GENERE: Yaoi

PAIRING: Maki & Jin X Nobunaga

RAITING: PG-16 (credo, non sono brava in queste cose!^^)

PARTE 1/3

DEDICHE: Buon compleanno Riachan! Spero vivamente che questa storia ti piaccia! Volevo scrivertene un’ altra a dir la verità, ma proprio non mi veniva, così ho pensato di dedicarti una storia che già avevo in archivio da un po’! cento di questi giorni!

DISCLAMERS: I personaggi non sono miei ma come sempre ne abuso! La storia non è scritta a scopro di lucro.

Baci

 

Kacchan

 

 

 

All About Kiyota

 

01

*Quando Parlano I Sogni*

 

-Non so se sei la persona più giusta per parlare di certe cose…- iniziò Nobunaga con titubanza ed un certo imbarazzo.

-Beh, non mi sembra che tu abbia molte alternative, a meno che non ti voglia tenere tutto dentro, si capisce..- rispose Maki con una certa calma. <<Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, era solo questione di tempo, ho fatto bene ad attendere>>

-La verità è che fra me e Jin… è successo qualcosa che non doveva succedere…- esclamò tutto d’ un fiato e Maki alzò un ciglio perplesso, poi gli s’ accostò, erano sul letto di camera sua.

-Sarebbe?- chiese chiarimenti mettendosi le mani sui ginocchi.

-Ecco… vedi, la verità è che io non… non…- afferrò di getto uno dei cuscini e lo strinse forte al petto. Si vergognava come un ladro nell’ ammettere ciò che stava per svelare, ma poi, fissò intensamente il Capitano e si convinse, basta tenersi tutto dentro! –Io non riesco a fare l’ amore con lui, o meglio.. tutto..-

<<Non sai quanto io ne sia felice>> si disse fra se e se il Capitano, ma poi domandò, fingendo il giusto interesse alla cosa, che in realtà lo premeva molto –La penetrazione? Hai paura di questo?-

-No…!!- l’ assalì il ragazzo arrossito, e Maki fu costretto a tirarsi lievemente indietro, per non scontrarsi con un’ impulsivo Kiyota imbarazzo –E’ che con lui io.. io non riesco..- volse lo sguardo al terreno e curvò le spalle in avanti –Se ci baciamo va tutto bene, ed anche se mi tocca… ma se  poi allunga le mani un po’ troppo io…-

-Sei inibito dai genitali?- chiese scrupoloso il senpai ed un po’ incredulo alla cosa, ma tuttavia gaio di certe informazioni apprese.

-Beh.. si potrebbe riassumere così, dato che neanch’ io riesco a toccarlo lì…talvolta- strinse ancora di più la stoffa del morbido guanciale ed osservò il Capitano con gl’ occhi lucidi –Ma la cosa peggiore è questa…- emise  sospirando –e’ che  è solo con lui…-

-Mi stai dicendo che ti senti inibito di queste cose solo col tuo ragazzo?- domandò pensando che  la nomea “tuo ragazzo” stava proprio male su Jin.

-Niente di più preciso- rispose  rimettendo al suo posto il cuscino che Maki constatò essere tutto sgualcito, ma la cosa non gl’ importava molto, ora vi era solo Kiyota da lì a cento kilometri, per cui… -Capitano-  lo chiamò il ragazzo –

-Mh.. ti ascolto, continua – rassicurò, ma poi chiese –C’ è altro?-

-Io.. io poi…- mise le mani avanti  e dichiarò –non che l’ abbia tradito, sia chiaro – indugiò nuovamente e si passò una mano nei capelli, era  molto nervoso – però.. nei sogni, nei sogni io…-

-Dai dillo!- sorrise Maki, Kiyota faceva quasi tenerezza, si sentiva in colpa per i suoi sogni !

-..Io faccio sesso con tutti meno che con lui!- confessò sconvolto –E non mi era mai successo! Neanche quando  ero fidanzato alle medie!-

-Beh.. Non puoi considerare le storie delle medie come importanti, insomma! I veri fidanzamenti arrivano ora!- cercò di tranquillizzarlo –E poi i sogni sono solo sogni…- gli scompigliò i capelli con affetto <<E sono la dimostrazione di ciò che desideri veramente, vero mio caro Nobuchan? Se ti leggessi Freud capiresti…!>> -Piuttosto, per curiosità, chi sarebbero queste persone?-

-Beh!- lo vide sobbalzare di fronte a tale quisito, evidentemente c’ era del rosso in tutto questo. << come faccio a dirgli che spesso e volentieri lui è uno dei principali protagonisti dei miei sogni da Tinto Brass?>> -Ecco.. sono scene confuse.. insomma.. io sento solo tante mani e..- balbettò – la bocca… poi…-  nascose sempre di più il volto sotto i capelli – quello che mi penetra e… il loro respiro ma…- si fece forza e lo dichiarò –So che non è Jin ad eccitarmi così –

-Ti svegli bagnato?- domandò Maki offrendogli una gomma da masticare

-Già.. e qualche volta anche abbondantemente, come se fossi venuto più volte – rispose prendendo una cicca dal pacchetto, gliene capitò una rosa.

-Ma senti..- scosse la testa Maki, poi domandò –Scusa l’ indiscrezione ma, fino a che punto sei arrivato con Jin…-

-Dhh.. perché me lo chiedi ..- strinse gl’ occhi Kiyota, quasi in agonia, non lo voleva ammettere, si sentiva imbarazzatissimo – Stiamo insieme da quasi un anno ormai e… <<da quando ho conosciuto te >> non riusciamo ad andare oltre il petting -  la faccia di Maki si fece seria per dimostrargli  che poteva fare affidamento su di lui, ma in realtà, dentro di se, se la rideva alla grande. Quella era la prova tangibile che l’ amore che legava Jin e Kiyota era cosa da niente. Pensare che invece, quando era venuto a sapere di loro, si era praticamente mangiato il fegato. Menomale però, che Muto glielo aveva detto prima di dichiararsi a Kiyota come aveva deciso di fare. Quei due stavano insieme, ancor prima che Kiyota arrivasse al Kainan.

-Volevamo fare del sesso più spinto, già da prima che io arrivassi qui, ma poi per una ragione o per un'altra, non c’ è mai stato occasione… ci siamo messi insieme due mesi prima che entrassi qui, ma poi.. <<Poi qualcuno di mia conoscenza ha cominciato a creare casino nella mia testa..>> - lo guardò quasi ad eludere qualcosa, poi  proseguì -.. poi ho cominciato a rifiutarmi e ad avere paura…ma non di quello che poteva succedere – precisò arricciandosi una ciocca dei lunghi capelli sciolti – ma di lui…- strinse i pugni  e Maki corrugò la fronte. Anche se questo lo rallegrava, non poteva evitare di riflettere su come si possa aver paura di Jin,  gli era sempre parso un ragazzo così maturo, affidabile e… <<Anche un gran rompipalle, ma fra tutti, proprio con Kiyota si doveva fidanzare?>> comunque,  decise di chiedere ulteriori dettagli, e domandò

-Ma.. tu hai per caso visto o sentito qualcosa… per temere uno come Jin?-

-No, se sapessi da dove arriva tutto questo, credo che saprei come comportarmi..- rispose in tono sicuro e s’ alzò da letto, guardando l’ ora –S’ è fatto tardi, se non torno per le otto, mia madre impazzisce..-

-Già, meglio che rientri…- annuì accompagnandolo alla porta, sapeva infatti che non doveva essere facile -.. piuttosto, come vanno le cose in famiglia?-

-Mh! – fece spallucce –Si tira avanti! E poi…- riprese la sua baldanza –Io sono il rookie numero uno della prefettura! -  s’ esaltò –Non te lo scordare!- ed aperta la porta,  s’ incamminò verso casa canticchiando motivetti assurdi del tipo “Kiyota è un genio” “Ringraziami prefettura d’ esistere”

 

Ed intanto,  attento a non farsi scorgere, Maki era salito al piano di sopra, e l’ osservava dalla terrazza, seguendo la sua ombra per quanto gli permetteva l’ ambiente. Era un po’ preoccupato per il suo piccolo rookie. Da quanto ne sapeva lui, il padre di Kiyota aveva divorziato dalla moglie, in seguito alla nascita del loro terzo figlio. Alla notizia della gravidanza, l’ uomo s’ era  infuriato, e sbraitando aveva dichiarato che “glielo aveva fatto apposta!” che  non aveva calcolato bene i giorni, sbagliando di proposito per restare in cinta. Ma non poteva essere vero, Maki infatti, ricordava bene delle parole scambiate con Kiyota, tempo fa

 

“-Sentii mia madre che parlava con una sua collega di lavoro, le disse che sospettava una relazione fra mio padre ed una certa Shiori-

-E pensi che sia rimasta in cinta di proposito? Un disperato tentativo di legarlo a se?-

-No.. mia madre non farebbe mai una cosa del genere!- esclamò sobbalzando  ed arrossendo, ora era arrivato anche Jin, e Maki si ricordò chiaramente di come Kiyota sembrasse scocciato di continuare  quella conversazione anche in presenza del suo ragazzo.<<Che cosa strana..>> si domandò già allora.

-E poi mi sembra che la signora Rumi, tua made Nobu… insomma, Rumi vuole molto bene al piccolo Hikaru*- osservò il tiratore da tre punti, schioccando un bacio verso Nobunaga che lo ricambiò, mostrando una certa titubanza. <<Perché indugia? Sono soli, non dovrebbe … e poi entrambi sanno che pure io sono consapevole..>> ragionò Maki, sullo strano imbarazzo di Kiyota, che continuò dicendo:

-Certo, mia madre vuole molto bene ai suoi figli, ed è per questo che quando ci fu la proposta d’ aborto, mostrò con decisione il suo dissenzo –

-Ma perché tuo padre non voleva Hikaru?- gli aveva chiesto

-Sostenne che non ce l’ avremo mai fatta finanziariamente, ma in realtà, avere un terzo figlio significa solo rinunciare a fare i viaggi all’ estero d’ estate.. niente di più, non sono certo i soldi che ci mancano…- rispose il rookie con fare sprezzante, le questioni di soldi lo disgustavano.”

 

<<E come volevasi dimostrare, i suoi genitori si sono separati, ed ora Nobunaga si trova costretto a fare sia il padre che il figlio. Fortuna che però c’ è anche sua sorella maggiore, Nabiki, solo che questo è un anno duro! Sta per laurearsi in medicina e quindi,  hanno bisogno anche di Kiyota… se solo Jin gli stesse più vicino…>> pensò preoccupato, mentre il rookie spariva dalla sua vista, svoltando l’ angolo di una via.

 

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* Hikaru: E’ un nome sia maschile che femminile. Ricordate Hikaru della Clamps?

 

02

*Non Raggiungibile*

 

-Sono a casa!- salutò il ragazzo, aprendo con un gigantesco mazzo di chiavi al quale vi era attaccato di tutto, fra cui  P-Chan ed una miniatura di Jordan. Subito il pianto del piccolo Hikaru raggiunse i suoi timpani, così, lasciando la borsa sportiva nell’ ingresso, si diresse  verso il bambino, di poco più di un anno. Sua madre lo salutò con un sorriso e gli cedette il fratellino con un sospiro di sollievo. Era davvero difficile lavorare e mantenere tre figli. Certo, ad un normale dipendente avrebbero concesso la maternità, ma la presidentessa della Yamagishi Production* non poteva proprio permetterselo. Quel periodo poi era sul serio molto impegnata, certo, essendo la presidente, poteva prendersi il lusso di portare il piccolo Hikaru a lavoro ed affidarlo a qualcuno, ma ai suoi doveri, era lo stesso costretta ad adempiervi.

-Menomale sei tornato!- s’ alzò dal divano e prese a guardare dei fogli sul tavolo –Nabiki sta preparando la cena, tu devi fare la doccia?- domandò

-No.. no, l’ ho fatta a scuola, poi sai, ero da Maki…- rispose  cullando il fratellino che subito si calmò e cominciò a toccare i capelli di Kiyota.

-Adora i tuoi capelli…- sorrise la madre –Forse dovrei farmeli allungare anch’ io, ma sai com’ è, sul lavoro è necessario non avere troppi impicci! Poi devo seguire le tendenze! E quest’ anno vanno i capelli corti!- esclamò con esuberanza. Ecco da chi aveva ripreso Kiyota, la stessa forza ed energia della madre.

-E’ pronto!- chiamò Nabiki dalla cucina. Un tipetto scaltro ed astuto. Aveva gli stessi capelli di Kiyota, lunghi e neri, ma che teneva sempre legati in una crocchia, per studiare meglio. Come caratteri i due erano decisamente opposti. Lei precisa e metodica, lui disordinato e saltuario. Nabiki era un tipo calmo, furbo e riflessivo, amava la matematica e le scienze. Kiyota al contrario, si presenta impaziente, piuttosto allocco ed  alquanto impulsivo, allo studio sostituisce lo sport e decisamente, odia la matematica. Ma quando si dice che gli opposti s’ attraggano, eccoci dunque! Non c’ erano fratelli che andavano più d’ accordo di loro! Difficilmente infatti, litigavano, salvo solo quando Kiyota lasciava disordine, e quando lei prendeva le felpe del ragazzo, senza avvertirlo. Tipiche cose fra fratelli, no?

 

-Era delizioso come sempre!- si complimentò Kiyota, mentre sua madre imboccava il piccolo Hikaru che sorrideva, gli piaceva essere al centro dell’ attenzione della mamma.

-Troppo buono Nobu!- sorrise la morettina, mentre sgomberava la tavola, poi aggiunse –Ti ha cercato Jin, poco prima che tu rientrassi, ma non ha lasciato detto niente, ti avrebbe rintracciato sul cellulare-

-Jin? Ah.. meglio che lo cerchi io..- risolse, sparecchiando le proprie cose e dicendo –Sono su a telefonare…-

-Ok.. e..- lo riprese sua madre –Porta anche Hikaru, così lo cambi…-

-Va bene…- rispose Nobunaga un po’ scocciato <<Dhh.. il pannolino no!>> tuttavia, dovette adeguarsi e portare a termine quel compito che alla fin fine, non era poi così terribile. Lo lavò  con cura e dopo che ebbe buttato via  il pannolino sporco, lo cambiò e gli stampò un bacio sulla guancia. Hikaru sorrideva e gli s’ aggrappava ai capelli, era dolcissimo vedere quelle piccole mani che s’ llungavano verso di lui e l’ accarezzavano dove capitava. Talvolta gli faceva anche un po’ male, quelle piccole dita infatti, s’ aggrappavano ovunque e.. come tiravano!

 

-Molla l’ osso sai!- impose scherzoso il rookie –Ora cerca di dormire…- e messogli il pigiama,  si mise a sedere su una sedia e distese il piccolo su di se, baciandolo ancora una volta, indi, prese il cordless, compose il numero di casa Jin ed attese.

 

-Pronto? Qui casa Jin, con chi parlo?-  rispose la madre del ragazzo che stava cercando

-Sì, salve, sono Nobunaga Kiyota, potrei parlare con Soichiro?-

-Ah… Kiyota, ciao! Come stai, caro? – chiese con affetto la signora Jin, ormai lo conosceva da quando andava alle medie, e non poteva che essersi affezionata anche a lui.

-Bene.. bene grazie..- rispose Kiyota un po’ impaziente, gli scocciava che  non l’ avesse rintracciato sul cellulare.

-Comunque, Soichiro non è in casa, ha detto che dormiva da un amico e rientra domani a pranzo, fate prima a vedervi a scuola, ma se vuoi, ha il cellulare con se, rintraccialo lì…-

-Ah..- alla notizia de “che dormiva da un amico e rientra domani a pranzo” Kiyota impallidì, che significava? Anche se ultimamente c’ erano dei problemi fra loro, questo non voleva dire che non era geloso del suo senpai. –Va bene, grazie lo stesso… arrivederci e scusi il disturbo..- riattaccò lentamente e sospirò, poggiando il cordless sul tavolo e cominciando a passere le mani sulla schiena di Hikaru, che già dormiva profondamente. Stette in quella posizione per circa mezz’ ora, poi si decise a portare il fratellino a letto, così, ebbe tutto il tempo di ragionare sulla situazione. Tuttavia, c’ era ancora una cosa che non aveva fatto.

 

<<Gli manderò un messaggio…>> e prese il suo Ericson* con l’ intento di scrivere qualcosa, ma poi optò per chiamarlo direttamente, così, cercò il suo nome nella rubrica e  premette il tasto d’ avvio per la chiamata <<Co.. cosa? Come sarebbe a dire che non ho più soldi!?>> si chiese, al messaggio che il gestore gli stava trasmettendo  -Ma se ho ricaricato stamattina! Non diciamo stronzate!- imprecò  e riprovò ma…

 

“….. siamo spiacenti, il suo credito è esaurito…”

-Ma andate  tutti a…- chiuse la chiamata ed ebbe un lampo – Mica mi avranno giocato qualche scherzo? Oggi ho prestato il cellulare a quelli di classe mia per fare il tetris e..- spense quindi l’ apparecchio ed andò a controllare la scheda –Porca paletta! Questa non è la mia! -   rimase per un attimo interdetto <<Cielo non ci credo! Chissà quanto m’ avrà cercato e.. e magari io non gli ho risposto e… ma per quale motivo sostituire le schede?>>

Provò quindi a chiamare Jin dal telefono di casa, tuttavia non riuscì lo stesso a parlarci.

 

“… il terminale della persona chiamata, potrebbe essere spento…”

-Merda!- imprecò e sbattè la porta di camera. Senza dire una sola parola si cambiò per la notte e si buttò pancia in giù sul letto, respirò profondamente e si mise a fissare i disegni del piumino. Quella coperta gli era sempre piaciuta molto, era così fantasiosa nei motivi, ed allo stesso tempo calda e soffice, proprio come la pelle di…

-Maki?- esclamò sorpreso <<Ed ora lui che centra!? Non ci credo Kiyota Nobunaga! NO! Proprio non ci credo!>> si rimproverò alzandosi di botto, e cominciando a fissare il pavimento <<Il mio ragazzo potrebbe essere incazzato a bestia con me e per la mia stupidità ed io, io penso ad un altro?>> si chinò allora verso il terreno e raccolse i propri abiti. <<Devo assolutamente dare una pulita…>> risolse, cercava di pensare ad altro ma poi corse in camera di Nabiki e le chiese:

 

-A che ora ha chiamato Soichiro?-

-Eh?- la ragazza distolse lo sguardo dal libro e rispose –mezz’ ora prima che tu tornassi, ma non so se t’ aveva cercato anche prima… sai, alle tre del pomeriggio siamo usciti a far la spesa, non c’ era nessuno a casa e non abbiamo segreteria..-

-La spesa! Che bello! Me l’ avete comprati allora i succhini al cacao della mukki*?- chiese con la bava alla bocca, ne andava matto!

-See…- rispose la sorella un po’ disgustata, poi si levò gli occhiali per pulirne le lenti ed interrogò –Ma non ci hai parlato con lo spilungone?-

-Ah?- quella domanda lo riportò al problema –Eh.. non c’ era, ma.. tu che hai risposto? Ti sembrava arrabbiato?-

-Beh..- Nabiki alzò un ciglio e lo guardò di sbieco,  storcendo le labbra – Gli ho detto che ti eri fermato da Maki per ripassare Kimika, in quanto al suo tono di voce, era normale, il solito che usa… perché, l’ hai forse fatto arrabbiare?- chiese dubbiosa

-No.. cioè, io non credo…- rispose affliggendosi <<Soichiro è un tipo che sa controllare le proprie emozioni, è ovvio che con mia sorella si sia comportato come al solito>> ragionò

-Che gli hai combinato?-

-Ah.. no nulla, mi sa che rivuole un videogioco… ed io.. beh, non gli avevo chiesto il permesso per…

-Non fare di un sasso una montagna allora!- l’ interruppe la sorella –Non m’ importano le vostre dispute assurde, perché questa…- s’ alzò e lo guardò dritto negl’ occhi –E’ una disputa assurda, vero Nobunaga?-

-Beh..- Kiyota si sentì raggelare –Certo!-  ingannò sicuro –Domani a scuola glielo rendo!- ed affermato questo,  uscì dalla sua camera,  e corse sul letto. <<Ahh! Al diavolo i sospetti di Nabiki! Porca miseria! Possibile che gl’ abbia detto di me e Maki? Jin sarà su tutte le furie! Però… forse, la vedrà la chiamata persa, appena riaccenderà il cellulare gli arriverà il messaggio.. sì, domani gli parlo e risolvo tutto!>>

 

 

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*Yamagishi Production: Ripreso da Dream Kiss è il nome di una casa di produzione cinematografica. Yamagishi sarà il cognome della madre di Kiyota.

*Ericson: E’ il cellulare di Nobu… dico la marca ma non il modello per non fare  troppa pubblicità.

*I succhini al cacao della mukki: Non so se ci sono in Giappone, ma io ce lo vedo Kiyota che gli beve!^^

 

 

 

03

*Una Bugia D’ amore*

 

Quella notte dormì malissimo, non sognò niente ma lo stesso si sentì in colpa, come se l’ avesse fatto. Tuttavia, se le altre mattine avvertiva un certo appagamento, quel giorno non v’ era proprio niente. Riuscì comunque a fingere normalità con sua madre e Nabiki, salutò quindi, il piccolo Hikaru e preso il succo, si  diresse a passo svelto verso la scuola.  Arrivò all’ Istituto prima del solito e posò lo zaino in classe dove un suo compagno, Hiroyuki, lo chiamò :

-Kiyota! Finalmente sei arrivato!-

-Hiro…- si voltò verso il biondino e questi gli rese la scheda del cellulare scusandosi.

-Il mio non funzionava molto bene, per cui volevo vedere se era colpa del telefono o della scheda, quindi le ho scambiate… poi mi sono scordato! Mi spiace!-

-Allora l’ avevi tu!- esclamò quasi arrabbiato, ma poi risolse che Hiroyuki s’ era scusato e pareva sul serio affannato –Ok.. dai, ecco la tua, ma.. mi ha chiamato qualcuno?-  gli chiese

-No.. non lo so, sai, l’ ho spento… non volevo che squillasse inutilmente –

-Capisco…- annuì Kiyota e di fretta, lo lasciò. Ora poteva chiarire il malinteso con Jin, ma rimaneva comunque il fatto.. “Da chi ha dormito Jin?” .

Rimessa a posto la scheda però, s’ accorse a malincuore,  che c’ erano ben cinque chiamate perse! E tutte nell’ arco di tempo che il ragazzo era da Maki! Soichiro sarebbe stato furioso… e lui, lui che poteva dirgli? Con tali pensieri ed il cuore a duemila, perse il contatto con la realtà e cominciò a correre verso la sezione B del secondo anno. Poi…

 

-Ahia! Non si corre per i corridoi!- rimproverò il ragazzo che aveva appena urtato

-Ah…- si massaggiò la spalla e lo guardò leggermente perso, meno male che non erano caduti –Ciao Capitano..- salutò un po’ esitante – Ecco io…- iniziò con titubanza, doveva dirglielo oppure no?  Maki lo guardava  con introspezione e Nobunaga non potè che indietreggiare imbarazzato. Gli piaceva quando Maki lo guardava con tanto interesse, tuttavia lo temeva, sapeva che quando voleva, il Capitano poteva capire molto chiaramente quello che pensava.

 

-Kiyota..- la voce di Jin lo raggiunse come per trafiggerlo e piano piano s’ avvicinò ai due,  spintonando Maki e colpendo il rookie sulla guancia. Nobunaga lo guardò perso, ed anche Maki accusò il colpo con una certa rabbia. Quel ceffone era stato sul serio sonoro.

-Ji..Jin- balbettò con le lacrime agl’ occhi per il colpo e la tensione, ma poi strinse i pugni e gridò –Maledetto stupido! Perché prima d’ agire non senti le mie ragioni?-

-Ts!- scosse la testa e si rivolse a Maki –Ed io che dovrei fare, sentiamo?-

-Eh? Scusa ma, stai chiamando in causa anche me?- domandò Maki scuro in volto <<Se si lasciano per me è tutto di guadagnato ma non vorrei mai in questo modo, non è colpa di Nobunaga…>>

-Era a casa tua, no?-

-Abbiamo fatto Kimika! E poi come solo puoi immaginare certe cose?- si difese Kiyota –E comunque… non ti rispondevo perché la mia scheda era nel cellulare d’ Hiroyuki e…-

-Me l’ ha detto… ero da lui, sono andato a spiegargli Kimika e sono rimasto a dormire, siccome abita lontano…- spiegò con fare acido

-Da.. da Hiro.. per la Kimika?-  balbettò Nobunaga interdetto, poi, piano piano risolse… -Io.. io.. scusa non…

-Mi sono offerto io…- gl’ interruppe Maki –E’ stata un’ idea mia, Kiyota ne ha solo approfittato - <<Anche se sto mentendo e non mi piace affatto, non voglio che lo tratti così male di fronte ai miei occhi>>

-Allora si tratta solo di un malinteso…?- domandò con un ghigno e guardò Maki con aria di sfida, indi, accurandosi che non ci fosse nessuno nel corridoio,  posò un bacio sulla guancia di Nobunaga e   l’ abbraccio –Scusami dunque… ma lo sai com’ è – gl’ accarezzò i capelli – Io sono molto geloso del mio bellissimo ragazzo – e lo baciò sulle labbra, mentre a Maki ribolliva il sangue

 

<<Idiota… non ricordi che un secondo prima l’ hai schiaffeggiato?>> gli domandò col pensiero, e poi li vide sparire al piano di sotto, tuttavia, lo sguardo di Kiyota non era per niente affatto sicuro e tantomeno, felice.

 

Maki aveva mentito per lui, per salvarlo dell’ ira di Jin che, alla fine, non era dovuta alle chiamate perse, ma soltanto per la Kimika. Jin era arrabbiato perché Nobunaga si era rivolto a Maki e non a lui, a lui che era il più bravo della classe ed il suo ragazzo. Nobunaga si sentì un verme per questo,  Jin non poteva che avere ragione. Ma il fatto era che l’ idea di studiare con Maki gli piaceva tantissimo, soprattutto, aveva pensato:

 

<<Non mi annoierò di certo a sentirlo parlare, io ascolterei quella voce per ore..>> Kiyota infatti, amava profondamente il tono di Maki e talvolta aveva provato a pensare a lui mentre… <<Chissà se avrà lo stesso tono pure a letto, come sarà la sua voce godente e…>> ma poi si bloccava. A che stava pensando? Infondo non doveva curarsi di questo,  lui stava con Jin e non con Maki ma… era impossibile non pensarci. Anche ora che Jin lo stava baciando, chiusi nello stanzino. Un piccolo spazio buio e stretto ove Soichiro gli metteva le mani addosso  ogni mattina. Ma detto così suona male, ed anche Kiyota se ne rendeva conto, ma non sapeva come altro dirlo. Il termine infatti, “scambiarsi effusioni”, non era appropriato per quel momento. Certo, Soichiro non era né violento né scortese,  però Kiyota non riusciva a rispondergli, se non al bacio. Anche quando Jin gli metteva le mani sulla propria pelle, Nobunaga non sapeva come comportarsi, e quasi la sentiva bruciare. La cosa stava andando male, malissimo! La situazione stava precipitando, poi finalmente. Ecco il suono della campanella che lo liberava da quella tortura. Ecco il rumore che gli sussurrava “Kiyota, ora è tutto finito.. non sentirai più la sua lingua che ti tocca…”

Jin ovviamente, non si rendeva conto di nulla, anche perché poi,  Kiyota non voleva fargli intendere che ci stava male, così, un po’ partecipava alla cosa. E qualche volta, allungava anche le sue mani verso i pantaloni, carezzandogli il sesso che subito rispondeva alla provocazione. Qualche volta poi, decideva anche d’ abbassarsi e farlo venire con la bocca, ma quella mattina, non ce l’ avrebbe mai fatta. Il contatto con Jin, stava veramente diventando difficile.

 

A ricreazione infine, ebbe modo di riparlare con Hiroyuki e di fargli una bella parte, anche se non poteva certo rivelargli che lui e Soichiro stavano insieme,  ed un po’ si dispiacque per non potergli gridare in faccia “Giù le mani da Jin!” . Ma non lo faceva tanto per amore o per gelosia, ma solo per orgoglio, non gl’ andava giù l’ idea d’ essere cornificato. Lui infondo, faceva i salti mortali per non tradirlo e si sentiva un verme anche solo per i sogni, quindi, anche Jin doveva restargli fedele, nonostante ancora, gli si negasse.

Finalmente, le lezioni finirono ed anche se Hiroyuki  s’ era mezzo impaurito per la litigata di prima, Kiyota lo salutò con affetto e si diresse in palestra. Aveva voglia d’ allenarsi e di scordare tutto con una bella sudata. Oltretutto fra poco, ci sarebbero stato il campionato Golden* e doveva impegnarsi seriamente, se voleva fare bella figura.

Quel giorno quindi, si stancò più di tutti e diede il meglio di se, guadagnandosi l’ approvazione di Takato  ed i sorrisi di Maki che, più che per l’ impegno, andavano allo spirito del ragazzo.

 

<<Si vede proprio che ama il basket, lui i problemi personali, gli lascia a casa… come me del resto!>> concluse, e schiacciò  violentemente la palla della vittoria, nel canestro. 

Stavano infatti disputando una piccola partita  d’ allenamento e, com’ era prevedibile, la squadra di Maki aveva battuto quella di Takasago, per  69- 67 . Kiyota, che era in squadra con lui,  fece un salto verso l’ alto, gridando di gioia e, levatasi la fascetta, stava per correre verso di lui, quando incontrò gl’ occhi di Jin e si bloccò.  Maki, che non s’ era accorto di nulla,  si voltò verso il rookie e lo vide cadere a terra. Con una certa preoccupazione allora,  si chinò verso il ragazzo e chiese spiegazioni. Jin l’ imitò e passò una mano sulla fronte di Nobunaga, il suo ragazzo era dolcemente preoccupato.

 

-Mi sono voltato e m’ ha guardato, poi è crollato a terra, come se le gambe non lo reggessero..- spiegò ai compagni che più che altro se la ridevano

-Un po’ di silenzio, su! – chiese Maki che era quello più grave di tutti –Ti senti bene?-

-Ah.. sì.. avrei solo bisogno di un po’ di zuccheri… sono un po’ fiacco… vorrei il.. il mukki!- risolse per cavarsi d’ impiccio, anche se, già stava meglio. Aveva frainteso tutto come al solito… Jin non lo stava affatto guardando male per Maki, semplicemente i loro sguardi s’ erano incrociati al momento sbagliato.

-Il.. il mukki?- fece sbigottito Jin –Ma che roba è? – lo fece alzare e Maki rispose per la matricola.

-I succhini al cacao della mukki latte, sono buonissimi, non gli hai mai assaggiati?- chiese Maki

-O forse è Kiyota che non ti ha mai offerto un sorso..- canzonò Muto

-E’ vero! Kiyota è sempre così tirchio con le cose che gli piacciono!- appoggiò Takasago

-Non è vero! –replicò la matricola –Io vi do sempre un po’ del mio Sushi, quando l’ ho! Siete voi che non m’ offrite mai niente!- ed alzò le mani con fare scimmiesco, tanto che, si misero tutti a ridere e Maki ridacchiando affermò:

-In effetti hanno ragione, se si tratta di pizzette, mukki e patatine te le mangi tutte tu, senza concederne neanche una..- poi gli scompigliò i capelli affettuoso e disse –su..  dimmi dove lo tieni che te lo prendo io…-

-Ne.. nella tasca esterna della borsa – rispose con le gote un po’ arrossite, mentre anche gl’ altri s’ apprestavano ad andare negli spogliatoi.

-Non.. non lo sapevo che ti piaceva il mukki…-  sorrise Jin, carezzandogli distrattamente un braccio –ora lo comprerò anch’ io, così se t’ invito a casa, lo trovi.. va bene?-

-Hn… sì.!- sorrise leggermente ed appoggiò la testa al suo petto, in quei momenti, Jin gli piaceva e rivedeva in lui l’ amico di un tempo e la persona che amava. Così, rilassava il volto e lasciava che il tiratore da tre punti gl’ accarezzasse i capelli. Ma poi qualcosa lo turbava, un qualcosa che variava a seconda della situazione, e stavolta fu  il rumore dello schiaffo della mattina. –Dai..- si scostò quindi dal suo petto – Ci vedano…- sussurrò e Jin  fece spallucce, poi osservò, sedendosi sulla panca

-Guarda che hai iniziato tu…-

-Sì lo so, ma mica ti sto dando la colpa…-

-Meglio per te- ribattè guardando scocciato Maki, che già era di ritorno. Gli rodeva il fegato vederli insieme, e soprattutto accorgersi che Maki sapeva qualcosa che lui ignorava sul suo Nobuchan.

 

-Ecco qui il latte per il bambino dell’ asilo..- canzonò ed infilando la cannuccia nel cartoccio invitò –Prego.. è già tutto  pronto..-

-Grazie mamma-Capitano! – ribattè Nobunaga a tono e  s’ attaccò alla cannuccia, succhiando con una piacevole aria golosa che faceva trafelare un che di sexy, che non era stato ignorato dai due senpai. Jin infatti, si passò la lingua sulle labbra senza farsi accorgere, e Maki si sedette, accavallando nervoso le gambe- Ehm..- Kiyota s’ accorse –che avete?- i due si scambiarono uno sguardo d’ intesa, indi finsero indifferenza –ho capito..- ridacchiò, ed entrambi sobbalzarono –volete che ve lo offra! – e quindi, s’ alzò e lasciò lì il succo –Finitelo pure… così  almeno, questa nomea di tirchio svanirà..- e si diresse verso gli spogliatoi. In realtà gli scocciava lasciare i due così, ma non voleva certo affrontare il problema de “ a chi l’ offro prima? A Jin o a Maki? “ ed anche dire “Forza, uno dei due prenda..” era sbagliato, poiché, in teoria, s’ offre prima al ragazzo. Poi c’ era il discorso del bacio indiretto e… bah! Quanti problemi!

 

Non volle sapere, chi dei due, alla fine, aveva bevuto il succo, così, sulla via di casa, non fece domande e si limitò a guardare il tramonto avanti a se. Il caldo sole rosso, gli riportava alla mente l’ estate, la sua stagione preferita ed infine il suo primo rapporto, in quella calda sera sulla spiaggia, con la Luna e tutto il resto.  Ed ovviamente lui… già! Ma se ora sapessero chi è lui! Che cosa direbbero? E non solo Jin, ma anche Maki! Senza contare poi, che lui non aveva mai detto nulla a nessuno, neanche a Soichiro e questo gli faceva male, ma come poteva rivelarglielo? E soprattutto, era una buona scusa per non farsi toccare,  poteva sempre dire, infatti, d’ aver paura…

 

<<Però anche Jin potrebbe accorgersene, insomma! Come può un ragazzo che fa del sesso orale, avere paura di riceverlo? E così anche per quello manuale.. insomma!>> imprecò dentro di se e sbadigliò, aveva visibilmente sonno ed era anche per questo, che era caduto.

-Sei stanco?-domandò Jin carezzandogli una guancia

-Un po’..- s’ irrigidì Kiyota <<Non di fronte a Maki…>> si disse, ma il Capitano finse disattenzione.

 

Poi, la fortuna fu dalla loro, ed infatti, verso metà strada, incontrarono la  mamma di Jin che praticamente, costrinse il ragazzo a seguirla al mercato, dicendogli che la sua amica non era potuta andare con lei per motivi di famiglia. Soichiro si trovò costretto ad accettare e vide con amarezza, Kiyota e Maki che s’ allontanavano salutandolo.  Non poteva neanche lasciarlo come è consono fra i fidanzati, e tutto per sua madre! Ma proprio di lì doveva passare?

 

Svoltato infine l’ angolo, Maki arrivò al cancello di casa sua e propose a Nobunaga d’ entrare, il rookie dapprima rifiutò, infondo aveva lasciato Jin nemmeno cinque minuti fa,  ma poi,  cedette ed accettò.

Salutò i genitori del ragazzo e salì in camera con Maki, meravigliandosi sempre di più, dell’ ordine che trovava ogni volta, nonché dell’ odore di pulito.

 

-Dopo t’ accompagno con la moto..- gli disse Shinichi, sedendosi alla scrivania e tirando fuori dal cassetto, un gioco per X-BOX. A Nobunaga gli cadde lo sguardo sulla scatola e,  tralasciando le parole di Maki, esclamò sorpreso:

-KILL VAMPIRE 3!*- Maki gli porse il gioco  sorridendo –Ma dove l’ hai trovato?-  domandò rigirando la scatola  per leggere  le modalità di gioco. I suoi occhi brillavano e Maki non poteva che osservarlo compiaciuto.

-L’ ho trovato nel quartiere di Shibuya, vicino alla palestra di Judo dove va mio cugino, era l’ ultimo…- s’ alzò e fermando Kiyota che stava per renderglilo, dichiarò –E’ un regalo…-  gl’ occhi del rookie si sgranarono e le sue labbra si schiusero, tanto che ripose il gioco sulla scrivania e l’ abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo. Maki  rimase imbambolato per molti secondi, poi anche le sue mani si portarono sul corpo di lui e, con leggerezza, si posarono sulla sua vita, per poi scrollarlo e staccarlo da se. Non avrebbe mai voluto farlo,  però, se fosse successo adesso, Kiyota avrebbe avuto certo dei rimorsi e questo non doveva accadere, doveva pazientare.

-Scusami..- fece quindi il rookie, mostrando imbarazzo – ma non l’ immaginavo, è così raro e costoso e… - gli prese la mano –e grazie.. grazie per quella bugia che hai detto a Jin,  ma la verità è proprio quella… io ho pensato solo a te,  non a lui – lo guardò dritto negl’ occhi –in quel momento, c’ eri solo tu nella mia mente… Capitano –

 

<<Ed io oserei anche ora…>>s’ abbassò leggermente verso il suo volto <<dannata Nobuscimmia!>>  e lo baciò sulla guancia con leggerezza,  ma allo stesso tempo, Kiyota ebbe un forte brivido e l’ osservò con perplessità e con un certo sorriso. Comunque, Maki volle evitare equivoci, e giustificò, dicendo:

-Molto in ritardo ma… buon compleanno…-

-Eh?- Nobunaga ci rimase male e tutta la malizia di quella situazione, scemò in un batter d’ occhio -ma Capitano, non importava, e poi non ci conoscevamo nemmeno quando io compivo gl’ anni!-

-Lo so, ma tu al mio c’ eri! E mi hai regalato  le scarpe con cui mi trovo meglio! Per questo volevo ricambiare…- poi cambiò discorso ed aggiunse – piuttosto, non farti mai più menare da quello lì!-

-E’ stato un caso isolato…- rispose Kiyota  imbarazzandosi e mordendosi nervoso le labbra

-Che non deve ripetersi e comunque, se c’ è una tale situazione fra voi, dovresti cercare di parlargli… sia che tu voglia troncare o recuperare, prima o poi dovrete andare fino in fondo, no? Vuoi per caso che ti costringa?- concluse un po’ brutalmente e Kiyota lo guardò male, Maki non doveva parlargli a quel modo, la cosa lo infastidiva molto, così ribattè:

-Quando sarà il momento giusto lo farò, ora devo pensare a me…-

-Bene!- ghignò Maki che aveva capito il suo stato d’ animo –Allora comincia a non farti più picchiare ed anche a…- indicò un succhiotto sul suo collo –a coprirti questo…- e lo sfiorò col dito

-Occavoli!- gridò –Co.. come faccio! Se a casa lo vedano.. vorranno sapere e…- si guardò allo specchio della camera e  sussurrò –se almeno ci fosse stato di più, sarebbe stato più violaceo e poteva sembrare una botta…- imprecò e provò a chiudersi la camicia, tuttavia si vedeva ancora, e poi che avrebbero detto a scuola? Poi, la sua mente si fece furba e guardò Maki con un certo interesse. Il Capitano allora,  sospirò e rispose:

 

-Se non c’ è altra solzione… -

 

 

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*Campionato Golden : Me lo sono inventata io,  è un tipo di Campionato che si gioca all’ inizio di quello scolastico e vi possono partecipare soltanto le squadre che,  nell’ anno precedente, sono arrivate preime, ai campionati prefettoriali.

*KILL VAMPIRE 3! : Gioco che in commercio non penso esista, comunque in questa fic, è considerato raro e costoso e dovete immaginarvi qualcosa di molto simile a Buffy.

 

 

 

04

*Il Primo Bacio*

 

Così, Maki scostò i capelli di Kiyota dal collo. Lo fece molto lentamente per gustarsi il loro soffice tocco sulle dita, erano così belli, forti e lucenti. Quasi lo solleticavano, ma poi,  distolse lo sguardo da loro, e si concentrò sulla pelle del ragazzo, così bianca  e liscia, Calda, candida, era molto diversa dalla sua e, quando vi poggiò le labbra sopra, gli parve che bruciasse quasi. L’ odore del rookie lo fece subito suo ed ebbe l’ istinto di stringerlo a se, ma poi, subito lasciò quest’ intento e si limitò a saggiare la sua pelle, facendo uscire la lingua e cominciando a leccare. Nobunaga rabbrividì e gl’ afferrò di colpo gl’ avambracci, stringendo le maniche della sua maglia. Shinichi si sentì morire a tale provocazione ed affondò i propri denti nella sua carne, tirandola leggermente.  La sua reazione però, peggiorò l’ autocontrollo di Kiyota, che si lasciò scappare un gridolino di piacere destando così, l’ attenzione dei sensi di Maki. Il Capitano ora fremeva, tuttavia, trovò la forza per staccarsi da lui  e valutare:

 

-Sì...ok, direi che va bene… vado a prenderti un cerotto, ora… dirai che sotto c’ è un taglio – e corse in bagno dove cercò di calmarsi con il classico “fai da te” e fortunatamente, era così preso dal ragazzo, che non gli ci volle molto a sciogliersi del tutto. Prese quindi a pulirsi con la carta igienica  e, vergognandosi di tutto questo, si lavò le mani e ritornato in camera, diede a Nobunaga i cerotti. Kiyota l’ osservò perso ed infine  s’ applicò il falso medicamento, riportando lo sguardo dallo specchio a lui. Maki finse  di non vederlo e si mise a sedere sul letto, carezzando il suo peluches preferito, un leoncino di pelo morbidissimo.

-Ci credi che la notte, dormo stretto a questo?-  affermò il Capitano sorridendo. Non voleva pensarci ma, già il fatto che s’ era seduto proprio sul letto lo portò ad automaledirsi. Non era stata una mossa intelligiente.

-Anch’ io…- sorrise la matricola –anch’ io ho il mio peluches preferito…-

-Una scimmia?- ipotizzò Maki con ironia <<Bravo Kiyota, resta lì dove sei… rimani a frugare la mia scrivania…>>

-No…- s’ alzò dalla sedia con le ruote e  gli s’ affiancò,  facendolo irrigidire – si tratta di…- ma la suoneria del cellulare lo fece interrompere, era Jin.

 

-Pronto?-

-Ehi Kiyochan! Allora, come stai?- Maki potè chiaramente sentire la loro conversazione, Jin poi, parlava così forte al telefono che  udiva chiaramente, anche le sue parole.

-Meglio.. meglio.. salvo che mi sono fatto male a casa, mentre rimettevo delle cose…- inventò prontamente il rookie, mentre Maki scuoteva la testa in una muta risata.

<<Divertente…>> si disse

-Ohi ohi.. povera la mia scimmietta, e dov’ è che ti sei fatto male?- compatì affettuosamente Jin

-Un punto improbabilissimo, non ci crederai mai!- esclamò un po’ dolorante, ma fingeva e Maki si stava divertendo troppo.

-Dove? Mica ti sarai fatto male lì? Se è così voglio vedere il colpo, così magari…- Kiyota arrossì – posso occuparmene io…- affermò malizioso Jin e Maki non nascose un certo dissenzo, aggrottando la fronte e mordendosi il labbro inferiore, mentre Nobunaga guardava altrove e rispondeva.

-Ohh.. non così strano! E’ il collo koibito, solo il collo! Ma ti racconto domani i dettagli… sei stato carino a chiamarmi..- tentava di tagliar conto ma Jin non comprese ed infierì dicendo:

-A proposito… vedi bene di stare attento a Maki – il Capitano alzò il ciglio – sai, ho paura che tu gli piaccia molto, anzi, ne sono più che convinto e… so che per te è importante, ma vedi bene di tenertelo lontano –

-Jin io…-

-No, lasciami finire, vedi, Maki è molto bravo nel far cadere fra le sue grinfie i giovani rookie  e chicchessia, anche se ha la faccia del bravo ragazzo –

-Eh eh..- Nobunaga cercò di eludere l’ argomento. S’ era accorto infatti, che Maki gli stava ascoltando –ma che dici Soichiro!- fece il frivolo –Anche tu hai la faccia del bravo ragazzo, però quando abbiamo un po’ d’ intimità, subito ne approfitti e mi metti le mani dove vuoi…-

-Hi hi… lo so lo so,  ma Maki non è così tranquillo, sai? Tu non te ne accorgeresti nemmeno, poi guarda, lo conosco da un anno prima di te, e posso ben assicurarti che sono in molti ad esserci cascati, comunque sia koibito, stai attento, ok? Mi fido di te e.. scusa se taglio, ma mia mamma ha bisogno di me per la spesa..-

-Allora sei ancora fuori…- fece

-Già! Ora ti saluto! Un bacio!-

-Anche a te..- e chiuse la chiamata guardando verso la moquette azzurra, indi scosse la testa e mise una mano su quella del Capitano.

 

-Quando si è gelosi se ne dicono di cotte e di crude…- Maki alzò lo sguardo su di lui, poi lo scostò immediatamente, Nobunaga aveva un volto troppo bello in quel momento, lui non lo poteva guardare senza sentire il desiderio carnale di farlo suo – per quanto mi riguarda.. io le opinioni sugl’ altri, me le faccio a pelle, non dò mai credito a quello che mi si dice e comunque- gli strinse la mano –Mi hai dato più volte prova di essere un tipo affidabile… e se infine…- intrecciò le sue dita alle sua –se infine accadesse…  - deglutì – sarebbe per volere d’ entrambi, non perché m’ hai aggirato…-

-Sono fiero di te…- non potè che dirgli il Capitano, poggiando la sua fronte sulla spalla del ragazzo. E così, stettero per qualche minuto, mentre con i pollici, s’ accarezzavano i palmi e le dita, infine, Maki  concluse con un:

-Ora ti riaccompagno a casa…-

-Non ce n’ è bisogno, sto bene!-

-Sicuro?- domandò Maki accigliato –Eppure, pensavo ti piacesse l’ idea della moto, il primo periodo che l’ avevo, non facevi che tormentarmi per salirci…-

-Sì ma.. io non voglio disturbare e…- <<Se Jin ci vedesse, la strada purtroppo è quella..>>

-Kiyota…- Maki si fece serio e lo fulminò con lo suardo <<Complimenti Jin, le tue parole hanno sortito il loro effetto e Nonbu pensava di risolvere tutto con un discorsetto, se pensasse più ai fatti>> -fa come ti pare, ci vediamo domani…-

-Ma…- Kiyota a quel punto, si sentì gelare il sangue e, non appena vide le spalle del ragazzo dirigersi verso la porta di camera,  gl’ afferrò di scatto il polso e lo rigirò –pensi che non mi fidi più di te, vero? –interrògò duramente -Ma si può sapere che idea ti sei fatto di me?- lo sbattè alla porta e gl’ afferrò il  volto fra le mani –E allora dimmi se potrei farlo…- avvicinò a lui le sue labbra –Se non mi fidassi più di te..- e chiuse quella frase, baciandolo con impeto, che presto di trasformò in dolcezza, tanto che, Maki non potè che portare le sue braccia alla vita del rookie, che gli stava accarezzando i capelli, facendogli arricciare intorno alle dita e tirandoli –ora…- fece affannato –Ora mi riaccompagni a casa con la moto?-

-Ts!- Maki lo guardò di sbieco e gli tirò un pugno sulla testa, di quelli che gli regalava volentieri, durante l’ allenamento e le partite contro lo Shohoku .

-Ahia! Ma perché l’ hai fatto!?- domandò con il fare da Nobuscimmia che da sempre lo distingueva dagl’ altri giocatori del Kainan.

-Perché sono Maki- affermò sicuro lui –E non sono una persona facilmente malleabile..- gl’ alzò il mento con un dito ed aggiunse scherzoso –ma per stavolta cedo ai tuoi capricci, anche se non te lo meriti..- ed afferrato il casco, glielo lanciò ed aggiunse –Non dimenticarti il videogioco!-

 

Così lo riaccompagnò a casa e come era solito, Kiyota si esaltò per tutta la corsa su due ruote, rischiando anche di cadere e dimenticando tutti suoi problemi sentimentali, anche se spesso, appoggiava la testa alle sue spalle e si godeva il calore di quella schiena. Fortuna volle che non trovarono Jin lungo la strada e  così, il tiratore da tre punti, non seppe mai nulla di quella storia, tantomeno  del bacio.

 

A casa, come di sovente, dopo cena, cambiò Hikaru e lo fece addormentare, mentre sua madre finiva il lavoro per la ditta. Nabiki era fuori quella sera, così, ne approfittò per andare in camera della sorella, a recuperare un paio di felpe e due jeans. Poi, l’ occhio gli cadde su un paio di levis chiari, con degli strappi sul sedere. L’ idea all’ inizio gli parve malsana, ma poi si fece coraggio e decise che se li sarebbe messi l’ indomani per andare al Luna Park con Jin, Maki e gl’ altri. Infondo quelli, erano solo dei pantaloni che metteva spesso al mare e quindi, perché non metterli pure in città? E poi si trattava solo di un giorno…

 

<<Chissà che pensarà Maki… Maki e la sua bocca che sa solo di paradiso e…>> iniziò a dondolarsi sulla sedia della sorella <<e… come baciava bene..>> chiuse gli occhi e si diede la spinta all’ indietro, cadendo come uno scemo, tuttavia, non si fece male, ma restò ad osservare il soffitto per un po’, pensando a quanto gli era piaciuto andare con lui, poi  s’ alzò e rimise tutto in ordine <<Se mia sorella mi scopre, poi mi prende a mestolate! Come quando fa la panna con le fragole ed io allungo sempre le dita e rubo il possibile…>>

Poi, ecco il piccolo Hikaru chiamare l’ attenzione dei presenti, così, il ragazzo corse di là, ma già se ne stava occupando la bella mamma Kiyota, che gli disse:

-Va pure a riposare, stasera ci penso io… piuttosto, il collo-  gl’ indicò  -Ti fa male? Prima, a cena, hai detto che non era niente, però ti suggerirei di cambiare il cerotto e di metterci una garza medica, ce ne sono in bagno…se poi domani ti da noia, lo facciamo vedere a Nabiki, ok?-

-Va bene mamma… buonanotte- tagliò corto

-Buonanotte..-

 

Per i commenti, infamate o ciò che vi pare: nozaru@libero.it