DISCLAIMER: I personaggi sono d'Inoue-sensei
NOTE: Alla fine


Akuma No Tenshi

Capitolo 5

di Sakuya & Saya

CAP. V: RISVEGLIO

Da quella fatidica sera era passata già una settimana.
Ormai Hanamichi e Kaede erano due persone diverse, almeno tra di loro...
Certo di fronte agli altri non potevano rovinarsi la reputazione di nemici giurati, ma era solo una recita, che riusciva anche piuttosto male. Si vedavano lontane kilometri le occhiatine languide che si lanciavano 'di nascosto', le paroline dolci dette a mezza bocca, spacciate per insulti, e poi... Hanamichi si attardava sempre negli spogliatoi, non tornava più a casa con Yohei e gli altri con scuse ridicole, e tutto ogni qualvolta che Rukawa finiva la doccia insieme a lui, casualmente, o si fermava per degli allenamenti supplementari.
Erano dei giorni fantastici, non facevano altro che coccolarsi e ogni istante libero che avevano lo passavano insieme, Kaede si era persino offerto di aiutarlo nei fondamentali o in qualsiasi altro allenamento avesse voluto fare.
C'era però qualcosa che decisamente non andava: il sesso, più che altro perchè non lo avevano mai fatto!
Hanamichi si sentiva terribilmente insicuro, anche se non ne capiva il motivo, era forse perchè non era innammorato di Kaede?
E questo chi poteva dirlo? In fondo lui non era mai stato innammorato realmente e poi l'amore è diverso da persona a persona... Ma no, non era nemmeno quello.
Lui non era una ragazzina che aveva bisogno del principe azzurro per fare sesso, certo un pò di sentimento non sarebbe guastato, ma visto che di quello ce n'era in abbondanza... quale poteva essere il motivo?

Rukawa dal canto suo non sembrava curarsi affatto di questo, o meglio, non che non fare sesso, gli andasse bene, perchè quello era un modo per completare il loro rapporto, ma in fondo era solo una settimana che stavano insieme, avrebbero avuto tutto il tempo che volevano...
Ma era così?
Lui voleva davvero avere una relazione seria con Sakuragi?
Gli voleva molto bene, era attratto da lui e poi, quando stavano insieme, c'era una strana atmosfera, ma... Era innamorato?
Che ne poteva sapere di cosa fosse l'amore? Niente.
Forse se non avevano ancora fatto l'amore era perchè nessuno dei due si sentiva realmente attratto dall'altro e entrambi erano stati travolti semplicemente da un sentimento imprevisto, come se si fossero riconosciuti in mezzo al resto della gente come anime affini, forse erano solo amici...
La porta della terrazza si aprì e un rossino raggiante fece il suo ingresso andandosi a sedere al fianco del moro che stava seduto a terra, con le spalle appoggiate al muro di protezione.
Si vedevano lì a pranzo, ogni giorno. Lì si erano visto la prima volta e quindi era una cosa carina continuare a frequentare quel posto, era stata una idea di entrambi, anzi era una cosa che avevano detto in contemporanea, quasi si fossero letti nel pensiero (Omaggio a sorellina-telepatica Yurika.^*^ NdSaku)...

"Ho preso 7 nel compito di matematica!! Ma ti rendi conto eh volpe??"
Hanamichi si voltò per guardare in viso il suo ragazzo e come sempre ebbe un tuffo al cuore specchiandosi in quelle iridi blu.
Non c'era niente di più bello che vedere quegli occhi, specie quando Rukawa sorrideva, si illuminavano di una luce tutta particolare in quei momenti. Il rossino fece un sorriso bellissimo, il solo immaginare la sua piccola kitsune sorrire lo rendeva felicissimo. Già perchè Rukawa si era dimostrato molto diverso da coma si comportava a scuola. Parlava abbastanza, sorrideva, rideva poco questo sì, ma non si poteva volere tutto dalla vita, no?, e poi scherzava, era geloso, anche se Hanamichi non gliene dava assolutamente motivo...

Non appena vide quel sorriso ogni dubbio, ogni pensiero negativo, ogni cosa scomparve e solo quel viso si mostrò nella sua mente. Non poteva essere amicizia quella cosa che gli scaldava il cuore e gli annebbiava la mente ogni volta che vedeva il suo dolce do'aho sorridere... Adesso non voleva pensarci, voleva solo baciare quelle labbra di cui ormai comosceva il sapore, ma delle quali non era mai sazio.
Si avvicinò a quel viso sorridente e si fermò a un soffio da quelle labbra solo per sussurrare qualche parola.
"Beh, non mi saluti?" E detto questo colmò la minima distanza che li separava, unendo le loro bocche nell'ennesimo bacio, pieno di dolcezza e anche passione...
Le lingue che si cercavano, si toccavano e poi scappavano per rincontrarsi dopo poco, che esploravano ogni millimetro di quella caverna calda. Avrebbero potuto continuare per sempre, solo saziandosi del sapore e del profumo reciproco, peccato dovessero respirare di tanto in tanto...
"Ciao kitsune... tutto bene?" Erano abbracciati e avevano appoggiato la fronte uno su quella dell'altro, di modo da potersi guardare negli occhi senza strare lontani.
"Adesso che ci sei tu va molto bene... Allora hai preso 7... hai copiato da Mito?" chiese Rukawa strizzando un occhio.
"Ehi! Io sono il tensai non ho bisogno di copiare! E comunque no, non ho copiato... tutto merito delle tue ripetizioni..." Rukawa infatti aveva aiutato Sakuragi a preparare quel compito in classe, anche se la maggior parte del tempo l'avevano passata seduti in terra, nella camera del volpino, a baciarsi e a farsi le coccole...
"Sono contento Hana..."
"E questa è la ricompensa..." Sakuargi si riavvicinò a quelle labbra morbide e si persero in nuovo, lunghissimo bacio, durante il quale non facevano altro che accarezzarsi la schiena, la nuca, il collo e le mani a vicenda, sembrava che non potessero fare a meno di sentire l'uno la pelle dell'altro...

"Senti Hana-chan..." Erano ancora abbracciati e Rukawa aveva poggiato la testa nell'incavo del collo di Sakuragi "Domenica mattina facciamo un one-to-one al campetto vicino casa mia?"
"Mi stai sfidando kitsune?"
"Do'aho!"
Hanamichi rise. "Ok Kacchan, ok... a che ora passo? Va bene alle dieci?"
"Benissimo."
Il resto della pausa passò in un soffio, come del resto accadeva a tutto il tempo che passavano insieme, sembrava che la clessidra che scandiva le ore del giorno, corresse più veloce, quando dovevano passarle insieme!

La sveglia suonò e Hanamichi cominciò a borbottare e a lanciare insulti a quell'arnese maledetto che continuava a disturbarlo. Poi come accadeva ogni volta in cui doveva vedere Rukawa, fece un sorriso a 32 denti, spense dolcemente la sveglia (O__O Spegnere dolcemente la sveglia? Lui?? NdSaya_shoccata Ehm, sarà l'amore ^^;;; NdSaku) e andò a farsi la doccia con il buon umore addosso.
Era incredibile come, da quando stava con Rukawa, non faceva nessuna fatica ad alzarsi, forse perchè sapeva che prima si preparava e usciva, prima lo avrebbe visto. Sollevò il miscelatore della doccia e fece scorrere un pò l'acqua prima di infilarcisi sotto.
Gli piaceva da morire stare sotto il getto caldo, non caldissimo, solo quel tanto che bastava per farlo rilassare.
Pensò che forse, se ci fosse stato Kaede, sarebbe stato tutto molto più piacevole... Non potè impedirsi di pensare all'immagine del ragazzo, che faceva la doccia dopo gli allenamenti.
Aveva gli occhi chiusi e quasi gli sembrava di poter toccare quel corpo così perfetto, i muscoli sodi e delineati alla perfezione, immaginò quelle mani bianche che lo accarezzavano come adesso facevano le goccie d'acqua, pensò a come gli aveva aperto la porta la sera in cui si erano messi insieme e come gli fosse sembrato bellissimo con tutte quelle goccioline, non ancora asciugate, che rilucevano e sembravano far brillare la pelle diafana. Aprì gli occhi di scatto, si accorse solo allora che aveva preso a toccarsi da solo, passando le sue stesse mani sul petto, sulle braccia, pensando che fossero quelle del volpino.
Si era eccitato, e non poco, a giudicare lo stato delle sue parti basse e dall'eccitazione che continuava a crescere rendendogli affannoso il respiro.
Spostò la manopola sull'acqua fredda e mentre il suo corpo veniva attraversato dai brividi per il brusco cambio di temperatura, la sua mente cominciò a formulare un pensiero.
Ormai non aveva più senso rimandare. E se Rukawa non avesse voluto? NO, era sicuro che non glielo aveva più proposto solo per rispetto, non perchè non volesse...
E se non fosse stato così? Scosse forte la testa mentre usciva dal box, e asciugandosi con l'accappatoio che aveva appena infilato, andò in camera per vestirsi.
Erano le 8:45. Aveva un quarto d'ora per vestirsi, fare colazione e uscire, non voleva far tardi.
I vestiti erano già pronti sul letto, aveva scelto un paio di pantaloni neri leggeri con sopra una camicia bianca, da portare con le maniche arrotolate fino ai gomiti e i primi quattro bottoni aperti, i pantaloncini e la maglietta per giocare erano nella borsa insieme al pallone e all'occorrente per la doccia (avevano deciso infatti di rimanere insieme tutta la giornata)... arrossì tremendamente al pensiero di quello che era appenna successo e a quello di ciò che sarebbe potuto accadere di lì a un'ora.
Aveva deciso: glielo avrebbe detto appena entrato, avrebbe affrontato subito il discorso senza imbarazzo... sì, certo come se riuscisse a non arrossire al solo pensarci, figurarsi a dirlo!...
Finì di vestirsi, scese in cucina ma non mangiò niente, gli si era chiuso lo stomaco per la tensione. Prese le chiavi e uscì di casa.
Quel giorno avrebbe fatto l'amore con Kaede, non aveva più alcun dubbio e anche i suoi sentimenti andavano rischiarandosi...
'Speriamo solo che Kacchan lo voglia...'

Il campanello suonò e Rukawa andò ad aprire perfettamente sveglio e di buon umore (O__O di b...buon umore??NdSaya ^^;;; nipo, è l'amore...NdSaku Ah...allora...^^NdSaya), come sempre accadeva quando aveva appuntamento col suo ragazzo. Si ritrovò davanti il suo rossino con una faccia serissima, il volto tirato che esprimeva tensione.
"Ciao!" cercò di essere il più allegro possibile, forse era solo una sua impressione. Si spostò dall'uscio per pemettere al rossino di entrare e appena questi si fu chiuso la porta alle spalle gli buttò le braccia al collo e lo baciò. Sentì Hanamichi rispondere con scarso entusiasmo al bacio e abbraciarlo appena. Ma che cavolo gli era preso?
Si staccò e lo guardò negli occhi senza però scogliere l'abbraccio, lui era così felice di vederlo, ma il do'aho sembrava del parere opposto.
"Che c'è do'aho?"
"Devo parlarti... E' una cosa molto importante..."
Kaede tolse le braccia che avvolgevano il collo del rossino, e notò che lui cercava di guardare dapertutto tranne che nei suoi occhi.
"Hn, andiamo di là...."
Aveva una sensazione bruttissima, e delle sue sensazioni si fidava ciecamente. Sarebbe successo sicuramente qualcosa, ne era certo.

Entrarono nel salotto e Kaede si sedette mentre lui non riusciva a stare fermo. Non sapeva cosa gli fosse preso, era relativamente tranquillo mentre andava dal suo bel moretto, ma più si avvicinava più la paura aumentava, e non sapeva se fosse dovuta a quello che aveva deciso, o a qualcos'altro.
"Ti vuoi fermare do'aho?"
"No... cioè non ce la faccio... ascolta io..."
"Che c'è?"
"Kaede ascolta il fatto è che... stamattina ho riflettuto sulla nostra relazione..."

Panico.
Il freddo e impassibile Kaede Rukawa era nel panico più totale, non sapeva che fare, sapeva solo di avere paura e sentiva una tremenda morsa attanagliargli lo stomaco. Che cavolo aveva pensato quel do'aho?
"E allora?"

Hanamichi guardò per un istante Kaede. Ma che stava facendo? Doveva dirgli che volava fare l'amore con lui, che c'era da essere così nervosi? Stava facendo preoccupare anche Kaede tanto che si stupì di vederlo giocare nervosamente con le mani mentre con un piede batteva a terra un ritmo via via più veloce.
Si lanciò letteralmente tra le braccia di Rukawa, facendoli cadere entrambi sul divano.
"Kacchan..."
"Che c'è Hana-chan? Mi stai spaventando..."
"No, Kacchan non ti devi spaventare... spero... è solo che..."
Lo abbracciò ancora più forte, e cominciò a posargli delicati baci sulle guance, sulla fronte, sui capelli, sulle labbra.

"Hana..." Rukawa si rilassò a quei gesti, forse non voleva lasciarlo come aveva temuto fino a quel momento... Ma allora che problema c'era?
"Kacchan... io... voglio fare l'amore con te..."
Un sorriso via via più radioso si dipingeva sulle labbra del moro, seguendo lo stesso che già era nato sulle labbra del rosso.
"Oh, Hana-chan anche io voglio... non sai quanto lo desideri..." Rukawa gli aveva buttato le braccia al collo e adesso si stringevano forte, senza però distogliere gli occhi l'uno dall'altro.
"Aspetta non ho finito... io voglio farlo perchè mi sono reso conto che... Ti amo Kaede."

Gli occhi di Rukawa si illuminarono e aprì la bocca per parlare, ma...
Successe tutto in un istante.
Un tuono squarciò il cielo limpido e grosse nubi nere come l'inferno si addensarono improvvisamente coprendo il sole che splendeva fino a pochi istanti prima.
Hanamichi rabbrivì tra le braccia di Rukawa e anche quest'ultimo sentì il sangue gelarglisi nella vene.
C'era qualcosa di soprannaturale in quello che stava accadendo.
Rukawa mise all'erta i suoi sensi e percepì un'aura maligna crescere a dismisura.
Non ne capiva la fonte, non riusciva proprio a rendersi conto da dove potesse nascere un'aura così forte e al contempo così negativa... anche se a dire il vero non percepiva solo quello... c'era anche del bene, nascosto, celato chissà dove che lottava per venire alla luce.

CASA MITSUI
"Buongiorno amore!" Un ragazzo alto e moro entrò nella cucina dove Mitsui era intento a preparare la colazione.
"Ma Aki-chan! Volevo portarti la colazione al letto!" Hisashi mise un finto broncio ma il suo ragazzo lo abbracciò da dietro mentre lui era intento a girare qualcosa in una padella.
"Scusa Hisa-chan... se vuoi vado al letto e ti aspetto lì..." disse Sendo in tono malizioso a pochi centimetri dall'orecchio di Mitsui che rabbrividì a quel contatto.
"Eh eh eh, no amore mio, ormai sei qui... quindi siediti..."
"OK, ma non mi dai nememno il bacio del buongiorno?"
"Ma certo amore..." Mitsui si girò nell'abbraccio dell'asso del Ryonan e gli diede un bacio mozzafiato che lasciò entrambi in carenza d'ossigeno ma felici.
I due stavano parlando di che fortuna fosse stata che i genitori di Hisashi fossero andati a trovare i suoi nonni a Tokyo, quando improvvisamente Mitsui si fece serio e si fermò immobile a fissare il piatto.
Una fortissima onda di energia negativa si stava sprigionado da qualche parte in città
Non poteva sbagliarsi, i suoi sensi erano perfettamente funzionanti e sapeva riconoscere benissimo certe aure. Quella in particolare, era davvero fortissima.
Era rossa come il fuoco, forte come un uragano, e aveva la stessa forza distruttiva di un terremoto. Eppure non era un'aura completamente maligna...
Poi capì.
Quell'aura così potente, quella forza così spavetosa, potevano appartenere ad un solo essere. Lui non lo aveva mai conosciuto, se no di nome, e ringraziava Dio di non essersi mai trovato a dover combattere con lui, ma ne era ugualmente certo. Nessun essere, demoniaco o angelico che fosse, possedeva una tale forza prorompente.
Solo lui era in grado di sprigionare quell'aura: il demone del fuoco, il terribile Hikai.
"Hikai si è svegliato" non riuscì a trattenere questo pensiero e si alzò di scatto dalla sedia. Se le sue supposizioni erano esatte allora un periodo nero sarebbe arrivato per gli angeli e per gli uomini... e probabilmente per i demoni stessi... ma ormai era certo che quella non fosse solo una brutta sensazione.
Quell'aura continuava a crescere, come il fuoco che divampa in un bosco senza che niente e nessuno lo possa domare.
"Hisa-chan stai bene?" La voce preoccupata di Sendo lo riscosse dai suoi pensieri. Si voltò verso il ragazzo che intanto si era alzato a sua volta e aveva raggiunto la seconda guardia dello Shohoku vicino alla finestra.
Mitsui si girò, guardò il suo koibito negli occhi, gli baciò dolcemente le labbra e poi lo abbracciò.
"Ti amo Aki-chan."
"A-anche io ti amo Hisa, ma..."
"Shhh..." Mitsui gli mise un dito sulle labbra per non farlo continuare a parlare.
Hikai si era svegliato e questo significava che infine, l'amore aveva toccato anche il cuore di quel tremendo demone. Ma sarebbe bastato a calmare la sua ira?

Kaede era sempre più preoccupato. Non sapeva che fare, nè come agire o comportarsi.
Hanamichi era inginocchiato a terra, con le mani sulle tempie e urlava dal dolore.
Lui voleva avvicinarsi ma qualcosa glielo impediva, era come se una barriera proteggesse il ragazzo che era di fronte a lui. Era confuso, non riusciva a ragionare nè a usare i suoi poteri, vedere il rossino in preda ad un dolore lancinante, senza poter far niente e non conoscendo nemmeno il motivo del suo dolore era snervante e gli faceva sentire un dolore insopportabile all'altezza del cuore... Che stava succedendo?
Hanamichi lanciò un'urlo più forte degli altri, si strinse le mani ancora più forte sulla testa, strinse maggiormente gli occhi già chiusi, e il bel viso finì per essere rovinato dalle smorfie di dolore che sempre più frequentemente gli distorcevano i lineamenti solitamente così dolci. Poi all'improvviso si accasciò al suolo svenuto.
Kaede provò nuovamente ad avvicinarsi, ma una misteriosa forza glielo impediva.
"HANAAAAA!! HANA SVEGLIATI TI PREGO!" Kaede prese a urlare in preda ad una crisi isterica, lui non era certo il tipo che sapeva mantenere la calma, anche se per vivere meglio aveva sempre finto il contrario... Che sarebbe successo ora al suo Hana-chan?

"Mamma... mamma dove sei?"
"Sono qui piccolo mio..."
Hikai si girò su se stesso, non riusciva a vedere niente, poi improvvisamente tutto fu illuminato da una luce fortissima e lui dovette ripararsi gli occhi con il braccio per evitare di essere accecato.
Una sala. Una grande sala con le pareti rosse e un fuoco che bruciava in un camino grande come una casa, ma era un fuoco strano, sembrava... vivo, era come se gli stesse parlando, raccontandogli storie di avventure passate, di notti dimenticate e di giorni ormai trascorsi, sopiti nella sua memoria.
Si fissò a guardare quelle lingue rosse e dorate guizzare nel braciere, notò che non vi era legna ad alimentarle, ma la cosa non gli sembrava strana. Era come se quel fuoco bruciasse solo per lui, come un cane che scondinzola felice non appena vede il suo padrone...
Poi delle voci, forti, malefiche, che ridevano, parlavano, lo prendevano in giro.
Punito per una colpa che nessuno conosceva, lui che era il prediletto del Signore degli Inferi...
Due occhi tristi lo guardavano e lui se ne accose. Si voltò e la vide.
Due ali nere come l'inferno in cui si trovavano, ma dotate di piume, un sorriso triste, nascosto dietro una parvanza di serenità, la pelle leggermente abbronzata, e poi... due occhi blu che lo guardavano pieni di amore, l'amore che solo una madre può dare.
Occhi blu come quelli, ma infinitamente diversi, ricolmi di qualcosa simile all'amore che quelli di sua madre dimostravano, ma allo stesso tempo profondamente diverso... dove li aveva già visti?
Non ci pensò cominciò a muoversi verso quella donna che non vedeva da così tanto tempo, ma sentì una nuova voce pronunciare il suo nome.
Si voltò nella direzione di quella voce e davanti a lui comparve la figura dell'essere che più odiava, il suo padrone, il Signore degli Inferi, colui che governava l'Inferno da quando Lucifero si era ritirato chissà dove e guardava tutto nascosto nell'ombra, aspettando il momento propizio per tornare e sfidare di nuovo il cielo.
Adambros, demone padrone dell'acqua e dell'aria, il demone superiore a tutti gli altri, ma che aveva paura di Hikai, il demone padrone del fuoco. Tutti lo sapevano, ed era per questo che lo teneva come il suo prediletto, per non trovarselo contro.
"Hikai, mi dispiace ma... devo punirti..."
Quella voce lo colpì con tutta la sua forza, ma lui non aveva paura, nonostante quella voce bassa e profonda celasse in sè oscuri arcani, una voce che sembrava provenire dalle viscere stesse della terra...

Kaede cominciò a piangere, si mise il volto tra le mani, e cominciò a piangere come mai aveva fatto prima di allora.
Hanamichi era disteso in terra, circondato da una qualche barriera che lui non riusciva ad infrangere, era seduto in terra, più vicino possibile al suo ragazzo, il più che la barriera gli consentisse.
Ormai gli era rimasta una sola speranza, infondo era l'unica cosa che lui potesse fare...
"Dio, ti prego aiuta questo tuo figlio. Dammi il discernimento per comprendere cosa mi separa da Hanamichi. Ascolta la preghiera di questo tuo umile servo che ti chiede di salvare la vita e l'anima di Hanamichi, perchè l'unica cosa che sono in grado di capire è che adesso lui è in pericolo..."
"Le tue preghiere sono state esaudite figlio..."
"Madre!" Kaede alzò gli occhi e si trovò di fronte sua madre. Una donna dalla bellezza eterea, i capelli neri come i suoi, la sua stessa pelle diafana. L'unica cosa che li distingueva, erano gli occhi che lui aveva ereditato invece da suo padre: quelli della donna erano verdi come i prati in primavera. Due ali di piume bianchissime sovrastavano la sua intera figura e sembravano donarle un'aria, se possibile, ancora più 'celestiale'.
"Cosa è accaduto Anael?"
"Madre io non lo so, Hanamichi si è sentito male all'improvviso, e..."
L'angelo si avvicinò al corpo del ragazzo steso a terra, ma arrivata a meno di un metro si ritrasse come se si fosse bruciata.
"Anael non senti l'aura maligna che circonda questo ragazzo?"
"Aura maligna? No, madre non è possibile, Hanamichi è puro come un giglio, lui non può..."
"Anael guarda il suo volto, io non potrò mai dimenticarlo, e anche se ora ha le sembianze di un normale ragazzo, i suoi lineamenti... Questo è Hikai ne sono sicura!"
Kaede rimase immobile dov'era.
Hikai?
No, il suo Hanamichi non poteva essere un demone, non QUEL demone!
"No madre, non può essere lui!"
"Anael, mi ha risparmiato la vita, non potrò mai dimenticare il suo volto..."
Anael era senza parole. Non poteva credere che quello fosse davvero il terribile Hikai, il demone del fuoco. Non aveva mai creduto che fosse davvero terribile, come tutti dicevano, infondo, aveva evitato di uccidere sua madre.
Aveva sentito quella storia solo una volta, sedici anni prima, il giorno stesso in cui tutto era accaduto. Poi aveva sentito di nascosto un discorso tra i suoi genitori in cui sua madre diceva a suo padre che le avevano fatto divieto di parlarne ancora per un accordo tra Paradiso e Inferno. Non sapeva altro.
Un demone che durante un duello non uccideva un angelo benchè ne avesse la possibilità non era certo cosa da tutti i giorni, ma sembrava che tutta quella storia non fosse mai accaduta, tanto che nessuno degli esseri coinvolti o di quelli che ne erano a conoscenza ne avevano più parlato.
"Anael sai cosa ha fatto vero?"
"Sì madre: stavate combattendo per l'anima di un mortale, lui era molto più forte di te, ti ha ferita e stava per darti il colpo di grazia, poi invece ti ha detto di andartene prima che cambiasse idea, non è così?"
"Sì." l'angelo annuì grevemente poi riprese a parlare. "Ero stesa a terra come è lui ora, ma ero coscente. Sapevo che la mia fine era arrivata, tutti conoscevano la fama di Hikai, lo spietato signore del fuoco, ma invece... Lui mi guardò negli occhi e io... non so spiegartelo, ma vidi qualcosa in quegli occhi... tristezza, sì, intravidi anche quella, ma non solo... poi mi disse di andarmene. Credo sia stato punito, solo i Consiglieri lo sanno e pochi angeli di grado superiore, per questo fecero quell'accordo con il regno delle Tenebre, credo non volevano si sapesse che uno dei loro generali più feroci (EHI! Quello sono io!NdMichael Michelino, hai sbagliato serie -__- NdSaku Qui ci sono angeli e demoni no? Sì, ma...NdSaya Michelino, vieni da me?NdRaphael Raphael *__*, arrivo amore!!NdMichael-che si è volatilizzato Ah, l'amour!NdSaku) aveva risparmiato la vita di un semplice angelo"
"Madre io comprendo quello che tu provi nel trovarti di fronte questo ragazzo che assomiglia a quel demone, ma... Hanamichi non ha nulla di demoniaco, te lo assicuro! Assomiglia molto di più ad un angelo." Aggiunse poi quasi sussurando e mentre i suoi occhi prendevano a fissare con interesse il pavimento.
Gazardiel se ne accorse. Anael non era mai stato un tipo che rispettava con piacere le regole, ma che cosa lo spingeva a comportarsi in quella maniera? Perchè si era legato tanto agli umani? E poi, tra tutti, perchè aveva scelto proprio Hikai come amico?
"Anael, figlio mio, io capisco che questo sia un tuo amico, ma..."
"NO! Hana non è solo un amico... -si morse il labbro inferiore, cosa stava per dire?- lui, vedi lui è... molto importante per me..."
"Anael ancora non hai ricevuto formalmente la promozione nella schiera dei Troni, fai ancora parte delle Dominazioni come me, quindi posso darti degli ordini per il grado di anzianità."
"Madre, ma che dici? Che cosa vuoi ordinarmi?"
"Angelo del Secondo Coro, della schiera delle Dominazioni, Anael, ti ordino di sfidare a duello il demone del Fuoco Hikai, non appena egli si sarà svegliato. Io gli devo la vita e non posso più sfidarlo, lo farai tu al mio posto, per vendicare tutte le vittime che ha fatto in questi secoli!"
"NOOO!!" Kaede-Anael cominciò ad urlare, come poteva solo pensare di far del male al SUO Hanamichi? Lui era così dolce, tenero e allegro, gli dava la forza di vivere, la GIOIA di vivere, con lui aveva scoperto quanto meravigliosa potesse essere la vita di un umano, perchè loro potevano fare ciò che agli angeli era proibito e quello che i demoni rifuggivano come gli animali fanno col fuoco.
Anael l'angelo dell'amore, colui che deve proteggere tutti gli esseri che provano quel sentimento, e Hikai, il demone del Fuoco, colui che più di ogni altro avrebbe dovuto conoscere il calore e l'intensità di un sentimento che brucia come l'elemento di cui è il padrone assoluto, loro non potevano conoscere l'amore nè tantomeno provarlo. E invece...
"Madre, io non posso fare una cosa del genere, mi rifiuto."
"Anael se disubbedisci agli ordini sarai punito!" Gazardiel era sconvolta. Anael non era mai stato un tipo tranquillo, ma da quando era sulla Terra cercava di dissimulare il suo carettere per tenere lontani gli umani ed evitare le tentazioni, cosa gli aveva fatto quel demone per portarlo a ribellarsi ad un ordine, cosa che nonostante la sua implsività, non aveva mai fatto?
"Allora credo che sarò punito doppiamente!"
La donna rimase di sasso a guardare suo figlio, che aveva in mente? Perchè si stava comportando in quella maniera? La paura si insinuò nella mente dell'angelo, non poteva essere che Anael si fosse... Eppure quel sorriso dolce che gli si stava dipingendo in viso al solo guardare la figura del demone distesa a terra e circondata da una barriera nera non poteva lasciare adito a dubbi.
"Anael tu non sai quello che dici..."
"Madre, io non potrei mai fare del male ad Hanamichi neanche se fosse Adambros o Lucifero in persona. Io amo Hanamichi e se anche lui è un demone, non mi importa, niente e nessuno potrà impedirmi di amarlo!"
Kaede si inginocchiò in terra vicino al corpo del suo ragazzo, quel tanto che la barriera gli permetteva di fare, allungò una mano come per accarezzarlo nonostante non potesse.
Una lacrima solitaria uscì come preludio di molte altre e la voce di Kaede risuonò nella stanza come un verdetto di colpevolezza, con lo stesso tono con cui si emette una condanna. E le parole che disse all'indirizzo del rossino furono davvero una specie di condanna.
"Ti amo anche io Hana-chan e adesso ti prego, svegliati..."
Poi un fascio di luce investì i due angeli e nella stanza rimase solo il corpo privo di sensi di Hanamichi, ancora protetto da uno scudo di energia nera.

FINE CAP. 5

Kaede: Hanaaaaaaaa ç___________ç
Hana: Eccomi amore ^___^
Kaede: Ma sei un demone! ç__ç (mentre si butta tra le braccia di Hana che lo abbraccia forte)
Hana: Lo so, e tu sei un angelo ç_______ç
Sakuya: ^____________________^ Ciao ragazzi!!
Saya: ^___________________^ Eccoci qua!
H&K: Voi due!!!!!!! Che cavolo avete combinato???
Sakuya: Ci sono in giro un sacco di fic in cui Ru è un demone o un vampiro, mentre Hana è sempre un angioletto, un dampyr, un vampiro-strega, insomma in lui c'è sempre qualcosa di buono, mentre Ru è dalla parte del male.
Saya: E invece... ecco la verità! Hana con quei capelli rossi non può che essere un demone!!!
H&K: Ma così siamo opposti per natura...ç____ç
Saku&Saya: Sì, ma gli opposti si attraggono ^_____^
H&K: Vero!! *__*
Sakuya: Ehm... Hana... per caso conosci Lucifero?
Hana: Non io, Hikai.
Saya: E che differnza c'è -___-? Zia, ma dove vuoi arrivare?... non sarà che...é____è
Sakuya: Hana, me lo prensenti?? *____*
Hana: S-sì, ma perchè??
Sakuya: Come mi chiamo io?
Hana: Sakuya, ma che c'entra??.......... Oh nooooo!
Kaede: Cosa c'è?
Hana: Lucifero = senpai Kira
Kaede: E allora?
Hana: Il nome del senpai Kira è Sakuya -_____-
Sakuya: KIRAAAAAAAA *ççççççççççççççç*
Kaede: Ma Kira, non è proprio identico a Lucifero...
Saya: Mhm...*guardando le due immy una di Kira e l'altra di Lucifero* ti sbagli,... l'unica diferenza e che Luccy ha il tattoo e i capelli un pochino più corti....
Sakuya: Fa niente, adoro entrambi *çççççççççççççç*
H&K: -______________-
Saya: Aiuto, mia zia è andata in delirio mistico ^^;;;;; ... Ci vediamo al prox cap.!!


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions