Serie:Slam dunk
Parte:autoconclusiva
Disclaimer:i personaggi non sono miei ma del grande maestro Inoue....
L'alba a Kanagawa
di El Sendoh
L'odore dell'aria salmastra riempie le narici mentre lo sguardo si perde nel
blu profondo del mare.
E' un'atmosfera particolare quella che si crea asservando il sole sorgere
dal lungo mare di Kanagawa.Quelle mille sfumature dorate che sfiorando ogni
cosa danno alla città un'aspetto magico la fanno somigliare ad un piccolo
paese incantato.Le onde che ritmiche picchiano contro gli scogli artificiali
ipnotizzano chi le ascolta con attenzione.
*******
Proprio lì, su quel lungo mare si ferma ogni mattina un giovane studente,
che con lo sguardo fisso verso il blu attende la nascita del nuovo giorno.
Seduto su di una bicicletta si lascia inondare dal profumo della salsedine
che il vento leggero del mattino trasporta per le vie della città.E' un
ragazzo dal volto triste quello che osservo ogni giorno, dai lineamenti
leggeri e perfetti, un giovane che dentro di se porta una profonda
angoscia.Aspetta calmo che il primo raggio di sole gli sfiori il viso
donando ai suoi capelli corvini dei bellissimi riflessi blu.Allo spuntare di
esso all'orizzonte il suo sgurdo rimane rubato dalla luce soffusa e tiepida
che emana, i lineamenti fino a pochi istanti prima freddi ed
inespressivi riacquistano un aspetto meno rigido,lasciandosi andare
lentamente ma mai del tutto.Come se quel sole segnasse la fine del dolore,
come se lo liberasse da quella solitudine che lo assilla.Non piange quel
ragazzo.Mai.
Molte volte mentre lo osservo rivedo me stesso alla sua età, pochi amici ma
soprattutto poco amore.Quell'amore che i miei giovani genitori non erano
stati in grado di offrirmi quando ne avevo avuto più bisogno.
Ricordo le giornate passate da solo con l'unico amico che avessi mai avuto,
un amico che non poteva ferirmi il mio pallone.E poco dopo la morte
prematura di mia madre, che ogni giorno della sua malattia mi ripeteva
di essere forte di non piangere mai.E feci proprio questo, non piansi mai più!Mi
creai una maschera così solida ed inattaccabile che nessuno sarebbe mai
stato in grado di scalfire.
Il mio mondo era composto solo da me e da quel pallone, la paura di essere
ferito e di dover soffrire ancora mi portò all'isolamento più assoluto.
Mio padre non si accorse di nulla,profondamente ferito dalla perdita della
sua amata moglie preferì buttarsi a capofitto nel lavoro piuttosto che
cercare di superare quel dolore insieme.Così mi ritrovai solo!Il mio solo
compagno di giochi era quel pallone.Nessuno riusciva a capire ciò che
veramente avevo nel cuore, mi classificavano subito come una persona
superficiale e piena di se, in fondo era proprio questo il comportamento che
avevo nei confronti degli altri.Freddo e scostante!
Ma quando giocavo a basket tutto spariva,si trasformava, niente poteva
toccarmi nemmeno gli insulti dei compagli.Mi interessava solo giocare!Mi
importava solo di quel pallone!Poi dalle superiori tutto cambiò, incontrai
l'unica persona in grado di capirmi veramente!L'unico che riusciva spronarmi
a farmi reagire e a farmi soffrire.Lui con le sue parole riusciva a
sgretolare lentamente quel muro che circondava il mio cuore e così me ne
innamorai.Lui mi ha fatto diventare quello che sono, mi ha cambiato senza
volerlo ma l'ha fatto con amore.
*******
Non rividi quel ragazzo in bicicletta per molti giorni, pensai che si fosse
arreso, che non avesse avuto la fortuna di trovare un idiota come il mio e
che non fosse riuscito ad affrontare i suoi sentimenti e le sue paure!!Ma
dentro speravo che come successe a me, in quel momento il bel giovane stesse
rompendo piano piano la gabbia nella quale aveva sigillato il suo cuore per
poter scoprire il vero significato della parola amore.
Oggi ho rivisto quel giovane al molo, sempre sulla bicicletta.Ma questa
volta non era solo, accanto a lui un buffo ragazzo dai capelli rossi lo
abbracciava.Ora quel giovane piange!!E libera in quelle lacrime tutte le
sofferenze passate, vuole dimenticare, adesso non è più solo!Quell'alba
bellissima e lucente ora illumina il volto di entrambi, da oggi forse
verrano sempre insieme a osservare quanto e magica l'alba di Kanagawa.
Non c'è dubbio, sembra proprio la mia storia!
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