DEDICHE: A Eli per il suo comple e a Anny (il cap 6 di SNTP l'ho quasi
finito!!!!!!! NDSei)
NDSEI: Chiedo scusa se il cap è cortino ma sto fantasma mi sta facendo rimbecillire.... più di come sei già NDFantasma Ma va a cagare!! NDRu
Grazie Kaechan ç____ç NDSei-commossa Prego^^ NDRu
Agguato
nelle tenebre parte
VI
di Miyuki &
Seimei
Buio.
Un odore acre e pungente.
Odore di morte.
E poi voci.
Voci concitate di persone nella sua stessa situazione, incapaci di vedere in quella tenebra oscura.
Poi, ecco un suono familiare.
"Ryochan... Ryochan sei tu?"
Due braccia forti avvolsero la vita sottile di Ayako.
"Sì Ayachan, sono io. Sono qui. Non devi più avere paura".
La manager si girò nell'abbraccio del suo ragazzo, e iniziò a singhiozzare piano, mentre lui le accarezzava dolcemente i capelli.
Poi di nuovo le voci.
"Chi c'è qui?" chiese Ryota cercando di mantenere un tono sicuro, anche se se la stava facendo sotto dalla paura.
Voci conosciute giunsero ai suoi timpani.
Mito.
Koshino.
Akagi, Uozumi, Haruko, Kogure.
"C'è qualcun altro?" chiese come conferma.
Nessuna risposta.
All'improvviso una luce sottile giunse a rischiarare una misera parte di quell'oscurità che sembrava davvero impenetrabile.
Una luce che piano piano si ingrandì, fino a rivelare la figura dell'uomo che era emerso poco prima dal corpo di Haruko.
Galleggiava a mezz'aria, sopra le loro teste.
Grazie al chiarore i ragazzi riuscirono ad avvicinarsi gli uni agli altri.
"Dove siamo? Cosa ci hai fatto?" chiesero i due gorilla allarmati e preoccupati.
"Voi non dovete temere nulla da me" rispose il fantasma abbozzando qualcosa di molto simile ad un sorriso "voi siete puri. Rimarrete qua,
al sicuro, mentre io mi occuperò di quegli svergognati che sono la rovina del mondo".
I ragazzi lo guardarono increduli, poi la luce si spense e la figura svanì.
"Che ci succederà ora, fratellone?"
"Non lo so Haruko davver..."
"SILENZIO!" lo interruppe Mito "Ascoltate... sembra... sembra la voce di Hanamichi!"
I ragazzi si misero in ascolto e, attraverso i muri di quella stanza sconosciuta, sentirono il loro amico che parlava a voce fin troppo
alta, come se stesse litigando con qualcuno.
Mito e Koshino si misero ad urlare, ma la voce svanì.
Erano di nuovo completamente soli.
Naoyuki Shinomori, dall'alto della casa, contemplava soddisfatto la propria opera.
Aveva separato i puri dagli impuri e gli impuri gli uni dagli altri.
Più o meno.
Aveva lasciato che quei due bastardi che già l'avevano tradito una volta rimanessero in compagnia di quei due ragazzi strani, che
litigavano sempre.
E sarebbero stati proprio loro l'oggetto della sua prima vendetta.
Per questo ora li stava osservando, cercando il modo più crudele per ucciderli.
"Dove siamo?" chiese Hanamichi a Rukawa, mentre teneva le sue dita saldamente intrecciate a quelle del compagno.
"Non saprei..." rispose il volpino " Non si vede un tubo... Però dall'odore sembrerebbe una cantina..."
Hanamichi annuì e si strinse di più a lui.
All'improvviso una mano gelida si posò piano sulla sua spalla.
Il rossino si voltò di scatto, urlando.
Poi il suo volto impaurito venne illuminato dalla luce flebile di una candela.
Tra le ombre create dalla piccola fiamma, il rossino riconobbe i tratti di Ranmaru e Kei.
"Ragazzi mi avete fatto prendere un infarto" disse Hanamichi, mentre Rukawa si guardava intorno sospettoso.
"Che hai Kaede?" disse Hanamichi
"Questo posto... dove cavolo siamo?" rispose Rukawa che non riusciva a capire in che modo potessero essere finiti lì.
Lui era strasicuro di non essersi mosso di un millimetro dopo la comparsa di quello spettro...
"Forse noi possiamo spiegare..." disse Ranmaru con un filo di voce, mentre Kei si stringeva a lui per fargli coraggio.
I ragazzi si sedettero contro il muro, la candela fra di loro.
Ranmaru prese un profondo respiro e iniziò a raccontare la sua storia.
"Il mio vero nome è Kai Shinomori. E lui è Kazuma, il mio ragazzo. Quello che prima è emerso dal corpo della vostra amica è mio padre
Naoyuki, ed è anche il nostro assassino..."
Kai tacque per lasciare ai due ragazzi il tempo di assorbire l'informazione appena ricevuta.
Hanamichi deglutì, stringendosi un po' di più a Rukawa che, invece, sembrava impassibile come sempre.
"Quindi voi siete morti e siete due fantasmi, giusto?" disse Rukawa come se fosse la cosa più naturale del mondo parlare con due spettri.
"Non siamo proprio dei fantasmi..." rispose Kazuma "in realtà abbiamo un corpo fisico e una natura piuttosto pacifica... il fatto è che lassù
ci hanno impedito di entrare finchè non fossimo riusciti a portare la pace nel cuore del padre di Kaichan..."
All'improvviso una luce potente squarciò la penombra della stanza e Naoyuki si parò davanti a loro, rosso in viso, e furente... davvero
furente...
"Non vi hanno fatto entrare perchè siete degli impuri e dei pervertiti!!!!" urlò a squarciagola rivolto al figlio e agli altri
ragazzi "Nessuo di voi si salverà dal fuoco eterno!!!!"
Detto questo alzò le braccia e una fiamma rosso vivo scaturì dalle sue dita, dirigendosi verso i ragazzi.
"Crepate vergogna dell'umanità! Mi sono assunto il compito di distruggervi e state pur certi che lo farò!"
"Mettetevi dietro di me" ordinò Kazuma agli altri, mentre alzava le mani in difesa di se stesso e dei suoi amici.
Una cappa di polvere trasparente iniziò a brillare attorno a loro, respingendo le fiamme e facendole svanire.
"Smettila papà" urlava Kai disperato, ma il vecchio Naoyuki non voleva saperne.
"Io non sono tuo padre, così come tu non sei mio figlio... per ora avete vinto, ma sappiate che tornerò..." e svanì nel nulla, mentre la
stanza ripiombava nell'oscurità.
Nel frattempo, da un'altra parte, in un altro luogo, due ragazzi stavano cercando di capire cosa fosse successo.
"Quel pezzo di un cretino di un fantasma stupido e decerebrato ha fatto un incantesimo sulla casa e l'ha resa un labirinto..." disse Mitsui a
Sendoh mentre si sedeva per terra stremato.
Erano capitati in una stanza con venti porte, cinque su ogni lato.
Hisashi aveva provato ad uscire più volte da ognuna di quelle porte, ma tornava sempre al punto di partenza.
Usciva dalla terza porta sul lato ovest e rientrava dalla quarta sul lato nord. Insomma, quelle porte non conducevano da nessuna parte...
anzi! Avevano il puro e semplice scopo di farli diventare matti.
Sendoh abbracciò da dietro la vita del ragazzo e lo strinse a sè.
"Ho paura Hisa-kun... ho paura che non usciremo vivi da qui..." disse con un filo di voce.
Mitsui si girò guardando Akira negli occhi.
"Finchè staremo insieme non potrà capitarci nulla di male, capito?"
disse il numero 14 dello Shohoku baciando piano il compagno sulle labbra.
Sendoh assaporò quel bacio, e si lasciò andare, permettendo alla lingua di Hisashi di intrufolarsi cauta nella sua bocca, rendendo quel
semplice tocco un bacio profondo e vero.
"Mi sei mancato in questi mesi sai?" disse Sendoh mentre si staccava da lui.
Mitsui fece per rispondere, ma un urlò riempì il silenzio della stanza e una lingua di fuoco fu subito sopra di loro.
Mitsui cercò di resistere al calore, ma non ce la fece.
Sendoh era svenuto fra le sue braccia e anche lui stava per cedere.
Una luce argentata li avvolse, mentre il fuoco gli lambiva il viso.
Poi solo il buio.
- Owari capitolo 6 -
Miyu: Ma che cazzata...
Sei: Scusa non mi è venuto niente di meglio...
Sen&Mit: Almeno noi ci siamo baciati^^
Miyu: L'unica parte interessante del capitolo!
Sei: uffa ho capito che fa schifo, basta infierire!!!!!
Hana&Ru: Sei... Miyu... a quando la lemon?
Sei&Miyu: Non c'è tempo per le lemon in questa fic!!!!!!
Tutti: Come no?
Sei&Miyu: NO!!!!!
Tutti: T____________T Per favoreeeeeeeeeee!!!!!
Sei&Miyu: Scordatevelo!
Seimei Okimura
"il sole e la croce sugli occhi di un angelo"
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