Acqua calda,
acqua fredda
parte
VII
di
Hymeko
L’orologio batté le ore accompagnato dal vento, che scuoteva le poche foglie secche rimaste sui rami. La domanda del suo ragazzo, ciò che gli aveva implorato di dirgli, sottolineata dalle lacrime, ancora aleggiava inquietante sopra di loro.
"…perché sono uno stupido volpino"
mormorò infine il moro, posando la testa accanto alla sua, riempiendosi gli occhi dilatati di lui, della sua pelle rigata da lacrime salate.
Hanamichi sbuffò, passandosi il dorso sulle gote, deglutendo la saliva densa che gli impastava la gola. Quell’affermazione era stata così naturale, così spontanea, da strappargli un tenue sorriso. Nonostante la rabbia, la volpe era andata dritta al suo cuore, solleticandolo come solo lui sapeva fare, ammorbidendolo con quegli occhi da cucciolo infelice.
Quel pensiero lo colpì forte. Rukawa, l’uomo che aveva giurato di rendere felice, in ogni istante della sua vita, provava dolore. Per lui, a causa sua.
‘O di entrambi?’
"…non è una risposta. È qualcosa che so già"
commentò, tenendosi ferocemente distaccato. Era probabile che il loro litigio si risolvesse in fretta, il sentimento che li legava era troppo profondo e completo, per potersi disgregare per una lite.
‘La prima lite’
aggiunse fra sé.
Ma non voleva neppure dare nulla per scontato…avrebbe preteso una spiegazione convincente, e soprattutto senza contraddizioni. Gli facevano ridere le persone che, per nascondere chissà cosa, giravano scioccamente attorno al problema, inventandosi scuse ridicole che venivano smascherate in fretta, senza difficoltà.
No. Era pronto a tornare da lui, a farsi stringere dalle sue braccia, ad annegare sulle sue labbra, però…voleva la verità. Non una squallida bugia.
"Hn"
Rukawa chiuse gli occhi, abbandonando il capo a terra. Le sue mani erano appoggiate sul corpo del compagno, sentiva il suo calore farsi più forte, i muscoli tendersi leggermente.
Ma non si mosse. Probabilmente, in caso contrario, Hanamichi non ne sarebbe stato felice. La sua mente avrebbe pensato che ciò che gli era mancato era stato il suo corpo, non il cuore o l’anima.
Lui aveva bisogno di tutto. Corpo, anima, cuore. Tutto, indistintamente, senza suddivisioni.
"…avevo paura"
balbettò, leggermente. Gli era sfuggito dalle labbra, autonomamente. Non aveva pensato, aveva anzi scacciato la parte razionale di sé, e aveva lasciato il campo all’inconscio, al regno della passione e degli impulsi. Era da quello, che doveva far dirigere la sua vita, nei confronti del rossino.
Lo sguardo di dura ambra gli sondò il viso…il moro attese, mordicchiandosi il labbro inferiore.
"…e di cosa?"
Hanamichi lo sfidò…immaginava già la risposta, ma sentiva la necessità di vedere se il compagno avrebbe mai avuto il coraggio di confessarglielo.
"Hn…lo sai"
Rukawa strinse i denti, mentre il suo spirito barcollava, sul ciglio stretto di un abisso senza termine. Da come le parole sarebbero fluite fuori dalla sua bocca, probabilmente Hanamichi avrebbe deciso se, e come, perdonarlo…odiava parlare, eppure era costretto per loro, per la loro relazione. Non voleva perderlo…non ora che l’aveva finalmente accanto.
"…voglio sentirtelo dire"
si impuntò il rossino, desiderando assaporare il sapore fiero della vendetta, contemporaneamente odiandosi…il moro annuì, inspirando piano e fissandolo negli occhi.
Se quello era il prezzo…lui non avrebbe esitato un attimo più del necessario. Solo il tempo di raccogliere il coraggio, e scegliere la via più dolce, per confessare:
"…che tu decidessi di lasciarmi…per stare con S-Sendo"
"Eh?"
Le sopracciglia scure di Hanamichi si aggrottarono stupite, la sua bocca si socchiuse, senza sapere cosa dire. Non era esattamente ciò che aveva immaginato, una parte sì, ma non così…grande. Quella rivelazione lo coglieva impreparato…Rukawa aveva pensato troppo in…grande. Grande, non c’era altro modo per definirlo.
"Come mai te ne stupisci?"
domandò leggero il volpino, posando la fronte contro la sua, intrecciando i loro capelli…Hanamichi socchiuse le labbra, posandole sulla punta del suo naso:
"Perché avrei dovuto tradirti con lui? E non risparmiare parole!"
Non lo capiva, non riusciva a comprenderlo…Sendo era sì un bel ragazzo, ma non avrebbe mai potuto competere con Rukawa. Non era solo una questione di bellezza fisica, e il suo volpino avrebbe dovuto saperlo. Erano anche, e soprattutto, le bellissime sensazioni che gli accarezzavano l’animo, quando il moro stava assieme a lui. E con il porcospino, era certo che mai le avrebbe potute assaggiare.
Rukawa socchiuse gli occhi, spostando lo sguardo…Hanamichi vide le sottili iridi blu fissarsi sul pavimento:
"Lui…ha avuto tutto ciò che io ho sempre desiderato. La carriera negli USA…lo sai che è l’MVP in carica dell’NBA. Perché le migliori squadre del mondo se lo contendono, perché potrebbe giocare ovunque"
Le palpebre si abbassarono del tutto, schiacciate dal peso dei ricordi, mentre la sua voce roca si spegneva in un bisbiglio…
"Perché è la colonna portante della nazionale. È il fulcro di ciò che io ho solo potuto assaggiare, nella sua forma immatura"
"Lo ricordo…"
Certe volte, il rossino si trovava a sognare quella clinica accanto alla spiaggia, dove erano soliti guardare il mare, assieme, con la scusa di leggere una lettera di Haruko, lui, o di correre fino a perdifiato, il suo volpino.
"Hn. Tutti i miei sogni si erano sciolti di fronte a un infortunio, ciò che credevo facilmente conquistabile si era trasformato in pure illusioni.
Ma ero comunque felice, perché accanto a me c’era una donna meravigliosa, e una bimba stupenda come lei"
I suoi occhi si riaprirono, rinvigoriti dall’immagine di Hanako…
"Mentre lui era solo…e il ragazzo che entrambi amavamo era scomparso. Lui non aveva trovato la sua felicità…sono una persona cattiva, non trovi? Gioivo della sua solitudine…perché non eri con lui"
"Non lo era molto, date tutte le storie che si raccontano sui suoi partner…"
commentò asciutto Hanamichi, iniziando a capire…
"Hn. Erano solo per dimenticare, nessuno è durato più di due mesi. Era te che amava. Che ama. E poi…lui ti ha visto"
Il blu delle sue iridi sembrò addensarsi, mentre la stretta delle mani bianche si rafforzava, sulla pelle abbronzata:
"E io…ho avuto…paura"
Hanamichi cancellò in fretta quella parola, assorbendo con un bacio quell’orribile insieme di lettere:
"Ma…perché?"
Non riusciva a collegare Sendo con la sua paura che lo tradisse…ok, l’aveva fatto innamorare, ma da dove nasceva la paura che lui lo ricambiasse?
"Perché è innamorato di te. E perché lui…ha sempre raggiunto i traguardi che si è posto, al contrario di me"
"E quindi…"
Rukawa annuì, mentre vedeva la comprensione iniziare a illuminargli lo sguardo:
"…credevo che, in qualche modo, lui…se avesse potuto raggiungerti, sarebbe riuscito a portarti via da me. Che se tu avessi avuto la possibilità di compiere una scelta, non…saresti rimasto con me"
confessò tutto d’un fiato, senza aggiungere altro. Aveva già parlato troppo, non credeva di poter continuare. Non era certo un limite fisico, solo un blocco che gli si era posato sul cuore. Si era denudato, e ora tutto era nelle mani di Hanamichi.
"Non me ne hai mai parlato"
osservò questi, grattandosi la testa.
"…hn. Non pensavo sarebbe tornato in Giappone"
"Immagino…ma quando io gli ho offerto ospitalità, quando ho dormito con lui, quando lo hai visto accanto a me…hai perso la testa...hai creduto che stessi valutando le offerte"
"Hn"
Rukawa annuì, permettendogli di girarsi su un fianco, per fare in modo che si osservassero meglio.
"Stupido volpino…io sono sposato a te"
Il cuore dell’altro batté con più forza, mentre l’aria che scendeva nei suoi polmoni era inspiegabilmente più fresca.
"Lo so, però…"
"…però?"
lo assecondò il rossino, girandosi su un fianco e appoggiando il viso accanto al suo.
"…io sono innamorato"
gli confessò, estorcendo da se stesso quanti più amore e dolcezza fosse possibile.
"E amore è irrazionalità. Non puoi chiedermi di essere freddo e logico, mentre mi strappano il cuore"
"Sei uno stupido volpino"
confermò Hanamichi allungando un braccio e abbracciandogli il torace.
"Lo so…e tu sei una scimmietta rossa"
"Già…una scimmia che non credeva che tu pensassi che ti avrebbe lasciata"
"Hn?!"
Spalancando gli occhi, Rukawa si tirò a sedere, osservando scioccato il ragazzo che, ancora mollemente steso, lo fissava docile.
"Io credevo che…tu supponessi che io ti volessi solo tradire, per divertirmi un po’. Null’altro"
Le parole scivolarono fuori dalle sue labbra, accarezzando l’aria volteggiarono fino alle orecchie del moro. Il suo cuore batteva disordinatamente, senza più la sua logica naturale. Non sapeva come comportarsi…quella dichiarazione, come doveva essere interpretata?
"…non potrei mai lasciarti"
concluse, senza nascondere una fortissima punta d’amarezza.
"Hana…"
Si era rattristato, se ne rendeva conto. Il suo fortissimo senso di possesso, la sua insicurezza stavano minando anche l’animo forte del compagno…quello spirito che aveva resistito per anni nella finzione, ora vacillava.
A causa sua, tutto iniziava sempre e finiva con lui. Un cerchio maledetto, che stringeva in sé anche Hanamichi, lo costringeva a piegarsi e distorcersi per la propria felicità, nelle sue insicurezze. Forse proprio quelle, avrebbero disgregato la loro unione.
Doveva proteggerlo da se stesso, doveva rimediare in qualche modo.
"…la mia unica certezza ora sei tu. E non sono in grado di pensare ad altro. Io…"
deglutì, mentre la sua voce tremava. Non si era mai tanto scoperto, con nessuno. Nemmeno ad Hanako aveva detto tutta la verità, il suo essere omosessuale era rimasto a lei celato. Ma Hanamichi…lui era la ragione della sua vita, il motivo per svegliarsi, quando l’aurora appariva.
"…ho paura. Tanta"
terminò, lasciando che le parole vibrassero fra loro.
Il rossino chiuse gli occhi, pensando. Non credeva fosse ingiustificata, quella sensazione. Probabilmente il terrore di perderlo, anche se non stavano assieme, lo rodeva fin dai tempi del liceo. Hanako l’aveva sepolta sotto un morbido strato di dolcezza, ma lui stesso aveva scavato via il manto protettivo. Aveva reso instabile Kaede, minato le sue certezze. Hanako che non era Hanako, lui che non rifiutava Sendo…abbastanza da farlo impazzire. In realtà, aveva sempre saputo che l’asso del Ryonan aveva un debole per lui, ma in quelle ore aveva fatto finta di non vedere, anteponendo a tutto le apparenze, e la felicità di Sakura.
E come si sarebbe comportato lui, se il porcospino ci avesse provato col volpino, e questi non si fosse tirato indietro?
‘Lo avrei ucciso’
si disse, rendendosi conto che era facile parlare, nella sua posizione. Non era stato lui, quello che aveva visto colui che credeva essere l’amore della sua vita, andare a dormire in camera con un altro. Forse Rukawa aveva dubitato anche dei suoi sentimenti, ma non gliene poteva fare un torto.
"Stupido volpino…"
Doveva rimediare. Doveva andargli incontro e cancellare tutto, manifestargli la sua appartenenza. Lui era suo, di nessun altro. Mai.
‘A parte Sakura, ma questa è un’altra storia’
ridacchiò fra sé, scostandosi il ciuffo.
"…vieni qui"
mormorò, tendendo verso di lui le braccia.
Lentamente, attento a non fargli male, Rukawa si stese su di lui, petto contro petto, viso sopra l’altro, gli occhi che si fissavano…Hanamichi sollevò il volto, appoggiandogli sulla bocca le labbra.
Era il momento della più bella dichiarazione della sua vita:
"Io sono sposato a te. Sei tu l’uomo con cui voglio trascorrere la mia vita…io non ti lascerò mai"
"Hana…"
Una colata di lava scaldò il cuore di Rukawa, reso pietra dal suo rancore…quel muscolo di nuovo vivo palpitò con violenza, mentre un sottile rossore persistente dilagava sulle guance del compagno:
"E…il modo migliore per provartelo, è donare di nuovo a te la mia…verginità"
Tutto il suo viso era avvampato, per la dolcezza e i significati impliciti di quelle parole. Non avevano ancora fatto l’amore come due uomini, non aveva idea di cosa avrebbe provato. Però…non attendeva altro, che sentire di nuovo il volpino dentro di sé.
"Hana…"
Gli occhi d’ambra bruna trovarono in quelli di zaffiro un mescolarsi turbinoso di sensazioni contrastanti…voglia, desiderio, paura, confusione…
"…tu non sei più vergine"
gli fece candidamente notare l’altro, accarezzandogli il ventre dove, una volta, era stata racchiusa una piccola vita.
"Stupido volpino lo so! Il mio spirito certo non lo è più, ma questo corpo…nessuno mi ha mai posseduto, come uomo. Tu hai fatto l’amore solo con Hanako, non con me…"
concluse con un soffio, iniziando lentamente a spogliarsi. Nelle iridi dell’altro adesso scorgeva attesa, una vagheggiata immagine si disegnava nel suo sguardo, quel volpino maniaco già vedeva i loro corpi nudi e allacciati. I suoi vestiti scivolarono via, con un po’ di fatica Hanamichi si ritrovò nudo, indifeso, steso sotto il compagno, che immobile e goloso, aveva seguito lo svelarsi di ogni parte della sua pelle.
"Prendimi…dolcemente. Fammi tuo"
mormorò, allungando le mani e iniziando a spogliarlo…il moro lo aiutò come meglio poteva, tutto il suo essere era concentrato sul corpo che gli si offriva, sulle implicazioni che quella proposta pura significava.
Lo aveva perdonato. Le colpe di entrambi, la distanza che li aveva separati, i rancori e le diffidenze non esistevano più. Hanamichi…accettava ancora di essere suo. Di appartenergli, di condividere le loro vite, i destini e il futuro.
Assieme, loro due, soli, nessuno si sarebbe più intromesso. Amava quel rossino e nessuno lo avrebbe più fatto vacillare, la sua stupida gelosia non avrebbe più intaccato il loro rapporto.
Quell’idillio, per entrambi, sarebbe durato fino alla fine del tempo. Lui si sarebbe impegnato con tutte le sue forze, per rendere entrambi felici.
‘…è così semplice, per me, esserlo’
pensò, mentre un tenue sorriso accarezzava le labbra del compagno.
Rukawa si chinò in avanti, scalciando via i boxer, reprimendo a fatica un gemito. Il suo corpo, la pelle maschile con cui era entrato in contatto, per la prima volta, erano così…diversi, uguali, incredibilmente…belli.
"Sei magnifico"
gli confessò sulle labbra, prima di rubare quel sorriso e tenerlo sempre per sé.
"…lo so"
si vantò l’altro, passandogli le braccia attorno alle spalle e tirandoselo contro.
"Hana…"
Rukawa deglutì, chiedendosi fino a che punto l’altro fosse consapevole di ciò cui stava andando incontro. Era davvero pronto, o lo faceva solo per rassicurare lui?
Il volpino si morse un labbra, punendosi per quella ventata d’orgoglio. Alla fine, il centro dei pensieri del compagno era lui…solo in quel momento, ne aveva la certezza.
"Non ti rovinare le labbra!"
lo sgridò il rossino, afferrandogli il labbro martoriato e succhiandolo piano, passandoci più volte sopra la lingua…i dubbi del volpino si sciolsero a quel calore, e le sue mani iniziarono ad accarezzargli i fianchi.
"Ah!"
Hanamichi s’inarcò, piegato dal leggero brio che stava scorrendo appena sotto la sua pelle. Il suo sogno proibito, custodito gelosamente per tanto tempo, si stava lentamente realizzando.
Inconsciamente schiuse le gambe, permettendo al corpo del volpino di sistemarvisi meglio…quasi soffocandosi trattenne un grido, mentre il sesso eretto si strofinava piano contro il suo, forse per conoscersi. Era la prima volta, in fondo, che si incontravano…con deferenza appoggiò una mano sulla spina dorsale del compagno, scendendo piano mentre Rukawa gli succhiava la gola.
La rotondità del suo gluteo gli fece cambiare strada, scendendo lungo la coscia e poi all’interno, fra i loro corpi, dove il suo palmo di uomo poté finalmente incontrare i loro sessi dritti, che si sfregavano uno contro l’altro, ritmicamente, per assaggiare la propria consistenza.
"H-Hana…"
mugolò il moro, affondando i denti nella sua carne…Hanamichi singhiozzò, stringendo forte i due membri, e il corpo del compagno su di sé.
"…vieni"
lo incitò, muovendosi provocatoriamente contro di lui. Aveva aspettato per troppo, non ce la faceva più, voleva infine fare davvero l’amore con lui.
"Hn"
Trattenendosi dal prenderlo così, senza preparazione, Rukawa allungò un braccio e aprì un cassetto, tirando fuori della crema da corpo di Hanako…con un timido ghigno baciò il sopracciglio inarcato del rossino:
"Non ho vero lubrificante"
spiegò, cospargendosi bene le dita e spostandole verso la sua apertura.
Hanamichi sobbalzò, quando la crema fredda velò il suo ano…di riflesso Rukawa si fermò immediatamente, temendo di scorgere in lui il terrore.
"Stupido volpino, è solo un po’ fredda…"
"Hn…"
Il rossino si mosse sui polpastrelli che lo accarezzavano, suggerendo cosa dovesse fargli:
"Dai…entra"
Annuendo, il moro si lasciò guidare dal desiderio del ragazzo sotto di lui…con delicatezza profanò quel corpo intatto, affondando piano un dito, osservando le sfumature che scintillavano nel suo sguardo.
"Male?"
domandò, preoccupano dal silenzio che il compagno non si decideva a rompere…Hanamichi scosse la testa, sospirando.
"No…lo sento, ma non è fastidioso. Aggiungine un altro"
"Hn?"
"Hn, volpino!"
Hanamichi accolse il secondo dito con un caldo sorriso, volto ad abbracciare entrambi. Non stava sorridendo solo per rassicurarlo…ora sì quelle dita gli davano un po’ di disagio, ma non era vero dolore. E poi, il loro muoversi accarezzandogli l’interno del corpo, era così…dolce…
"A-Ancora!"
lo pregò, quando i polpastrelli sfiorarono un pezzetto del suo corpo che lo fece rabbrividire…
"Hn…"
Rukawa inserì delicatamente un terzo dito, mentre l’altra mano si occupava del suo sesso…masturbandolo con vigore cancellò le pene fugaci che gli stava procurando, iniziando già ad attutire ciò che sarebbe seguito.
"Vieni…dentro…"
Fra i loro sguardi si interpose un braccio abbronzato, Hanamichi tentava di resistere a quel calore stringendo i denti e non guardandolo, concentrandosi per assaporare la linfa sconosciuta che gli stava scorrendo dentro. Si era a malapena accorto di aver sussurrato quelle parole, aveva inconsciamente implorato qualcosa che fosse in grado di dargli di più, di aumentare quel piacere sconosciuto. La loro prima volta, come uomini…anche se erano solo ai preliminari, già stava impazzendo.
"Arrivo…"
Rukawa si morse le labbra, infilando dentro di lui solo la punta del suo sesso lubrificato. Doveva stare attento, intuire le smorfie sul suo viso…Hanamichi non lo avrebbe fermato, lo voleva dentro di sé a qualsiasi costo.
Anche lui lo desiderava, ma il dolore che il suo amato avrebbe provato lo rallentava…sarebbe resistito fino alla morte, se necessario.
"…male?"
domandò, risalendo ancora…il rossino negò senza parlare; nonostante tutte le sue attenzioni, Rukawa lo stava…perforando. Letteralmente.
"V-Vieni ancora più su…"
lo pregò, ricacciando nel fondo un verso gutturale…
"…idiota"
lo rimbrottò invece il moro, immobilizzandosi e chinandosi verso i suoi capezzoli bruni.
Hanamichi spalancò gli occhi, sentendo qualcosa ficcato in sé e un muscolo molle e umido leccargli il petto…come dimentico della penetrazione, Rukawa si dedicava solo a succhiargli i capezzoli.
"R-Ru…"
"Ssshhh…lascia che il tuo corpo si abitui"
Una lacrima scese lungo le guance arrossate. Una piccola stilla che aveva cercato di sfuggire prima, per il dolore. E che invece, ora cadeva per la commozione.
Inconsciamente, Hanamichi si spinse verso di lui, risucchiandolo in sé…gli occhi blu si scurirono mentre veniva inghiottito dal fondo caldo, incapace di resistere.
Lentamente, ma senza fermarsi, il volpino entrò completamente nel rossino, possedendolo, drogandosi, annullandosi.
"D-Dimmi che stai bene"
lo implorò, sentendosi un vigliacco. Era preoccupato per lui, ma…voleva iniziare a spingere. Subito, con forza, dentro e fuori, fino in cima. Senza concedergli nemmeno il tempo di respirare, farlo godere e cancellare il dolore nella luce.
"Sì"
La risposta fu un balbettio, ma Rukawa agì.
Afferrò Hanamichi per i fianchi, e con un movimento fluido, uscì e rientrò in lui.
"Aaahhhh!!!!!!!!"
Due lacrime eruppero dai suoi occhi, gocce minute volteggiarono nell’aria e si infransero sulla pelle abbronzata…Rukawa si maledisse, mentre vedeva il corpo dell’amato sussultare e accasciarsi sul pavimento. Gli aveva fatto male.
"…Hana…"
"S-Sto b-be-ne…"
Scuotendo la testa il volpino si appoggiò a lui, accostando le labbra al suo collo e iniziando a soffiarvici contro:
"Stupido idiota…avrei aspettato ancora"
"Io…non voglio"
Hanamichi girò il capo, i suoi occhi ancora velati di lacrime, ma carichi di forza e consapevolezza, incontrarono quelli cobalto del moro.
"Hana…"
Quella spinta lo aveva esaltato, il piacere lo aveva stretto nelle sue viscere…lo voleva di nuovo. Essere stretto da lui, senza muoversi, lo stava portando alla pazzia. Ma se…lo avesse ancora fatto soffrire?
"M-Mi sono abituato"
Quella rassicurazione quanto poteva essere vera?
Comprendendo la sua titubanza, Hanamichi si mosse verso di lui, costringendolo a pressarglisi nel fondo…Rukawa non riuscì a fermare un lamento, che fece accapponare la pelle del ragazzo che lo stringeva:
"Muoviti maledetta volpastra! O me lo fai subito, o ti mando in bianco per i prossimi due mesi!"
"Hn"
Il tono scherzoso fu sostituito da un urlo, appena il moro ebbe ripetuta quell’azione. Dentro e fuori, fluidamente e senza forza eccessiva…anche stavolta Hanamichi si era inarcato, ma senza dolore.
La sua bocca implorava aria per spegnere l’incendio che s’era appiccato in lui, che dal profondo del suo corpo gli strisciava nelle vene, fino ad invadergli l’anima.
"Hana…"
"Ahhhh-Ahhhh-Ahhhhncora…aaaaa!!!!!!!!"
Rukawa chiuse gli occhi, dando un ritmo regolare alle proprie spinte. Entrava e usciva senza fretta, facendogli sentire tutto il sesso che lo apriva, godendo a sua volta della carne che, calda e morbida, si offriva a lui senza resistenza, scongiurandolo anzi di spalancarla.
"Sìsì sìììììììì di più!!!!!!!!!!!"
Le mani del rossino afferrarono la schiena del moro, aggrappandosi ad essa, aiutandolo ad entrare e uscire…la volpe chiuse gli occhi e si lasciò andare, profanando quel corpo a lungo, senza furia, assaggiandolo totalmente, beandosi delle sue urla. Il sudore scorreva su di loro, i loro odori si mischiavano, miscelandosi…anche lui urlava, se ne rendeva marginalmente conto, la stanza risuonava, il calore sembrava espandersi in ogni lembo dell’universo…Hanamichi venne per primo, svuotandosi contro il suo ventre bianco, ululando fra i capelli del moro la propria felicità. Rukawa raggiunse immediatamente dopo l’orgasmo, liberandosi dentro di lui, affidando a quel corpo prezioso la custodia eterna del suo seme…
"Come ti senti?"
Rukawa si passò un asciugamano sui capelli umidi, osservando l’invitante corpo nudo steso prono sul letto. Mentre Hanamichi faceva la doccia, aveva cambiato le lenzuola, su cui lo avevano fatto la seconda e la terza volta; e quando il suo amante era uscito, aveva trovato un letto fresco di bucato pronto ad attenderlo. E lui aveva potuto infilarsi sotto l’acqua, a ricordare quella bellissima, meravigliosa notte.
Lo avevano fatto tre volte, le ricordava perfettamente, se chiudeva gli occhi era quasi in grado di sentire tutte le minuscole pieghe dell’interno del suo intestino, che gli si disegnava attorno…reprimendo un brivido, scosse la testa, imponendosi di non prenderlo ancora.
"Umph"
il mugugno fu l’unica sua risposta…in silenzio, Rukawa s’avvicinò a lui, sedendosi sul letto.
"Male?"
domandò dopo un attimo, sfiorandogli i lombi…nonostante il piacere, di certo ora gli stavano dolendo. E lui ne era responsabile…
"Stupido volpino non preoccuparti. Quando avevo il ciclo mestruale, la schiena mi faceva anche più male, certe volte! E almeno adesso il motivo è decisamente bello!"
(confesso che questa fanfic è nata proprio in uno di quei giorni allegri; n.d.Hymeko)
(fammi capire…è tutta una vendetta verso noi maschi che non abbiamo il ciclo?! n.d.Hana)
(esatto ^O^ n.d.Hymeko)
(mi sento male…n.d.Hana)
(fai un po’ tu. E mia piccola Gyh, attenta a dove sei quando ricordi, la prox volta! n.d.Hymeko)
"Hn…aspetta"
Hanamichi volse indietro il capo, mentre Rukawa si sedeva a cavalcioni sulle sue ginocchia…incredulo, spalancò gli occhi mentre il moro si passava sulle mani la crema da corpo:
"N-Non sei ancora soddisfatto???!!!"
tremò, ricordando un po’ spaventato tutte le volte in cui era stato posseduto, quella notte.
"Hn. Idiota! Ti voglio solo massaggiare!"
"Ah…mi devo fidare?"
"Hn!"
Sorridendo, Hanamichi chiuse gli occhi, abbandonandosi alle pressioni che le dita creavano sui suoi muscoli indolenziti…ogni passaggio era un sospiro, che si inanellava uno dopo l’altro, una collana di minuscoli gridolini che punteggiavano, invisibili, l’aria attorno a loro.
Non stava mentendo…non era mai sceso sotto il suo osso sacro, limitandosi a sfiorarlo…non si sarebbe preoccupato d’altro che il suo benessere, per il piacere ci sarebbe stato tempo, nella notte che sarebbe presto giunta.
"…perché mi guardi così?"
chiese il moro, vedendolo sbirciare fra i fili di rubino, negli occhi vispi uno sguardo arzillo ed elettrizzato.
"Stavo solo ammirando una volpe nuda accoccolata sulle mie ginocchia, che mi massaggia…sei proprio un bel vedere, sai?"
"Hn…sai a cosa stavo pensando io, invece?"
Hanamichi intrecciò le braccia sul cuscino, posando la testa sui polsi e innamorandosi di nuovo del compagno, come ogni momento in cui lo guardava…
"A cosa?"
"Sakura. Abbiamo fatto molto rumore"
"Non preoccuparti, la conosco bene, non ci sarà stato alcun problema"
commentò il rossino, con uno sbadiglio…Rukawa inarcò un sopracciglio, fermando il massaggio.
"Che c’è, ti stupisci, volpastra? Ti ricordo che è tua figlia, e che per svegliarla ci vogliono o le cannonate, o il profumo del tè caldo la mattina!"
Sbuffando, il volpino scosse la testa, ricominciando a impastargli la schiena…i suoi mugolii soddisfatti stavano lentamente cancellando ogni paura, e la consapevolezza di ciò che era nato, avrebbe sostituito le certezze che erano andate perse.
‘Sì, la mia nuova vita sarà bella…’
Fuori, il sole sorgeva nel cielo rosa dell’alba…
Fine capitolo settimo
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