Questa fic è stata partorita dalle nostre menti malate che non hanno saputo resistere all'idea di spaventare i nostri e vostri beniamini.^^
Eli-chan goditi questa fic perchè è solo ed esclusivamente a tuo uso e consumo! 
Buon Compleanno tesoro!!!!^*^
by Miyu e Sei

P.S. Ricordiamo che questi adorabili personaggi, a nostro immenso dolore, non appartengono a noi ma a Sensei Inoue!


Agguato nelle tenebre

parte IV

di Miyuki e Seimei

 

La pioggia scendeva inesorabile sulle teste frettolose dei nostri amici, che correvano come potevano attraverso il bosco, lungo la strada ormai fangosa.

"Dannati tacchi!" urlò Kyota levandosi una scarpa, mentre l'altro piede inevitabilmente affondava nel fango.
Maki lo sostenne abbracciandogli la vita resa più sottile dal busto di plastica dura.
Nel buio Nobunaga permise alle proprie gote di arrossarsi.
Era davvero bello stare fra le braccia del capitano.

Ayako e Miyagi correvano veloci mano nella mano, ridendo come matti.
Il Playmaker non si era mai sentito tanto felice come in quel momento.
"Tutto bene Ryota?" disse Ayako guardandolo.
"Niente sarebbe meglio di questo" rispose lui stringendo la presa sulla mano della manager.

Dietro di loro Akagi e Uozumi maledivano quei costumi pelosi, che si stavano impregnando d'acqua.
Fortuna che sotto avevano messo una maglietta e dei calzoni corti.
Una volta nella casa si sarebbero spogliati.

"Cavolo Akira!" urlava Mitsui mentre Sendoh cercava in tutti i modi di abbracciarlo mentre correvano.
"Ma era solo per sostenerti!" aveva risposto lui innocente.
"Si come no..." masticò Mitsui a mezzavoce, ma sorridendo malizioso.

Anche gli altri erano più o meno nelle stesse condizioni.

Fukuda, che, grazie ai suoi enormi piedoni da coniglio, pelosi ma di plastica, era all'asciutto, aveva preso il suo JinJessica in braccio, trasportandolo fino alla casa.

I due cavalieri Jedi, senza problemi, correvano come il vento sul terreno fangoso, seguiti da Hanagata che si era preso Fujima sulle spalle perchè tacchi di 12 cm non consentirebbero a nessuno di correre sotto la pioggia.

La babbuina e il rompiballe... Haruko e Kogure insomma, ruzzolavano a ripetizione senza freno, riempiendosi di fango sempre di più.
Sembravano i maghi marroni della palude dei cretini.
Insomma, erano uno spettacolo unico (per fortuna^^)

Chiudevano il gruppo Hanamichi e Rukawa, i cui vestiti di velluto erano a dir poco impiombati dell'acqua che cadeva scrosciante su di loro.

All'improvviso una radice sporgente giocò a Rukawa un pessimo scherzo, facendolo inciampare.
Fortunatamente i riflessi pronti di Hanamichi lo presero al volo, e Rukawa si ritrovò con il viso premuto sul petto del rossino e con le sue braccia forti strette su di lui.
Hanamichi lo scostò da sè guardandolo in faccia.
"Tutto bene Kitsune?" chiese fissandolo negli occhi.
I loro visi erano a pochissimi millimetri, i loro sguardi incatenati indissolubilmente.
"S-sì" balbettò Rukawa, che per la prima volta in vita sua si ritrovava in imbarazzo.
Perchè quel dannatissimo Do'aho doveva essere così bello?
Hanamichi sentiva il fiato caldo di Rukawa sfiorare le sue labbra semiaperte, confondendosi con il suo in un abbraccio sensuale.
Il rossino si accorse di non voler abbandonare quella posizione.
Perchè quel dannatissimo Kitsune doveva essere così bello?

Cinque minuti dopo erano tutti davanti alla porta di casa.

"Che ne dite entriamo?" disse Sendoh, mettendo una mano sulla maniglia della porta.

All'improvviso degli abbaglianti li accecarono, colpendoli in pieno.

"Ma che diavolo?" chiese Hanamichi guardando verso l'auto a cui erano attaccati i fari.

"Oddio, meno male" un ragazzo di circa 19 anni, alto e atletico, con i capelli rossi, ma più chiari di quelli di Hanamichi, scese dall'auto, dirigendosi verso di loro.
Dietro di lui, un ragazzo dai corti capelli neri chiudeva a chiave la macchina.
I due si avvicinarono al gruppo e si diressero verso Sendoh e Mitsui, che si trovavano vicino alla porta.

"Scusate se vi abbiamo abbagliato così ma... la nostra auto si è fermata in fondo a questo sentiero. L'abbiamo spinta quassù per toglierla dalla strada, sperando che ci fosse qualcuno in questa casa e..."
"Ascoltami" disse Sendoh "Entriamo e asciughiamoci, poi mi spiegherete tutto! Se rimango ancora un po' qua fuori rischio di trasformarmi in un anfibio"

Sendoh aveva servito la battuta ad Hanamichi su un piatto d'argento "Anfibio? ma non eri già un porcospino?".
Tutti si sarebbero aspettati questo da lui.
Ma il rossino era troppo impegnato a guardare Rukawa per sfottere Akira.

Sendoh diede una spallata alla porta che si aprì.

"Grazie" risposero i due sconosciuti.

"Possiamo entrare anche noi?" dissero tre voci stridule e sgraziate dietro di loro.

Hanamichi si girò ed urlò.
Tre creature orribili, con tronchi al posto delle gambe e pon pon rosa al posto delle mani erano in piedi davanti al loro, completamente fradice.

LE LEADER DEL RUKAWA SHITENAI.

"Rukawa... possiamo entrare?" dissero avvicinandosi al moretto.

Rukawa non disse niente, ma guardò Hanamichi, e lui fece qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.

"Primo: giù le mani dal Kitsune che me lo rovinate! Secondo: Nessuno vi ha invitate. Terzo: Nessuno vi vuole, potete anche andarvene."

Rukawa si sentì pervadere da una sorta di calore sconosciuto.

I ragazzi entrarono.
Ru, Ka e Wa, cercarono di intrufolarsi nonostante quello che aveva detto il rossino terribile, ma, fu proprio il loro idolo che, girandosi verso di loro SORRISE e... gli sbattè la porta in faccia, mandandole con il culo per terra.

L'interno della casa era buio ma, a quanto pareva, il caminetto funzionava e la cappa tirava ancora.
E inoltre c'era della legna accanto ad esso.

"Io accendo il fuoco", disse Sendoh, mentre Mitsui aveva acceso delle candele che Ayako, previdente, aveva portato con sè.

"D'accordo Porcospino. Noi intanto prepariamo il cibo."

Tutti, compresi i due sconosciuti, si diedero da fare per rendere l'ambiente il più confortevole possibile.

Quando tutto fu pronto, si sedettero sui plaid che avevano steso davanti al camino, ricoprendo l'intero pavimento, e asciugandosi al calore del fuoco.

"A questo punto credo sia meglio presentarci." Disse lo sconosciuto dai capelli rossi "io mi chiamo Ranmaru, tanto piacere"
"Io invece sono Kei" disse l'altro.

"Non assomigliano a Rukawa e Hanamichi?" disse sottovoce Ayako nell'orecchio di Ryota. Il ragazzo annuì con un sorriso. La sua ragazza aveva proprio ragione!

A turno, tutti i ragazzi dissero il loro nome.

Quando le presentazioni si furono esaurite decisero di iniziare a mangiare, mentre i due nuovi arrivati raccontavano le loro disavventure di quella notte.

"La macchina si è fermata proprio in fondo al sentiero. Sapete bene quanto sia stretta la strada" raccontava Ranmaru ingurgitando patatine "Abbiamo visto la casa e abbiamo spinto l'auto fin qui. Poi vi abbiamo visto!"

I presenti annuirono.

"Andavamo dai miei genitori, che abitano nel villaggio dopo questo. Volevamo far loro una sorpresa, ma la pioggia ci ha colto impreparati...."

"Se ci fossimo accorti prima di voi" disse Akagi "vi avremmo probabilmente aiutato con la macchina"

"Che gentile" rispose Kei con un sorriso "Ma è già molto quello che state facendo ora... insomma.. non è da tutti accogliere così due perfetti estranei... potremmo anche essere dei maniaci omicidi..."

"Pensi davvero che non saremmo in grado di difenderci?" replicò Uozumi alzandosi in piedi, sovrastando i presenti con la sua mole.

"O-ok, hai reso l'idea" disse Ranmaru, che non aveva mai visto un ragazzo così alto.

Tra le risate generali, i ragazzi continuarono la loro festicciola, aspettando impazienti che qualche evento sovrannaturale venisse a scuotere quella strana serata.

Dopo più di un'ora, niente sembrava muoversi in quella notte piovosa.

"Allora... nell'attesa che venga mezzanotte... l'ora dei fantasmi... che facciamo?" aveva chiesto Sendoh che cominciava ad annoiarsi.

"Perchè non giochiamo a obbligo o verità?" propose Haruko sorridendo ingenua.

Praticamente tutti i presenti sbiancarono, e bocciarono decisamente l'idea!
Non era il caso di fare quel gioco.
Viste le situazioni in cui si trovavano, era inevitabile che sarebbero uscite allo scoperto cose che andavano tenute segrete.

"Ehm... io dovrei andare in bagno..." disse Rukawa "Da che parte vado?"

Ma Sendoh non seppe rispondere.
Non conosceva così bene quella casa.

"Senti..." disse Hanamichi "visto che devo andarci anche io ti accompagno... così non rischi di perderti..."

"Do'aho"
"A chi, baka kitsune?"
"A te, do'aho"

"Ecco, siamo alle solite" sospirò Ayako mentre li guardava allontanarsi litigando.
Poi sorrise.
10 a 1 che quei due col cavolo che sarebbero andati al bagno!

Le voci dei loro amici si facevano sempre più lontane mentre i due ragazzi si inoltravano nei meandri della vecchia casa.

"Senti come scricchiola sto pavimento" commentò Hanamichi
"Non avrai mica paura?" chiese Rukawa
"Il Tensai non ha mai paura! E tu?"
"Nemmeno io!"

Un lampo squarciò il cielo, subito seguito dall'esplosione del tuono.

I due sussultarono, stringendosi uno all'altro, per confortarsi.

"Io odio i tuoni" dissero all'unisono, rimanendo abbracciati.

Si separarono lo stretto necessario per guardarsi negli occhi.

"Senti Rukawa..." bisbigliò Hanamichi in imbarazzo.
"Kaede" disse Rukawa in un soffio.
"Come?"
"Kaede è il mio nome. Usalo se vuoi"
"Mm, ok... Ma tu chiamami Hanamichi!"
"D'accordo..."

Rimasero a guardarsi negli occhi, mentre, millimetro dopo millimetro, inconsciamente, tendevano ad avvicinare sempre di più i loro visi, e le loro bocche.

"Mi piaci Hanamichi..." disse Kaede pericolosamente vicino alle labbra di Sakuragi, che si mossero da sole, permettendo alle parole di uscire "Anche tu mi piaci..."

Ed ecco che, chiudendo gli occhi, i due ragazzi si sfiorarono in un primo, purissimo e casto bacio.

Il cuore di Hanamichi pulsava cattivo nel petto, come se volesse farlo scoppiare. Ma in realtà erano due i battiti udibili nel silenzio irreale di quella casa.
Due battiti finalmente uniti al di là di tutto.

Il bacio, piano piano, andò approfondendosi, fino a quando, con una scintilla, le lingue dei due ragazzi si sfiorarono sensuali, iniziando una delle danze erotiche più conosciute al mondo.

Si staccarono, e guardandosi, risero felici, appoggiando le loro fronti una all'altra, senza mai abbandonare il contatto visivo.

Sentirono le voci dei ragazzi giungere pericolosamente vicine alle loro orecchie, mentre chiamavano i loro nomi.

"Ma quanto tempo è passato?" si chiese Hanamichi, guardando l'orologio.
"Cazzo Ru! Siamo via da più di mezz'ora!"
"Una mezz'ora stupenda!" disse il volpino sorridendo
"Meravigliosa!" replicò Hanamichi prendendo Kaede per mano e trascinandolo verso il salone.

Videro Ayako e Ryota che li stavano cercando, e li chiamarono.

"Ehi!" urlò Hanamichi.

Ayako si voltò e vide prima loro e poi le loro dita intrecciate.

"Ci siamo dati da fare, vedo!" disse la manager sorridendo.

Hanamichi arrossì, mentre Rukawa sorrise.

"Già" rispose il volpino.
Poi, avvicinandosi all'orecchio dell'amica disse sottovoce "Grazie anche e soprattutto a te! Sei stata grande!"

Ayako sorrise compiaciuta.
Rukawa aveva capito che gli abbinamenti non erano stati casuali, e la stava ringraziando per quello.
Rukawa che ringrazia.
Quella notte poteva davvero aspettarsi di tutto.

Ritornarono nel salone, dove Sendoh aveva appena proposto di raccontare di raccontare una storia dell'orrore.

Tutti accolsero la proposta con entusiasmo, e si misero in ascolto.

Avevano già intuito che Senodh fosse un ottimo narratore, ma quella sera si era rivelato il MAESTRO delle storie del terrore.

Nobu si era stretto a Maki alla seconda frase, ma nessuno pensava che lo avesse fatto perchè aveva paura.
Hana era appoggiato al muro, e teneva Rukawa fra le braccia, con grande orrore di Haruko, che non avrebbe mai pensato di vedere il suo idolo scambiarsi tenerezze con il rossino.

La babbuina, infatti, si era accoccolata sulla spalla pelosa del fratello, e ora tremava, ma non di terrore,
Era arrabbiata da morire.
Voleva usare quella sera per provarci con Rukawa ma qualcuno l'aveva preceduta.
Non aveva mai considerato l'idea che il suo migliore amico potesse diventare un suo rivale in amore.
Ma era così.
(Ben ti sta zoccoletta! NDSei&Miyu)

Fujima e Hanagata se ne stavano a coccolarsi accanto al fuoco, mentre Fukuda stringeva un terrorizzatissomo Jin al petto, beandosi del profumo dei suoi capelli.


Anche Ayako e Ryota erano tutti zuccherosi.

Mitsui aveva approfittato della situazione, sdraiandosi comodamente per terra accanto al Sendoh narrante, appoggiando la testa sulla sua pancia.

Kei e Ranmaru, dal canto loro, erano tutti intenti ad ascoltare il racconto, appoggiati l'uno all'altro, affettuosamente, come se non volessero fare altro nella vita che starsene lì, accanto al fuoco, beandosi del tepore che quella strana compagnia di amici offriva loro.

Ed ecco che, puntuale come la morte, l'orologio scandì i dodici battiti della mezzanotte.

"Che si fa ora?" domandò Sendoh, che aveva concluso il suo racconto giusto in tempo.

Haruko tossì piano.
Era terrorizzata dall'idea che aveva appena avuto, ma voleva mostrarsi coraggiosa.

"Che ne dite di fare una seduta spiritica?"

Tutti rimasero a bocca aperta.
Com'è che Haruko aveva avuto un'idea niente male?

"Manca la materia prima però..." protestò Ayako.

"No che non manca" disse Sendoh con un mega smile "Prima, ravanando in una della cassapanche ho trovato una tavola Witchard! Quelle con le lettere e i numeri! Possiamo usarla, che ne dite?"

Tutti annuirono in accordo.
Molti di loro erano sicuri che non sarebbe successo niente di male, e anche se qualche spirito fosse apparso... beh... in fondo, che male poteva fargli?

owari capitolo 4

Tutti: Che storia è che Haruko ha avuto una bella idea?
Miyu&Sei: Bella idea un corno! leggete e capirete!
Nobu: Sei... com'è che nelle fic a cui partecipi anche tu io sono sempre l'ultimo a concludere?
Sei: Non lo so, mi viene naturale... e poi è Miyu che si occupa della vostra coppia!
Nobu: E allora, cara Miyuchan, vedi di muoverti!
Miyu: Se non la smetti la trasformo in una NobuUozumi!
Nobu: Argh no ti prego! Farò tutto quello che vorrete!!!
Miyu&Sei: Questa ci sembra più una minaccia ma... vabbè^^ capitolo 5!


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