Genere: Autocoscienza, storia molto anomala...
Nota: Se leggete lo fate a vostro rischio e pericolo. Non mi prendo responsabilità nè per ciò che ho scritto, nè per la vostra incolumità mentale. Non sembra nemmeno scritta da me... ma non so davvero il perchè...
Nota1: Adam non ha età.
Adam&Bless
di Seimei
Una creatura creata perfetta.
L'essere ultimo, ciò che Dio voleva realizzare quando ha dato vita all'uomo.
Un progetto ritenuto irrealizzabile, ma che è avvenuto.
E ora io ne ho la prova, qui, davanti agli occhi.
E' l'icona della bellezza e dell'autocoscienza.
Pienamente soddisfatto di se stesso, non consoce il mondo e non sa cosa si provi a farne parte.
Per Lui nulla esiste.
Non ha, come noi, semplici umani, l'incessante bisogno di sentire bugie che falsano la realtà di questo mondo, per renderlo più vivibile.
Lui ne può fare tranquillamente a meno.
Fra le sue mani, all'interno del suo corpo, in ogni sua più minuscola fibra è contenuta la risposta a quella domanda che noi tutti ci poniamo almeno una volta.
Si può vivere senza amore?
Lui può.
Perchè Lui è.
E basta.
Non ha bisogno degli altri, non presta attenzione a ciò che lo circonda.
Per Lui questo mondo non c'è mai stato.
E mai ci sarà.
Perchè Lui non ha sentimenti, e nulla può scalfirlo.
Ed è per questo che tutti lo ammirano, lo idolatrano.
Sono tutti pazzi per Lui.
Me compreso.
Ma, dopo un infinito tempo di osservazione, ho capito che qualcosa in lui sta cambiando.
Lui vuole sapere.
Ma non ha ancora trovato il modo di arrivare alla soluzione del suo dilemma.
Anzi, non ha nemmeno capito di avere un dilemma da risolvere.
Ma io, che lo conosco da sempre, mi sono accorto che qualche volta i suoi occhi si fissano su un viso, o le sue orecchie si soffermano su una risata, o su una parola che Lui non riesce a capire.
Ma qualcuno può aiutarlo.
E quel qualcuno sono io.
Io possiedo quella chiave che chiunque vorrebbe possedere, per poter entrare a far parte di lui, come fra poco farò io.
Ma non posso usarla finchè il suo sguardo no si infrangerà nel mio, fissandosi e chiedendo una risposta.
Solo allora le mie parole, trasformate in lame sottili, raggiungeranno il suo cuore, lacerando quella scorza dura in cui è avvolto, riportandolo in vita.
Come ogni giorno, ogni ora, ogni minuto sono qui, accanto a lui.
E, per la prima volta in tutto questo tempo, Lui si è voltato verso di me e mi ha guardato, vedendomi.
"Ora mi vedi?" sussurro, sperando non siano parole lasciate al respiro del vento.
I suoi occhi, per la prima volta, non vagano nel vuoto, trapassandomi come fossi invisibile, ma si soffermano su di me, fissi nei miei.
Sono una proiezione della sua coscienza ora.
E nelle mie mani c'è la chiave.
"Cosa provi?"
Lo dico piano e lui abbassa lo sguardo.
Scivolo lento vicino al suo corpo, e lo circondo con le braccia, da dietro, stringendolo con dolcezza.
"Senti. Questo è il mio cuore che batte" gli impongo, facendo aderire la sua schiena al mio petto, le mani strette sul suo ventre.
"Osserva"
I nostri occhi si spostano su una ragazzina che, seduta su delle scale anonime, al buio, piange.
"Cosa le succede?"
"Ti ha salutato. Un cenno della tua testa rivolto a lei l'avrebbe resa la persona più felice del mondo. e invece tu non l'hai nemmeno vista. E ora... guarda le sue mani..."
"Una lametta"
La sua voce non è più nè fredda nè atona.
Solo stupita.
"Perchè?"
"Per causa tua"
Non sa cosa dire.
Non capisce.
E non perchè non voglia.
Semplicemente Lui non può.
Lui non prova sentimenti, e no sa cosa siano il dolore, o l'amore.
Ma io possiedo la chiave per sbloccare il suo cuore e, con fatica, la sto inserendo nella serratura giusta.
Ora che sono tutt'uno con la sua coscienza sono certo che Lui potrà essere veramente vivo.
E' tutto ciò di cui ora ha bisogno.
Assaporare la vita.
E viverla.
Per davvero.
"Per te, lei, non è mai esistita. Ma tu, per lei, sei il mondo. Un mondo che hai distrutto con le tue stesse mani."
"Mondo?" chiede, come se non conoscesse il significato di questa parola.
"Tutto ciò che esiste al di fuori di se stessa, per lei, è il mondo. E nel suo mondo c'eri solo tu"
Lui non ci crede.
Pensava di essere estraneo a certe cose, eppure è successo anche a lui.
Ed è la prima volta da che è nato.
Una delle mie lame ha spezzato una piccola parte della sua maschera e dai suoi occhi è scesa una lacrima.
Una sola.
Le sue mani si allungano e si posano su quelle della ragazza.
La sua bocca si apre, e d esce la sua voce.
"Ciao"
E quella piccola creatura ora è salva.
Una sola lacrima, una sola parola.
Ma dentro di lui qualcosa ha dato inizio alla sua trasformazione.
"Solo lei è così?" domanda timido, asciugandosi la gota umida.
"Così come?"
"No so. Come lei prima che la salutassi."
"Intendi triste?"
"Credo di sì"
La sua consapevolezza sta aumentando.
Sono vicino al mio scopo, e continuerò, finchè Lui non sarà salvo.
"Tu sai di essere la creature perfetta?"
Domanda retorica che mi serve per raggiungere il punto cruciale, per sciogliere quel nodo gordiano che non lo lascia respirare.
"Lo so dal giorno in cui sono nato."
"E sai che tutti sono pazzi di te proprio per questo motivo?"
"Anche questa è una cosa che so da sempre"
"Ora dimmi... cosa sai di te stesso?"
Lui chiude gli occhi e pensa.
Sento distintamente che sta richiamando a sè tutto ciò che ha vissuto, e percepisco anche che non sa rispondere alla mia domanda.
Ciò che Gli manca, ciò che non sa, è che esistono forme di sensazioni astratte definite come sentimenti che ci pervadono e si accumulano nel nostro io più profondo, fino ad esplodere in una cascata di momenti differenti, che sono l'unico modo di sentirsi davvero vivi.
"Loro... Noi. Noi ti amiamo"
"Mi amate?"
"Già. E tu ci hai tradito tutti."
Per lui non siamo nulla.
Per noi Lui è tutto.
Lui è nato per rispondere alle nostre domande, ma non è avvenuto niente di ciò che ci aspettavamo.
Avrebbe dovuto renderci felici, e invece ha ucciso tutto ciò in cui credevamo, rendendoci così disperati da non sapere più nemmeno quale fosse il suo scopo originario.
"Anche tu mi ami"
Non è una domanda.
E' un'affermazione.
"E io ti ho tradito"
Ed eccolo, che si sgretola, si frantuma in particelle infinitesimali, polvere cosmica che non si aggregherà mia più ricoprendo di ghiaccio il suo cuore.
"Mi sono perso"
Ha l'aria smarrita, e lo sguardo pieno di paura.
Lui si è perso.
Ora che il suo cuore finalmente batte, ora che i suoi occhi piangono, ora che il suo cervello è sommerso dalla valanga di sensazioni che in tutta la vita non ha mai provato, ora, Lui, non sa più chi è.
"Tu mi sei sempre stato accanto"
"Fin dal primo giorno"
"Quindi sai chi sono"
"Sì"
"Dimmelo"
"Tu per me sei l'unico uomo per cui vale la pena di vivere"
"Per gli altri cosa sono?"
"Più nulla ormai"
"E tu? Mi ami ancora?"
"Sì"
Si gira nel mio abbraccio, che non avevo mai sciolto, e appoggia la testa nell'incavo della mia spalla, singhiozzando.
Odoro il suo profumo che sa di infinito e accarezzo i suoi capelli, creati perfetti.
"E io? Io posso amarti?"
"Fino alla fine dei tempi."
Questa è la fine della storia di Adam, creatura perfetta, e l'inizio della vita di Adam, creatura umana.
Io sono il dottor Bless, colui che, all'inizio di tutto ciò, ha benedetto come dono di Dio la sua nascita.
Noi lo abbiamo creato al solo scopo di crearci il compagno perfetto, l'amante perfetto, il sogno perfetto.
Ma qualcosa è andato storto.
Lui era perfetto solo all'apparenza, ma gli mancava qualcosa per renderlo esattamente come noi volevamo.
E ora ha trovato la sua parte mancate, quei sentimenti che non gli avevamo donato ma che, con un piccolo aiuto da parte mia, ora ha ritrovato.
Noi cercavamo la risposta a quella domanda.
E ora l'abbiamo trovata.
Con il mio angelo stretto fra le braccia, le sue labbra premute contro le mie, il suo cuore che batte all'impazzata, ora posso dire di sapere con certezza la verità.
Può l'uomo vivere senza amore?
No.
Fine.
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