Alla gentilissima Koriko…mega blush!!!!!! Non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa simile o_O!!!!! Grazie tantissimo!!!!!!!!!!!!! Ultra blush!!!!!!!!!! ^//////////////////////^



Acqua calda, acqua fredda

Parte V

di Hymeko


"Mi spieghi perché dobbiamo andare a quella festa?"
Il soffice materasso affondò sotto il suo peso, abbracciandolo con la morbidezza delle sue coltri, quando Rukawa vi si lasciò cadere, fissando il soffitto ammantato d'ombre.
"Perché di sì. Voglio che tutti vedano quanto ci amiamo"
La voce della moglie sgusciò attraverso la porta socchiusa, raggiungendolo un po' attutita…attratto, anche se non la poteva guardare, il volpino si girò, aspettando che lei uscisse.
"Lo sanno già…"
le ricordò, con gentile fermezza.
"Sì, è vero. Però voglio che ne siano certi"
Un'ombra si avvicinò all'uscio, che lentamente si aprì…annunciata dal leggero aleggiare di un profumo dolce, Hanako entrò nella stanza, avvolta in un lungo abito nero, con uno spacco davanti che arrivava sopra alle ginocchia. Rise, allo sguardo allucinato del marito a quel vestito…lo spacco non era molto largo, ma proprio per questo, attirava l'attenzione. Gli occhi si posavano lì, e per riuscire a scorgere le sue magnifiche gambe fra i lembi della gonna, dovevano rimanerci fissi con attenzione.
"Allora, che ne dici?"
"Scordatelo"
decretò lui, con voce marmorea.
La risata sbarazzina di Hanako si ripeté, mentre piroettava per la stanza, per farsi ammirare. I dubbi del marito però, invece di diminuire, aumentarono: a rivelare la sua schiena perfetta, una scollatura infinita…che arrivava quasi a metà dorso, spingendo lo sguardo a scorrere lungo la bellissima colonna vertebrale, a seguire la rotondità dei suoi fianchi, dei suoi glutei.
Rukawa deglutì, mentre lei gli si fermava davanti, tutta un sorriso:
"…scordatelo"
riuscì finalmente a ripetere, prendendola per i fianchi e attirandola a sé.
"Perché?"
domandò lei, un po' delusa…aveva ardentemente sperato, che quel vestito lo facesse impazzire.
"Perché solo io devo poterti guardare così…"
Hanako sorrise, sentendosi accarezzata dal suo sguardo, dai suoi occhi…gentilmente, gli posò un bacio sulle labbra, assaggiandone la vellutatezza:
"Stai tranquillo…io sono tua, da sempre"
"Hn…ma non voglio lo stesso che ti guardino"
"Sei geloso, volpino?"
"Sì"
rispose lui, prima di spingerla sotto di sé, e baciarle la valle profumata, fra i seni.
"Cos'hai usato?"
"Crema corpo al cioccolato…ma tirati su, che mi sciupi il vestito!"
Rukawa non si mosse, giocando con le spalline sottili che s'univano dietro il suo collo:
"Tanto non lo usi"
"Dimenticatelo!"
Facendo forza, Hanako riuscì a liberarsi di lui, e a tirarsi in piedi…con un cipiglio fiero, sventolò un dito davanti al naso del marito:
"Io metterò questo vestito! L'ho preso apposta per questa sera! E poi, mi sono messa cose più scollate di così, e tu non mi hai mai detto nulla!"
"Ma allora non sapevo che tu fossi Hanamichi…"
ribatté tranquillamente lui, quasi quelle parole dessero un senso a tutto.
"Beh, non mi importa. Lo sai perché? Perché sono andata l'altro ieri a farmi la ceretta, per questa serata! Hai idea quanto faccia male? Non ho intenzione di sprecarla perché tu sei geloso!"
"…………………."
Rukawa aprì la bocca, poi la richiuse…di nuovo tentò di parlare, ma l'occhiataccia che ricevette bastò a serrargli le labbra.
"Fai come vuoi"
borbottò infine, arrendendosi.
"Grazie amore!"
Hanako gli schioccò un bacio sulle labbra, e volteggiò a provarsi il trucco.
"Donne…"
borbottò il volpino, sistemandosi sul letto per dimenticare tutto, con una buona dormita.

"Sei pronto?"
Hanako annuì, stringendosi in se stessa. L'aria fresca della mattinata non passava attraverso la muta da sub, ma sulla sua pelle i brividi continuavano a rincorrersi, senza che lei potesse far nulla per controllarli.
Sarebbe bastato poco, per concludere in fretta la faccenda.
"Hana…possiamo farlo anche un altro giorno, se non vuoi adesso"
L'orizzonte del mare, una linea di diamantine scintille, calamitò lo sguardo di lei, che non rispose al marito. Poco sopra, batuffoli di nuvole, placcati coi raggi d'oro del sole dell'alba, punteggiavano fitti il cielo color acquamarina.
Rukawa le si inginocchiò davanti, prendendola per le spalle:
"Non c'è fretta…domani, fra una settimana, quando vuoi tu…"
Sentendo il suo calore leggero filtrare tramite la muta, lei abbassò le palpebre. Avrebbe rimandato, finché non si sarebbe sentito pronto. Rukawa aveva aspettato tutti quegli anni, qualche giorno in più, per lui, non faceva differenza.
Per Hanamichi, invece, cambiava tutto…non sapeva quanto sarebbe riuscito ancora a sopportare l'attesa. Guardare ogni mattina Sakura uscire da casa, vederla sparire nel bus, sapendo che presto non l'avrebbe più chiamato mamma…ogni secondo che le passava accanto, la sua determinazione vacillava, sempre più. Demolita dall'affetto che la loro bimba provava, per lei.
"No…"
Se avesse aspettato ancora, non ce l'avrebbe più fatta…
"…facciamolo adesso"
Senza chiederle nuova conferma, quasi avesse paura di farlo, il moro annuì, prendendo le bombole e passandole alla moglie.
"Stai attento, ok?"
"Sì"
Hanako si preparò, come molte volte aveva fatto. Erano sub esperti…si erano immersi in molti mari del mondo, dai Caraibi al Mar Rosso, fino alla Barriera Corallina australiana alle gelide, favolose acque della Norvegia. Avevano vinto anche quella sfida pericolosa…ma la donna che era costretto a essere, non sarebbe sopravvissuta alle dolci acque fuori Shimoda.
"…è meglio che vada"
borbottò, sistemandosi la maschera sugli occhi.
"Stai attento…"
si raccomandò nuovamente il volpino, prendendole una mano.
"Anche tu…"
Hanako si sedette sul bordo della barca, e con una spinta si gettò indietro, nel mare.
Rukawa si afferrò a quello stesso bordo, scandagliando l'acqua per cercare di seguire il suo percorso…ma il mare l'aveva già sepolta sotto di sé, impedendo ai suoi occhi di vederla sgusciare via, magnifica sirena incantata.
"Ti aspetto a casa…"
affidò quel messaggio al vento, prima di decidersi a prepararsi, e gettarsi fra le stesse braccia fredde.
Quelle parole non giunsero mai alla donna…era già lontana, quando furono pronunciate.
L'anima di Hanamichi, dentro di lei, si chiuse a riccio, impedendo al gelo di raggiungerla. Si concentrò sulle luci sfavillanti della sera precedente, il calore del corpo di Rukawa stretto al suo…la festa cui avevano partecipato, ultima grandiosa apparizione di loro due, come marito e moglie.
Hanako Rukawa non sarebbe mai più esistita…era stato il loro canto del cigno. Abbracciati come due polpi, avevano ballato quasi tutta la sera, concedendosi pochi momenti d'intimità, per sparire fra le ombre del giardino e trascorrere lunghi attimi a baciarsi, a toccarsi. L'eccitazione della vigilia di quella mattina, aveva portato il loro desiderio, l'uno dell'altra, alle stelle. Era la fine delle loro storia d'amore…la mattina dopo, ne sarebbe iniziata una molto più bella.
In molti li avevano visti, spiandoli pudicamente attraverso le foglie. Avevano sorriso ai suoi sospiri, i caldi gemiti di una donna innamorata.
Li avevano lasciati fare, erano lì per quello, in fondo. Per testimoniare al mondo che Kaede Rukawa amava sua moglie, che mai e poi mai, avrebbe potuto desiderare la sua morte.
Gocciolando, Hanako emerse dall'acqua, gettando a terra maschera e bombole.
In pochi minuti, era arrivata alla caletta riparata, dove avevano lasciato una sacca capiente, colma di vestiti maschili, cibo, dei soldi e…due thermos. Uno di tè, per scaldare il suo animo. L'altro…d'acqua bollente, per restituirle il suo corpo.
Si spogliò in fretta, nascondendosi dietro una roccia. Il vento baciò la sua pelle, costringendola a nuovi brividi, facendole bramare follemente l'abbraccio dell'acqua calda, in quel contenitore.
Che significava la fine della sua vecchia vita. Era il momento…di tranciare il passato.
"Addio, Hanako"
Hanamichi strinse i denti, quando il liquido bollente si sparse su tutto il suo corpo. Per lo sbalzo di temperatura rabbrividì ancora, mentre l'aria s'affrettava a raffreddare la cute accaldata.
"Merda…l'ho fatto sul serio"
Tentando di non dar retta alle voci che gli urlavano che erano stati due pazzi, si rivestì in fretta, e raccolti con attenzione i panni, li ficcò nella sacca, sparendo oltre la boscaglia che recintava la cala, verso la strada che si dipanava poco distante, senza più guardarsi indietro…

Rukawa si passò una mano sugli occhi lievemente arrossati, chiedendosi chi fosse a suonare, a quell'ora della sera.
Fra i loro conoscenti, tutti erano già andati da loro per le condoglianze, per la grave perdita di Hanako, smarritasi per sempre fra i flutti dell'oceano senza limiti.
Si era a malapena trattenuto dal piangere…non per lei, la verità non gli permetteva di condividere il loro dolore, ma per la loro bambina…per la figlia, era stato più duro di quanto credesse. Probabilmente, troppo preso da sè e dal rossino, aveva sottovalutato il bene che Sakura voleva, a Hanako.
Per fortuna di entrambi, accanto a loro s'era sempre stagliata la figura rassicurante di Hanamichi, che col suo comportamento infallibile, aveva saputo donare dei rari sorrisi, alla bimba.
Scosse la testa…non era più il momento, di farsi delle domande. Ormai la cosa era fatta, quindi presto anche la figlia avrebbe dimenticato.
Non avevano ancora mangiato, e sebbene Sakura non ne avesse voglia, il rossino l'aveva convinta a mandar giù qualcosa, che adesso stava preparando…Rukawa si concesse un sorriso, non avrebbe mai potuto vivere senza di lui.
"S-Sendo?"
Oltre la porta appena aperta, c'era il loro vecchio rivale.
"Ciao Rukawa…perdonami se mi presento così all'improvviso, volevo solo farti sapere che mi dispiace…mi dispiace moltissimo, per tua moglie"
Lo sguardo blu del moro incontrò quello dello stesso colore dell'altro…così simili, così profondi…così portati per le stesse passioni.
Il basket…e…anche se non ne aveva mai avuto la certezza…
"Rukawa? Tutto a posto?"
Sendo avanzò fino al pianerottolo, senza però togliersi le scarpe. Il volpino si riscosse, arretrando di un passo, forzandosi per non girarsi e guardare verso il muro che s'ergeva imponente, fra loro e Hanamichi…non voleva che Sendo entrasse, che lo vedesse.
Non doveva sapere che era lì.
"Hn. Scusa, sono un po' frastornato"
Un cenno del capo…comprensione, forse compassione, pietà…
"Capisco…scusami se ti ho disturbato, sono appena tornato anch'io, ma volevo assolutamente farti sapere che…capisco bene cosa si prova, a perdere una persona amata"
"Hn"
Il volpino scrutò il volto stanco del rivale, prima di chiudere gli occhi, e annuire con complicità. Sendo sorrise, semplicemente, e si portò due dita alla fronte, per salutarlo:
"A presto, Rukawa…stammi bene"
"Hn"
Il volpino si appoggiò contro la porta, sostenendosi ad essa mentre le forze iniziavano a scivolargli via…l'uscio aveva già iniziato a muoversi, quando l'altro si fermò, voltandosi:
"Sai, non avrei mai pensato che tu ti saresti sposato…"
"Hn?!"
Rukawa si morse l'interno delle labbra…perché quel maledetto non se ne andava? Perché se ne stava lì, col rischio che i suoi occhi si posassero su…
"Sì, credevo che tu….lascia perdere"
Scuotendo il capo, come avesse detto una sciocchezza, il porcospino si voltò di nuovo, immergendosi nell'oscurità.
"Sendo?"
Rukawa sentì il cuore dissolversi, mentre le pupille del porcospino, voltatosi di scatto, di fronte a lui, si spalancavano sorprese, felicemente inondate dalla luce della casa:
"S-Sakuragi?"
Il volpino guardò ciò che lui fissava…fra le braccia, il giovane che amava stringeva la loro bambina, addormentata.
"Ciao, Sendo…scusami, ma Sakura si è appisolata, la porto di sopra. Torno subito"
e sparì su per le scale, senza dar loro il tempo d'aggiungere nulla.
Il silenzio fra loro si immobilizzò in cristalli di gelo: Rukawa spostò a forza gli occhi dalla scala, per riportarli su Sendo che lo fissava a bocca aperta, la sorpresa incisa sulla pelle.
"C-Che ci fa qui lui?"
domandò, la voce resa roca dall'emozione.
"Hn. È venuto come te a cercare di tirarmi su…Sakura gli si è affezionata, ed è rimasto qui a darmi una mano"
"E bravo Rukawa…"
Il volpino s'irrigidì, pronto alla sferzata…sapeva che Sendo non gliel'avrebbe fatta passare liscia, aveva sempre sospettato dei suoi sentimenti per Sakuragi. Nonostante passasse per un tipo perennemente addormentato, c'erano momenti in cui era vigile e attento, e molto, molto attivo. Per qualsiasi cosa riguardasse Sakuragi, ad esempio. Quando c'era di mezzo lui, perdeva immediatamente la sua flemma…doveva sapere tutto, dominare la situazione, perché nulla si avvicinasse al suo rossino. Sakuragi era suo, lo esaltava sapere che aveva sempre posseduto la sua anima, e in un certo senso, anche il suo corpo…
Strinse i pugni….aveva considerato Hanamichi come suo già dai primi tempi del liceo. E, naturalmente, non gli erano sfuggiti gli occhi fissi di Sendo, su di lui. Ogni volta che si incontravano, l'asso del Ryonan non guardava, ammirava, adorava che lui. Sendo era totalmente, perdutamente, palesemente innamorato di Sakuragi. E chi diceva il contrario, era solo uno stolto cieco.
"…vedo che non hai perso tempo a farti consolare"
Sendo si tolse le scarpe, posizionandosi accanto a lui, un chiaro invito a fargli strada, in casa. Non sorrideva.
(perché faccio la figura dello stronzo? n.d.Sendo)
(non ne ho idea…non era mia intenzione, hai fatto tutto da solo; n.d.Hymeko)
(solo perché amo tanto Hana-chan é____è n.d.Sendo)
"Eh voi due, non avrete intenzione di fare a botte!"
Hanamichi si precipitò giù dalle scale, frapponendosi fra loro, dando la schiena al volpino…Sendo ritrovò immediatamente il suo sorriso, allungando una mano per spostare una ciocca dalla fronte del kohai.
"Certo che no…mi offrireste una tazza di tè, se non disturbo troppo? Ho un po' freddo"
"Naturalmente"
Senza accorgersi dello sguardo di ghiaccio del marito, il rossino accompagnò il nuovo arrivato fino in cucina, slalomeggiando fra i tavolini mezzi coperti di bicchieri di tè, e le sedie tristemente abbandonate nel salotto. Con fare sicuro riempì la teiera, preparando poi le tazze sotto gli sguardi attenti degli altri due, che intanto si scambiavano frecciate velenose.
Il silenzio divenne una coltre pesante, e per evitare che il rossino ne risentisse, Rukawa si alzò, per affacciarsi alla finestra…le stelle scintillavano alte nel cielo, incastonandosi in quel velluto blu, recante in sé anche una sottile falce di luna.
"Dove alloggi?"
chiese al porcospino, obbligandolo a smetterla di immaginarsi di spogliare il rossino.
Ma prima che potesse rispondere, Sakura apparve in cucina, il pigiamino spiegazzato e gli occhi appannati dalle lacrime.
"Sakura"
Scioccato dal trovarla lì, dal vederla così, Hanamichi fece per avvicinarlesi, per chinarsi a prenderla in braccio…ma Rukawa fu più svelto, prendendola fra le sue braccia e cullandola con dolcezza. Quel movimento non sfuggì a Sendo, che se lo annotò mentalmente.
"P-Papà…voglio la mamma"
"Ssshhh…"
Rukawa le massaggiò la schiena, cercando di farla calmare…ma la bambina iniziò a singhiozzare, stringendosi forte a lui e chiamando la madre, mentre le lacrime infradiciavano il maglioncino del padre.
"Ka…Rukawa, è meglio che la porti di sopra. Ci penso io a riordinare"
"E io lo aiuto"
Sendo colse al volo l'opportunità, ben sapendo che l'altro non aveva possibilità di rifiutare.
"Hn"
Rukawa tentò di incenerirlo con lo sguardo, poi si voltò e sparì al piano di sopra, seguito dagli occhi velati di tristezza del compagno.
"Non essere triste, vedrai che la saprà consolare"
Sendo lo prese per le spalle, massaggiandogli le braccia…Hanamichi annuì, avvampando leggermente, mentre le dita dell'altro frizionavano il tessuto della maglia sulla sua pelle, sfiorandolo come un pianista coi tasti del suo strumento.
Non era più abituato, a essere toccato così.
'Non lo sono mai stato'
si corresse, ricordandosi che, oltre a Rukawa, non c'era mai stato nessun altro, nella sua vita.
Solo il volpino…e lui era una donna…non avevano ancora avuto momenti d'intimità, come uomini. Era stato un suo desiderio…Rukawa non avrebbe mai, tradito Hanako.
"Beviamo il tè, o si raffredda"
Prima che il delizioso velo di rossore svanisse dalle sue guance, e venisse sostituito da un rosso più intenso, rabbioso, Sendo lo lasciò andare, accostandosi alla finestra e sorseggiando distrattamente il liquido caldo, senza dare alcun peso al primo approccio d'effusioni che avevano condiviso, pochi istanti prima…Hanamichi seguì il suo esempio, ancora troppo sorpreso per fare altrimenti.
"Credi che sarà riuscito a calmare…Sakura, giusto?"
Il porcospino osservò, con finto disinteresse, le pupille castane che si spalancavano, al solo sentir nominare la piccola. Come immaginava, per lui era qualcosa di molto più, che la figlia del suo ex compagno di squadra.
"Sì, si chiama così. E credo che Rukawa sia in grado di fare qualsiasi cosa"
"Già…"
'Anche far innamorare te?'
Annuendo, Sendo si portò alle sue spalle, sbirciando il salotto in disordine:
"Che ne dici, ci mettiamo dietro?"
"Ah, non c'è bisogno, faccio io…non ti preoccupare"
Hanamichi si frappose fra lui e il salotto, muovendo freneticamente le mani, quasi a scusarsi di quel disordine…non voleva che Sendo rimanesse ancora lì. Non che gli desse alcun fastidio, ma desiderava che appena Kaede fosse riuscito a far addormentare Sakura, scendesse da lui e lo prendesse fra le braccia, baciandolo e poi facendo l'amore, lì sul tappeto.
Voleva solo…star solo col marito.
"Davvero, non voglio che ti disturbi per nulla"
"Non c'è nessun disturbo, anzi…almeno posso far qualcosa di concreto, per Rukawa"
Con un sorriso smagliante, il porcospino iniziò a raccogliere le tazze su un vassoio.
"E sia…"
mormorò il rossino, afferrando a sua volta dei dolcetti e rimettendoli nella scatola.
………
"Conosci molto bene questa casa, vero?"
"Eh?"
Hanamichi fissò il senpai, poggiato al tavolo accanto a lui, che continuò come nulla fosse:
"Sì, l'ho notato anche prima, quando hai fatto il tè. Sai esattamente come muoverti, dove sono gli oggetti di questa cucina. Sembri quasi in intimità, con essa"
I sospetti del giovane trovarono conferma, nell'imbarazzato rossore che dipinse il viso del kohai, che boccheggiò distogliendo lo sguardo.
'Accidenti a lui, perché non si fa un po' gli affari suoi?! E adesso che gli dico? Ormai se n'è accorto, non gli posso mentire!'
"H-Hai ragione…sono stato varie volte, qui"
Sendo inarcò un sopracciglio, guardandosi attorno:
"A cucinare?"
chiese, parecchio stupito.
"Bè, sì. Ka…Rukawa non è granché, come cuoco. E se Hanako non c'era…diciamo che preferivo non far rischiare la vita a Sakura e a me"
'Sorry volpetta…'
A Sendo non sfuggirono le sue mani contratte, da cui prese la forza per spingersi ancora un po' più avanti:
"Capisco…si fida molto di te, nonostante al liceo io ricordi bene, come non vi sopportavate"
buttò lì, strizzandogli un occhio.
Hanamichi boccheggiò, girandosi per non farsi vedere in difficoltà:
"…è…è stato tutto merito di Sakura. Ci siamo incontrati per caso, una volta che lui era lì a prenderla all'uscita dall'asilo…lei mi ha preso in simpatia, e da allora ci siamo frequentati qualche volta. Abbiamo giocato anche a basket, e naturalmente il Genio ha stracciato quello stupidissimo volpino!"
Ridendo, il rossino gonfiò i muscoli, mostrando all'altro il profilo migliore.
"Ma tutto questo è accaduto dopo che lui s'è fatto male, e s'è dovuto ritirare, mi sembra…"
rivangò l'altro, con soddisfazione.
"Sgrunt! L'avrei battuto comunque! Tanto sono un Genio!"
"Sì, sì"
Il viso di Sendo si stese in un sorriso, che non s'appannò quando Rukawa apparve in cucina, e lo squadrò con odio malcelato:
"Sei ancora qui?"
lo apostrofò, trattenendo a malapena il disprezzo.
"Eh già. Hanamichi e io abbiamo appena terminato di riordinare"
rispose candidamente l'altro, stiracchiandosi, e gettando un'occhiata casuale all'orologio.
"E Sakura?"
Gli occhi del rossino lo implorarono di rispondere…il viso di porcellana del moro annuì lentamente, spostandosi un ciuffo di capelli dalla fronte:
"Dorme, anche se il suo sonno è un po' agitato"
"Hai intenzione di tornare accanto a lei?"
Nervosismo…Hanamichi temeva che lei si svegliasse, che avesse paura, non trovando nessuno con sé.
"Hn, fra un po'"
"Oh cielo, sono quasi le due e mezza! Chissà se troveremo un taxi, a quest'ora di notte!"
Sendo si intromise a forza nella loro conversazione, prendendo per un braccio il rossino e portandolo con sé, verso l'uscita.
"Che stai facendo?"
mormorò plumbeo il volpino, affrettandosi a raggiungerli, a impedire loro l'accesso alla porta della sua casa.
"Che domande, torniamo in albergo, la nostra presenza qui sarebbe oltremodo fastidiosa, se durasse oltre. Tu dove alloggi, Hanamichi?"
rispose innocentemente il porcospino, posando una mano su una sua spalla…il rossino si affrettò a liberarsene, preoccupato per la reazione della sua volpe:
"Io alloggio qui…Rukawa mi ha chiesto di rimanere, per…aiutarlo con Sakura"
"Ah sì?"
Sendo finse di stupirsi non poco, venendo a conoscenza di quell'improvviso attaccamento, fra i due.
"Già…dormo nella camera degli ospiti…senti, ho un'idea, se tu sei d'accordo, naturalmente"
Il volpino inarcò un sopracciglio, immaginando la sua proposta, cercando in quei pochi attimi una scusa per poter sbattere fuori Sendo di casa…
"Che ne dici se rimanesse qui anche lui, stanotte? In fondo, è davvero tardi, e sarebbe il minimo per ringraziarlo, per l'aiuto che m'ha dato"
"Hn"
Rukawa trapassò con lo sguardo il rivale, ritto con un sorrisetto disgustoso sulla faccia. Gongolava, per avere Hanamichi dalla sua parte, e lui non comprendeva se questi non capisse sul serio, o non desse peso al senpai.
"Era un sì?"
chiese Sendo al rossino, che rispose con un solo cenno affermativo.
"Bene…allora, se non vi spiace, vorrei darmi una rinfrescata"
"Terza porta a sinistra"
Rukawa accennò al corridoio in cima alle scale, un luogo buio dove il senpai scomparve, inghiottito dalla semioscurità, dopo aver rivolto un cenno d'intesa al entrambi.
"Perché l'hai invitato a rimanere qui?"
Un'accusa diretta, carica di rabbia…Hanamichi indietreggiò d'un passo, improvvisamente impaurito da Rukawa. Insensatamente, desiderò di non essere solo, lì con lui. Voleva che il senpai si intromettesse ancora fra loro…che lo riparasse da quell'ira.
"Perché altrimenti avrebbe sospettato…"
"E allora?"
Mordendosi le labbra, fino a farle sbiancare, Rukawa lo spinse indietro, imprigionandolo fra sé e il muro…con ferocia gli strappò un bacio, con sensualità lo costrinse a rispondergli, a dargli accesso alla sua bocca.
"K-Kaede basta…"
Ma nei suoi occhi non c'era alcuna intenzione di placarsi…incantato come una preda, dal magnetismo fatale di un serpente a sonagli, Hanamichi lasciò che le sue mani gli vagassero sul corpo, impossessandosi dei suoi fianchi.
"…H-Hanako è morta oggi…è troppo presto, per rivelare al mondo la nostra relazione!"
"Tu avresti dovuto dormire con me!"
Un colpo solo, non forte ma neppure leggero…Rukawa lo fece sbattere contro il muro, riempiendosi di quelle labbra socchiuse, cui sfuggivano gemiti miti.
"Per favore…Sakura ha bisogno di te!"
"Lei sta dormendo!"
Ostinazione, rifiuto totale della logica, istinto guidato dalla gelosia…Hanamichi deglutì, spingendosi verso di lui e posando la fronte contro la sua.
"Ma potrebbe svegliarsi, e verrebbe da te. Non voglio che ti trovi a letto con qualcun altro, non sarebbe giusto"
"Hn. Ma dividere la stanza con quel bastardo lo è?"
ribatté aspramente l'altro, artigliandogli la pelle sotto la maglietta…non poteva sopportare, che il suo rossino passasse la notte accanto a un altro. Lui era totalmente suo, gli apparteneva anima e corpo, possedeva tutto di lui, anche il suo sonno.
"Ma che credi che accadrà?"
"Lui ti guarderà dormire…ti toccherà nel sonno!"
Hanamichi si liberò di lui, scrollando tristemente le spalle:
"E io che ci posso fare, me lo dici?"
Un lampo passò sul viso del marito:
"Avresti dovuto lasciarlo andare, avresti dovuto passare la notte con me! Tu sei mio!"
"Sì, sono tuo. Però adesso stai esagerando!"
Rabbiosamente, il rossino lo allontanò da sé, salendo i primi gradini delle scale:
"Sakura ha bisogno di te, lei non sa la verità! E viene prima sia di me, che della tua stupidissima gelosia! Quindi vedi di farti passare questa crisi, perché mi ha stufato davvero! Buonanotte, Rukawa!"
Immobile come l'aria attorno a lui, il volpino lo guardò sparire nel corridoio, nel silenzio fitto di dolore di quella notte.
Non aveva capito nulla, non era andato oltre l'apparenza…non aveva pensato a lui. Non s'era chiesto se non avesse bisogno di lui, anche se entrambi conoscevano la verità.
Lui, in realtà, dipendeva totalmente da Hanamichi. Era la sua sola, unica ragione di vita. E non poteva, non poteva pensare, che solo per salvare delle stupide apparenze, avrebbero dormito divisi. Loro…erano destinati, a stare sempre assieme.
Non solo…accanto a Hanamichi, si sarebbe steso Sendo. La persona che, al contrario di lui, aveva sempre avuto ciò che desiderava. Il successo nel basket. Mentre la sua carriera era finita anzitempo, era certo che quella notte Sendo avrebbe portato l'attacco al solo frammento che gli mancava, per essere completo.
Un compagno…il suo compagno.
Hanamichi lo avrebbe respinto, di quello era sicuro, però la sola idea che gli avesse permesso di stare al suo fianco, anche solo per una notte, lo faceva impazzire di gelosia.
"Tu sei solo mio"
decretò rivolto all'oscurità, trattenendosi per non urlare.
Lentamente, salì le scale, fermandosi davanti alla loro porta. Non la aprì, proseguendo il suo felpato cammino fino alla stanza della loro bambina.
Entrò, in silenzio, sedendosi accanto a lei, a guardarla dormire, illuminata dalla luce lunare.
Per quella notte, si sarebbe beato della vista di chi gli mancava…l'avrebbe trovato in lei.

Fine parte V


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