Note: i
personaggi, ovviamente non sono miei, tutti i diritti riservati
Aladin
Parte III
di Ichigo
Il mattino seguente con l’aiuto di Yohei arrivò nella piazza centrale su di un elefante riccamente bardato e un corteo di altri rari animali da portare in dono al sultano e al suo sperava futuro fidanzato. Era sicuro che avrebbe fatto sicuramente colpo molto di più come principe Sakuragi che come il ragazzo di strada Hanamichi. Fu ricevuto a corte da un paffuto e sorridente sultano ed un annoiato principe Kaede che riconobbe in lui un qualcosa di familiare, nonostante tutto dopo essersi presentato al pretendente se ne andò nei suoi alloggi. Non era carino scoppiare a ridergli in faccia, anche con quell’assurdo cappello con tanto di piuma in testa, il bel moretto avrebbe riconosciuto tra mille quella folta zazzera rossa che in piccole ciocche ribelli facevano capolino smascherando così il travestimento che il rosso aveva usato per non farsi riconoscere. Ma a chi voleva darla a bere quel do’hao?! Dopo aver scambiato alcune parole con il sultano questi si era scusato per il comportamento poco ospitale del figlio ed invitandolo a stare da loro per il tempo necessario a farsi conoscere dal principe. Era sicuro che lui sarebbe stato quello giusto, con il suo carattere solare ed il suo luminoso sorriso avrebbe portato una ventata di gioia nella vita del suo taciturno e solitario figliolo. La notte arrivò presto e Hanamichi stava passeggiando con Haruko nell’ampio cortile del sultano quando ad un certo punto l’ombra di una figura al di sopra di loro si stagliò sul prato verde. I due alzarono lo sguardo e si accorsero di essere giunti fin sotto la finestra della camera del principe, nel notare il giovane Rukawa uscire sul balcone a prendere aria. -Meraviglioso- commentò Haruko con gli occhi sgranati a forma di cuore. Ed Hanamichi dentro di sé non poté fare a meno che concordare con lei. Si soffermò ad ammirarlo, la bianca luna alta nel cielo con i suoi luminosi raggi, baciava quella pelle chiarissima dandole magnifici riflessi perlati e i suoi capelli scuri assumevano delle magnifiche sfumature blu, come blu erano quei bellissimi occhi che contemplavano il cielo e nei quali anche lui per un istante si era potuto specchiare. Hanamichi lo vide poi voltarsi e venire raggiunto da Sendoh con quel sorriso accecante che si ritrovava, era riuscito a distruggere quei pensieri romantici. Dalla sua posizione il principe Sakuragi non poté udire la loro conversazione, ma fu chiaro ciò che vide. Notò Akira farsi più vicino a lui e dopo avergli preso il viso tra le mani l’accostò al proprio…ad Hanamichi questo bastò e lasciata sola una sognante Haruko scappò via prima che il suo cuore cedesse totalmente. Non appena fu solo strofinò la lampada, aveva bisogno del suo migliore amico: -ehi, cosa ti succede?- domandò preoccupato. -Io…non sono tagliato per fare il principe, chi voglio prendere in giro…io anche se riuscissi a conquistarlo, senza di te non sono niente, tu mi hai reso ricco e… una volta che te ne andrai tornerò ad essere solo Hanamichi- disse sconsolato, Mito si avvicinò a lui e con un sorriso cercò di infondergli coraggio…-ti dai già per vinto? Il Tensai getta la spugna, perché non provi, magari riesce a guardare oltre le apparenze, da quel che mi hai detto ti ha già conosciuto come Hanamichi e non mi pare gli sia dispiaciuto. Va da lui- lo spronò. -Ma…io non ce la faccio, sono impacciato e…non sono bello, inoltre c’è quel Sendoh- Yohei gli riservò tutta la calma che si usa con i bambini e proseguì: -uno, sii te stesso, solo te stesso; due, non è vero che non sei bello e se anche così fosse e lui si innamorasse di te solo per il tuo aspetto non sarebbe degno del tuo amore e tre, chi? Mister sorriso? Andiamo sarà anche bello, ma il principe mi è parso piuttosto insofferente alle sue attenzioni..e mi sembra anche un tantinello hentai- aggiunse malizioso. Senza neanche rendersene conto tra una parola e l’altra Hanamichi si ritrovò nuovamente sotto il balcone di Rukawa e arrampicandosi salì sul terrazzo. Lui era comodamente disteso sul letto gli occhi chiusi e le braccia mollemente abbandonate lungo i fianchi. Titubante si avvicinò e rimase in piedi vicino al letto, non sapeva cosa fare. La volpe lo fece per lui, aprì un occhio sbirciandolo e sorrise. Hanamichi teneva la testa bassa stava sul serio ponderando l’idea di filarsela ma non ne ebbe il tempo perché Kaede si mosse un poco guadagnandosi la sua attenzione e prima che l’altro potesse fare alcun che allungò la mano e presolo per un polso lo attirò a sé verso il letto per poi imprigionarlo sotto il proprio corpo. Hanamichi era shoccato e a bocca aperta non emetteva suono. -Do’hao!- lo “richiamò” il moretto per poi scendere a chiudergli la bocca con la sua, da subito vi infilò la lingua, era un occasione molto ghiotta per lasciarsela sfuggire. Prese a seviziare quel dolce rifugio esplorandone l’interno vorace, ma poi andando a lambire e succhiare tenero e lento le labbra per non spaventarlo guadagnandosi così una timida risposta. Hanamichi allungò la propria lingua a sfiorare le fini labbra del volpino per poi addentrarsi nella bocca timidamente come poco prima gli era stato insegnato. Ru sorrise su quelle labbra carnose e belle e cominciarono una lunga e deliziosa battaglia fatta di uno scambio dolce ed umido dei loro sapori. Quando dovettero lasciarsi per prendere fiato si persero l’uno nello sguardo dell’altro. Hanamichi aveva assunto un piacevolissimo colore rosso sulle gote. -Perché?- domandò il rosso rimanendo nella medesima posizione sotto di lui. -Che sciocco che sei, perché è dalla scorsa volta che desideravo farlo..Hanamichi-. L’altro sgranò i suoi begli occhi da cucciolo era stato scoperto, ora non gli restava più nulla, si morse il labbro inferiore torturandolo coi denti e voltando il viso per non guardare quegli occhi magnetici che lo incatenavano per non doversi illudere oltre, ma Kaede dolce, gli sfiorò una guancia con una mano candida: -ehi…- il ragazzo lo guardò ma non smetteva di farsi male, e Kaede con due dita gli accarezzò le labbra riverente liberandole e prendendo ad accarezzarle lieve. Hanamichi non poté resistere a quelle attenzioni e schiuse le labbra baciando i polpastrelli di quella mano volpina facendo sorridere Kaede quando, inconsciamente Hanamichi emetteva dei piccoli gemiti. Si stese accanto a lui stringendolo a sé e incrociando le dita con quelle del rosso in una stretta di assoluta appartenenza. -Sendoh?- domandò poi il rosso ascoltando il battito regolare del suo cuore mentre teneva il capo poggiato sul petto del principe. -Nh?- chiese il moro, non capiva. Cosa c’entrava il porcospino? -Vi ho visti prima- confessò rannicchiandosi nel suo abbraccio. -nh…lui ha tentato di baciarmi ma diciamo che poi è rinsavito per un “colpo di testa”- Hanamichi rise sommessamente, così la bella volpe si sapeva difendere se voleva. -e…io?- chiese ancora dopo un po’ il rosso. Il moretto gli baciò dolce le labbra e gli disse: -ti amo- Hanamichi sollevò lo sguardo su di lui e Kaede notò che gli occhi erano lucidi, l’aveva proprio sorpreso. Fu allora che Hanamichi per la prima volta cercò per primo il contatto con quella dolce bocca e quel gesto per Kaede valeva dire solo una cosa. Insieme poi li colse un sonno dolce e morbido pieno di sogni con loro come protagonisti. Purtroppo però due paia d’occhi avevano posato lo sguardo sulla loro felicità.
Continua…
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