lo portò in bagno, ove chiuse la porta a chiave -… se alleggerisci la tensione…- fece, slacciandogli la cintura –vedrai che andrà meglio…- ed affondò la mano arrossendo.

-Nobunaga….- l’ abbracciò Jin –Ts! Sei sul serio un tipo speciale tu! Però…-  si levò mutande e pantaloni –Meglio che queste non si sporchino…- poi abbassando la tazza del water, ci mise sopra un asciugamano. Kiyota si stupì di quante accortezze, ed infatti, chiese

-Occorre sul serio, tutto questo?-

-Se non vuoi che i tuoi lo sappiano, sì..-

-Oh…- fece Kiyota  ritornando al suo intento, e sedendosi dietro a Jin, indi, iniziò…

Muoveva la mano lentamente, senza vedere i suoi gesti, si comportava d’ istinto, andava come più gli sembrava fluida l’ azione, ed intanto, avvertiva Jin che accellerava il respiro, mentre ciò che reggeva fra le mani, tendeva sempre di più ad inturgidirsi ed a pulsare, quasi come fosse vivo. Era la prima volta che toccava un ragazzo lì, la cosa lo divertiva. A lui era sempre piaciuto toccarsi, conoscersi, per cui, il farlo agl’ altri non lo disturbava… o per lo meno, dipende a chi! E Jin era il suo migliore amico per cui…”

 

…………quella volta fui felice di fare venire Jin. Noi eravamo due amici prondi a sostenerci sia nell’ anima che nel corpo. La nostra era una amicizia che andava altre l’ amore, era bellissima! Ma poi? Fidanzarci è stato un errore.. ormai credo che sia così…>>

 

E pensando a tali cose, non s’ accorse del seme di Jin che cominciò a colargli dalle labbra e, rimanendo inebetito da tali pensieri, lasciò che il senpai  si stacasse della sua bocca e che  lo distendesse sul materasso, aprendogli le gambe. A quel punto però, Kiyota  rinsavì, ma fu troppo tardi, Jin ormai, già aveva preso a ricambiare il favore. Schiacciato quindi, dai suoi stessi desideri, raggiunse in poco tempo l’ orgasmo e gridando, si liberò di tutta la tensione, stringendo con forza la coperta del letto.

Ora ansimava e sudava, tuttavia non era affatto  contento, era stato come se Jin l’ avesse aggirato, che non l’ avesse avvertito, ed ora? Ora che voleva fare? Guardò con sorpresa il suo corpo e lo vide già pronto per averlo, così, d’ stinto si scansò, rotolando di fianco. Ma una mano di Jin lo raggiunse e gl’ accarezzò sofficemente il gluteo e, con il corpo, il ragazzo s’ appoggiò a lui e gli sussurrò:

 

-Non credevo che la nostra prima volta fosse da dietro… - e con le dita, scivolò lungo la linea dei glutei. Nobunaga rabbrividì a quel movimento e come un flash, vide Maki nella sua mente. Il Capitano si stava allontanando da lui, ma ormai? Come poteva fermarlo senza litigarci, così optò per il piano di riserva, una finta ignobilissima…

 

-Ahia!- si lamentò

-Scusa…- sorrise dolcemente Jin e cominciò a toccarlo con più delicatezza, ma poi, anche quella soluzione si rivelò nulla, poiché, con grande stupore di Kiyota, Jin ci sapeva proprio fare con le dita… così, ben presto si ritrovò a godere della cosa ed anche quando Soichiro lo penetrò, non ebbe modo d’ opporsi ed anzi, gli venne quasi da ridere,  quando Jin gli sussurrò –E’ la tua prima volta, ma vedrai, sarà bellissimo Nobuchan…- e baciandolo sulle labbra cominciò a spingere piano piano.

Nobunaga apprezzò molto il gesto di Soichiro, in fondo era da tanto che lo voleva… tuttavia,  volgendo lo sguardo al comodino,  notò una la foto della squara e fra questi vi era anche Maki, lo distingueva bene, nonostante la poca luce..

 

<<C’ è chi dice che il proprio amore si trova anche al buio..>> riflettè ed abbassò la foto <<Perdonami Maki, non volevo che finisse così, tornerò a sognare di te stanotte…>> poi, i gemiti del rapporto lo colsero, così come l’ orgasmo.  Urlò e subito dopo, ricadde sul materasso stremato, assieme a Jin che era venuto con lui. Sentì chiaramente il suo seme che lo bagnava, scivolando sia dentro che fuori di lui, questa sensazione gli dette noia e cominciò a versare qualche lacrima, si sentiva in colpa verso Maki, soprattutto perché gli era piaciuto, aveva goduto della cosa.

 

Ma solo col corpo, non con la mente, con quella si sentiva apposto..

<<Con la mente tradisco Jin, mentre col corpo.. posso dire che gli sono fedele… alla fine, mentre con la mente amo Maki ma lo tradisco con il corpo, anche se qualche volta, penso dolcemente anche a Jin… non so proprio che fare…sono un idiota!>>

 

-Come stai…- la voce di Jin lo raggiunse e con le mani, gli cercò il volto –Ma.. hai..hai pianto?- domandò preoccupato ed uscendo da lui, se lo portò al petto –Ti ho fatto tanto male?-

-Io…- Kiyota non seppe che pensare, Jin..  la sua voce era così preoccupata. E le sue mani? Ora lo stavano accarezzando e coccolando, ed il cuore del suo ragazzo? Il suo cuore stava battendo solo per lui… -Io… un po’..- sussurrò alla fine

-Ora ci mettiamo a dormire, ok?- gli sussurrò all’ orecchio – Ti va bene Kiyota?-

-Sì.. sì…- annuì rapidamente, ma poi domandò –Mi fai fare una doccia?-

-Una doccia?.. Ma come? Non vuoi dormire nel dolce frutto di noi?- domandò ridacchiando, e Kiyota si stupì amaramente delle sue parole, con Akira infatti, l’ aveva sempre fatto, passavano la notte a dormire nel loro “frutto” e la mattina si lavavano…

 

<<E’ evidente, Soichiro non va bene..>>

-No ma.. domattina c’ è scuola e non so’ se avrò il coraggio di far la doccia di primo mattino…- giustificò e Jin capì.

-Ok Kiyota, ti imito! Sono nella doccia al piano di sotto!-

 

Così entrambi si lavarono e poi tornarono nel letto. Jin caricò la sveglia e Nobunaga s’ accostò al suo petto, tuttavia, ci furono molte cose a cui pensò prima di dormire…

Perché non aveva fatto la doccia con lui? Perché non gli aveva detto  “ ti amo” ? E poi.. il tutto alla fine, era così freddo… così schematico,  sembrava come se Jin lottasse per averlo….

La cosa lo fece rabbrividire  e non potè che versare qualche altra lacrima, al fianco di quello che chiamava “Koibito”.

 

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*Ichi: Se ci penserete a fondo, o se siete rapidi, comprenderete che questo nome arriva da Shinichi  che poi non so voi, ma io credo che il suffisso ichi, stia per piccolo o grazioso, oppure per grande.. non so…^^

*Esame di Francese: Jin ha l’ aria di un ragazzo molto intelligiente, quindi mi sono inventata che fa degli esami di lingua apparte. Dei corsi privati, uno di questi, quello di Francese.

 

07

*Amicizia & Amore*

 

La mattina  fece finta di niente, finse che fosse andato tutto bene e quindi, fece in modo che il suo ragazzo non s’ accorgesse di nulla. Camminarono fino a scuola insieme e parlarono di basket come al solito. Kiyota sapeva che Jin non avrebbe mai detto nulla a Maki,  poiché, come architettato nel  suo piano diabolico, Maki quel pomeriggio aveva fissato con Soichiro di uscire e lui, l’aveva costretto a dare buca a Maki all’ ultimo. Jin non poteva scoprirsi, anche perché la causa dell’ uscita era “Andare a vedere l’ ultima proiezione di un film che piaceva molto al Capitano” quindi, era stato un doppio bidone. Jin aveva inventato “Problemi famigliari” e con tale alibi, Kiyota si era rassicurato il silenzio del suo Koibito. Maki poi, era l’ unico a cui Jin poteva dirlo, dato che era il solo ad essere a conoscenza della bisessualità dei due, così, Kiyota non doveva preoccuparsi degl’ altri. Questo lo faceva star bene, anche se, quella mattina si sentiva uno schifo. Con che faccia avrebbe rivisto Maki?

Comunque,  con la scusa di copiare i compiti per casa, era riuscito ad evitare di pomiciare ancora con Jin, prima dell’ inizio delle lezioni, come ogni mattina.

 

<<Altro sollievo…>> pensò sedendosi al banco e salutando Sumiko, Serika e Momoko, poi un suo amico gli passò una rivista e gli fece leggere una recenzione del videogioco “Kill Vampire 3” , cominciando con lui una discussione sull’ animazione e la grafica dell’ ultimo prodotto per Play 2. Ed intanto che discutevano, completamente presi dalla loro erudizione in materia, Maki fece il suo ingresso nella classe e,  sorridendo alla faccia allegra di Kiyota,  avanzò, ascoltando quelle parole..

 

-Davvero l’ hai? E dove l’ hai trovato?-

-Beh…- Nobunaga fece spallucce ed arrossì, incerto o meno sul rivelare che era stato Maki, così, concluse con un –beh… è il regalo di una persona molto speciale…-

-Molto.. speciale?- balbettò Tsutoshi non capendo, ed allora, Maki s’ intromise, ed osò.

 

-Ma chissà se te lo meritavi…-

-Ah.. Capitano!- esclamò Kiyota sobbalzando <<Oddio.. no.. ora ricordo!>> osservò il libro <<Ma non volevo vederti così presto! Neanche dodici ore fa ti ho tradito..>> osservò guardando l’ ora

-Beh.. buongiorno Kiyota, non mi dire che dormi ancora?- chiese con ironia e, presa la sedia  di fronte, si mise a sedere.

-Ah già sì.. buongiorno..- balbettò poi lo guardò negl’ occhi <<Questo ragazzo è sempre più bello, ora ci svengo…>> gli sfuggì nella mente e  Maki, sbattendo gli occhi, gli tirò un pugnetto in testa e scandì chiaramente un

– SVEGLIA! Ma a che ora sei tornato ieri?- aggiunse poi l’ interrogativo

-Ah.. no.. è che ho guardato la tv fino a tardi…- mentì, massaggiandosi il bernoccolino

-Capisco..- sospirò –Io invece ero da solo, al TEXANS* –Sono andato a vedere l’ ultima di “Death: Magic adventure”.. dovevo andarci con Jin ma avuto dei problemi, che depressione!- esclamò, ma poi gli sorrise ed aprendo il libro, fece –Mi sono permesso di darti il mio vecchio.. ma se vuoi ti riporto pure il tuo, non che ci fossero tanti appunti ma, c’ erano dei disegnini interessanti…-

E Kiyota arrossì, pensando a tutti gli scarabocchi che faceva, qualcuno anche sconcio… ma d'altronde, se s’ annoiava a Kimika! Che doveva fare..!!

-Poi ad un certo punto hai scritto il mio nome..- affermò in un ghigno Maki –Ma mi sa che dovrò darti anche ripetizioni di Giapponese! Hai sbagliato un ideogramma!-

-Ma..ma l’ ho fatto apposta!- balbettò –Poi..poi non puoi darmi il tuo! Ci sono tutti gli schemi! Gl’ appunti! Troppo studio buttato via, sennò!- esclamò <<Capitano… io io.. sono sempre più… perché tu, tu sei davvero …>>

-Appunto! Serviranno molto più a te che a me!- sorrise –Io ci ho già lavorato, poi dei passaggi gli ho semplificati… ed alla fine, ho creato un inserto con gli schemi ed un indice di questi..-

-Maki io..- Kiyota lo fissò intensamente e presolo per mano, lo trascinò fuori dall’ aula, sotto gli occhi di Momoko che era un po’ preoccupata. Ma per affari suoi, non per loro.

 

-Kiyota che c’ è?- domandò il Capitano, trovandosi chiuso dentro lo sgabuzzino, dove di solito stavano lui e Jin,  prima delle lezioni.

-Io.. io non è giusto!- ringhiò colpendogli il petto con due pugni serrati ed abbassando a terra la testa che, lievemente, andò a carezzargli lo sterno –Io..io  ti voglio!- e stringendosi forte a lui  fece roco –Non m’ importa cosa vorrai dà me, qualsiasi cosa mi va bene! Ma ora, ora…- lo guardò intensamente - baciami Capitano… - e Maki, a tale richiesta, ebbe un cedimento e posò le sue labbra sulle sua, ma poi si staccò e, mentre Nobunaga rancolava con il volto per cercarlo, domandò:

-Hai lo stesso desiderio anche per Jin?-

-No..- negò Kiyota con sincerità – e forse…- il rookie rinsavì ed aprì la porta –meglio uscire di quì..-

-Ma..- <<Merda! Avrei anche potuto baciarlo meglio! Non pensavo avesse tutto questo buon senso>>

-Scusa.. – domandò alla finestra del corridoio –non  volevo fare così l’ animale…-  abbozzò un sorrisetto ed anche Maki l’ imitò.

-E se ti dicessi…- gl’ arruffò i capelli –Che se non sono bestiole in calore, a me non piacciono?- Nobunaga arrossì, ma poi s’ arrabbiò, perché Maki aggiunse anche un –e comunque, non puoi chiedere ad una scimmia di non fare la scimmia!-

-Chi sarebbe la scimmia!?- attaccò quindi e cominciò a menar le mani –Neanche tu mi puoi dare di scimmia! Che credi!!!-

 

-Chi è che doveva copiare i compiti?- la voce di Soichiro, lo fece raggelare

-Jin!- Kiyota sobbalzò, ma poi, accigliato replicò –E tu perché dubiti di me?-

-Perché ogni volta che c’ è qualcosa di strano è con lui che ti ritrovo!- l’attaccò Soichiro –Hai un bel coraggio! Dopo quello che c’ è stato poi…- osservò –Non credevo che averti.. costasse un tale prezzo! Come se poi fosse chissà cosa!- osservò sprezzante ed a quel punto, Kiyota scoppiò e non si trattenne. Maki ascoltava con interesse.

-Guarda che sei tu che insistevi tanto! Io non ti ho certo pregato!- esclamò, mentre gli astanti si facevano numerosi.

-Ah! Grazie tante! Ed io che sono stato anche dietro alle tue esigenze!- Maki osservava gli ascoltatori preoccupato e cercò anche di mandare via, ma fu impossibile, così, presi di peso i due Koai, gli trascinò entrambi, nella prima aula vuota che trovò, chiudendo le porte alle sue spalle.

 

-Ora potete continuare.. siete imprudenti..- osservò

-Ah bella faccia eh?- l’attaccò Jin –Ma non eri tu quello che diceva che non bisognava vergognarsi d’ esternare i propri sentimenti al pubblico!?- attaccò

-I sentimenti, si! Ma non se scopartelo è stato bello o meno..- rispose con acidità Maki, mentre Nobunaga deglutiva rumorosamente e si voltava dall’ altra parte, cercando di raggiungere una seconda porta.

-Ehi tu! Dove scappi!?- Jin lo prese per un braccio

-Guarda che non stavo fuggendo!- reclamò combattivo –E lasciami!- si strattonò ma la morsa di Jin era più forte, alchè gridò –Ma perché mi tratti così male? La nostra era una bell’ amicizia ma poi è successo un casino! E tu sei cambiato!-

-Io cambiato?- Jin  fece la faccia stupita e reclamò –Se c’ è qualcuno che qui è cambiato sei tu! E da quando hai conosciuto lui!- indicò Maki che si era seduto sul banco, mentre la campana suonava.

Allora con scrupolo, Maki guardò l’ orario delle lezioni e sospirò pensando:

<<Che fortuna! Alla prima ora quest’ aula è vuota..>>

-E invece sei tu che non ti fidi di me! Sei dolce solo di fronte agl’ occhi di Maki ma in reatà!- accusò –Perché quando m’ hai preso non hai detto che ci tenevi a me? Perché non hai capito che indugiavo.. perché sei stato così freddo? Non hai fatto la doccia con me!  Al telefono mi parli male dei miei amici e…- Jin accusava silenzioso – E.. e non hai neanche saputo capire che io è da un po’ che non sono più vergine!-

 

Anche Maki, calmo e pacato fino a quel punto, intervenne sorpreso..

 

-Se..seriamente? Non lo dici per ripicca?-

-Posso capire che tu l’ ignori, Maki, ma lui avrebbe dovuto accorgersene…- ed arrossendo  fece –Che cos’ era quella verga che entrava in me? Il tuo affare o qualche altro oggetto strano?-

-Ma.. ma certo che ero io!- l’ assalì Jin –Poi.. poi si può sapere perché non m’ hai mai detto niente?-

-Perché non era necessario! E poi che te ne importava scusa? Me l’ hai mai chiesto? E poi non ho mai pensato agl’ altri!-

-Certo! C’ era Maki..-

-Vuoi lasciare in pace Maki!!? Stiamo parlando di noi!- replicò Nobunaga

-Ed hai finto spudoratamente di sentire male….- ruggì Soichiro ricordando, mentre Maki non sapeva se ridere o disperarsi

-Non ho finto! Sei tu che sei stato un grezzo!- <<Ed invece ho mentito!>>

-Io, eh?-

-E secondo te piangevo per cosa, per alimentare la tua perversione?-

-Ora sarei pure un pervertito?- gli gridò contro Jin

-Ts! Certo!- sbottò Kiyota –Uno che la prima volta lo fa da dietro…-

-Non era la tua prima volta! E poi sei stato tu a volerlo!-

-Per te però sì! Ed io mi sono solo girato…-

-E come vuoi che uno interpreti?- domandò seccato Soichiro

-Si domanda!!! – e con tono a saccentino malizioso, espose –Avresti dovuto chiedermi “Ehi Kiyochan.. come ti va? Dimmi.. preferisci così così…o così?”- poi lo guardò male –Sei stato freddo!-

 

-Ts!- Jin a quel punto scosse la testa e guardandolo male provocò –Se vuoi lasciarmi Nobunaga.. dimmelo chiaramente, nessun problema, non tengo a legare a me chi mi vuol mollare..- poi lo guardò ancor più truce – Ma sappi, che ne passerà di tempo, prima che ti rivolga la parola..-

-Ah..- a Kiyota vennero le lacrime agl’ occhi –Sei un vigliacco a dirmi così! –

-E tu ti reputi onesto a chiedemi l’ amicizia, quando sai che ci sono altri sentimenti fra noi?-

-Ma.. ma tu non mi hai mai detto che mi ami! Come puoi parlare di altri sentimenti!- l’ assalì Kiyota, mentre Maki, anche se un po’ dispiaciuto, si complimentava con se stesso.

-E tu? Tu puoi dire di amarmi, eh? Kiyota Nobunaga?- domandò bruciapelo ed il rookie, scosse la testa e cominciando a versare lacrime, gridò:

-E allora vattene a quel paese! Io non ti amo! Sei uno stronzo- gli si buttò al petto e, scoppiando a piangere cominciò a batterci sopra i pugni ed a mugulare –però.. però era così bello quando tu.. io… rivoglio la tua amicizia, rivoglio i tempi del tuo esame di Francese, i tempi di Romeo e…-

-Nobunaga!- esclamò Jin buttandolo per terra –Non mi rompere adesso! Fottuto stronzo!- infamò, poi raddolcì lievemente lo sguardo –dammi tempo, sarò io a cercarti..- e, con calma, uscì da quella’ aula.

 

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*TEXANS: Fa riferimento al nome di un famoso cinema della Prefettura. (l’ ho inventato io, non so se a Kanagawa esiste)

 

 

08

*Gelato Al Sapore Di Maki*

 

Rimasti soli, Maki e Kiyota stettero in silenzio per molto tempo. Il Capitano ragionava sul da farsi e, con le gambe raccolte al petto e la testa al muro, guardava verso la lavagna. Kiyota era libero e vulnerabile, ma era utile non  forzare gli eventi, certo, se avesse voluto, poteva farselo anche ora, far cadere Kiyota nel suo letto era facile, tuttavia, tutto doveva fare, meno che diventare il sostituto di Jin o peggio, il consolatore.

 

<<Devo essere cauto…>> si diceva sopra il banco, e di tanto in tanto, fissava il rookie che, al centro della stanza,  stava ritto, con la testa china  al pavimento.

 

-Nobunaga…- chiamò dopo un po’ –qualsiasi cosa tu voglia fare, non farla ora. Aspetta almeno domani, se vuoi parlare a Jin…- consigliò e gli si avvicinò con calma.

-Io.. io non voglio rimettermi con…- iniziò ma, una mano del Capitano sulla sua spalla lo fermò

-Ora sei scosso, non ha senso parlare di Jin..- si portò di fronte a lui e gl’ alzò il volto con le dita – parliamo piuttosto del Golden!-

-I..il Golden?- balbettò Nobunaga, poi disperato ricordò –Oddio è vero!!! Dovevo dormire da Jin per poi andare alla stazione! I miei non hanno macchina e non ci sono linee alle cinque del mattino!! Come.. come faccio!- guardò Maki disperato.

-Appunto…- sorrise il Capitano –se dormirai da me, poi ci adiamo in moto, quella che ti piace tanto!- sorrise - Ti va?- fece l’ occhiolino e Kiyota annuì, poi però, gli venne un altro dubbio ed afferrato Maki per un braccio, lo strinse forte ed implorò:

-Dimmi che non mi hai messo in camera con Soichiro!-

-Come?- Maki lo guardò perplesso, poi fece mente locale e si ricordò del pomeriggio di qualche settimana fa…

 

“-Che stai facendo?- gli chiese Jin, dopo un po’ che lo vedeva chino su dei fogli. Erano nella classe di Kiyota, vuota perché le lezioni erano già finite da un pezzo.

-Sto dividendo la squadra per il ritiro, Takato mi ha assegnato il compito di dividerci per occupare le stanze d’ albergo, ma non pensavo che fosse…

-Figoooooooooo!!!- se n’ era uscito Kiyota, fin ora troppo impegnato a leggere una rivista di basket – allora tu sai di già che camere avremo!! Fammi vedere!- gli si buttò addosso e, senza volerlo, strusciando la sua gota alla sua,  puntò un dito sul foglio e lesse –Ahh dormiremo nei lettoni matrimoniali!! Che bello! Io adoro i letti all’ occidentale! Ho fatto dannare mia mamma per un bastardo francese!-

-Bastardo francese?- aggrottò le sopracciglia Jin

-Già!- sospirò Maki –Lui lo definisce così, il letto ad una piazza e mezzo!- ed ancora una volta, sorrise per aver dimostrato al tiratore da tre punti, che lui conosceva Kiyota molto meglio. Quella sfida però, era destinata ad essere persa, ed infatti, Soichiro incalzò con un:

-Ci fai dormire insieme?-”

 

-Ma.. me lo chiedeste voi, non potevo dirvi di no…- replicò

-Ma.. ma ora puoi…- piagnucolò Kiyota e cominciò a strattonargli la manica –Fallo!! Fallo !! Fallo!-

-Smettila subito!- si divincolò Maki strattonandolo, Kiyota lo guardò male per quella reazione un po’ eccessiva, ma anche Maki aveva le sue ragioni. Era agitato ed in una sitazione difficile, lottava infatti contro se stesso e la voglia di prenderlo, una volta per tutte. E Kiyota? Kiyota si strusciava, faceva i capricci, provocava ed ora avanzava richieste assurde. Lo stava torturando e meritava vendetta, così, propose –Ok, mi è possibile, ma non posso perdere un altro pomeriggio per colpa tua,  manderò quindi Mayamasu con Jin e tu dormirai con me, soddisfatto?- interrogò con sarcasmo.

-Beh?- Kiyota non capì l’ astio di quelle parole, così domandò –Scusa Capitano, ma perché me lo dici così malamente? Credi forse che mi scocci dormire con te?- quella domanda fu musica per le orecchie di Maki, così, ringraziando che Kiyota a volte, era sul serio tardo,  rispose

-Ma no.. ma no, è solo che ci ho messo così tanto per trovare queste soluzioni che, la previsione di un altro pomeriggio a perderci tempo… non sai quanta noia mi dava!- e sospirando, gli scompigliò i capelli e continuò –hai un faccino così tirato, se avessi qualche anno in meno adesso, ti porterei  all’ ICELAND * e ti offrirei un gelato!-

-ICE…ICELAND?-gli occhi di Kiyota s’ illuminarono e quasi stava per sbavare, ma poi si ricompose ed esclamò –Mi hai trattato male per niente ed il mio cuore è infranto, abbiamo saltato la prima ora e non vedo che cosa ci stiamo a fare qua, perciò!- sbattè le sopracciglia un paio di volte e malizioso, sussurrò –Offrimi un gelato!-

-Ma..- a Maki mancò un battito, e per pochi secondi, vide l’ eruzione del monte Fuji ed assistì al lancio di uno shuttle russo,  poi, dopo aver fatto alla parola “gelato”, tutte le attribuzioni metaforiche possibili, rispose –piccolo infingardo!- e pizzicandogli una mela, invitò –solo per stavolta, però, non te lo meriti mica, sai?

-Ahia!- reclamò Kiyota, levandogli la mano –Mi hai fatto male! Ora mi verrà il livido!-

-Ts!Per così poco?- canzonò Maki

-Che credi!- ribattè il rookie –Io ho la pelle delicata! Non ricordi il succhiotto?-

-Ma se ti è già sparito..-  lo guardò Maki, poi aprendo la porta, fece –Ora shh! Dobbiamo far presto, non devono vederci…-

 

L’ azione di fuga fu divertentissima. Kiyota per quella mezzora che ci misero,  non fece altro che trattenere le risa ed accostarsi a Maki,  a Jin non pensò minimamente, anzi, ogni volta faceva sempre in modo, di fine sempre più addosso al Capitano. Maki, dal canto suo, non sapeva se era contento  o dannatamente urtato, Kiyota si strusciava come un gatto in calore e lui doveva trattenersi, tuttavia, quel gioco gli piaceva, quindi, ne approfittava anche lui, per toccarlo e, facendo finta che fosse un gioco, di tanto in tanto, allungava le mani. Nobunaga faceva il finto arrabbiato e gli dava dei pugnetti o sul petto o sulle braccia, poi finiva che facevano troppo casino e Maki allora, si schiacciava forte contro di lui, dietro qualche colonna o sotto qualche tavolo.

Finalmente  la fuga ebbe termine e, come furuno in gelateria, i due scoppiarono in una risata tremenda. Poi Maki, preso il cellulare, chiamò suo padre ed inventandosi una scusa, motivò la sua assenza ed invitò Kiyota a fare lo stesso, dicendogli cosa doveva dire. Nobunaga quindi, con il cuore in gola, compose il numero di casa e ripetè le stesse parole di Maki. Conclusa la conversazione, il ragazzo fissò il Capitano con tutta la grandezza del suo cuore e gli sussurrò:

 

-Qualsiasi campo abbia mai considerato fino ad oggi, il migliore alla fine, sei sempre tu! – le guance di Maki a quel punto, non poterono che colorirsi e distogliendo per qualche secondo lo sguardo, cercò delle parole da dire, ma non le trovò, così, Kiyota sorrise e si sentì in dovere di toglierlo dall’ imbarazzo, e disse con il suo fare da scimmia –Non è che sei stato geneticamente modificato?-

-Ritiro il gelato che ti ho promesso…-dichiarò Maki con stizza, ma poi, capì che Kiyota l’ aveva fatto apposta, quindi,  gli passò il menù e fece –Solo per stavolta, scegli pure quello che vuoi…-

-Grazie!- sorrise Nobu e, dopo che ebbe passato il deplyan per tre  volte, si decise per una coppa al gianduia con tanto di ciliegine sopra ed una cascata di cocco. Maki osservò il gigantesco dessert che veniva poggiato sul tavolo con maestosità. La cameriera sorrise ai ragazzi, e depositò sul tavolo il conto e due cucchiaini, infine aggiunse :

 

-L’ ICE CHOCO PARADISE è il nostro gelato più buono, ed anche il simbolo del locale, complimenti per la scelta! Comunque consigliamo di mangiarlo piano!-

 

-Consigliamo?- chiese Kiyota stupito –Perché “amo” ? L’ ho ordianto io, è mio!- e si abbracciò la coppa, guardando Maki con l’ aria di un bambino egoista che dice “Non te lo dò! Lo mangio tutto io!”

-Ahh! Come spiegare- scosse la testa Maki –Quel bolider, soltanto tu hai il coraggio di mangiartelo da solo! – poi indicò –Ma non lo vedi? saranno almenno 500 grammi di gelato! Poi è mattina!- criticò Maki, passandosi una mano nei capelli e sorseggiando la sua  ICE-GRANA-LIME.

-Ahh!! Buona! E la granita al limone di qui!!- la fissò con la bava alla bocca –Ti prego! Fammela assaggiare!!!- implorò

-See..- fece Maki passando la bibita <<Ma perché  devo così maledettamente, associare il cibo al sesso!>> poi osservò Kiyota che sorseggiava la limonata <<Piccolo bastardo, anche te però ti ci metti d’ impegno, a farmi schizzare gli ormoni! Assaggiare… ts! E poi guarda come ci si mette d’ impegno! Scommetto lo fa apposta! Ha deciso di farmi star male! E menomale che non ho i jeans!>>

-Vuoi?- ricambiò poi, offrendo il gelato

-No, grazie!- rifiutò, non gl’ andava roba così fredda, di primo mattino

-Dai! Così mi farai sentire uno scroccone!-

-Non sentire, lo sei!- canzonò Maki

-Ts! Allora ritiro l’ offerta!- replicò mettendo il broncio,  poi gli tornò a  mente il discorso delle camere e del Golden, quindi chiese –Hai detto che ci hai messo un pomeriggio per fare le coppie, ma era così complicato?-

-Non sai quanto…- sospirò il Capitano –Per prima cosa, devi tener di conto che Roruko, Kojiro e Nakato non si sopportano, per cui non gli devi mettere né insieme, né vicini, poi c’ è chi fuma che, ovviamente non va messo con uno che non lo fa, poi c’ è Tsukasa che ha una particolarissima allergia verso gli animali ed eventuali peli che si possano depositare sugl’ abiti, per cui devo evitare di metterlo con chi possiede animali domestici. Senza poi contare che sarebbe bene, dividere le matricole dai veterani, ed altre mille richieste dei singoli…-

-So.. sono perplesso!- dichiarò Kiyota dopo la spiegazione, ed indi  chinò lievemente la testa verso il tavolo ed affondando il cuchiaino nella soffice crema scura, Kiyota lo porse a Maki, sussurrando –Scusami… non volevo darti ulteriori fastidi…-

-Ts!- Maki piegò le labbra in un sorriso e mise in bocca la cioccolata offertagli da Kiyota, la degustò e leccandosi il labbro superiore, rispose –Se non facessi i capricci a quel modo, non saresti più il mio rookie, no? Sei la matricola d’ oro del Kainan, ricordi? Non sei uno dei tanti…-

-Io..- Kiyota era arrosito tutto d’ un colpo, poi, fissando il cucchiaio, s’ accorse che il prossimo boccone, sarebbe stato un bacio indiretto, indi sorridendogli esclamò –Io sono il rookie numero una della prefettura…-

-Già… e suppongo abbia anche un sonno molto agitato, che russi e che chiaccheri! Saranno  nottate infernali!- sbuffò Maki per prenderlo in giro <<Se non lo derido va a finire che la discussione cade male…>> si lamentò con se stesso

-Se non vuoi soffrir di questo…- iniziò Nobunaga, ma a quel punto, un rumore improvviso gli disturbò, la cameriera di prima, era caduta a terra, ed aveva rovesciato tutte le portate. -… dai aiutiamola!- propose quindi Kiyota e, mentre la rialzava, concluse dentro di sè  <<… agitati con me, la notte..>>

 

Alla  fine di quella mattinata, tornarono in palestra per gli allenamenti e, quando Kiyota riincrociò lo sguardo di Jin questo guardò altrove celermente, Nobunaga rimase ferito da tale atteggiamento, ma daltr’ onde che doveva aspettarsi, era una reazione più che ovvia. Si convinse quindi, che non doveva chiedere troppo e per questo,  sospirò e cercò d’ impegnarsi al massimo, come sempre.

Alla fine però, era più stanco del solito, sentiva infatti, il peso di una giornata piena, dove alti e bassi s’ alternavano al ritmo di una danza sfrenata. Fortuna il basket non ne risentiva, anzi, Takato gli aveva pure   confermato il suo ruolo da titolare nella rosa della squadra … era stata una giornata piena.

Si fece quindi la doccia ed avvolgendosi nel suo accappatoio, s’ asciugò per bene.

 

-Ho voglia di andare a letto!-

-Ed io ti ci accompagnerei volentieri..- gli si accostò Muto, di fronte agl’ occhi di tutti, anche di Jin che, malamente, scostò lo sguardo.

-Non cominciamo…- lo respinse Kiyota, non aveva le forze per mettersi a becchettare –sono stanco…-

-Neppure un massaggio rilasante? Ma come sei crudele…- implorò e gli mise le mani sulle spalle

-Lasciami stare…- si divincolò Nobunaga, poi  s’ avvicinò a Maki, che era da poco uscito di doccia, quindi gli chiese – Capitano, secondo te è più efficace il terzo tempo oppure l’ ultimo schema provato?-

-Credo il terzo tempo ma.. come mai ora?-  fece Maki aggrottando le sopracciglia

-Naa.. era solo Muto che faceva il cattivo…- commentò uno degl’ altri ragazzi.

-Lui fa sempre il molestatore..- ridacchiò un altro –Solo che Kiyota finisce col crederci sul serio!!!-

-Già!- concluse Jin

 

Nobunaga storse il naso e gli fissò male, ma se lo doveva aspettare, Muto aveva sempre avuto quel vizio, così, alla fine, tutti avevano frainteso la cosa e lo traducevano in gioco, ma non sospettavano minimamente che con lui il senpai, non giocava affatto. Maki, capiti i fatti, guardò con fare accusatorio Jin e quest’ ultimo fece spallucce, Kiyota l’ aveva lasciato, che voleva da lui, Maki?

 

<<Kiyota è pur sempre un ragazzo, che tiri fuori le palle!>> si disse nella sua mente, il tiratore da tre punti

 

Quando poi furono andati via tutti,  Kiyota  s’ avvicinò a Jin, e mettendogli una mano sulla spalla, gli disse:

 

-Ascoltami,  solo cinque minuti, va bene? Non ti ruberò altro tempo..-

-Non aspettarti gentilezze e fa in fretta…- risplose raggelante Soichiro <<Ha un bel coraggio a parlarmi, proprio oggi che ha passato la mattinanata con Maki, crede che sia scemo? Le cartelle a scuola e loro introvabili… ed il Capitano poi? Ha finto di uscire ma la sua borsa è là, sulla panca, sarà andato a recuperare le cartelle! Ma che bravi!>>

-Per il Golden…- iniziò –Ho pensato che non saresti stato felice che dormissi da te, e neanche in albergo… ho chiesto a Maki di cambiarci e…

-E di dormire da lui vero?- si voltò sorridendogli ed afferratolo per le spalle, fece con ironia –Ma che bravo Kiyota! Così sentirai quanto ce l’ ha duro il Capitano, vero?-

-Jiin!!- gli gridò –Guarda che l’ ho fatto per te!-

-Per me? Ma non farmi ridere!- e voltandogli le spalle dichiarò – Guarda che so che ti piace Maki, non mentirmi! L’ hai fatto solo per te stesso!- e lo guardò truce e con gl’ occhi umidi, tremava ed aveva voglia di picchiarlo  -Ma sappi che non mi piace affatto questo tuo modo di fare!-

-Cosa?-

-Tu  cadi troppo facilmente nei letti altrui..-

-Jin.. ora mi stai facendo…- e proprio in quel momento, ecco rientrare Maki, così, Nobunaga non finì la frase e Soichiro avanzò un

-Sai… visto che anche Muto c’ è riuscito, non sarà difficile mettergli le mani addosso, credo che ti ci divertirai, dato che alla fin fine, lo vuoi solo per questo…- e mentre Maki sgranava gl’ occhi, continuò –Infondo, lo dicesti ad un pigiama party, Nobunaga ha la classica faccia di quegl’ animaletti con cui è tanto bello solo divertirsi, no?- poi si rivolse al rookie – Io ti avevo avvertito e se non mi credi, chiedi a Tsukasa, a Toshi e pure a Takasago… c’ erano anche loro!- e tolse il disturbo, mentre Maki, faceva mente locale.

 

E’ vero, l’ aveva detto, ma solo per invidia, Jin l’ aveva e lui no…

 

-Non importa… lascia stare…- chiuse comunque il rookie –magari eri ubriaco o ti davo una cattiva impressione, non mi conoscevi ancora bene?. Ed iniziò a lacrimare –può essere.. ho la faccia di un ragazzino capriccioso, poi al mare… mi metto sempre a fare il rizzacazzi con quelli più grandi per non pagare il pranzo alla spiaggia e farmi comprare il gelato… infondo, è così che ho conosciuto il mio primo ragazzo..-

-Kiyota…- Maki  gl’ arruffò i capelli con un sorriso –Ho detto quelle brutte cose sul tuo conto, solo perché ero un po’ geloso di Jin, tutto qui,  ma non le pensavo veramente e tu, non sei affatto uno di quelli…-

-Ma sì che lo sono, al mare mi vengono dietro tutti quelli del bagno!- dichiarò orgoglioso

-Ahh! Ed io che mi ero fatto venire pure i sensi di colpa! Vedrai quando riavrai il ragazzo! Ci sarà da dare una raddrizzata!!-

-E tu ti consideri un candidato?- sorrise Nobunaga, imbracciando la borsa e riprendendo la cartella

-Io mi lascio aperta qualsiasi via…-

-Allora ti metto in lista…-

-Ts! Mi devi piuttosto un gelato! Lascia stare le liste…- sbottò Maki

 

 

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*ICELAND: Gelateria artigianale molto nota nel loro quartiere. E’ gigantesca ed ha molti tavoli ove sedersi, nonché spazio all’ aperto. E’ frequentata dai consumatori di tutte le età!^^ (l’ ho inventato io, non so se a Kanagawa esiste)

 

 

 

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